e diventai noto più all'ester-0 che in Italia. Molte altre recen•sioni, e articoli, e opuscoh, e libri ho commessi dopo di allora, ma nessuno mi dette mai tanta soddisfazione quanto quelle 18 lire, primo parto della mia intelligenza. Oramai la mia vocazione era NOMI DA RICORDARE segnata. La chiesa storica era condannata ad 1 averml fra i suoi scagnozzi. --;~~ (Continuazione al prossimo numero) AUGUSTO BLANQUI Augusto Blanqui non è sufficientemente noto ed apprezzato per il suo intrinseco valore ideologico e per la sua intrepida azione rivoluzionaria dai liberi pensatori d'Italia; anzi, dirò, è scarsamente noto. Questo nobilissimo Prometeo moderno, però, non può essere dimenticato da quanti per chiare ragioni ideali, auspicano e lavorano atta realizzazione di una umanità redenta ed affrancata da ogni forma di sfruttamento e di autorità. Di Blanqui, si conosce, più o meno vagamente, che appartenne, sin da giovine alla Oarboneria e che fu, durante tutta la sua esistenza, un tenace, eroico ed audace cospiratore per la libertà. Un silenzio sepolcrale, che permane da più decenni, avvolge, assai ingiustamente ed incomprensibilmente, almeno per dei liberi pensatori, la titanica e gigantesca figura di Blanqui. Gli è che il pensiero e l'azione sovvertitrici di Lui, mal convengono atte orde dei politici di tutti i colori, i quali non aspirano che a ricche e comode sinecure di Parlamento e di Governo per perpetuare, con nomi diversi, l'esacrata dominazione dell'uomo sull'uomo. Auguriamo che queste brevi note, varranno ad infrangere l'ignobile silenzio e farlo meglio conoscere e meno dimenticare. Settantasette anni ors0010, e cioè Il l.o Gennaio 1881, Augusto Blanqui, questo indomito e puro araldo dell'Ateismo e del Socialismo rivoluzionario, esalò l'ultim<> respiro. Mal un ric<>rdo fu più legittimo, perchè Blanqui è incontestabilmente, uno dei più grandi pionieri e martiri della liberazione umana e del proletariato. Non è per nulla che fu soprannominato il "Murato", Il ' 1Rinchiuso", in conseguenza d'una quindi· cina di processi, di due condanne a morte, totalizzando 33 anni, 6 mesi e 16 giorni di DICEMBRE, 1958 prigione effettiva, oon l'aggiunta di altri 10 mesi e Z7 giorni di prigione volontaria, avendo sdegnosamente rifiutata e respinta ogni forma di grazia, senza contare 9 anni, 7 mesi e 19 giorni di residenza forzata, di esilio con la sorveglianza. Augwto Blanqui è stato partecipe ed animatore di tutte le lotte politiche e sociali, di tutte le cospirazioni del secolo scorso, sia per oondare, sia per consolidare le Repubblica, sia per emancipare e liberare la classe operaia e contadina dal giogo e dalJo sfruttamento capitalista. Egli non fu solamente il Richelieu della Rivoluzione, l'insort-0 permanente, l'animatore meravlgltoso, il consigliere dei combattenti più audaci della claJSSeoperaia francese, e più precisamente di coloro che propagavano l'Ideale socialista. Egli fu anche e sopratutto un libero pensatore convinto, fu l'uomo che gettò al mondo religioso, aut-Oritario e legalitario le due celebri formule: "Guerra al soprannaturale!" "Nè dio nè padrone!" E' alla fine del secondo Impero che l'lntransigente anticlericalismo di Blanqui si concreta in una fervente, ragionata passione antireligiosa, sempre più nitida ed ardente. Questa sua paJSSioneantireligiosa si rivela nelJe sue lettere, nelJe sue note, nei suoi colJoqui, sia alla prigione di Santa Pelagia, sia all'ospedale Necker, sia a Bruxelles. Blanqui è allora, secondo Regnard, uno di "quegli individui privilegiati" al corrente delle idee filosofiche del XVIII secolo e conoscitore a fondo di Diderot, di d'Halbach, di Helvètius, allora disprezzati dai democratici più avanzati. Egli si afferma e si proclama risolutamente materialista ed ateo. Dirige "Candido", inspira l'azione del libero pensiero e diviene, ootto certi aspetti, il capo della scuola ateista francese. E' grazie a Lui ed ai suoi convinti, caldi 15
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