Il MercatCo omunEeuropeo Le nuove discordie tra la Francia e l'Inghilterra sul Mercato Comune Europeo, mettono ancora una v,olta in evidenza la fragilità delle relazioni economiche fra i paesi capitalistici. Per chi non lo sapesse il M. C. E. è un'unione doganale concertata tra sei nazioni continentali per facilitare gli scambi commerciali entro i loro confini. Queste nazioni sono la Francia, la Germania di Adenauer, il Belgio, l'Olanda, il Lussemburgo e l'Italia. Col primo gennaio 1959 andranno in effetto le prime quote per gli scambi tra i paesi componenti la Comunità - scambi che In sulle prime si aggireranno intorno al 10 per cento. Il M. C. E. sarà in forza per 15 anni (salvo accidenti imprevisti), scaduti i quali si valuterà il suo successo o il suo insuccesso. L'antagonismo, o meglio, l'opposizione inglese al M. C. E. deriva dal fatto che esso restringe l'area del cosidetto "libero commercio", sulla quale opera od è basata la vita economica della Gran Bretagna. L'area del "libero commercio" include quella for• mata dal sistema di preferenza Imperiale, costituita dai d,ominii, dalle colonie e dalle dipendenze inglesi; dalle nazioni scandina· ve, e da altri paesi occidentali come l'Au• stria, il Portogallo, alcune repubbliche del Sud-America, ecc. ecc., i cui scambi Inter• nazionali sono basati sulla lira isterlina. Da tutto questo risulta che l'Eur,opa ca· capitalistica è divisa in due b1occhi economici, I quali; benchè parte di un solo sistema, si struggono ed arrovellano, ciascuno per conto suo, per Il primato indUJStriale e commerciale. All'Inizio di questo secolo tale primato, tenuto dall'Inghilterra, ere stato messo in forse e minacciato dallo sviluppo industriale e commerciale della Germania kaiserista, Incominciato dopo della guerra franco• prussiana. Tra l'Inghilterra e quella Germania non ere corso più buon sangue, e gli egoismi e l'avidità dei guadagni, acuendo l'antagonismo e le rivalità, avevano dato luogo alla guerre del 1914. Questa guerra è vero che aveva spaz• zata via la concorrenza tedesca, ma aveva pure fortemente minata la posizione economica inglese. Fin sotto lo scoppio di tale guerra l'Inghiltena era stata la banchiera e la signora del mondo. Alla sua conclu· 10 sione essa si t11ovava in una condizione critica e cioè da nazione creditrice e prestatrice era divenuta nazione debitrice. La sua potenza finanziaria era stata scossa irreparabilmente ed i popoli sotto il suo dominio si agitavano per guadagnare la loro indipendenza. Un altro colosso era entrato in iscena: gli Stati Uniti d'America, che da minore potenza industriale e da paese debitore, usciv,a dal conflitto fortemente sviluppato industrialmente e di più assumendo la parte di banchiere nel mondo borghese. Sullo scacchiere internazionale gli Stati Uniti hanno crul pigliato il posto una volta tenuto dall'Inghilterra. Ma fin sotto la seconda guerra mondiale questa aveva an• cora carte da giuocare, ed era un ostacolo all'egemonia americana. Per tutto Il dopo guerra gli Stati Uniti apertamente o dietro le quinte hanno operato per liquidare i rimasugli della potenza economica inglese, tanto che praticamente quel che ne resta dipende da essi. La Gran Bretagna oggi si trova alla mercè del danaroso zio Sam che, per una di quelle singolari contraddizioni capitalistiche, da una parte demolisce, dall'altra profonde dollari a miliardi per mantenere In piedi, ma sempre ubbidienti, le sue satrapie d'oltre oceano. La Germania federale è stata pure essa fortemente sovvenzionata, e da qui la sua rinascita economica, la quale non può affermarsi senza farsi un comodo e conveniente mercato tra i suoi vicini. I magnati finanzlarii, i baroni industriali di questa Germania, hanno tanto operato sl che sono riusciti ad abbindolare ne Ile .spire del loro grandi affari le altre cinque nazioni. Essi inco• minciarono alcuni anni fa con la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, che presto I tedeschi riuscirono a dominare ed a V'Olgere a loro profitto. Il M. C. E. è il figlio diretto di questa Comunità e certamente ne seguirà la sorte, e in tal caso I francesi e gli altri diverranno dei buoni lustrascarpe dei monopolisti tedeschi. In quel giorno fatale der Alte (Conrad Adenauer), o chi prenderà il suo posto, si stropiccerà le mani per la gioia, sicuro di tenere nel taschino di petto della sua giacca tutti i DeGaulle ed i Fanfani e colleghi minori, perchè avrà fatto buoni CONTROCORRENTE
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