nente, rinuncia al sogno di una riconquista della Cina continentale. Se pure questo piano appare ad ogni persona di buon senso un sogno irrealizzabile e destinato alla rovina di chi lo tentasse, esso è per altro la giustificazione dell'esistenza di un governo nazionalista cinese in Formosa. E' di fatti opinione generale che la rinuncia alla riconquista della Cina continentale, la distruzione delle remote speranze dei profughi giunti a Formosa con Chiang di ritornare oome pa• droni o almeno con la ristorazione di parte degli antichi privilegi alla loro patria, provo• cherebbe lo sfaldamento del governo nazlo• nalista. Probabilmente una buona parte dei profughi accetterebbe le offerte, più volte ripetute, di tolleranza da parte del governo cinese comunista, e ritornerebbe in patria sottomettendosi al nuovo ordine. Altri do• vrebbero cercare, ottenendo asilo In paesi stranieri, di crearsi finalmente una nuova vita, rinunciando all'illusione impossibile del ritorno ad un ordine sociale orma! sepolto. In ogni modo la esistenza di Formosa, come bastione contro l'espansione comunista, non potrebbe essere garantito altro che dalla aperta sua ,occupazione da parte di truppe americane. Perfino una internazionalizza• zione dell'isola, o la creazione di un nuovo stato indipendente neutrale, anche ammesso che ciò possa essere accettato dal governo di Pekino, non potrebbe che demolire ogni piano di difesa militare degli Stati Uniti basato sull'integrità della linea che va dal• l'Australia, attraverso le Filippine, Formo• sa, la Korea del Sud, fino al Giappone. L'altra via offerta allo State Department, senza una completa revisione della sua politica per il Pacifico ,occidentale, sta nel seguire ancora una volta i pian! militari di Chlang, di aiutarlo a rendere più forti le isole contese, dichiarandole parte integrale della difesa di Formosa, sfidando con ciò il giudizio dei critici militari degìi alleati europei, l'opinione pubblica di una grandissima parte del mondo e di una notevole parte degli americani stessi. Come conseguenza ogni soluzione ragionevole e razionale della situazione verrebbe pre· clusa. La proclamata intenzione di impedire 1SOluzlonidi forza ai problemi internazionali diventerebbe ridicola poichè evidentemente al governo cinese di Pekino verrebbe preclusa ogni via, eccetto quella della violenza, per eliminare la minacela di una guarnigione poderosa e pronta al· l'offensiva, in vista della sua costa. E' 4 concepibile che il governo di Pekino non possa, allo stato attuale dei suoi armamenti e delle sue risorse, arr!;chiare una spedizione che ,potrebbe esporre il suo territorio a rappresaglie di bombe nucleari. Forse anche il timore di essere abbandonato dal· l'alleato russo, se veramente le cose si mettono male, nonostànte le proclamazioni di amicizia e di fedeltà, ,pub e'SSere per ora un freno a passi irrimediabili. Ma nessuno si può oramai illudere che la Cina, che fu capace di sbaragliare MacArthur nel 1950, non sia destinata ad accrescere rapidamente nel futuro la propria capacità militare ed a modernizzare sempre più il proprio equipaggiamento di guerra. Che avverrà se fra qualche mese i cinesi comunisti riprendono il bombardamento di Quemoy e Matsu non oon artiglierie di vecchio modello, ma con "mi'SSiles" anche soltanto di piccola portata, con esplosivi di tipo classico? Che avverrà se, come è facile prevedere, le nuo• ve artiglierie a reazione permetteranno al governo di Pekino di colpire anche i porti di Formosa, se non pure di ridurre questa isola intex,a in rovina? In fondo, i tedeschi quasi quindici anni fa, bombardarono Londra da una distanza non molto minore di quella che separa Formosa dalla terraferma: se anche gh americani potranno controbattere con ,simili artiglierie impiantate su Formosa, il tentare di ridurre al silenzio batterie ben piazzate e protette è un compito ben divenso da quello di lmpe· dire il traffico in porti navali ed aerei in zone ristrette. Ma più ancora oome potrà una politica americana condotta sui presenti binari ~alvarsi nel caso della morte di Chiang? Questi è oramai più che settantenne, e, se pure vogliano evitare la vecchia polemica sulla incapacità e la corruzione del governo nazionalista cinese, sulla sua insensibilità al progresso sociale e morale del mondo, pure non possiamo dimenticare che i Formosan! accolsero Chiang, nove anni fa, con una rivolta, che solo mesi di sanguinosa repressione poterono domare. Come pure non possiamo trascurare il fatto che nessuna sanzione popolare, nè nella Cina continentale, nè in Formosa, ci autorizza a credere che il governo nazionalista p05sa sopravvivere ad una crisi che colpisce il piccolo · gruppo dirigente. Cl si dice che Chiang, in previsione della inevitabile morte, stia preparando il proprio figlio primogenito, ora ministro di polizia nel suo governo, alla CONTROCORRENTE
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