Controcorrente - anno XIV - n. 5 - mar.-apr. 1958

---·---------·-·----···---------- E man mano, con gli anni, il Primo Maggto cessò di essere giorno di battaglia. Passava inosservato dai più, senza tema da parte dei padroni, senza speranze e senza promesse da parte dei lavoratori. " * * Poi venne la reazione feroce: le libertà elementari furono calpestate; i petti degli avamposti squarcia'tt dalla mitraglia o dall'affilata lama del pugnale brandito dai sicarii; l'esercito del lavoro sbaragliato; le fila nostre spezzate. Non più canti: troppi morti da piangere. Non più suoni: parlava il boia. Curvate la schiena, o schiavi, al lavoro senza ricompense e lasciate che le catene si stringano ancora più ai vostri piedi, dicevano i governa111ti dalle mani lorde di sangue. Al bagno, alla bastiglia, o voi che osate ancora levare gli occhi per fissarli alla meta lontana; al domicilio coatto, all'esilio, al bando, o voi che sperate ancora, e che la morte ha risparmia!to, mentre tutto intorno a voi mieteva le sue vittime. Giorni foschi. Giorni di disperazione, Mussolini osò proclamare che il Primo Maggio era ~ato definitivamente cancellato dal calendario delle rivendicazioni operaie; egli che nei Primo Maggio di ribellioni e di feste aveva acceso, con la parola, la fiamma della fede nel cuore degli oppressi. E qualche Primo Maggio passò senza significato. L'orizzonte lontano, lontano ... La meta sembrava sempre più difficile; nubi sanguigne minacciose si accavallavano sull'ortzzonte. Prometeo era stato incatenato dt nuovo; sembrava vinto per sempre. Dopo la guerra per mettere fine alla guerra il cannone tuonava ancora; dopo la guerra per la libertà dei popoli, i popoli di tutto il mondo erano ridotti a maggiore schiavitù. Il Primo Maggio era stato messo a gramaglie: in Italia, da per tutto. .. .. .. Oggi non più. Torna a brillare il soie. 4 Tornano le speranze. L'orizzonte è ancora lontano; la strada da percorrere è lunga ed trta di pericoli. In marcia. In alto le bandiere! La borghesia che si è circondata di arma/ti, che si sente stcura perchè assisa su milioni ,di baionette, ha scritto col sangue di tanti martiri nostri la sua condanna di morte. Il fascismo internazionale affonda ancora le mani adunche nel corpo dilaniato di nostra gente; l'imperialismo succhia ancora sangue nelle vene dei popoli; le bastiglie sono popolate più che mai, ma tornano le speranze, tornano a fissare lontano gli occhi nella meta lantana, ma sicura, i viandanti della nostra fede. L'anarchia è la storia di tutte le aspirazioni umane. Verso l'anarchia cammina la storia. Ineluttabilmente. Gli sforzi dei Mussolini di tutte le borghesie appariscono, oggi, vani sforzi per arrestare il cammino della storia. Verso l'anarchia ... Verso la società dei liberi, degli eguali. In marcia. Le speranze rinverdiscono. O Maggio santo di ribellioni torna a scaldarci il cuore; o Maggio di ribellioni 'torna a suonare la diana; ti aspet!tano ancora le umane gentt affaticate, L'orizzonte è lontano ma luminoso ancora. Camminiamo. Un giorno, salito il Golgota, vedremo pur not le valli, i colli, la terra popolata di gente libera, felice. Camminiamo. . . Lontano ma luminoso è l'orizzonte ... ~~~- NO T A - Si parla più •poco del Primo Maggio. E' una date. pas.sate. di moda. Per questa ragione abbiamo riprodotto l'articolo di Tresca. Serve a. ricordare la. data che simbolizza il martirologio del proletariato. Fra. i vivi pochi potrebbero parlare di martirologio proletario più degnamente di lui. Egli fa parte della schiera dei martiri. CONTROCORRENTE

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