tarsi ai nuovi tempi nello spirito della dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Dalla fine della guerva mondiale, da cui la Francia soltanto nominalmente emerse vittoriosa, quando in tutto il mondo gli ordinamenti sociali, economici e politici basati sull'asservimento coloniale .stavano crollando, Parigi ha del tutùo dimenticato che la famosa dichiarazoone non si applica solamente agli uomini di razza bianca. I francesi hanno condotto una lotta disperata per tenere insieme i resti di un impero coloniale le cui ragioni, malamente giustificabili quando ai popoli di colore si attribuiva una impreparazione tecnica e politica in confronto ai padroni bianchi, divenivano insostenibili In vista dello sviluppo educativo dei popoli fill'ora asserviti. Invece che cercare nuove vie per l'adattamento della propria struttura sociale ed economica In un mondo di libere nazioni, collaboranti per il beneficio di ognuna di esse e di tutte, la Francia sperperò le proprie energie in una lotta evidentemente perduta fin dall'inizi'O. Di fronte alla sfida del comunismo, che '!lSSerisce di essere l'araldo del futuro, il difensore della dignità dei popoli coloniali oppressi, la Francia non seppe trovare altro che la più feroce repressione come soluzione ai problemi di relazioni con territori che essa non aveva potuto più governare effettivamente durante la seconda guerra mondiale. La tragedia della Firancia, mi rpare, è imperniat·a su questo fatto: la incapacità di trovare ancora vitalità nei principi che avevano scosso il mondo alla fine del secolo decimottavo, di proclamarne la applicabilità non soltanto per i francesi, ma per tutJti. Oramai la crisi francese si risolverà probabilmente coll'espediente del "gove11no forte" di De Gaulle. Se da una parte si può ammettere che la costituzione francese, coll'affidare praticamente tutto il rpotere ipolitlco al parlamento, diviso in molte fazioni irreconciliabili, di forze quasi eguali, avesse reso impossibile un regolare funzionamentlo di governo, le incognite sollevate dall'Istituzione di un governo extra parlamentare, il cui unico rprogramma per ora è un vago progetto di rafforzamento del potere esecutivo, sono spaventose. Quali sono le forze o meglio quali sono le debolezze che hanno condottJo la Francia al punto di accettare un governo che richiede poteri tali da minacciare l'esistenza della repubblica, quale concepita dalla costituzione del 1946, 6 non soltanto, ma che, in mano di De Gaulle o di un qualsiasi altro suo successore, rpuò degenerare in una dittatura? Ciò, notiamo bene, non è avvenuto ,per un colpo di forza, come quello compiuto dai due Bonaparte: avvenne semplicemente per la disgregazi!one della idealità fondamentale della repubblica francese, per l'esasperazione provocata dalle contraddizioni della situazione. ' La Francia, serrata dal terrore di perdere gli ultimi residui di un impero coloniale condannato dai tempi nuovi, Incapace di riattaccarsi ai principi di universale fratellanza umana, rifiuta la sua tradizione di liberalismo. • • • Negli Stati Uniti una diversa crisi è stata ,provocata, in forme molto diverse, con portata del tutto non confrontabile colla gravità della situazione francese, dall'esperienza del viaggio del Vioe Presidente NiXIOn nell'America Latina. Malgrado la divergenza delle situazioni, mi sembra che l'errore basico commesso dall'amministrazione degli Stati Uniti sia da attribuirsi a cause non diverse da quelle che hanno condotto la Francia al limite del disastro. Anche gli Stati Uniti si sooo fatti una mentalità che li arresta in una situazione estremamente pericolosa, quando essi debbono trattare con popoli rpiù arretrati sulla via del progresso. Come la Francia tenta di giusti1ìcare la sua pretesa di reggere popoli coloniali con più o meno velate teorie di superiorità tecnica e politica insita in gmppl di uomini di pelle più bianca di altri, cosi pure la politica estera degli Stati Uniti si è !basata su uno strano moralismo. E' questa una attitudine mentale che divide il mondo in bianco ed in nero: da una rparte gli eletti, che non rpossono commettere Il male, la cui supremazia nelle direttive politiche non può essere messa in questione se non dai peccatori, dall'altra parte i discepoli del diavolo. Quanto agli eletti •appare buono, deve necessariamente arpparire altrettanto a chi non aderisce alla legione del dannati. Cosi può essere spiegata l'ingenuità dello State Department, e del suo servizio di lnforma2iloni, che permise ad uno dei più alti ufficiali degli Stati Uniti di subire le umiliazrone di Lima e di Caracas, e la evidente freddezza di molti altri paesi visitati o visitabili. Anche negli Stati Uniti l'impero della giovane repubblica si sta spegnendo. La mentalità popolare si adagia in uno stato di beata quietezza, che non vuole riconoscere che I tem'pl si muovono, che CONTROCORRENTE
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