L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 63 - 15 febbraio 1947

Anno XXXVIII (nuovaserie) N. 63 Zurigo, 15 febbraio 1947 LIBERAREE FEDERARE QUl'N DICI NALE 's □ c IALISTA Redazione e Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau, Zurigo 2: Conto postale No. VIII 26305: Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-. una copia cent. 20 Telefono 27 4 7 02 Questa faccenda della democrazia La sua pasizione di Dani.ele tra i leoni lo rende terribilmente sconlento, lo spinge ad una critica distrwttwa e gli fa prender sul serio chi gli promette un partito dei senza partito, dei senza tessera, dei senza distintivo, dei senza prof essionisti politici, e nou pensa neppure che di tutte queste case egli senl€ un intimo bisogno, per cui finirà per fare un partito degli aventi partito, e più settario degli aUri an.che, con tessere, distintivi, onorevoli che ritirano lo stipendio a Montecitorio e una buona dose di re.torica dell'antiretorica. Diceva qi,na persona per bene: «Così non può dwrare». Aggiungeva: «Come prima, peggio di pri. ma», facendo capire con una strizzatina di sottinteso la sua profonda conoscenza del tea,tro italiano. Alla fine scatta: «Bisogna farla finita». Non sp.e.cific-01V<Lche cosa non potesse durare, che c-0sa fosse peggio di prima, che cosa dovesse finire una buona volta. La gente che lo ascoltava per la strada, all'ufficio, a,l caffè, in tram, e•rano tuUe peNone per bene, e tra loro si intendevano: qwesta fac.cenxla delJ.a democrazia ... Il trwunale del caffè l'ha ormai giudicata. La democrazia non è fatta ,per gli italiani persone per bene. Nella sentenza non si dice che cos'altro possa e.ssere sos,Utwito alla democrazia. I giudici probabilmente non lo sanno, vi,vono di ricordi, non pensano wll'avvenia-e. Prima e' era ordine. Il ga,s non mancava mai per lo sciopero dei ga~isti, nè ci toccava andarcene a piedt;, per l-0 sciopero d,ei tranvieri. Il pericolo di· imbattersi ne,l bandito Giuliano o ne.Lia banda del Bracco non esis.teva e non s.coppiavano conflitti armati tra comunisti e qualunquisti. Prima nan c'·era bisogno di lambiccarsi a scegliere un pa.rti4o. La preaccu,pazione della politica non Si aggilungeva alle p-reoccupazioni deUa famiglia e non c'era questa angooieia di prevedere il partito vincente e dd prodursi in doru,i giochi per lasciwre aperte tulle le possibilità. Prima i ministri si occupavano della Patria e non si perdevano in trattaitive per glli:aumenti ai portieri o per i pa,tti di mezzadria. Il prroòleana della Ubertà? Ma ~e persone per benie sono sempre state libere vn Italia, pur.chè non si impi.cciasisero delle cose aUrui: libere di spendere lo stipendio co.m.e volevano, di comprare !'na peUiccia di «la.pin> a.Uamoglie con pall..amenl!'l\'l'~\'111\:~:-•..,.,..:: . , _to falliMU, df aniltwe ai cfnema là domen(ca o a bere il vino dei frati fuori porta, di trovarS'i una ami.ca, di dlir male del c-apo ufficio alle sue spalle, lilnre arvche di strama,lediA'-e gli inglesi, di denunciare 'i scwversivi, di sogna,re l'impero italiano sul mondo. Che volete di più? Le persone per bene co,stituiiscono un buon terzo e fcrs'anc,he la metà degli vtaliani. Burocratici, militari, impie-gat,;, d'ordine e di concetto, commercianti di borsa nera e non, avvocati, altri prof essionisti, tutti insieme costuuÌISc-0no quella media e pi.ccola borghesia italiatna che ha una fisionomia vaga senz~ diubbio, ma tuUa la sua parUcolare. · Qualcuno ha affermato che i medi ceti italiani sano stati la caus-a del fas,cis,mo. Ciò non può dirsi esartt-0, permè alla dittatura hanno conllribuito non meno gli appetiti dei capUalisli o le di,stcordi,e tra i lavoratori, che gli entusiasmi della piccola e _media borghesiia. Ma bisogna pur dire una vo,Ua ,che i medi ceti italiani avevano raggiunto ool fascismo l'apice deUe loro as,pirazioni, che sono le aspiraziani deteriori appunto deU'italiano medio. Una pic.wla pç.rte di eissi partùipa,rono all'azione violenta del fascismo, ma quella di tu.tti l,o,ro, lungi daU',esser soppantazione, era vera e propria soddisfaz.ione. Che cosa chiede infatti lo italiano medio? Ordine e tranquvllità innanzi tutto e comunque mantenu.ti. Una direzione polUica che elimini il :/Ji,sogno di occuparsi personalmente della cosa pubblica. Il tutto ammantato di un alone dd g•randezza na.zionale, fittizia sia pure, ma che permetta di scrive.re Pakia con P maiuoscola e di piangere al, suono della Marcia Rea,le. I loro interessi di dasse sono moUo limila,t,i, nel senso che non e.sistono degli obbi,ettivi concreti diversi dall'aumento di stipendio, daUa pos,sibi./.ità di trafficare e dalla canseguente possibilità di smaltire senza intoppi il poco e il molt-0 ricava.lo dal lavoro. Il fascismo, diel resto, aveva capito tanto bene ques,ta caratteristica ,passività dei ceti mecli, che non fu ma,;, -largo nei loro riguardi, mentre dedi,cò tutta la $Ua diema,go,gia politica ed economica ad «andare verso il popolo», cioè verso i lavoratori che sapeva naturalmente diffidenti verso il regime. Oggi la paS'Sività de:i ceti medi è messa a dura prova. Ordine e tranquillità, guadagno e benessere non solo sono staiti duramen.te minati dalla guerra f as.ciista, ma si presentamo come una conquista quotidiana cui tutti i cittadini indistintamente devono can.tribuvre. Dopo un'artifi,ciosa compressione, i due termini della JoUa di classe si sono nuovamente s-copelf'ti e hanno ripreso a combatte1·si apertamente. L'italiano medio si volge l'orecchio alla sua sinistra sente operai che vogliono fabbriche e contadini che vogliiono terre; se guarda alla sua destra scorge pos·sessorri di fabbriche e di terre che vogliono buoni guardùmi, siano essi militi carabinieri ·reali o guardie repubblicane, per dif~ndere le loro f a,bbriche e le loro terre. A sinistira e a dest•ra idee grossolane, se volete, ma chiare e precise. E in mezzo lui, l'italiano medio come Daniele neUa fossa dei leoni o come un passegger-o di autobus schiacciato tra due altri passeggeri cl~ vogliono sc-endere dalla stessa porta. E' pieno q,i com,ple1Ssi dii inferiorità che lo spingono alle conclu.sioni più disastrose. E' uno dei 2.000 avvocati o dei 30.000 ra,gionieri sfornati ogni anno dalle nostre scuole; ha la m-0glie con la pelliccia di «Lapin» camprata a rate, una figlia che studia per professoressa, uno stipendio che gli permette di vivere facendo economie. Non può sentire che gli o.perni re'Clamino degli aumenti salarial'i. Ci crede subUo che chi va al governo cerchi anzitutto di «mangiMe»: cosa non farebbe lui per uscire d-0,l/,eristrettezze? Gli piace la monarchia, come gli piacciono i f:ilm di Ce.C'ilB. De Mille, con tanto aro, con i corazzi.eri e le feste; per un paese povero la mcmarchia rappresenta l'illusione della f elicitd, e le promesse di Gloria che non verrà mai, e le sparate patriottiche, e le inve.ttive contro lo straniero, che poi si riverisce e si lustra quando a,rriva ca,rico di dollari o sterline. Come un politicante timido ha bisogno di fare il rivoJiuzionario, così l'italiano medio ha bisogno delle apparenze, alle quali sa;c•rifica quotidianamente le sue .spicciole ipocrisie e i moderati compro,nessi. Pas-sa così la sua vvta a· costruirsi •.Lna scena su cui continuamente debuttare, e.d è tale la preoccu,pa.zione della scena di cartapesta, che non ha mai tempo di accorgersi del vuoto della propria 3"ecitazione. Non .gili dispi{l)Ce leggere sui muri «c,,·edere, obbedire, combattere», ma non crede a nuJla, nè a Dio che va a rive,rire una voUa la settimana da mezzogiorno alla mezza, nè alla onestà che violerebbe solo che lo potesse impunem,ente, nè alla Santa Madre Nost·ra che dimentica per una gratifica natalizia. La retori.ca lo so.Uetica, ed è cCbpace anche di fargli compiere degli eroismi. Ma se non gli costano la mo'l'le, se ne decora vistosamente per tutta la vita. In ca.so contrario se ne illustrano i parmli. La prima volta è andato a votare, perchè c'13ra il «derby» istituzionale con sccmvmesse e allfbratori, una specie di «Ambrosianrv-Juventus» dei tempi felici. Pensava che dopo sarebbe fitnila questa storia delle elez.ioni, questo perditempo domeni,cale. La seconda volta c'è andato e non c'è andato. La terza è probabUe che non ci vada del tutto. , Vada su chi vuole, purchè la piantino coi partili e comandi qualcuno. Ci vuole uno che mantenga l'ordiM, è inutile, e la faccia finita con que$te teorie. «Sa,crosanto~, conferma l'«ex» a,ppena amnistiato. «Ci vuole Baffone», annunzia come agitando una band.iera il fautore del «nuavo ordine economico. «Stato amministrativo» urla un «ex» post_ Utteram. L'ita,l,iano medio diffida dei primi, diffida dei secondi, non si <»ecorgeche i .terzi finiranno coi primi, e non pensa nemmeno che uno «stato amministrativo» richiede la piena attiva partecipazione dei singoli alla vita poli.ti-ca. Presto o tardi gli «ex» e gli «ex» post litteram e i «-nuovo o,rdine» cominceranno a picchiarsi. L'(taliano medio farà il doppio gioco e si acquatterà nei conventi: «romore.s fuge». Non è improbabile che una pal:la di rimhalzo gli produca una fioozza sulla fronte. Ma finalmente sarà · finita con questa faccenda della democrazia! UGO ZATTERIN Lettere dall'Italia Dopo un mese dalla scissione del Partito E' ancora trowo presto per poter fare un èppTezz.amento su le conseguenze, che i,a s~6Sione del veochio furliito Socialiata ha iprodotlo nella vita po-litioo 'Ìtalia.na. Ma. 'l'lOn c'è dubbio ohe - amohe a non volere, 000,gEITTLndo, :pa:rlwre di eUeliti, ohe tale event.o potrà suscitrure nelll'l. ipoJ.itica dei partiti 6ocfali.sti euroipei, od a!lmeno occidentali, - la crisi, il cui ebocco 6.'i ebbe nella creaz.ione del Pa.rlito Sodailista dei La.vor-a.toTi Iitalia.ni, è stata, per settima.ne aJ ceintro dell'aibtenzione del mondo rpoolitiloodeM,a iprorisola. Afmeno &o al ritol"no del Presi.dente De Gasperi dall'Amerioa, e<l alle sue discu&S'ioni col ooll6eguenie piccolo rimpasto del 5'1.LO Ministero, quanti in llalia. si occupa:no <liipolitiea, sia che ne facciano, sia che ne si,ano ;;elllJJ)J.i(?ementecuriosi., non parlarono d'altro. Ohi socjve q111esterrilgùieera, do. prÌlllc1ip1•O,assa,i dubbioc50 circa l'op-portunità deUa sci&.--ione; e lo disse aperta.mente, fin daJ primiSòimo momento, !lletltle aduna'l!Ze prooonig.r,essuati tenute dwg1~rum.ici di <Critica Sociale> in via. Acquasparta. Coo ben a.I.tre. aiutorità espressero anallo@là duibbi l.Ju.dovioo D' A.ra,gona, minist.ro del Lavoro, il quale rnmmentò che militav.a nel Partito mientemeno ohe dal 1892, cioè dailla sua coc5tiitiuzione, ed i1 Simda.co di Milano. Io spero che anclle i compa.gni i quali viivono fuwi d•Itralia, connazion,alli o strtllllieri, si sarainmo persuasi che al d-OJ.oTosopasso non ci acci1ngemmo a cuor leggero. Se ne d'.i6CuScSelungamente ed Mimafurnente, pe.r giorni (e - o,hiimè - aJ1che per parte delle notti); se ne soppesò il pro e 1H contro; se ne :va•gùiarono i motivi sen~imootnli e politici, int0r'l'li ed int.ernazionaH. E s,o1o quando ci si persuase che la permanenza nellia, vec.ohia casa comune er.a n~i,va. oJIJa.cauea delle cla.s6i lav-0railrici, ,poioh.è da facile ma. rorvinos,a demagogia e l'abbandono più o meno paJese del meto<lo democro,i,ico ne ,a,v.rebbe tra.dito i vitali e durevoli intere.sGi, solo aJ.lrora.anche coloro, cbe da princip'ÌO a:ve,va.no onestiamente mamiifestato la loiro pea,pllessità, ,aderirono all1a. ifondavioille del nuovo Partito. O, per dire pH1 ec5a.,b!,.wiente,si accinsero alla rioo6iruzione dell'aiiltico Pa-rtito socialista., quello che er,a stato il Partito dii Fil~'])II)OTurati, di Gamillo Praimpoliini, cli Claudio Treves, e che i,n Giacomo :Matteotti aveva avu,to il pirO'J)rio m-airtiire ed a&SOrtore. Partilo sooia11istn, cioo fond-amentalmente is})'iralo a,l mcl.odo marxistico de!J.a civ,i·le Jl(),tJta. dli dlasse ed imrperniato su le 0!,as,si lavor>:'lltrici,1:,.ucoloro C'ioè che vivooo del propri-o lavoro, del braccio e del cervello, ma fedele ai principi de!J.a democrozin, ma -a.nelante a. pen,eguire Ja giustizio. sociia'le per le vie della libertà. E' significa,tivo il fatto che parecchi di coJo.ro, A qua.I~, ane dopo la costituvione del nuovo Partito, eraino ri.mMti im.certi sul da. fMcSi, e magari avevano faiUo al Congresso del vecchio Par- '1Jito dichia.nldioni di rnmaJ1ere ad ~o redeli, si decidO'llo ora a veni.Te coo noi. E' 1:,.ignifico.tivo il fatto cl:ie, fin dal p,riano momento, fosse con noi quasi tutta La <vecchia g;uairdiia>, da 1fodi- ,gllia'l'.1i a MMwni, da Bocconi a ~rdi, o da Reina a D'AT.aigona, e 0001 1Doi if-0'81Se, nitusi:aeticamente, una pleiade di gio-van.i, impazienti del conformi,s,mo che, sO!J)ra una ben notn fa.lsa.ri,ga, vedevano semp-re più imp-oru n€l!le fi.le d't11n Pa,rllito troippo jnquilll0/to d!i me:odi fusoishl e di dlucistiche nosta.lg:ie. E', SOlIJ'l"c:1,ttmtto, significaitivo il fotto che, fjn dal pr<i,rno gio·rno, ci :p,ort.assero la loro commossa adesione aut.enticis.;imi operai, venuti dal Pfomcmle coane dalla Sardeg.na, da.ila Lomba.rdia e deJ.la Sicilia e da~la gloriosa Molinella, il cui solo nome ,rieV'Oca. un 'P,a,sooto di resistenza infJessib'ile allo. :p,r~tenu. del caduto regime. No,n è vero che iJ nJUovo Partito c;,,oici:ad.ista&io l,a pallida reincarnaziooe del rjformfismo del povero Bisso[ati, si,a, o vogJfo, ,essere il Pairtito dei celi mediti, M1che se a codesti ceti, più miseri, più p,roleta.r<izzati di alcune Ollltegorie di la.vorato,ri del:le industrie e dei camp,i (anohe a cooto d'i 00'1.da,re contro corrente biwgna pro~Lamare questa in-01!)puignaibi1le !Verità), a.n.iche se, dioo, a. cotesto celo d'i.m,p<ieigat.i cli tecnici di inte1lettuaJi non vogllia fare, sciocoamente, fi vieo dell'armi, butta,n.doli i:n preda ai ipruii,ti deUa reazi,o,ne. Ed è sintomo.tlico che, in u.n,a reoente intel"Visla, i•l novissimo segreta.rio del veoohio Partito, ma'llife.stamente seccato del favo,re che iJ Pairtito Socialisto, dei LavoratorJ Itallia.ni ,jmcomi:ncia ,a tromTe nel paese e tra le 1:,.1.e&,--e masse, ci minacci lotta aipeTll.a se noi vo•r.remo, come oert,a,mente vorremo e dovremo, far p,ropa,gam.da delle nos,tre idee di libertà come melodo e di giustizia come fi.ne a,nche nelle o,fficime e nelle campagne. No1 n è vero, fofine, che til nostro c5iia, come stup:drumente si va. ripetendo , nelle bettole e nei &a.lotti, ne!Je cellule e aJeLie sacrestie, hl Partito di Sara,gait! Noi nO'll a1hbiasmoe l!lon vo,gli,a.mo duci, da 6oguire oome un gregge dfi pecore, da d(l l'USinga!l'e con p181USiservili ~r accett.a.r,ne più o mC<Ooonesti faivori. Noi s,i11mo t1111 Partito di uomi'llfi liberi, che non a.ocettano co'llsegne od impos'iziollli dalJ'alto: ohe, 3J!Ypunto perchè rifoggono da ogni sistema dittwto.riOJle, h,anno il diritto dli fa.re la più chi.a.ra piropa.gù.nda nel paese per J'in.s.tauraziolJle d'uno. sana democrazia, politica e .;;ocia,le; che. prOIJJ(rfoperchè v-0gliono essere int.ran ~ igen ti.;;s-i!rn.i,i5ia. sotto l',ru,.--petto·polfitico sia soitto l'a;;pet!o morale, asipiralll'o a moralizzare, tinalmente, 6a viw. -polimca italliano., 'Pur1ficamdola da ogni relitto fa,soi&a. Alessandro Levi A ·• nostr·• t· · mar Ir1••• (Da Matt.eotti .a Berneri ai RosselU-..) Ogni volta che la morte ha sO'J)presso Un essere che noi amammo Ed il ricordo ne svanisce Ed il subisso dell'oblio lo inghiottisce E' un delitto che abbiamo comnnesso. TrO'J)fJJopresto abbiam fa1to crescere l'erba Sulla terra ove la morte ha falciato. Tro]Jpo presto ci siam contentati Di gettare un mazzo di fiori Sulle spoglie di eroi massacrati. Non è forte chi fugge il dolore: IL dolore, il Lutto fl. ricordo dei morti Ci rende forti Ci aiuta tutti a lottare, Per vendicare l nostri martiri, i nostri eroi: Jlf orti per noi, morti per voi ... E giacchè la nostra memoria è debole come /siamo noi E potrebbe un giorno svanire Dalle nostre menti Il ricordo puro La gloria imperitura Dei nostri martiri, dei nostri eroi, Implorianno oiò che di più duraturo V i è nella natura Perchè serbi il ricordo Dei nostri martiri, dei nostri eroi: Caduti per noi, caduti per voi ... Diciamo al vento Più costante dell'umana gente Di portar dappertutto L'eco del nostro lutto, Diciamo al sole, alle stelle Di non mai alzarsi al cielo Senza rischiarare co!Ja sua ./uce potente Il ricordo puro La gloria imperitura Dei nostri martiri, dei nostri eroi: ~I orti per noi, morti pl!"r voi ... Dicialmo al tempo fugace, più fedele di noi, Di serbare il ricordo dei nostri eroi: Che su questa terra ogni gioia Ogni godimento Sia turbato, che tutto ricordti all'umanità IL martirio dei nostri eroi. Crocilissi per ncti,, crocifissi per voi ... Che il loro ricordo grande, puro Che la loro gloria imperitura Preceda il nostro sonno, sia il nostro {risveglio . .. Maledetto chi lascia- nell'abisso dell'obf.io I fratelli Gli eroi Vissuti e caduti per l'idea.fe immortale: Morti per noi, morti per vai ... FRANCO Il Generalissimo Francisco Paulino Hermenegildo Toodulo Franco y Bahamoode, · Caudillo del fascismo spagnolo, è il tipico discendente di una di quelle famiglie mezzo-aristocratiche i cui figli cadetti vivono da molte generazioni come ufficiali a spese della cassa dello Stato. L'esercito spagnuolo contentle agli eserciti sudamericani il « record > nel numero dei generali. Su cinque soldati si conta un ufficiale: ogni giovanotto di buona famiglia che non brilli per doti intelJettu~li e non abbia troppa voglia di lavorare risolve il problema del suo avvenire entrando in una scuola militare, dalla quale esce con lo spadino da ufficiale, un buon stipendio ·ed un'aria da Grande di Spagna. Nato in -Galizia nel 1892, Franco venne mandato alla Scuola dei Cadetti deU'Alcazar. Promosso ufficiale a 20 anni, venne nominato generale .a 34 anni, dopo aver scambiato di tempo in tempo qualche fucilata eon i sudditi ribelli del Marocco. Istruttore dei cadetti nell'accademia mili tare di Saragozza, governatore di Maiorca, -comandante di una spedizione punitiva eontro i minatori delle Asturie, comandante delle Canarie - questi sooo g.Ji incarichi ,che Franco assolse più o meno egregiamente fino al giorno in cui un gruppo di capitalisti inglesi simpatizzanti coi reazionari spagnoli gli forni l'aeroplano per recarsi in Spagna per unirsi ai nazisti e ai fa.scisti nell'attacco contro la Repubblica spagnola-. E' alt.o m. 1,64, è grassoccio e di fattezze volgari. Si atteggia a patriota religioso, ma è sceso spesso ai più ignobili compromessi con la propria ~oscienza e non ha esitato a complott.are con gli stranieri per rovesciare il Governo legale del suo Paese. &i proclama eletto da Dio a capo -della nazione spagnola. ma fu in realtà soltanto una comparsa nella rivolta, finchè il ribelle n. 1 (il generale Mola) perdette la vita in un incidente aereo. Persino il movimento falangista, di cui si ,Proelama fondatore :e capo, non venne organizzato da lui - come Mussolini e Hitler organizzarono le loro milizie - egli ne a6Sunse il comando « per decreto > dopo che l'uomo che aveva creato la falange venne giustiziato per aver partecipato alla ribellione.

Bi NOTIZIARIO ITALIANO in attesa che il problema. venga risolto tra le paTti in Leressa te. L'Italia ha firmato 1ROM,A: La flota di protesta ,del governo italiano ai 11ap.presentantidelle Potenze vincitrici. Ecco il Lesto deHa. nota preme.%a. da.ll'Ilalia. da,! inostro m~nistro degli Esteri, onorevole Sforza: • Il Govel1Iloitaliano firmando un 1Ta.Ua.toohe no.n è stato chiamato a .negoziare e che sarà sottoposto a\.l'approvazio.ne dell'Assemblea. Co.stituen.te, ha volu·to prova.re che affronta. gli ·ait.ti più dolorosi per affretlare l'avvento di una vera pace costruttiva. nel mondo. Ma il suo primo dovere verso i -Governi firmatari e loro popoli è di ~pr.i:mersi ed a,gire oon 1a pi!1 assoluta lealtà. Questa lealtà gJri impone di rioorda.re ohe i tra.Ha.ii di pace non sono eseguibili che .se .soslien 11ti dalla cosci~1lla. mora.Le dei popoli. Il popolo italiano ha la coscienza dJi avere agito coatto di fronte al regime che lo trascinò poi nella guerra e che tau.ti all'e,,iero sosten.nero con le loro lodi. Il popolo italiano non pobè mostrare al mo.ndo il .suo vero cara.llere che .riuscendo a liberarsi per il primo da un regime di opprnssione e fornendo a.gli Alleati durante -la guerra di liberazione dei vantaggi diretti ed i.ndiirelti cui .non è stata resa sufficienie giustizia. Il Gover.no italiano man.che.rebbe all'onore - il patrimonio che gli è più sacro - se non avvertisse gli A,lleali che il tratta.lo peggiora ancora melle sue clausole terrifo.riali, economiche, coloniali, mili tari, questa atmoofera di .soifocazione demografica. che pesava tragicamente sul popolo italiano e che fu in parte all'-Origi.ne di tanti ma,Ji per .noi e per gli a.Itri. li Governo italia.n-0 stima che è un mteresse di-netto delle grandi democrazie di rivedere, per il booie generale, le loro relazioni col iproblema. italiano che è un a.spetto essenziale del problema. nel ria.S- .setto mondiale. Pur ammettendo tanti errori passati, l'e.spiazione del popolo ilalia.n.o è lf;ta.ta.sì dura fino alla firma oiierna che .noi ci sentiamo per l'avvenire, come italiani e come cittadini del mondo, il diritto òi contare su una revisione ra.d,ical,e di quanto può pa.ra,Jizza.re o avvelena.re la vita di una .nazione di qua,rantac1nque milioni di esseri umani congestiona.ti .su un suolo che non li può nutrire •. 1ROMA: Il Paese ha sentito che la firma posta a Parigi sott-0 il trattato conohiudeva un perio:lo e ne apriva un altro. Esso è senza illusioni .sui e distÌ!n:guo• lra firma e ratifica. Sapeva e sa che l'Italia è stata ridotta dal fa.sciamo e dalla monarohia in condiziO'Ili di non poter resistere a -nessuna. riohie&ta anche se fosse stata per evenienza. più dura ed imp1acabiile di quelle ieri .sottoscritte. Es.so sa però che l'avvenire .non è com- .promesso e resta ,più che ma.i con:lizio.nato alla nostra ca:pa.cità <li sa.criffoio e di lavoro. I dieci minuti di &ilenzio di.sposti dal-la Confederazione Generale Italiana. del Lavoro non oono stati una sterile protesta, ma •Un impegno all'operosa. ricostru:iione del Paese. Tale vogliamo augurarci che .sia il significato deLla.protesta. <leg.Jiex combattenti del 1918, dei re:1.uci della guerra fasci-sta.. degli studenti. Es&i devono finalmente intendere ch'e .non si serve il Paese con le chiassate che ci han.no disonorato e ridicolizzato per venti anni e che ieri si è tentato di rinnovare. C'è U!lla.oola. classe ohe può salva.re fltalia, è la clas.se dei lavora.tori. ROMA: L'onorevole Umberto Terracini eletto pre. sldente deUa Costituente. Umberto Terracini, vice pr~idente anziano del!'Assemolea Costitu-eniie, è sta1.o eletto in seguito a.Lledimissioni del compagno Sa.- raga.t, presidente- La votazione ha dato i seguen·ti rjsulta:ti: Terracini (comunista) 279, Pecora.ri (democristiano) 38, Bencivenga. {qualunquista.) 32, .schede bianohe 74, voti -dispersi 21, voti .nuJloi2. Proclamata l'elezione ha fatto i-I suo ingre5&'0 l'on. Terra.cini ouoi l'Assemblea in piedi tributa una calorosa manifestazione a,lla quale .sono soli a non associarsi alcuni doeputa.ti di destra. Anche da,lla. tri,buna. deUa stampa si leva un lu.ngo e vivo applauso all'indoirizw del .nuovo presifanie. L'on. Terra.cin.i, dopo aver ringraziato l'Assemblea, stigmatizza con gravi pa.ro1e fin.giustizia del trattato eh.e ci vi~e imposto: «Onorevoli colleghi: - ha detto fra l'altro - voi deciderete e, per bocca vo.stra. tutti gli italiani pa,rleram,no, quale risposta va <lata a q11e.sto documento•. Le parole dell'on. Terracini SO'IlOsa,lutate da ri•nnova.ti e calorosi applausi. ROMA: Fer,di,11<andToargetti s.uooede a Terracini, -neJlaVice-t>residenza della Costituente. L',e!ezione del compagno Ta.rgetti che .gode a Montecirt.orio e nel Paese di 1l.lla grande e meritata stima, è stata viva.- mente applaudita. ROMA: Cens;mento degli straniui 1residenti in Italia. I-I Ministero de!J'Inter.no ha di1 sposto .Ji effettuare il censimento degli stranieri che si trovano in Italia a.i quali è ,fatto obbligo di .presentarsi alle Que.sture o ai Commissaria.ti di P. S. entTo H 31 marzo. · ROMA: Al Consi11liodei Miniski De Gasiped ha iUustrato ,le sinigole p-arti del programma governativo. Iniziando con i prob1emi economici e finanziari, l'on. De Ga&peri ha sottolinealo quali esigenze fondamentali l'a'Umento della produzione e la diminu- ~ione dei prezzi, la lotta contro -la disoccupazione e un programma. 1i ricostruzione che lasci ampio campo di azione aH'inizia.liva. priva.la. e che aibbia. una efficace collabora1tiO'Ile fra capita.le e lavoro. A questo rig,uar,do .si è posto in evidenza. l'opportunità di dettare il programma. di emergenza. -su piani ben definiti. Altro argomento di prima importanza. è stata la stabiliizazione e -la difesa della moneta• L'attività del Governo deve concentrarsi sulla necessità di aumentare Je ootra.le e parallelamente di eliminare 1~ -'>'Pese..superflue grafoa.ndole secondo le possibiMà dell'economia nazionale e sempre che abbia.no una funzione produttrice. Il Governo controllerà l'andamen,to dei prezzi e di volta in voJta prenderà i provvedimenti necessari ad accelerare l'inseTimenlo della ecO'llomia. italiana. nel mercato internazionale evitando con opporlu,ni accorgimenti le ripercussioni per le classi più disagiate. il trattato di pace Nel quadro del potenzia.mento -della nostra economia. 1eve prendere posto la ripresa del turi~mo e il programma. della emigrazione. Per quanto riguarda il primo problema. l'azione potrà MSere facilitata da un Ente per il turismo: alla seconda questione si provvederà con la ricostituzione del Consiglio superiore dell'emigrazione facilitando la conce.ssione dei pél.6Sa.porti. TORINO: Si è iniziato il processocontro i res,pon. sabili del furto del tesoro della IV Armata. Si è inizia.lo alla Corte d'Assisi straordinaria. iel,la nostra cHtà il proc8,%0 a carico di dodici imputati che .nei novembre 1943 sottrassero 210 milioni a.Ila Cassa della IV Armata per fimanziare -la a.llOTa nascente Repubblichetta. di Salò. Otto imputali sono latitanti e fra costoro il Beppe Rossi, prindpale responsabile del furto. Dopo che la Corte ebbe rigettato due incidenti della dife-sa., C'oo tendevano a far rinviare il processo o a i.nficia-r-lodi nullità, ha avuto inizio l'interroga.torio di Carmine Nottola, uno dei tre imputa.ti presenti al -dibattito. ROM,A: Tenda, Briga e Fiume per la foro italia1nità. Il Comitato per l'ita.lia.niità de!Ja Val Roia. a nome degli abitanti di Tenda e Briga ha inviato al Presidente del Consiglio un appello che lo invila a intervenire presso i .noot:ri vicini francesi perchè ai provveda. a.!Je eque ripa.raziO'Ili a.Ila Francia senza strappa.re all'Italia. dei territori etnicamente e geograficamente italiani. 1 Ai ministri degli AffaTi Esteri e ai ra.pprooootanti de!Je Nazioni Unite, !'on. Zanella, ,già presiòente dello Stato Libero di Fiume, ha inviato un telegramma. di protesta per l'arbitra.ria. aitrihuzione di Fiume alla Jugoslavia. nel quale afferma che questo atto è una gravissima. ripetizione in senoo diverso del fatto di sopraffazione violenta e di forza commesso da.I fM,:Cismoe che le Nazioni Unite impegnando la propria firma e la propria fede ,banno solenmemente dichiarato di voler conòa.nna.re. ROMA: Sospesi per febbraio gli aumen,ti dei fitti dell' I. N. C- I. S. In seguito all'iinberessa.mento jel Comitato di Intesa per la difesa deg-li inquili.ni pTesso la C. G. I. L. è stato raggiunto un aCCO'rdotra il ministro del Tesoro Campilli e l'on. Di Vittorio in base al quale l'applicazione del decreto intermini~ieriale sugli argomenti dei fitti <le!Jecase òell' I. N. C. I. S. rimane sospeso amche per il mese di febbraio •ROMA: Un comunicato jugoslavo ,sugli incidenti di Roma. La Delegazione jugoslava prebSO il Consiglio consultivo per l'Italia :lirama. un comunicato in cui riferisce che ieri si raccolsero davamti all'edificio dove ..si trova.no gli uffici della De1egazione circa 300 persone, per la maggior parte giovani recanti ·bandiere di Trieste, Pola e Fiume- I giovani si dava.no ad inveire contro ,la Jugoolavia. e contro i suoi governanti quilllòi la.ncia.va,no pietre e mattoni infrangendo le finestre degli uffici s-itua.1i a.I &econdo piano. Verso le 12,30 un gruppo di circa 50 persone irrompeva. dalla .strafa nell'edificio e cerca.va di forzare la porta dell'ufficio della delegazione e di penetra.re .negli ulfici. Il comunicato aggilllllge che quando la porta aveva quasi ceduto sotto la pressione degli assalitori e le misure pre.se all'interno .non erano riuooite a rafforzaT,la, la oe.ntinella di servizio, per ordine 19uperiore, sparava in aria 10 colpi col fucile mitragliatore. ROMA: Forse i giornali quotidiani continueranno ad uscire. Il sottosegretario a.i Lavori Pubblici spera di poLer evitare la minaccia. folla completa sospe.neiane dei giornaJi a tipo quotidiano, malgrado si aggravino ,le difficoltà di rifornire di energia elettrica le cartiere dell' Alia Italia. POLA: Un generale inglese assassinato d•auna•donna li genera.le inglese De Winton, comandante della 13.a. briiga.ta. <li fanteria. di sla.nza a Pola, è stato ucciso a colpi ii pistola, da una donna, mentre sta.- va ispezionando le truppe fuori dél Quartier generale della brigata. La donna è .stata tratta immediatamente in arresto, e .non ha opposto resiste.nza. E' da nola.re che il De Winlon era giunto a Pola appena due settima.ne fa, con la &ua.brigata, per da.- re il cambio al reggimenlo britannico ohe prima presidia.va la città. Pwrticola.ri ulteriori sul delitto riferiscono che la donna è uscila improvvi-samenie dalla folla che a.ssisteva. alla piccola rivhsla milLtaTe e, giunta aJle spalle del generale, ba estratto bruscamente 1l.lla pistola, scaricandone quattro colpi nella schiena jel De Winton. La quarta pallottola raggiungeva. u.no dei soldati .che stavano sfhlando e lo feriva lievemente. Dopo l'inconsulto ge!Ao la jonna. lasciava. cadere a terra l'arma e resta.va. come impietrita, senza neppur tenta.re di fuggire. I repar,ti britannici che sta.- vano sfilando rompevano le ri.g,he al munore dei colpi e alcuni militari ra,ggiungeva.no l'a,ssassiina.. Essa risulta es.sere tale Maria Pa.squinelli recatasi recentemente a Pola, in qualità <li componente del Comita,lo che ha organizzato ]'e.sodo degli italiani da quella .città- ,.OPINIONI" Due partiti socialisti o uno solo? Vi è la possi.bili!à di due Partiti socialisti in Italia? In linea di concetto, è jifficile co.ncepirJo- si P,UÒ distinguere - e ,si distingue - H socia,Jismo (marxista.) dal comunismo (stalinia.no-lenimista), noa à possibile distinguere due diversi .socialismi, 68 non per una que&tione <li •tendenza.•. Dove .si parla di un .socialismo autoritario o, come si precisa, aggravando, «-toialitario•, si mira ad escludere che si possa parJa.re per esso d.i socia,Jismo. Sul piano politico Ja. pos&ibHità è anche più iifficilmente concepibile. In quale modo è da ,giudica.re dunque della presenza. di due Partiti socia.listi, na.'ti d,alJa recente scissione del P. S. I. U. P. ? Bi.sogna. ,guar-darsi da.!Ja. analogia dei due Partiti «ma.ssimali9ta.• ed «unitario• sorti jll,'Lla scissione del '22. Ciò che distingueva. quei due Par-titi era la questiO'Ile iel metodo che, rivoluziona.rio nell'Ulllo, si presen'lava. come :riformistico •nell'altro. La situazione, che no.n permette più ritocchi o «riforme• ma richiede un rinnovamento che -ricootruisoa Ja. &'Ocietà dalle ba.si, è oggi in-triooeca.mente mutata: nè per le dichiarazioni degli esponenti dei due Partiti quella distinzione saprebbe esse.re posla a base <li una tale jivisione. L'elemento principale della nuova posizione rispetto all'antica &ta però i,n. ciò, che il Partito massimalista e iii Partito unitaTio era.no d'accordo sul punto di voler essere entrambi 1l.ll Partito «socialista•: ·non sol tao lo essi teneva.no a di,stinguersi dai! Partito comuni&ta, ma vi è di più, gia.cchè questi, i comu,ni..s·ti'non li volevano. Ciò .significa. che il Partito massimalista doveva difendersi da un solo lato (cioè verso il Pa.rtiito un,itario), •dove i•!troncone residuato del vecchio P.S.I-U.P. jeve difendersi non solta,nto da,! lato del nuovo Partito socia.lista, ma anche - ,e .non saprei dire se di ,più - dal lato del Partito comuni,sta. Possiamo rifarci di qui per rispondere al nostro quesito. •RADICI DELL'ATTUALE SCISSIONE Cominciamo ool ricordare •brevemente le ragion.i per le qua.li .si è arrivati all'attuale '5Cissio.ne 1 ). Nenni impo.stò sin dal Consiglio 'Da.ziona,leideologica.mente, e perciò anche praticamente, la politica. jel P. S. -su di un, ,Piano inclina•to, &eco.ndoil quale la difosa. del carattere proletario e rivoluzionario del movimento veniva identificata con que!Ja. di un più o meno sincero e dichiarato Iilofusionismo, mentre la difesa della autonomia del Partito veniva altrettanto aprioristicamooie quanto artificiosamente rigettata. a destra. La premessa. di una tale impostazione era che si a.coetta.s&eil p:rincipio che il 19ociali,smoaltro non sia che un comunismo annacquato o dimidia.to, così ohe la correzione di quel suo difetto si ritrovasse nella sua risoluzione fi.nale nel comuni mo. La •mancanza. di fiducia• di renni nel P. S. ripeteva. dunque la sua origine nel campo della ideologia, e si documentava nella ..s11aimpostazione politica.. Nel Partito, quella impo&tazione porta.va ad una len.sion-e int.erna, secondo la quale la grande maggioranza degli iscritti, che .non voleva e, ciò che più conta, non vuole Ja. fusione (e questo si vide già a Firenze), veniva artificiosamenle rigettala sotto le insegne del,la mozione cosddetta. di sinistra, la. qua.le, per Je firme di coloro ohe la pre.senlano oltre che per il risultato del Congre.sw, .si precisa come «fusionista.•, men-tre i difensori delJa autonomia. del Par.lito venivano ,a,ltrettainto a:rtiificiosame.nte respinti in una •destra• la cui oola. .funzione era quella di servire da spauracchio per il oonvoglia.mento della grande ma,s.sa; &i votanti verso la mozione fusionista. Il ,gioco veniva fatto a Nenn.i fino a che si appoggiasse .nel Partito su i\llla presunta. destra- Ma il .gioco viene meno .neJ momento stesso in cui ven,gono sopraffatte o addirittura. elimina.te Je forze contro cui era direLto. In questo ca.so <la frazione trionfa, ma il Partito perisce. E' chiaro che, 68 N~ni avesse a.vubo sguardo politico più .fermo, in neMun caso avrebbe dovuto permettere che &tra.vincesse una frazione la cui vittoria avrebbe regalato, non dioo a Basso, ma ai vad Tolloj e Lizzadri, una rorza ohe es.si eramo ben lungi dal possedere, ed avrebbe eliminato nello .stes.so tempo precisamente quelle {)o,ntroforze che era.no la garanzia della stabilità del P.artito e potevano costi·- tuire iooieme la sua garanzia. per.oonale contro di quelli. E' altrettanto chiaro ohe, se e.gli aves.98 avuto a cuore le sorti del Socia:lismo e jel Pa.rtirto al di sopra di una vittoria di parte, non avrebbe dovuto esita.re a dififerire o ad aggiorna.re il congresso prima che arrivare a u.na. simile «vittoria•. Ma egli è rimasto schiavo del wo gioco o .ha inteso forse di &tra.vincere su un individuo o sugli individui - ed ha perciò oggi, ,giustamente, ·la sua vittoria. di Pirro. IL FATO DEL TRONCON1E «FUSIONISTA» A questo punto cessa però il ,gi•ocodegli individui. Non val,e i'Dfa.tti a questo punto più di sapere se ~e.nni vuole o .non vuolie la fusione. Nè vale di studia:re se quella che è .sta.La,ietta. la «quinla colonna• nell'i.nter.no del Partito vorrà o no affretta.re i tempi, provocando a distanza. di pochi mesi 'I.I.Ilanuova scissione che porterebbe il Partirto, o almeno i più decisi -di es&'Ì,a farsi .fondere. Togliatti, dopo avere ingenerosamente ricordato che fu -lui a permette.re a mm.ni e a Sa.ra,gat, che avevano frrmato il primo paHo di unità d'azione c~ i comunisti, di -riorganizza.re il P. S. in Italia e1 a.vere ribadito che gli opera.i avrebbero sino a qui votato per i .socia.listi solo perohè allea.ti con i comunisti e che, se cosi non fosse, voterebbero senz'altro per i oom11Ililf>tih,a ripetuto ohe la «fusione, è e rima.ne l'«obbiettivo• del P. C., pur dove riconosce in altra parte del suo discorso (ma in verità di .sfuggila) che un i.ndeboìimenLo del P. S. «proprio in que- .sto momento• sarebbe preocoupantc «per i comunisti. e per tutti i buoni democratici•, e pur dove gli stessi comunisti han.no ricon1 osciuto - .nelle parole di Terra.cini al Congresso socia.lista - che la esistenza. di un forte P. S. è necessaria. in 1'talia. fino a che si vog,liia fa.re a.fiidamen lo su una maggiora.n1ta pari amen tare e ren :lere comunque possibile, per il momento, il sistema del governo quadripartito o tripartito cui il P. C. stesso non intende, almeno per il momento, di rinunziare. Allo .slato dei fatti è da considerare pure ohe una nuova &cissione ,nel campo del Parti,to ne.nniano porterebbe, con la riso1uzione di una parte nel seno deJ nuovo P. S. e alla ricostituzione pertanto di 'Un unico P. S. più conscio della sua autonomia. che non potesse essere il vecchio P. S. I. U. P. Ma sono in grado gli .stessi comuni&ti ii mantenere in vita, anche dove essi vogliano, il Partito di Nen.n.i.- a meno che essi .non consi,glino i propri iscritti di votare- .. per i1 P. S. eca Gino Bianco Nel mondo politico, come in quello fisico, ogni moio partecipa. della legge ohe ha presieduto al suo na.- &cimenlo. Neanche i hu;ioni.sti, .se lo volessero, potrebbero arrestare il moto verso la fusione di una parte almeno di quel tronco.ne del P.S.l.U.P. ohe ha vinlo e si è affermato 9ulla. carta della fusione 1 ). Chi «opera• la fusione è però in questo caso il giudioo ultimo, e cioe Ll Pa.ese. lndipen ien lemen te da ciò che vorrà Nenni, che vorranno i comunisti o che vogliono i fusionisti, &arà il Paese a •liquefa.re• il Partilo di Nenni e a spingerlo perciò verso la nuova scissione. · E' chiaro infatti ohe la «villoria• della mozione cosiddetta. della sinistra significa. semplicemente questo: che chi sia iilocomunista voterà per il P. C., mentre chi non è filocomuni&ta. no.n voterà per il Partito di Nenni. Si sarebbe potuto a.ttendere che, dopo la uscita degli a,ntifusionisti, Nenni avesse battuto sul tasto dell'autonomia. E, forse, egli lo farà ancora domani, e dirà o si jisdirà, e non gli crederà n.e.ssu.no nel Pae&e; o cercherà nel Partito e .ne!Ja Direzione di ritrovare una antiforza. contro i Basso e contro i Tolloy e non gli sarà facile di crearla. Ma, nel suo primo discorso dopo la scissione, egli ,non ha saputo far di aneglio che riprendere quasi alla lettera le parole di Toglia.Lti e getta.r&i, oramai, in braccio a,J suo fato - che è quello di una cosid1etta alleanza con i comunisti fino a che questi glielo permetteranno e fino a che ciò -sarà reso possibile dallo sviluppo imminente delle coseIn questo modo noi potremo a.ssi&tere a un acceìeramento improvviso di quel moto di liquidazione del troncone residuale del vecchio P.S.I.U.P., <li cui Pietro Nenni aveva stabilito ie premesse sin da qua.nfo ne aveva impostato il concetto e la poli.tica. su di u,n piano inclinato. DOVERI DEL NUOVO PARTITO Iil problema, dinanzi al quale ci troviamo, è perciò oggi i! .seguente: saprà il nuovo Partito mo&tra,rsi degno del compito cui esso è chiamaJto per il fatto stesso di essere in poten.oa, e di dover diven·lare presto o lardi, H Partito socia.lista. in Italia ? Perchè es&o.si dimostri capa.ce di un tale compito si richiede immediatamente: 1. - Che esso iimentichi di essere .sorto d-a una frazione, da due frazioni, o da.lJa.somma d1 più frazioni. Deve essere chiaro che oilnuovo Par:tito ha una sola carla., ed è di ispira.re la fiducia, cosi agJi occhi dei vecchi compagni del P.S.I.U.,P. come agili occhi del Paese, di avere non già costituito un qualsia.si Partito, un nuovo Partito o forse u,n partitino, ma ricostituito i•! Partito ..socialista. in ItaJia.. Per Uia Partilo che conservasse la menlalità della frazione o delle Lrazionii Ja. cui è sorto .non vi è posto in Italia. Vi è di più: un Partito che conservasse la menta:lità della !raz.io.ne o delle frazioni da cui è sorto porterebbe in se stesso !.e ragioni de!Ja. di.scordia. e della lotta in testina. I primi atti del nuovo Partito devono es.sere intesi perciò a superare la mentalità della frazione per la mentalità di un Partito vecchio quanto è il P. S. e pur sempre giovame per la verità e la vivacità ielle &ue correnti. 2. - Si richiede inoltre immediatamente che il nuovo Partito dimr:ntiohi l'aitteggiamento (o forse soltanto la pa.n-enza di un atteggiamento( anticomunista. che la affermazione della autonomia. era portata. ad assumere fino a che dovesse difendersi contro i travisamenti del patto di uni-là di azione nel senso della cfusione, ne1 P. C. Un Partito wcialista che è sicuro della propria individualità ideologicopolitica ,non ha bioog.no di essere anticomunista: ancor meno esso può voler portare ,la discordia. rispetto all'azione positiva. da svoigere nel oono della classe operaia: ai contrario, l'uni1à che esso persegue nell'azione è quella fondata &u una consa.pevoJezza. politica. differenziata. e chiarificata. e non è l.'un.ità C011,'ltaf.ondata sul conformismo. 3. - Ciò ohe si è detto nei riguardi <lei P. e. trova U &uo riscontro immediaito sul terreno inter- •nazionale. Bisogna ba.dare accurata.mente a ohe la posizione di un P. S. autonomo non significhi ·la ,riprofozione sul terreno nazionale di quella oppo.sizione dei due blocchi cui si 1 as.siste più o meno aperta.mente neLl'odier.na. situazione i.nternazionale. H -socialismo procede in questo ri&petto, non &011.anto fo Italia, ma in Europa, •per i-gnes•. Tutta.via là ipotesi stessa di uno schieramen-to in favore dell'u.no a.nzichè dell'altro dei due ,blocchi è chiaro che sig.nifioherebbe il faJ.Jimento dello stesso concetto e compito di un P. S., la cui ra.gione di e&istenza. è fondata, così ne11a.politica. nazionale come nella politica internazionale, su!Ja. sua indipenienza. effettiva e reale così dall'uno come dall'altro dei due blocchi. UNA QUESTIONE DI CREDITO. Allo sta.io, i,! rapporto che sussiste tra ii. due Partiti socialisti si potrebbe ricondurre a una questione di «credito•. Se &i fa credito al nl\.lovo Partito di es.sere esso il P. S- in Italia, il vecchio Partito è «eo ipso, svuotato, anche se &1.1ssistaa.nco·ra. nel fatto. Di qui l'importanza di ciò ohe esso rie&ca. a ispira.re una tale fiducia. Se si attende a da.rgli atto di el9Sere il P. S. o se esso noo riesce a presfilllarsi oome il vero P. S., rischia di restare oome una ca.mbia'le che non viene avva.l,lata: con tutoo ciò che vi si .scrive sopra :I partito re&ta l'a:ltro. Iin questo caso il vecchio partiLo -di Nenni - che i più indicano ,già come i1 Partito «fusionista.• - riprenderà fi<11loper il fallo solo che esso dimostrerà di essere nel fatto H P. S., amche oo è •u.n corpo privo di anima. Ma non condurrà perciò una vita migliore. Noi siamo porta.ti perciò alla conclusione: perchè il socialismo viva in Halia, e ~e esso vuole vivere, deve rtrasportare i propri penati nel .nuovo Partito, e ricostruiTvi la propria ca.sa. Di contro al vecchio Partii-O i•l P. S- dei Lavora.- tori Italiani ha, per intanto, questo va.nitaggio inizia·le: di a.vere compiuto in un solo giorno ciò che ha co lituito tublo o pressochè tutlo i1 l lavoro dell'altro Partito att.raverso jue o più anni della sua esi- &ten1.,a-. di decidere, cioè, se esso debba esistere. Non è, per comincia.re, poca cosa. Un Partito che discute, attraverso ben tre congressi, sollanto su questo punto: se debba o no ooistere, ha -già abdicato con ciò al proprio diritto a.Ila vita, ed ha votata la propria anima, anche se il suo corpo grande e gro~o proceda ancora per questo mondo, agli dei inferi. Franco Lombardi.

• Bi ~a Voce degli lta1iaJii Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In SYlzzera Lerappresentanzceonsolarei le collettivitàitalian~ (Dichiarazioni dél Sottosegretario Lupis) Nel corso di una conferenza stampa il Sollosegrelario degli Italiani all'estero S. E. Giuseppe Lupis, ha illustralo i nuovi criteri informatori che dovranno essere seguili dalle nostre rappresentanze diplomatiche e consolari al fine di porre su di un piano sempre più democratico i rapporti esistenti fra tali autorità e le collettività italiane all'estero. Ecco, nelle loro linee essenziali, le dichiarazioni del Sottosegretario Lupis che ci riserviamo di commentare nel prossimo numero. Con la riapertura delle sedi consolari e diplomatiche all'estero, il Ministero degli Esteri ha potuto avere gli elementi necessari per fissare il programma di azione al quale si dovranno ispirare i nostri rappresentanti all'estero nei rapporti con le collettività Italiane. Il principale scopo da raggiungere è quello di riportare le col/ellività ad una normale vita democratica. Oggi il Console italiano, pur rimanendo il capo(?) della collellivilà, non è e non dovrà più essere il diretto amministratore delle diverse organizzazioni della comunità, ma dovrà invece aiutare le stesse a raggiungere, nel più breve tempo possibile, una forma di gulogoverno, in modo che le iniziative associative e di solidarietà tra connazionali debbano sorgere dalla volontà degli stessi e siano effettivamenle la vera espressione dei loro sentimenti. Nello svolgimento di questa azione, i Consoli dovranno limitarsi a mantenere una posizione di moderatori. Impiegheranno, quindi, le loro maggiori cure a svolgere un'opera diretta esclusivamente ad armonizzare le varie tendenze, a smussare gli angoli e ad allulire gli allrili, in modo da creare in seno alle collettività quella compattezza, quella coesione e quella armonia che sono indispensabili di fronte a/l'ambiente locale. D'altra parte, cosl come i Consoli non debbono invadere la sfera delle associazioni, queste non dovranno sostituirsi alle nostre rappresentanze nelle funzioni loro con/ eri/e dai regolamenti e particolarmente nei rapporti con le Autorità locali. Naturalmente, nel/'or.fcntare ed incoraggiare le masse degli emigranti verso una rieducazione democratica, dovranno essere onorati coloro che hanno saputo con sacrifdci restare / edeli agli ideali della libertà, ta,nlo più che è stato proprio dal loro comportamento che il mondo ha potuto distinguere le responsabilità del fascismo da quelle del popolo italiano. PAOIFIOAZIONE DEGLI ANIMI I connazionali caduti per la libertà dovranno essere convenientemente ricordali. Sarà uli/e anche suggerire possibilmente al Ministero degli Esteri il modo di dare un riconoscimento a coloro i quali hanno partecipato alla resistenza a/l'estero e conseguentemente bisogflerà aiutare nel rimpatrio (se lo desiderano) quegli antifascisti che per ragioni politiche dor,ettero abbandonare la Patria. In altri termini il patrimonio morale della resistenza e delle lotte per la libertà non deve andare disperso. Nello stesso tempo i Consoli dovranno evitare di creare fratture tra italiani a/l'estero, favorendo la riabilitazione di coloro che errarono in buona fede facendo opera di pacificazione degli animi. Il conseguimento di questi scopi si rivela infinitamente necessario in quanto è bene che la ripresa de/l'emigrazione già in atto trovi nelle colleltivilà italiane ali' estero quell'atmosfera rasserenata e tranquilla che consenta una f ralerna accoglienza ai nuovi emigranti. In analogia a queste disposizioni sarà indirizzato lo sviluppo delle attività ilaliane all'estero. Il fascismo aveva frenato tulle le iniziative democratiche delle nostre comunità: le organizzazioni assistenziali, comitati d ibene/icienza e gli organismo culturali erano tu/li solloposli, per fini poliiici, ad un controllo vessatorio, perchè si pretendeva che tu/la la vita delle col/cli ivià clo11esse svolgersi in seno ai fasci. ln tal modo si sacrificarono, ai fini della propaganda di partilo, gli interessi delle classi umili, inaridendo le Jonti della filantropia, perchè com'è noto, coloro che fanno dei/a bene{ icienza desiderano controllare /"impiego delle somme erogale cd avere spesso una parte eff elliva nella loro amministrazione. LIBERTA' D'AZIONE Uggi bisogna incoraggiare la rinascila di queste benefiche istituzioni, lasciandole libere ed aiutandole moralmente. Anche le scuole materne, elementari e medie verranno affidale all'iniziativa ed allo spontaneo f inanziamenlo delle collellivilà che le promuovono. Il Ministero potrà in alcuni determinali casi accordare qualche sussidio, adegualo all'importanza delle scuole ed all'interesse dimostralo verso di esse dalle collettività, oppure potrà assegnare alle scuole stesse qualche elemento con funzioni didattiche e direllive, qualora ne ravvisi la opportunità. 1"ulle le cariche degli Enti delle collettività dovranno essere elettive e cosi, come in Italia, dovr~ essere fallo appello al concorso delle donne. Ma~- sima libertà di azione deve anche essere lasciala alla nostra stampa, che dovrà trovare sul posto le• condizioni di vita e di sviluppo, senza pill aiuti e sovvenzioni di qualsiasi genere da parte del governo italiano. Alle ex Case d'Italia, agli ex dopolavoro bisognerà dare una nuova organizzazione ed un nuova fisionomia. Essi come organi accentralorJ di ogni attività culturale e ricreativa delle nostre co/lettwità; appartengono ormai al passato. Al loro posto sono già sorte o dovranno sorgere associazioni libere per lo Sl)i/uppo della vita delle collettività e particolarmente per l'assistenza ai nuovi emigranti. A queste associazioni potranno essere ceduti in uso i materiali appartenenti alle ex organizzazioni fascisle. Anche in questo settore il Ministero confida sullo zelo dei /unzionari ali' estero, poichè occorre che la trasformazione delle Case d'Italia e dei dopolavoro in senso democratico rinforzi la eflicienza del~ l'organizzazwne delle nostre collettività, senza più portare sensibili oneri allo Stato. AIUTI ALL'ITALIA Per ciò che concerne la lodevole iniziativa presa da alcune nostre collettività d'inv(are alla Madre Patria soccorsi sotto forma di viveri, oggetti di vestiario e medicinali, il Ministero degli Esteri considera tale iniziat.iva come una manifestazione di solidarietà che dimostra non solo l'alto spirito di patriottismo che anima i nostri connazionali, ma costituisce anche e soprattutto un atto di valore umano e morale altissimo. Naturalmente i funzionari dovranno incoraggiare queste iniziative intese ad alleviare le sofferenze del popolo italiano, in questo aflannoso dopoguerra. Zurigo Unione Donne Italiane In SYlzzera << Bollettino del Comitato Centrale» Coi?'Ufidendo la pubblicazione del I. Bollettino del noo-eleUo Comitato Centrale per la Svizze;ra con l'inizi.o dell'anno 1111UOV0, invianno a tutte le donne ita/Jiane i nostri Ierviài auguri di lelwità e specificatamente a tutte le sezioni della Svizzera bu(jrla messe di nuove aderenti. Una più obbiet.tiva interpretazione degli scopi che sono di base della notitra attività sociale dovrebbe facilitare l'opera di proselitismo in seno alla Colonia Italiama. Lo Sta/Juto Sociale dell'U.D.l. negli articoli 2-5-6 determina chiaramente l' apobi,ticità dell'Associazi.one e ne lissa le fiinalità che sono: assisttMZ,ziali(opera pro bambini bisognosi d'Italia) ed elevazione delle condizioni sociali della donna italiama. Sorde alle male lingue, che per ignoranza sparlano della 'J'l,Ostra ssociazione, prestiamo orecchio agli incitamenti che ci vengono solo dal cuore, dalla ferma convinzione di compiere un'opera altamente umamitaria verso i bambini bisognosi d'Italia, ben sapendo che molto bene si può e si deve fare, sia per i bambini mutilati che per la moltitudine di piccobi orfani. SOMMARIO 1) Relazione sul Convegno di Berna; 2) Attività del Comitato Centrale; 3) Varie. vità delle sezioni affiliate, ed esterne per i fatti più salienti avvenuti in Colonia ed in Italia. Alla redazione di questo Bollettino possono collaborare tutte le sezioni. Modifica dello Statuto: L-0 Statuto, all'articolo 10 viene -così modificato: « L'ufficio di presidenza è costituito da: 1 presidente, 1 vice-presidente, 1 segretaria, 1 cassiera e da una rappresentante di ogni sezione, -con l'incarico di mantenere i contatti con il C. C.». (Facciamo viva preghiera ad ogni Sezione di volere eleggere la loro rappresentante e di comunicarci il nome dell'eletta). 2) Attività del Comitato Centrale: Nell'entrante anno, ci ripromettiamo di dare il massimo sviluppo possibile all'opera assistenziale pro bambini. L'azione che al momento ci sta più a cuore è quella Pro bambini mutilati d'ltali\. Questa azione, alla quale ogni sezione è vivamente pregata di partecipare, desideriamo si sviluppi sotto la guida del Comitato Centrale che invierà le diretti ve che dovranno a~ic~rarne l'o~og~neità. All? scopo di meglio chiarirne le finalità, stralciamo quanto qui sott-0 da una lettera ,che ci venne inviata dalla Sig.ra Schiavetti dell'U.D.I- di Roma: "Coll'aiuto in denaro ricevuto dagli italiani all'estero è stata creata a Roma la fondazione 1) Relazione sul Convegno di Berna: Udi Italiani all'Estero che ba preso il patron giorno 24 novembre 1946, veniva convo- nato dei bambini mutilati d'Italia e che da cato a Berna il Convegno delle rappresen- ora in poi si interesserà specialmente ad essi. tanti delle varie sezioni dell'Unione Donne Si è venuto incontro così al desiderio delle Italiame. E;ramo presenti 1e delegate delle se- _DDI all'Estero che vedranno in questo modo ~ioni di : Ginevra, Grenchen e Zurigo- 1 loro sforzi ed il loro interessamento conA questo convegno, veniva deliberato di vergcre in un'azione unica ben definita e passare alla sezione di Zurigo l'incarico di continua, in un campo particolarmente bisocostitui re il Comitato Centrale per l'anno gnoso. L'LstiitJuto San Micih~e a Tor-Ma.rancio 1~47. ~ale comitato de~e assum~re il,_compito nella per:if~ria ~i ~ma accoglie già i primi d_1r_ed_1gereun Bollettrno mens_lle d rnform~- 60 bambrn 1 mu blati che la fondazione as.siz1on l ternecer que~ henguarda l'atha ste e.son.o già creati i padiglioni per le ·diverse nazioni: Francia, Svizzera, America ecc.•· Si fa però presente che all'infuori di questa azione ogni sezione è libera di -continuare il proprio lavoro assistenziale tanto lodevolmente svolto fin'ora. 3) Varie: Ringraziamo la Sezione di Grencben per l'abbonamento di 20 Bollettini mensili e la Sezione di L-Osanna per quello di 10 numeri dello stesso. Alla Sezione di Losanna diamo assicurazione che i 150 franchi inviatici .costituiranno il primo contributo all'azione pro bambini mutilati d'Italia, e sentitamente ringraziamo. Per la puibblicazione nel Bollettino mensile, preghiamo la segretaria di ogni singola sezione, di volerci .inviare prima del 20 di ogni mese le loro eventuali informazioni o proposte. Il prezzo del Bollettino, al Convegno di Berna, è stato fissato in Fr. 0.20 la copia• Comunicateci per tempo il quantitativo delle copie c'he desiderate ricevere. Nei pagamenti al Comitato Centrale, si pre- .cisi il destinatario indirizzandoli: U.D.I. (Jo.. mitato Centrale, Znrigo, Erismannstrasse 6. Invitiamo le sezioni di voler regolare la loro posizione, versando al Conto chèque Postale VIII 28.196 la quota annuale di fr. 10.-. Augurandomi di essere stata chiara nella mia prima esposizione, .caldamente invitandovi a voler -collaborare al Bollettino vi invio i miei ami'Clhevoli sa1uti. Per il Comitato Centrale della Svizzera La Segretaria : Maria Albertini La Mostradella Resistenzavista da un'operaia Era uscita, per fare qualche p<iccolaspesa, e dilungando.mi wn poco nelle vicinamze della Stazione Centrale, vi.di a un certo momento due band'iere italiwnie che sventolavano, e quasi come da wna forza cala.mitica, mi sono sentita aitrarre verso quella direzione. Era un grande rifugio antiaereo e sulla porta di entrata c'era un cartello indicatore, sul quale, veniva detto ·cCYmneell'i-nterno fosse stata orgamtizzata una mostra della « Resistenza italiana». Entrai, quasi per curiosità, e appe,na mi resi conto di che rosa si trattava ne vidi la grande importanza. Era lo spirito dell'Italia del popolo che aleggiava; in quel locale. L'esposizione organizzata perfeUamente è stata per me wna vera rivelazùm.e. E mi sono sentita veramente commossa nel vedere la larghezza delle documentazioni e delle testimonianze per il molto che il popolo italiano e in modo speciale la classe lavoratrice ha I atto, attraverso un'epica lotta, per la propria liberazione. A wni certo rnwmento, era tanta l'aUenzione: mi sembrò quasi rivivere i tempi difficili dell'epoca clandesti.na, e sentii ancora una volta l'inoobo di quei giorni terribili. Circolari identiche a quelle esposte, erano passate anche per le mie mamti, come pure i gi.ornali e gli appelli alla resistenza dei vari comandi ])<lrtgiani. Quante notti di trepi.dazùm.e, quante notti insonni; i mIJZifascisti e le brigate nere, non scJierzavano. Nel Paese tutti i nostri giovani erano combattenti della giùsta causa, e per ag,ni rastrellamento per ogni sequestro che avveniva, era un parente, un amioo, un conoscente caro che cadeva. Ma era Baden 1.NMEMORIA OEl. C01M,PAIGNGOIACOMOMA,GJN,A,NI E' recente il lutto che ha .colpito la Colonia Libera di Baden per la perdita d'uno <lei suoi migliori elementi : Giacomo Magnani. Il compagno Armuzzi ha espresso nella cerimonia funebre con parole commoventi tutto l'affetto che ~i legava al caro estinto e tutto il dolore che ha <!olpito i c.ompagni per la fine d'un uomo onesto la .cui vita è stata. un esempio <li carattere e di fede nella liberazione del proletariato, nel socialismo e nella redenzione dell'Italia dalla schiavitù fasci.sta• Per aver espresso li:beramente il suo E_ensiero durante il periodo della dittatura ~li aveva dovuto trascorrere lunghi anni all'estero senza poter rivedere la sua bella Cesena che tanto amava e dove sperava di poter trascorrere un giorno gli ultimi anni della sua vita. La liberazione d'Italia gli permise solo un fugace ritorno alla città natìa ed il suo sogno non potè realizzarsi perchiè la morte lo ra,pì all'affetto dei -compagni all'età di 57 anni. La Colonia Libera di Baden, il cui dolore ha espresso anche il .compagno Tatto, nel dare al caro estinto l'ultimo saluto, riconferma la sua volontà <li continuare la sua lotta per quei nobili ideali di umanità e di li-bertà che hanno animato la vita di Giacomo Magnani, di continuare a lottare. per un'Italia liibera dai privilegi, dalle ingiustizie, dallo sfruttamento dell'uomo .sull'uomo e dalle insidie di tutte le reazioni. Bienne FESTA SOCIALE DELLA COLONl•ALIBE..R,AITAUA,NA Al ri-storanite Cooperaitiva Proletaria sarà Ol'ganizzata. la ifesta 'OOcia!le illl collaborazione con iJ gruppo di lin•gua itialia.na «Frate!Jarua». La data è ,stata fio.sala per il 22 e 23 febbraio. A :tutti i no- &tri connazionali., amici e simpaitizzaniti, rivol,giamo quindi il più caldo appello per una laT,ga partecipazione, così cLa. poter festeggiare il «CarnevaJle• butti insieme e l[)er.fetta aUeg.ria. La festa sarà rallegralta. dall'orchestra «D'AgostiiDi e compag.ni» che è -sempre staita. all'altezza del suo compito in qualunque manife.stazione organizzata ,fa S-Ocietà italiane, e che gode 1te ,simpatie di tu:tti noi. Sarà an~he <>'rganizzaitaper l'occasione una ricca tombola ,e inoltr<i vi .!>ara10no,giuoohi, svaghi e sorprese varie, che vi costri.ngeranno ,a ricordare per tanto tempo ancora questi due ,giorni di sano dive-rlimento e di ,gioconda alJegria. La Colonia Libera ItaJia;o,a -e il gruppo «Fratellanza• vi invita,no tubti i,ncti.stintamenrte con l:anta cordiaMà. Arrivederci quindi a.l'la «Cooperativa Proletaria•. 11 Comitato Organizzazione• anche, anzi, era soprattutto un incitamento a continuare la lotta. Sono passat4, lunghissimi mesi. Doloroso calvario dell' «Uomo» che l-Otta per la Sua liberazione. Purtroppo, è stata una lotta fratricida, una lotta di distruzione terribile come nessuna altra mai. Molti visitatori guardavano con curioso ilnteresse. Ma pochi io penso l'hanno capita. Per capirla purtruP'f)O bisognava averla prima vissuta. I mostri giovani hanrw compiuto dei veri sacrilieft, molli sono morti, hanrw pagato con il proprio sangue wn debito che non era loro; ma hanno detto, (oh quamto chiaramente l'hanno detto!) cJie la loro volontà era quella di distruggere i germi d'ogni guerra per l'edilicazicme di una vera democrazia in wn:a società migliore. La sala dell'esposizione era vasta, . ma avrebbe dovuto essere ancora più vasta per far posto al copioso materiale che era a disposizione. All'entrata grandeggiavano i ritratti dei nostri grandi martiri : Giacomo Matteotti, Gramsci, i RosselU, e tam.ti aUri che si scmo sacrilicati per un ideale puro qual,e quello della redenzi.one wmana. Lavaratori ltaUani, resulenti in Svizzera, ricordatevi che nesswna meraviglia è gvustilicabile per certe reazioni. qualche volta anche vioknte di moUi nostri lavoratari. Essi hanno veramente sofferto, e voglicmo liberarsi, prima che sia troppo tardi, dalla reazione che rialza il capo a ohi li vorrebbe tnuovamente in schiavitù. Siate solida.li con i vostri lrateUi in Italia. Essi ù:> meritano. Alma Lambruschi Zurigo CONSIGLIO D·ELLA•COLONIALIB·ERA ITALIA1NA Venerdì si è riunito alla. Casa d'Italia, il Consiglio della Colonia Li!ber>aI.taliana. Iii segretario, ha ,svolito 'Un'ampia -relazione .sulla riunione c'he ha avuto luogo domenica scor&1. a Berna, alla quale banno p-aritooipato io! miniat.ro -:l'Italia, E:gidio Reale e i delegati del Comitato eb'eCUtivodella Federazione delle Col<mcieLibere noncbè i ra,ppresentanti di Ginevra, Basilea, Zuri•go, Grenchen, e occasionalmente Masillli i)er il Ticino. La discsussione, che è st-ata p.resiedUlta dal. segretario del'la Federazione delle Colonie ILilbere a, detta del relatore, è stata moJ.to animata e vi hanno partecip-ato i compagni Sacedote, Boffini, Preziosi, V a- ,glio, Fratoochi, Gor.ni, Buzzi e Méll&ini. Rea:le .ha indicaito in linea generale quale sarà la direttiva che i.nformerà la sua attività in rifierimento alla emi.grazione e a•lla protezione del -lavoro i.taliano in Svizzera. Il Consiglio della «Colon-i,aLiibera• di Zuri-go, ha preso aitto della relazione ohe è stata a,pprovata all'unanimità. e ha poi condotto a termine i suoi lavori. E Il ROPA socialista llSIEOll DICULTDPIAOLITIICDA ICOIO■ICI DireUar-e IGNAZIO SILONE V-ice-Diretto.re,r/s.pcmsa,bile GAETANO RUSSO Re-datt<1ri Paolo ,Albertario - Walter Binni - Luigi · Carmagnola - Sigfrido Cioootti - Michele Giua - Vittorio Liber.a - Frana, Lombardi I lettori ,residenti in Svizzera p<>.!,ISOilO rivolger.!>i,;per ottenere copie della .ri'Vi.sta e per abbonarsi alla F!EiIYEIIMZIONE SOCIALISTA ITALIANA Militarstra.sse 36 ~ Ziirich {4) CRITICA SOCIALI Rivista quindicinale del Socialismo Fondata da FILIPPO TURATI Direz. e Amm.: M:Llano, Piazza Diaz 5 Per abbonamenti rivolger& ,a «iLibe-ra i.Stampa» Lugano Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo Titpoorafia « Grafica Bellinzona,. S. A. \

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