fanno certamente i nostri ,socialisti collaborazionisti; ragione per cui sarebbe bene metterne qualcuna sotto il loro naso ... Bonifacio VIII, ad esempio, certo dovette pensare che i suoi predecessori furono tutti infallibili (ad eccezione, forse, di Celestino V), quando buttava fuori le sue bolle, a dozzine. La Clerlcis Laicos, la A!Sculta Filii, la Unam Sanctam ... I cosi detti laici, e specialmente I socialisti, dovrebbero leggere e rileggere queste bolle, e ricordarle agli altri per dimostrare le impossibilità di collaborare con i papalini, specie quando il Papa ha li coltello per il manico ... Poichè in questo caso la collaborazione significa semplicemente sottomissione - sottomissione pecorile. Senza escludere l'esistenza di politicanti pecore e di pecore rpoliticanti, fra i cosi detti laici delle varie denominazioni, certamente fra I collaborazionisti c'è qualcuno che potrebbe trar profitto dalla lettura della Unam Sanctam. Sentiamola: Noi siamo costretti, per la nostra fede, a riaffermare che esiste una sola santa cattolica chiesa, al di fuori della quale non c'è salvezza, IIlè remi'.ssione di peccati; il suo Sposo la !proclama nei cantici: "La mia colomba è unica, la prediletta di colei che l'ha partorita"; le quali rappresentano un solo mistico corpo, di cui la testa è Cristo, cioè, Dio. · In questa chiesa c'è un solo Signore, una sola i'ede, un solo battesimo. Vi fu, infatti, un solo arco di Noè al tempo del diluvio, simbolizzante una sola chiesa. Un solo Noè, timoniere e capitano. E, ad eccezione di quest'arca, tutto ciò che esisteva in terra fu distutto. Questa chiesa noi veneriamo e difendiamlO, il Signore avendo detto per mezzo del Suo profeta: "Libera la mia anjma dalla spada, li mio corpo dai cani". Egli pregò, nello stesso tempo, ,per la sua anima - cioè, per Se steiso, la Tosta - il cui corpo chiamò l'unica e sola chiesa, secondo l'unicità della f-ede promessa, dei sacramenti e dell'amore per la chiesa. La quale è quell'lmme!Ilsurabile mantello del Signore che non fu strappato ma cadde per destino. Perciò di questa unica e sola chiesa esi$e un solo corpo e una sola testa <non due teste come se fosse un mostro) che è Cristo, il vicario San Pietro e i suoi successori. Poichè Egli stesso disse, in genere, senza particolareggiare. Dal che si desume chiaramente che Egli raccomandò a Pietro tutte le sue pecorelle. 10 Se, dunque, i greci o altri dicono che essi non furono dati in consegna a Pietro e ai suoi successori, significa che essi stessi dichiarano di non essere le ,pecorelle del Signore. Poichè Egli disse, per bocca di Giovan·ni, che esiste un solo gregge, un solo pastore, uno solo. Il vangelo ci dice che in questo Suo gregge esistono due spade: una, :spirituale, l'altra temporale. Ma chi nega che quella temporale è anch'essa nelle maru di Pietro, interpreta male la parola del Signore, quando Egli dice: "Rinfodera la spada" - mentre pur son due. Tutte e due, dunque, la spirituale e la materiale, sono della chiesa. L'una, maneggiata dalla chiesa, l'altra, per la chiesa; l'una, dalla mano del rprete, l'altra, dalla mano del re, dei cavalieri, ma al servizio del prete. Una spada, dunque, sta sotto l'altra, e l'autorità temporale sotto quella spirituale. Poichè, quando l'apostolo dice: "non c'è altra potenza che quella di Dio, e i poteri di Dio hanno un destino" - essi non ,potrebbero compiersi se non quando una spada sia sottomessa all'altra, In modo che la minore sia condotta dall'altra ad alte opere. Secondo San Dionisio, è legge divina quella che dal basso oonduce gradatamente all'alto. Dunque, secondo ciò che è la verità, spetta al potere spirituale stabilire quello temporale e giudicare se è buono o no. In tal modo va intesa la profezia di Geremia: "Vedi io ,oggi ti pongo sopra le nazioni e sopra i regni", ecc. ecc. Quindi, se il potere temporale erra, esso dev'essere giudicato da quello spirituale; e se il minore spirituale per caso dovesse errare, da quello maggiore; ma se, per dannata ~otesi, questo dovesse errare, n-on potrebbe esser giudicato !Se non da Dio, Esso solo, secondo l'apost-olo ... Il rappresentante della chiesa giudica tutto e tutti, ma egli non può esser giudicatlo. La sua autorità, anche se concessa da uomini, non è umana, ma divina, essendo dettata da divine labbra a Pietro e fondata sulla pietra per lui e i suoi successori. Da Gesù Cristo. Chiunque, dunque, resiste a questo potere creato da Dio, resiste alla Sua volontà. Tale resistenza fanno i Manichei che credono a due principii; il che è falso ed eretico. Per testimonianza di Mosè, non ai principi, ma al principio Dio creò i cieli e la terra. In verità noi dichiariamo, annunziamo e definiamo che, per la salvezza dell'anima, CONTROCORRENTE
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