Controcorrente - anno XIV - n. 5 - mar.-apr. 1958

Rappresaglie Valicane IlcasdoiPra Tutti hanillO sentito parlare del caso del vescovo di Prato. Ma è bene tornare ancora una volta sui fatti, perchè tutti possano valutarne la portata politica e morale. Prato è un centro industriale, con una popolazione prevalentemente "rossa", proverbiale in tutta la Toscana per la sua risoluta ind~pendenza di carattere. Da tempo, la città aspira a diventare !I capoluogo di una provincia autonoma, separandosi da quella di Firenze dalla quale dipende ancora amministrativamente. Solleticando abilmente questi sentimenti locali, la Chiesa Cattolica ha avuto la bella pensata di erigere Prato in di-ocesi indi'J)endente, e la cosa è ,stata bene accetta dalla popolazione, malgrado le sue tradizioni laiciste. I comunisti locali sono stati i primi a scappellarsi - more solito - quando il ,primo vescovo, monsignor Fiordelli, ha fatto la sua comparsa in Prato. Un po' per queste scappellate comuniste, molto per i quattrini che immediatamente gli industriali del luogo gli hanno messo a disposizione per convertire i "rossi" a sani ,principi di obbedienza ai padroni e di rassegnazione, monsignor Fiordelli ha creduto di essere diventato il padrone della città. E di fatto ha riempito subito tutta Prato della sua attività di ,prelato impaccioso, ficcanaso, faccendone. Monsignore ha avuto campo libero sino a che è venuta fuori la storia del matrimonio dei coniugi Bellandi. Lui, un giovane commerciante, reduce per miracolo dal campi di sterminio nazisti della Germania, dove era stato deportato come partigiano comunista: lei, una brava sposa, figlia di genitori cattolici ,praticanti. • Il Bellandi, essendo comunista e n:on credente, ha trovato che nel suo caso sarebbe stato assurdo sposarsi col rito cattolico e quindi ha preferito il matrimonio civile: la sposa ha accettato questa forma di matrimonio. Et inde irae. Un matrimonro civile non è nulla di eccezionale a Prato: benchè la maggioranza APRILE, 1958 dei pratesi, comunisti compresi, si sp1<>si!n genere davanti al parroco, c'è ogni anno una dozzina circa di matrimoni civili. Ancora meno è eccezionale l'appartenenza del Bellandi •al partito comunista: i comunisti rappresentart0 il più numeroso partito della città. Ma nel caso specifico, c'è qualcosa che va particolarmente a traverso a monsign·ore vescovo: egli ha fatto ,personalmente ogni sorta di pressioni sulla famiglia della sposa perchè il matrimonio si facesse col rito cattolico, anzichè con quello civile, ed è pieno di cristiana rabbia, ,perchè le sue pressioni non hanno avuto successo. Qualcuno osa dunque rifiutarsi di obbedire al vescovo di Prato? Ecco una cosa che va immediatamente punita con qualsiasi mezzo. Per di più, il Bellandi abita in un quartiere dove c'è un parroco non meno armeggione, attivista ed pltranzista del suo vescovo. Persino con un altro prete della parrocchia ha avuto un atteggiamento talmente bellicoso che questi ha finito con lo stufarsi e abbandonare non solo Prato, ma addirittura la tonaca alle ortiche. Tra il parroco ed il Bellandi ci sono state In passato delle discussioni, in cui il giovane commerciante ha dimostrato di sapere discutere assai meglio del ,prete, facendogli fare qualche magra figuta davanti a tutti. Il parroco contava di rifarsi, prendendosi la soddisfazione di vedere il Bellandi inginocchiarglisi davanti, il giorno del matrimonio. ; Le nozze col rito civile gli hanno tolto la possibilità della rivincita: e Prato è ,piccola abbastanza perchè certe cose si sappiano subito. La gente sorride all'Idea del vescovo e del parroco lasciati con tanto di naso dal giovane commerciante. Monsignore saprà far vedere a/ tutti che ClQll lui non si scherza. Ed ecco la bomba: una solenne dichiarazione iclel vescovo, zelantemente pubblicata anche dal parroco, per cui i Bellandi sono dichiarati in stato di "scandaloso concubinato", per avere contratto un "cosi detto 13

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