danno una mano, anche rdue. Mettono a disposizione di chi fa la campagna antigaribaldina i loro giornali e, forse, anche i loro portafogli. La partita vale la spesa. Inizia la campagna giornalistica un ex impiegato della Garibaldi, poi tornato a far l'onorevole, Mario Pettinotti, del Partito. Giulietti già morto, l'onorevole si permise di dire cose possibili e impossibili contro gli amministratori della Garibaldi, mentre il suo compagno Ministro preparava un Commissario Governativo per la cooperativa, scegliendo - ma guarda un pò ! - un medagliettato del fascismo, il Capitano Cesare Rosasco. Quando arrivò l'ora di fare il colpo, il Ministro pubblica un decreto con il quale si mette fuori della cooperativa tutto il Consiglio rdi Amministrazione, e il Commissario ne prende il posto. Questo signore non si limita a fare il Commissario, ma fascisticamente e stupidamente mette le mani nello Statuto della cooperativa, rivelando cosl il piano dei saragattiani venduti anima e corpo ai nemici, indigeni e stranieri, della emancipazione operaia. La Garibaldi, col suo Statuto, dava fastidio a troppa gente. Bisognava far qualche cosa per cambiare a questa cooperativa comunista i connotati; e anche per toglierla dalle mani della sua madre, la Federazione Marinara, che l'ha creata, altrimenti non era possibile frazionare il camPo marinaro in tante Organizzazioni quanti sono i partiti politici. Cosl abbiamo oggi in Italia una paradossale situazione marinara che caratterizza, del resto, l'intera classe lavoratrice. I Partiti, tutti, fanno a chi le fa più grosse. Creando essi la Confederazione nel dopo guerra, il risultato era prevedibile. Essi volevano le masse per i loro fini elettorali, masse da manovra ... Giulietti aveva visto giusto, aspettando che la Confederazione pubblicasse la dichiarazione di essere indipendente dai partiti politici per aderirvi. Ma quando lo fece, la Conf. gli impose il triumvirato nella Fed. Marinara: un rappresentante del ParDICEMBRE 1957 tito Comunista, uno del Partito Socialista e uno di quello Democristiano. Egli non ne voleva sapere Idi Partiti nell'organizzazione. Aveva predicato per mezzo secolo che i Partiti portano i sindacati operai alla rovina. Ma a quell'epoca c'erano anche gli americaru che potevano fare il bel tempo e la pioggia. Dovette cedere; dovette aprire le porte della organizzazione mari,na,ra al triumvirato dei politicanti che fino a quel momento non si erano ancora azzuffati come i ladri di Pisa. Il che avvenne più presto di quello che Giulietti prevedeva. I ... ladri si divisero il bottino, e ognuno mise bottega per c-onto del suo Partito. Un bel giorno arriva a Roma un pellegrino viaggiante per conto della Internazionale ... anticomunista. Va a trovare Giulietti e l'invita a staccare la Fed. Marinara dalla Confederazi·one ormai nelle mani dei comunisti. Giulietti risponde che lo Statuto della sua organizzazione vuole la adesione alla Confederazione, e che se questa ora è nelle mani dei comunisti la colpa è di quelli che l'abbandonarono per formarne un'altra pure di partiti, invece di battersi per le autonomie sindacali. E siccome la Fed. Marinara non è contro alcun Partito, non ha ragione per abbandonare una Confed. per un'altra. Il pellegrino andò a raccontare il fatto persino in America, ai sindacalisti della collaborazione con i padroni, ai quali, a quanto pare, non andava tanto a fagiolo Il sindacalismo giuliettiano con la sua cooperativa che non distribuisce dividendi ai soci. Si decretò la guerra a Giuliettl, alla Fed. Marinara e alla Garibaldi. Si ingaggiarono i cosi detti saragattiani del Partito Socialista Democratico, e ... il resto l'ho già accennato sopra. Ma quello che avviene oggi è •.. strabiliante. Le nuove organizzazioni marinare cosi dette indipendenti create dal connubio. . . democratico partiti-armatori si appellano ai marittimi in nome della buon'anima di Giuseppe Giulietti! ... Sanno, questi signori, che la quasi totalità della 21
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