Controcorrente - anno XV - n. 7 - lug.-ago. 1958

~ONTBD~O August 1958 Una data da ricordare:23 Agosto 1927

I FRANOI j CONTROCORRENTE in Boston è In vendita presso la Farmacia Mondello angolo Hanover e Richmond Streets, oppu~e all'u!- ficio di pubblicazione, 157 Mllk Street. • IL RITARDO nella pubblicazione di questo numero è dovuto ad un improvviso intervento chirurgico che ha tenuto Aldino Felicani inchiodato a letto per molli giorni. La carne lancinata e il grigiore della corsia dell'ospedale Intralciano Il cammino anche quando si ha tutta la buona volontà di continuare la corsa. Ora che il periodo di convalescenza sta per chiudersi definitivamente, si riprende il flato e la battaglia. • SOVENTE riceviamo dall'Italla richieste di aiuti. Si tratta di compagni conosciuti e meritevoli. Nel pas.sato abbiamo fatto quello che ,potevamo personalmente. In qualche caso abbiamo anche cercato di intere>ssare •altri. Non è sempre posslbll,e ottenere quello che si vorrebbe. Attualmente molti compagni vivono di pensione e non ci sembra giusto importunarli. Se la rivista avesse Condi di riserva - invece che deficit - Il 'Useremmo in casi urgenti. I mezzi mancano. Chi ci scrive cerchi di comprendere la nostra situazione. • CONTROCORRENTE, giova ripeterlo, è una pubbllcazione volontaria. E' espressione di un gruppo di UJOminiche si è dedicato alla lotta In difesa della Ubertà per convinzione e non per tornaconto. Nessuno di coloro che sono Interessati nella sua pubblicazione percepisce un ooldo di rimunerazione. E' fatta nei ritagli di tempo. La rivista conta - come sempre - sulla cooperazione volontaria degll uomini liberi che credono la sua opera efficace. • LA MIGLIORE maniera per rendere sicura la vita a Controcorrente è quella di abbonarsi. Una pubblicazione come la nlOStra per essere efficace ha bisogno dl lettori assidui. Noi vogliamo mlgliomrci. Ciò sarà possibile se i nlOStri amici ci aiuteranno 11 risolvere questo importante problema. • AI NOSTRI COLLABORATORI è accordata la ,più ampia libertà. E' superfluo aggiungere che gli articoli firmati non vincolano il pensiero della redazione. • COLORO che Inviano contribuzioni e desiderano che li loro nome non appaia nelle liste della sottoscrizione faranno bene a aomunlcarcelo. • I COMPAGNI che non vedessero registrate le loro contribuzioni correttamente sono pregati di notificarne l'ammlnlstrazlone. COPIE DI SAGGIO sono state spedite anche nel Sud America e in Italia. Non sappiamo se l'Indirizzo è aorretto. Coloro che ricevono faranno bene a dirci se dobbiamo continuare a spedire. Non ricevendo nessun cenno sospenderemo . • COLORO che ricevono la rivista e non la desiderano sono pregati di notifioarcelo. Questa cortesia ci metterà in condizione di eliminare dalle liste nomi superflui . • LE NUOVE disposizioni postali ipermetton.o un limitato numero dl COPIE DI SAGGIO. Presto dovremo sospendere l'Invio a coloro che non avranno Inviato l'abbonamento. Chi desidera ricevere regolarmente la rivista provveda. • COMPAGNO, ricordati che Ili/ rivista ha bisogno. La mani'era pratica per aiutarci è quella di fare sottoscrizioni e nuovi abbonati. Dacci una mano. , Mandaci un nuovo abbonato oggi stesso. • NEL NOTIFICARE Il cambiamento di indirizzo sarà bene menzionare anche il vecchio per facilitare la correzlioo'le nelle liste di spedizione. Aggiungere sempre il numero della zona postale. • LE'ITERE, artlcoll, vaglia postali, checks ed ogni altra comunicazione riguardante la rivista, debbono essere indirizzati a Controcon-en.te, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. • DA DIVERSE PARTI D'ITALIA cl sono giunte richieste di collezioni di C<mtrocorrente. Si cercano articoli di Salveminl e su Salvemlnl. Siamo dolenti di non avere disponibili volumi completi. Occorrerà del tempo per completarne alcuni. Coloro che cl hanno scritto pazientino. CON VERO RAMMARICO registriamo la scomparsa di alcuni vecchi militanti, comunicataci dopo l"uscita dell'ultimo numero. Le loro attività nell'opera di seminagione per rea!Jzzare un migliore ordine sociale, saranno ricordate per lungo tempo. Erano quasi tutti lettori ,e sostenitori della rivista. Volendo evitare ripetizioni In eulogie sull)erflue cl llmltlamo alla menzione del nome e della data In cui li decesso è avvenuto. * MRS. BASILIO CAPITANI, a Cedar Point, Illinois, Il 27 Giugno 1958. * CALOGERO GIACCHETTO, a Cambridge, Massachusetts, il 1 Settembre 1958. * AMEDEO COSTA, a Med!ord, Massachusetts, Il 29 Agosto 1958. In questa triste circostanza Controcorrente esprime alle famlglle degli scomparsi I più vivi sensi di cordoglio.

RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttol:'e: Aldino Fellcani Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORREN1TsEpubllshedbl-moothly.Mali adchss: 157 Mllk St., Boston.AldinoFellcanl, Editor and Publlshe•r• Office of publldltlon 157 'Mllk Street, Boston9, Ma5$,Second-cla.sms ail privlleges·aulhorizedal Boston,Mass. S.bscrlptlon$3 a y,,ar. Voi. XV-No. 1 (New Serles # 7) BOSTON, MASS. July-August, 1958 "TheWorldConspirocy" "The World Conspiracy," la cospirazione mondiale è oramai la preoccupazione più viva dello State Department. Che cosa sia in realtà questa cospirazione mondiale non è estremamente chiaro. Basicamente ad essa vengono attribuiti i recenti successi russi nel campo diplomatico e possiamo attenderci che essa diventi la ragùone di successi russi anche nel campo militare, tecnologico e politico. La politica estera americana parte dal presuppcASto che ogni cosa sarebbe perfetva nel mondo, se la perversa attività dei russi nel campo della propaganda cessasse. Cioè essa suppone che ognuno sarebbe felice, in ogni parte del mondo, se ,non ci fossero sinistri agenti sobillatori, al soldo della organizzazùone comunista mondiale, pronti ad additare ai miseri la ingiustizia sociale che li opprime, agli schiavi le catene della loro servitù, ai giovani Intelligenti le aspre difficoltà che privilegi di gruppi feudali oppongono al loro progresso. E' questa una visione corretta della situazione mondiale? · La risposta è certamente, enfaticamente "No". Gli ultimi quarant'anni di storia hanno registrato un cataclisma quale probabilmente nessun altro periodJOdi simile durata ha veduto. Nel campo politico-militareeconomico le due guerre mondiali hanno debilitato le classiche potenze europee al punto da ridurle al livello di clienti degli Stati Uniti. Ed il crollo -è stato tanto più clamoroso per Il fatto che, nell'apparenza, la fine della prima guerra mondiale, !S<>ttraendo alla Germania il suo giovane impero coloniale, eliminando la competizione dell'impero russo che minacciava la struttura coloniale inglese, completando la dissoluzione dell'impero turco a favore di Francia e Gran Bretagna, aveva riconfermato per un breve periodo lo splendore delle grandi nazioni dell'Europa occidentale. Ed insieme, pareva esser la prova che il sistema sociale ed economico che esse rappre<sentavano, pure di fronte alla sfida della rivoluzione russa, era saldamente impiantato. In effetto, in coincidenza coll'effettivo immiserimento delle nazioni europee, nuovi elementi venivano ad Inserirsi. nella distribuzione delle forze mondiali. Uno di questi era il progressivo, inevitabile progresso del popoli coloniali: le grandi potenze che per tre quarti di secolo alme·no li avevano considerati puramente quali mercati di sfruttamento, durante la prima guerra mondiale avevano dovuto fare appello alle forze indigene, sia per aiuto alla madre patria, sia per trasferire a loro ,parte della responsabilità di governo loC'ale: In talune sezioni, come nell'Asia Minore, gli alleati avevano effettivamente aiutato e sollecitato lo spirito di indipendenza degli arabi, per !Stroncare, attraverso la sconfitta dei turchi, il piano tedesco di raggiungere il medio oriente con una ininterrotta catena di alleati e clienti. Ma più importante ancora era l'influenza del progresso tecnologico. Questo richiese il consumo di enormi ricchezze naturali, che diversi dei paesi

coloniali possedevano, e che le nuove generazioni indigene non tolleravano fossero sfruttate a solo vantaggio di lontani dominatori. In più esso rese possibile il successo della rivoluzione russa. Insieme a ciò, esso indicò ai popoli soggetti la costruttiva via alla loro elevazione economica. Se mancanza di capitali, sonnolenza di classi locali dominanti, strutture sociali incompatibili col nuovo mondo industriale ne soffocavano l'avvento, era ;nevitabile che I popoli coloniali guardassero a soluzioni diverse da quelle che la struttura degli stati rafforzatisi nel diciannovesimo secolo ritenevano corrette. Di questo fatto lo State Department non si è evidentemente ancora reso conto. Il progresso di disintegrazione degli imperi coloniali può più o meno essere accettato. Il contegno dell'America a proposito delle relazioni anglo egiziane fino alla disastrosa spedizione di Suez, •a proposito dei vari tentativi francesi di riconquista delle sue colonie ed al tempo della campagna di indipendenza dell'Indonesia, può farlo apparire. Se pure, in taluno dei casi almeno, il sospetto che l'America tendesse a sostituire la sua influenza a quella decadente dei colonizzatori originali, non possa essere scartato. Ma quello che l'America non può accettare è che insieme a tutto ciò le nuove nazioni sviluppino una politica indiff,erente ai piani generali politici e militari di Washington, o che nuovi concetti sociali prendano il sopravvento. ' Perciò la infantile pretesa che nuove nazioni, essenzialmente preoccupate dei problemi tecnici di sviluppo, confrontale da incapacità di direzione di vecchie classi, essenzialmente basate su concetti di supremazia economica ereditaria nei gruppi investiti di proprietà terriera, si decidano gettandosi con tutte le loro risorse dalla parte dell'America nel conflitto russo-americano, diviene più che ridicola. L'attitudine di Washington, che nega la ragionevolezza della neutralità di una grande parte dell'umanità nel conflitto che minaccia gli Stati Uniti è stato probabilmente il più insigne aiuto che la Russia abbia avuto. Non si può evidentemente sottoporre alcuno alla scelta: "o sei con noi o sei contro di noi" senza correre Il rischio che quegli che si vuole influenzare decisivamente si debba gettare dalla parte dell'avversario. Non perchè egli desideri ciò, ma soltando perchè le esigenze delle 4 sue condizioni richiedono che egli poosa ricevere un aiuto tecnico, didattico, economico senza essere sottoposto a ricatti, senza essere costretto a partecipare in alleanze che possono aprire la vìa alla sua distruzione. E' vero che la Russia non avrà scrupoli, quando sia impiantata, per imporre la politica che essa riterrà più conveniente per sè :stessa. Ma per intanto la proposta della scelta non viene da Mosca: e quando l'imposizione politico-militare dell'America venga fiancheggiata da chiare antipatie per ogni ordine sociale che accentui l'influenza organizzativa della società in confronto a quella · individuale nel campo economico, anche in quel casi in cui non esistono individui capaci di assumersi la vera responsabilità della necessaria organizzazione, la ragionevole risposta non può essere dubbia. Perciò lo spauracchio della truce e tenebrosa organizzazione mondiale che complotta per ridurre in servitù i popoli che potrebbero essere liberi e felici se soltanto seguissero i precetti americani diventa puramente un simbolo della incapacità degli Stati Uniti di interpretare le forze del nuovo mondo. Peggio ancora esso è il manto sotto cui lo State Department tenta di nascondere ai propri cittadini il proprio insuccesso disastroso. Esso corrisponde esattamente allo spirito di McCarthy questi, illudendosi che l'America rappresentasse in tutti i campi la perfezione o per lo meno la parola più recente di progresso, andava a caccia di traditori, senza di cui egli non riusciva a spiegarsi il successo dei russi nel campo teonico. Ora lo State Department ci vuol far credere che i popoli della terra sono in ebullizione, a rischio della loro vita e dei loro scarsi averi, perchè sobillati da sinistri agitatori. E' ragionevole prospettare questa scappatoia per chi, come gli arabi sudditi di Saud, assistono al lusso smisurato di pochissime famiglie mentre essi languono nella fame, nella schiavitù? Il governo reale dell'Iraq era decantato come il più solido fra quelli del medio oriente. Esso aveva destinato una buona parte degli introiti delle concessioni dei pozzi di petrolio alle compagnie americane e inglesi a sviluppare istituti educativi, a promuovere ospedali e ambulatori ed a miglioramenti tecnici nell'attrezzatura della nazione. In confronto alla politica di altri governi arabi, quello di Bagdad spiccava come un esempio di illuminato progressiviCONTROCORRENTE

smo. In realtà, come la recente, fulminea rivoluzione ha dimostrato e come attendibili informazioni avrebbero già dovuto avvertire prima, la condizione del governo dell'Imq era precaria quanto mai. E la ragione, probabilmente, sta appunto nella elevazione culturale e economica di una parte della popolazione, non accompagnata dalle necessarie riforme sociali. Appare difatti che negli ultimi anni una classe di intellettuali e professionisti si fosse sviluppata in nwnero ed In coo:cienza politica. Ma d'altra parte la antica struttura feudaleterriera era rimasta intoccata: politicamente, questa ancora controllava le leve del potere; economicamente dominava e, attraverso il controllo di metà del terreno arabile nelle mani di poche famiglie, affamava migliaia di famiglie di contadini, dislocati dal terreno dall'introduzione di nuovi mezzi di ooltivazlone. Il sorgere di una vera classe media, naturale soluzione al conflitto fra gli estremi di ricchezza e di povertà della popolazione, era ostacolato dagli interessi dei grandi 11>roprletari. Perciò la mano di ferro di Nuri Said, uomo di fiducia del re e degli americani, la sospensione deJle garanzie costituzionali, lo schiacciamento di ogni forma di opposizione erano la copertura illusoria di una situazione esplosiva. Naturalmente le insite contraddizioni del regime non permettevano altra soluzione che queJla rivoluzionaria: ed ora, 'a cose fatte, abbiamo appreso che la classe media di inteJlettuali e professionisti, privata da molti anni di una voce In parlamento, era solidalmente opposta al regime di re Feisal, non soltanto, ma decisamente infiltrata da convinzioni rivoluzionarle; neJl•atmosfera esistente in paese quindi fermamente avversa al1a politica americana e f-avorevole ai russi. Una situazione del tutto simile può facilmente pro.spettarsi in molte altre delle aree che giacciono geograficamente e politicamente fra gli Stati Uniti e la Russia. L'errore commesso dall'America fu di aver accettato una divisione del mondo in sfere di influenza. Era fatale che dei due centri, Washington e Mosca, il primo fosse considerato l'erede deJle potenze coloniali, e quindi inviso a tutti coloro che cercavano la propria indipendenza. Ora, troppo tardi, taluno dei commentatori politici americani riconosce la ragionevolezza di una politica che ammette e rinforza una cintura di stati neutmli fra i due grandi contendenti. Probabilmente l'irrigidimento dello State Department negli ultimi sei anni, la !Stolta pretesa di non soltanto contenere, ma ricacciare con mezzi di forza l'espansione russa hanno compromesso senza rimedio la possibilità della riparazione di un errore comm~sso al tempo della seconda guerra mondiale. Per altro, mi pare, la situazione politica delle potenze occidentali, ed In particolare del!' America, sarà destinata a peggiorare fino a quando Il deterioramento di essa verrà attribuito, infantilmente, a fantastici capri espiatori anzichè ad una errata concezione del rapporti internazionali, ad una illusoria valutazione del bisogni dei popoli. Davide Jona Lapide in memoria di Anteo Zamboni Da "L'INCONTRO" di Torino, togliamo la seguente informazione: Il 25 luglio, in occasione di una manifestazione celebrativa per il XV anniversario della fine del fascismo, è stata inaugurata a Bologna a cura dell'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), una lapide alla memoria del martire quindicenne Anteo Zamboni che il 31 ottobre 1926 sparò un colpo di rivoltella contro Mussolini. Il testo dell'epigrafe reca: "Bologna di popolo - congiuntamente onorando - i suoi figli coraggiosi - immolcvtisi - nella ventennale lotta antifascista - con questa pietra consacra nei tempi - Anteo Zamboni - per audace amore di liberfJà - qui trucidato - giovinetto ancora - dagli scherant della dittatura". Prima dello scoprimento della ,lapide murata nel Palazzo Comunale ha parlato il sen. Terracini. AGOSTO, 1958 5

L'altalena Le statistiche ufficiali sulle attività industriali e sulla disoccupazione ancora dimostrano che il paese non è uscito dalla crisi econlOmica. I circoli governativi sono ottimisti, accentuando il fatto delle spese federali. Nello 1Stesso tempo questi circoli sono preoccupati per la tendenza inflazionistica dell'economia e intanto mett,ono In atto misure che restringono il credito, restando sordi alle proteste dei finanzieri e specialmente a quelle degli speculatori di borsa. Il Governo teme che un rialzo troppo drastico dei prezzi e dei salarii può aggravare la tendenza inflazionistica, ma in questo Washington è in una fal:sa posizione. Non sono i prezzi ed i salarii i responsabili di questa malattia del regime capitalistico, ma lo en~rme bilancio statale, ed in ispecie Il bilancio militare. La causa ,prima dell'Inflazione è lo spendere oltre misura, cioè il deficit spending. Questo spendere al di fuori e al di sopra del bilancio aumenta il debito pubblico, e come questo aumenta non solo la valuta cartacea <perde valore ma il regime capitlallstico va sempre più in isfacelo, come ce lo dimostra Marx nell'Introduzione al suo libro "Per la Critica della Economia Politica". Il Presidente ha ammonito tanto il capitale che Il lavoro, ma più Il lavoro che il capitale, che è necessario raffrenare i loro rispettivi appetiti (questa iparola è qui U'Sata nel senso come l'intendeva quel chiaro maestro di Socialismo che fu Antonio Labriola), certo seguendo I consigli dei suoi esperti in materia, che negli alti prezzi e negli alti salarli vedono ia causa dell'inflazione. Certo, questi consiglieri non possono dire al Presidente che è il bilanci,o dello Stato il responsabile primario dell'Inflazione e ricorrono al palliativi, come quei medici che non potendo -curare l'ammalato assopiscono la sua condizione patologica. A Mr. Eisenhower si potrebbe rispondere con ,argomenti socialistici, pur sapendo a priori che essi non avrebbero effetto. Preferiamo usare le parole e gli argomenti di gente lrorghese invece, anche sapendo che esse sono cadute su orecchie sorde. In un suo articolo sulla situazione economica Il Weekly People, il giornale del Sociallst Labor Party, nel numero uscito il 23 6 • econom,ica agosto scorso diceva, citando T. I. Parkinson, già presidente dell'Equltable Lite Assurance Soclety che: " ... i propagandisti professionali ci vorrebbero far credere ed infatti sono riusciti a farci credere che la parola inflazione significa rialzo nei prezzi e nei salarii, i quali In fatto sono solo sintomi di una matattia. L'Inflazione è veramente deprezzamento del medio circolante." In riguardo al bilanci,o federale, cioè al bilancio dello Stato, il WaZZ Btreet Journal dell'8 dicembre 1954, come riportato dallo stesso giornale socialista, diceva: " ... E' un semplice fatto che dove un goveroo cade in deficit e dove esso non può, come questo (governo) non può, contrarre la differenza dai risparmi dei suoi cittadini, non può fare altro che fabbricare (stampare) dollari e chiamare essi moneta". Le fonti parlano chiare e non possono dirsi sospette, ma gli economisti ufficiali, vale a dire governativi, preferiscono ignorarle per oanvenienza del momento. Ancora, lo stes~o quotidiano capitalistico diceva, nella edizione del 23 gennaio c. a. (come pure riportato dal Weekly People della data citata): "La prima cosa da ricordare è che l'inflazione è un fenomeno monetario. Risulta da una iniezione di nuova moneta (o credito) la quale incomincia a ooncorrere con la stessa quantità di prodotti. I prezzi aumentano perchè Il valore della moneta ribassa. I prezzi aumentano ancora per altre ragroni, (come ,per es.) dal fermare il petrolio del Medio Oriente, ohe aumenterebbe il prezzo di esso, ma neanche un economista governativo confonderebbe questo con l'Inflazione, "La seconda cosa da ricordare - continua Il W.S.J. - è che solo 11governo può stampare nuova moneta ,o fare un'alterazione sostanziale nel fondo permanente del credito. Questo era evidente nel giorni quando I monarchi dimezzavano la moneta; è ancora vero, ma ora è ,oscurato dalle esigenze del sistema di credito, spesso deliberatamente oscurato." Dunque, come si è visto, non sono I prezzi e In Ispecie gli alti salarli la causa dell'Inflazione. In regime capitalistico è assurdo Il parlare di salari alti, che In ,ogni caso sono sempre minimi. · E' lo spenCONTROCORRENTE

dere immoderato dello Stato la sua vera causa, innanzi tutto li deficit spending, che gonfia anche il credito oltre misura e li ragionevole. Cade perciò l'ammonimento dl Eisenhower che gli operai devono contenere negli attuali limiti I loro salarli, se si vuole Al consolalo: evitare l'Inflazione. Sarebbe piuttosto il caso di tagliare drasticamente li bilancio federale, particolarmente le appropriazioni militari, che :sono un folle spreco della ricchezza nazionale. M. De Clampls IL PASSATO CHE RITORNAI Nell'aprire un Involucro In cui l'estate scorsa disseccai semi di zucchini - "cocuzzielli" come li chiama il ml,o fruttivendolo in Salem Street, - notai che li avevo avvolti in una pagina del quotidiano dei calonl, Il Progresso. Il succo dei seml aveva prodotto una macchia giallastra, dl color sllnile a quell,o, della bandiera del Valicano. Sul titolo di una corrispondenza inviata a quel giornale dal suo rappre.sentante bostoolano, quell'lneifa.bile Vlnzo che oommlna come se Il marciapiede fosse un canestro pieno d'uova, e si ficca In testa un berretto color marrone da goliardo. La corrispondenza. In questione fu pubblicata Il 16 giugno 1957, in occasione, come dice don Vinzo, "dell'undicesimo anniversario della prorclamazlone della repubblica itallaala", - occasione quella, che fu celebrata "con signorile ricevimento" nella "elegante dimora" 0 del Console Generale, dottor Vitelli. Sembrava di leggere un resoconto di cno,naca di quindici o vent'anni fa., quando I fascisti della colonia si radunavano per celebrare l'ultimo starnuto politico del Cesare di cartapesta. Lo stile eloglastlco del corrispondente bostoniano si presta. In rnxx!o perfetto a questo genere di cerimonie, e per ,banchetti In onore di polltloontl arricchiti o di nuovi cavalieri dell'Ordine della Stella della Solidarietà, li più recente dei gingilli equestri. Dico sembrava di leggere una nota di cr0111aca dell'epoca. fascista, e credo di non •aver esagerato po!chè fra I presenti vl era Il fior flore (o la meùna della melma?) del fascismo e filofasclsmo coloniale. Fra l nomi v'era Incluso quello di un cavaliere dl Malta Il quale non fa più sfoggio della commen'da dell'estlnbo ordine della Corona d'Italia, - un opportunista di prim'ordine li quale ha sempre saputo applicare a perfezione la morale del proverbiale topo che abbandona AGOSTO, 1958 Il piroscafo , naufragante. Ma lasciamo questo ex commendatore fra I suoi tomi legali <per citare nomi di fascisti ad oltranza: Frank Ferraggina, Biagio Biascicante Farese il quale recentemente è rientrato In ,patria definitivamente, liberando, cosi la colonia del cataplasma di un altro verboso programma radi,ofonlco. Nè poteva mancare Il "dottor Gino Merluzzo, del programma "Gino e Gilda", felice binomio che ci fa pensare ad un programma di marionette. Ma, domando io: il signor Console della Repubblica sa o no che questa gente, ed altri della stessa risma, non vollero la repubblica, la combatterono, e non fanno passare occasione ll)er far nostalgici richiami alla baraonda dell'eja, eja, alàlàf Dice don Vlnzo Comito che gli invitati brindarono "alla salute della. Repubblica Italiana." Crepi l'astrologo! I signori che abblam nominati, ed altri, esponenti del fascismo e fllofasclsmo coloniale, o son sfrontati voltabandiera o si stropicciaron le mani dicendo: "beh, oggi si beve gratis, e quando si tratta di un cocktail a spese altrui, la perduta anima di Benito non se ne adombrerà. Di voltafaccia Il nostno duce era gran maestro ... 0 Ma non priviamo i lettori della prosa sdolcinata di d0111Vlnzo dal berretto marrone: "No, grazie a Dio, noni vi sono stati neanche i ll)lù Impercettibili cenni ed un'aria di ufficialità e quindi niente discorsi e niente di quanto possa dar l'idea di una pesante aullcltà". ' Bravo don Vlnzo, Il lettore cafone del giornale dei cafoni si sarà grattato la zucoo oon quel vocabolo "aullcltà", e la brava. massaia avrà osservato: "vuol dire che ni8ciuno 'a parlato co' lucidità". Ed ecco che la massaia, ll)Ursbagliando nel significato del vocabolo ch'è indice della saccenteria del tronfio corrispondente, ha 7

afferrato il senso generale. Nessuno parlò perchè sarebbe stato un vero e proprio concerto stridente, poichè, fra gli invitati notiamo anche qualche nome di persellla non fascista, sebbene non vediamo alcuno che meriti di esser chiamato "illustre'', come vorrebbe don Vlnzo, Il quale è noto per I suoi superlativi e per la distrtbuzl.'cllle gratuita di titoli accademici. E' da .supporre che la celebrazione di quest'anno avrà un numero più largo di "lllustri uomini", dato, fra l'altro, l'allargamento del circolo del decorati dal patrio gioverno a quello dell'entourage consolare: cambiavaluta, "grosslerl" e "contrettori" in cerca di "Stelle". Dopo l'Infornata GrllloNocoa seguirà, ne son certo, l'infornata del prominenti che fecero il diavolo a quattro per l'arrivo del vecchio incrociatore "Montecuccoli". Asterisco L'EVOLUZIONE E L'ATOMO Il primo lugllo 1858, cento anni fa, nella Società che porta Il nome di Linneo, a Londra, veniva letta una memoria Inviata da Carlo Darwin, nella quale Il grande Inglese riassumeva le osservazioni fatte con cura meticolosa, nel gran libro della natura. Era il frutto di quarant'anni di ricerche e di controlli, I più minuziosi, I più chiaroveggenti, che nessun uomo, fino allora, aveva compiuto. Figlio di un medico, laureato egli stesso In storia naturale a Cambridge, Darwin domina con la sua statura tutto Il mondo moderno e offre uno dei maggiori esempi di quanto la classe intellettuale abbia mal dato per il rrsorgimento della dignità dell'uomo, per liberarla dalla superstizione e dall'Ignoranza. Il suo capolavoro: "Le origini della specie" fu posto all'indice da santa madre chiesa. Tutto Il pensiero moderno è oggi saturo del principio dell'evoluzione, qualunque sia il campo nel quale uno scienziato si indugi, siano le stelle, la terra, gli elementi, l'industria, l'economia, la civiltà, Il dotto ha per guida la legge di evoluzione, affermata dal primo grande naturalislla. Molto si è scritto e criticato al proposito; ma Il principio ba9e, che egli ha enunciato, resta incontrovertibile nelle sue fasi caratteristiche. I.Ja prima afferma la produzione di caratteri nuovi, dovuti non al caso, ma a ragioni di ambiente, di nutrizione, di clima, la seconda stablllsce la sopravvivenza del carattere, Il più forte a resistere al nuovi fattori esterni. Su questi due cardini l'evoluzione diventa e rimane la realtà che tutto cl circonda e tutto avvolge quanto esiste nell'universo. · "lo sono disposto a dimostrare, egli scrive, che il criterio ammesso da moltissimi naturalisti e che lo stesso prima condividevo, che cioè ogni spe8 cle, sia animale che vegetale, è stata separatamente creata, è falso. Io sono fermamente convinto che le specie non sono immutabili." ua sincerità del suo studio, la somma notevolissima di osservazioni ohe egli porta a 'So.stegno della sua tesi, fanno si che nessuno può leggere Il suo libro senza trarne la salda convinzione che egll sia nel vero. Una certa tendenza, a semplificare, ha ridotto il darwinismo, nella mente di molti semplici, nel fatto della discendenza dell'uomo dalla scimmia. Ciò non risponde a verità; le scimmie attuali di gl"ll1lde statura, sono, con ogni probabilità, disc-e'Sle con l'uomo da uno stesso capostlplde, del quale non restano che tracce molto Isolate, anelli di una catena ininterrotta di grandi modificazioni. L'Intelligenza venne dopo ed a passi lentissimi. Nella prima fase evolutiva, l'uomo primitivo doveva lottare per sopravvivere agli assalti degli altri anlmall, ill!Sidiato dalle malattie, le carestie, le intemperie ... Ne segui, per secoli, l'opera nefasta dei tiranni e delle religioni che avevano interesse di tenere gli uomini schiavi ed Ignoranti. Se Darwin rosse nato In Italia ed avesse scritto il volume sulla legge d'evoluzione, la chiesa romana, invece di scomunicarlo, lo avrebbe ratto bruciare vivo ed avrebbe distrutto l'opera sua. Ed I misteri dell'anima? I psicologhi, l psichiatri hanno individuato I cosi detti stati d'animo, In stati di fatto d'organi · viventi, con costituzione tisica e chimica. Questi stati d'animo, ln certe date occasioni, apportano un potente auto-schoc, dovuto ad un particolare stato elettro-magnetico di un gruppo di cellule del cervello, con risultati materiali che al preti ed ai loro tirapiedi, fa CONTROCORRENTE

comodo chiamare miracoli. Tutto ciò toglie alla vecchia anima tutti i mi:steri soprannaturali, tanto da spiegare, mon alla massa troppo dura ancora, ma ai colti ed agli intelligenti, che pensiero, sentimento, speranza, immaginazione, volontà, fede, paura, rimorso ... altro non sono che manifestazioni d'un particolare ·stato della materia. Il \'aticano si adatterà a riconoscere anche questo, come si è adattato a rioonoscere ohe: la terra è rotonda e gira intorno al ,sole! Ogni qual volta avviciniamo la grandiosità della natura, grande come il cielo stellato o piccola come un· atomo; quando fissiamo la nostra attenzione sui progressi scientifici in Geologia, Astronomia, Elettricità, Fisica, Chimica ... Quando pensiamo all'atomo, elemento base della vita, 1110nsolo umano, ma di tutto l'universo che ci circonda, sentiamo come se si uscisse all'aria aperta per respirare a pieni polmoni. · Ci sentiamo redenti, la s<:ienza squarcia i misteri, ci libera dalle superstizioni, dalle favole stupide. L'atomo, con le sue varietà potrebbe dare vita e prosperità a tutta l"umanità se non fosse diventato materia prima per la guerra ... E poi. ... se non ci fossero i pescicani pronti ad inghiottire gli atomi, come hanno fatto con le più grandi risorse della natura, metalli, forze idroelettriche, bacini carboniferi, oli, uranio . .. Nemmeno gli scienziati sanno ancora tutte le proprietà dell'atomo tanto questa famiglia è ricca di fenomeni interessantissimi. Migliaia di scienziati si l!)rodigano per rubargli tutti i suoi segreti. Politicamente parlando vi è una verità da meditare: Darwin stablll il principio della evoluzione con "L'origine della specie". L'atomo, il picoolissimo, è il serbatoio di energia il più stupefacente Il più impensato. La natura ha posto il suo piedistallo sull'elemento minimo immaginabile, base dell'universo. Ed (! evidente che non è un Dio che ha i-atto il mondo, ma gli atomi che hanno prodotto le moleoole. Delle molecole che hanno dato vita alle cellule. Delle cellule che si sono organizzate in trusuti, in organi. Degli organi associati che sono diventati animali. Degli animali che hanno creato l'uomo. Dei furbi che hanno creato gli idoli. ' La malvagità e l'ingordigia della bestia umana che hanno perpetuabo privilegi, la miseria e la guerra. Vincenzo Ambrosiano Riilessioni Post-Elettoral " ... subesse romano pontifici omnem Jmmanam creaturam!'. Come era facile prevedere, il così detto socialismo democratico torna a far parte del governo papalino, nella repubblica del Daterano. Decisamente questa specie di politicanti Ignorano o fanno finta di ignorare le mire del Papa in un Paese dove ha il l:'overno nelle mani. La scusa di poter influire, ,partecipare al governo, sulla manipolazione delle leggi e la più o meno applicazione di esse, non regge, poichè la prova è stata ripetutamente fatta, col risultato che tutti sanno ... I ministri socialisti servirono soltanto per fare le porcherie più grosse, quelle, cioè, che gli stessi papalini non osano fare da se. Infatti, la loro ... impotenza fu confessata da essi medesimi, quando se ne uscirono temporaneamenbe dal governo prima delle elezioni - per prendere in giro i compagni elettori. AGOSTO, 1958 I casi sono due: o essi Ignorano con chi hanno a che f,are; o che non l'ignorano ma fanno i fessi per poter appagare la loro voglia di portare la feluca come i pagliacci ed essere in grado di l!)Oter fare favori ai loro amici ... mentre si aspetta il sole dell'avvenire •.. I democristiani aspettano il regno di Dio. Avendo il governo nelle mani e credendo all'infallibilità del Papa, il regno da essi auspica,to è quello accennato nel motto latino ... cioè un regno in cui ! preti siano i pastori, e tutti gli altri pecore da tosare. Un regno che pare stia venendo sul serio - socialisti aiutando ... Non sarà Il Sole; sarà la Notte. Quando Pio IX proclamava il dogma dell'infallibilità, non fece che portare alla logica conclusione il desiderio di tutti i preti, passati, presenti e futuri. ' Le bolle dei Papi son li, basta cercarle - cosa che non 9

fanno certamente i nostri ,socialisti collaborazionisti; ragione per cui sarebbe bene metterne qualcuna sotto il loro naso ... Bonifacio VIII, ad esempio, certo dovette pensare che i suoi predecessori furono tutti infallibili (ad eccezione, forse, di Celestino V), quando buttava fuori le sue bolle, a dozzine. La Clerlcis Laicos, la A!Sculta Filii, la Unam Sanctam ... I cosi detti laici, e specialmente I socialisti, dovrebbero leggere e rileggere queste bolle, e ricordarle agli altri per dimostrare le impossibilità di collaborare con i papalini, specie quando il Papa ha li coltello per il manico ... Poichè in questo caso la collaborazione significa semplicemente sottomissione - sottomissione pecorile. Senza escludere l'esistenza di politicanti pecore e di pecore rpoliticanti, fra i cosi detti laici delle varie denominazioni, certamente fra I collaborazionisti c'è qualcuno che potrebbe trar profitto dalla lettura della Unam Sanctam. Sentiamola: Noi siamo costretti, per la nostra fede, a riaffermare che esiste una sola santa cattolica chiesa, al di fuori della quale non c'è salvezza, IIlè remi'.ssione di peccati; il suo Sposo la !proclama nei cantici: "La mia colomba è unica, la prediletta di colei che l'ha partorita"; le quali rappresentano un solo mistico corpo, di cui la testa è Cristo, cioè, Dio. · In questa chiesa c'è un solo Signore, una sola i'ede, un solo battesimo. Vi fu, infatti, un solo arco di Noè al tempo del diluvio, simbolizzante una sola chiesa. Un solo Noè, timoniere e capitano. E, ad eccezione di quest'arca, tutto ciò che esisteva in terra fu distutto. Questa chiesa noi veneriamo e difendiamlO, il Signore avendo detto per mezzo del Suo profeta: "Libera la mia anjma dalla spada, li mio corpo dai cani". Egli pregò, nello stesso tempo, ,per la sua anima - cioè, per Se steiso, la Tosta - il cui corpo chiamò l'unica e sola chiesa, secondo l'unicità della f-ede promessa, dei sacramenti e dell'amore per la chiesa. La quale è quell'lmme!Ilsurabile mantello del Signore che non fu strappato ma cadde per destino. Perciò di questa unica e sola chiesa esi$e un solo corpo e una sola testa <non due teste come se fosse un mostro) che è Cristo, il vicario San Pietro e i suoi successori. Poichè Egli stesso disse, in genere, senza particolareggiare. Dal che si desume chiaramente che Egli raccomandò a Pietro tutte le sue pecorelle. 10 Se, dunque, i greci o altri dicono che essi non furono dati in consegna a Pietro e ai suoi successori, significa che essi stessi dichiarano di non essere le ,pecorelle del Signore. Poichè Egli disse, per bocca di Giovan·ni, che esiste un solo gregge, un solo pastore, uno solo. Il vangelo ci dice che in questo Suo gregge esistono due spade: una, :spirituale, l'altra temporale. Ma chi nega che quella temporale è anch'essa nelle maru di Pietro, interpreta male la parola del Signore, quando Egli dice: "Rinfodera la spada" - mentre pur son due. Tutte e due, dunque, la spirituale e la materiale, sono della chiesa. L'una, maneggiata dalla chiesa, l'altra, per la chiesa; l'una, dalla mano del rprete, l'altra, dalla mano del re, dei cavalieri, ma al servizio del prete. Una spada, dunque, sta sotto l'altra, e l'autorità temporale sotto quella spirituale. Poichè, quando l'apostolo dice: "non c'è altra potenza che quella di Dio, e i poteri di Dio hanno un destino" - essi non ,potrebbero compiersi se non quando una spada sia sottomessa all'altra, In modo che la minore sia condotta dall'altra ad alte opere. Secondo San Dionisio, è legge divina quella che dal basso oonduce gradatamente all'alto. Dunque, secondo ciò che è la verità, spetta al potere spirituale stabilire quello temporale e giudicare se è buono o no. In tal modo va intesa la profezia di Geremia: "Vedi io ,oggi ti pongo sopra le nazioni e sopra i regni", ecc. ecc. Quindi, se il potere temporale erra, esso dev'essere giudicato da quello spirituale; e se il minore spirituale per caso dovesse errare, da quello maggiore; ma se, per dannata ~otesi, questo dovesse errare, n-on potrebbe esser giudicato !Se non da Dio, Esso solo, secondo l'apost-olo ... Il rappresentante della chiesa giudica tutto e tutti, ma egli non può esser giudicatlo. La sua autorità, anche se concessa da uomini, non è umana, ma divina, essendo dettata da divine labbra a Pietro e fondata sulla pietra per lui e i suoi successori. Da Gesù Cristo. Chiunque, dunque, resiste a questo potere creato da Dio, resiste alla Sua volontà. Tale resistenza fanno i Manichei che credono a due principii; il che è falso ed eretico. Per testimonianza di Mosè, non ai principi, ma al principio Dio creò i cieli e la terra. In verità noi dichiariamo, annunziamo e definiamo che, per la salvezza dell'anima, CONTROCORRENTE

t indispensabile che ogni essere umano sit soggetto al R,omano Pontefice. Il Laterano, 14 novembre, ottavo anno del nostro pontificato. (1302). • • • "lntrabit ut vulpis, regnabit ut leo, morietur ut canis rabiosus ... " - lasciò detto Celestino V ("che fece per vlltate il gran rifiuto") del suo successore. Co.me se lo sapesse che questo Bonifacio non avrebbe potuto rare una morte migliore. Dal che si deduce che In quell'epoca perfino i vecchi eremiti della Maiella vedevan'O più chiaro dei nostri sociall'stl collaborazionisti ... • • • No; in quell'epoca non esistevano i socialisti - per fortuna Era l'epoca di Dante ... Le scomuniche del vescovo di Prato ... volevo dire di Roma, non impressionavano più, e Filippo il Bello, piuttosto che abbassarsi a collaborare, a mettere la ISUa spada a servizio di quella spirituale del successore di Pietro, tratta Bonifacio come un ... cane. Oggi ... Oggi il Papa ha bisogno di collaboratori per poter gridare - mentre pur fa, e come!, il ,proprio comodaccio - che se le cose di questo mondo vanno a rotta di collo (notate: di questo mondo, non di quell'altro), la colpa è dei miscredenti, anche di quelli che collaborano col suo governo. · Non sarebbe se, per la chiarezza delle posizioni e delle responsabilità, questi socialisti collaborazionisti passassero armi e bagagli al partito della Chiesa? Carlo Marx oon se l'avrebbe a male; oramai ne vide di tutti i colori ... E anche le masse degli elettori comincerebbero a veder chiaro; che, cioè, votando, non fanno altro che darsi la zappa sui piedi. Ma ... chi se ne Impipa delle masse!? Queste servono soltanto da sgabello . elettorale. Però ... Non si dovrebbero prendere gli elettori per fessi nel modo che questi socialisti usano fare. Quando è l'ora di chiedere il voto, se ne escono dal Governo per la ragione che esso fa solo gli interessi della Chiesa e dei suoi ricchi ... figliuoli. Quando poi hanno ottenuto il voto, aUora ritornano alla corte papale. ' Un po' di considerazione anche per ... le pecore, signori socialisti, non flarebbe male! R. T. GI.I SVAGHI DI DONNA RACHELE "Donna Rachele viaggia. Dopo lunghi anni di onorevole silenzio la vedova di Mussolini ha voluto farci sapere che era ancora viva e vegeta. Ha scritto delle lunghe storie sul "suo uomo", ha presieduto premi letterari dedicati alla memoria del compianto marito e poi evidentemente bisognosa di un lungo riposo, è partita per la Spagna. · Liberissima di far tutto questo, diciamo noi, anche se per quello elementare senso del buon gusto che manca a troppi Italiani, avremmo preferito saperla sllenziooa nel suo isevero ritiro. "Ma quello che non possiamo ammettere è che quando questa veneranda signora si reca all'estero, ella sia accolta ed accompagnata in giro rper I musei dal nostri rappresentanti diplomatici. Cosi è !SUccessoa Madrid .ove il nostro Console Generale si è affrettato a mettersi a disposizione di Donna Rachele accogliendola con distinta eleganza e con nobile ossequio ,per poi accompagnarla al Museo del Predo In veste di Cicerone. "Sapevamo che Palazzo Chigi è un covo di fascisti, ma questo ci pare troppo. Sarebbe ora che questi distinti signori della nootra "carrière" diplomatica fossero un po' bruscamente richiamati al senso del loro dovere. Mentre migliaia di nostri emigrati all'estero sono troppo spesso senza assistenza delle nostre autorità consolari, come fatti recenti dimostrano, I nostri diplomatici fanno I cavalier serventi a Donna Rachele. E la nostra buona Repubblica che Il paga, Il promuove e li coccola, non se ne accorge neppure". - Da "L'Antifascista" organo della Resistenza. ACOSTO, 1958 11

Unopaginadi storiaantico di GAETANO SAI.VEMINI Nota-Discors,o tenuto dall'A. il 15 novembre 1950 all'Università di Firenze nel riprendere l'insegnamento di Storia moderna dopo 25 anni di esilio. Non si ritorna senza un battito di cuore alla scuola che vi accolse adolescente, e fece di voi un uomo, e poi vi riprese Insegnante, e poi doveste dividervene col pianto nell'anima, ed ora vi ritornate dopo lunga frana di eventi. Qui, studente, ebbi campagno Cesare Battisti, che durante la prima guerra mondiale, nel 1916, doveva essere impiccato dagli austriaci. Qui, insegnante, ebbi alunni ed amici Nello Rosselli e Cammillo Berneri: Il primo con suo fratello Carlo doveva essere assassinato nel 1937 da sicari francesi per mandato Italiano; Il secondo doveva essere soppresso in Spagna da comunisti nel 1937. I ricordi battono alle porte del cuore. I Immaginatevi che cosa · IJ)oteva essere nell'autunno del 1890 un diciassettenne, che aveva perduto gli otto anni più belli della vita in un orribile ginnasio-liceo - cosi lo chiamavano allora - dell'Italia meridionale. I primi rudimenti del latino me li aveva appresi un-o zio prete: e fu fortuna, chè non li ·avrei certo Imparati in quel ginnasio. Fra I maestri di quegli otto anni, in quella scuola tenuta dal clero, non ne ricordo con riconoscenza che tre. Uno ml insegnò privatamente i primi rudimenti del greco. Un altro, In quella che si chiamava allora la quarta ginnasiale, ml fece capire il primo libro della Geometria di Euclide. Quel miracolo di chiarezza, ordine, buon senso, ebbe una Influenza decisiva e permanente sul mio sviluppo Intellettuale ulteriore. Se sono mal riuscito ad esprimermi con ordine e chiarezza, lo debbo ad Euclide. Finalmente, nel tre anni di liceo, un prete "liberale", come si diceva allora, presentava gli avvenimenti nel legami di causa ed effetto. Alcuni di quel legami, in seguito, ml parvero piuttosto discutibili. Per esempio, disse: "Nasce Gesù Cristo, e cade l'impero romano". Quattro secoli di cause ed effetti 12 condensati in cosi poche parole, rappresentavano ovviamente un eccesso di !Sintesi. Ma a quelle lezioni sentii che esistevano legami fuori dei quali I fatti Isolati sono polvere Inutile. L'uomo aveva letto la Rivoluzione francese e Il Consolato e Impero di Thiers e parlava di quegli avvenimenti con calore di simpatia ed eloquenza. All'infuori di quei tre insegnanti - pochi davvero in otto anni! - gli altri erano sciagurati mestieranti, che non insegnavano niente perchè non potevano Insegnare quello che non sapevano. Nelle prime due classi di quello che allora si chiamava il ginnasio inferiore, dovemmo leggere lacerti di trecentisti e cinquecentisti messi allo spiedo in un'antologia intitolata Esempi di bello scrivere, di Raffaele Fornaciari, che Dio l'abbia in gloria. Al terzo anno la moda cambiò, e diventammo moderni. Cioè c I misero fra le mani I Promessi Sp08i - I Promessi Sposi, che possono essere gustati solamente da chi abbia raggiunto maturità di spirito e vastità di coltura. Siccome le disgrazie non arrivalllO mai sole, dovemmo studiare i Promessi Sposi su una edizione curate. da Ruggero Bong,hi, nella quale Il testo del 1825 era messo a confronto con quello del 1840, e noi - poveri innocenti - dovevamo spiegare perchè Manzoni aveva abbandonato la forma primitiva e aveva fatto sempre bene. Naturalmente, nè noi, e meno che mal, il maestro, avemmo mai 9entore di quelle ragioni. Ne oonsegul che dopo essere stato nemico personale del trecentisti e cinquecentisti, diventai nemico personale anche di Manzoni e di Ruggero Bonghi. Dovevano ,passare anni prima che Il fascino manzoniano soverchiasse nel mio spirito le devastazioni prodotte da Ruggero Bonghi, e prima che sentissi rispetto per lo stesso Bonghi. Non c'era nessuna biblioteca nè nella scuola nè nella città. I soli libri che esistessero ufficialmente, erano i libri di testo. Fino a quattordici anni soffrii le forme più spaventose di Inedia Intellettuale. Ml toccò di leggere finanche I ramanzl di Padre Bresciani in una collezione della Ctvi!tù CONTROCORRENTE

Cattolica, che vegetava in casa di un compagno. Non sapendo come ammazzare il tempo, me la prendevo con gli autori latini e greci, sui quali I pedagoghi ci facevano fare gli esercizi di grammatica e di sintassi, traducendo poche pagine In un anno. Traducevo da me. Ma quelle traduzioni, senza nessuna guida, non erano porte dischiuse verso l'antica civiltà. Virgilio ed Omero erano vissuti molti secoli prima di me, per scrivere libri, sui quali lo poi avrei dovuto fare gli esercizi di traduzione. Essi mi sfidavano col loro indovinelli. Io accettavo la sfida, e vincevo. Tutto finiva Il. Vivere su Indovinelli non è vita allegra. In una cesta di libri religiosi, proprietà dello zio prete, scoprii sei volumi della Bibbia In latino. Ne sono ben contento. In quel latino che presentava pochi indovinelli, non vidi nulla di quello che erano state la civiltà ebraica e la protocristlana. Ma i salmi, le lamentazioni, le profezie, il Vange:lo, con la loro potenza morale e bellezza poetica, dettero al mio pensiero un grande graffio che rimase, e mi aiutarono poi, molto, a suo tempo, negli studi di ~orla medioevale. Nè mi duole di avere macinato, anche, n'()lllso quanti volumi di dissertazioni sulla Sacra Bibbia - ml pare fossero trentadue - dovuti a non ricordo più chi. Da essi imparai, Ira l'altro, che Adamo ed Eva, nel paradiso terrestre, parlavano col Padreterno e fra loro, non in ebraico, nè in greco, ma in latino, e che Giosuè per portare a buon termine la disfatta dei filistei fermò davvero il sole. ' Durante i tre anni del liceo, cominciarono a circolare sotto maoo romanzi francesi tradotti In Italiano. Il professore di storia ci spiegava le cause e gli effetti, ma Alessandro Dumas, col Tre Moschettieri, Venti anni dopo e il Vi8Conte ài Bragel=ne ci faceva vivere nell'intimità di Rlchelieu e Mazarino, e alla corte di Luigi XIV. Poi venne il Conte ài Montecristo.. Poi I Misteri di Parigi e L'Ebreo Errante di Eugenio Sue. Altro che Manzoni, altro che i trecentisti e I clnquecentl:stl ! Lo stesso Dante con Farinata dalla cintola in su e con la bocca sollevò dal fiero pasto, sfigurava .. L'Ebreo errante lo lessi in condizioni che nessuno sospetterebbe. Ecco come andarono le cose. Dovevamo fare ogni anno, n fine quaresima, gli esercizi spirituali, che si conchiudevano con la confessione e la comunione. Io non avrei mal pensato a AGOSTO, 1958 scansare quei doveri. Ma ecco che, proprio mentre cominciavo gli esercizi, uno dei compagni che provvedevano al pane del mio spirito, mi offri L'Ebreo Ernrnte, avvertendomi onestamente che era un libro proibito, perchè diceva male del gesuiti. Proibito o lecito, gesuiti o non gesuiti, lo avevo fame disperata di libri, e specialmente di romanzi francesi. Decisi di leggere, pur commettendo peccato. Ma dovevo condurre a termine il peccato prima che finissero gli e'3erclzl spirituali, per poterlo confessare dopo averlo commesso intero. Tutte le ore libere, giorno e notte, le dedicai all'Ebreo E,·rante. Erano decine di piccoli volumi, in caratteri microscopici. Dovevano essere stati stampati per circolare clandestini prima del 1860, e dopo trent'anni di migrazioni erano arrivati fino a me nel 1888. I miei occhi sopravvissero a quella spietata prova. E potei conlerssarmi, essere assolto da un prete di buon senso, e comunicarmi, dopo aver imparato la swrla della campagna di Russia e presi In odio I gesuiti. Anni dopo, a Firenze, quando lessi Guerra e pace di Tolstoi, Eugenio Sue decadde assai nella mia estimazione. Ma flnchè l'ebreo errante di Eugenio Sue doveva concorrere con l'ebreo di Verona del Padre Bresciani, mi pare che meritassi le circostanze attenuanti se ammiravo il primo. Lessi in qu<lgli anni, sempre per la generosità dei compagni - chè non avevo denaro per acquistare i libri da me - moltissimi romanzi di Jules Verne. E ringrazio la mia fortuna <per quelle letture. I protagonisti di quei racconti avventurosi si trovavano sempre abbandonati colle so~ forze della loro intelligenza e del loro carattere contro una natura misteriosa e minacciosa; ma non si scoraggiavano mai, la a!!rontavano e la vincevano sempre. Jules Yerne fu maestro di buona educazione morale a me e a molti della mia generazione. La generazione, che succedette alla mia, lesse invece Salgari, cioè storie di oorsari che vanno in cerca di ricchezze, senza direzioni morali, col pugnale fra i denti. Jules Verne, 1880-1900; Salgari, 1900-1920. Quel nomi e quelle date spiegano molti avvenlmenti italiani. (continua) 13

I APiombo Il primo ministro della Francia, Charles De Gaulle, vuole un regime più forte. Ha preparato una nuova costituzione che il Comitato Parlamentare, formato di rappresentanti di tutti i partiti al Parlamento, dopo aver appovtato modifiche di lieve entità, ha oon voti TRENTA contro ZERO, approvata la proposta costituzione. Ci sono stati sei astenuti; quattro sociasti e due radicali-socialisti. Ora, siccome siamo abituati a mettere il naso dove maggiore sentiamo il puzzo, se è lecito domandiamo: Se in questo comitato sono rappresentati TUTTI i partiti, è più che naturale e certo che vi sono inclusi i comunisti. Essi non risultando astenuti nè contrari hanno votato in favore? Indubbiamente. Noi non ce ne scand'alizziamo. Se votarono favorevole per l'inclusione del Concordato nella nuova Costituzione italiana - chi non ricorda le recenti conseguenze di quel famoso Articolo SETTE - è 'Più che naturale che votano per la nuova costituzione della quinta repubblica dittatoriale di De Gaulle. Tutto serve a fare il brodo bolscevico. ◊---◊ Le acque del medio oriente sono sempre torbide. Da occidente si cerca di tamponare le falle apertesi nel mondo arabo, con promesse di favolosi aiuti economici. · Le truppe ingle'Si e americane sono sempre in Africa ... La Russia ha i suoi piani già in esecuzione e non è affatto disposta a mollare la preda da lungo tempo agguantata. IJa lungamente annunziata oonferenza al vertice è andata a mare e la cronaca continua a tenere occupate le colonne dei giornali circa l'altalena parolaia di accuse e contro accuse, di promesse e contro promesse fra l'occidente e l'oriente, che non portano spiraglio ,alcuno di luce nella tanto ingarbugliata situazione africana. I russi non sono disposti a dare ragione agli americani, come questi non sono disposti ad accettare le proposte e i piani russi. Dall'altro canto dieci nazioni arabe si sono messe d'accordo ... ( ?) costituendo la Repubblica Unita Araba, ed hanno 4>resentato 14 un loro piano alle Nazioni Unite. Come era prevedibile il risultato è stato finora un buco nell'acqua, fra i grossi calibri delle Nazioni Unite, mentre dal Cairo e altrove si continua a buttare olio nel fuoco. La situazione rimane così più che seria e confusa, e lontano si fa vedere il ritorno alla tranquillità e alla pace. Il tutto sempre a maggiore danno delle lungamente maltrattate popolazioni africane, che a ragione chiedono di essere lasciate libere di vivere a loro piacimento. Esse cercano più pane e più libertà. Hanno ormai rotte le catene dello 'Sfruttamento, della miseria e dello schiavismo, ed è ben difficile che si riesca a sottometterle e dominarle oltre. Agli arabi deve essere riconosciuto il diritto di decidere le loro sorti. Debbono essere essi, e solo essi, gli arte.Ilei del loro futuro destino. Senza alcuna inframmettenza di nazioni estere. Solo cosi potrà iniziarsi li ritorno della fiducia nelle future relazioni tra i popoli in una nuova era di comprensione e di fratellanza universale. ◊---◊ Un amico tornato recentemente da una visita nel bel suolo nativo, fra le tante belle ... cose osservate ci racconta che, se durante li ventennio fascista per essere occupato al lavoro occorreva avere la tessera fascista o quella del sindacato fasci'Sta. Oggi regnando la repubblica democraticapapalina, occorre la tessera di appartenenza alla Democrazia Cristiana, o una lettera del parroco o di qualunque altro gesuita in sandali. Come negare che dalla padella fascista si è caduti nella brace dei preti, con contorno di fiammelle repubblicane, socialiste ... e satelliti minori ... ? ◊---◊ Il generale sovietico Igor P. Popon in un artioolo pubblicato nel giornale comuni•sta della Germania orientale "Neues Deutschland" ha scritto che in caso di un conflitto atomico i russi distruggerebbero il cuore degli Stati Uniti, afi'amerebbero l'Inghilterra e trasformerebbero l'Italia in un "deserto atomico". Do stratega bolscevico, 'PUr sapendolo, non ci ha detto cosa ne avverrebbe del fegato ... russo. Rin'savite gallonati. L'umanità ha bisogno di Pace. ◊---◊ Ci risulta che la nuova Costituzione francese, costituita di settantaquattro artiCONTROCORRENTE

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