impossibile distruggere le evidenze . . . Farese fin\ al campo di internamento con gli altri. Apprendiamo ora che i piagnistei di Farese non finirono più. Egli era disposto a fare qualunque atto di dedizione pur di uscire. Gli stessi suoi compagni di campo ebbero schifo di questo disgraziato, la cui viltà stomacava. Finalmente Farese riusci a trovare aiuto per ritornare libero ... Ritornato nel centro delle sue attività, si diede la posa dell'eroe e del martire. Schifato dai vecchi squadristi per la sua viltà ocmgenita, l'istri~ non si dette per vinto. La sensibilità non è il suo forte. A forza di piagnucolare col tempo trovò chi poteva servirsi della :ma ipocrisia. Tornò al microfono. Continuò a sgolarsi come prima. Ignorante, volgare, sguaiato, stomachevole. L'istrione non si è lasciato sfuggire occasione di esaltare "l'uomo inviai!o dalla Provvidenza". Questo inveterato mascalzone ha potuto co1itinuare nella maldicenza e neUa diffamazione, pagato e protetto da chi ha interesse di distorcere la verità. Gli uomini e le donne decimati da Franco, Hitler, Mussolini, egli li ha definiti "nemici di Dio, della chiesa, della religione''. Egli ha invocato la benedizione divina sui delinquenti falangisti e sulle Freccie Nere che con la bomba e col pugnale "facevano mordere la polvere ai -nemici del fascismo e della chiesa". Smargiasso e impostlore! Questo è il personaggio che si onora. Ora l'apolcgista del teschio di morto ritorna t,i patria a godere il frutto della sua opera caina. Si dice abbia comprato wna villa nell'isola d'Elba. L'accompagni l'augurio che la sognata tranquillità di questo istrione sia turbata dall'eco dei singhiozzi e dall'imprecazione dei martiri caduti sotto il pugnale e la rivoltella dei sicari del fascismo. Il Corsaro Aquandoloriscossofinale? Come primo fiore sb'Occiato dal giovane amore dei miei genitori io venni alla vita nelle iprime ore del mattino del 13 dicembre 1893 in Sandonato Val Comino, picdOlo paese sperduto alle falde di alcuni monti del sistema degli Appennini. Si avvicinava il Natale che, a parere dei n-onni, non poteva celebrarsi in casa nostra, col rito dovuto, se il nuovo arrivatJo non diveniva "un'anima cristiana". Per non espormi al ,pericolo d'una ,polmonite e per ripararmi dai rigori della temperatura invernale, la mattina del 22 dicembre, appena nove giorni dopo la mia nascita, venni lnfagiottato in una pesante coperta di lana e affidato alle robuste braccia di una giovine donna che, strettomi al suo seno, ml traSpol'tò nella ,chiesa madre del ,paese ove, uno dei miei zii preti, mi gettò sul volt-o una qualche goccia di acqua "benedetta" che fece di me 41 Un'anima cristiana", per la pace dei nonni e per la gloria della chiesa. Ancora un altro rito che, secondo la chiesa, aumentò di uno il numero del suol sudditi., • • • Se la religione cattolica apostolica ramana effettivamente derivasse dall'onnipotenza dell'ente supremo che dopo aver creato 22 l"universo, si assunse il compito di amministrarne l'andamento con occhio sicuro e polso fermo, deriverebbe dal creatore una potenza tale da renderla in'finitamente superiore a tutte le altre religioni che Infestano la vita di tutti i popoli. In florza di tale privilegiata potenza, che la porrebbe perennemente sotto la diretta custodia dell'ente supremo, i suoi apostoli, potrebbero bene attendere, con fiduciosa calma, che i figli delle madri del mondio venissero ad essa dopo aver ricevuto una adeguata educazione che permetterebbe ad essi di scegliersi, con cognizione di causa e cosciente determinazione, la propria religione. Ma la chiesa cattolica apostolica romana che si ritiene la madre ,putativa della reli• glone di Cris!IO, conoscendo meglio di ogni altro la propria provenienza, sfugge la luce degli studi e le affermazioni della scienza e continua inperturbata la sua nefasta mtssione di oscurantismo e di dominazione assoluta, sfruttando l'ignoranza ed I pregiudizi da essa stessa diffusi tra i poveri cenci umani che vuole dlominare ad ogni costo. • • • Dalle fiamme di Campo di Fiori che ,nell'eterna Roma •arsero il corpo del grande filosofo di Nola che osò combattere Il dogma CONTROCORRENTE
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