Controcorrente - anno XIV - n. 2 - set.-ott. 1957

AUJany-J.F.G.-Ma se tutti ragionassero come te come si farebbe? Fortunatamente non <tutti si sono dati alle gozzoviglie, dimenticando le idee professate ieri, come tu afferml. v; sono ancora ooloro che fanno quello che possono ,per tener viva la lotta oontro la triannide. Siamo lieti di sapere che sei fra questi. E questo è quello che conta. Statti sano. * Paterson-P. R.-Attendo risposta alla mia di qualche mese addietro. Vorrei proprio sapere se è possibile trovare quello che ti chiedevo. Mi è venuto di dubbio che l'indirizzo di ritorno non fosse chiaro. Indirizza qui. Salutissimi. * Boston-A. L.--Che cosa potremmo fare noi per impedire quel genere di sconcezze? Ci si è riferito che quel prominente ha pagato cinquecento dollari per vedere il "soffietto" e la sua fotografia stiampata in copel'tina di una rivista che nessuno vede. E' il colmo dell'idiozia. Non è il solo, nè sarà l'ultimo. Dietro quell'impresa c'è tutta una storia di frode, di schemi, di •imbrogli. Il pretesto è sempre lo stesso - gli italiani che si fanno onore, genio itlaliano, la grandezza della patria ... E' una vergogna che dovrebbe essere lavata con lo scudiscio. Per l'altra oosa assumi informazioni più precise. Contraccambiamo salubi. * Providence--,J. M.-Gli avvoltoi si sono gettati anche li con lo schema dello "Stemma di Famiglia"? Qui operano da a:nni, vendendo per trecento dollari una chincaglieria che oosta poche centinlllia di lire. I "predati" non si contano. Gli avvoltoi se la spassano in automobile in compagnia di impomatate pacchiane. NO!llsi ,può neanche dire che sia 1il caso di simpatizzare con le vittime. I Hfessi" non meritano nessuna commiserazione. Gli "avvoltoi" hanno fatto il callo ad ogni genere di frode e neanche l'acido prussico potrebbe scalfire le loro cotenne. Ed allora? * Siomerville-A. B.-Grazie dell'!lnformazione. Se hai occasione di passare porta copia di quella lettera. Ma che cosa aspettavi? La franchezza e il coraggio non sono il forte dei nostalgici. Noi li conosciamo bene. Sfrutterann-o il nome dello spaccone di Predappio fino a tanto che potranno. Se gli sarà permesso creeranno anche la leggenda di "San Benito". Dopotutto non era considerato dai preti come "l'uomo inviato dalla Provvidenm"? Una cosa è certa: sono commedianti e buffoll!I. 13 OTTOBRE 1909 li 13 ottobre 1909 Francisco Ferrer, fondatore della "Escuela moderna" che propugnava un'educazione razionale on pieno contrasto con i metodi dei clericalismo imperante nella Spagna retriva e bigotta, veniva fucilato per ordine del re cristiarùssimo. Grande fu l'esultanza dei gesuiti, [Profondo il dolore degli spiriti liberi. Sul Campidoglio venne issato un drappo nero e Giovanni Pascoli dettò una mirabile epigrafe: "Uno scoppio di fucile - ubbidiente a un breve cenno di spada - da dentro una torre solitaria - cinta da mura e fosse - echeggiò nelle scuole della terra - rimbombò nelle officine del mondo - e i pensatori levarono gli occhi dal libro - a i lavoratori alzarono ii pugno dall'incudine - e si volsero <al tramonto - dove era baglior di fiamme e odor di roghi - Francisco Ferrer - era là caduto in un tetro foosato e gli uccisori incoscienti - sfilavano avanti al cadavere insanguinato - di colui che volle redimere anch'essi infelici - strmgetevi l'u,no all'altro avanti questo martirio - o pensiero e lavoro umani - quelli che Ferrer non poté redimere con la parola - redime col suo sangue - XIII ottobre MCMIX". UN PENSIERO DI rERRER I pensieri di Francisco Ferrer sono ancora vivi e ci guidano nella lotta. "E' doloroso dover tanto lavorare per far trionfare la giustizia! Ma disgraziatamente i gesuiti lavorano per soffocare la libertà e la verità. Bisogna dunque lavorare per distruggere il loro lavoro". · "Abbasso gli idoli di carne e d'argilla! Che le oostre coscienze, i nootri cervelli non si sotrt.omettaoo mai alla coscienza ed al cervello altrui!". Durante il processo egli esclamò: "Non vi macchiate del delitto di condannarmi per un'Idea! Potete fucilare Ferrer, ma non il suo pensiero". 30 CONTROCORRENTE

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