Nello era anch'egli un antifascista convinto e lrreduciblle. Consigliato più volte dagli amici a stabilirsi fuori d'Italia, non aveva mai voluto: diceva che era necessario che qualcuno rimanesse in Italia e dare l'esempio di non cedere. Era suo dovere di faruo. Nello aveva saputo trovare forza e conforto negli studi. Il suo soggetto preferito era la storia del Risorgimento italiano. Egli pensava che la storia, investigata e raccontata con spirito di verità, compisse in Italia azione politica sia pure a lunga scadenza, come ogni opera di educazione morale e intellettuale. La storia italiana, specialmente quella del Risorgimento, era sistematicamente falsificata dai fascisti. C'è dunque in Italia ancora del lavoro per gli spiriti liberi: salvare dall'ondata delle fasificazioni fasciste il passato, per preparare J'avvenire. Nei suoi studi, Nello cercava di risolvere la contraddizione che tormentava la sua vita, fra il desiderio di servire Il suo paese e la impossibilità di servirlo in quelle condizioni. Si teneva in contatto con molti giovani ed esercitava su di essi un grande ascendente. La indignazione che l'atto infame compiuto su di lui produsse in Italia diede appunto la misura dell'infJuenza che egli vi esercitava. Gli uomini come Carlo, fuori d'Italia, squassarono la fiaccola ldella rivolta contro ogni vento ostile, in battaglie, che sembravano, ma non erano, disperate. Gli uomini come Nello, in Italia, tennero viva la fiaccola nascondendola sotto Il moggio. I due fratelli, associati neJ!a vita e nella morte, simbolizzano le due Italie antifasciste: quella che si preparava nel silenzio e quella che a;pertamente lottava. Nei suoi elementi più duri mai si arrese al fatti compiuti. Gaetano Salvemlnl TEMPO DI CRISI Due avvenimenti di queste ultime settimane, mi pare, hanno un significato molto importante. · Alludo al disastro francese ed al disgraziato giro delle nazioni sud-americane fatto dal vice ,presidente degli Stati Uniti. Sono due avvenimenti molto diversi nelle manifestazioni esterne, nelle immediate conseguenze, che pure mi sembra·no abbiano origine da un comune fattore. La crisi della Francia sorpassa di molto l'ambito dell'ambiente In cui esso •avviene. Malgrado le frequenti ricadute della Francia sotto governi militaristici ed autoritari, il significato della esistenza della repubblica francese era essenziale per l'intendimento delle .:orrentl di pensiero politico e morale della società 0<:cidentale. L'impeto delle idee pr0<:lamate dalla rivoluzione francese più di un secolo e mezzo fa era stato sfidato da nUJOveideologie, da nuove correnti di pensiero, da sviluppi nella struttura economica e sociale delle nazioni assolutamente imprevedibili nel 1789. Pur tuttavia a quelle idee lo spirito di ogni liberale si rivolgeva nella lotta continua ,per il proOIUONO, 1958 gresso. Esse eraoo Ispirazioni e sprone: esse rBJPpresentavano la mira a cui l'umanità tendeva. Anche <:hi negava i metodi e le vie indicate dalla Francia ,per la liberazione della società dai vincoli feudali, doveva porre come scopo finale della sua attività politica i grandi principi per l'emancLpazione degli uomini, per una migliore giustizia, per una vera fratellanza che furono ,proclamati dalla rivoluzione francese. Eù inevitabilmente la Francia appariva come la depositaria più naturale di questi principi: non che alcuno si naS<:ondesse le debolezze manifestate dalla struttura politica francese, o dimenticasse le ripetute avventure bonapartiste, i tradimenti dei Lavai e dei Petain. Però nel ,profondo delllO spirito francese permaneva l'impeto della rivoluzione di cento sessanta nove anni fa, la tendenza verso un miglioramento nella sorte degli uomini attraverso un processo di liberalizzazione. Gli avvenimenti francesi di questi ultimi tredici anni sono stati tali da mettere in dubbio la capacità della Francia ad adat5
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