numero che porta la bestia dell'Apocalisse. S'accorse il Vangelista? S'accorse Dante e chissà quanti altri ... e nessuno del politicanti dell'anticlericalismo se ne accorge? E dire che spesso, se non volentieri, questi signori si trovano costretti a dover accennare, sia pure di sfuggita, allo strapotere clericale. Che razza di compito si sono assunti questi politicanti! Sarebbero da compiangere ... se essi non facessero piangere gli italiani che votarono per la Repubblica. La quale, con la maschera democratica e con l'aiuto di questi signori, va sempre più spr,ofondando In una medievale teocrazia. Questo è ciò che la bestia vuole, ed è naturale. Ma lo vogliono anche I polltioanti cosi detti laici che collaborano con la bestia? E si dicano papalini una buona volta! Intanto, gli onorevoli si preparino a votare la pensione al clero. I collaboratori hanno il dovere di andare sino in fondo alla via della condiscendenza, il Partito che collabora ha da dare il ISUO voto favorevole. Ii posto, la medaglietta, la feluca, la massa. Tornando alla bestia, viene da pensare che probabilmente San Giovanni, da vero profeta, abbia voluto parlare anche a noi di quest'epoca per dirci che il numero 666 che Il Papa porta nel triregno vuol signi· flcare la coppia di bestie, cioè il potere spirituale e quello temporale nelle mani del Vicarivs Filii Del. Ciò che porta a ooncludere come qualmente i politicanti cosi detti laici collaborazionisti siano da considerarsi già papalini di fatto, bollati con lo rstesso numero. R. T. Folli a collettiva Questo breve attimo storico della evoluzione umana, è un minuto secondo che a noi, che lo abbiamo sulle spalle, sembra un secolo. Inflazione capitali:stica ad occidente, inflazione economica, sia pure di stato, ad oriente, in ogni caso un torchio lnesora· bile che spreme I piccoli acini umani. Le scuse, le promesse, i giri di parole sono a dovizia. Intanto il fatto preciso sta in questi termini: mentre i politicanti -stanno bene per i posti che occupano, per i milioni che inghiottono, mal sazi di ricchezze e di potere, ci vogliono dimostrare che in una data futura, le nostre condizioni torneranno ad essere liete. Ii come è mistero! Senza parlare dei popoli arretrati, in questo povero mondo, detengono Il potere: da una parte dittatori assassini; dall'altra una combutta di finanzieri, preti, profittatori, ciarlatani ... avanzo dell'antico oscu· rantlsmo, che cambiando colore e denominazione riescono sempre a gabbare Il mondo. In molti paeisi la massa si torce avvelenata, ,pronta a vendere l'anima al primo cantastorie che prometta di risolvere i problemi che l'assillano. Il popolo beve grosso, vuole promesse grandiose. Le promesse non mancano, Eccovi Il Cremlino che promette un paradiso terrestre, il regno della più grande felicità, ma in realtà mantiene il plotone OTTOBRE, 1958 d'esecuzione e i campi di concentramento. Ii Vaticano promette il paradiso celeste, con la legge canonica, i preti, il potere temporale dei Papi e l'inquisizione. I fascisti aspettano la resurrezione d'un grande .... DUCE per far girare la terra intorno a qualche altro ASSE. I monarchici si contenterebbero d'un altro Carignano, Kaiser o Zar ... I repubblicani d'oggi ignorano le tradizioni liberali, e sono divenuti clerico reazionari. Alcuni socialisti, invece di educare le masse e mantenersi fedeli al loro programma di redenzione sociale, deviano per occupare buoni posti nella mangiatoia. I rapporti nelle relazioni internazionali sono veramente scoraggianti. Diplomatici, politicanti, galoppini, spie ... vanno In giro pel mondo, a spese dei contribuenti. Si sperperano ricchezze in bagordi, pranzi, banchetti e balli, mentre il bilancio di ogni modesta famiglia va alla malora. I lavoratori sia che seguano il rosso o facciano eco al nero devono avere pazienza, fare del sacriflzl. I popoli debbono essere pronti a morire, ISOJlportare la tortura dei regolamenti, restrizioni, imposizioni, tasse e tasse, non solo nei paesi cosiddetti democratici ma sopratutto in Russia, dove nel modo più tirannico si spreme da chi lavora quanto serve per "guadagnare la pace". 17
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