L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVII - n. 61 - 22 dicembre 1946

Anno XXXVII (nuova serie) M. 61 Zurigo, 22 dicembre 1946 UBERARE E FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione e Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau, Zurigo 2; Conto postale No. VIII 26305; Abbonamenti; 24 numeri Fr. 4.-. 12 numeri Fr. 2.-, una· copia cent. 20 Telefono 27 47 02 A mail estremi estremi rln1edl Lotte private e pubbliche di membri della Direzione del Partito contro altri membri, artkoli personalistici degli uni con lro gli altri, le lendenze che ballano la danza dell'orso mentre la reazione alza il capo minacciosamente, lo scacco delle sinistre e il sinistro scricchiolio del fascismo insufficienti a ridurre ad un senso di responsabilità i dirigenti, la stampa di destra che intona il < miserere» intorno al nostro Partito, il 1919 -che si profila all'orizzonte : questi sono fatti pubblici che rendono pensosi tutti i militanti che vivono la passione del socialismo. che -0gni compagno sgombri da sè o~ni meschino pcn iero che la crisi possa. es ere puntellata per mezzo di lattiche e di polilicantismi. Xon è nemmeno facendo i furbi, tacend-0, strizzaad-0 !'-Occhio dkendo <ssl!» che si salvano le apparenze in mezzo al «cancan» della stampa borghese. i deve aper uscire dal chiuso meìitica delle diatribe bizantine per mezzo di una quarta dimensione. Non è la logica sillogistica. che può cavare un ragno dal buco, c-0me non è a base di logica che si dirime la disputa dei bambini che dicono: « è tato lui ! ». Occorre essere uomini, avere coraggio e poi anoora c-0raggio e dare un colpo d'ala -che ci porti in un'altra aria. Che cosa si può fare? L'idea è venuta <:ontemporaneamente ad :i.lcune sezioni del Partilo p-OSte in regioni diverse. Essa è venuta anche ad uno dei migli-0ri, più pratici e più disinteressati membri della Direzione. Quando l'esercito di Roma stava andando in dirotta durante una guerra latina - ci ricordava un compagno - il capitano r-0mano Decio Mure deci e di c-0nsa-crare agli dei inferi sè stes..::o e l'e ercito nemico. E tosto, gettatosi a morte icura, sparì, ma anche lo esercito nemico non tornò più a casa. Del resto, a. parte la toricità del raccont-0, è vero ciò che dice il ~Iachiavelli che un esercito è più importante dei suoi <!apitani. I membri della Direzione, pecialmente i migliori, posS-Ono in que to momento salvare il Parlito c-0n un atto gener-0s0 e magnanimo, che rimarrà nella storia del socialismo e farà tirare un respiro di conforto ai compagni della base, rialzando immediatamente la fiducia popolare nel Partii.o. E si dovrebbero decidere di ritirarsi a vita di emplici militanti per un anno, con ervando eventualmente i Ministeri, ma dimissionando dalla Direzione. I vecchi sociali ti della vigilia, 1;he sono morti quasi tutti in miseria, avrebbero fatt-0 così. J migliori tra. i membri della Direzione sono quelli che più facilmente comprendono la utilità per il Partito di una simile deci ione in questo momento. Peggio di cosl non può andare, e un rinnoYamento totale della Direzione, specialmento se essa verrà aperta più ampiamente ai lavorat-0ri, non ,può che determinare una scossa benefica e aprire un nuovo orizzonte. E' assolutamente urgente consacrare agli dei inferi i capitani gener-0si - e il nemico reazionario che inc-0mbe. Umberto Calosso Un Partito di immense possibilità, che più che un Partito è l'atmosfera stessa in cui vive il mondo moderno, vittorioso in mezza Europa, dotato di un messaggio umano ind~- pendente pacifista liberatore, che può far nsuonare un accento nuovo in un mondo dilaniato dall'odio e dall'imperialismo, e che può dire per l'Italia vinta quella parola originale che furono sempre i paesi violi a dire, ricostituendo al di sopra dei confini scellerati la solidarietà infranta. dei prolelari di tutti i paesi, questo Parlilo che non mai come oggi trova i suoi motivi tradizionali ricchi di novità e d'avvenire e caipaci di far battere il cuore degli uomini, perchè rispondono al profondo anelito di tutti gli uomini; è condotto all'orlo di un baratro perchè alla base che spontaneamente lo portò in prima linea ~n giugno non corrispondono (come la teoria socialista ci insegna che avvenne tanle volte nella storia) dei dirigenti i quali sappiano interpretarla con spirito sufficiente men te disinteress:i.to e spersonalizzato. Nasce allora. una contraddizi-0ne di ti,po borghese, in cui le beghe personali degli individui salgono in primo piano, e si ammantano del triste v-0cabolario delle tendenze. Alla fede socialista del proletario e dell'uomo ·comune si sovrappone la politica pura scopo a se stessa, il gioco dei bottoni nel chiuso delle camere e dei ministeri. Chi n-0n sa far altri mestieri, fa il mestiere della politica pura; chi non è alLr-0, è un animale politico. Oggi ste....c:so,mentre tutti i compagni S-Ono sorpresi e add-010rati, assistiamo ancora, sempre, al tentativo infantile di dire : < E' stato lui, non sono stato io•, e di impostare in termini di tendenze le sconfitte sublte recentemente dalla classe lavoratrice che vede S-Orgere in armi una reazione fascista, e dilapidarsi progressivamente il patrim-0nio d'entusiasmo popolare e di speranze della liberazione. Parlare di conquista del p-0tere o di conquista delle classi medie in questa situazione è un gioco di parole. Parlare d'unità d'azi-0ne è una burla. Tranelli della Tecnica Che razza d'unità d'azione è questa? Non si vede al centro quello spirito organizzativo in cui emerg-0no i compagni comunisti: i conveoni di -0rganizzazione tardi indetti dalla Di~ezione S-Ono stati rimanda ti alle calende greche mentre la disorganizzazione al centro è l'ar;omento dei discorsi di tutti, compresi i meofhri della Direzi-0ne. N-0n si vede niente di ciò in cui eccellono i compagni comunisti, nè oro-00Iio di Partito, nè senso di vigilanza, o o d· nè spirito d'apostolato 1 nè_ as_senza . 1 p~rsooalismi: e questo anti-umtansmo. s1 ~~1ama unità d'azione! Ohe cosa danno d1 -0ngrnale, di propri-0 di nuovo i dirigenti del Partito come conl;ibuto all'unità? Eppure senza questo contributo inS-Ostituibile è chiaro ~he non c'è unità, ma il suo e-0ntrari-0, cioè zero: _c'è una nuova sconfitta della classe laYoratncc. Per fortuna il ocialismo è il Partito st-0rico della classe lavoratrice italiana, è il Partito sp-0ntaneo dell'uomo e della donna comune, ed ha in sè, nella sua base, nella sua democrazia il lievito della salvezza. Esso ha resistito a hrussolini come il cristianesimo h~ resistito a Giuda perchè è ben naturale che 1 traditori siano d~ve son-0 gli dei. Esso ha r~- sisLito al fallimento dei suoi dirigenti massimalisti e riformisti dell'allro dopoguerra, ed è sort-0 nuovamente dalla terra come un elemento della natura, come un fiume che ne - suna forza umana può arrestare, anche e può temporaneamente impaludarlo. Oggi i_l ocialismo troverà nella ua ba o la riserva ineslinouibile che lo salverà ancora una voltai pcrchè O il Partito socia Iista, è un. ~arlit-0. ~roletario, di popolo, e non un csp-0s1z1onc d1 immagini in cornice. «Quando sei incerto. aggrappati ~Ila. cla e operaia, fu detto al Congresso d1 FHenze. Quando il ociali:::mo a,lraver a un n:iomento srave aoorappiamoci alla classe -0pera1a: Quet ~ r·0 ~ ,1· e~ del o i 1':fo ..Bis o Che la tecnica possa trarre in ingann-0 sembrerebbe un. nonsenso, dal momento che nessun dato pratico è fondato meglio di quello scientifico e la tecni<!a altro non è che la scienza trasportata nel campo industriale. Se la scienza dovesse ingannare, non resterebbe che affidarsi ciecamente al caso. Lo sviluppo industriale, che deriYa il massimo impulS-O dalla tecnica, si fonda su una realtà -0ggeltiva e tutte le volte che nella storia si è presentala una tecnica falsa, presto o tardi si è rivelato l'inganno e si "è posto ad esso riparo. Anche Dante, nel canto XXIX dell'Inferno, ba b-Ollato l'al,chimia. - pratica chimica degenerata in frode - col castigo di due oscuri rappresentanti di essa, Griffolino d'Arezzo e Capoccbio di , iena, i quali, del resto, erano stati arsi vi vi come falsificatori di metalli. Ma quando si parla di inganno della tecnica n-0n ci si riferisce già alla frode dei tecnici o degli scienziati. Per queste frodi è più che sufficiente la legge ordinaria, che in tutti i tempi ha manifestato il su-0 rigore. E su di esse non vale la pena di perdere molto tempo anche a scopo informativ-0, trattandosi di cronaca spicci-Ola vuota di qualsiasi interesse. L'inganno per opera della tecnica è ben di verso da quello <!he posS-Ono esercì lare i tecnici e le conseguenze del primo S-Onoben più gravi, in quanto le vittime sono sempre i dirigenti della politica degli tali e pertanto esso si ripercuote in m0do tragico sulla vita e sul dest..ino dei popoli. Che la tecnica, come la scienza, sia sub-Ordinata alla politica degli Stati è ormai una verità lapalissiana. E' appunto a causa di questa subordinazi-0ne che i p-0litici, o meglio alcuni politici, per organi1r zare i loro piani di conquista -0 di egemonia coatta, richiedon-0 alla tecnica più di quello ,cho essa non p-0s a dare. E l'inganno appare chiaro quando la tecnica è volta ai fini della guerra. In que ta prima metà del sec-010 per due volte i dirigenti della Germania caddero nelle sue reti, trascinando nel baratro non solo il p-0p-0lo tedesco ma pure altri popoli, che no furono anch'essi dello vittime più o meno incolpevoli. Nel 1914-17 la tecnica tedesca, pur avendo raggiunto uno svilupp-0 meraviglioS-O mer-cè l'adattamento all'industria di processi tecnici ,li importanza fondamentale ai fini bellici - basti ricordare la intesi dell'ammoniaca e la trasformazione di questa in acido .nitrico. il perfezionamento delle gr-0sse bocche da fuoco, la preparazione degli esplosi vi da scoppio, gli aggres~i vi chimi,ci, ecc. _ non uscì viLl-0riosa dal c-0nflitto. }fa la confitta non fu sufficiente a che i dirigenti politici tede chi rnlulas ero il limite che la tecnica n-011può oltrepa sarc. &e la tecni<:a fosse l'unico fattore decisivo della villoria~ la storia della guerra sarebbe una storia della tecnica e solamente della tecnica. Il che non è. )folla pre parazi-0ne delr ultima confl~gra: zione mondiale da parte della Germarna s1 ricadde nello sle o errore. E' beosl ver-0 cho quo to e periment-0 ha cond-0tto la nazi-0nc )-e.dp..-"'Ca~aè l'enorme sviluppo della sua tecnica, che le permise l'impiego di potenti mezzi tecnici, quasi sulla S-Oglia della vittoria e -che lo stesso cr-0110militare della Fran- - :i. fu dovuto per una parte alla preminente preparazione tecnica della sua avYersaria e per l'altra parte alla scarsa fiducia che i dirigenti politici francesi ebbero nella tecnica; ma la visuale dei dirigenti tedeschi fu limitata e unilaterale perchè, quando l'Inghilterra~ preso -contatto con la realtà, si preparò tecnicamente e -0ppo-e tecnica a tecnica, la situazi-0ne si capov-0lse. Nè · si oppongano a queste considerazioni le possibilità che la S-Ola tecnica, sfruttata tempestivamente, può offrire per una guerra vittoriosa. Non è che n-0n si debba tener conto dei v&ntaggi- che essa offre nella guerra; qui si vuole però affermare -che non è con la S-Olatecnica che si vince una guerra m-0derna. L'apparizione, verS-Ola fine di questa seconda guerra m-0ndiale, delle famose armi segrete germaniche e l'impiego da parte degli americani della bomba atomica, p-0ssono essere nuovi tranelli che la tecnica tende ai dirigenti della politica degli tati. In seguito ad una pace impoota a •c-0ndizi-0ni dure, la sc-0perta di nuove armi segrete ,potrà far sorgere nel pop-010 tedesco uno spirit-0 di rivincita che potrà condurre ad altri disastri. E lo stesso si può dire per la politica di guerra fondata sulla b-Omba atomica, politica che sembra prenda piede presso gli americani. Un ingann-0 analogo la tecnica ha preparato ai dirigenti ,p-0lilici italiani, durante la dittatura fascista. Poco d-0po la sua assunzione al potere. Mussolini chiamò a raccolta i tecnici italiani, scienziati e dirigenti dell'industria creando nel 1923 quel « Consigli-O nazionale delle ricerche » che doveva essere il ma simo organo di mobilitazione dei tecnici italiani per il raggiungimento di finalità imperialiste, naturalmente mercè la. guerra. Dopo Ma1,coni, presidente di quel Consiglio fu il generale Badoglio, designato poi dal re come affossat-0re del parlit-0 fascista, in seguito alla sconfitta. mili1.are. Quale tributo il popol-0 italiano abbia pagato per il funzionamen t-0 del Consiglio Nazionale delle Ricerche, contributo enormemente sproporzionato ai miseri risultati ra[giunli è noto solo a pochi. e il capo del uoverno e quello dello tal-0 avessero avuto un minimo di cono cenze tecniche, essi non si arebbero gettati in un'av- ,·enlura che ha c-0ndolto al disastro nazionale, mentre per entrambi le meraviglie della te<!- nica di guerra della Germania erano arra di vill-0ria. Le c-0nsiderazioni precedenti rendono lecita la d-0manda : in qual mod-0 i dirigenti politici po S-Onoevitare di re lare ,illime dei tranelli che tende la tecnica ? La rispo ta non può es ere che questa : l'u-0m-0 politico che ha. in mano i de lini di una nazionr deYe a,ere raziocinio ufficiento per giudicare la portala dei mezzi tecnici di cui egli si orve. O più emplicomenle : chi è capo clell-0 lato dove es-ere un buon politico e non un catli,o politic-0. Jlichele Giua Pensiero ribelle O ribelle pen ier de la mia mente, avanti, avanti, e com battiamo ancor ! Tu sei La mia bandiera, ed il fulgente raggio di una speranza, che non muor. I o era un bimbo gaiu e ricciutello, quando bal::asti sopra il mio sentier, innanzi al supplicar d'un orfanello, che La mano stende-i;a al passeggier. Poi t'incontrai ne' mesi i casolari, ov'entra il freddo, ed ove manca il pan; ti ritrovai su' campicelli at:ari, ove il colono s'affatica int'an. e le fumose e torride officine ti vidi, tra le macchine, cennar, e, da le tempestose onde marine, su le ciurme, terribile babar. Terribile di sdegni e di giustizia, fiero ar,cangelo cinto di splendor, te vidi ovunque un segno di nequizia risusciti un singulto di dolor. Ed ora, in questa cella, a me dinanzi sorgi, o vessillo mio santo ed altier; o mio pensiero, avanti, avanti, avanti! ... ecco il tuo buono e forte cavalier. PIETRO CORf Lettere dall'Italia In attesa del "Congresso,, Ai (JYr-irni di gennaio del prossimo a:nmo avrenw dunque il Congresso Nazi-Onale del no9tro Partito con un anticipo di alcuni mesi suUa data preoedentem.ente .fissata. Tutti conoscono le ragioni di questo anticipo voluto dal presiàente, e tutti si rendono conto che spira aria di fronda fra le nostre ti~a. C'è lotta grossa fra di noi, o, per meglio dire, fra alcuni di noi, e quest,o è l'aspetto più doloroso e più da ponre in evidenza. Dicevo Ira alcuni di wi. In! atti questi dissensi manifest;atisi improvvisamente, per quanto era a tutti noto che nel nostro parlito varie tendenze e frazioni non si guardassero sorridendo, hanno tutto il sapore, e chi ha interesse al contrario è tenuto a dimostrarlo, di feroci personali.smi che non fanno onore a nessuno, e non certo contribuiscono al progresso deJ, partito -cmne i fatti deJ, resi-O hanno dirnosfJrato recentemente. Nessuno di noi, io penso, osa credere poss~bile in seno al P.S. l'ostracismo a una qualsiasi i.dea o tendenza, ma •tutti noi, specialm<Pnte da coloro chiamati a dirigere, pretenderenw il rispetto di una volontà. che sia dei molti e wn dei :J)ochi. Ora non sembra che tutti i nostri dirigenti' facciano tesoro di tutto ciò, e chi è soci.ali.sta non deve venir trad,ito in questo campo, special?nente se si pone r1nente al i/afto che tutti noi m..ililiamo nel P.S. e non in altro partilo, proprio perchè in esso vedianno possibile I.o sviluppo di tali postwlati. Alcuni dei più acoaniti competitori (li chiamere1no così?), sono così imbevuti di questioni di carattere personale, da esser riusciti ad imposwre i dissensi, oggi esistenti, su tre o quattro nomi, cosa che rende più od.iosa tutta la faccenda, mentre questa sarebbe stata sopportabile se impostata in forma generica e democratica. A nessuno saranno sfuggite le accuse, anche gravi, che alcuni 1Wstri compagni più in vista si sono scaricate l'un contro l'altro. Ora è bene che essi sappiano che roolti, nwLtissimi compagni di accuse ne hanno da fare proprio a wro, e so1w le sole accus11 che dovrebbero valere. Di errori ne sono stati fatti parecchi, politki e organ'izzativi, e questo non certo per colpa di tutti noi che formiamo 'il corpo e l'anima del partit,o. Questo prossimo Congresso deve essere la sede op.por.tuna perchè twbti i C017?fl)Q,gni, i veri proletari, coloro che hanno interesse e passione a che questo nostro partito abbia vita sua rigogliosa, possa.no dirre con franchezza e lealtà cosa pensano e cosa vogliono. Basta con le mozioni <Li compromesso che, destinate a salvare capra e cavolo non salva:no nè l'una nè l'aLtro. Se è necessario si sacri✓ichi pure il cadreghino di qualcu.no, anche se questi dice di non poterne lare a rne.no. Una fra le peggiori eredità. Lasciataci dal fascismo è queUa di 1nanca,re di una nwmerosa classe dirigente: tale mancanza di ampia scelta pesa evidentemente e sul paese e sul nostro partito. Nell'interesse deJ, prinw e del secondo si. fa,eciano tutti gli sforzi possibili per colmare questa lacuna, preparando un gran numero di giovani. Anche questa è una gara fra tutti i partiti, e chi avrà lavorato meg.Lio avrà il vantaggio di offrire 'l.Wmin,i preparati con larghe possibilità di successo, raccogliendo fiducia ed adesione. Non è anche questa una via da seguire? Vorrà questo C<mgresso itenenie conto? Guardare ai giovani è -un dovere per chi è oggi preposto alla direzione del nostro partito, è come pensare alle fonti di ossigeno per 11.n organis1no. E non abbiamo forse tutti noi [,a sensazione che di ossigeno ne arri·pi poco all'organismo del nostro purlilo? E. Ju~egno Savona, 17 dicembre 1946.

Bi NOTIZIARIO ITALIANO per I la socialisti· italiani tragica morte di in lutto Luigi Battisti ROM1A. Come è morto Gigino B·attisti. Si trattava di andaro a Salerno per presiedere 'li.Il convegno -socialista, di preparare qualche di.scor.so, di orientare i compagni in vista del prossimo congresso nazionale del Partito. Alla stazione ,non aveva trovalo posto ~ul iiretto. Non c'era posto neppure in piedi nei corridoi. Allora decise di chiedere o.spilalità nel bagrugiia.io. Lo scontro ,è ,avven'l.1~o in a,perta campa- 'gna al Mvio di, Santafè, tma Miu:rturno, e Sessa All.lrwnoa,, •i.in unQ loica.lilà di.stante quailche Clhilometro dalla strada maestra. Il rapido da Roma, che era stato costretto a re- &tare fermo alJ.a .staLione di Minturno per circa due ore a caru.sa deMa. rmall1!Ca,nz,a. c1i .00!ITente, im- , provvisame'n-te .si rimetteva · in rn.obo '.andando a SCO'lllrar.si, dopo alcuni chilometri di corsa, con un merci che proveniva dalla direzione opposta. Nel tremendo 'llilo il bagaglio e i due primi vagoni del rapido si sfasciavano completamente e si rovesciavano nella &carpala, mentre il resto iel convoglio .subi va .gravi danni. N01Uostante l'ora larda e la dista,nza dei centri abitati, gruppi di animosi si mettevano in viaggio da Formia per portare i primi soccorsi. Al lume delle torce e di qualche .fanale ad acetilene si provvedeva a estrarre i feriti e i cadaveri dal pauroso groviglio dei rottami. vincia di Massa-Carrara resterebbe alla Toscana); e della •regione EmiÙa-R.omagna che comprenderebbe le provincie di Bologna, Ravenna, Forli e Ferrara. Comunque, consideralo il successivo vaglio del progello, le decisioni adottale oggi non hanno assolutamente carattere jefinilivo. ROMA: Per i,1 Congresso Na2ionale del Par1ito Socialista ltali1ano. Diver&i deputati socialisti hanno formulalo alcune preposilioni in vista del prossimo Congresso nazionale. Tra i firmatari figura l'indimenticabile compagno Gigino Battisti che poche ore dopo doveva partire per il viaggio che non ha ritorno. Tra gli altri notiamo: Bocconi, Boofanlini, Barbareschi, Calos.so, Canevari, Costa, Carmagnola, Corsi, D'Aragona, Fedeli, Giua, Gullo, Ghidini, Grilli, Lui&elti, Lami, Starnuti, Leopadi, Momigliano, Matteotti, Mootemartioi, Mazzooi, Piemonte, Preti, Priolo, Pignatari, Pera, Rossi, Simonini, Stampacchia, Silane, Taddia, TremelJoni, Tonello, Tega, Treves, Vigna, Vigorelli, Vil1M1i, Zanoerini. Zappelli ecc. Le prepo&izioni ,sono state redatte come segue e auspicano: < Il mantenimento dell'autorità del Parti-lo; - la chiusura di polemiche con la limpida ed inequivocabile conferma dell'autonomia del Partito socialista nei suoi metodi e nei suoi fini volli al raggiungimento di una vera democrazia politica ed economica; - la costituzione di una nuova Internazionale socialista per il superamento lei blocchi antagonistici e la dife&a della pace; - l'adozione di uno statuto interno che, fondandosi ,su quella disciplina morale e politica che fu .sempre no1,lro patrimonio, garantisca, nell'ambito della dottrina socialista, inJipendeoza di pensiero e di critiche, assicuri l'indirizzo '1milario; - la preparazione di precisi programmi sulla base dell'ordine del giorno già votato, in ordine ai problemi più gravi ed immediati (finanza, alimeo lazione, alloggi, -scuola, risanamento, amministrativo); - alla cui esecuzione deve e&.Sere diretta e subordinata la parLecipaziooe .socialista al· governo; - l'osservanza reciproca e leale iel patto di unità d'azione nel suo spirito di collaborazione democra1ica; - la formazione di una Direzione del Partilo che dimostri ed infonda fiducia nel programma, realizzi una. efficiente organizzazione interna, operi con iniziativa e con adeguata coscienza di quel- !a funzione -storica altissima, ed altuale, che è propria ed e.sclu&iva fol socialismo in Italia e nel mondo. MILANO: S'è ohiusa la Mostra dell'« Avanti». Alla chiusura era presente il sindaco compagno avv. Antonio Greppi, il quale &i è congralulaLo col compagno Paolo Grassi, che l'aveva organizzala. 1 ella giornaila di ieri la Mostra è stata vi.sita:la da altre migliaia di persone, io maggioranza operai e socialisti. La interessante rievocazione della storia del Parli lo sociali&la italiano e delle lotte che esso ha sostenuto -sarà rinnovala a Roma coi primi de'. proosimo gennaio. Poco dopo la mezzanotte arrivava sul posto il pret:'idente della iCo.siiiJtu.en.te Saragat, a cui Ba!JùisLlera legato da fraterna amicizia. Egli ha assistito commosso alla liberazione della salma da quella tragica morsa di ferraglia, l'ha seguilo aiutando .con le sue braccia i portatori che lo depositarono sul cu.scino di un vagone ferroviario e poi ,si è recalo in una piccola &tazione a pochi chilometri da Sessa Auranca dove ha di.sposto che in una delle stanze fosse preparala Ja camera ardente. Anche le allre quattro viUime sono .state composte accanto al cadavere del deputalo socialista. Max. Nordau Lastampa, • I giornalisti e l'opinionepubblica .A;hleprume 11uci,d,ai rpa,esi liTILitrooiiS0ID,Qa,rni,vwti 1 (prtrni gr•wp,p<dl i oompagni oon Je 1bandliere de:lle swioni socia.liste e com. mazzi cli .fiorii ohe sono struti spa11·s 1i 19'U1'1&a 1.lma. Tutta la notte e tutta la giornata successiva, deputati socialisti e vaUelti doll'Assem'blea costituente hanno vegliato, nella .saletta della Stazione Termini, tra,,formata in camera ardente. la .salma del nosLro compagno. La moglie Enrica, il fratello Camillo sono giunti da Trento; anche il Presidente del Consiglio si è recalo alla camera ardente. La salma del nostro indimenticabile compagno è stata deposta, la sera del giorno 16, in un carro Ierroviari-0 sul quale han preso posto Ja vedova, il fratello e vari depu-tati -del oo.slro partito. Il .&-egretario del Partito socialista compagno Lombardo, i compagni Triolo e Borghesi e un giovane partigiano ira.- .~,t>ortavano a ~palla la bara. Alla cerimonia funebre ,erano presenti Parri, Chiostergi, un gruppo di depu- -tati -democratici, una rappresentanza comunista, Saragat, Perlini, Canevari presidente del Gruppo par- ·1amenlare .socialista, Lami Starnuti, 1,egrelario del Gruppo, Jacomel-ti e Silone e altri della Direzione del Partito. n A dozzine &ono ,gli e.3empi di impresari dn iuserzio·ni, di spacciatori di giornaJi, da rusuDai, di folli:i, d1 lilberati d,a.J ,oa,roere, da raiggiratori, di a.nnuffapopoli e clj volg,a,rj ignioranti che fonda,rono grandi g,iorn,a.Ii as.soldair0'.11.o ,a;1 loro servizio pen.oe brillant.i e regolarono l"impres.a a seoondo della loro ignobiliià, deJia loro depr.aivazione e deLLa lor.o ivolubi.Lità rli O'I)i-nioni. .Anche r,an1gomento del nrume,ro degH ,a,bbonati D0'l1 regige alla critioo. Uno ,speculaio,re senz,a cos:ciewza può fare a,s.se~ameoto sugli i-stinti has.si e spregievolJ eleva.ti -e oommendevoli; ed otterrà sioura.rnen'.e lettori e oompratori. Ohi no·n conosce j fogli ohe 1mbblicano le .più J,a.ide 08oooità. o SO'.Ilodedicali al pettegolezzo ca1h.1a1J1iososu rper.soine o cooe private ? Oppure J fogli che cereaoo di .impressiona.- re ooo 1100 sbile ecees&iv.amente scandaloso o di stimo1aire C0'D.1ubridhe <figwre la Hbidine dei let:ori; op.pure che altro in.:fine non sono ohe un,a J-0t teria p,romettente a.i ,compra.ton vin.oite in denaro od ,alt.ri ipremn ? Tutti cotes:i giornali vos,s,o,oo con espedienti più ,o meno vergogno•si cooseguiire una ,gro.ndo diififusione e ottenere perciò ,una iniluenza corrispondente. E' peraioo probabile e.be 1a loro diffu&ione si,a più ,g,r.a.nde e qui•ndi la loro iotf.luenza siai ,più ;polente della didìfusione e i:oifluenza di giornali lfti.spettaibiJi, i qruali nQlo pubblica,no che ciò dli cui ha,noo cogn'izio,n,e oorta; La viia dello soompal'ISO: Figlio di Cesare Batti sti , che non lf..unoo da maestri se :non doive hanno comnaoque a 'l'renlo il 7 aprile 1901 e pa,·tecipò gio- pelenza; che sono ,a,ni!m,a,ti da principii mor,a,ùi ferva-nissimo, ufficiale degli alpini, alla JJrima guerra mi; che non ej i'll.di·riz-zaoo iai ba&Si :istinti dei 1etmondiale come volontario. Nel 1921 si isc7·isse al tori, ma p.rocurano invece di dare ·S'Vil'l.lJl)paolle Pa1·tito-Repubblicano Italiano che abban clonò nel doti dello s.pi.rù.to. E' ,giustifica\ta l'd,rufiliu.e'Ilz,a di 1929 per aderire ai gruppi cli «GiuS t izia e Libertà~, quesU ,gj,or;naili? ll !l"eda.ibore di '1.1.n ,giornale organizzando t1·a i combattenti antifasciSli il movi- asce.no 0 di scandali personalli ha egli, davanti a mento «Italia Libera». centomi,la Jettoir.i il legittimo mam.dato di assalire Pur sottoposto a s01·veglianza speciale e deferito il ,governo, di giudico.re Je aziQIIl.i<li un cittadino, alla co11imissioneper il confino, proseguì nella su~ di p·reparare il terreno e scav.are un alveo ,alfinopera di opposizione al fascismo, orga,nizzand o gli ohè l'opi.niooe pubblioa possa a poco ,a poco e espatrt clandestini, degli antifasciSli attraverso le inavvertitamente ,sc,orrore in 11.1,n,daetermmata diAlpi. . . lflezione ? Eccoo.i in d',a,ccia ad una clelfo stira.ne con. Fu appunto durante una di ,queste operazioni che, traddizioni dell,a odierna 1J10Str.aciviltà. ,Coniorcolpilo da congela.mento, rimase mutilalo al_lema- memente al moderno /IlJOSltromodo d•1 pensare, 1Doi ni. Diede vita inel 1943 al movimento cland e s lino so- ci ri1belli.aano .a.cl oign.i auto.r.ità ,di Stato dhe non diatisla del Trentino, scaturito dalla ,fusione dei re- sia .istituita da,! popolo. !Nella mo[l,arohia non si pubblicani contro i socialisti, movimento che nel- tollera più nella su,a ipurezz-a 1-a < grazii,a di Dfo > l'anno successivo Si inquadrò nel P. S. I: V. P. 0 te0ir1ica.mente -almeno, ,Ja ipode.stà regia, ereditaProfugo in Svizzera all'atto dell'occupazio~e t~- ta MSceodo viene J.imi,tata dalla 'Volo.nt.à degli edesca fece in seguilo parte del governo provviso7·w lett◊1ri. II mimist110 è nomiinato dal 1Capo dello StadeUa Valdossola in qualità di intendente gene7:ale to, ma deve essere •bene ,a,ooetLo anche in parlae partecipò nell'aprile del 1945, alla insurrezione meot.o. ,IJ de:rmtato deve dars1 pena pe.r ottenere partigiana della Valtellina. i voLi ,dei suoj ooocittadi'Il.i. Solo il ,giiomialista Sindaco di Trento dal 2 maggio 1945, era _st ~to l,a cui potenza praticamente è simile a, que!Ja del eletto deputato alla .Costituente per la sua citla e J~gislalore e cleil -governo, il ,gior.naliista, che esersegrelario alla presidenza dell'-1-s~emble_a.. cita uf.fici da deputato e da minishro :non è nomiLa scomparsa di Luigi Battisti costituisce una noto nè eletto {la -aloo'llo. Egl 1 i è la sol,a auto,ri:à grave perdila per il Partilo e per la sua _terra. dello Stato .alla qua.le nolTh,occo,rra .oo•oif.erm-aquaJLa parlicolm·e preparazion~ _edesv~ri_en~a con si.asi. D,a 6è egli si orea iciò ohe rè, ed esercita il cui trattava con spirito di socialista e di italiano la 611.l.0potere come a. ln.ti pare ,e pi,a,oo essere, mequestione che più da vicino e, più dire!lamente l~c- nom(llmenLe responsabile nè dei suoi aJbus'i nè dei ca la sua regione, quella dell autonomia, ha. lascia~ suoi errori ,p,iù grossolani. Nè si -dioa ohe quosto lo in noi che da compagno avemmo occasione di bozzeLto s'ia esagerato. Ci ch.1ll'O'llgOiorn,ali.s~i così udirlo di;cutere di questi problemi, la ce1'lezza che ,s.<foruili di ser.iell\ e cowienza, che prepararono solo lungo le linee da lui tracciale _si possa rag- e provocarono rivoluzioni e gue1'r-0 e fecero piogiungere una equa e feconda soluzione del com- vere rovint- c de.,;olazi,oni STUI pro])ifio pae.s() e -su plesso vroblema. . . 11azioni forestiere. Se fossero -stati ,regnanti, li aIl 1wme di Battisti, .come disse il presidente ~e~ vrebbero -scaoci-ali; se fossero 1slati 'IIlli'llistri, li anes di Cecoslovacchia. compagno di Cesa1·eBall~Sl_i vrebbero sot~oposti ad 11.lJl proC€\S,s,o nel q1Uale la nella lolla per l'indipendenza dell'Auslri~, a Luigi: iloro testa no:n. avrebbe avuto oort.annente buon invialo dei socialisti italiani, resta un simbolo ~ei_ giuoco. Porchè ,gioroalisli, flles·s.uno li disturbò, f · · nfini · · 1 · d 1 tutti coloro che lottarono dentro e uori i_ co. . e.nzi furono i .soli cho 11sicll'ono mco umi a que d'Italia perch,è la fratellanza tra i popoli trionfi s ul aeneralo di-sa6lro, clJ1 cui .furono 1'1Unica causa nazionalismo e sull'ingiustizia. ~on ~ daYVoro sorprendente che ,si tolleri 'Il.Il cott t ·ttizi'onale per la forma- siffatto dis•potismo se-n7.,a il menomo ~enLa,tivo di ROMA : lrl proge -0 ,cos 1 • d ribellione mentre i.nvece si combattono con tanta Z·,one ,delle regioni. Le richieste avanzale in se e 1 1 veemenza tutL.3 le ali,re lirnnnie? E 11."anomalia di. elaborazione del progetto cosliluziona e per . a t non eccma ano11e so. non badando alla i1nfiluenza formazione cli nuove regioni hanno av~lo es1 o · l g politica della .s:a,mp,a iprendiiarno i.o con~iderazio- posilivo. La econda soltocommiss1one, a 1eve ma_- . . a ha dalo parere favorevole per la costi- ne Jo. sua influenza r;;ociale. gioranz • h J1 0 aiudicc al qu.'.llle noi diamo la faieollà di velu zi0'!1e della regione emiliano-lun_eense c e com- f 1 ( b bbe gliare ,il nostro onore, la nostro ortu.'Ila, a nop rcndel'ebbe i territori di La Spezia e e verre d 1 • · i d a Parma Piacenza. .sLra libertà, ha bi-sogno dopo serij stu ii e ungo avul&_a j'all\ L1!u:::~• \~.t:n d~ll'attual~ provincia fao<iinio di una nomina •regola.re;. e~ii è. vinco: Reggio Emil a . _P. 1 . d . d" Ponlre- lato a Ie"'"'i ,rigoros,1; i suoi err,'rJ, 1 suo: ::ibas1 d · Ma.ssa Carrara c1oe I c1rcon ano 1 °0 1 , 1 . '.' M _....._._, 'aJ_,l,q. ~rle ,1 'a f~ 1?vranno una imm'3diata punizioue t> ne ,,\ me.grpr11 ~ ~V~l~ _cli gl'a "\ <, I _) 't J C.' 1 gio,r parie dei ,ca,si sa.raILDo anobe rimediati. Ma jl ,giorri.alisla. può danneggiare an.zi annien:.are Ì'v'!lo,re n ~a fortuna. di un citta<linri; 1JUÒ parèino p!'C'tgiud1ca.re la. sua liibertà pçr:;'J-n:ile n'<ndeudogli i1.J1poss1biJeil soggJvrno ln nn ù:1l1) luogo; tutta.via r,gli c5ercila colesio potere 1mnitiYo .,.et12a ifoJ·ni.ro prove di s~udi prepruro..tori, senza averne avuto ma.n<laio da ohicohes.sia, senza dare garanzia di jmpa.rziaililà, e<mz.a 11ver eubito 1llD esame oo.scienzioso. E' vero dhe sii dice che la stampa guarisca le (erite da.~ fatte e OOe generalirnente .il cittadino si si.a bene ie0traz~a~o dalla legg,e i&ulla stampa contro til giorn.a.lista . .Ma tutte queste ca.se non Si possono sostenere. Un atLacoo ,di gioroe.Je CO!Dtro un prjvato può f.ar,gli danni -irrepar.a'bili. Le re:titf.iche e le smentiLe sono impotoo.ftl a dangll un ;p,ieno soddisifaci!menbo; alcu.ni letLori avr.a.ono ]etio il numero ohe conbeneva J'attaoco ma no.o il successivo che oonten,ev,a la difosa; altri non lo av,raono <le:to per indi,li(erenz,a. sistematica; io ogni moclo il colpito s,a,prà ,e.be i,n lf..aooia ,ad un più o meno grwn.de numero di ipersone, il suo ono,re e la &11.a.reputazione ,sono menomali ,ed inreparabilme11le m,acchiati. Nè lo .stato delle cose muta con un p.roe€S5o intentato conl.r,o il ,gronnale. Prima -di tut~o il .giornale ha lllliJle e.spedienti per r-endere a. quailol.l.'.llomolesta la vita, .;enza darDgli appi,glio per 11.1:D tpl'-Ocesso, ed ancorché i,l gior.oalista sia stato oosì rpooo a.cooirlo d'incruppaire in un.a condanna la p111niZJiO'Dnoen è ma.i solita.mente proporzi-000.ta, alla colpa. Questo stato di oos-e &piega il perohè non .solo :utti i ,reazi,o-nari ma (:lJ)Che molti Jiiberali siano nemici, palesi, occulti, dlella stampa, e tanto più acoruniti quanto più si sentono costretti da.ila potenza stessa della stampa ,a maeco10.dere i loro sentimeo~i e ,a finge.re amici.zia per esLSa e coru;idera21Lo,ne. I più sa,nuo, benissimo ohe nella stallTipa •non è necessariamente l'oipinione rp1.11bblioa(davanti alla quale e.s.;i iochin,ansi) che Tiesce ad e- ,s.plicairsi; ma spes:sio, e forse .a,ncbe qua.si sempre è la •1gnoraruza, 1,a volUlbilità, 1a inettezz,a. o J"itmmoralilà dli 111n.i,n:di,viduo che triescono a dar prova di sé; eppthl"e per 'Viltà si frurnno menzogneri, non sol,o dando ad intendere ohe la stannpa è J".oirg,atJ)0 autorevole dell'opinione pUJbb1ica, ma identilficandola add.i:rjt7rufa OOITh la. stessa opin,ione p,ubblica.. ,Come si })11.lÒ trasif,oo-:mare questa. meo17,ogna in verità ? Oome si 1può rill.niped.ireche 'I.ISIU,rp,atori non aulorizz,ati si .impadronisoo.no di un .potere, l'esercizio del quaù.e non d-0v:re!Jbe es.sere alfifidabo che a uomi'lltl esp;reasamente autorizza.ii dalfop,i- ·n.io,ne pubblica ? Ecco ,u.no dei 'P'iù i!roiporLa.o:iquesiti politici e mOtr(l_Jdi m lllostri tempi; qrue6'ito e.be da clecine d.i '8lll!ni -i ,governi tentano invano di soio,g,liere. E' un provvedimento molto &picci·o quello di restri,ngere la libertà. di stampa, ma è a.noho u·o -provvedimento s:olido e che noill conduce allo SCO\J)0;è immorale e non f.a eh e so tituiire al oo,-p-ricci-o<li un gio,rnaJlisla il oapriooio di un funzionario. No,n è possiibile 11·eprimere .con leggi J,a li,bertà di pensiero, e allorché !Sii1VUoleimpedire all'uomo di di,re aiperlamenbe iutlo ciò cho egli pensa non si ta cJ1e dar ansa -all"ipocrisia ,genero.le ed .a.Ma finzione. iLa ge:n.eralità però Ùla lutto il diri:Lo di non volere -che 1.Ln'individiuo maniiesti il euo pensjero come se fosse -peruiero di tu lti mentre •non è che u.na opinione -ua e ,che abbia quindi a darn alle sue i<loo pers·onaJi un peso ed una portala cho a.d osse non a..:;petLano aHal:o. E' sperabile C'l1e]onta.no 'll0n 'ia il giorno tl,n cui tutti i lettori siano aJbbastanza colti ed 05perli por ben di-stinguc.re la voce di un rnclividuo d(llla. ton.:1nle parola dell"op,jnion•:l pubblica, cioè dalla ge-. ncralilà. Allora non aranno letli che quei giornali che -,,ano l'ospressione vera, delfo pubblica opi,nione e n,o·n si farà oonlo alouno di quelli nei quali un individuo non fa ,che blandire con le Sllle ciarle la propria vanità: non avranno allor.1 autorità che quei gioroaJisti .. i qua li rpor il Joro ingegno e pel loro cor.aJtLere, iverrMlllo indicali dal popolo per parlare al pubblico, isLruire e giudicare; gli albri ,sa.ramno moosi in derisio·ne per ra.- ria che si da,r.a,nno di rarp<pre.sentanti ùi una funzione pubbltl-oo. Allora sarà superfilll.lo il ci,rcoscrivere il diritto a!Je s,oJ.. ,persone fornite di diploma come si Uda coi m'éldici, perchè gli uom1rt1 saranno tanto giudiziosi che non daral!lfio reti.a clhe e.i sa,ggi e volgeranno le c,1pa!Jeai oiarlata,n~. E diventeranno pure €11.lperifluequasi iutte Je leg~. ;perohè queste generalmente, a.liro scopo non hanno che quoLlo dii sup;plire all'insufficiente intelligenza del cittadino con la perspic-iwia più ill'llillinaba del legialalore. Ma f1nchè la cultura ,generale e le f.a,. collà di gi-u.dicare re.sta:oo al di,,otLo di questo ,alto ideale è concepibile e giustificata una moderata iniJ.'lomi-s.sionesoccorrit.rioo delle. legge. Non ci dovrebbe essere restrizio.ne per i libri, opuscoli e nemmeno 'J)er gli a.ftfissi coi q'l.llali una pereo.na sia col proprio nome si,a, con la garanzia e ,responsa,bilità di un editor,e o stampatore, intendesse presentarsi al pubblir.o per procu.re..re assentimenti a,l!e -proprie idee. A quei:;to propo6ito 0•~no dovrebbe poter parlare ai suoi 00'.B.cittadini e diir loro tulio ciò che gli Lrulli peJ oopo. Ma se egli Si aileniasse a Jodere !"onore di un ciltad.ioo, caLunnia.ndolo oon. bugiarde aisserziooi, dovrebbe eEsere ooslrotfo a far pubblica ammeru:la orale. corrnggere quanto ha a.6Sel'ito e dare ,a tutto ciò una h.mga. e di1:d:uso.p. ubblicità, per es,empio, con inserzioni in tutti i fogli di una città od anche di una provincia, con altret:anti e consecutivi affi.6èi &ulle cantonate e con proole..mazii:o.ni f.atte ,a. viva voce sulle pubbliche piazze, e, quand"egli pagar non pot.esse tulle queste spese di pubblicità, venisse condannato oo un lavoro forzos,o, che ,gli faccia guadagnare i,! denaro occo,rrente alle spese. Diversa è ,però la faccenda allorché si trajta di fogli peri,odioi, che si indirizza.no a,d una. ceri.a quantità di lettori, già aoquistala mediani.e l'abbo.namenlo; fogLi che fonma.no un.a tribUIIl.a,Ja qua.le ap<partiene a tutti quelli che -sfanno ad scol:iairt la pa,rola che da essa scende. un.a sifrfaita tribuna. è una istituzione pubblica. e dovrebbe sor,ostare al pubblioo controllo oome tulle le altre istituzioni pubbliche che hannq una im'J?ortanza pel benessere ma:teria.le, intellet';urule e morale dei cittadini. Qu.a.ndo ei, v1.mle istituire un,a pubblica s,cuola, una fofl!Ila.cia, un ospedale o un teabro, occorre un perme:.siso, che non si ottiene che a certe condizio'lli le quali ve-n,gono imposte a tutela clelJ"in:eresse generale. La pubblicaz-ione dii un giornaile dovrebbe aJmeno essere parificata a, quelle istitu.ziooi. Per fondare e dirigere un giornale dovrebbe 13s.sere ~o lu.nj permesso, non, ,jJ p,er.mes.,o però di UDJa ,a,utorità, ma un mandato del popolo. Do1VTe.bbesi determinare per legge che un candidalo desideroso di .aivere la missione di redattore, aibbia una certa elà chesia,garanziaaL la sua maturità: di più ohe abbia. una ripu~azio.ne esente da maochie e un.a certa dooe di \Cultura. Solo colui ohe di qua;;le qualità fosse fornito dovrebbe poter presentar-si <lavanti ai suoi concittad.iru, a.s'J)'iiraoclo .ad esser eletto redattore. Questa elezione dovrebbe farsi a magigiora.nza di voti. Ottenuto il man-dato, il giorna.lista scriverebbe oome gli delta J·aoimo suo; ma, se venisse coodannato per calunnia a ,privati, perderebbe il rmia.n.dato, quantunque que.sto fosse, CO'ITledovrebbe essere, duraturo dieci anni, e ,ogni dieci anni ,rinnovabile. ,Con que.sto metodo u.no .;conos:ciuto. oppure il rappresentante <li opill!ioni oootrarìe .a.l1a ma,ggior.a.oza. dei ,cittadini, diìfficilrnenLe rill.lscirebbe ad avere un mandalo di redattore ma ,a questo candidato sfortunato lllO;n srurebbe però preoh.160 l'adlito di o.gire per Je proprie idee e lo potrnbbe 'Della qualità di scrittore in<lipendent.e, una :persona, che ave.s,se oibenuLo un, ma.ndato di gjor.nalista, tr()IVerebbe -proba,bilrnente un giornale 00111 maggioo-e facili là di quel1a che poo.s:a .avere un medico o l.111 avvocato a trovare clienti, o un maiestro a. trovare impiego o un in,gegnere ad aver commi-ssion'i di costf!llZioni. Se iii mandato veniisse co.n.icesso dagli elettori del oa:poluogo del circondo.rio, esso dovreb. be valere per tutl.o il circondario, se oonoosso dagli elettori del capoluogo della pro,vinciia, dovrebbe val!ere ,per la provincia ·e d,a,gli elettol'i dello. capitale, 'VH>lu-ebbeper lo Stato. Non è qul l'occa- ~one o·pporiuoa perchè io particoJo..regigi di più l'argomento e, molto meno, peroh.è io stend,a u,n formale progetto di legge. VolJii soltanto delineare un -sistema, iii qu,ale, .attuai.o, de.rebbe ad u.n giornalista il diritto di parlrure ,realmen~e ,a ,nome del pubblico e la .sua. .autorità sa.reb'be rJsp-ettata come quella del g,iru.dice, del ma.estro, del deputato, perciocchè egili avrebbe espre,.5$31lllent.edal1a generalità il IJlliUl<latodi C;SS·ereil ,guo ,oro)Ore. La stampa sairebbe aJlora oiò che essa ora dice, a torto, di essere: cioè J"o11gano legittimo clella })1.llbbl,waopinione. Allora os,sa avrebbe, con giustizia, nella civi'ltà e ,nello Stato quel poeto che oggi essa invooe u-su.rpa. Max Nondau CRITICA SOCIALI Rivista quindicinale del SociaU.smo Fondata da FILIPPO TURAT,I Per abbonamenti ri'volgersi 1a «Libera Stampa» Lugano Direz. e A-mm.: Milano, Piazza Diaz 5 E n R o p A socialista RASSEGDNIACULTURPOALITICEADECOJOJIICl Direttore IGNAZIO SILONE SI pubblica Il t" e Il 16 di ogni mese I lettori residenti in Svizzera po ono rivolger.si, per ottenere copie della rivista e per abbonar-i alla: FEDERAZIOIWE SOCIALISTA. ITALIAIWA (Mllltlirstrasse36 - Zùrlcb(4) Prezzo dell'abbonamento annuo fr. 6.-

B .Ca Voce degli Italiani Vita e Cronache della Emigrazione Italiana In Svizzera LA CONFERENZA BAUER 0 LnEi ed ombdrellraiEostrozione uolifiitEaaliana,, Riccardo Bauer ha parlato alla Colonia Libera di Zurigo, alla Dante Alighieri di Basilea e di Ginevra sul tema: "Luci ed ombre della ricostruzione politica italiana•· Riccardo Bauer che trascorse 9 anni della sua vita nelle prigioni fasciste e tre anni all'isola di Ventolene, che diresse come membro della giunta militare del C. L. N. jl movimento partigiano dell'Italia centrale, è una delle più forti perS-Onalità della nuova Italia. Egli unisce alla nobiltà del carattere, alla passione per la liberlà una profonda conoscenza della situazione e dei problemi italiani. Nella sua conferenza sono stati acutamente analizzati gli ostacoli che ritardano la ricostruzione, come anche esattamente individuate quelle forze che potranno avere nell'opera lenta e progressiva di ria ~etto sociale un'influenza favorevole e duratura. Il fatto che alla fine di un ventennio di d_ittatura _vi sia. stata una guerra di liberaz1-0ne naz_1onale contro il tedesco occupante, ha complicalo il problema dell'epurazione ed ha impedito una chiara e netta precisazione delle r~sponsabililà verS-Oil lungo passato di oppresswne fascista. Molti elementi che per tutta la vita avevano dato alla dittatura la loro attiva collaborazione si sono battuti all'ultimo momento contro i tedeschi presentandosi così al giudizio popolare come i liberatori della nazione. La vita polilica italiana è dominata dai cosiddetti partiti di massa i quali si dividono la responsabilità del governo le cui funzioni e mete dovrebbero essere di carattere universale e tendere ai fini che interessano tutta Ja comunità nazionale; ma nell'azione governativa di questi partiti si sente l'interesse politico particolare a ciascuno di essi; tendenza questa che spesso si oppone alla realizzazione di iniziative di carattere generale. Nelle recenti elezioni si è notata in qualche regione d'Italia una debole partecipazione dei cittadini alla vita politica. La lotta contro l'indifferentismo è importante per la costruzione della vita democratica in Italia. L'esercizio delle libertà civiche è cosa difficilissima che richiede un notevole grado di ele,·azione morale ed intellettuale ed una forle disciplina interiore. Educare il popolo italiano che esce da più di un ventennio <li tirannia, è opera lenta e lunga, che richiede l'impiego delle nostre forze migliori ed il ritorno alle nostre migliori tradizioni. Al nostro amico Riccardo Bauer vadano i,_ringraziamenti dell'emigrazione italiana per 1 rnleressante conferenza che ci ha fatto sentire le ansie e le speranze del nostro paese come pure i doveri che il momento storie~ che athaversiamo pone davanti a noi. re "Colonie ribere,, se non cl fossero bisognerebbe crearle LaCollettivitàitalianadi Ginevra unita attornoalle Scuole della"ColoniaLibera " La tradizionale Festa dell'Albero di Natale delle nostre Scuole, ha avuto luogo domenica, 8 dicembre nella Sala Comunale di Plainpalais. cienli ma permettono già di sperare in una ri-soluzione favorevole del problema. Considerale le difficoità e~<islenli a Ginevra per trovare locali in affillo, l'assemblea ha deciso di costituire una ca- •sa destinata al Circolo ed alle a.%>Ociazioni della Colonia. UNIONE SPORTIVA ITALIANA L'Unione ~rportiva italiana di cui fanno parte le sezioni di calcio, ciclismo, atletica e pallacanestro, ba messo a di-spo.sizione dei suoi membri una sala di ginnastica dove, ogni venerdì dalle 20 a,Ue 2-2 ..si dan<no corsi di cultura ii.sica. Istruttori competenti insegnano ad ogni allievo a mantenersi in perfetto stato fisico. L'associazione fa appello agli i;porlivi itali-ani di Ginevra percbè vengano ai i,ng.rossare Je file. Le i-scrizioni sono ricevute nelle ore delle lezioni. La squadra di calcio deve ancora disputare atlcune partile prima dell'inv-erno. Tosa v-edrà con piacere i membri aderenti alla 6'8zione e gli amici assistere alle competizioni, Ja cui data è ogni volla indicata nei giornali «La V,oix Ouvrière• e «L Tribune de Genève• del sabato ,(Federazione SATU6). Per sviluppare lo spirito ,di amicizia e camerati-smo, il comilalo ha inoltre deciso di riunire i soci ogni ,sabato dalle 17,30 al caffè Odéon (C. Berloglio), 60 Bvd. Sl. Georgoo. Amici -della Colonia italiana libera aderite alla • voslra» Unione sporli va i taliaona. Zurtge 1Per la -0on,voca~ione,della « Giunta Federale» .cJelle « Colonie Libere Italiane,». ,Su proposta del «Consiglio» l'Assemhlea generale della « Colonia Libera» di ZuTi,go, ha accettato a•ll'unanimità rdi farsi .promotrice peT una convocazione strao1,dinaria della «Giunta » della Fede.razione delle Colonie Libere Ita•liane della Svizzera. E' da tubti risaputo l'inoresciooa situazione nella quale è.venuta a tr<'VM\Sila segreterii:. della Federazione, do,po il suo trasferimento a B_asilea con H quale nel modo più inspiegabile è oes.sata l'ruttività federa,le. Il « Consiglio » della « Colonia Libera » di Zurigo, ha inviarto alla se°'reteria una reo-oIare richiiesta di convoca;ione straordina~ia della '.'~iunta Federnle » •. In parri tempo il « Con\S1,g1i»o de.Ila « 1Colorua LiJbera » di Zuri!go ha inviato a tutti i «,Comifati » della Fed~razione ll!Il'invito di parteci.pa1re e~ di ,ades10ne a questa iniziativa. La r:irunione dovrebbe esse.re tenuta a Zurigo. il 22 dicembre, alla Casa degli Italian5, Er1manstrasse 6, e avrebbe inizio alle ore 9.30 del matti.no. I lavori si svolgeraM6, salvo lievi rettifiche, secondo il seguente O r ,d i n e d e I ,g i o r n o : 1. Relazione morale. (Re.latore il sea1•etario de.11',esectuivo federale); "' 2. Relazione finanziaria. (Re.latore il cassiere dela Federazione); 3. La « Pagina dell'Emigrazione Italiana ». (Relatore il redatto1,e); 4. La « Giunia Fede.ra,1,e» e ,il « Comitato Esecutivo». (ll segr. della Coloruia di Zui:rigo); 5. Il « Congresso della Federazione». (Il Presidente de11a Colonia di Zurigo)· 6. Eventuali. ' A tutti i cOJ111itatdi e.Ile « Colonie Libere» è fatto vivo inv1iitodi inviare un proprio rruppresentante. In tutti deve esse.re ben chiara la convinzione che dalla riuscita cùi questa impontanie riunione dipende la stessa vita avve1ùre della « Fooerazi.one de1le Coloillie Libere », che sola potrà ricostruire l'unità della « Collettività Italiana » -nel segno della democrazia. Per il « Consiglio della Colonia Libera di Zurigo »: il .Segrretario. Il Comitato organizzatore aveva quest'anno composto un programma artistico eccezionale. Nonostante le difficoltà. esso ha potuto presentare al pubblico artisti di valore, fra cui notiamo il soprano Emma Fanzago, la ballerina Elide Bonagiunta, i} tenore Antonio Medasi, il maestro Adolfo Camozzo, tutti della Scala di Milano. Non mancavano ottimi artisti ginevrini, vecchi amici delle Scuole che già gli anni precedenti avevano prestato il loro prezioso concorso. Gli «Allegri Ticinesi», sotto la direzione del signor Gianola, i giovani danzatori Claudio Gras• selli, Mafalda e Lilia il pianista Pietro Grasselli il Trio Marco's ed il ~1aestro Pignolo-Trochen !'or~ chestra Bruno Grasselli ed il noto tenore 'Carlo Denizot. Vivamente applauditi gli artisti della Scala da un pubblico di alcune migliaia di persone ~ circa trecento bimbi, ciascuno dei quali ha potuto ricevere un ricco pacco regalo, da papà Natale, apparso improvvisamente, a loro delizia, alla fine dello spettacolo, mentre si illuminava l'albero tradizionale. A Selaflusa I nuovi emigranti fraternizzano nella ''Coloola Libera,, Una tombola di diecimila premi ed una lotteria americana di seimila co tituivano il miraggio di molti in cerca di fortuna, dei ricchi oggetti alcuni dei quali del valore di parecchie centinaia di franchi. Il pubblico svizzero ed amico dell'Italia è stato sensibile a questa manifestazione in favore delle Scuole ed ha contribuito in larga misura. Il Console Generale d'Italia dottor Rotini sotto il cui patronato si svolse la 'festa, ha port~to 11n preziosissimo contributo al successo morale e finanziario. Come pure hanno dato la loro attività molti amici e compagni fra i quali in particolare la Direttrice delle Scuoi:, signora Ch,iostergi ,il vice~ presidente Pedroni, il cassiere Fangazio, gli ami;:i Omarini, Cuneo, signora Baud-Brusaferro Gaviglio Medana, Foglia, Frateschi, le signore dell'Union~ Donne Italiane. Alla fine del programma artistico il presidente C. Sacerdote ha ringraziato gli artisti, i donatori e tutti coloro che hanno portato un contributo alla riuscita della manifestazione. Egli ha ricordato la necessità per le Scuole di continuare a mantenersi libere cd indipendenti, da ogni legame politico e religioso, nel solo intento di educare ed elevare l'uomo nei sentimenti di verità, di fratellanza, di giustizia e di umanità, sentimenti che albergano uguali in ogni animo. Infine il Console generale, dottor Rotini, ha espre5so la sua soddisfazoine nel vedere tanti italiani e svizzeri radunati sotto i simboli della Scuola cli questa Scuola di cui vogliamo il potenziamen'to e l'incremento. in quanto essa è la continuazione di quella. in nome della quale la parte più fiera e più in offerente della Colonia combattè negli anni della tirannia fasci ta la sua dura battaglia per la libertà. Certo di interpretare i entimcnti della collettività italiana, egli ha e pre so i suoi profondi e sinceri ringraziamenti ai donatori svizzeri, in particolare. .;, Quc ta manifestazione nella quale I e ritrovata la collettività italiana di Ginevra, dimo tra chiaramente, come le I tituzioni e le A ociazioni. che sono alla base delle Colonie Libere, iano capaci di interpretare le aspirazioni e soddi fare le esigenze ,Jcllc rollettività tesse. Ginevra « LA SEMINAT•RICE » 11 Circolo operaio • La Seminatrice• ha tenulo nel mese d: novembre un'assemblea generale straordinaria per esaminare i risultali del prestito fa esso lancialo allo oeopo di risolvere la questione del locale. I fondi raccolti mediante solloscrizioni e azioni da fr. 10.- rimbor.sa.bili su decisione dell'Fsemblea non prima del 94811 non '1◊no suili- c I Q Allo ·copo di stringere i legami fra la vecchia e la nuova emigrazione, la Colonia Italiana Libera di Sciaff usa aveva invitato, domenica 15 dicembre alla Casa del Popolo, i Jàvoratori e lavoratrici, arrivati di recente, ad una manifestazione di solidarietà verso i vecchi compagni inabili al lavoro e l'infanzia italiana, vittima della guerra, o pite delle famiglie dei connazionali. Anche in que la occasione la Colonia Libera ha dimostrato di e sere una realtà sentita dalla collettività del luogo e sua naturale rappresentante. Alcune centinaia di lavoratori hanno partecipato alla manifestazione, iniziatasi con musica e ballo popolare, mentre venivano distribuiti i doni di Natale ai vecchi, doni consistenti in somme di denaro, raccolte grazie ai sacrifici ed all'attività del Comitato e distribuiti con vera fraternità ed amicizia. In seguito ha avuto luogo una conferenza del compagno C. Sacerdote sul tema: « Le Colonie Libere e la nuova emigrazione». Presentato dal presidente della Colonia Libera e dal segretario della Sezione Socialista, il compagno Sacerdote, dopo avere portato il saluto e l'adesione dei compagni di Ginevra, ha brevemente ricordato gli sforzi coerenti seguiti dalle Colonie Libere, per ricostituire, nella democrazia, le collettività italiane emigrale e sottrarle alle con cguenze di venti anni di penetrazione fascista. L'impossibilità di giungere dalla Colonia Libera alla Colonia ltaliana, dimostra sufficientemente come le collettività siano tuttora influenzale - in più o meno larga misura - dai residui del fa cismo, i quali oggi si valgono e sfruttano la democrazia, come ieri si val ero e sfruttarono il fascismo. Dopo avere salutalo in Egidio Reale, recentemente nominato ministro d'Italia a Berna, non il diplomatico di carriera, preoccupato <lei suoi intere i e del suo avanzamento, ma il comhattcntc dei giorni o curi, l'antifasci ta leale e incero, nel quale le Colonie Libere hanno la ma - ima fiducia, il conferenziere ha piegato le rivendicazioni delle Colonie, fra cui il loro ricono cimento e l'i tituzione della Consulta Consolare. Soffermandosi bu q~cst'ultima egli ha confutato alcune argomentazioni appar e in un articolo del « Corriere degli Italiani». Ila ricordato poi ai nuovi emigranti la necessità di istituire un crvizio Sociale pre o ogni Consolato, nonchè la creazione di un ente che, in Italia, rappre enti realmente l'emigrazione e non sia un organo del governo e da esso dipendente. Infine egli ha stigmatizzato l'attività antidemocra• tica di coloro che si fanno promotori della creazione di a ociazioni in contrasto con quelle già csi tenti nelle Colonie Libere cd ha chiesto alle autorità con olari di cessare di non riconoscere in es i 1anco come invece purtroppo fanno, i rappresentanti di interessi italiani e collettivi. Ed ha concluso esortando i nuovi emigranti ad appoggiare, con opere attive e fattive, la Colonia Libera perchè essa è oggi il posto più avanzato per difendere la libertà e consolidare la democrazia, nelle collettività italiane in !svizzera. La conferenza seguita con interesse è stata vivamente applaudita. Si è poi proceduto alla di tribuzione di un ricco pacco regalo ai bimbi torinesi ospiti di Sciaffusa. E' grazie alla Sezione lorale dell'UDI alle sue amorevoli cure, cbe questi bimbi hanno 'potuto ricevere ciascuno un magnifico dono, sì da far loro dimenticare, per qualche ora, la tristezza della casa lontana. La manifestazione si ~ protratta nel pomeriggio avanzato col ballo e divertimenti vari. Sottoscrizione per l'Avvenire dei Lavoratori Ilemancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavo,ratori stessi». Carlo Marx. Somma precedente Fr. 2110,30 Zuri,go: Sezione Socialista Mariani, sarLo Ma,riani Giuseppe Win1erthur: Frap Arguto Sezione Socialist,a, Ginevra: Modena Umberto Bienne: N. . Weinfeld: Fiorina 42.- 6.- 1.- 1.- 51,50 -.50 20.- 1.- Totale Fr. 2233,30 A vvlso al lettori lettori, gli amici e i compagni ohe ricevono regolarmente il giornale e che ancora non hanno rimesso l'importo dell'abbonamento sono cortesemen1e pregati di rimettercelo al più presto. Non è ,necessario indicare che abbiamo bisogno del foro aiuto più concreto. Pre9hiamo ,di versare l'importo sul ,nostro Conto Chèques postale VI 11 26.305 Zurigo. Abbiamo pure incominciato ad in,viare i primi rimborsi. Facciamo viva pre9hiera a ohi li riceverà di accoglierli benevolmen1e. Grazie a fotti. Gerente 1resp. : Pietro Bianchi, Zurigo Tipografia « Grafica Bellinzona » S. A. Partito Soeialista Italiano Verso il Congresso L'ORDINE DEL ,GIOR,NO DEU.A SE~IONJE DI ZURIGO La sezione socialista italiana di Zurigo, neUa riunione tenuta il 15 dicembre riferendosi al « Congresso» della Federazione che sarà convocato molto probabilmente il 5 gennaio per discutere i problemi interni del Partito, ha votato il seguente ordine del giorno che sarà proposto al « Congresso » annunciato: La nostra «Federazione» che da cinquant'anni lotta per l'ideale socù:ilista e che detenne la « Direzione» del Partito Socialista Italiano dal 1941 fino al giorno della ricostituzione del Partito stesso in Italia, assicurandone la continuità or,ganica, in un periodo nel quale le vittorie delle forze militari del fascismo e del social-nazionalismo, ne impedi- ·vano l'esistenza in qualsiasi paese del Continente fuori della Svizzera, nel tempo stesso in cui alcune forze disfattistiche in seno al Partito volevano approfittare di queste circostanze per I iquidarlo, sente il dovere di riconfermare di fronte ai prese11ti dibattiti interni, quei principi che sempre l'hanno animata nella sua lunga attività, Questi principi si riassumono nella fede nel so• cialismo realizzato attraverso libere istituzioni che, oltre a promuovere il miglioramento economico della classe lavoratrice garantiscano la libertà del pensiero, nell'autonomia del Partito Socialista, nella volontà di ricostituire l'intemazio11ale dei lavoratori per la lotta contro la guerra, contro tutti gli imperialismi, contro il capitalismo di tutte le nazioni onde liberare l'uomo dallo sfruttamento e gettare le basi per l'unione dei popoli. Per il raggiungimento di questi /ini ideali del socialismo che sono al disopra di ogni sterile lotta di frazione, la nostra Federazione auspica la- collaborazione f ratema delle varie correnti l'adozione di uno statuto democratico del Partito,' il coordinamento nella lotta per i fini comuni di tutte le forze della classe operaia, l'accettazione reciproca e leale del patto d'unità d'azione con il Partito Comunista nel segno della collaborazione democratica; solidarietà nella lotta contro il capitalismo, che potrà essere tanto più vasta ed efficace quanto più profonda sarà la pratica della libertà e quanto deciso sarà il nostro proposito di realizzarla nel socialismo, Kreazllagen SEZI0 1 NE SOCIA1LISTA IT1AtLIAN,A L',assemblea della nostra Sezione è stata tenuta l'otto corr. mese ed è riuscita nel modo più soddisfacenLe. Tutti i soci erano presenti, meno il compagno Fonta,na, la cui assenza è stata giustificata causa ma.lattia. · La riunione si è svolta nel modo più ordinato .. Il presidente ha letto l'ordine del giorno, c1 sono stati poi numerosi interventi e la discussione molto vasta ha chiarit-o certe situazioni sotto hl segno delll-a lealtà e della sincerità, con piena soddisfazione di tutti i presenti. Sono state accettate dall'assemblea anche 9 nuove iscrizioni al Partito, dal che si vede che il lavoro di proselitismo è buono e l'avvenire della sezione S-Ocialista si preannuncia molto bene. A tutti i nuovi iscritti vada "il nostro fraterno saluto e il nostro auourio migliore. 0 Al rinnovo delle cariche del Comitato è stato elet~ all' unan~mità il compagno Ceschia Teo?oh;11do a pr~s1?ente, e il compagno Gatto Bemammo consiigliere; e vengono rioonferma:ti i compagni ,già .in carfoa. Ed ora cari compagni auguro a tutti la continuazione di un proficuo lavoro di reclutamento, così da poter rafforzare oggi e sempre il_nostro. vecchio e glorioso Partito, avangua~·d1a cosciente della classe operaia. . V1 saluta oon i satluti :più fraterni, hl presidente lliScente: Da Rin Giovan,nli. Wlnterthur SEZIONE SOCl,ALISTA IT,Al.lAN,A Tutti i compagni della sezione socialista sono invitati a partecipare all'assemblea che si terrà nel solito locale il 12 gennaio 1947 alle ore 14. Il Comitato Bienne SEZIONE SOCl,A1LIST,A ITALIANA La sezione socialista italiana di Bienne nell'ultima sua assemblea ha deciso di oroanizzare una serata famigliare nel Ristirante " Cooperativa Proletaria», la sera d,i San Silvestro (31 dicembre). La manifestazione sarà a beneficio dell' «Avvenire dei Lavoratori». Tutti gli italiani e tutti i lavoratori sono invitati a partecipare numerosi e oonuno port_i quel contributo di entusiasmo e di alle~na per la perfetta riuscita del grande veglione rosso. SOCIETA' NUOVA M ensi,le politico e letterario Diretito11eMARIO BONF ANTINI Direz e Anwn.: M1lamo, Via Petrella, 6 SOCIALISMO R·ivista dA politica e di <mltura Direttore RODOLFO MORANDI si pubbHca ogni mese Direz. e Redaz.: Roma, Via Piemonte 40

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