Controccorente - anno XIV - n. 3 - nov.-dic. 1957

~~ -era 'nlita n1bnàrtihica e 'lo rE!s'tò -fino-a che i radicali non la riconqui- ·starono alla democrazia, col sostegno -delle masse popolari di città e cam- ;pagna. Come si debba condurre la EDITORIALE E' scomparso silenziosamente, mentre attendeva infaticabile alla Storia della Triplice Alleanza. Si è congedato socraticamente dagli ainici fraterni, dai medici che lo avevano ass!.stito, dagli allievi; non ha voluto pubblici funerali. Ha rifiutato la vanità post-mortem, come aveva sempre rifiutato, da vivo, gli orpelli, le vanità, 1 riconoscimenti ufficiali. Era un uomo sostanziale, un tipico "repubblicano" nell'eccezione universale. Due grandi amori nella sua vita: una patria libera ed una. cattedra libera. E fu, coerentemente, senza nessun compromesso, un cittadino libero ed uno studioso libero. Alla sua opera di cittadino libero lo storico darà l'adeguato risalto iilella storia della resistenza al fasc!.smo ed a.I totalitarismo internazionali dai prodromi alla f,ase estrema: il contributo di Salvemini, uomo di pensiero e d'azione fu essenziale. Dalla battaglia per i "cafoni" del Mezzogiorno che inizi.a. nel 1896, a ventiquattro anni, a quella anticolontalista e antinazionalista che gli ha. valso ieri come oggi ingiurie e minacce e incomprensioni, alla campagna contro i si.sterni del sottogoverno giolittl..ano e contro la monarchia, alla decisa posizione interventi.sta ed antiabsburgica, alla iniziativa dell'Unità che prepara i fermenti che contribuiranno a salvare la cultura italiana dalla asfissia ventennale, all'estrema lotta contro il fascismo in Italia ed allo estero, condotta da ambedue le parti senza quartiere, alla fiera ed indipendente posizione verso gli Alleati vittoriosi è tutta una trama di coerente condotta politica. che 11tempo ha ampiamente dimostrato dotata di antiveggenza ed ispirata ai migliori e permanenti interessi del nostro Paese. 14 'lotta ·per ·renèiere èiavv-ero repubblicana, democratica, laica, la nostra Repubblica, lo dicono i suoi scritti di quest'ultimo decennio. Leo Vallanl La VoceRepubblicana Per Salvemini, studioso libero, parla l'immensa mole dei suoi scritti, vo-• lumi poderosi, saggi, articoli, recensioni accumulata in oltre un sessantennio d'originalissima, onesta, critica ed autocritica attività di pensiero, che lo pone tra i maggiori storici della Italia moderna e del mondo contemporaneo. Uman!.ssimo, profondamente buono, moralmente integerrimo, Salvemini fu "maetro" ed "amico" incomparabile. Gli allievi del suo lunghissimo magistero italiano ed internazionale sono legioni: tutti furono curati, incoraggiati, rincuorati da un ma.estro che ad ottantadue anni suonati non temeva la calura ftorentiiila e tre piani di scale per essere presente alla sessione di laurea. L'università Harv.ard, la più grande università d'America, lo ebbe nel suo corpo accademico: la pensione che gli fu assegnata, fu da lui destinata alla chiamata di un altro giovane professore italiano di storia. Quando nell'inverno del 1952 Salvemini lasciò per sempre Harvard, Boston e l'ospitale e stimolante ambiente in cui aveva lavorato tanti anni, fu salutato ed onorato come raramente accade nel mondo accademico internazionalo permeato di formali parità ed eguaglianze. n cordogli.o degli amici vicini e lontani, di ogni ceto e condizione sociale, ci testimonia l'affetto e la simpatia che la spiritualità e la bontà di quest'Uomo hanno ispirato in ogni momento della Sua vita, anche quando la sua "intraiilSigenza" è sempre più assoluta e la sua polemica più ingiusta. Il Salvemini studioso fa parte ormai della cultura storica; ma 11Salvemini che male potrebbe definirsi "minore", il'Salvemini che portava nello sdrucito CONTROCORRENTE

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