Controcorrente - anno XV - n. 10 - gen.-feb. 1959

il 2 Febbraio 1730 "per aver scritto libelli C!OO!tro il Papa e la Corte." La decapitazione di Elena Trivelli sulla Piazzetta di Ponte S. Angelo il 23 Febbraio 1737 "per composizioni di scritture malefiche e sediziose contro il Papa e la sua nobil Corte". Non elenchiamo per brevità di spazio e per non suscitare nei lettori un senso di raccapriccio, le morti procurate ai condannati con le più atroci e infernali torture "eseguite lentamente nelle segrete carceri dello Stabilimento Penale di Via Giulia ed in quelle ancor più segrete ed orribili del Sant'Ufficio". A questo proposito non vogliamo omettere di citare un episodio verificatosi a RJoona Il 21 Settembre 1870. Una grande quantità di poprolani invase il tenebroso palazzo del Sant'Ufficio, ancor VIGLIACCHERIE INUTILI SARAGA·T Dal giornale L.\ RAGIONE- organlO dell'Associazione "Giordano Bruno" di Roma -- del 31 Dicembre 1958, riproduciamo questo commento di "Soter". E' superflwo ogni commento. Apprendiamo all'ultimo momento che il segretario del partito social-democratico, on. Saragat, si è recato in Vaticano per una visita di omaggio al papa. Giovanni XXIII non può che essere stato particolarmente sensibile alla devota manifestazione dell'autorevole parlamentare, inginocchiatosi anch'egli a baciare il sacro anello piscatorio. L'on Samgat è un puro ateo che ha voluto compiere un gesto di furbizia nella speranza che possa giovargli nella tristissima ora presente e nell'immediato f1,turo. Don Peppino è certo un acco,·to uomo di parte ed un abile manovriero, ma la sua potrebbe essere un'illusione perchè l'andata più o 1neno prossima di Nenni al governo - auspicata dall'ex patriarca di Venezia - metterrì in forse la stessa esistenza del P. S. D. I., escludendolo dalla scena politica, a meno che esso non s1tbisca una radicale trasfoI·- mazione. Saragat ha confidato di avere dall'effettivo capo dello Stato italiano, il papa, una appariscente protezione, qusi un'investitura, se non di p1·imo ministro, di rappresentante FEBBRAIO, 1959 oggi ermeticamente chiuso, e scese nei -sot· terranei. Vi rinvenne un'enorme quantità di ordigni diabolici, di strumenti di tortura ancora bruttati del sangue dei liberi pensatori. Le celle prive d'aria e di luce testimoniavano della ferocia ond'erano invasi i carcerieri ed i giudici in veste talare. La forza pubblica impedl il trasporto degli strumenti di tortura. Essi; liol'.se, saranno ancora nei sotterranei del Santo Ufficio. Diciamo forse perché i preti chiercuti e laici potrebbero averli fatti sparire. Se ivi ancora si trovalllo verrà il tempo in cui gli uomini liberi se ne impadroniranno e - catasta orribile - l'abbrucie• ranno dinanzi al Palazzo Plontlficio in Piazza San Pietro in Vaticano. Ultor DAL PAPA del laicismo addomesticato nel gover110 dei preti; ha voluto diventare tabù, l'uomo, cioè, che nè Fanfani, nè altri duci clericali debbono toccare, essendo sicura garanzia della chiesa contro ogni pericolo interno. E' a dubitarsi fortemente che a ciò sia riuscito. Certi giochetti con uomini dalle scarpe grosse e dal cervello fino riescon,o solo se e quando questi ci vedano il loro tol'liaconto e potrebbe daI•si che Saragat diventi il pallino nel giuoco delle bocce del pontefice. M,, sia di ciò quel che dovrà essere: a noi poco ne importa. Non possiamo, tuttavia, non rilevare la immo,·alitcì e la sconvenienza di certi connubi fra diavolo e acqua santa. Un seguace del marxismo, cioè della concezione etica, politica ed economica più detestata dal cattiolicesimo e più avversa ad esso, genuflesso ai piedi del papa! Bisognava vedere anche questo! Giolitti disse 1tn giorno che Marx era stato messo in soffitta; ma Giolitti non era socialista come Saragat; a men.o che questi socialista non sia più e consideri il marxismo un relitto storico, destinato, per suo comodo, a ,·endere buoni servigi al papato. . . per un piatto di lenticchie. Soter 15

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