di fratellanza fra gli individui, il rispetto per l'uomo, senza il quale noi oramai non possiamo concepire civiltà. La reazione della stampa americana al successo tecnico russo sembra finora sulla buona via per riconoscere che la strada aperta dall'attività del defunto senatore MacCarthy, finora mai apertamente abbandonata, non può far altro che condurre al disastro: un disastro causato dallo scoraggiamento di ogni mente libera, dal conformismo imposto su chiunque ardisce criticare, che minaccia non soltanto la supremazia militare che finora gli Stati Uniti si sono illusi di godere, ma che inaridisce le fonti del progresso spirituale e materiale della nostra vita. * * * Noi non crediamo di poter discutere le implicazioni direttamente militari degli ultimi avvenimenti. Non soltanto non abbiamo autorità per farlo, ma in un certo senso noi vogliamo evitare quel campo. No1 siamo convinti che, di fianco alLa forza bruta, altri fattori possono influenzare la vita dei popoli. Anche attraverso a sofferenze, lo spirito degli uomini alla fine prevale sulla violenza fisica. E proprio coltivando la innata tendenza dello spirito verso la giustizia e la libertà, soltanto creando un esempio di pieno rispetto per la dignità umana, noi siamo convinti che si costruisce una barriera contro le armate che potrà essere anche soverchiata temporaneamente, ma mai distrutta. Sotto questo rispetto è senza dubbio un caso disgraziato che l'attenzione pubblica sia stata deviata, in seguito al successo russo nel lancio del primo satellite artificiale alla terra, dagli avvenimenti connessi col processo di integrazione delle scuole nel sud. Quanto sta avvenendo negli stati meridionali è di importanza assai più fondamentale. Il terreno perduto nel campo tecnico può essere ripreso: ed in ogni modo tutta l'umanità deriva un beneficio da un progresso tecnico, chiunque sia il primo ad attuarlo. Ma OTTOBRE 1957 invece la causa dei diritti umani riceve senza dubbio una grave disfatta, ogni qualvolta il pregiudizio e la ristrettezza di mente ottiene una vittoria, od anche solo riesce a ritardare il procedere della civiltà. E d'altra parte, come gli avvenimenti di Little Rock provano abbondantemente, noi dobbiamo ammettere che c'è nello spirito di una notevole parte di americani una calamitosa deviazione; si deve e si può impedire a questa distorta mentalità di incitare tumulti, di mettere in pericolo vite, di sfidare impunemente la legge, ma si deve anche riconoscere che il ristoro dell'ordine e della legialità, affrettato dall'imposizione della forza, non è veramente raggiunto stabilmente fino a che questa mentalità non è distrutta. Ciò è un. processo di cui ognuno conosce la. difficoltà e la lentezza: e, non a scusante degli avvenimenti americani, molte delle nuove nazioni soffrono di simili difficoltà, sia che si tratti di problemi di caste sia che si tratti di relazioni oon mino~anze. Ma appunto per ciò questa situazione è più dannosa per il prestigio americano, in quanto proprio da un.a.delle grandissime potenze giunge l'esem;pio di bigotteria e di intolleranza. * * * Quale è la conclusione che noi dobbiamo trarre da questi avvenimenti? Per me essi sono una prova di più della urgenza di riconoscere in ogni essere umano la dignità dell'individuo, di ammettere in ognuno la potenziale capacità creativa, che, in varia misura largita agli individui da la natura, è pur sempre una caratteristica distinti va di tutti gli uomini. E da ciò discende la necessità di umiltà, nel senso di ammettere in ogni altro uomo diritti e capacità quali noi ammettiamo per noi stessi, indipendentemente dal colore della pelle, dal clima politico sotto cui vive, dalla religione che professa o che rifiuta di professare, dal gruppo razziale da cui discende. Davide Jona 23
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