al dettaglio, mentre i prezzi si mantengono stazionarti. In alcuni articoli e in qualche prestazione manuale o professionale, i prezzi tendono ad avanzare. Varie sono le spiegazioni di questo fenomeno, ma la più accettata dagli economisti è la risilienza del sistema capitalistico nel fronteggiare ogni difficile situazione. Con una estesa disoccupazione logicamente si pensava ad un ribasso generale dei prezzi e dei salarli. Se non si è avuto panico, e cosi una peggiorata situazione economica, lo è stato per i numerosi artiflcii messi in opera dallo Stato borghese. Ma si avrà voglia di almanaccare palliativi col pump primtng. I :pannicelli calidi che si vogliono adoperare non avranno effetto. Da decenni assistiamo alla continua crisi della agricoltura americana, e quale è stato il risultato di tutta l'assistenza statale? Di un problema economico i politicanti ne hanno fatto un problema politico. Si è tenuto d'occhio più al voto dell'agricoltore che alle necessità ed ai bisogni dell'agricoltura. Dalle manipolazioni federali ne è nato un pasticcio indigeribile che non ha soddisfatto nessuno. Gli agricoltori stanno più male di prima. Il loro problema è di sovraproduzione agricola da un lato, e di sotto-consumo dall'altro. Le misure governative si sono dimostrate incapaci di conciliare la sovraproduzione col consumo, and Zet the chips fall where they may, come avrebbe consig,liato il corso della domanda e !dell'offerta. Ma che cosa sono poi le misure che il Govemo propone? Esse sono le seguenti: facilitazione maggiore del credito bancario, spese federali, e in riserva la riduzione delle tasse sul reddito personale. Per quanto riguarda il credito, si spera che l'iniziativa privata prenderà vantaggio della politica dell' ease money. Ma al momento, e anche nel prossimo futuro, manca al capitale il motivo principale per avvantaggiarsi di tale politica. In altri termini il capitale non trova vantaggioso l'avventurarsi in una espansione economica ed industriale che potrà rendere 8 poco. Gli economisti borghesi calcolano che si dovrà aspettare una quinldicina d'anni per far ritornare la cosidetta prosperità, e cioè fin quando l'accrescimento della popolazione forzerà il capitalismo ad una espansione redditizia ad usura. Il programma delle spese federali si riduce a quello dei lavori pubblici su più vasta scala e ad un maggiore gettito nel bilancio militare, Nella partita dei lavori pubblici, si può anche inserire quella delle costruzioni edilizie, campo strettamente privato, dato che 11 Governo, a mezzo di una sua agenzia speciale, garentisce alle banche il danaro avanzato sulle ipoteche (mortgages). Generalmente i lavori pubblici, come si eseguiscono, non impiegano più grandi masse di lavoratori, e perciò avranno poco effetto sull'esercito Idei disoccupati. Essi saranno piuttosto un cospicuo salasso del tesoro pubblico a vantaggio dei contrattori. Le spese mmtari poi, sono, come ognuno sa, di carattere improduttivo e perciò incapaci in sè stesse di produrre va.lori, e sono anche inflazionistiche, deprimenti sempre più il valore della moneta. Resta, nascosta nelle larghe maniche dei camiciotti dei giullari politici della borghesia, la tanto discussa ltax cut, favorita dai democratici liberali e avversata dai democratici conservatori e dalla maggior parte dei repubblicani. Va senza dire che questa riduzione dei tributi sarà di beneficio delle classi abbienti anzichè di quello del popolo minuto. La tax cut è una beffa per quei lavoratori i cui salarli non arrivano nemmeno al minimo necessario per sostenere la vita. L'intervento statale nella crisi è una chiara confessione che il capitalismo, come sistema produttivo e come sistema sociale, è in completa bancarotta. L'alternativa salutare a questo sistema ladro, inetto, menzognero ed affamatore è il Socialismo. Più presto i lavoratori apprenderanno questa verità, megHo sarà per essi, ed eziandio, per tutta l'umanità, oggi sofferente. M. De Clampls ~ CONTROCORRENTE
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