di tutto. Mi domandavo anche se dentro i loro armadi non ci fossero .per caso degli indumenti di Treblinki, di quelli che avevo smistato. Ci facciamo servire del pane bianco, .salsiccia, frittata, poi i soldati dicono: "Attaccate, svelto, il più bel cavallo: questo cittadino va in viaggio e non deve mancargli nulla". '1Ya, ya", rispondono tremanti. Sanno bene che hanno dei grossi peccati da espiare. · E cosi mi sono messo sul carretto e sono arrivato In Francia. Ed aspetto che mi diano una nave, per andare più lontano, come i soldati russi mi hanno dato Il cavallo. Chmoul Nledzwledz A cura di Anna Malvezzi ITAJ.IA 1944 - Donne partigiane LINA VACCHI Lina Vacchl era figlia di operai. Insieme ad alcune altre operaie coscienti ed animose capeggiò lo sciopero compatto della sua maestranza nel marzo 1944 in segno di solidarietà con gli operai dell'Alta Italia ed in seguito a ciò arrestata. Rilasclatta dopo una settimana, fu in seguito cercata più volte dagli sgherri delle "brigate nere" riuscendo ad eludere i loro ,piani. Ma già alcune sue compagne di lavoro erano state arrestate: a Ravennta si aveva il presentimento o per lo meno il timore di qualche violenza da parte della teppaglia fascistia. Il 21 agosto verso sera Lina Vacchi venne arrestata nella fabbrica. Gettata in una sudicia cella, non le fu conce'SSo di unirsi alle compagne. Sottoposta a continui interrogatori essa disse poche parole, alla minaccia rispose col suo sorriso. Alia domanda che le rivolse uno degli accusatori per toglierle di bocca il nome di chi second() loro l'avrebbe pagata per fare lo sciopero, rispose ridendo che gli scioperi si fanno appunto perchè non vengono pagati e che gli unici colpevoli degli scioperi sono proprio quelli che li vogliono. Ad una compagna che riusci ad avvicinarla, essa confida con disprezzo: "Quei vigliacchi non sanno che minacciare". Infatti l'ultima minaccia fu quella dell'impiccagione. La Lina, sprezzante, canta tornando dall'interr.ogatorio. E la minaccia si effettua. Il 25 agosto, a Ravenna è condannata ad assistere alla fucilazione di altre dieci vittime, e all'Impiccagione di un gappista. Da sola si mette 11 nodo scorsoio e dice agli assassini: "Credete che abbia paura? State pur certi però che tra breve seguirete anche voi la stessa sorte." Ne>ssuna deformazione fisica nel suo volto e nel suo corpo. La Bionda, come la chiamavano, sembra dormire: il suo aspetto sereno pare ingannare e superare la m:orte. Per tutta la giornata, come in pellegrinaggio, I cittadini passarono dawmtl alle vittime lasciate esposte sotto la sferza del sole per dileggio e vigliaccheria dai nazifascisti, i quali si erano affrettati ad abbandonare il I105to. In quell'angoscia, la madre della Lina rimase sempre là, attaccata disperatamente alla sua figliuola, Illudendosi che ancora respirasse. Tutto questo ricordano le compagne di lavoro, le donne dei gruppi di Ravenna, ma esse, come tutte le coscienti figlie d'Italia, sanno che non basta ammirare Il suo comportamento eroico. · Sanno che la Vacchi ha Insegnato loro che per una causa nazionale e collettiva si ,può essere pronti a sacrificare la vita. COL PROSSIMO NUMERO continueremo a pubblicare alcuni episodi della resistenza. La maggior parte degli scritti sono dovuti alla penna di persone che hanno partecipato a quel movimento. Ci siamo impegnati di ricordare l'epico movimento e lo faremo. OTTOBRE, 1958 29
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