GIACOMOMATTEOTT Matteotti: ecco un nome che non si cancellerà giammai dal ' libro della storia! Scorreranno gli anni, gli avvenimenti si succederanno grandiosi, incalrenti, travolgenti, ma il nome di Matteotti rimarrà sempre fulgido al sommo dei ricordi. E quanck> l'oppressione peserà - triste 1)eso! - sulle spalle di chi lavora, il pensiero degli oppressi sarà sempre teso verso il nome del Martire che per la libertà seppe combattere, soffrire e morire; ed ogniqualvolta l'uma11ità, sospinta dal bisogno di giustizia, di pace e di luce, conquisterà una nuova balza della china che ascende verso il domani e. vi 1pianterà la bandiera della vittoria, il pensiero dei vittoriosi volerà al nome de} Precursore che additò le vie dell'ascesa e che col .suo martirio ne spianò Il cammino. A chi appartiene Giacomo Matteotti? Forse ad un partito? ad una scuola politica? ad una corrente d'idee? No! Giacomo Mattetti appartiene all'umanità ed all'avvenire e 1)erciò è un simblolo. Oh, sì! si tentò e si tenta ancora di stendere un velo d'oblio sull'orrenda tragedia che scosse le anime degli uomini liberi; si tentò e si tenta ancora, per gli inconfessabili fini d'una politica di corruzione, d'infamare quel nJOme che è puro. Ma è vana fatica, fatica che si riduce ad una triste manovra di bassi interessi e di paure. Gli uomini - quelli che stanno in alto e quelli che stanno in ·basso - che direttamente od indirettamente sono complici del misfatto, rportan'O oramai il marchio della loro condanna morale. Invano s'aggrappano alla "loro" legge ... ùa legge non conta: la legge potrà sofb-ticare, potrà scusare, giustificare, potrà diventare lo scoglio su cui arriveranno a salvarsi materialmente I macchiati dell'orrendo delitto ... Ma la legge è polvere. Ciò che conta è la realtà, è l'atto d'accusa che il '!)<>polo-, la folla an'Onima ed lnnumere che s'agita nella vita e che rproduce, che soffre e spera - ha lanciato come condanna. Vi sono rivolte m'Orali che lascia110 nella storia profondissimi solchi ricchi di me.«sl per l'indomani e che preparano ed affrertareo croJli insrperatl e resurrezioni grandiose. L'assassinio di Giacomo Matteotti ha segnato il principio di una fine. 12 Del corpo di Giacomo Matteotti non rimane che un mucchio d'ossame sepolto in una itomba di un cimitero del Polesine. Non sappiamo nemmeno se tutte quelle ossa scarnificate e sconnesse appartengono al corpo del Martire. ' Di suo, forse, non c'è che la testa, la •bella testa colla fronte am- ,pia, la testa in cui s'è agitato il pensiero. Ma del Suo spirito nulla è andato 1)erduto e tutto sopravvive alla morte ... La tomba del piccolo cimitero polesano è come un faro che manda fasci di Juoe e che nella tempesta chiama i naviganti sulla ·retta via. Quale ventata d'ideale fu il Suo martirio! E come questo Ideale assurse a valore di maggior bellezza quando, per una triste "ragione di Stato", si volle impedire l'apoteosi del Martire! Ci si ricorda ... : la bara trascinata di notte in corsa affannosa attraverso la Penisola addormentata ,perchè nessuno la salutasse e perchè nessuno potesse spargere fiori sul suo cammino ... ; i funerali silenziosi nel piccolo paese sperduto nella vasta pianura.. . Ma la folla c'era. ' C'erano i contadini - anime semplici e pietose - passati attraverso i minacciosi cordoni delle camicie nere, quei contadini che del fasciCONTROCORRENTE
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