L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 78 - 30 novembre 1947

Anno XXXV111(nuova serie) H. 78 Zurigo, 30 novembre LIBERAREE FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione-Amministrazione: M:litarstrasse 36, Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305: Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-. sostenitore Fr. 20.-, una copia cent. 20 Telefono 23 44 75 ~a crisi Pubbbiclviwmo ·il seguen.te articolo del com.pagno Wcrio Li,bertini membro d!.Ua dir.ezione we,l P. S. L. 1. .che ha appa:rtenwto aill'ex corrente di Iniziativa SociaUsta. L'ur.tic.olo esprime -e/ punto di vista perrsoMle 4ell'auJ/ore che peraf.tro, specie pe1· quanto riguarda •la valut-0zione de-Lla scissione e deU.e cause dehla s-coni{Ut,a d,e>/la .class.e lavoratrice in ltalw, coi,nc.ide in di1Ve1·s·ipunti ,e.on qu.eLla d,elba re<.k~ ::ione di ques-to gioTnale, ,che è staia sempre sulia Linea della uniìtà del sociwMsmo suUa. base della sua autonomùi. N. d. H. Per coffi\prend-ere le -difficoltà di una .-:;o1 uzione del problema del G-0verno in Italia, e •per rendersi conto della tensione politica che sottolinea questa politica, e delle graYi conseguenze cho esso comporta, si deve mettere ciò che avviene oggi in Italia nel quadro generale del dramma europeo che embra precipitare verso tremende com:lusioni. Ma è evidente per chi abbia un'idea anche generale delle condizioni della lotta politica in Italia, che parlare di una crisi ilaliana equivale-a porre al centro del dibattito i problemi del Socialism-0, e la crisi attuale del Socialismo. : Quando si è aperta in,fatti la crisi italiana T In modo palese il 9 gennaio 1947. Si sono fatti molti discorsi intorno al la scissi on.e socialista ma le due spiegazioni «storiche » che se ne sono volute dar,e - per Nenni si tratta dell'abbandono da parte di akune frazioni del movimento socialista del terreno stesso della lotta della classe la v-0ratrice. per Saragat è l'atto c-0stitutivo del vero Partito Socialista - sono entrambe, sia pure in misura diversa, inesatte. In realtà la scissione - e noi di « Iniziativa Socialista» abbiam dato sin dal primo momento questa spi.egazi0,ne e sostenuto questa tesi - è. anzitutto, la conseguenza italiana di una grossa sconfitta ,che il movimento proletario europeo ha subìto nel corso degli ultimi tre-quattro .anni. Mentre il conHit1.o mondiale volgeva al termine si era delineata infatti, sul nostro continente, una unica, pr-ecisa possibilità per la classe lavoratrice di riprendere nelle proprie mani il proprio destino, sottraendosi in tempo alla pesante ipoteca che lo svolgimento stesso della guerra aveva posto sulla pace da parte dei due blocchi in contrasto. Se in Italia, ,come pure in ,Francia, i partiti socialisti fossern stati capaci cli raccogliere io un blocco solo. attorno alla loro iniziativa. tutte le forze popolari, sottraendo ai comunisti (e chi ha vissuto gli ultimi anni in Italia sa come questo fo~se possibile) il controllo del1a cla.sso operaia, isolando le forze <,strutturalmente» fasciste (monarchia, granrlo capitale, alta bur-0crazia, c::tatomaggiore), stabilendo un •ponte ver ·o le nuo,·e ~enerazioni - Je generazioni «bruciate» come qualcuno le ha chiamate - tutta la storia Haliana (e quella tfrancese) avrebbe preso un di,·erso indirizzo. Una minor forza dei partiti comuni ti. la esi ·tenza cli un massiccio e autonomo blocco socialista ancorato alla eia:::·e operaia. l'isolamento e lo schiacciamento del la destra fascista, avr,ebbero · sottratto l'Eurona alla prOYO<!azione guerrafondaia, np ayrrbbero eliminato i focolai cli guerra. ~ell'Enropa orientalr si sarebbero s~·iluppate quelle forze 1,ocialiste e democratiche chf' apparn~ro - con stunor-c di molti - ull:1 sccn'l Puropea nel 1945 ma ohe furono str077Htr dal10 SYiluppo dcg-li av,·enimenti. Il problema tedesco .;arebho anpar,;o sotto 111111 l11cr nuova. L"uniti! europen sarebbr di\-enu!a, userndo dal piano della 'Propaganda. una realtit taingibile ed afferrabile: ccl è> ,·<'rJ1menfr inutile eh., ('hi .;cri,·e . tia arl illustrare ai lef lori di un giornalr com0 « L' vvenirf' dPi La,Ol'atori ». chr rla trp anni ao-ita la paroln rl'orclinr drll'unità e1ll'ont?a, come Rppunto la tnida drll'nnità enropra coincida C()n ourlla della pace e della salver.za del continente. TnYrre? Invece il movimento l'lOcia]i,,;tn fu drozzato in due modi nzitntto at+r11ver o il fnl'lionismo, male tenace chA ha clic:ti,11tto oltrP il einqu'lntn prr cento clPl moYim<'nto ,<-ocialista euroneo. D'alfro canto h politica di 11nif.·ì nazionale antifascista (d0i Co.,,,,ih1i di Liherazionr) anche questn vol11ta dai fusionisti ,:;troncò e assorbì l'ini7iatint .;oniali.;ta. rafforzò In destra conr;rnteindole il reing-re,c,so - attraver o i C.L.. COTIl':rnfiea ,Pstr liberale-demoeratira - nell'ag-one p~t.~.- -~lii~ - ·p~zòpniH~('oO'Affi(' w.i~lf u \~~J~'l1i e r~ ~ nf a italiana scismo formale ta11to rigido qua11to vuoto di contenuto sociale furono ributtate all'opposizione. Co ì gradatamente si rovc ciò <li 1 O gradi l'orientamento politico del Paese, sino a gim1gere alla creazione cli due grossi ,blocchi in contrasto. uno maggioritario di destra, l'altro mioor,itario comunista. Ci siamo riferiti all'Italia ma eguale discorso «mutatis mutandis», Yale per la Francia e quanto all'essere europeo è evidente 0he un simile orientamento i11oceidoote provocava movimenti eguali e contrari in Polonia. Bulgaria, Romania, Ungheria. Con la formazione dei due blocchi l'inclipende,nza della nascente democrnzia europea è stata stroncata, e dietro a Togliatti e a De Ga peri, a Thorez e a .Do Gaulle, sono i ministri degli esteri ru&si e americani che giocano un~ colossale partita di scacchi. La scissione socialista in Italia è stata perciò, come dicevamo più sopra, la conseguenza della pre. sione esercitata dalla nuo- ,·a ituazione euro•pea sul movimento socialista che è stato spezzalo in due parti, delle quali l'una proiettata verso i comuni,sti, l'altra verso il blocco occidentale; tutte e due sulla via della guerra. Per assolvere al loro compito storico i soc>ialisii dovevano rimanere uniti; per rimanere uniti dovevano assumere l'iniziativa politica e mantenere la loro autonomia. Il fusionismo e la politica di mediazione hanno spezzato l'unità socialista, cancellato l'autonomia e determinato la scissione. -ii,., in Italia ciò è avvenuto in modo più dfpmatico ed evidente, è bene però tener presente che cose analoghe sono avvenute in tutta ,Europa, là dove la lotta contro il fusionismo e la politica di unità nazionale hanno dimezzato la forza dei parti ti socialisti e li hanno spinti verso uno dei due blocchi. E' da questa lunga premessa che occorre partire per spiegarsi, come ac.cennavamo in prec>eclenza, la 'POl'tata e la natura della crisi italiana. Dal gC'nnaio i due blocchi hanno iniziato infatti in Ilalia una lotta furiboncla. per il predominio sul corpo giacente del Socialismo internazionale. Se tuttavia la crisi italiana non è giunta alla sua -0luzio..ne tragica. e se un brutale scioglimento è stato, se non altro, rilardato, ciò è dovuto al ifatt-0 che nel P.S.L.I. si "ono ,sviluppate in gran numero - e lo stesso Saragat le ha interpretate. pm o meno vigorosamente - forze che hanno resistito accanitamente all'assorbimento da parte delle de.stro (c del loro leader effettivo, Alcide Do Gasperi) riu cenòo aTizi a reagire, agitando il probl-ema dell'unità socialista, e contrapponendo alla tesi reazionaria del rimpa _to. (leg~i assor,bimento di una parte del socialismo) quella della direzione socialista e dello spostamento a sinistra dell'asse go- ,~erna ti v-0. La resi. tenza del P.S.L.I. a questo assorbimento ha però naturalmente dei limiti: uno e.sterno - il conflitto internazionale uno interno: l'imipossibilità definitiva di realizzare l'unità socialista, sottraendo al blooco comunista gran parte delle forze socialiste. . Il clra!nma che noi socialisti viviamo oggi e_J'.r-0pr10 questo. Il P.S.L.I. tiene la sua posizione, mn le forze avversarie si ingros ano e i 1·inforzi tardano ad arrivare. Si sono ri~vegliate, è Yero, nel P.S.I. delle forze autonomistP ma esse sono incerte, timide e sp.rs o vili. Nel P.S.I. ormai c'è una forte maggioranza contr-aria ai blo~hi del popolo. Ma Questa. ten<lenza ·non si esprime in modo positivo. La politi-ca autonomista del P.S.L.I. ha fatto reag-ire i sociali-sti italiani ma in modo fino ad O!?'gi insufficiente-. Nel frattempo la situazione italiana si aggrava. Non è nn mistero per nessuno che in seno all'autorit,1 americana in Europa ha pre.c;o il SO'Pravvento quella tendenza che vuole il blocro sino ai socialisti per preparare la ~Ue}.)'ra; non è un mistero p.er nessu•no che la provocatoria politica comunis!a spinge O't':!li la grande maggioranza degli italiani e de.9.'lieuropei sulla strada della guerra. l:ie ·ciaffAdriatico ISÌ sbarcano in Italia oontiJO'lli riiformimenti per i guerriglieri di Stalin, in Algeri sono sbarcate otto div.isioni in as.sètto di guerra, a Napoli c'è la flotta americana. Questa la YCra situazione italiana. ~ oi cerchiamo di tenere aperta la « terza via», di salvare le ultime possibilità di paoe. per quanto sta in noi. l\Ia sino a quando? Perchè si badi bene: noi del P.S.L.I. potremo respingere anche questa volta la collaboraziono al Gove1'no, e la conse()'uente. sia Plll' condizionata partecipazione aÌ bloceo occidentale. Ma se non si .verifica rnnità socialista noi resteremo soli sulla « terza via». T nostri lettori, gli stessi militanti ci abbandoneranno. attratti contro la loro stessa volontà dalla dialettiea dei blocchi E quel .giorno -con il movimento ~ocialista sarà finita anche la democrazia europea. Lucio Lihertiri Preoccupanti squilli di guerra La Chiesa, si oppone al fascismo solo quando le cose vanno 1rnail-eper quest'ultimo o mio quando l,o,Stato fascista afferma i suoi diritti e ~e sue preiese nei r)guardi de!ila Chiesa con s&verchia durezza. Dobbiamo esser grafi ai/ padre gesuita Riccardo Lombardi per lo interessante docwnento, non solo polit,,co 1na anche psicologico, che Ci è staJo off erto da lui. La seUi1nana scorsa. su le colonne di un quotidiano cattolico di Roma a J>roposito delle intcn;:;ioni e dello staio d"animo che sono propri. in questo pe1•iodo. dei più auiorevo~,i ambienti c,attolici: di quegli amb;enli, la cui influen.:a non si limila aUe cose della reLir1ione ma si estende, come è cattobicamente giusto. all'<tftività detle forze politiche che costituiscono in un certo sen o il loro braccio secola1,e. Dei un po' di tempo a quesfo pa.1te le a.lte gerarchie cattoliche s mbrano esser prese da un morboso stw!o di sovraecci.t.azione che le spinge ad atteggiamenti e ci modi di. fare e di 71arl-0re di cui . i ai;evano nel passato e. empi moUo rnri. Essi paiono es ere sopra,ttutto osse sionate dnl pen.~iero dom lnante di una fa/al r,1ierra ideolor,ica e dell'approssimarsi di uno scontro decisivo con le forze del Maligno. La loro na,/urale modera:;ione di linguaggio. che noi abbiamo semp1·e rit.e11uto come l'espressione della consapevolezza superba dr unri f 01·za millenaria, slci facemlo posto a una prosa allucinata e nwniaco di cui non si trovavano saggi, sino a orn. che nelle manif stazioni di certe selle protef/anli vivenu in margine alla grande fam,igli.a crtstiana. Lo scambio di lei/ere del Pre, id ente Truman e akune .flllocu::ioni di Pio XII e del cardin11le Schuste1· offrono ·i più recenti e i,nleressflnli docwwnli in proposiJo. Om ecco il pru/re Riccardo Lombardi S. 1. il qualr viene a. ripetere e a conferm,are ./.'11nnun::io della matura:ione, per la no.stra genera::·one, di un «contrasto d.eci. ivo» provoc-0.to d1ll'a,n~itesi di «du,e visioni irriducibili della re11f.là: quolla che cont nnpla /'1m ·rverso come incentrato in Dio, e I al fCOn i.dera incentra.lo nell'uomo». Abbiamo quindi da una, parte la Chiesa Cattolica e dall'altra le congreghe dei massoni. Le cellule dell"lnl.rna::ionalc comunista, le catt,edre di disperato esiSl/.enzialismo, l"edonismo della E ila americana. «.\las, oni e comunisti, ideali,sti ,e malerialistz. rn::iona,l li e pmga.ni marcia.no in.colonna/i contro il regno di Dio». Don<le da neces ilà, per bl padre LombarcLi, di una orapida mobilitazione in ll'e tempi: ,prill1<i occorre crearr il cli.ma oppo1·tw10 nelle cosci n::e cattoliche. 71oi fom,enlare ;"01 ogni maniera tinte. a dei oapi, infine chiamare a raccolta le f oli.e e promulgare la vero e propria nwbilila:::ione. Quel che più colpisce nel/.o squillo di guerra d l padre Lombardi è la perfetJ.a indifferenza. propria degli invasati, con cui si tende ,ad aLlargare -~ fronte degli ai•versari. Aon ci sono ·fumalure nè grandi int,ermedi: il Ben.e è lutto da un lato. ,·,J, JlaJe tuJto da un altro. Fu proprio nello ste.sso modo e col medesimo disprezzo di ogni arcorgimenlo tattico che Alfredo Ronco, uno dei più noli teorici del fascismo, insistè fm i pu·rissimi, in un famoso discorso tenuto a Perugia nel 1925. su la opposi,- zione a..ssoluta fra il nuovo verbo mussoliniano da una parte e il liberalismo, la democrazi,a. il sociaJ; mo e il ccmi.unismo dabl"altra; qu.at.tl'o concezioni e 11wvimenli cli.e egli c.ercò di ridune alle conseguenze di un medesùr1-0 principi.o. Per un caso in. gola.1·e - ma non è poi un e.riso - fri conda1mti di tutto quel mondo idoale in cui il fa cis1no vedei;a il proprio ii-riduci.bile avversario ,si ritrot·a n,ll e yl-labus» di. Pio IX, e . i rilrova. or,gi nel «manifesto dt mobilitazione» del padre Loltlbai·di. Massoni e comunisti, id,ea,listi ,e material~li saroebbero tutti, senza inut,lli distinzioni, 71ortalori di presunti «veleni» spirituali, dei praccipouc5 noslrnc ael..'.l•bceSrro,res contro cui reagiva a f'!l.scismo e contro cui reagiscono om i piii. fanatici .e conseg11enli difensori della Chiesa, e t,anto l'uno quanto J'al/..ro POESIA NEGRA Lustra la spu;J;acchiera, - Il vapO're nelle oucine deU'lwtel, - E il fumo nei corridoi dell'hotel, - E la melma nella sputaochiera dell'lwtel, - Parte della mia vita. T-lei, ragazzo? - Un ventino, - Un deci1w, - Um dollarro, - Due dollari, - Due dollari al giwno. Ilei, ragazzo! - Un deci1w, - Un ventino, - Un dollwro, - Due dollari. Comprare le scarpe al bambino, - Pitto di casa da pagare, - Gbn. il sabato, - Chiesa la domenica. Mio Dio! Bambini e gin e chiesa - E donne e domenica - Tutto assieme a decini - E dollari e sputacc.hiere pidite - E fitto di casa da paga:re. H ei, ragazzo! Un lucente bacino d'otJto.ne è bello per il 6igno:re - l l lucido oUome è simile ai cembali - Delle ballerine del Re David - Come le coprpedi vino di Salomone. J-1 ei, rwgazzo! LA..~GSTO~ HUGHES gli altri in -nome di una concezione a.utorilaria e della necessità dii una mediazione che presenla1w notevoli e fondamentali pu n/i di -conl,atli fra d,i lo1·0. Basterebbe ri.cordare a que.sto proposito che il Rocco indicG1Va proprio nJelLa Chiesa ca.tt.ol;icG. il «solo ,elemento di orga,nizza.zione» ,che sia rimasto saldo, in n-0me delfr.1utorilà e della gerarchia, ccmtro l'anarchia. dei secoli posteriori ol disfa..cim,ento del.l'impero ro-nwno e contro la riforma e il lib.eralismo, conce piJli come forze di disinlr9razione e-he non interrom,pei,ano ma cont:mua.vano il disordine medioevale. Qui fOT e s-i J.ei,eranno grill.a di irui,ignazione o addiriltura, .,se fosse possibile, «suon di man con ell.e» da parte dii coloro ,che in seg11ito agli avve-nimrmtri degli ultimissimi aon-ni, hanno acc.e.tt-0/0, senza sov. a-chio spiril.o critico. la ,Leggenda, de.Jl'atVversione della Chiesa al f ascis-mo. In rea/J/.à quesita. av-versi'o11Je è de.ll,a sem,plice e schietta coscienza cristiana, ma rum è affatto un'esigenza permanente debla Chiesa cattolica. La Chiesa Si 1·iduce a fare il viso d·U'arme a,l fascismo so./,o quando le cose va11ino 1Tl!(IJ,e per questo ultimo o .quando lo Stato f'a.,s-cista afferma i suoi df<riltli e le -sue pretes.e ne-i rigua,rdi della Chiesa co,n soverchia dure:::za. Non si t-ra.tta. di du,e pot,està intimamente -avverse, ma di du,e potestd concor1·e1zJi. Se qualcuno -ne d:u,bitass-e ancora La prosa del padre Lombardi dowebbe cosiluire -con 'le affinuà che 'T'ivefo., un oggetto di seria. 111,:iditazione. Zoologia spiegata al popolo Domanda: Che co a sapete della mucca ? Risposw: E' un prezioso quadrupede confinante con una testa e con una coda. Col semplice prelevamento, mediante inci ione ad hoc, di cinquanta centimetri della ua pelle. i oltengono scarpe per diecimila lire, ossia quasi un paio. E' consigliabile agire uUa bestia viva; la pelle ricresce in pochi giorni. di modo che il succes ivo paio di scarpe che i potrà ritagliare dalla mucca, costerà quindicimila lire. La mucca dà inoltre il latte, che mescolato con acqua in parti eguali può es ere venduto sottobanco a 140 lire al litro. Tentativi <li vendere l'acqua separatamente, bcnchè la pazienza del popolo non conosca limiti, ,ono da evitarsi. Tutto ciò che rimane della mucca (alle corna non \'lile la pena di accennare perchè nell'ari.,tocrazia le hanno qua i tutti) è carne a L. 1,40 il grammo, Ot, ia di poco superiore pet· p,·ezzo a quella di certe attrici del cinema e del varietà. Domauda: Che co 'è il pollo '? Risposta: n famo o hipcdc. poco elevato ul li- \ ~Ilo del mare ma irreparabilmente a!>~urto al vertice dei valori comme~tibiJi. Il poUo è 11 grande Cbule dalle pentole dei lavoratori; ormai non lo oi può tron1rf' che in caba )1arinotti I:' alla Corte d'Inghilterra. La voce !,econJo la quale• in nc,~un rnodo i pot,·ebbero effettuare anaiibi delle urine di un pollo è dc~tituita di fondamento pcrchè ai gallinacci. og.gi. è con cntito qual iabi lu> o fi iolog.ic-o e morale. Per mangiare il pollo è di rigore l'abito da sera, la moda Ct,ip:e inoltre che dopo a\·crlo ;.polpato sino all'ultimo filamento. gli o~~i \·engano con- ~en ati in ap1io~iti album. Domanda: Che co~a potete dirci del maiale ? Hisposta: Definito anche porro. quc,to lu~ uo isimo e ~prezzante mammifero cammina ~u centomila lire. o~~ia hU quattro pro,riutti. Comple~!,ivamcntc \"aie quanto una delle più redditizie regioni di Europa, per e!>cmpio la Ruhr. Chi un tempo parlava deUa !,Ua :,porcizia non aveva mai violo la eo- !,C'ienza dd generale Franco. L'intima impreb~ion:mtc somig:lianza del maiale col suddetto graduato è per:1hro smentila dal fatto d1c per la teota <li co tui ncsi,uno darebbe tre oldi. mentre l'Ìnquc setole i sono pagale. i pagano e ~i pag:ieranno fino a duemila lire. Domanch,: E l'agnello ? Risposta: E' uno bfarzoso quadrupede che rn a- \'anza vcrt,O la no tra di perata offerta <li 800 lire al C'hilo, seguiamolo. e se indietreggia. uccidiamolo. Domcmda: E !,Ull'uomo, siete preparato ? Risposla: Tratta i <li un mi·crabile bipede, del quale si de\"e pur dire che è oggi (ma fino a quando ?) la be tia che costa meno e che rende di più. Gian Bolloni

' • Bibl La questione italiana alla Conferenza di Anversa lfna importante lettera di ,,Europa Socialista" La cr.isi d,eil ,socia,li,s1no ,europeo e fo ,crisi del sociwli.,s1noi/,(1lU1Jno si •sono ·rese ancora una volta manifeste ,a,lla wnfe1·1mza dii Anve1·sa eh.e Si è inizia,.. fo vene1·di 28 novem1bre sott,o l,auir.e.si'denza d,el -com_ vagno De Hroucloere, del,?galo d,e,l partito soc-ia'Lista be.Lga. L'inf,ùll,raz1one co,niunista a,lla «Con[ e1·enza» è palese e l'at111osfera 1Y1,e,l/qauale i lavori si. svolgono i: molto lesa. Eviden/,em,enle malgrado c~rle oUilnisliche prev,ision:i non è la Conf r:r---nza la sede ada.Ua per 1·isolve1ie e comporre ,La questione it,a,liana. Sul piano inl,ernazio,nale -la del,egazione ilaLi(lfna pre.sieduta dal •compagno Piet,ro Nenni Si è assoc;.ial<i ag/il oriienta./i in una chepl01-aziane del piano M<tl'shaU, presunto strum,ento de.Ll'«imperwM>Smo» ame·ricwno. A qu,:,s/a i-nler,pretaz<i.one hanno violentemenl,e replicato i delegati ing,lesi e norve,gesi. In un messa,ggio al/.a «Confer.enza» ,l -compa,gno Giuseppe Sa,1,a,gat ha a11<0hea prezzo del proprio ,,itfro, se mcce.ssario, dalla vita poLitiC<titaliana indicalo le condizùoni a/.lra1,,e1·so le quali si potrà giu,ngere ,al:l,aq•iu,nificaz:i.one dei du,e part-iii soc-ia,- li-s lti itu.l.1'a,ni. U,nfoa richi:·sta è che il PSI, r.inunci aLl'unild d'azione ,con i co,mwnisli,. Il compagno Nenn,i, ha ri_ sposto ,che ,l'a,·gomenlo è di spettanza wn:lcamente del ,congresso d,e,l PSI. Di fronte a,l 1Y1,etl,orif'iuto di Nenni di discutere il prob:bema, l',a.ssemhJ,(Wh, a dee1iso di ,pennetter,e ai deLegaU dei diversi pm•ti,U di stu,d:i,a11efu01•i dieUa sede della ,wnfie:reinza ,con il c01n,pagno Saragat, [,a ,situazione <le,l•socia/,ismo in Itaibia. A ma,ggiore in,[onmaa--ione de,i nostri leU.ori pubblichi<imo l'im,p01~tante i, llera invia-la dal Comitato Centraile di «Eu,ropa Socialisl~ alla Conferenza •1ni<e1-.na.zi0'1ws1olce.fo,liSlla dii Acnver.sa, .sull'a/.tua,Le gran>e situazione del soci,ali.smo ilal-iano. Eoco i'l lesto de.Ida Lettera: minoranza da ri&labilire: ma è, pregiudizialmente il pl'oblema politico di un orientamento collettivo in~ dipendent2 da ogni politic1 di potenza. Solo un w1(' orientamento può eliminare le cause che in Halia come in altri paesi. han prod-0Uo la ~issione tra i socialist[ e può ristabilire una liben. convivenza fra tutte 'le Joro tendenze e il giuoco democratico de Me maggioranze e delle minoranze. IL PER1C01-0 DELLA BALCANIZZAZIONE Dal semplice confronto tra quest'obiettivo polit:co che noi ci .siamo a&segn:i.lo e il profondo stato :li •depre!'-c;ionemorale in cui si dibatle attualmente il .socia,lismo italiano, risulta certamente un·imprcss;one assi pessi m1&tica e .scoraggi 1nte. E. cerio, nessuno di noi :nutre illusioni su!Ja facilità di ridare al socialismo itaJiano la sua indipendenza. la su1 dignità, Ja sua Jibertà, la ~ua forza. ~es.suno di noi si naoconde che, per Li china su cui alcuni diriaentl si sono posti, la situazione minaccia anzi di pe;giorare e di diventare irreparabile. :{e.s.suno di noi si nasconde che, nella carenz,a .:li un soci~li&mo democratico unito ed efficiente, un grave pericolo di balcanizzazione minaccia ora la vita pubblica del nostro paese. :Ma consentiteci di ricordare che neppure negli anni pit1 oscuri de!Ja dominazione fascisti. noi cedemmo alla disperazione. Toi dunque non iamo disposti a con.siderarci battu li nelJa :no!>tra speranZ'L di 'Un forte socialismo :lemocratico in Italia finchè non saremo inieramenle vinti. ~è intendiamo limitarci ad oppone agli errori e alle deviazioni una ,c;oluzione ideale e teorica cli tutti i contrasti; m.t vogli·amo, anche nell'avvenire, appTofittare ogni occasione che l' .tUua,lità politica, ci off,rirà, per operare con suggerimen li e propo&ie nel .senso deffunita del socialismo e della sua autonomia. AVVIAMENTO ALL'UNITA' 0Ta noi -dobbiamo dirvi, c.ui compagni dell'Internazionale. che in questa Jolta noi contiamo enormemente su1la vostra fraterna ooldarieta, facendo appello J.lla vostra ragione, al \'Ostro intere»se e al vostro sentimcmlo. Un'Italia balcanizzala costituirà un grave pericolo per lulta la democ-razia eu-ropea. LI proletaria:t.o it.1liano ha reso ne!Ja .sua storia, come voi .sapete. servizi non inctifferen ti all'Internazionale; ess'o 1i ba Te&i quando era forte e anche quando era perseguitato. Ecco l'occasione in cui flnternJ.- zionaJe può sgravarsi di una parte del debi.to ohe ha v&rso i,! .socialismo iL1liano, aiutandolo a ritrovare la via smarrita, <l.l. via dell' indipenden:r,a politica, e della nece.ssaria unità, o almeno, aiutandolo a ravvicinarsi a quella via che per molli Jecenni fu sua. Il Comitato centrale del Jfovimento di •Europ.l.. socialista• rivolge dunque un vivo appello alla conferenza interna,:ionale socialista di Anversa e sottopone ad es.sa due proposte concrete: 1. - Ch'es,,a rj,·olga un invito forma.le al P. S. I. e ai gruppi soci.1,listi minori affinohè si presen lino a.Ile prossime elezioni politiche con liste unile e un programma comune e intanto pongano quest'argomento all'ordine ciel giorno dei foro immine-nti congres.si, la.sciando liberamente decidere Je sezioni locali e le federazioni provinciaili; 2. - Ch'e.,St .mandi in Italia, almeno per un pcrioJo di a,lcune settimane, una delegazione di compagni autorevoli. j quali prendano contatto non soltanto coi i comitali nazion.1li <lei partili interessali, ha anche con le loro organizazzioni di base e presso di queste si facciano portavoce del!e nooe~ silà di un hlocco ociali l.1 per le pr~sime elezioni politiche e di ogni a.llra proposta utile al riavvicinamento dei socialisti italiani ora divisi e nemici. Consentiteci, cari comp.1gni, di salutarvi con l'augurio che nessuna conside,,azione d,i neutTalità e di opportunità vi trattenga da,ll'e!x!minare con la Jornta se-i·ietà jl presente invito che ci è stato dell.1to dalia nostra co&cienza di socialisti internazionalisti. Il Comitato ·Centrale del Movimento di «Europa ,sooia,lista». Il Comitato centrale di • Europa Socialista• è costituito dalle seguenti persone: on. Ignazio SLlone, prof. Franco Lomba.r~i, on. Walter Binni, Dr. Vjttorio Libera (soci•alisti indlpendenli), On. Jvan M.1llco Lombardo, on. Luigi Carmagnola . on. VirgHio Lui.setti, Dr. Gaetano Russo (membri del P. S. L), on. Framcesco Zan.1rdi, on. Roberto Tremelloni. prof. Enrico Paresce, avv. Jiario ?\igro (membri del P. S. L. I.), Aldo Garosci, Paolo. Vùltorel,li, on. Tristano Codignola, avv. P.1&erualeSchiano («Italia socialista•), prof. Zappa (del partilo cristiano-sociale), ing. Adi'ia.no Olivelli (dei gruppi Comunità), prof. on. Guido Cazzamalli (dei gruppi socialisti cli Azione cristiana). C.1rlo Spinelli (del Centro .socialista di cultura e di educazione politica), Dr. Pana.vicini (dell'Istituto studi socialisti). Marx, delegato della « comumta » di Bruxelles, e l'Engels di quella di Parigi si trovarono per traversare assieme la Manica. Il co11gresso che si aprì il 31) novembre, dimostmrn gli incoraggianti successi della « Lega dei comu11isti ». Il nerbo era costituito pur sempre dagli operai ed artigia11i tedeschi: e logico era che ne fossero alla testa co111,edirigenti, confermati per acclama- ' zio11e dal congresso, i tre animatori della vecchin « Lega dei Giu-sti »: fo Schapper, l'infaticabile Heinrich Bauer, u,1 ex calzolaio, e ]oseph Moll, un oro- /'ogiaio, il meglio dotato di senso politico " di sensibilità diplomatica. Ma molti erano anche i parteci[Janti di altri l'acsi: e 11011solo di lingua tedesca, ma rus i, polacchi, unghcrPsi, francesi, italiani. Il compito di discutere ed approvare gli slattai della «Lega», preparati dallo Schapper, forse il primo esempio di una orga11izzazione democratica di un movimento socialista, non portò l'ia troppo tempo. Il Comil.1to cenbrale del 1fovjmento di «Europa socialista• ha deciso d'indirhzarvi j\ &eguente messaggio per attirare J'allenzione -di tuLli voi suU'a,t,- tuale g.rave stato -<le1socialismo in lt,a,li.i. e su alcuni doverj urgenti che da ciò, a nostro avviso, doVJ·ebhero de.riva.re ai p-artiti &oci.a1lisli.:legli a!Lri pae6Ì. Il :Movimento -<li «Europ.1, Socialista, come probabilmente voi già sapete, è SO'l'to quale organo di cooTdinamento Lra le correnti sociali&te iavornvoli all'in<lipendt::nza politica e all'unità del socialismo ita,Ji.1,noe, ne1 momento attuale, es.so raggruppa compa,gnj de.1P. S. I., del P. S. L. L. dei gl'uppi socia- .]i.sti sorti dopo ,lo .scioglimento de! Partito cl' Azione, del Partilo cristiano-wcia,le, Jel Gruppi socialisti di azione cri&tiana e dei Gruppi di «Comunità•, oltre ad un ceTlo n'llmero di socialisti che dop-0 la sci.s.sione deno scor.so genn.1io ha.n rifiutato d-i a,deri:re .al P. S. L. I. pur dimettendosi dal P. S. L La stessa compo&izione -<le.Inostro Comjtato ci mette perta'llto in conJ,iz;io:ne di esprimervi sul lamentevole stato de11'orga,nizzazione socialista nel nostro paese un'opinione impairzi.1le e oggettiva, unicamente ispirata ali:'mieresse della democrazia e della cla,,,se ope'rai-a. Cronache di cento anni di socialismo l.,a discussione si accese invece - protraendosi per ben dicci gior11i ! - sul carattere ed il contenuto della «professione di fede». Anzillltto si scartò quella forma catechistica, a domande e risposte, a cui :.i erµno attenuti i precedenti progetti. L' En.gels stesso, che ci si era promto - e a vero dire egregiamente -, aveva gi.à manifestato a .11arx l'insoff eren~a per uno schema che impediva la coritinuità del discorso e il concatenato sviluppo del ragionamento: e fu uno dei più accaniti oppositori. In secondo luogo, verosimilmente apparve non rispondente la forma di una « professione di fede», cioè di u11 «credo» dogmatico, autoritario, da accettare in blocco, come un « verbo » consacrato. Prese così origine l'idea di un più vasto lavoro espositivo di principi e di conseguenze, di analisi del processo storico in atto e di prospettive rivoluzionarie, di intenti e di critiche, di idee e di azione, cioè di un vero e proprio «Manifesto » che costituisse la carta insieme dottrinaria e programmatica del movimento. Ma, raggiuntosi l'accordo su ciò, 110n Ju• affatto facile l'intendersi circa il contenut.o. Marx, coadiuva io efficacemente dal fido Engels, diede qui la sua prima grande e pa;;iente battnglia ideologica. Il « Manifesto dei comunisti» avrebbe dovuto rispondere al cenio per cento a quei principi del « comu11ism.o critico» e del « materialismo storico» che erano ormai. il suo grande apporto dottrinario. Non gli fu facile - nw qu-ei dieci giorni di discussior1e sui quali poco o nulla sappiamo sono di per sè eloquenti - nè esporre in maniera chiara, persuasirn e popolare questi principi e la loro coricaterw=:io11enel previsto schema del «Manifesto». Ancor meno facile gli fu dissipare di/ f iden;;e ed ostilità che spo11ta11eame11tedevono essere sorte verso di lui e verso l'Engels, con.siderati un po' come degli « intelettuali » che pretendevano avere tutte le ragioni; f or rinunciare a miti egualiu1ristici di spartizione dei beni e a miti di universale affratellamento; eliminare postula;;ioni o astrattamente filosofiche o sentimentalistica mente umanitarie: insomma alla stantìa zavorra tramandata dalla « Lega dei Giusti». CA•RATTERE SOCIALIST•A DEL P. S. L I. li nost.ro giudizio può compiendiarsi in questa .1Hermaz:one -fondamentale: il problema de11'unilà 1 organizzativa -del socialismo itali-a,no resta tutt'-ora interamente aperto per il fa,tto a.ssai semplice e incontrovertibi,le che esistono .a•lmeno due p.1:rti,1i, 1 quaLl, ognuno a mod-0 suo, sono &ociali..sti; e id problema della JoTO unificazione non è risolubile che col superamento effettivo -<lei grav.i motivi po1it.ici che provocarono Ja loro scissione. Ogni a,llra versione tendente a f.1.rvi cre:lere che i•l problema dell'unità sociali.sta ormai in Ita.lia non esista più, perch.è i1 P. S. L. I. non saTebbe affatto un partito ~ociailista ma un pJ.,rtito borghese o dei celi medi, o poiohè, d'altra parte, il P. S. I. non sarebbe più un partilo socia1li.sta ma un organismo intera.mente crjpto-comu.nista, è d.1, considerare una v&sione tendenz-iosa, frutto di -livore polemico j,n contra.sto con J'evidente realtà dei fatti. Ognuno ii quale segna fo qualche mu-ura l,a vita .pO'lilica ita.lia:n.:1.è in grado di sape.re che l'orientamento g•enerale -<leiP. S. L. I. (verso l' U. R. S. S., verso i partiti comuni-sti, ve.rso i paesi occidentali, nel,la -tattica sindacale, nella politica pa,rlamentare, e nel resto) è assa.i vJcino e in mO'lti punti ·addirittura identico co:n. quolilo degli a:!Lri pa1,titi socialisti dell'Europa occidentaJe. L',a,ccusa e-0ntro il P. S. L. L dii non prat.icare un politica socialista ha perciò lo stesso fondamento di quella gia rivolta -dall'attuale s,egretario dei J->. S. L contro i.I socialismo fr.mcese e belga, da lui -<lefiuiti, in una relaziooe uffioiaJe, pseud-0-socia,lismi. E noi 1·iteniamo, l'altra parte, anche p.uziali e .ingiusti i giudizi &ul P. S. L, i quali, prendendo a motivo Je i,nnegabi'li iufiltrazicmi comuniste nel suo ap•p.1,rato, tanto periferico che centrale, e la n~lleità anli-clemocratiche e totalitalI'ie spc..."-Soricorrenti nei discorsi agitatori di alcun.i dei suoi attuali dirigenti, concludono in una rondann.1 sommaria -<li tutto il partito .nel quale ancor oggi è raccolto iJ ma.ggior numero dei socialisti Ha::iani. La Jiffe-renzazione politica tra id P. S. L e il P. S. L. L è senza -duhbio notevole, ma noi riteni.amo ch'~.sl sia, neìle sue linee essenziali, una differenzazione interna del socialismo. Essa riproduce. nel clima politico parLicolare di questo dopo-guerra. e quindi con alcuni elementi .nuovi e comp,iicazioni di cui bisogna tener conto, J'·antlca · differenzazione tr.1. soc:rulismo e massimalismo, che già nel passato, come voi 6apete, ba peno.samente travagliJIO il movimento oprraio itali·ano. Le complicazioni ii•piche di questo dopoguerra, al'le quali abbiamo .sopu accennato, sorgono, in Italia, come a,ltrove, principalmente dalle intel'ferenze sempre più frequenti della poil.itica Jeìle grandi potenze mondj .1Ii nel.la ,·i la interna del sociali&mo) con le grnvi e inevitabiJi incomoalibiliià che ne risultano ira i socia.listi aulentici · e qu,anli sembrano disposti ad Jippoggiarc la forza proletaria agii inleres!>i :imperialistici di un qualsi:isi Stalo. J.nche noi. dunque. che attualmente ci siamo 1.s.segnato come compito principale della no.stra lotL.l politica l'un.jficazionc ,JeJJe forze ocialislc. non ci na ·conci iamo clùissa. non è, malgrado alcune app ucnze. un probiema di rivalità peroonali da compo11e, nè di . ,upremazia organizzativa da _rco110srerc, 11° .li ·a.p1?orti tra ma~ranzi. e Cosi naeque Il Manifesto Ricorrono giusto cento armi dal congresso della « Lega dei comunisti.» apertosi a Londra il 30 novembre 1847. Era il secondo dell'ancor gioL"Une orgcmi;;=:azione proletaria, a cui Marx ed E11gels legarono il loro 110me. In realtà il congresso autunnale non era che la prosecuzione dei temi e delle discussioni intavolati in un precedente congresso del g/ugno, tenutosi parimerùi a Londra. Questo aveva gettato i /ondantt!rrti della « Lega». E non soltanto per avere mutato il nome dell'ormai clandestina « Lega dei giusti», caru agli operai ed agli artigiani tedeschi, i11 quello, assai più esplicito e congruo di « Lega dei comunisti», o per avere sostituito il vecchio motto sentimentalistico - umanitario: « Tutti gli uomini sono fratelli» in quello, suggerito da Marx, e divenuto ormai fatidico: « Proletari di tutti i Paesi, unitevi». Infatti il congresso del giugno aveva portato ad evidenza quel profondo processo di revisione critica dei vecchi metodi e delle antiche co11ce=ioni, in vista del quale soltanto Marx ed Engels, che pur da tempo si pro/essava110 comunisti, si sentirono di uscire da una posizione di critico riserbo verso i nwvimenti operai di tale tendenza e di dare ad essi una attiva, convinta e piena adesiorie. In parte questo processo di revisione era /rutto di spo11t<mee esperienze: e molto aveva contribuito l'avere il comitato centrale della « Lega dei giusti» sede a Londra, chè ad un tempo il mordente politico e la concretezza programmatica del cartismo inglese, aveva costretto ad aggiomarsi. In parte era invece frutto di quell'assidua opera di costruzione dottrinaria e di revisione critica che da più di due a1111ai ndavano esplicando Marx cd Engcls a Bruxelles, improntando delle loro idee novatrici la piccola ma autorevole « comunità» che essi vi avevano organiz=:ato. Così il congresso di giLcgno aveva deciso di abbandonare i vecchi metodi cospirativi-carbonareschi che dal più al meno, viziavano tutti i movimenti di opposi=:ione rivol11=:ionaria prequarcmtotteschi - si ricordi la « Giovane ltalw. » del Ma::=:i11i -; di 11011/arsi illusioni sulla istaura=:ione del 11uovo regime comu11ista con un fortunato colpo di mano: di considerare la attuazione dell'ordine conumista com.e 1111complesso sfor=:o di realizza=:i~ne da parte della classe operaia, assurta a consapevolezza del processo storico in atto, e di cui la « Lega dei comunist.i » intendeva essere la orientatrice forza politica, e non come la miracolistica e improvvisa concreta=:iorie di un sistema elaborato e rifinito nel cervello di qm,lche più o meno geniale « riformatore della società». Quest'ultima esige11zc1era quella che allora disti11gueva i « comunisti» - che facevano esclusivo aff idamcnto sul potenziale rivoluzionario del proletariato - da quelli che allora, con qualche acccento spregiativo, venivano chiamati «socialisti» - ancora persuasi che le stesse classi dominanti avrebbero potuio e dovuto introdurre per loro elargizione dall'alto le riforme capaci di risolvere la questione sociale. (Occorre ricordare che dopo la met.à del secolo i comunisti si ribattez=:erar1110«socialisti» - solo con la RivolLLzio11e d'Ottobre risorge il vecchio nome - e che qui11di la Lega e il Manifesto dei comunisti 11011 hanno alcwi diretto riferimento col comu11ismo <•- dicrno?). Il congresso di gi11g110aveva anche, sommariamente. abbo=:=:atolo scopo del movimento: « rovesciamento della borghesia, il potere al proletariaio, elimina=:ione della vecchia società fo11data sui contrasti di classe, fonda~ione di w1a 1rnoL·a società senza classi e sen~a proprietà privata». Nel fra1tempo a questa impresa ci si erano cimentati vari esponenti comunisti. A Londra, lo Schapper, uno dei tre dirigenti della «Lega», gigantesca, irruente e generosa figura, aveva redatto u,1 progetto, di cui ci è pervenuio qualche frammemo: e di esso ·verme anche iniziata la pubblica discussione, punto per punio, nella « comuinità 1 londinese. Ma si sa come vanno queste cose. A furia di dissensi, di critiche, di emendamenti il progetto era ancora in alto mare all'apertura del congresso. A Parigi Moses Hess, un ebreo renano come Marx e che sit Marx ebbe una influe11za notevolissima, aveva fatto altrettanto, ma forse eccedendo 11ei postulati filosofi ci, sentimentalistici ed umanitaristici: e la « comunità» parigina 11011aveva esitato a bocciarlo, dopo pubblica discussione. Ci si era accinto allora, in gra11 fretta, l'Engels che in quel peri.odo soggiornava a Parigi: ecl il suo « catechismo dei comunisti» è tuttora un interessante documento per chi voglia studiare la genesi del «manifesto». Ma, alla fine, ebbe battnglia vinta. Poichè si constatò la pratica impossibilità di addivenire ad una stesura collettiva, il congresso diede mandato ai compagni Marx cd Engels di redigere il testo definitivo, teriuto conto delle discussioni. Così ebbe origine il « Mani/esto dei Comunisti». Nemmeno due mesi dopo, il testo definitivo de! « Manifesto», spedito da Bruxelles, tra.versava la Manica. La «carta» fondamentale ed irrevocabile di tutto il socialismo moderno, aveva visto la luce. . .GIULIANO PISCHEL L'Internazionale Socialista I. - Brevi note storiche: Partiti nazionali e partiti internazionali del passato l l convegno di Anversa ci irul:uiee a raccogliere in wna serie di articoli alo-unenote molto sommarie e schennatic,he sul-la storia <Lella Internazionale socialis.ta. Confidiamo che, attravMso l'esame critico del passalo esse aiu_ tino i compagni a /arsi un'idea più chiara della sit-uazione presente e dei gravissirni problemi ehe pone ai socialisti europei l'attuale momento rpolitico. I ,parti.ti .pol~tici si formamo dentro i singoli stati e raggrupano tutti coloro che hanno gli stessi ÌUllteressi,gli stessi s-entimenti e le stesse opinioni di front.e al problema della diirezione da dare agl.i atti dell'autorità pubblica, o in altre parole di fronte ai ,problemi politici. Ma -siccoonedh regola succede che in ogni epoca le condizioni di vita politica sono ,sim,ili in parecchi stati, ne segue che in ciascuno stato si formano partiti simili, i quali il più delle volte prendono anche il ,medesimo nome. E sempre succede che i par.titi di un paese prova,no simpatia per i partiti analoghi e-dello ste.5so nome degli altri paesi. Così si formano dei legami i.deali di simpalia politica al di sopra degli stati. Talii legami di simpatia, però,'alle volte portano pure a forme concordate di azione com.une fra i partiti simili dei singoli -stati. Esempi del genere tne poos,iamo trov.a,re in varie epoche della storia, e soprattutto nei periodi di più intelllSa trasformazione int.er- ,na di una <letermi,nata sociietà. Uno dei ,più -tipici è quello dell'antica Greci,a. L'antica G,recia politica.mente era div.i.sa ,in tanti staterelli quante eraIDo le città, ed in ciasctma di queste città si contendeva.no id. potere due partiti: quello aristocratico' e quello democratico, i quali - per dfrla in modo del tutto -schematico - •r&.ppre.sentav.M10 rùsp€ttivamente gl'interessi della grande proprietà fondiaria '(nobiltà) e gl'i,nter€Ssi del capitale mobUiare (,borghesia merc&n tile, a.rtigia:nato ecc.). Le lotte fra questi due partiti nell'interno delle singole città furo.no complicat,e da una lotta per la supremazi& fra le due principali dttà del mondo greco: Atene e Sparta. A Sparta si conservarono a lungo un'economia prettame,nt,e agricola ed il predomiinio di una cla.sse mobiliare guer.riera e ca.sì la città rima e sempre la roccatforte del partito avi.stocratico. Ad Atene invece si svilupp&.rono traffioi ed industrie, le classi bo~ghesi ed arti_ giane acquistarono importanza sempre crescente, conquistarono il potere politico e creairono un ,governo che sL chiamò democratico. Ciascllllla delle due città poi riuniva .into11no a sè una con.federazione di minol'li città alleate le quali tendevano a modellare le proprie istitu1-ioni politi.che -su quelle della città priincipale. Così, quando scoppiò Ja lotta per la supremazia fra Sparta ed Atene, questa divenne rurncheuna lotta fra il partito aristocratico ed il partito democratico e &i delinearono quelle tali forme conoordat.e d'azione comune fra à. pa·rtiti delle singole città, alle quali abbiamo accennato. In genere Sparta appoggiava dappertutto àl partito aristocratico e ,ne dirigeva le mosse. Così ad esempio, quando espugnava una città alleata di A.t,ene, vi imponeva un governo formato dagli a.ristocr.atici locali ed 1n, tal modo era sicura di conservare il corutrdJlo e la alleamza di quella città. I capi del par.tito democratico dovevano fuggire ma - in attesa della rivincita - e.rano sicuri di trovare assistenza ed aiuto i,n un'altra città governatada democratki. Naturalmente Atene faceva lo stesso appoggiando e durigenclo i i))artiti democratici delle sfo_ gole città. Quando im una città un rivolgimento interno portava al governo un nuovo pa.rtito, di .regola, ainic.he in piena ,guerra, quella città passava dall'uno all'altro campo. Insom.m.a nel mondo greco ciascuno, oltre che essere cittadino di una ci-ttà, era anche uomo cli parte. Patriottismo e spirito di parte eramo i due sentimenti che runimavano la vita politica. · Fatti molto simili s.i possono osservare anohe nei comuni medioevali italiain~, i quali spesso erano i1n guerra gli un,i contro gli a!ltri e per di più dilaniati all'intenno da lotte feroci alimentate dallo spirito di parte. Ed a questo punto qualcuno potrebbe già trovare delle sorprendenti somiglianze tra quaJI1to avven·iva nel mondo greco o im quello dei comuni HalianiJ da un lato ed il most..ro mondo contemporaneo claQl'aJtro. Ma a tutta prima riesce ru1fficile trovare una analogia fra que- ,~t,e vicende e quamto avvenne nel secolo (Continua in /Il.a pagina)

Bi e.a Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In Svizzera ll Congresso delle Coloni.e .Ci.bere , 'i è •proceduto poi all'elozione dell'3.:;ccui;ivo della Frdenz1onc icompo-slo di .sctlc membri di cui quattro rc,.::.idenli a Z111igo e'..sendo .:-fa.la t1 m~1gigiJranza, rc..,;pinta lu. propo,..,,ta di loealizza,re l'esecutivo ~l ciaffuc-:n . Le Co!,onie Libere centro pr-0pulsore di vita democratica nelle C()Jloniie ltaiiane del!a Sv1!i!zera Don1eni<:a, 26 ha avu10 luogo il Congr~.:;o deUe C. L. a cui ,hanno partecipato i delegati di Hadcn, Basilea, Lucerno, Bienne, ·a:n Gallo, Kreu.zlingen, Zurigo, Ginevra. Arbon, Ror ch.ich, Grcnchen. Sciaffu,5a, Xraclolf. I.I Cong.ro-;."o è .,;lato pre.:::io<.luto nel!" ore (rnt.imer-idian{' dal Doll. Ascarclli il quale dopo aYcr fallo l'acoort:amento del.le ra,1>pre,0ntanzc e dei voti (Id cr.so spettanti, ha ,aperto le di~ciu,,•.;ioni. Sorvoleremo nello rf'>k1zionc \-:i-ugli ànutili panicolari cho ha•nno a,lquanto dilung(llo i <l,ibattiti e ci I".1'lnc,r-eJ110 a. ria.s2:umC're i ipunti fondaonent,ali ohe ri,g,ua.rda:no J'orientarncn10 polit:co goncrulo delle CoJonie Libero. problemi c·he sono L->tt11l.irattali pa.rt ìcolarmento nel ;pomer:itggio. 1[ 'Prod:. , 'chkwctli ehe tha p,rc"'ie<luto i,! Congre~- .;o JlO!Je or pomer.idiane J1a dichit1.rato che i•n fondo null-3. <li òirnr.;o ha trovalo nell,a, s:iluazioM delle Golontic Libero e che i n1ri problemi ip&icologici cd o,rg-a,rwzzuliv:i <Si presc-:n1~rno come a,lla, ua, parten~a pe-r l'Italia. I. L'opinion-0 ~ua é che le colonie libere debba no eL'Internazionale Socialista Brevi note storiche: Partiti nazionali e partiti internazionali del passato (Contin:uaz. daila I I.a pagina) dicianmovesimo con l'Internazionale sociali.sta. Gli esempi che abbiamo rammentato niguardano forme concordate di azion,e comwie tra gruppi che era.no al governo e dirigevano la politica intenna e la politica estera di vari stati, mentre l'Internazionale riunì gruppi poliitici che dovunque eraino alla opposizione, anzi ad un'opposizione irreducib~le col s,istema politico e 1Sociale dell'epoca. In uina c,ittà-stato bastava, iin genere che una trasfol'mazione economica o altro determinasse uno squili,b1•,io di rforze ,sociali per creare il ;pressuppo.sto di una crisi poliitica. I gruppi oppositori cli malcontenti erano geo_ grruficamente vicini - tutti dentro Ja tessa cinta murata - e perciò ,spes o bastava l'in1iziativa di lhll esiguo gruppo cli congiurati per provocare un completo rivolgimento ,politico iin una determinata direZ'ione; le forze .sociali che dovevano appoggiarlo era,no ;per così dire a portata di ma,no. ::"'fogliStati mode.rni invece gli .stessi elementi sono ruspensi su spazi molto vaisti, non s.i conoscono gli uni con gli altri, e pe.r muoverli utilmenite tutti in una umica direzione non è più .sufficiente l'azione di lllD. gruppo di cospiratori. La riuscita di un movimento presuppone piuttooto - oltre allo squilib.rio di forze sociali - anche l'esistenza di numero.si nuclei attivii concordi nelle idee, i quali devono aver subìto il fascilllo ,potente di un movimento intellettuale molto int.en.so. Le grandi rivoluziomi moderne, infatti, furono precedute tutte da un periodo di preparazione in tellettuaJe, che in genere lllOil si os.serva nei rivolgimenti - pur tanto simili nella loro ,natura e lTl'eiloro ri,sultati sociali - che contrassegnarono la storia delle città antiche o di quelle medioevaJ'i. Tutti co_ noscono, a questo 1>roposito, H movimenito di idee eme precedette la Rivoluzione Francese, durante il quale .si delinearono quelle che dovevano essere le pr1nci pali correnti politiche del secolo XIX. Nel secolo XIX troviamo che più o meno in <\,01Jli stato si delineano gli stes,si partiti : un partito conservatore, lllru ;partito li.bera le, un partito cattol'ico. Si trattava di partiti che limitavano la propria az,ione entro frontiere di uno Stato; era,no partiti nazionali. Ma accanto a questi partiti :naz:ionali si formarono dei gruppi che si proponevano no.n solo uno scopo simile, ma uno scopo comune a vari paesi, e ,per rag.giungere questo scopo ,i vari gruppi .si concordavano per u,na azione comune al di sopra delle frontiere dei singoH Stati. Erano questi i partiti internazionali. Ma siccome la creazione d,i un gruppo internazionale esigeva umo .siforzo sovrumano, che ,non poteva es.sere ottenuto che da una passione molto intensa, partiti .internazionali non si lformarono che in vista dii una trasformazione prossima e radicale, capace di susci_ tare entusiasmo nei gruppi attivi, I partibi iirnternazionali furono perciò tutti partiti rivoluZJionari, Cc:rattere i,nternazionale, ad esempio, e,b,be fin dalle origini la ~Iassoneria e certamente mel secolo XVIII i massoni aiutarono il dirffondersi delle ,idee bM1dite dalla Rivoluzione Francese; però nulla fa supporre che essi abbriano operato secondo un piamo comune predisposto dalla Massoneria stessa; in altre parole essi operavano singolarmente come persOl;ie, non collettivamente in qua,nto massoni. Dopo il 1830 in parecch,i paesi si formaTono dei parti ti repu bbl icafili, reclutati soprattutto fra studenti ed operai, i quali mantenevano rapporti gli umii con gli altri, pur non avendo una direzione cCYIDuneohe com_ corda:sse i loro movimenti. Quello che tentò di coordiin•arli tutti sotto una direzione comune ,fu Giuseppe :.Iazz,ini che, in !svizzera, creò la Giovane Europa, suddivisa in varie sezioni nazionali (G. Italia, G. vizzcra, G. Polonfa, G. Germania ecc.). Però la sua attività i limitò ad alcuni complotti e ad alcuni colpi di mano falliti. Tuttavia que io lo posf:iamo considerare come il primo esempio di un'organizzazione politica rivoluzionaria a direzione unicci e a base internazionale. S. ..slendcrsi e finiro col coincidere con tutto la collC'll.i\·i1à .italiana. Ifa pr~:-o poi la p"Hola. il Prof. Preziosi che h.:. csami1uto le cau,c che hanno imJ)c-dito l'o.sipa:n<'>iJne <!elle C. L. rimaste in rcoltà una orgunizzazionc limi1-.1ta dd un ,sellO!re dcUa col,l<-tLiviliLjtalian.a. 11 cornp,.lgno ·acerdot<- di Gi,n-evr1.1.ha c.;spu,to la ,-.ua concezione del moYimcnlo doll" C. L. i: qw1lo d.1vr'-bbo divenire un centro prop,u!,-ore di , ifa d0 • 1,1e:eralicv ~ielle colo,nir .il.altane. Egli h(l. inoltre me;;-o fo evi<lenz.,1, il persi.,,iere di forze anLi-de,mocr\l!i<:hc nelle colonie che assnrnenbbeo run maggior ri,-,alt0 p2r il loro ,utte~giamcnlo di Ironie ,all'atl:vità delle C. L. Dopo a,ltri :-ntcrventi e di.';CuooiOffi è li3!ato volato un ordine de.I giorno che auspica la creazione da parte delle C. L. <li una unità operante n Ile cobnic libo.re •ifal:ane. L·o.:;ecutiYo ridultù cosi compo.::to: Doll. _\.s'carelìi, Armuzzi, ~[cJri. Bianchi, T3offini, Prof. Prezioc-i, Zampesi. li Prof. ~chiarnlti ha. poi chiu,o i,l congrc3so ,augurando t1l nuOi\'O esc0u1.ivo un proficuo lavo-ro diI")tlo un:camenle a vidficare •nf'lle colonie quegli ideali di librrtà. e di gin.tsLizia per i q,uali ,i è l:>ùtrnlo per tanl1 anni il vecchio a·ntitfa3-Cismo ilali.ano. Ci associamo ,a,ll'augurio de-I P1of. chiavelli pen- ,;ando che il Utù.Sci6mo non è morto o ·he dà dovunque egni di vita sotto le m.1 chere più vari-alo. Quc..:;to ,richiede da. pairte nostra la nc-ce.;.s.ari.a vigilanzt1 e l'mitw.;io,:;.mo 113lla lolla, per Ja libertà, affinc,hè 0-$.--'adivcnLi fede nel cuoro elci mo~tri cJnnaziona,li LC'nuti 'Per di 11iù di un ventennio olio la tutela dei con··ola.ti Ia,.;,ci-ti. A. P. La Giornatadell'E1nigranteItaliano a Grenchen E' stata organizzala in Grcnchcn dalla locale Colonia Libera ltalian:i, una grande manifestazione unica sinora del suo genere, di carallcrc ufficiale, sollo il mollo : e Giornata dell'emigrante •· Si è dato inizio a !aie manifestazione la sera del sabato con un grande concerto, con la partecipazione del soprano Ida :\1ontini e del tenore Germano :\Iartclli entrambi di \'crona, appositamente scritturali. Hanno pure partecipalo con entusiastica prestazione la Corale fem'lnilc Frohsinn e il sig. Ilans lliinni, eccellente sofista. La grande sala conccrlo era strabocchevole di pubblico che ha saputo valorizzare senza distinzione tulli i brani salienti eseguili dai valenti arlisli. Dopo l'eccezionale concerto si è dato inizio alla festa danzante riusci la alla perfezione, piena di coràialilà famigliare, protraendosi sino alle Ire del ma tlino. Il giorno seguente ebbe luogo la giornata ufficiale, svoltasi con grande solennità. In !aie occasione non è mancata una numerosa partecipazione di rappresentanze pervenute dai centri più importanti della Confederazione dove larnrano i nostri emigranti, convenuti per ascollare la parola del ~1inislro d'llalia a Berna Egidio Reale. Nell'attesa dell'arrivo delle Autorità, in un'atmosfera di schietta amicizia, echeggiavano i can li nostalgici della Patria lontana, ma sempre vicina e presente nei cuori di coloro che per necessità famigliari sono coslrctli vivere lontano. Il compagno Angelo Boffini, presidente della C.L.I. ha inizialo la manifestazione portando il saluto a tutt: i convenuti, a nome dei componenti la Colonia. Ha aYuto toccanti parole di ringraziamento per il paese ospitante cd ha lello le adesioni degli on. Cancva- <;cÌ'li, on. Agoslinctli e on. Furrer, sindaco di G:·!'nc'1i>n, che non hanno potuto presenziare per impcgni cl!'i loro uffici. li sindaco di :\lilano on. A. Greppi, lan:c. conosciuto ed amalo dagli operai italiani in Svizzera, aveva dato incarico al compagno Dc Vecchi, segretario del Sindacalo FcrroYieri italiani, di rappresentarlo; questi infatti era latore di un messaggio che alla lcllura fu salutalo da un calornso applauso. Il compagno Dc \'cechi inizia la serie dei discorsi e con parola alala e suadente porla il saluto dei Ferrovieri italiani ed in special modo esalta i licenziali politici, villime del passalo regime ditlatoriale, esortando ad essere fiduciosi nel grande ideale del socialismo, unica forza vitale contemporanea che possa affratellare lulli i popoli cd in modo speciale tulli gli italiani sparsi pe1· il mondo. lla quindi la parola l'oratore ufficiale, il :\linislro Egidio Reale; con una calorosa ed appassionala disanima accenna i grandi problemi che fa nostra emigrazione dc,·e affronla1·c e spccialmcnlc nella vicina democratica Confederazione. Tuili gli italiani dal nord al sud della penisola ricevono lavoro e gradita ospitalilà in questo paese dove l'ordine è esemplare e dO\"C la libertà di pensiero non è un milo. Chiude il suo dire esortando i nostri emigranti ad amare sempre più la Patria lontana, sopratutto in questa ora di faticoso cd appassionalo travaglio, nella ricerca della sua strada verso un a\·venirc di progresso che confermi lo sforzo delle classi lavoratrici e riportare l'llalia al giusto posto che Jc compcle nel mondo. La grande folla tributò al rappresentante dcll'llalia una calorosa e spontanea manifestazione cli affello csullando svizzeri e italiani nella loro sincera e salda amicizia. li sig. Guizzclli di Berna illustra ampiamente lulli i doveri e i diritli degli emigranti italiani infondendo negli animi dei presenti una calda simpatia per il generoso paese ospitale. Sale poi al palco il rappresentante dell'unione operaia di lingua italiana di Berna il quale chiude 1:1 serie dei discorsi portando un caloroso saluto da parie della sua società a lulli i presenti. Si dà poi immediato inizio al concc1 lo in onore delle Autorità. 1\ll'apparire sul palcoscenico del :\1acstro Dino Ghisalbcrti, del soprano Ida :\fonlini e del tenore Germano :\[artclli, il pubblico scatta in una spontanea OYazionc, manifestando il viYO desiderio ,}i riudire i canlanli già apprezzali la sera precedente. E' il caso di portare a conoscenza la rara bravura dell'eccellente mcslro che ha diretto in modo impeccabile il concerto. Il soprano Ida i\lonlini ha fallo sfoggio della sua magnifica .e duttile voce cantando brani di opere di :\lascagni, Puccini, :\[assenct. In ogni sua interpretazione ha saputo rilevare gli effelli vocali creandone in ogni pezzo quel giusto equilibrio trascinando l'uditorio al massimo dell'entusiasmo, obbligando la cantante a ripeluli bis che genlilmenlc ha concesso. Il tenore Germano :\fartelli, già conosciuto in questa cittadina, apprezzatissimo nella sua forma artistica, si è esibito in brani lirici facendo sfoggio della sua rnce spccialmcnlc nel Sogno <!all'opera :\lanon di :\lasscnel. A richiesta di S. E. il :\finislro Egidio Reale, Jl tenore ha cantalo l'• Improvviso• nell'opera Andrea Chénicr di Giordano, che ha meritalo lunghi applausi, costringendo l'artista a ripresen la rsi ripelu !amen le alla riballa. li concerto si è chiuso con il duetto del primo allo nell'opera Tosca di Puccini e dell'alto primo dell:1 i\lanon di :\lasscnet. Le Autorità si sono complimcnlalc con i valenti artisti, offrcndo loro un omaggio floreale, La grande manifestazione della Colonia Libera Italiana ebbe termine nella sera di domenica con v:1riali divertimenti e con l'estrazione della tombola con il magnifico quadro di Pietro Chiesa raffigt!rante 1a • Emigrazione •· A. /:J PROBLEMI SOCIALI L'Inghilterra attua la riforma scolastica 11 limite dell'educazione obbligatoria è sfato elevato da 14 a 15 ,anni - Tutti i giovani fra i 15 e i 18 anni sono tenuti a frequentare iper ,alcune ore <del giorno una scuola e a tale scopo vengono esentati dal lavoro per un c-0rris,pondente periodo di tempo, Il prim,o aprile 1947 ii/ limite de,ll'educaz;,one obbligatoria in Gran Bretagna è sta.lo elrvato da 14 a 15 anni. L'onere addizionale che viene ad inconibere agli istituii educarlivi del pc,,es.e è no/,evole, da,.. lo che c'è una mancanza di in.segnanti e di ecl1fici scolastici. Perciò tale provvedimento è su,to fatto . egno cl.i aspre crit;,che, pa,rlico,larme111te1>e.ril fallo che la. nazione ha grande bisogno di mano d·upera. .\1.algrado le numerose di.fficollà, tuttavia. il Go1:erno continua o mettere in C'Secu;:;ionequesta nformo, che è prevista dalla. Legge sull'Educaz:,one. r, pprovoto nel 1944 Essa ,dispon° ,altre.sì che •lulli i gi<n:ani e le gicn:ani fra i 15 e 4, 18 anni: d'età , Wr no tenuti a frel)ventare per alcune ore del giorno una scuole. e che a qvesto scopo -i;engano e entrtli dal I.aro lavoro per un corrisp<mdiente periodo à.i tempo. Recentemente il Minist•e.ro dell'Educazione ha diramar/o una circolare a lutti ,qli enti locali dt>ll' fnghillerra e del Ga,lles, i•n.1;-it,a,ndo<lit continuare ad eia.barare i progetti relati1:i ad un -i;asto programrma di edtbcazione per adulti gra::ie al quale funziowranno in lutto il p(vese ist:,tuti educa,fivi nazionr1li, regiona.li e locali. Essi saranno aperti non soltanto ai giovani, di età inferiore ai 18 anm: che de-i;ono ancora dedicare parte de./ loro tempo alla propri.a ù,truzione, ma anche ail'addestram.enlo lecniro l'd -all'islntzione di tutti coloro che non sono più SOfJg< Ili a/.l'i.~t1·uzione obbli,!]aloria. E' un piano su .scala assai i-r1·ta ed a mo/.lo ./unga scadcn::a. Il .11ini,sle1·0dà "-!Jli en/.i locali un anno cli len1po prr prepornre i loro progetti: e 1n questo .~tr-.s::;aonno essi drvono per la prima volta provvedrrr> all':., lruzione obbligalo1·ia rlt>i ragazzi fra i 14 r i 15 anni. L'cduoazione per adulti in G1·atnBret,agn.i, sebben,e f'ino a poco tempo fà fosse organizz.a.ta a c,a.. so, .s-enza una ,linea e senza •conJ.rollo,ha r,a,ggiunto in certi casi un livello notevoli~sinw. Nei maggiori ce,ntri sono sorti istituti lecn~ci e conhmerciali di 1,'ari,ogene1·,e e mobte centinaia cli miglwia di alunni seguono dedicandO'Vi lullo o solo P'l1"te dcJ loro tempo, corsi .sia tecnici ( che Le,nclono cioè ad aumentare la loro capacità Javo,·alfoa) sia d'arli e m.e- .st ·eri. .\la la carallerisli',ca sali•ente de,J,/,'albualestMww i: In 71revalenza deUe . cuole se.rali; l'eduoazione i cnica -i;iene im.pal'/i,la per Jo più alla fine della r1iornntr1,allorchè gli studenti sono st,anchi; e bene spe so -i;iennimpartita in edifici poco adaUi. Qua11lo 111r1ciomune, per esem,pio, è l'uso d,i scuole elemen/r,ri r1 questo scopo. quando ,le lezioni per i bambini ~o•no f inile. Cù,c.a, 111i mii-ione e 250 nui,la s/J1denli .sono i.seri/li ,all0 scuoJe se1Yili. Ma, a parte que lo. il 1j11ad,ro è me.no :incora.ggirrnle. Un ra.gaz- :::oche Io.scia fo scuol,a a/l'(!l/à di 14 anni ha avuto s,corse pos.sibililà di seguire i1n corso di istruzione t.ecnica dedicandovi tulle le sue energie ed il suo tempo; soltonlo in ral'i ca i se riesce a fa,,·si dispensare dr[ .q,u lft.i-o,·oper qual.che ,ora ari/a elilm'l:ma. ( e ciò proprio durante la fase di adCltJ-01nentoalla sua nuo1:a -i;ita lavorati1,Y1). egl,i riesce ci trovare 11 na scuoi.a com plemen/.are. QueUi che possono conli111wre .!]li ludi fino a,l/'e.tà di 16 an,ni hanno cleLLe prosp /Uve un po' più aura.enti: è possibil,e vincere un.a delle poche bo1·.sedi studio; ma nel complesso d,ei;e,contare pe1· lo più ·ulle scuo/.e serali. Ciò non rnol dire che Je indusbrie abbiano messo i ba.ston,1. fra le ruote. Al co11trario, il recente ,aumento ne/1.a popolarità delle scuole -compl.ri,nen/.a,ridi perfeziono1,1enlo tuni,co, che si frequentano ·solo per po1otecaGino Bianco VERSO LA VITA Uno <lei proUlemi più ùnpo1·tanli cli ,questo dopoguerrn, la cui iSolu:::;iones'impone con ,/,a massima urgen::a, è quello dell'infanzia abbandonata.. Vi sono lullora a JHla..no e in tutta lt,a,lia migliaia di l'agaz::i .che vivono in am,bienti corTolli e ,del butto inadalli ,a[ loro svil:uppo fisico e mo1"{J[.eA. bbando1w/i a foro stes,si nella .strada, e •si vivono di furto, di accatlo,naggio e d'ilJ,,citi co11w.e1,ci.Se non .si 1·iu cirà ci ricondurre a,d una vita normale questi piccoli -i;agabondi. i f'ormerà un esercito di elementi asocia./.i e travi-Oli ch,i cosUluiranmo un pericolo grai,'issimo per i,l Paese. A1 llo s,copo di togliere questi bcurvbini dalle strade e di offrire /.oro una casa n,ella quale trovino qu,efr. l'ambien/.e f01fl,iliare e que,lla educazion1.e morale di rni /.anlo nece •silano, il Comitato ver l'Infanzia di Jlilano si propone d,i creare a La Rasa in Provincia di Varese im «Vl/laggio» e awà nome «-Verso la Vita». Contribuite abl-0.1·eao/,izzazion,e di questa nobili sfow iniziativa, versando il vostro generoso obolo ,cilla Cenlmle Sarni/.a,ria Svizze1Y1, Sezio•ne Tioitno, uuga:110, pe,r la costru::ione di un «Padiglione Ticin@se» nel Y-i/la,ggio - Scuola « Ve,·so la Vita» - Conto ch,èqu,es postali Xl a 4161 - uugano. che ore /1Jl/,ase/Jlimana, è dovuto rin gran ]Ja•rtead,la inizi,a,tivci del,l'•inclusbria. Ed ora, pass,lcnno ad esamino.re ne.Ue sue grandi linee il rpi.arnoche si sla e/Ja•boratndo.Gli enU locali hanno ricevuto i.struzioni di ipre,parare progetti pe,1· la. 1islituzione di due ~ipi principa,l.i di scuoi/.e. In primo luogo, scuole locali: queste so,rgeramno in tutte le ,ciMà,eclanche ,Lezone 1·urali con una popobazione sparsa ed inferiore ai miJl/,eal:Jilanti l11n·al)1.nola loro moclest,a scuola.; ed infatJti .sono st,aJe ,le zona 1·u1·a.li che fino .id ora hanno 11l'aggionnenle risentito dehla mam,canza di scuole. L'im.po1•,lanza d,e/.[.e scu.oLe ,locali sarà ,proporzionala ,al,l'ammonta1·e degli al:Jita,n;li d-i, una data zona; ma in tul/.e saranno tenuti corsi di culvura genera le, di in.seg'Yl!(l,nenlo prof ess:ionale per a,dulti e pe1· gio-i;ani. Le ,c,1l/,acline,agricole e ile borga;J;esara.rn:no i ,c.entr.i focali deU'edwcazione rur()Jle, ma ogni viJl,ag,g.ioavrà •una s,a,l,a,munita. de,gU impianti opportuni. L'ad,deslranwnto prof,essionale dovrà .soddisfare le esigeinze di ogni .so1·tadi, studenti, dai fulu•ri di,rdgent-i,ag/.i operai deLle f,a,bbriche (finora lo add,esl1"{J,mrmtoJJ1"/1Jli.dceoi, •lavoratori matnua,li de,lle industrie è st,a,lo tentato solo .su piccola sca/,a) ed i -Javora.lori saranno 1·appre,sent,ali al ,pa;r-i dèi datori di kr1Vo.1·0in seno ag1li o·rgani) dti, dire:z;ione deLle s-cuoLe. Le ,esi,gen1zeeclucatwe del.le donne s,a. ra,nno pre,s,.• ·in speci,a,le con.sider,azione. Appositi corsi vertenrt11.so.,pratutto ,sulle a;tJ.imtà casa,/dng.he, daranno loro pos.,sib,ilità pa,ri a queJ,le degli uomini; e saranno ,aperti mdi pe,r i fa,n,ciu..llvin modo da consentire a,lle giovami madri di frequenta.re le scuole s,e1V1,/DSi. pensa pwr,e di isUtui?-e corsi pe-r le donne s,po.sate di 1TIXl!ttinea nel ponieriggio. loiofr. fre saranno te,nuli corsi per adulti nei ,giarn4,f,esM:1.,-i e duran/.e la v0;oa~'/.zed,eslimat,i a color.o ,che, per ra. groni di lavoro, non possono frequenta,re le scuole serali. Poi e.i saremmo is;tilu;ti reg-iona,l,i, ,o cen,trali pe,r soddisf arie ,esigenze s,pe,cia,lizzate, ùn cui SMà possiJbile ricevere un'edruca.zione superiore o d,edtican-.si all'indagine sc1ien/lifi;oa;in itali .scuole verrà ,concesso un grado più elevalo dti, tNJJe1·tàm, ule ,atf;rar.re i mig,liori insegnanti; è qui, proibabi,lmente, -ohe verranno edwcati nnoLti futu1"i ins,eig,11,anti.QwesU istituti ,c1;ntra,li,servir(11nno zone -con una popoba.zione fi;no a mezzo wilione dti a,bibanti ,ci,rca, ed av-rainno fino a sei s•cuole d,a es.si dipendenti. Occorre l,ene,r presente che acc,a<nto a 1/;utte queste niwve scuole canlinu..C"ranno,(J)desister,e ,/,e wn.:itversità: le cLwepiù a111Uohe, ,e ile nove univ.ers;ità moderne, che so1·gono per la mULggior pwrte nelle gram&i, citlà. con più di mezzo milione di ahiwnvti; fùwra. il campo deU'eduoazio·n,e superiore è start,o ris.ervato e.sclusivame-nle a -loro. Vien fatto di domandarsi s,e le -tradizioni accademiJche saranno 1na1nlenute, no11oslarnte questa, enorme est,en.sione diehl'ed,u,c,azione su,periore. OLt11e a tii,tt,o questo il Mimdstero delJa eduoazi1one ist,itui,rà .scuole su1])eriori dti tecnol,ogia ,e di 1·ic,eroa nei ram:i deLLe industrie -che per la loro stessa natura non impie.gano nwm,erosi l,a,- -i;oralori: natwra,lme.ntie ,le indu.strie rinter,e-ssal/;.ecofr. wboreram•no a,l fwnzionamenlo di qu,es,te ,scuole. Si trailla indn.!,bbì,maente di un progetto . gigan,tesco. Resta da vedere se neLle cir,co,s-twnzein -cu.i la G,ran B1,etagna viersa attu<J.iLme-nt,e 'n<m sia f,roppo ambizioso. Dove ,trovar.e, per es·em,pio, gli ·stabili necessari\ quando ogni edif.ic-io deve <Servire -com.e ca.sa d'abita~one o come .scuola e,lem.enf,are? .~a; nessuno potrebbe •ripudtiare la ridea ch,e sta a,ll,a, base del progeUo e ,ci,aè,che l'educ,a.zio,n,en.on è una all'i-1.:ilà,s,epa,rata che rigua,rda solt,a,1ùo i ragazzi . E' qualche .cosa che deve conUnuar,e pe·r tu,Ha la viki. CHRISTOPHER MARSDEN (Concessione B.B.C.) Sottoscrizione per l'A.VTenire dei Lavoratori Totale somma, •precedente fli.einne - E. Gri--o.nii San Gal/.o . GuJiòo Polo Tot'°'le Knipor1ante Ai nostri collaboratori Ai nostri lettori f.r. 154,50 > 1.- > 1.- !il'. 166,50 A lutti indichiamo che l'indirizzo redazionale e amministrativo dell'« Avvenire dei Lavoratori» è alla Militarstrasse 36 Zurigo 4. A tutti i compagni è fatto cordiale invito cli regolare collaborazione. Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A. Gerente resp.: Pietro Bianchi, Zurigo

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