Controcorrente - anno XV - n. 8 - set.-ott. 1958

successione. .Ma che è questo? Quali diritti può vantare una dinastia di Chiang? Possiamo proprio essere sicuri che la fedeltà dei vecchi gruppi nazionalisti sarà trasferita ad un nuovo leader tsenza contrasti? E' seria una politica estera che, anche ammettendo la continuazi-one dell'armistizio intorno a Formosa, il che è tutt'altro che certo, ba>sa i suoi plani sulla sopravvivenza di un settantaduenne? Per quanto tempo noi saremo sicuri in queste circostanze? Non mi pare quindi che si possa sostenere che la presente situazione sia solidamente favorevole alla politica degli Stati Uniti, quale essa è ora. Si deve trovare un'altra alternativa ai problemi che confrontano la nazione nei rapporti cogli altri paesi, che riconosca l'ineluttabile, senza riserve di ipocrita moralismo. Cioè che ammetta, sia in confronto della Cina che di altre nazioni nuove o rinnovate nella loro struttura, la necessità della creazione di forme sociali e di governo anche se esse sono in contra>sto con ordini costituiti e sopratutto con i punti di vista del sistema politico americano, che offra veramente con spirito fraterno un aiuto ed un esempio a chi lotta contro l'asservimento e la povertà. In questa occasione, l'esame delle condizioni che garantiscono la nostra sicurezza potrebbe estendersi anche a campi ben ,più vicini a noi che la costa cinese. L'acer.bità delle polemiche relative alla situazione nell'estremo oriente si è riflessa In varie dichiarazioni di elementi respon'Sabili nella amministrazione, che sono assai indicative di uno stato di mente molto pericoloso. Esse vanno da demagogiche distorsioni di verità, come l'affermazione del presidente Eisenhower, nel suo appello alla nazione, che il governo di Chiang deve essere sostenuto come rappresentante delle forze della libertà e della democrazia, fino a ben più vigorose manifestazioni di autoritarismo. Accenno al caso del discorso del segretario Dulles, che affermò che l'opinione pubblica non poteva avere influenza nella determinazione della politica da seguire, a1i•esplosione di Ira del vice presidente Nixon, che denunciò come quasi tradimento la comunicazione, fatta da un impiegato dello State Department, ,sulla percentuale cli lettere dal cittadini americani contrarle alla politica estera dell'amministrazione pervenute a Washington, ed alla sconveniente accoglienza del presidente alla lettera del senatore Green, che privatamente gli esprimeva i suol fondati timori. Tutti questi casi Indicano un serio peggioramento dell'ambiente spirituale entro cui l'amministrazione americana agisce. Se da una parte è giustificato che l'opinione pubblica non debba Influire definitivamente sulle decisioni di politica estera, in mancanza di documenti e prove che non possono essere fatti palesi, è dovere della amministrazione di presentare i suoi punti di vista senza ricorrere a sotterfugi, come pure di accettare e valutare correttamente l'espressione dell'opinione dei cittadini. Nel clima politico in cui ancora crediamo di vivere, alla difesa del quale l'ammini1Strazione ,pretende di agire, ogni incidente del genere può soltanto creare dubbi, diminuire la fiducia popolare nel governanti, Infine minare il senso di sicurezza che una savia politica estera dovrebbe garantirci. Davide Jona LA SOLITA SPECULAZI O'NE La morte del Papa è stata sfruttata dai furbi,. E' facile comprenderne le ragioni. Un Papa non muore tutti i giorni. E' stata una gara nel produrre fotografie di ogni dimensione, con le quali si sono arredate le vetrine dei negozi più noti - dai negozi di lusso at produttori di ricotta. Gli annunciatori italiani alla radio hanno approfittato dell'evento per fare sfoggio di rettorica sconclusionata. Il "Papa della pace" è stato il tema preferito, anche se coloro che hanno maggiormente sfruttato l'evento sono stati sostenitori, partigiani della guerra mussoliniana, in Grecia, in Abissinia . .. Essi - i fascisti di ieri - si sono consumati negli elogi più sperticati di Papa Pio XII perchè sapevano di osannare il pontefice che in vita fu sempre pronto a benedire i soldati di Mussolini e di Hitler •. . La storia dirà se Pacelli non sia stato sostenitore det criminali del teschio di morto e della guerra. Buffoni! OTTOBRE, 1958 5

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==