Controcorrente - anno XIV - n. 5 - mar.-apr. 1958

soluzione più desiderabile? SI può facil• ment.e sostenere che la Russia ed i .paesi suoi satelllti intendono sfruttare l'incontro a scopo di ,propaganda: in questo arg,omento i ·russi sono oramai maestri. Ancora ulti• mamente, nella ,scorsa estate, per citare un esempio, le proposte russe alla confe• renza del disarmo si condensavano in una breve serie di dichiarazioni, fatte nei termini più g,enerali possibili, evitanti ogni accenno a casi dubbi o contestabili, ma Improntate allo sforzo di ,prospettare il problema nel termini più attraenti alle masse anelanti alla ,pace. Per aontro, le ,proposte americane, contenute in volumi di documenti, esponevano la tesi degli Stati Uniti In termini dettagliatissimi, ma assolutamente inaccessibili all'inesperto in diplomazia ed in scienza militare. In una forma cioè oasi lontana dal colpire l'immaginazione degli uomini, cosi •astrusa anche per persone di media coltura, da prevenire ogni entusiasmo. Ciò non <toglie,però che questo fattlore, la \o-Olontàdi sfruttare una occasione propagandistica attraverso ad una .proposta teatrale, non possa essere per lo meno considerata da statisti e da organi capaci di influenzare l'opinione pubblica mondiale. Perchè praticamente nessuna voce, all'infuori degli Stati Uniti e forse della Germania occidentale, fa propri gli argomenti di Washlngtion? Io credo che ciò sia dovuto ad un serio processo di sfiducia nella capacità creativa dell'America: Cll!Pacità creativa non solamente .nel campo diplomatico, ma sociale, politico e tecnico. Per molti anni gli Stati Uniti si sono lllusi di detenere il sistema politico perfetto, l'unico capace di assicurare all'umanità Il progresso tecnlao nell'ambiente della libertà dell'individuo. Nessuno qui ha voluto riconoscere che il fenomeno del progresso economico ed In• dustrlale americano, accompagnato da un elevato grado di libertà personale (ben lontano però dall'essere perfetto, e meno ancora dall'offrire realmente eguali opportunità a :tutti i cittadini nell'ambito delle }oro capacità) era un caso speciale, dov,uto alle uniche condizioni d'ambiente in cui la storia ha sorpreso l'America nel periodo della rivoluzione industriale iniziata nel secolo scorso. Ben pochi, ed in ogni modo non in posizione di Influenzare l'opinione pubblica, hanno scorto che la spinta alla elevazione eaonomica, sentita come 111eces6 sità urgente, immediata, da tre quarti degli esseri viventi, non poteva trovare sfogo se non attraverso un sovvertimento di ordini politici e sociali installati nei paesi uscenti ora dal dominio coloniale e da quelli op1pressi da tradizioni di feudalismo a favore di gruppi privilegiati locali. Ben pochi hanno ammesso la po.sslbilltà di successi tecnici per popoli che rigettavano la filosofia politica qui In vigore. La direttiva politica americana è stata perciò improntata dalla mancanza di Immaginazione, dalla tendenza a sospettare di ogni movimento umano che si appellasse alla necessità di rinn'Ovamento, dalla intrinseca convinzione di possedere Il verbo, ed essenzialmente dalla Incapacità di considerare i ,problemi altrui con gli occhi e nello spirito di chi si trova a risolverli. In essenza, la politica americana, fino dagli anni immediatamente successivi alla conclusione della guerra, ma più chiaramente negli ultimi tempi, ha assunto l'atteggiamento della persona anziana, che cerca di crearsi un ambiente di tranquillità, piuttosto che procurarsi la sicurezza adattando Il proprio modo di vedere agli Impulsi del mondo. Malgrado gli aiuti offerti dall'America, i popoli giunti ultimamente sulla scena del mondo hanno sentito in essi un ricatto, fatbo ,per trattenerli dall'esplicare più naturalmente le loro tendenze, ,piuttosto che un mezzo .per sorreggerli sulla via del ,progresso. E d'altra parte anche quando essa fu capace di prospettare nuove soluzioni, fllOlbo facilmente Il sospetto che queste non fossero che un mezzo ,per riconfermare la usata politica trovò terreno favorevole nelle menti di moltissimi. Nel caso partloolare del problema del disarmo, della cessazione degli esperimenti sulle bombe at'omlche e termonucleari, e in generale della distensione internazionale, pure riconoscendo che Il pericolo lnvol!Jcpuò distruggere l'America ed il resto della umanità, l'iniziativa degli Stati Uniti è fallita, ed ,è perciò chiara la ragione ,per cui cosi imponente è l'aocogllenza fatta in ogni dove alle proposte russe. La necessità di uscire da questo ambiente, In cui soltanto il mutuo iterrore dà speranza che una pace precaria possa essere continuata, giustifica l'impazienza mondiale per I cavilli opposti dallo State Department. Come pure, considerando qualsiasi proposta americana nel campo della pacificazione, nesCONTROCORRENTE

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