L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 68 - 1 maggio 1947

B Anno XXXVIII (nuovaserie) N. 68 Zurigo, 1 maggio 1947. LIBERAREE FEDERARE QUINDICINALE ,SOCIALISTA Redazione: Militarstrasse 36-Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau, Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305; Abbonamento annuo Fr. 4.-, semestrale Fr.-2.-. sostenitore Fr. 20.-, una copia cent. 20 Telefono 27 4 7 02 1.0 Maggio 1.94'7 libertà, spetta il compito di lottare contro il ritorno della reazione, di difendere le associazioni c1·eate o conquistale, di assistere ,la nuova emigrazione e di solidarizzare con essa. Il migliore modo dà celebrare questo primo Maggio è quello dti guardare la 1·ealtà in tutti i suoi aspetti più ingral,i, è quello di f m·e l'inventario delle delusioni e delle ingiustizie che ancora ci assillano, è (Juello anzitutto di dire la verità. Dopo un quarto di secolo di schiavitù .sotto il giogo deLla ditta/tura fascista, dopo una sanguinosa guerrn di lib.erazicme contro lo stato neofascista e l'allea.to tedesco, il popolo italiano e ,le ava11r gua:rdie antifa,scist,e .che hanno condotto la Lotta per la libertà, avevano concepito un'lta,lìa molto diversa da quella che si profila davanti ad i nostri ocohi nella ricorrenza di questo 1° m,aggio. La coscienza popolare attendeva un'epurazione che condotta con giustizia doveva .si perdonare la massa dei fa scisti che furono tali per la sola conservazione del pane quotiddano; ma colpire in,esorabtlmente le minoranze motrici della cHttarura e t,utti i responsabili delle prepoten~e e dei delitti del passato. Si è avuta invece un'amnistia che ha offeso il sentimento di giumzia civica, di milioni d'italiani che ha meravigli,,a,to ,gli stessi graziati, ha culminato ne-lla liberooione del presidente di quel tribunal,e specìale che ha distribuito secoli di gale.ra agli eroici difensori della ,libertà; un amnistia che non ha avuto luogo in nessun paese europeo. Il -concordato con la chiesa stipulato da un dittatore senza il consenso del popolo è ora p<Drteintegrrante della costituzione ilaLiana e lo stato C'heGaribaldi, Mazzini, tutU i ma.,rtiri del nostro risorgimento, hanno concepito libero dal do{J'1Tld!Oi ,qualsiasi Chiesa è ora confessionale e cattolico. L'educazione della gioventù italiana, l'attività artistica e filosofica, la vita giornalistica saranno vagliate od ispirate daLla teologia forte del potere statale. All'orizzonte de.lla vita dello spirito che noi a1bbamo sogna.to Ubera, rsorge l'ombra della c.ensura confessionale, come nella vecoh.ia Spagna dell'Inquisizione come nel secolo di Giordano Bruno, di Van'lini, di Campanella. '"Forte del « braccio secolare» il dogma risorge nelle scuole medie e nelle Univ.ersità a mutilare la vita del pensiero, a regolarla ed a sorvegliarla, conUnuando in a..ltra forma la sof!.ocooione della libertà operata dal fascismo. Non hanno certo lottato per un tale stato, Rosselli e Gramsci, Amendola e MatteotU e quelLe migliaia di operai che hanno dato La loro vita pel' la liberazione d'lta,lia. Il cambiamento dei ministri e di ,qualche ambasciatore non ha intaccato l'alta burocrazia, che è i·imasta in blocco ai propri posti, strumento delle vecchie caste dominan.ti, mona1·ohica, reooionaria e wncora fascista nello spirito e nei metodi. La democ-razia economica senza la quale ,la democrazia politica non avrà 'l'IUlli siciirezza e ,consistenza è ben lontana d'essere rea,Uzzata in Italia. La riforma agraria, La riforma industriale, la dissobuzione cioè di quei monopol.i economici che potrebbero finanziaire un secondo fascismo non è avvenuta. I parUti di desira sono riusciti a,d -evitare ogni serio tentativo di riforma nel campo economico attraverso una lunga serie di ricatti e di manovre politiche. AU' estero abbiamo sentito le -conseguenze della situazione italiana dominata in sostanza dalle vecchie caste reaziona,rie mascherate da una formale de·nwcrazia politica. Escludendo delle rarissime eccezioni, tutta la burocrazia consolare è rimasta nelle mani dei funzionari fa,scisti ed ha ha solidarizzato in b-locco, proteggendoli ufficialmente, con i dirigen.ti delle disciolte organizzazioni fasciste. MolU consoli sono monarchici e non pot?-anno mai diffondere nelle colonie l'amore per le istituzioni repubbliwne, nè sba.rrwre il passo ai vecchi ras locali, che imbaldanziti dalla piega presa dagli avvenimenti, già sognano di riprendere l'influenza perdiuta. A quei gruppi operai dunque che nelle ore più dure Ji,anno tenuta alta neUe colonie ,la fede nella Solo così potranno apparirci chiari la lunga strada che dovremo percorrere ed il punto in cui oggi ci trovi-amo nel nostro cammino verso il socìalismo. Dopo il crollo d'una lunga dittatura, noi trovi.amo ancora al potere quelle f orz.e economiche e quelle -casle .sociali che •l'hanno generata. Questa è l'ultima realtà. Oggi, come nei giorni più oscuri del periodo mussoliniano, occorre organizzare con fede e con tenacia la lotta contro fo stesso nemico che con altra maschera tende come sempre a sba:rraire il !)(lSSO alle cla,ssi lavoratrici. La solidarietà internazionale dei lavoratori è una altra meta da raggiunge-re per la lot.ta contrro la guerra, in un mondo ancora dominato dai più accesi nazionaLismi. In questo primo Maggio dobbiamo più che mai riaffermare il grande ideale di pace ohe il socìalismo persegue, e rricorda'1'eeh.e per noi la -lotta con~ro lo sfruttannento deU'uomo sull'uomo, la realizzazione di una giustizia economica è nello ste.sso tempo realizzazione della libertà, difesa cl~U'uomo contro il dominio d'ogni sorta di caste e di mo1wpoli, difesa della coscienza contro l'insidia d'ogni dogma vecchio o nuovo. E' nostra meta l'operare nelle istituzioni e nell'assetto economico in ma1•,ieratale che la libertà politica del cittadino non .Sia una 1·ealtà fragile ed astratta oppure un'arma demagogica e propagandistica; ma un elemento cfreatore d:i nuove .energie, eff.ettivo e sostanziale nella civiltà socialista in cui l'Europa dovrà un gwrno lrovairsi riunita. A. P. Il Congresso del Partito Soelallsta Italiano In Svizzera 11. Zurigo I socialisti Italiani proclcunano l'autonoinla e riaffermano sen3a posslbl1Uà d'equivoco la loro certe33a nella democra31a soclaUsta I delegati delle sezioni socialiste italiane della Svizzera si sono riuniti a Congresso mella sala delle .coruferenze del Volkshaus di Zurigo il 13 aprile. Le sezioni rappresentate erano quattordici e precisamente quelle di Arbon, Bien;ne, Basiilea, Ohiasso, Ginevra, Grenchen Lug.ano, Locarno, Kteuzlingen, Sciaf - fusa,' Vevey, Winterilhur, Zugo e Zurigo. Il congresso si è svolto alla presenza dei compa.gmi H ufillbert Droz, della Di•rezione de.I Pa~·- tiito Socia,lisita Svizzero, on. Alberto Sll!IDontni del1a Direzione del Partito Socialista dei L~voratori Italiani, del comrpa.gno DagTuino del Com!Ìtato Direttivo del giornale -« Umanità», del OOID'PagnoRegoliJnj, rappresentante il Partito Soci,alista Ticinese e la Sezione Socialista TJcinese cli Zurigo. La direzione del Partito Socialista Italialllo che doveva essere rappresentata d-a.l compagno Ferdinando Tal'getti lb.amaindato i,l seguente telegramma: «Impegni Costituente ed elezioni siciliane impediscono partecipazione co~gresso ~uri~o. Direzione Partito invia fervidi auguri unità Partito. Segretario Basso». Anche i socialisti ticinesi riunì.ti a oangresso a Belliinzom.ahanno inviato UJntelegramma: «Congresso Socialista Ticinese saluta fraternamente c01npagni federazione socia.Msta italiana «Olindo Garni» inneggiando comuni iàeali. Canevasctni»• I lavori del congresso hanno avuto inizio alle ore 9 e il segretario della federazione ha invitato i ,eompa,gni deleg,atri.a. voler nomi,nar la presidenza. Il compagno Lommi propone Vuaitolo, una seconda proposta è fatta dal comp. Oes0hia m.el 'Ilome di FiaTelli. n Congresso decide per la nomina di d'lle presidenti, nelle persone dei compagmi indicati. Segretario del ve1fu.ale è il compagno segretario della Comtrnissione Esecutiva. Alla commissione per la verirfica dei poteri e delle deleghe sono stati chiamati i com,pagni, Parlamento di Vevey, Lommi di Lugano e Oe.sc,hia di Kreuzlingen. Il compagno Hurmbert Droz, accolto da v1v1 applausi sa-Iuta a nCYIIldeel Parti,to Socialista Svizzero, del quale è segretario, i compagni iitaUani. Dopo aver sottolineato 1'a cordiale simpati.a e.be lo lega al movitinento socialista li-taliaJDo,Humbert Droz si riferisce -al1a receDites,cissione ohe ha diviso il Partito Socialieta di U. P. in. due partiti. Egli orede che non vii siano rroni plau.sibil" clte possano ;u6lific-are questo grave avvenimento ,politico che rha avuto larga ripercussi01De anohe all'estero e si augura c'he pres1o i socialisti italiarui abbiano a ri.trovare nuovamente ,la v~ dell'um.ità. Il compagno Vuattolo rim.grazia -a nome della ,presidenza l'oratore e dà Ja parola al ,comip. Simonini iJ quale porta il saluto della Direzione e del Partiio Socialista dei Lavora,tori Italiani. Simonini non è d'aocordo con Humbert Droz, là dove ,è stato aiffermato che nessum motivo di quelli conosciuti poteva giustificare la sci'5Slione.La scissione è sta,ta motivata da ,profonde ragioni, che p06S0no sfuggire forse agli osservatori all'estero ma che non somo slfug,gHiea tutti i since1i socia• listi in Italfa. La relazione m.orale e organizzati-va Il compagno segretario della nostra Federazione esordisce dicendo che la situaziooe organizzativa del P.artito può essere considerata soddisfacente ma che .avrebbe potuto essere migliore .se la collaborazione dei compagni fosse staita più con.creta. La situazione delle simgole sezioni è passata in rass~om.a e di ogni singola sezione sono aiaermate le qualità e le deficienze. Molti compagni .con giustiiicazioni tutt'altro ohe plausibili. sono iportaiti a scusarsi del1a loro imattivlità. Il Partito Socialista non è um partito per membri d'onvre. Ogni iscri-tto deve sentiTsi un miJ·itam,te e deve assolvere uno speciale .incarico <!lhedovrebbe es.sergli ,aJiida1o dall'-assemblea sezio- :nale. ll relatore dopo aver indiv:iduaite le cause, dipendente da.Jle quali è stato lo scarso rendi.mento di p,arecdhie sezioni, .aif!femna che uno solo è il mezzo con il quale si può rimediiare a questa incresciosa situazione; la distribuzione raz;ionale del lavoro fra tutti i comipagio,i.La sola partecipazione alle riunioni non può bastare: è opratutto 1I1ecessario che fra un riunione e l'altra tutti i compagni abpiamo un .incarico da assolvere. E' doloToso dover constatare ad esempiio che parecchi compagni non sono ancora abbona,ti all'«Avvenire dei Lavorat◊'ri», e che la più parte del lavoro di propaganda e di clirffusione del ,giQrnale Dia dovuto essere lfatto dalla segreteria de1la Federazione. Il giornale è di tutti i oompagni; è la sol-a voce dei lavoratori italiani fa Svizzera e ognuno deve sentirsi orgoglioso di coniribuiTe all'affermarsi in mezzo all'emig1 azione, del1'Avvenire dei Lavoraitori, C1hepotrà sicuramente ruventare un valido mezzo di dilesa degli interes&i. dei lavoratori italiani e di divulgazione delle idee socialiste. E' giunto il momento per la federazione cli buttarsi a.Jla civile e ~<leale oonquista di turtJta l'emigiia.zione operafa. Sono -oitate rom.e sezioni le più attive, quel* la di Kreuzlingen e cli Bienne. La Federazione si è mantenwta fedele alla sua veoohia tradizione che è quella del soci-&- lismo democraitico. L'ordine del giorno votato al congresso di Zurigo il 3 febb1,aio 1946, è stato rispettaito nel suo spirito dal nos,tro delegato c,he -a Firenze ba votafo la mozione di1 « Critica Sociale». E' stato qualche vo1ta discuss,a, dice l'oratore, l'interpretaZJion.e da me data al compromesso di Firenze. In que1l'occas•ione ebbi modo di sostenere sia sul giornale come in riun.iani ai compagnJ nelle singole sezioni, ,c,heper mruncanza di ,audacia, era stata perduta una battaglia già vinta dal soc-iaJismo damocra tico. La scissione che s,arebbe stata benefica a Firenze, generando a breve scadenza J.a vera unità dei socialisti sinceramente democratici, doveva :imevita·hilmente avvenire a Roma ,in condizioni completamente diverse e tali da compromettere addirittura l'esistenza del socialismo in It-alia, se UJn gruppo di valorosi oompagni non avesse costituito il P.S.L.I. a .garanzia deHa difesa del socialismo e del.la democrazia. I-1 rapp11e.sentante della Fed. ,a Roma ha rm,aintenutoIfe.deal mandato unitario, .fJntanto che il PSIUP era rimasto unito, ma dal :momento che la scissione era avvonuta, e un mandato unitario noo potieva pitL avere un senso, egli ha agHo in pel'fetto accordo con le sue idee e -con la sua coscienza, dando l'adesione personale al P. S. L. I. senza compromettere in nessun modo la posizione degli altri comvagmi. E' )pacitfico affermare, ~ntinua l'oratore che in Svizzera, fra i compagni del nostro Partito non esistono quelle condizioni che determinarono la scissione in Italia. La ripercussione che i gravi f,atti avvenuti im seno al movJmento socialista in Italia, hanmo prodotto anche quì, può essere lfìaci,l1menieneutralizzata se tutti noi vorremo continuare a svolgere un'opera prolficua di comune accordo per la realizzazione di un programma d'azione che potrà essere òa tutti accettato, pur nella esistente divergenza di opinioni !ideologiche. Il relatore drice di aver aderito all'ordi11 PriDlO Maggio (.sull'aria del coro opera cN abucco•) Vieni, o ,l/aggio, t'aspettan le genti ti salutano i liberi cuori; dolce Pasqua dei Lavoratori, vieni e splendi alla gloria del sol. Squilli un inno di alate speranze al gran verde che il frutto matura, alla vasta ideal fioritura in cui freme il lucente avvenir. Disertate, o falangi di sc-hiavi, dai cantieri, da l'arse officine; via dai campi, su daUe marine, tregua, tregua all'eterno sudori Inualziamo le mani incaUite, e sian lascio di forze fecondo, noi vogliam.o redirnere il m01'Ul-0 dai tiranni de l'ozio e de l'or. Giovinezze, dolori, ideali, primavere del fascino arcano, verde maggio del genere umano, date ai petti il coraggio e la fe'. Date fiori ai ribelli caduti collo sguardo rivolto all'aurora, al gagliardo che lotta e lavora, al veggente poeta che muor. PIETRO GORI ne del giorno della sezione di Z'llrigo, percbè soltanto a.ttraverso quello ,poteva essere salvata l'unità della nostra FederaZJione, unità che diventerà realtà operante soltam.to se ogni .compagno si impegnerà oon lealtà ili propositi a dare quella oollaboraziOIDe sincera e fattiva che è assoluta.mente rn.ecessaria per raggi,ungere gli scopi cli propaganda., di educazione, di organizzazione, di difesa, di assistenza verso tutti i ,lavoraiori italiani clle la nostra Federazione .si propone. *** SuHa relazione morale e organizza,tiva, intervengono diversi compagni if,ra i quali rioordiam.o F-arelli, Oesohia, Lommi, Sacerdote, ecc. Essi si riferiscono alla situazione locale delle proprJe seziorui, e ccxn alcune precisazioni mettano in luce p.articola.r,i molto interessanti e affermano proponimenti più che lodevo1i circa Jo sviluppo organizzativo iper il futuro. Posta ai voti la relazicxne morale e organizzativa v>iene accettatia all'unanimità. INDIRIZZO PROGRAMMA POLITICO E ATTIVITA' FUTURA DELLA FEDEiRAZIONE Su questo punto dell'ordine del giorno chiede la parola il compa.gno Francesco Lezzi, il quale legge una sua mozione che propone all'aooettazione del Cong,resso. La mozione chiede il maniteni,mento dell'unità organica della no.stra Federazione nel PSI ifino al coogresso intern,auonale socialista di Zmigo, ru quale parteciperanno ,i delegati di tutti i Paesi. Il congresso è contrario al,l,a.mozione e il compagno Lezzi ,la ritira. LA RELAZIONE DEL -COMPAGNO SIMONINI Il compagno Simoninù., premette di ritenere suo dovere e.essere a&Solutamente imparzia,le. Egli parlerà da compagno a oompagni e cercherà di fare del suo meglio per chia1,ire quelle che sono state le cause della scissione, attraverso una relazione sul movimento socialista in Italia. Dovo aver affermato cho la òcissione avTebbe potuto essere evitata, l'oratore considera le cause più lontane che hanno P-Ortato al grave avvenimento. Il problema della «fusione» era stato apparentemente acoantonato. In realtà il Partito era indti.l'izzato semprn sulla vecchia straida e la maggioranza dei vecchi socialisti si era riunita intorno a «Critica Sociale» per la difesa delle po izioni democratiche in seno al partito, che erano seriamente minacciate. Venne il congr-e.sso di Firenze che avrebbe dovuto significare una svolta decisiva della linea P-Olitica fino a quel momento seguila. Tutti sanno come sono andate le cose: la corrente democratica vitio1·iosa al congresso, non seppe decidersi ad assumere le necessarie responsabilità imposte dalla nuova situazione. Si è preferito il compromesso che da Firenzo ci ha portati dir-itti alla così detta scis ione di Roma. Il congresso cli Roma ha indicato una volta di più che, nel P.S.I.U.P. coesistevano due partiti ideologicamente divergenti che urtando i creava.- no la propria impotenza. La situazione potrebbe ria sumersi così: la scissione avrebbe potuto essere evitala se fossero. state accettate alcune proposte come il l'invio del COilr gresso, la momina di Commissioni paritetiche e la completa revisione dell'apparato a sh-uttura totalitaria del partito. Le proposte non furono accettate e risultò mollo chiara la volontà della così detta sinistra di voler conquistare a tutti i costi il Pal'tito. Vista l'impossibilità di poter svolgere un lavoro di opposizione costruttiva che ai-ebbe staio possibile se i diritti della minoranza fossero stati voramen le ri pettati ,alcuni compagni hanno abbandonato il vecchio Partito, convinti dell'impo sibilità dell'azione. PeT onalmente, l'oratore dice d'essere stato contrario a questa decisione. Una constatazione necessa1,ia che og,gi bisogna fare è questa: in Italia ci sono due partiti socialisti. E' da augurarsi che a breve (Continua in 4.a pagina) ....

Bi Le condizioni della rinascita soelallsta DISCORSO PRONUNZIATO DA IGNAZIO SILONE AL CONGREiSSO DEL PA,RTITO D'AZIONE Devo com.i.nciare ool confessa l'vi, o compagni, che ancor prima di crue.sla vostra così cordiale acoogl ienza, io non mi sentivo tra voi ospite o invitato, ma compa,g,no tra compagni. Questo vostro oongresso 1·appreoon<ta certamente UJ1a data importante nel p-roce.%0 ii riorganizzazione del socialismo nel nosLl'o paese; c.sso ooinoide con la ~ine d~ una fase politica i I cui bila,ncio, purtroppo e pa.s.s1vo pe1· lutto l'anlifa.sci1Smo. Di lutti i paesi d'Ew·opa che in qualche modo hanno partecipalo alla guerra o ne banno subite e -ri.6:entile le conseguenze, !"Italia è attualmente il meno riILUovato nelle sue slmllure sociali ed economiche. E questo non ceirlo per mancanza di energia o di voJon1à, ma perchè le forze più lucido e volitive della democrazia italiana si sono lasciale ,ricallare dalla gue1.Ta di liberazione in poi e co- .skingere in una immobilità ohe minaccia di e.ssere .fatale. Così noi rinunziammo a dare un contenuto politico e sociale J)IDCCisoalla no~lra guerra ji liberazione, conducendola as.sieme ai conservatori e tacendo i motivi nostri della guerra per il successo militare della guerra stes.sa. Noi tardammo a porre in terimini d'immediatezza i p1roblemi e~enziali del rin.novamento politico, economico e sociale del paese anche dopo la cessazione della guerra, essendo :ricattati daUa incertezza della .sle.ssa Costituente, ed iniziammo u.na lotta politica la cui rivenlicazione es.senziale era quella del cam- •biamento oo.,,1ituzionale. Oggi, giustiJicando la stessa immobilità e la mancanza di una politica più precisa e più 1·adicale, .si allude spesso al ricatto del oocondo refo.rendum. rilà morale che può servire di esempio ai socialisti <legli altri gruppi e degli altri pa,rliti. Il primato del programma politico concreto ..s.u tulle le altre considerazioni costituisce anche la migliore, la più oggettiva e sincera ris1Josla alle domande: Fin dove deve andwre l'unità socialista? Quali partiti, quali gruppi jevono parteciparvi? Soltanto un piano socialista, ooltanto una politica socialista, può ~egnare le frontiere dell'unità che noi tutti auspichiamo. Io non voglio ripeter€ le co e giuste e precise che qui vi ha esp~ lo il compagno Riccardo Lombardi, che io considero uno degli uomini più pienamente sociaJi,o.li che aJ)bia oggi l'Ilalia e con il quale io concordo pienamente. :Ma vorrei accennare brevemente ad alcune condizioni politiche fondamentali che sono preliminari per l'efficacia di ogni azione politica social~ta. La prima di queste condizioni fondamentali è di evitare ogni interferenza tra la politica socialista e la J·ivalità tra le potenze moniiali e di spezzare manovra dei gmppi conservatori del nostro paese, che tentano di dimostrare una solidarietà tra i propri meschini interessi di gruppo e la politica della grande democrazia americana. Se noi non rea!izziamo que~la condizione, se non spezziamo questa falsa ed a,rbilraTia solidarietà, noi ci avviamo v€rso una tragica prospettiva che può definirsi •alla greca•. Noi poi.remo avere, cioè, una maggioranl!a ji sinistra ed un pae,se di sini.slra, ma sarà una maggioranza che mon potrà govern.a,re, che non potrà amministrare, che non potrà nutrire e far lavorare gli italiani. Ci troveremo, Ì116omma, nella situazione lragioa nella quale F-i trova attualmente la Grecia, dove ad una situazione nel paef.f orientala nettamente a .sinistra corrisponde un governo reazionario. SOCIALISMO MADE IN ITALY :Noi eviteremo questa sciagura, che sarebbe mortale per la democrazia italiana, se riusciremo a spezzare quella identità d'inle.re.<,si che i reazionari i la liiani per sa] vare sè stessi e rovi,nare il paese vogliono stabilire tra loro e la grande democrazia americana. In un'altra Grecia (con cui l'attuale ha in comune solo la continuità geogtafica), nella antica Ellade, durante un centinaio d'anni, ogni città, ogni villaggio po.ssedeva due partiti, entrambi iello lraniero: il partito macedone e il pa,.rtilo romano. I cittadini tentavano cioo di oopr,affar~i cercando l'appoggio delle due Potenze che allora si dispu1avano l'egemonicr del Mediterraneo. Sarebbe una grave sciagum per la democrazia italiana se la lotta politica in questo paese dovesse polarizzarsi tra un partito russo ej un partilo americano. Sarebbe la 6icura decadenza, saTebbe la morte. Uno dei compiti fondamentali dell'unificalo partito .socialista -sarà, perciò, la eliminazione di lutti i sospetti che possono alimentare la leggenda ,;econdo la quale certe riforme in (fl1eslo pae.se possono servire ad infeudare l'Italia ad una Potenza antagoni$la a quella. americana. ~oi dobbiamo affermare - ej è la verità storica cui dobbiamo es- .sere fedeli - che il socialismo in Italia è un fallo orgarn.ico della società itafatna, è una ri1Sposla locale a problemi looali, non è merce d'importazione; e noi vogliamo realizza.re quanto più 60Cialismo è pos.sibile, quanto più gil.lf,tizia sociale è pos.sibile, indipendentemente dagli antagonismi delle grandi Potenze mondirali. Non è il oonno del poi questo che ci fa condan- 'll!a.re ;i.a, oonclolta, se,gui4a fi.noTa e ci fa amaTa.men te constatare che di lutti i movi,menti di liberazione che vi 6'0DO stati in Europa negli ultimi anni, il nostro è quello che rappresenta il bilancio più passivo per ciò cho riguarda il rinnovamento 1·eale, eoon·omioo e sociale. Ci ha piuttosto fallo difetto, quanto più ne avevamo bi.sog.no, -H senno della vigilia. Alcune verità che sembravano luoghi comuni -negli anni dell'attesa e che Tias.sumevano le espeUn partito orientale nell'Europa oeeldentale -rienze del oocia.li.6mo e della democrazia europea dell'alt.ro dopoguerra, la dolorosa espro-ienza tedesca ed anche l'esperienza spagnola, ci dimo.slravano come il tempo sia un fatto.re deci.sivo in tutti i rivolgimenti rpolilici e sociali e come, oltrepassalo il periodo di oriai nel quale le forze creatrici delle m~ oono a di,sposizione lei partiti .rivoluzionari, diventa a.ssa.i arduo, oo non impos-sibile, .raggiun- .ge.re le mete che erano a portata di mano allorchè la crisi attraversa1Va la .sua fase più attiva; e quelle verità oono state neglette. C'è stato un abiis.so tira la ,responsabilità .storica ohe incombeva sull'anlifa..scismo italiano, tra la g.ravità dei .suoi compiti storici e la coscienza dei 6Uoi prota.goni.sH più responsabili, di quelli ohe dietro di .sè avevano le forze capaci di realiLzare gli obbiettivi della liberazione. Dopo la repre.%ione del '-IB operala dal generale Càvaign.ac contro gli operai di Parigi, un. Tivoluzionario russo, Ale.ssaardro Herzen, iisse alla borghesia f•rancese: «Ah, voi non volete il socialismo? Ed avrete la guer:ra cli 30 anni, la guerra di 50 anni e disasbri 61C.Ilza fine•. Le diJrficoltà che noi a;bbia.mo voluto evita.re alla guerra di liberazione ed a!l'impos,tazione della campagna isliluzion-ale, quelle diffi-00ltà oono wa mollo più gra,vi, se vogliamo, come dobbiamo, Tealizzare le riforme .strutturali del nostro Paeoo. No.n vi tedierò con un'esposizione di tutti i temi che ireniono attualmente difficile e gravoso un effettivo Tin.novamento i,ocial~la dell'Italia. Si tratta pi'lltt-osto cli identifica,re, per dirla oon una immagine di Lenin, l'aneilo della catena da afferra,re per poter sollevare l'intera catena. Quest'a,nello è senza dubbio oggi l'unificazione di tutti i socialimi concordi in una chiara e conareta poli1ica oociaili,sta. Ciò implica un ulteriore trava,glio interno ilei partili e g,ruppi esi-slenti. Ciò richiede uno aforw. Le ..sci.ssioni e uni.ficazioni sono sempre difficili perchè comportano difficoltà psioologiche, il folore della se.pa,razione da amici e compagni cari, l'abbandono cli posizioni traclizion&li. LE .SCISSIONI NON SONO MIAI TÈiMPESTIVE ll rimprovero che alla ma,ggior parte delle 6Ci.seion.i ..i può muove-re è proprio quello di arriva.re oon ri·trur<lo. Fu tardiva, per il riconoscimento di tutti quelli che avevano .sufficiente chiaroveggenza per ecorgerlo, Ja scissione .socialista di Livorno del 1921, negli a,nni deciSÌIVi dell'altro dopoguerra, poiché la prees-i.stenle unità formale immobilizzò l'ala moderata. e l'ala ri,voluzionaria iel oociaJismo italiano'. Ed è un .g,i,ave ertore storico e sintomo di :pigrizia mentale o di vuota demagogia il voler attribuire ,a queUa scissione delle forze proletarie in Italia nel rn21 la responisahilità .della vittoria del fa.sci&mo nell'anno sucoesaivo. In realtà la .soonfilt& -proletaria .fu .il prod-ot1o di u,n.a debolezza ìntr.ineeca· del social~mo i•taliano, che ai e.sa.uri in sterili agitazioni, infatuato in oonati rivoluzionari repelden.ti .alla. .storia o al oo.stume ita!iano; e la villoria del fascismo non fa 1-a. oaru,sa, ma fu il prodotto ji quella intrinseca fatale debolezza. La scisaiÒne fu allora tardiva e le unificazioni suooe.s.sive avv-enule in terra d'esilio, furono anch'oosre tardive. Peroh.è aHo 6-lesso modo oom'è difficile sepa,ra,rsi da,gli ~ci e dai compagni oon i quali si sono divisi:' dolori ed esperienze deHa lotta politica, ugualmente nelle unificazioni vi s-ono difficoltà che -proven,gono d-all'.amòr proprio, fai patriottismo di setta e talvolta anche dall'opposizione di interessi limita li e meschini. Il partito .socialista italiano di unità proletaria, il vecchio parti lo che aveva questa missione l'ha fa.llila; e que.st.,a. è una delle cause più gravi che giustificano l'avvenuta sci&.Sione. Nello schieramento dei parti li socialisti d'Europa, che è assai vasto perchè va jal laburismo i,nglese rfino al socialiamo dell'oriente europeo, della Polonia, della Romania, della Bulgaria, in questo 1Schieramenlo il vecchio partito r&"OciaJislaitaliano di unità proletaria a,ssomigliava di più al .socialismo rumeno o bulgaT-0 o polacco, che a quello .francese o belga o svizzero. E non vi .sarebbe stato nuJJ,a di male se l'Italia, dopo Ja ooconda .guerra mondiale, .no.n 1Sitrovasse in una situazione ben di versa da quella della Romania, della Bulgaria, della Polonia. li paradosso del P. S. I. U. P. era di voler essere un peirtito .socialista orientale nell'Europa occidentale. In altri termini la .sterilità del P. S. I. U. P., la .sua impoten.ia., la sua cris.i, derivava.no dal fallo che e.sso era 'I.Lil semplice doppione del P. C. I., ch'esso era oioo gravalo dall'ipoteca di non es.seTe interamente libero nel suo orientamento di politica estera: era vittima, insomma, della Bte.ssa limitazione che restringe le possibilità politiche del pa,rtito comunista, in::lipooden.lemenle dalla quantità dei voti ch'esso può raccoglie.re. E' dunque nell'inleresc,e generale una .necessità urgente di sottrarre la politica sociale del nostro pae.se d-a. ogni ombra, da og,ni oospetlo che possa giustificare il giuoco dei ceH conservatori, 'l quali •b'J)erano e oontano .sull'-a.iuto dell'America per conservare i propri privilegi già condannati. La ooconda condizione fond,ament.a:le per il successo di una politica .90CiaJi.sla nel ooslro paooe è_ di riuscire a .sepaTarie nettamente la causa dei valori religiosi c1a.quella della con~-ervazione di istituti sociali ed economici storicamente condainnati. E' un problema grave, ohe nessuna formula <li oon,g,re.900 può da .oola risol-veTe; Ja Chiesa nel nostro .paese si sente ora minacciala dal pericolo ii esoore privata di una buona parte della .sua attuale libertà, dal pericolo di cadere ootlo un regime alla JaTOvlavski (il quale fu il fondatore della società dei senza-Dio sovietici) o alla Combes (che istituì in Francia le leggi contro le congregazioni re'li.giose). La Chiesa, che rispetto alla democrazia 6i trova in fondo nella stessa posizione del comuni.smo, cioè in una pooizione ambivalente, in posizione che non è pregiu1izialmente oontr.:uria nè favorevole, in una posizione che può -a.ocella,re la democrazia 1Sequesta non contra.sta con i suci finj propri, la Chiesa è attualmente a.ssai preoccupala dell'eventualità di u,na vittoria deUe .sinistre. E non va.lgono certamente le votazioni tattiche dell'art. 7 a rassicuTarJa in proposito. Sono forse infondati i timori della Chiie.sa? Pa,rliamoci chi.aro, compagni: es.si non 6'0UO infondati. Io credo che senza .furberia, .senza inganno, senza .e.spendienli tattiCi. __: che in questo campo non riaolvono nulla - il socialismo italiano deve, oon spirito -reali.stico, con lealtà, con gravità, oon sincerità ~Iuta, affrontare questo problema del mofo come effettivamente sepa,rare la lotta che esso vuole con· durre per l'emancipazione soci-a.le delle cla.àsi lavoratrici, la lotta cioè contTo il grande capitalismo monopolista della Ohiesa e del cristianesimo. E' un problema .non facile a risolvere percbè ciò richiede non -un espediente lattico, non un inganno, non una manovra utilitaria, ma un omaggio ~incero a,Ua veriità, una modifioazione pTofonda e duratura, diciamolo francamente, iel modo di pensare e di .sentire della maggioranza degli 'li-Omini di sùristr.a, o almeno dei loro dirigenti. Ma ,riflettiamo a questo: il cristia.ne.simo hra già modelJato e permealo di .sè civiltà assai diverse dal punto di vista &t.rutturale. Sono 61ate cristiane a mofo loro le antiche civiltà bizantine e la civiltà feudaJe dell'occid1IDte, cosi come oono a modo ioTo cristiane l'odierna civiltà anglosassone e l'odierno mondo mediterraneo. Questi esempi dimootrano che non c'è nulla per cui pos.sa neg-a.rsi che il cri<&tiane.simo ooerciti 'UIleriorrnente il suo magistero treli,gioso e mora!~ in una ..società 60nza capilali1Smo. E, rientm nella sfera dei doveri dei -socia.ìisli .iimo.slrare che è possibile .spezzare quella solidruri.elà moslruo- .sa che 1ende ora a. ri-stabilir&i tra i valori ,religiosi, rappre.senta;ti dalla Chiesa cattolica, e ,gli interessi del.la con.9el'vazione di fonme economiche parassitarie ed immOTtali. È se una lode va data sinceramente a voi, compagni del partito d'azione, è di affrontare, oggi, que.<,to tema fondamenlal-e dell'unità sociali-sta con runa a'llclacia e un di.sinte.res.se che rivelano una forma superiore di coscien1.1a. Pe.rclm se vi -sono uomini i,n HaJia nei quali oorebbe giustificalo un atlaccaimento fanatioo al nome del proprio partilo, pel' oui tanti 8acrifici av<lle affrontati e tanti martiri si sono immolati, sa,rebbc proprio il vostro paT- N<i questo deve .sembrarvi, compagni, un voler lito. Il fatto invece che in questo dibattito PeT Ja re.stringere l'ideale 50Cialista aU.a mera sfera delunit.à. ooc-i,a,!ista voi panele fut prima li!la ed esclu- l'economioo e del .sociale, perchè, in fin dei conti, aivamenle i problemi dell'orientamento dell'azione ogni p.rofonJ-a. rivoluzione comporta sempre un rinrivel-a una maturità, diciamolo pure, una superio- novamento del oielo e della terra. Ma il cielo non ot ca G no Bianco si illumina o sohiarisce come si lavora e fruttifica la terra. Può bastare, io p<lnw, formulare, ad esempio, i seguenti quesiti: 1n una società .senza proprietà privala conserverà la Chiesa la sua attuale stutlu.ra feudale? Ohe co.sa potrà essere in un mondo sociali,i,ila, in un a:nondo senza frontiere, .senza imperialismi, un concilio ecumenico, 'UD concilio cristiano? Ma queste modificazioni interne, questo adatta.T.si della Chiesa alle forme .storiche che via via assume la società degli uomini, è un fatto da la.r8Ciare ai credenti. Noi come politici dobbi-a.mo allontanare dalla. prospettiva ii una villoria delle 1Sin.i.stre lo spettro che ciò comporti per la Chiesa, nel no- -stro paese, 'llll regime alla Jan·ovlaski o un regime .a.Jl,a Combes. Jn -una -sfera più limita.la, io credo che la terza condizione favorevole allo svolgeN.i della demoora.- zia in Italia e a una politica aucl:a.ce di ooci-alismo sia quella di faciJita,re un'evoluzione liberale e de- ~oc.ratica dei movimenti di de.stra. Non dobbiamo, msomma, re.spingere verso il neo-fa.sci..smo tutti gli ex-fasci6'li. A qua.sto riguardo la. politica della democrazia è .stata assai cont,raddiloria, perchè mal si concilia un'inca'llta e prema.tura e totalitaria amnisti•a oon 1a per,sisleini,a di fOlrnle polemiche che inohioc1a.no la illos1.Ta lotta politica ,nella fa.se o:- trepa..ssé!Jla dell'antila.scismo e allo &t.illfoidio quo- -Lidia.no delle raggre.s&ion,i, delle devastazioni cli locali, delle minaooie tra avversari politici. IL SOOIALISMrO PUO' FARE A M,EINO DEI MITI Nè ai veda in questa volontà qualche cosa ohe sia pur,e lontanaimenle, p<>ssa richiamare il trasfor~ mismo politico; ,le divisioni e le lotte anohe acceoo e inlispensabili in una democrazia; ma le clivk<.ioni sui problemi attuali, sui problemi vivi, non su queL li oltrepa.ssali. Lasciamo che i morti seppelli-scano i loro morti: poni.amo d.avanli ,alì'opin.ione pubblica italiana i problemi rea.li dell'oggi e del domani e su que.sti problemi inviliamo gli italiani a differenziarsi. 6'C neoessari9 ,a dividersi. Tutto ciò non è certamente quaJoosa di nuovo. Tullo ciò è stato varie volte già detto e con molla maggiore eloquenza della mi-a.. Eppua-e queste cose in appa•renza cosi rulide e viciine, .sono sempre dava,nti a noi e ci .sembrano irraggiungibili. Capita a noi come - sous.ate l'immagine - a quelle gro&- ~ mosche che chiu-se in una oamera battono continuamente la lesta contro i vetri lella finestra: esse vedono il cielo, '1a luce, le colline, l'aria libera, ma non vedono il vetro che impedis-ce di .spazia.re nella reaJlà veroo la quaJe vonebbero vola,re. E' certo non serve a nulla battere la test.a oontro l'ostacolo; val meglio ceroare cli aprire la finestra. Ora io credo che questo congres!,IO segnro-à u,na c1a.ta importante nella storia del socialismo del nootro paese, appunto perchè esoo indicherà oome apri•re una finestra verso l'uni<tà socia.Ji:1,tadalla qu,ale ancora ci di1Videil Jiaframma dei p,regiudizi e delle divisioni .settarie. Gli o,slacoli contro que.st:1. unità, verso la quale tutti ardentemente tendiamo, sono stait-i già identificati, e io no:n voglio farvi perdere cl.e! tempo per a,nalizza.rli di nuovo davanti a voi. E&i sono, innanzi tutto, dei resid'l.li di iJeologismo. L'ideologia che ha adempiuto Ll suo .ruolo di mjto, ed è stata una leva potente nelle ,fasi J)'?'ecedenti del oociali8Illo, è attualmente non soltanto i•n Italia., ma pre.sso i partiti <&Ociali.stdi i tutto il mondo, in grande ribasso, - non intendo per ideologia la comune fede e spera:nza nel soci.alismo, ma Ja loro giustificazione jnlellelluaJe elaborala ne} secolo .scOTso. Da quanfo iJ socialismo mondiale non è più 60lto ìa di.rezione spirituale dei ledeoobi, di Karu1sky, di Rosa Luxemburg, di Bernstei.n, di Hmerding, da quando il socia1i'5Illo tedesco è staio politicamente e ideologicamente battuto, da quando la lirezione e l'ispirazione centrale del socialismo di tutti i paesi si è spo.sLata verso occidente, verso J'iinghil~ terra e ver.so i paesi .scandinavi, per ciò che riguarda le forze laburiste e socialdemocréll!iche, o verso la Jttrancia e il Belgio, per ciò che riguarda il .sociali.smo a noi più vicimo, non è più l'ideologia - nei se-nso di determinata teoria scientifica o filosofica - l'elemento disorimi.nanle .iel reclutamento .socialista, ,non è più l'ideologia la sua forza principale, e il oociali1Smo non ba più, non può più avere, pregi·udiziaJi di ordine filosofico. Non .si aderisce più al socialismo per l'adesione a 'UD corpo di obbligatorie doL11rine ortodosse, rn-a. per una ri.spoola affermativa al programma politico e sociale che il socialibmo presenta. Quindi cade l'obiezione al vostro preteso non marxi..smo: il vostro socialismo non è di una specie inferiore o spuria solo perchè voi non siete marxisti. La Jebolezza del P. S. I. U. P., il ,.uo a,nacronismo, era appunto questo: esso pretendeva <li avere un'ideologia e non aveva un programma. Esso era un partito confessionale della specie più deteriore. Se anche noi faremo in Italia questa interna rivoluzione e ci emanciperemo definitivamente dai residui di ideologismo che ancora. annebbiano o inceppano la nostra azione politica, noi elimineremo uno degli ultimi ostacoli che po~o opporsi alla unificazione di tulli i socialisti concordi in una politica socialista e contribuiremo a mo::lernizzaTe la vita politica del nostro paese. IL PRIMATO MORALE DEL P. d'A. L'unità sociali.sta riguatda tutti. I problemi del socialismo sono i problemi di tutti. Ed è questo oorlamente, o compagni, il merito principale della vo- ~tra decisione di fare di questo oongTe.sso non l'assemblea chiusa di un'organizzazione, ma una tri~ buna aperta ai .socialisti di lutti i partiti e di porre ~ll'or:line del giorno questo problema, che è oggi 1J problema centrale della democrazia italiana: la costituzione d1 un partilo socialista forte libero e indipendente, aperto a tutti i socialisti si~ceramenle democratici concordi su un programma chia,ro e concreto. Ad un paese per tante ragioni ~raggialo, depres~ e avvililo, il vostro congresso, che .si sta marufesta.ndo unanime in questa volontà, dice oggi una alla parola di speranza. Ed è con questa speranza che io chiudo. Se l'unjlà oocialista non si realizza subilo, al termine ii que.slo congre.sso, prL ma di separarci, noi dobbi..amo però prometterci di realizzarla a non a lungo andare, di mantenerla all'ordine del giorno di tutte l<: discussioni politiche del nostro paese, di imporla. agli .scetliei e ai finti soTdi, di Iairne il problema politico principale dell'oggi, in modo che non, passino non dico me.si, ma non pa.s.sino molle .c;etlimane, finohè un vasto oongres.so di unità socialista possa essere tenuto con la partecipazione vo,.tra e di tutte le altre forze sinceramente sociali.ste e democratiche. E' l'unica parol,a, J'unica speTanza, o compagni, che po.ssa annunziare aJJa democr.az.ia avvilita del nostro paese un fatto nuovo ed hiiziall'e un'epoca nuova. Il messaggio socialista veramente indipendente, di un sociafumo genuinamente it.a!.i,arno,e nient'altro che italiano, un tale messaggio contiene in sè moti-vi di una così grande ricchezza e irresistibile forza. di penetrazione da poter 1,a,ggi'll.Ilgere nell'animo degli italiani quelle profon.iilà dove es.si oono ancora capaci di -senlia-si tutti fratelli -e IS'lliiCitaTe in essi la volontà di riabilitar.si nel -sacrLficio e nel lavoro, per creare trn'Ita.Jia veramente rinnovata, un'Italia veTamenie li-bera, •un'Italia socialista abitabile per tutti .gli ita.Jiani. IGNAZIO SILONE. Associazione P liricreativa I ali n- a API Zurigo - Casa d'Italia - Erismannslr. 6 CASOAI'TALIDAo, men4icam,agg1io947• Ore 15.- Spettacolo teatrale eseguito dal gruppo dmammrutioo dell'API Regia F. !M'. Ba.rblan Per sempre cli 'Eugenio O' Neil, 13 soon,a, 2° atto. Nel primo abt.o della. oommedia c:Lra.mmaitioa in tre atti • PCT oompre, • dello .scrittore americano E O' Neil (nato IIlel 1888), .assistiamo ad una soona · n,a il d.ra.mm•a,tuTgoMichel e IS'Uamoglie, J'arttrioe e l'interprete delle .sue opere rleaitr.ali, Nellv. E' Un OOJltiinuo 5'\lcoede.rsi di slaiti d'ain.i:mo oontrasta.nti. Milchel e Nelly si amlliDJO intensamente e samn.o e-95ere affettuooi619im~, pure di .t.am.toin ilaiD.to .si enge tra di do.ro qualohe cosa che Ji clivid,ee provoca. delle scene viole,nli.ssime, J'ultima delle quali .sembra che debba oondu-rre ad una separaziooe definitiva. Soonvolrto e dioo.rien.tato, Miche! abbandooi•a i.a, oa.sa e cerca v~de-tla e solliE:"o da. urna dOillna di malatf.a,re, Nelly VlSI la U!O vecchm runuco, J obn., che crede di· •a.m,a,re verame.nle. Sen:a amore run .art.to di F. M. &rbl'run. (S<1€g.i<> per UJU d.ram.ma moderno) Vna data ecce:JonaJe :un rutto comico cli Oarlo Sol<levill.ai R,ag,a,zzi filllo •ai 16 Ml'lli non sono Mll.IIJ.ea!,.'Ì.: allo .spelt.arolo teatrale. Seguirà ballo fino alle 18.00 OaMe20 alJe 23 BaDo - Orchestra Bob Denver 19-20 trattenimento Ml ·bar Prezzi d'i,n,g.i;es.so:Signori F.r. 2.•, Signore Fr. 1.50 (T-amz 'l.llld BhlJettsteuer i.!nbeg.rilfen) n bi.glieU,o è vali.do per il pomeriggio e Ja. sera P.ennanenza aHa Cc,operativaltaUana di Zurigo Avviso ai compagniticinesi e italiani Si am>erte che tutti i rvenerdì sera, il compagno Emaio Regalini, deila. Sez. Soc. Tic. sarà a completa disposizione pe-r col,oro che abbia-no bisogno d~ schia,rùnenti, ,consigli ecc. con particolare rif.erunento a quanto concerne: ricor,si, imposte, troduzioni, assia.ienza, ooc. SegnateVi sul vostro taccuino ,questa inforanooione che potrà esservi molto utile in qualsiasi momento. Lia permanenu è -a.perle. .alla Cooperativa Italiana della Militar-strasse 36 dalle oT., 19 alle 20. Ohi non può recarsi di pe.r.so-na e avesse biso~ gno di inf-or-mazioni del g.enere scriva al s-e.guente indirizzo: Emilio &golini, Wasserschopfi 39, Zurigo.

B .Ca Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In Svizzera PRIMOMAGGIO DI SOL/DAR/ET A Questo anzitutto in applicazione del principio di solidarietà operaia i_nternazionale, ~ioonosciuto generah:nente utile e necessario per il bene di tutti i lavoratori. In secondo luogo per affiatarvi con noi circa le misure da prendere per alfrontare e condurre la lotta accortamente e vigorosamente, in modo da assicurarci il successo. In terw luogo per assicurarvi l'indispensabile aiuto finanziario dmante la lotta - valido aiuto che la nostra Federazione accorda soltanto ai suoi soci. In qua-rto luogo per impedire che gli imprenditori si cttlli~10 nell'insana illusione dri .potersi servfoe di voi ,come crumiri oontro di noi in caso di sciopero. Il togliere immedi,ataIDente e recisamente agli imprenditori ed alla loro organizzazione ]a, speranza che voi vi presterete alla vile azione di crumiraggio contro i vostri compagni svizzeri, potrà contribuire ad indurre gli uni e l'altra a riflettere seriamente e forse anohe ad evitare il conflitto. Ai compagni dell'arte edile venuti dall'Italia La Federazione Svizzera dei lavoratori Edili e del Legno ha inviato a tutti i compagni italiani dell'arte edile emigrati in terra elve- ·tica, il -seguente appello: Compagni muratori e manovali giunti dall'Italia gradit.e ill nostro saluto fraterno, l'espressione della nostra v,iva simpatia e della sincera solidarietà operaia. La sorte Vi ha spinli nelle contrade elvetiche e noi siamo lieti di avervi nostri collaboratori nella grande, ci vile opera di edificazione incombenteci. E!.. nostro v.ivo desiderio d1 stringere e mantenere con voi rapporti cordiali di amicizia, come si addice a lavoratori onesti e coscienti di tutti i paesi e di tutte [e lingue- &periamo che pure voi siate ~imati da sentlimenti uguali e stringiate volontieri la mano fraterna che vi porgiamo. Amici i talianti, voi trovate nel nostro paese condizioni di salario non buone ma alquanto migliofi di di quelle e.c;i.stenti nel vostro. Sappiate che tali condizioni non sono state sta·bmte spontanea.mete dag1i imprediiori svizreri, no, se foose dipeso e diipendesse da ta,li signori i salari vigenti .sarebbero :notevolmente più bai86i di quanto sono. E' stata la nostra Federazione ohe - con sfor:z,i oostanti, tenaci e pressioni culminante sovente 1J1ellaseria ·m.iJnacciadi sciopero - ha fatto elevare seru;iibila:nente .: salari in tutta l,a Svizzera. Ed è pure merito della Federazione nostra di aver fatto ridurre, parecchi anni ad,dietro, l'orario di lavoro in tutto il paese. Tale niduzione dell'orario è stata utill.issima a tutti i lavoratori edili svizzeri ed ha creata la possibiliirtà di occupare un maggior numero di operai. E' pertanto in oonseguenza di ta,J,eriduzione che gran parte di v<>i può trovare lavoro tra noi. Se noi la:vorassimo tanto a lungo quanto volevano e vorrebbero gl'imprenditori nostrani, nella SvizZf}Ta non Vi sarebbe posto per voi. Vi diciamo questo solo per dimostrarvi che le nostre aspiramni ed i nostri sforzi tendenti a migliorare le nostre condizioni sono utili anche a voi e per evitare che voi crediate che sia merito d·egl,i. imprenditori se voi avete potuto trovare occupazione nella Svizzera. Compagni operai La Federazìone svizzera dei capomastri si è impegnata formalmente di fronte alla nostra Federamone ed alle autorità svizzere ad applicare scrupolosamente anche a voi ie condizioni di lavoro e di salario stabilite dai contratti collettivi di lavoro stipulati con noi. Crediamo che manterrà l'impegno assunto. Ma ciò non esclude che singoli imprenditori, ·col pretesto dell'urgenza del lavoro, cerchino d,i indurvi a lavorare olltre l'orario stabilito dai contràtti collettivi predetti. Ebbene è vostro stretto dovere di rifiutarvi categoricamente di violare i patti vigenti, nessuno lavori oltre l'orario stabilit-o dai contratti collettivi. Nei casi di assoluta e dimostrata urgenza, per li., quali anche i -nostri contratti ammettono lavoro straordinario, notturno e rfestivo, si deve esigere intraru;igantemente la oornis-poru;ione dei supplementi di salario fissato daii contratti stessi. E' nell'interesse operaio generale cli fare applicare ovunque ed in ogni tempo tale regola. Vi preghiamo vivamente di denunciare immedia-- tamente alla nostra organizzazione, rispettivamente ai suoi fiduciari, ogni eventuale tentativo padronale di indurvi a violare i patti stabiliti. Comunicateci pure ogni abuso ed ogni ingiustizia che venissero compiuti o tentativi in vostro danno dagli imprenditori, dalle autorità ·oppure da altri e fate affida.mento sul nostro pronto intervento in vostro favore• Per il miglioranento detle CiCJ!llfdizJonl idi I~ e 41 Nlwio Cozqp~i, Noi abbiamo bisogno e diritto di migliorare ulteriormente le condizioni di salario e di lavoro. E siamo risoluti a farlo con tutti i mezzi. All'uopo abbiamo presentato fin dallo scorso febbraio alla. Federazione dei capomastri una, serie di -richieste tra le quali figurano: in base alle disposizioni dell'a.rticolo 323 del Codice delle obbligazioni svizzero, se i salari previsti dai contratti collettivi sono più alti di quelli fissati dai contratti indviduali, valgono i primi. Quando faremo aumentare i salari <liei nostri contratti, gl'impremditori saranno quindi obbligati a corrispondere anche a tutti voi salari superiori di quelli stabiliti dai contratli individuali che detenete). E.sse sono giuste e giustificate. Ma gli imprenditori le considerano esagerate e si rifiutano di accettal'le iintegralmente. Bisognerà qu1ndi trattare in meril,o. La nostra Federazione è animata dalla migliore volontà di giungere ad un accordo in via amichevole, ma è fermamente risoluta .ad esigere quei migliora.menti che reputa urgenti, possibili ed assolutamente necessari per tutti i lavoratori edili. Se gli imprenditori si ostineranno a rifiutare tali migliorament lo sciopero sarà inevitabileCompagni italiani, siamo sicuri che voi vi renderete pienamente conlo dell'importanza della question:e e della gravità della lotta che potrà scoppi-a.re alla scadenza dei contratti collettivi vigenti, che avverrà alla metà dii maggio. Non dubitiamo un solo istante che in caso di lotta vi schiererete unanimemente al nostro lato e combatterete con noi la g.rande battaglia per la causa comune. Ma dobbiamo chiedervi vivamente di non attendere ad unirvi a noi aUo -scoppio del confl'itto, bensi di farlo immedùrtamente. Avanti compagni edili ita!iani,~ aderite fidenti, senza il minimo indugio alla nostra Fede:razione, schieraitevi suhi:to al fianoo dei vosl,ri fratelli svizzeri, che hanno lottato e vogliono lottare per il bene comune. Non temiate di nulla, nan lasciatevi intimidiré da alcuno, le leggi democratiche svizzere .assicura.no anche a voi pieno ed ampio diritto di organizzarvi e di solidarizzare con noi in ogni azione legale. Con l'unione e la solidarietà al successo, alla vittoria! Viva la solidarietà operaia internazionale ! Zurigo, primavera 1947. La Federazione svizzera dei lavoratori edili e del legno Al Congresso d1 Zurigo .Autonomia e unità nel ■egno della demoerazla L'ordinedel giornovotatodal Congressodel socialisti italiani In Svizzera Il congresso del Partito Socialista Italiano in Svizzera deplora che notevoli diversità di concezioni e di metodi sorti e sviluppati nel Partito Socialista Italiano ne abbiano provocata la sci86ione. , Esso si ,augura che il processo di chiaraficaziOìlle delle idee si compia r~pidamente e tutti i socialisti italiani possano ritrovarsi pr~to uniti in un unico Partito, con. struttura demooratica, forte battagliero, as8ertore fervente delle giru:;tizie sociali nella libertà, guida sicura del popolo italiano veTso i migliori desbini. Esaminata la situazione della Federazione Socialista Italiana nella Svizzera e considerati i compiti speciali che le incombo-no -- dife,.sa dei lavoratori italiani nel paese oapi tale, diffusione delle idee socia,liate, ooHaborazion.e col movimento socialista e sinda cale indigeno - il congr0S6<>reputa che sarebbe un errore gravisaimo l'estendere anche alla Federazione stessa la scissione attuata in Italia. Per conseguenza vi.sto che pure tra 1 aooi della Federazione medesima vi sono i seguaci di ambedue i partiti socialisti italiani al fine di evitare la scissione e mantenere unite le forze esistenti per continuare ed inténsificare ,l'attività socialista., Decide di proclamare l'indipendenza della Federazione -da ambi i partiti. In Svizzera non esistono quelle condizioni ·che determinarono la scisBion.e in Italia. I socialisti italiani nella Svizzera continueranno perciò a svolgere opera proficua di comune accordo, anche nelle esiBtenti divergenze di vedute. E che il loro esempio possa eBSere di auspicio per la riunificazione di tutti i socialisti d'Italia. ·- Zarlgo Il ventennio di vita della società ,,Mansarda" Hanno amato la Ubertit quando non. era lacUe amarla Fondata. nel 1927 da un gruppo di antifa.- conoscere la serietà e la fede tra i molti che scisti. iialiani la società compie in questo oggi si professano antifasc,isti. anno il suo ventesimo anno di vita. La Mansarda ha raccolto un gruppo di itaLa società non era. legata a lll-essunpartito liani che hanno amato la libertà quwndo non politico e si proponeva di aiutare tutte le era. facile amarla e che hanno odiato l'ininiziative dirette contro la dittatura impe- giustizia ed agito contro di essa quando quelrante, con contributi dati alla. stampa de:lle li che la usavano avevano dovunque gli onori varie correnti antifasciste, oon somme inviate ed il potere. Per la sua attività ill. gruppo a famiglie di detenuti politici- Soccorsi per della « Ma.nsardia , ha ra.pprese;ntàto, nella sua bamb1ni italiani poveri e tubercolotici ed •a:l- forma specialmente circoscritta al campo astività completavano il programma. .rea.lizzai:9 sisten'ziale, un'.opera di resistenza alla dittadalla «Mansarda>, tura. e è nostro dovere rendergli in OC<lasione I mezzi per tale attività erano ricavati in del suo onorato ventennio di vita, il dovuto generale da feste e da collet~ ohe i diri- riconOBCi.m-ento. Il vecchio antifascismo di genti col sacrificio ?el lor(? tempo, organiz.- Zurigo porge agli amici della «~Ili.larda» zarono numerose durante il ·1ungo periodo di in quésta ricorI'enza · il suo saluto fraterno vita ,coo-llasocietà. nella realistica constatazione che malgrado il I membri dell'associazione erano amimati ventenµio trascorso molte cose nan sono camda una sincera rfede nella' libertà, dalla spe,- ·biate; molte ingiustizie offendono ancora le ranza di vedere un'Italia migliore più giu- nostre coscienze e richiedono da noi nuove sta. e più il.ibera ed hainno dato prova di que- ililiziative e quella stessa solidarietà che ci sti sentimenti nei periodi più duri, i soli -che teneva uniti nei tempi più ingrati della reaci servano come unità di misul"él valida a ri- zione fascista. Il Ministro ·d'Italia EQidio Reale a Sciaffusa Centmala di ~avoratori,salutano in E9idio -Reale 81 rappresentante detla Repubblica ital:lana. La partecipazione -del ~lo,tiiere Nazio~le Walter Bringolf. La v~i~ ,agli ttabil~nti e aNe off~int. 1) Una ru:luzione dell'orario di :lavoro di Sabato 19 aprile, su invito del compagno 2-3 ore per settimana. in tutta. la. Svizzera. on. Walter Bringolf, coDBigliere nazionale, Ta.le riduzione dev'essere accompagnata da sindaco di Sciaffu.sa, il ministro Egidio un cor-rispondente aumento dei salari i'll modo Reale, accompagnato dal consigliere all'eche ciascun operaio ~a guad,a,gnare gior- migrazione Cappellini, ha fatto una visita nalmente con l'orario ridotto almeno tanto per discutere con le autorità looali, le quequanto guadagna oon quello lungo; 2) Un au- stioni che interesaano l'emigrazione italliana mento generale dei salari di 20 centesimi -al- e per accertarsi, personalmente, delle condil'ora; 3) Un aumento del compenso di va- zioni alle quali sono soggetti i nostri lavocanza da.I 3 al 4 per cento d.eil salario lordo; ratori. 1 nistro, il consigli0'1'.'e dell'emigrazione ed il sinda(l-0 Walter Brin.golf, ideatore di questa 4) Un aumento del compenso per i giorni ife- Dopo i contatti con le predette autorità il stivi infrasettimanali da 5 a 10 centesimi -al- ministro ai è recato a visitare i diversi stal'ora 5) Un supplemento di 10 centesimi al- bilimenti che danno lavoro a molti operai l'ora a titolo d'indennizzo per le ore di lavoro italiani. perdute a cagione del cattivo tempo, nei gior- La sera, aUe ore venti prooiBe, nella maglllini di lavoro incominciati; 6) Il pagamento fica sala della « G.F. Haus », messa gentildell'80 per cento dei premi debl'assicurazione men.te a disposizione dalla Direzione delle contro le malattie. Acciaierie G. Fischer, ha avuto luogo una Queste domaI1<IBsono state presentate per riunione famigliare della 'Colonia Libera tutti gli operai edili occu ati nella Svizzera, alla quale, oltre le clivetae centinaia di laqu· nonche c~r· e~eterlrònte i àoratcoavoratrici, presero .parte il miriunione. · Vassemblea. egregiamente diretta dal segretario della Colonia libera è stata quanto mai entus.iru;mante. Dopo le parole del presidente della Colonia A. Co-lognati e del segretar.io, anche il ministro, con parole che sov.o scese in fondo al cuore d'ognuno, ha toccato tutti i problemi inerenti l'emigrazione, rivolgendo infine un appello alla concordia e a,lla solidarietà ed inneggiando alla rinascita della patria lontana. V-ivÌSBimi e incessanti applaru:;i hanno aa- ,lutato la fine del discorso, profondamente umano e ben diverso da quelli pur troppo noti nel passato a molti italiani di Sciaffusa. L'assemble!li ha oontinuato .i suo.i lavori coll'eaame dei problemi riguardanti la coIonia ed i lavorato1"Ì. Il ministro ha risposto .a tutte le domande che gli sono state poste. Do.po due ore e più di discussione, la riunione si è sciolta lasciando nell'animo di tutti i presenti, una grande impressione e u.n grato ricordo. La Colonia Libera. tutta, grata ed onorata di questa visita invia ad Eg.idio Reale. i più sentiti ringraziamenti accompagnati dall'augurio di un prossa.mo ritorno a Soiaffusa. Wlatertbor l1NME1MORIA Dii GIOVAN,N•AA1R•GUTO Lunedì 7 marzo, in seguito a congestione cerebrale, -esalava l'ultimo respiro la compagna Arguto Giovanna. Moglie del nostro defunto compagno carissimo Augusto, morto or sono tre anni, ella condivideva le idee socialiste del marito. Il compagno Arguto attivissimo . organizzatore operaio era m~lto conosciuto nella Svizzera orientale e specialmente a San Gallo e a Rorscha-c,h. Con la famiglia si era stabilito a Winterthur nel 19-14 e la moglie gli fu valida collaboratrice nei molti anni di gerenza del Ristorante Coope,rativo. La compagna Arguto, dopo~ 1a morte del marito gestiva una piccola trattoria dalla quale traeva li,l necessario per poter vivere, attraverso un lavo-r.o pieno di sacrifici e di preoccupazioni. Il suo locale fu per molto tempo luogo di riunione dehla nostra sezione socialista e da molto tempo il ritrovo domenicale .dei compagni nostri. Fedele alle sue idee anticlericali, ha voluto la cremazione. Ai figli ristri, ai parenti tutti porg.i.amo le nostre più sincere conaoglianze. SEZI0N1E SOCIALISTA ITALIAt,IA Tutti i compagni e tutti i connazionali sono avvertiti che l'oratore per la manifestazione di lingua italiana del Primo Maggio nella nostra città sarà il compagno Domenico Visani, segretario della Camera del Lavoro del Cantone Ticino. Alle ore 15 alla Casa del Popolo (Volkshaus) si svolgerà una interessantissima conferenza. Greaellea VITADELLA COl.:0NIALl8Efl,A Il Comitato della C. L.L nella sua riunrione di sabato scorso 19 corr. ·ha dooi.Bodi organizzare una viBita in comitiva alla Fiera Campionaria dti. MiJano. E• già aseicurato l'intervento del comp. on. Ad. Fnrrer &indaco di G:renchen, del pre&i.den te del P .S.S. comp. Aeschimann e del ministro d'Italia in Berna signor Egidio Reale. Si partirà quindi da Grenc,hen con treno speciale alle ore 5 del mattino del giorno 14 giugno. Il prezzo globale è di fr. 60 per ~rtecipante tutto compreso: biglietto e passaporto collettivi, più vitto e aUoggio per le giornate di sabato e domenica. Si farà iritorno a Grenchen nella serata di domenica sempre con tren'o speciaile. ' Questa manifestazione vuole ese~re al tempo steseo, ,la reati.tuzione della vis.i.ta. fa,ttaci a Grenchen dal comp. on. Antonio Greppi sindaco d,i Milano e la ripetizione della manifestazione di amici.zia italo-svizzera. La comitiva sarà ricevuta in fol'ma uffliciale al suo arrivo da4:le autorità munieipa,li della capitale lombarda. Int;criversi presso il comp. Boffini presidente della Colonia. Il compagno SiJ.vio Quadrom è ,pure -autorizzato di ·raceogliere inscrizioni àl Ristol"ante Traube. Ulteriori istruzioni saranno rese note a suo tempo debito. Ago Ar .. a SEZl°"'E SOC.l•ALISTAITALl,JNIA La sezione socialista italiana si è fatta promotrice di un grande comizio per la ricorrenza della festa del lavoro. Tutti i compagni, tutti i lavoratori di lingua italiana, tutti gli stagionali, devono dare la propria adesione al fine di onorare degnamente tutti gli eroi. e i martiri caduti per la causa operaia. Oratore sarà il compagno Cesare Sacerdote di Ginevra. Lavoratori di tutti i paesi unit~vi. Viva il Primo Maggio, Viva il socialismo. Il comitato promotore ■aa&aUe c~o~1~ L11~Ei~ •r~•·~~~ Il Primo Maggio sarà come già per tutti gli altri anni degnamente festeggiato anche a San Gallo. Per iniziativa della • Colonia Libera Italiana>, ai lavoratori e ai connazionali parlerà il compagno prof. Alberto Preziosi di Basilea. A tutti è rivolto l'invi.lo rJi partecipare al comizio. Viva la festa del lavoro. Roreehaeh COLONIALl,BEiR1AITALl,A1NA A Rorschach, la Colonia Libera Italiana, ha org.lnizzato il comizi.o del Primo Maggio con la partecipazione del compagno Cesare Sacerdote di Ginevra. Tutti i lavoratori, tutti gli amici, tutti i connazionali sono cordi.almen te invitati a voler partecipare alla grande manifestazione.

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