RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Diretto-re: Aldino FellcanJ Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENlTs Epubllshedbl•monthly.Mail addms: 157 Milk St., Boston.Aldiro Felicanl, Editor and Publlshe.r. Office of publicatlon157 Milk Strett, Boston9, Mass. Seccnd,tfass mail privllegesauthorizedat Boston,Mass. S.bscription $3 a y,a,. Voi. XV-No, 2 (New Serles J: 8) BOSTON, MASS. Sept.-Oct., 1958 INTEMADI SICUREZZ Scopo principale della politica estera di ogni nazione è quello di garantire i propri cittadini contro il pericolo di un attacco da una potenza straniera. DI fronte a que<sta fondamentale necessità ogni considerazione di prestigio nazionale, di estensione di mercati, di espansione territoriale diventa soltanto secondaria: in verità ogni successo ottenuto in altri campi diviene illusorio, se acquistato a prezzo di un rischio eccessivo della sicurezza nazionale. Mi pare quindi che ogni mossa nel campo della politica intHnazionale dovrebbe essere esaminata alla luce della seguente questione: la nuova situazione garantisce alla nostra nazione una maggiore oppure una minore sicurezza? Naturalmente questa domanda deve riferirsi non soltanto a fatti ed elementi presenti al momento attuale o di immediata attuazione, ma deve anche tener conto di quanto la nuova situazione sta creando, delle sue prevedibili conseguenze nel futuro, al• meno fino al punto che le facoltà umane possano con•sentlre. Cosi, per esempio, la incerta stabilità della società romana, al tempo in cui l'impero cominciò a decadere, non fu rafforzata dall'arruolamento mercenario nell'esercito di soldati e generali barbari, ma anzi l'immissione di questi elementi malfidi rese inevitabile in pochi decenni la distruzione dell'impero, anche se la sua agonia si protrasse per due o tre cento anni, attraverso a devastazioni, invasioni, insurrezioni e decadimento sociale. In questa luce, io credo, dovrebbero essere considerati gli avvenimenti di questi giorni nell'Estremo Oriente. Colla sospensione delle attive azioni offensive dei cinesi comunisti, può apparire che la politica americana di inflessibilità nell'appoggio del governo di Chian-Kai-shek abbia ottenuto una vittoria, procedendo nella strada della estensione della sicurezza per gli Stati Uniti nel Pacifico occidentale. Le ragioni della sospensione del bombardamento delle isole di Quemoy da parte dei cinesi non appaiono chiare, e gli ambienti direttivi della politica americana non ,possono nascondere il timore che non tutto sia cosi roseo come appare a prima vista. Ma ammettiamo pure che il governo comunista cinese abbia riconosciuto che non poteva ottenere un successo locale, che la rigidezza dello State Department americano non gli permetteva di scacciare da queste isole le forze nazionaliste senza arrischiare una terza guerra mondiale. Questa è evidentemente l'ipotesi più favorevole alla re• cente poiitica degli Stati Uniti, quella che fa gongolare I commentatori del tipo di Fulton Lewis. Quali saranno le conse• guenze? Due vie sono ora aperte allo State Department. La prima è quella di appro• fittare della tacita tregua, di far pressioni su Chiang perchè egli ritiri la miglior ,parte delle sue truppe dalle isole a poche miglia dalla costa cinese; ciò però significa che Chiang non soltanto rinuncia a imbarazzare la navigazione costiera dei cinesi, e a impedire loro l'uso di due porti importanti, ma anche che, evacuand-0 le basi militari di approccio per una invasione del conti•
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