Controcorrente - anno XIV - n. 6 - mag.-giu. 1958

V·n uomo crudele FULLER Il 30 aprile è morto Alvan T. Fuller. L'evento ha riportato il nome di Sacco e Vanzetti nelle prime pagine dei giornali metropolitani. Neanche la distanza di trent'anni dalla tragedia di Charlestown è riuscita a separare 11nome delle vittime da quello del Joro carnefice. Fuller fu l'uomo che decise di spingere i due innocenti sulla sedia elettrica, suscitando nel mondo civile un brivido di orrore. Egli avrebbe potuto salvarli. Le suppliche insistenti e commosse dell'umanità doJorante non ebbero nessun effetto su questo essere crudele. L'intervento delle più note personalità del mondo e di milloni di umili non prevalsero sulla inumanità di questo creso che la ricchezza e le vicende politiche avevano posto su un pledlsta!Jo di autorità inattaccabile. Egli sentiva di essere la legge. La legge non conosce umanità. La legge è insensibile ai singhiozzi, alle imprecazioni, alla ragione. Ed egli l'applicò con la freddezza e la crudeltà di chi ha smarrito ogni senso di decenza e d'onore. L'occasione della sua morte si presta a quaJche considerazione. Lo faremo senza reverenza. La nozione che di fronte alla morte tutto deve essere dimenticato è una ipocrisia che diminuisce e offende la personalità umana. Coloro che nella vita si sono distinti con manifestazioni di ferocia e di crudeltà non possono essere riguardati come campioni umanitari dopo morti. In questa occasione - come in mille altre -si è' assistito all'esaltazione delle doti morali deHo scomparso. Fuller è stato definito un modello di virtù, di tolleranza, di filantropia, di onestà. E' stata una gara di adulazione e di ipocrisia. Gli scribi hanno definito Fuller uomo di genio, filantropo, uomo giusto. Essi hanno voluto creare la leggenda che invariabilmente segue la fine di coloro che Jasciano dietro di sè milioni Idi dollari. Le immense fortune da lui accumulate sul sudore e sul sangue della gente del lavoro e con le solite manipolazioni che spiegano il successo e la ricchezza, aveva bisogno di quena copertura. Il rovescio della medaglia è diverso. Nessuno l'ha toccato. Nessuno ha ricordato la sua crudeltà ben nota. Lo faremo noi. Riandiamo con la mente all'epoca del suo governatorato. Fanno parte di quel periodo esecuzioni capitali che rivelarono l'inumanità dell'uomo. Mi riferisco a casi che precedettero J'esecuzione di Sacco e Vanzettl. Non è necessario entrare nel particolari delle esecuzioni di Baby Face Gleason e del venditore ambulante Desatnick. Di questi casi si occupò ldiffusamente la stampa di allora commuovendo l'opinione pubblica. Il cuore di questo tiranno briaco di potere e di gloria, non cedè mal. Durante la sua amministrazione nessuno potè mal usufruire di un atto di clemenza. Nei casi citati, in cui l'innocenza o la colpabiJità non avevano importanza vitale, rimase impassibile. Le esecuzioni non sono riuscite a commuoverlo. Le scene più orriblU di sofferenza umana non hanno toccato i suol nervi di ferro. GIUGNO, 1958 9

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