emanava la fiaccola che Lenin aveva accesa con la trionfante rivoluzione russa. Un uomo ostinatamente attaccato alla conservazione più alSSoluta del potere oapitalista, con cieca e selvaggia determinazione, riusci a creare in Amerioa un tale stato di terrorismo da rendere la vita impossibile ad ogni cittadino che ardiva dis.sentire dalle sue ortodosse teorie. Forse non si riuscirà mai a contare esattamente le vittime ed a scrivere con precisimre la storia di quell'epoca che venne denominata "regno del terrore" che un uomo solo, in veste di Procuratore Generale della Repubblica, con animo perverso riusci ad alimentare con fermezza satanica. Quest'uomo che rispondeva al nome di A. Mitchell Palmer, sguinzagliò i suoi famuli in tutte le direzioni alla caccia spietata dei "rossi" ch'erano divenuti la sua ossessione. Con la Rus.sia ancora in fiamme ed ai primordi della rivoluzione era ben difficile cosa il .poter esimersi dall'essere ritenuto un "bolscevico". L'avere un nome straniero, l'essere aderente di un qualsiasi circolo operaio, il leggere un giornale di lingua non americana, eran tutte cose che attivavano l'attenzione degli agenti di Palmer. Innumerevoli sedi di circoli operai, di sezioni sociali:ste, di sezioni sindacallste, di gruppi anarchici, di scuole liberali, venivano letteralmente 1prese d'assalto e diroccate. La ferocia dei bracchi della legge e dell'ordine, si imbestialiva sino al parossismo se !trovavano quei luoghi deserti. Tutto andava in frantumi, tutto volava dalle finestre per finire in falò ISpettacolosi su la strada tra lo sghignazzare osceno degli agenti delusi dall'assenza della selvaggina umana. Ci si incontrava negli angoli delle strade più remote per contarci e incoraggiarci a vicenda. Gli arrestati ed i deportati non avevano più cifra. La sola nave Buford, che venne denominata "l'arca sovietica", si staccò da una banchina del porto di New York con un carico di 249 deportanti, tra i quali Emma Goldman ed Alessandro Berkman. Più tardi fu la volta di diversi anarchici itallani che dovettero ri:solcare forzatamente l'oceano. ' Le condanne alla deportazione non trovarono più fine. Ricorderò il oaso di Pietro Marucco, giovane minatore, tratto in arresto in Latrobe, piccola cittadina del centro minerario della Pennsylvania, il quale ven:ne posto su di un vapore che lo SMARRI', durante la traversata. AGOSTO, 1958 Le violazioni 1più inverosimili erano praticate. Nessuno osava protestare. Tutti erano terrorizzati dalla sempre crescente audacia degll agenti di Palmer. Si attendeva saltanto che il violento uragano si spegnesse nella sua medesima violenza. A blanda giustificazione per tanta ignominia, si usò li pretesto del terrore causato dalle bombe che apparivano, sparivano e scoppiavano in numerose città della Repubblica. Per la storia, va detto, che la polizia delle città segnalate non riuscì mai a determinare l'origine VERA di una sola bomba. Per sfuggire le serie responsabilità che scaturirono dallo scoppio accidentale di un furgone che effettivamente trasportava stecche di dinamite ei causò morti e feriti, nei pressi di una delle più note banche nel distretto di Wall St., santuario dell'alta finanza americana, si sospettò e si diffuse quindi la voce che, anche questo scoppio, non poteva essere che opera dei "rossi" mirante a distruggere e possibilmente saccheggiare la banca famosa. Le prove per una simile asserzione non vennero mai date. Ma le prove aUora non le richiedeva più alcuno. Bastava creare sempre più sospetti per continuare ed alimentare ed estendere la vergognosa -aberrazione. I primi giornali del pomeriggio avevano già accennato alla presenza del furgone carico di dinamite che era stabo osservato nelle vicinanze del posto ove era avvenuto lo scoppio. Giunsero sulla scena i funzionari del Dipartimento di Giustizia, ed il tutto si tramutò in un altro criminale attentato dei "bolscevichi". Ella • Salsedo • Cannone Quei signori continuarono la loro missione giungendo a sostenere che tra i detriti lasciati dallo scoppio di un'altra bamba, avvenuto questa volta proprio sull'uscio della casa di Pamer, ISi erano rinvenuti dei frammenti di carta stampata in italiano. La caccia ai "rossi" italiani e l'assalto alle tipografie gestite da italiani si intensificò ancora più, nella frantica ricerca dei tipi usati e della carta simile a quella rintracciata sulla scena dell'attentato. Poche settimane dopo, sparirono dalla circolazione due altri "rossi" italiani: Roberto Elia e Andrea Salsedo. La loro colpa? Prima di ogni cosa erano italiani, poi erano tipografi e per giunta, Elia, era pr,oprietario di una piccola tipografia con la gestione della quale si guadagnava stentatamente la 19
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