Controcorrente - anno XV - n. 9 - nov.-dic. 1958

COMMENTO ALLELEZIO Le elezioni del novembre scorso possono facilmente segnare un punto critico nella storia politica americana. E' evidente che l'elettorato americano ha espresso uno stato d'animo deh.llSOed inquieto: che ciò sia una sorpresa per molti degli elementi dirigenti è apparso chiuo dalla impaziente reazione del presidente Eisenhower immediatamente dopo !'elezioni. In realtà nè la situazione economica nazionale, In lieve ripresa nell'autunn,o dopo un declino, del resto non tragico per il paese in generale, nè la tensione internazionale, da mesi preoccupante, ma non minacciante una seria crisi immediata, nè la questione di integrazione razziale negli stati meridionali, giunta da mesi ad un punto morto isenza che in nessuno dei due campi si manifestasse una seria volontà di affrontare energicamente la situazione, poteva dare argomento a prevedere una svolta così repentina nell'allinea.mento politico. Eppure, se le elezioni di un mese fa hanno qualche significato, esse possono soltanto dimcxstrare che le ansie ed I timori degli americani non possono più essere calmati nè dalla paternalistica figura di un generale assurto a eroe nazionale, nè dal debole tentativo del partito più conservabore per assumere atteggiamenti di illuminato progressivismo, e meno ancora da un ritorno alla filosofia ,politica Ispirata dal conservatorilsmo più aperto. E' certamente facile enumerare le mancate promesse della amministrazione repubblicana. Esse vanno dal campo della politica estera, che fu incapace di contenere l'espansione russa entro i limiti raggiunti alla fine della guerra in Corea, anzichè di respingerla entro più ristretti confini come promesso, alla politica finanziarla, di fronte ad un bilancio statale isempre iplù gigantesco, minacciato da un deficit nazionale inaudito in tempo di pace, alla dubbia situazione morale di elementi molto in alto nelle sfere amministrative, soggetti a sospetti di faVIOritismle corruzione non diversi da quelli che avevano afflitto precedenti amministrazioni. Eppure ora mi ,pa,:,e che la svolta nella pubblica opinione Indica qualche cosa di più di impazienza per le mancate realizzazLoni della amministrazione: se cosi fosse, DICEMBRE, 1958 molto probabilmente le elezioni avrebbero avuto ii risultato che Il presidente Eisenhower si auguvava. Cioè esse avrebbero mandato al Congresso un maggior numero di elementi impegnati a sostenere la politica dell'amministrazione, in modo che potere legislativo e potere e.;iecutivo potessero veramente agire nell'ambito di un programma organico, per la realizzazione delle promesse elettorali del partito repubblicano di Eisenhower. Invece esse dimostrano la sfiducia completa nel programma della amministrazione, esse sono la 1prova che, se pure vagamente, tuttavia si va facendo strada ii isentimento che occorre sganciarsi da posizioni superate o ambigue. Che per la prima volta ii Vermont abbia mandato a Washington un rappresentante democratico può apparire miracoloso, ma che questo rappresentante abbia vinto la sua campagna, In una sezione del paese per traffici e cultura assai poco toccato dai problemi di politica estera, prospettando la necessità di un rovesciamento della politica americana nell'Asia orientale indica un approccio ai più scottanti problemi da parte di una opinione pubblica che non è intimidita da accuse di tradimento che tennero Il campo pochi anni fa. Che le varie regolamentazioni proposte agli elettori sotto la maschera di proteggere ii diritto al lavoro, collo scopo reale di limitare I diritti di organizzazi,one dei lavoratori, siano state la rovina della grandissima parte dei candidati che l'hanno appoggiate, significano ,pure che Il paese non può aver fiducia in un partito capeggiato da un presidente che, interrogato su questo .specifico argomento, ha semplicemente scansato di rispondere, barricandosi diet110 un finto rispetto delle volontà locali, invece di assumere la posizione di un "leader" conscio del futuro. E nello stesso modo si ,può spiegare la delUISione di importanti masse cittadine settentrionali per l'atteggiamento di una amministrazione che, di fronte ad una crisi morale provocata dalla resistenza alla completa eguaglianza di tutti I cittadini americani organizzata da reazionari del sud, non sa far altro che assumere l'ufficio di malcontento poliziotto, o ritirarsi in una torre d'avorio, rinunciando a guidare il paese sulla via del ragionevole progresso. Ben a ragione 5

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