quella di Felice Orsini e di Pietro Kropotkine; - l'uomo che, appena arrivato a Parigi, aveva ripreso contro di lui la lotta senza quartiere, forte solamente della volontà propria indomabile e della solidarietà devota e fraterna di pochi amici; - l'uomo che nel 1930 aveva scoperto in Bassanesi un giovane capace di montare un areoplano e, con poche ore di esercizio, partire dalla Svizzera e rimanere per mezz'ora nel cielo di Milano seminando manifesti antifascisti e sfidando la tanto strombazzata efficienza dell'aviazione fascista; - l'uomo che spargeva fermenti di rivolta nella gioventù universitaria italiana e cosl demoliva l'illusione che la gioventù educata nel clima fascista gli fosse tutta fedele. In Carlo Rosselli, Mussolini volle sopprimere l'uomo che fin dai giorni più remoti era stato fra i primi e più tenaci a denunciare la gravità del pericolo fascista e la sua natura mostruosa, e che aveva previsto che una crisi cosl profonda non poteva non sboccare nella guerra. Nei suoi scritti settimanali in "Giustizia e Libertà" e in tutta la sua attività battagliera, Garlo Rosse1li affermava costantemente che la pace in Europa era una finzione e la guerra la realtà. Quella voce che preannunziava Ja guerra con lucida coscienza e ne fissava in precedenza la responsabilità con logica implacabile, Mussolini volle far tacere per sempre. Facendo assassinare Carlo Rosselli, Mussolini volle infine, oltre che liberarsi dal suo più attivo e temuto nemico, vendicare sopratutto le difficoltà da lui incontrate in Spagna suJl'uomo che di quelle difficoltà era stato l'artefice primo. Interventi individuali a difesa della repubblica in Spagna si erano manifestati subito, prima che Carlo Rosselli prendesse l'iniziativa di un intervento collettivo. Ma quegli interventi individuali, pure essendo documento di generosità ammirevole, si disperdevano nel movimento generale della guerra civile spagnola e minacciavano di rimanere senza significato. Fu grande merito di Carlo Rosselli avere avuto immediatamente la visione chiara e netta della suprema importanza e dell'enorme significato, per la causa della libertà italiana, di un intervento collettivo antifascista con bandiera italiana nelJa guerra di Spagna. Fu suo merito l'aver compreso che quell'eroica lotta di popolo per la sua libertà non era, nè' doveva rimanere fatto nazionale della sola Spagna. Essa doveva dilagare al di là delle frontiere spagnole. Doveva esser portata in Italia, e dovunque esistesse un regime fascista. Doveva essere il principio deJla guerra civile europea - guerra civile che non doveva essere giustificata, bensl voluta ed esaltata come legittima e sacrosanta. Vincendo tutte le esitazioni, rompendo ogni indugio, con quella straordinaria vitalità che era la nota caratteristica della sua personalità, Carlo chiamò a raccolta gli antifascisti esuli e proscritti dall'Italia: battendosi valorosamente sul fronte di Huesca coi suoi compagni, come gruppo itaJiano, sollevò nella massa dell'emigrazione italiana un movimento di commozione e di entusiasmo che atti di eroismo individuale non avrebbero creato. Col suo gesto egli rese possibile, in un secondo tempo, la formazione di quella legione garibal(l.ina che in sei battaglie condusse alla vittoria di Guadalajara. Carlo Rosselli aveva gettato il grido di battaglia: "Oggi in Spagna, domani in Italta", Soltanto otto giorni dopo che CarJo era stato ucciso dai sicari di Mussolini, questi ammise il rovescio di Guadalajara sul "Popolo d'Italia". Ora che si era preso la rivincita poteva confessare la sconfitta. Insieme con Carlo, Mussolini fece assassinare suo fratello Nello. Quando fu preparato il delitto, Carlo era a Bagnoles de l'Ome, convaJescente di una flebite dovuta agli strapazzi della guerra di Spagna. Nello era anJdato a trovarlo in una delle sue visite furtive che gli faceva non appena poteva uscire fuori d'Italia per i suoi studi. 4 CONTROCORRENTE
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