IL VEROPROBLEMA Messa a confronto della nuova situazione politica e militare mondiale creata dai recenti successi russi, eccitata dai commenti dei giornali, degli uomini politici, degli scienziati, la opinione pubblica americaina viene rapidamente preparata per un radicale cambiamento nel clima politico e spirituale nazionale. Questo cambiamento, dirigendo le attività produttive e scientifiche della nazione !ungo determinati canali, influenzando la educazione dei giovani, imprimendo a tutta la vita nazionale un carattere più o meno apertamente militarizzato, viene giustificato come una necessità per restituire agli Stati Uniti la posizione di supremazia che essi si illusero di aver fermamente stabilito a loro vantaggio sino dalla fine della seconda guerra mondiale. Quanto si prospetta é in verità un evidente pericolo. Se esso non é controllato e sorvegliato con una cura mille volte maggiore di quanto fu fatto finora, il nuovo clima può significare il soffocamento di ogni spirito di libertà e di indipell'denza individuale, l'inaridimento di ogni critica sociale e politica. Anche senza questa minaccia di irregimentazione, prospettata come estrema difesa delle caratteristiche politiche che essa stessa tende a distruggere, é purtroppo una triste verità che il presente benessere economico americano ed il dilagante spirito di conformismo fra tutti i ceti sociali stanno spegnendo ogni iniziati va di critica indipendente. D'altra parte appena ora potevamo illuderci di essere usciti da un triste periodo della storia americana: un periodo in cui demagogia e sospetto hanno tarpato ogni iniziativa non conformista, hanno reso vano ogni impeto coraggioso ed hanno imposto una cappa di quietismo su tutti quanti. Il pericolo rappresentato dal nuovo clima diviene tanto più impellente, in quanto nella generazione venuta a maturazione nell' ultimo decennio DICEMBRE 1957 manca proprio quella tradizione di libera critica che fu patrimonio delle generazioni più vecchie. Sarà senza dubbio estremamente facile fare accettare una militarizzazione spirituale della nazione a chi fu ripetuto per anni che il solo pericolo per la libertà tradizionale é il comunismo, a chi non conobbe per personale esperienza la bestialità di altri regimi totalitari, a chi non assisté, sia pure attraverso all'oceano, alle sofferenze di popoli ridotti in servitù da regimi totalitari di ogni natura. Per quanto pericolosa, questa condizione può essere ritenuta contingente. Taluno può forse sperare che, se l'America riesce a dimostrare nuovamente che la sua capacità organizzativa e produttiva é ben viva, che i miracoli compiuti durante la seconda guerra mondiale a difesa del mondo minacciato dalla insanità fascista e nazista possono essere ripetuti, che la meravigliosa vitalità del popolo americano può essere di nuovo galvanizzata a difesa dei più alti valori umani, il sacrificio compiuto rinunciando temporaneamente ai basici principii della nostra civiltà sarà ricompensato. Taluno può sostenere che, dopo il breve oscuramento, l'ideale della individuale libertà risplenderà pi ù brillante di prima. Temo che questo quaidro sia molto più ottimistico di quanto la situazione giustifichi. Noi in verità viviamo in un periodo di rapida transizione. Nuovi sistemi di produzione vengono attuati sotto il nome di automazione: questi costituiscono in verità una nuova rivoluzione industriale. Con grande probabilità l'influenza dei nuovi sistemi si farà pure sentire sul sistema politico e sociale russo. Ma per certo le conseguenze della automazione industriale saranno gigantesche nell'ordinamento del mondo occidentale. Si può veramente dire che il capitalismo é giunto ora al suo letto di morte. Non perché i proletari siano condotti 1dalla ferrea logica del 17
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