I.a Mostra l'aller al Museo ILQUADRAOSSENT Commento di GLAUCO li vetusto Museo di Boston ha recentemente ospitato sulle sue pareti una cinquantina di quadri della fastosa collezione d'arte antica e moderna che fu incettata da Alvan T. F,uller, l'industriale milionario che legò il :suo nome all'auvomobile Packard e al tragico fato di due lavoratori italiani - Sacco e Vanzetti. La cronaca di quella mostra d'arte và divisa in due punta!Je diverse. Una dà la lista di tutte le tele ad oUo e gli acquerelli, da Rembrandt a Velasquez, da Rubens a Canaletto, da Boccaccino a Gainsboro e Romney, fino al bostoniano Sargent. L'altra puntata è, in realtà, una nota stridente per le oorecchle delicate degli eredi di Fuller - la vedova, i figli, le nuore, etc., - i curatori del Museo e l'alta società che ISi era riunita in quelle sale, facendo della mostra un evento . . . da "caffè società". Quei signori in marsina, le signore in pell!cce e le "debutants" che stavaTJJObisbigliando parole vezzose davanti al pastello voluttuoso di Degas, "La donna che si asciuga da sè", furono bruscamente strappate dal mondo dell'arte ( ?) e dei sussieghi da un audace manipolo di persone dalla memoria lunga e l'animo in fiamme: quattro persone che, ricordando l'assassinio di Sacco e Vanzetti, coi quali condivisero la lenta agonia che precedette l'ora del martirio, distribuirono fra gli intervenuti alla mostra, un manifesto con le maschere di morte delle due vittime dell'odio cieco di Thayer, Katzman e Alvan T. Funer. Cosi, mentre l'arte si riempiva di angeli e di santi, di eroi e di pontefici, allineando le pareti del Museo, il risentimento di uomini giusti prorompeva violentissimo, ricordando ai signori e le signore del "caffè società", e al pubblico in generale, che la decantata collezione d'arte dell'ex Governatore Fuller stava per acquistare, gratis ma .•. senza amore, un quadro nuovo. Quello delle maschere di Sacco e v,anzetti. Al quadro assente aveva pe'nsato, 1SOStituendolooon una lancinante vignetta in bianco e nero, Aldino Felicani, Miss Catharine Huntington, Michael Flaherty e Norman T. Di Giovanni. Cli Boston Globe, nell'edizione seootin'a del 6 febbraio u. s. ,sotto il ttitolo su due colonne "Art Museum Police Rout Sacco-Vanzettl Pickets" narrava dlffUlSlamente il clamoroso episodio del "picchetto" che fece riapparire sulla scena bostoniana gli spettri dei due anarchici giustiziati col "beneplacito" di Alvim T. Fuller. Quando le guardie del Museo riuscirono a fare allontanare Felicani e oompagni dall'entrata, il compito era stato già assolto: il pubblico stava là mezzo intontito, tra il catalogo della mostra e il maniflesto volante sul cui tergo erano riprodotte, in inglese, le ultime parole di sfida che Vanzetti aveva scaraventate sul viso rugoso del crudele giudice Thayer, il sanfedista puritano che aveva pronunziato il verdetllo di morte.) L'arte consola gli animi gentili poichè essa ridà il cielo, la luce agli uomini che si distaccano da coloro i quali con le loro infamie oscurano l'orizzonte. Ma l'arte "incettata" da Alvan T. Fuller non potè dare a lui la pace che aveva perduta nei suoi baratti industriali e, più che tutto, quando era rimasto sordo al gridio di protesta e di dolore di un mondo oltraggiato dallo scempio della giustizia. Nella mostra di arte sacra e profana, di arte divenuta sensuale e cortigiana e di arte di 90'llve .temperanm, di arte impressionista e di arte di salmodianti uscenti dai chiostri e dalle navate, di arte rappresentante figure animate di grazia o di solennità, di donna con l'ulivo in mano che sembrano rispondere all'inVIOCa.Zionedantesca "da molt'annt lagrtmata pace", mancava un quadro. A quel quadro assente pensarono Aldill!OFelicani e gli altri tre che lo accompagnarono, recando là, nel vetusto Museo, noon una tela, ma un foglio su cui apparivano su uno sfondo nero nero di lutbo due visi bianchi, stanchi, lividi di morte! - le maschere di Sacco e Van:oettl. FEBBRAIO, 1959 17
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