L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVII - n. 60 - 8 dicembre 1946

-- ' A~no XXXVII (nuova serie) N. 60 Zurigo, 8 dicembre 1946 UBERAREE FEDERARE , QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione e Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau, Zurigo 2: Conto postale No. VIII 26305: Abbonamenti: 24 numeri Fr. 4.-, 12 numeri Fr. 2.-. una copia cent.·20 Telefono 27 47 02 Tremende responsabilità stare al G-Overno, devono cercare di non deprimere e paralizzare l'a,zione concordata ed attuata in comune ed agire in -conseguenza. Ess,i -possono e debbono mantenere al di fuori del Governo una parallela azione di c,ritica e di controllo ma questa non deve andare al di là dei propri intenti e Tendere impossibile ciò -che si vuole raggiungere coll'azione -di governo. E' ancora viva negli animi di tutti la eco dei dolorosi avvenimenti che hanno pere-osso il Paese. Per le vie di Roma, dinanzi a.Ila sede del Primo governo della Repubblica, è stato versato sangue di operai e di agenti, proletari tutti, figli del popolo nostro lavora.tore che la. miseria deprime e gli eventi sconfortano. A Milan-o una bomba è esplosa nella sede del P. C. causando un:a innocente vittima. Altrove, in Lombardia come in Puglia, in Emilia come in Campania, la reazione alza la testa, fatta ormai forte ed impudente <lalla incolumità ,che le è ovunque riservata. Per quanto riguarda i recenti fatti di Roma, note .sono -le cause apparenti e immedia-te. Ma è indubbio ormai (e l'inchiesta che il Governo ha compiut-0 ha valso ad individuare i ·responsabili) che sobillatori e provo-cat-0ri si 50no abilmente infiltrati tra la massa degli operai che minacciati per equivoco o per delittuosa congegnata manovra, di licenziamento, reclamavano il loro sacrosanto diritto al lavoro, e invocavano decisioni da akuni giorni -attese e l'eliminazione di abusi e di .soperehtierie di speculatori e di ,corrotte olient.ele. E' affiorato l'intervento di forze oscure che - sfruttando errori e debolezze - a-cquistano sempre più coraggio e osano persino riapparire alla ribalta della vita di questo nostro martoriato Paese che i loro delitti e le loro nefandezze hanno fatt.o pre-cipitare nel baratro da. cui tenta., da oltre due a.nni, coa limitate rpeasibitit~ e con,urimo 1lel)'resso-, di··n~ lire. Esse, anche misconoscenti del provvedimento di troppo larga indulgenza che la Repubblica ha emanato, speculano, per minarne le basi, sul dilagante malcontento -che il ritardo frapposto dal Governo alla risoluzione dei pr-oblemi più .assillanti, la egoistica riluttanza dei ceti capitalistici a venire incontro alle legittime rivendicazioni dei lavoratori, la grave in-comprensione dimostrata nei nostri conf routi dai paesi vincitori, ha fatto sorgere e a-cuire Ira gli italiani. li nostro populo desideroso di lavorare e di ric-os~ruire in :;,erena concordia -di intenti questa nostra casa moralll!ente distrutta, non attiende che una parola illuminata -che stimoli tutte le energie sane, -ohe indichi la via della salvezza, che apra finalmente la strada maestra della vera giustizia, della vera pace sodale. Questa parola gli deve venire da tutte le· forze politiche sinceramente democratiche e repubblicane, coscienti delle tremente responsabilità che si stanno assumendo di fronte aUa storia. · .Se il ,Governo, che questa iforza rappresenta, non acquista lin che .~ in. tempo il mordente -neces-sario, se non attua im1'YWdtatamente -senza dilazioni, quel programma che la classe lavora.tri-ce e tutto il Paese attendono, esso è -destinato fatalmente a -cadere e a trascinare nel caos l',ltalia. (E le parole che il ,compagno Morandi ha pronunciato a Milano hanno confermato quest.o stato di fatto). Inoltre i Partiti che partecipano al Governo, ed · ~~·. primo-luogo il P. s·., se·decidono di i'eI •nO,Str,i compag-ni delegati dal Partito a rappresentarci al Governo debbono ormai anch'essi assumere un atteggiamento risoluto al fine di ottenere la piena sollecita Tealizzazione del ·programma concordato, e debbono nel -caso in cui tale realizzazione fosse ostacolata o sabotata o ancora troppo a _lungo dilazionata rifiut.are di dividere più oltre le responsabilità del Governo, e decisamente e francamente denunciarne al Paese i motivi affinchè il popolo sia posto nelle condizioni <li esprimere il suo severo giudizio. G.Ii organi sinda-cali dei datori di lavoro e dei lavoratori raggiungano presto quegli a-crordi base ne~cssari e indispensabili -per una. tregua alle -continue deprimenti agitazioni, per un periodo di intenso operoso raccoglimento. Dicano, -con serena e severa franchezz,a,. a.i propri rappresentanti le parole che amp:ionJScon-o sui doveri che inoombono a tutti ili italiani p_erchè il Paese si salvi, per0hè la democrazia e la repubbli-ca si salvino e si affermino. _Sappiamo, però, ad ogni modo, i rigurgiti d~l.fascismo e della monar-chia -che, se questa pa;r.la di pace e d'amore non foose intesa n~.suo virHe significato, il popolo lavorator d·Italia. saprà trovare nel suo diritto la t A_yer difendere la Repubbliea. e oon essa ·1a· oorazia e la "libeNl. · · - B. S. Democrazia a sproposito tireranno ancora -in ballo la proposta di un referendum popolare che debba ratificare la nostra futura Costituzione. Della cosa se n'era parlalo nell'atmosfera accalorata delle elezioni. E .già sin <la allora si erano .!.'Cortedelle perlcoìose perplessità o dei sintomatici cedimenti, sia tra esponenti delle forze democratiche, sia nella .stessa Democrazia Cristiana. Sottoposta a .referendum popolare, la seconda costituzione elaborata daJ.la Oo&tituente Francese è .stata dunque app:r.ovata, malgrado l'appoggio datole dai tre partiti di massa che nelle elezioni del giugno avevano aooaparraAo il 75 per cento dei -suffragi, solo per un'esi·gua incollatura. Formalmente sono le .st~ proporzioni che contrassegnarono il r.eferendum i&tituziona:J.eitaliano: il 53 per cento di «si> oontro H 47 per cento di «no>. Ma c'è, li ben _più grave, l'astensione degli elettori, ammontante ad una media -del 32 per cento, spint&9i in qualche dipartimento a punte assai preoccupanti. -E' quindi &010 una minoranza degli elett:ori francesi quella che ha dato Ja propria approvazione alla Costituzione cooì faticosamente elaborata. Non intendiamo an•alizzare la situazione che ha condotto a que&to risultato: la presa dì posizione di De Gaulle, co.I BUO non consunto ascenlente, contro i partiti di massa; il coagularsi, attorno alJa .sua persona, delle .forze reazionarie delJa vecchia e d'ella nuova Francia e degli intere.ssì con.se.rvatori per .calcolo o per paura; ·1a sintomatica ribellione di vai,,temasse di elettori della democrazia cristiana a!Ja parola d'ordine ema.nata ufficialmente dal partito, ecc. • Poniamo .soltanto la questione se rientra veramente nel metodo lemocratico - il quale, se non vuole rinnegare .se .stes.so, deve es.sere anzitutto diretto a consolidare la democrazia - il sottoporre a referendum popolare una co&tituzione. In a.si.ratto nulla da ridire. Sembra legittimo e anzi doveroso che .sia il popolo, ed il popolo direttamente interpellato, a dare -la sua approvazione alla legge co.stituitiva di quello .Stato in cui deve vivere eJ operare. Ma in concreto - ch'è poi quello che solo conta per la realtà politica - questo giudizio popolare non si esplica nè con ..sufficiente obbiettività nè con vera pertinenza. La -sanzione da darsi o meno a.Lia co1>tituzione(cioè alJ'elaborato dei mandatari del popolo) diventa un mero prete.sto per un voto di carattere politico e .sull'attuale situazione po.litica. Proba:bilmente molti degli elettori francesi non conoscevano nella sua vera portata la co.stituzione elaborata; pochi.ssimi erano in grado di rendersi pienamente conto del suo pratico funzionamento, Jei suoi pregi e dei &uoi difetti. Non .su questo - che pure era il -solo tema sottopo-sto al responso popolare - ha vertilo il volo. Questo si è caricato e colorato di altro .significalo. Malcontento contro la paralisi governativa che deriva, anche in Francia, dal si.sterna tripartili.co; malcontento per i problemi e le difficoltà non ril>-olte; malcontento per il lento procedere della ricostruzione, per il disagio economico e finanziario; scetticismo circa governanti e dirigenti; esasperazione per irresolutezze e tergiversazioni; con.servatorismo di intere.ssi che assume una piega esplicitamente anlid-emocratica; bonapartismo in potenza, ecc. Si rovesciano su Ji una costituzione...de?r _a~rezzam~H. c~e in ogni ca- ~ di ebSa on cMt1tuiscono un giud1Z1-0. All'atto pratico, appunto perchè travi.sa. e .sposta l'ambito del giudizio che è chiamato a dare e perchè Jo carica invece di diverse preoccupazioni, passioni, sentimenti e risentimenti, hl referen-dum popolare si manife.sta come uno strumento di&adatto. Volerlo genera.Jizzare come canone inderogabile è•fare della Jemocrazia a spropo.sito. E' voler chiamare a ratificare l'operato di una democratica Costituente un mezzo che fatalmente si impegola di movimenti occasionali ed effimeri, irrazionali ed irra:gionevoli, nei quali gli intenti negatori, disfattisti o deliberatamente reazionari hanno il sopravvento. Questo quando ci sia una effettiva libertà: che, altrimenti, vediamo precipitarsi ii referendum veroo Ja ·farsa del responso plebiscitario. Il quale è l'altro polo che .sta a dimo.strare quanto poco attinente col metolo democratico sia il referendum popolare diretto. Tutto questo diciamo perchè non ci sembra difficile la profezia, che a s,uo tempo le de1>treitaliaM Bioogna affermare per tempo che adottare a posteriori un referendum che giudichi una Costituzi0ne di assai difficile ,elahoraz'ione, alla cui nascita sono necessari delicati compromessi, e in un momento assai diffici-ie che costituisce tuttora un avviamento alla òemocrazia ma non una •&uaeffettiva realizzazione, sarebbe compromettere o rischia:r di compromettere la 1emocrazia stessa. Se si avesse a commettere un simile errore, ad esserne liete non .sarebbero che le forze reazionarie e la monarchia. E per una stolta fedeltà ad un'immagine aistratta della democrazia •&ifarebbe il gioco del-le forze antidemocratiche, che ben si sa, 60no lungi dall'esse.re debellate. Giuliano Pischel. La Ger1Danla oggi Il paese del molti problemi - Il disaccordo degli occupanti I partiti politici e la loro azione Dalla sconfitta in poi la Germani-a, . è diventata veramente la ,terra dei problemi, così, quando si sente parlare del problema tedesco si deve intendere in realtà un Iascio di problemi diversi, intricatissimi, sia per i wMSohi ohe rper i vincitori, che vanno dai più elementari bisogni di cibo degli abitanti a,lla ricerca della pace e della giustizia, o almeno di quello che suol ditrsi giustizia, nella preparazione dei trattati. I o non so se i governi delle potenze occupanti e .contendenti pensino che, .come diceva Lenin, «chi .controlla la Germania controlla l'Euro:pa»; ma la prudenza e al tem,po stesso la decisione maniffestate nelle d'bSeussioni preliminari da parte dei «quattro grandi» .fanno pensare di si. Intanto dalle re-unti discussioni varigine è emerso il disaccordo, che del resto era già noto, tra i v-incitorri arvche a proposito della Germania. Que~o disaccordo riguarda, sia le questioni 111nmediate,che quelle, di maggior rilievo, che interessano il !UJturo. Sulle prime è apparso più violento il contrasto tra russi e inglesi. Secondo i russi, gli inglesi non hanno proceduto come dovevano a smilitarizzare la loro zona. Gli inglesi obbiettano ohe da parte russa rwn si è proceduto a snwntellare le industrie belliche, e accetterebbero un'inchiesta sulla Wehrmacht solo se questa inchiesta si estendesse anche alle industrie, cosa che garba 't!!Jco i russi. Alla base di questo dissidio vi è, oltre a una ,celata ragione militare, un fatto economico: mentre la zona russa, autosulficiente dal punto di vista alirnentare, dà alla Russ-ia un prof ttto che secondo Byrnes è già stato di tredici miliardi di dollari (swperiore quindi aUe richieste di riparazione che la Russia accwrmpa) le Z01'le di occupazione costano, all'Inghilterra ottanta milioni di sterline all'anno e aU'America quasi altrettanto. Così che gli anglo-americani vorrebbero l'unificazione economica delle quattro zone, mentre i russi preferisc01w la situazione attuale. Tra le questioni che ilrbtere,ssanoil futuro e che vengono discusse, ,per ora, marginalmente e parallelamente a queste, le ragioni di dissidio fra alleati oocidentali e russi sono date soprattutto da,lla determinazione dei confini della Germ(JJYl,iae dalla struttura rla dare aUo Stato tede,sco. Pei confini, gli allea,ti oocidentali tentano di limitare le annessioni di territori tedeschi alla Polonia; volute dalla Russia corne compenso per i territori polacchi che essa ha incarnerati, o, in ogni caso, di rifarsi di queste annesioni. La carta più potente nelle loro rnw.ni è ,l'attuale possesso della Ruhr. Quanto alla ,futura struttura della Germania, mentre gli anglo-americani mirano a fare della Gernw,nia una federazione di Stati, anche qui in netto contrasto con i russi che vorrebbero uno Stato centralizzato (dicuumo di passaggio che nessuna delle due soluzioni estreme dà qualche garanzia di consistenza alla pace) la Francia 11 gigante Vangò la terra, seminò, raccolse, eresse al ciel magniliche dirrwre, la prora ovunque volse e veleggi,ò nei più lontani mari; il 5'UO sangue egli diè, diede il suo <YUOTe, dei muscoli il vigore: i suoi giovani dì ei Ieee annari e duri di fatica, onde addolcire ed alJbeUire la vita a un'orda a lui nemica che ogni gi-Orno gli wpriva una ferita. Pago d'un tozzo come un brut.o ei visse negl'inletti angiporti, senza lu~, senz'aria, e quasi a,scrisse a gran ventura e aUe sue buone stelle vivacchiare -così dentro il !J)G!ttume; spregiò le nwlli piume, segno per lui di fiacco animo im.belle: grugni come un cignale tutte le volte che qualcuno il dito cacciò nella mortale ,piaga ohe il cuor gli rode incancrenito. Più d'un ve.{Jrgentenell'audace pugrw lungo i secoli, strinse la zaga,gUa 1 e lo punse e sul grugno sputò al ,gigatnte tutto il suo disprezzo .chè invano lo chiarmò alla battaglia. ' ]!i pderì la paglia il ,basto il mmso e tùdle stalle il lezzo che tentare il cimento, che urtarsi con tenace anima ,pronta, con super-bo ardinnento e riscattar la sua miseria e l'anta. Il tristo sonno dell'ignavia dorme, come un cane accasciato, il vil. gigante acdalo de/orme, dall'occhio sc<mw e dal sorriso vart:o. Oh, chi mi, dà una voce alta squUlante, qual folgore tonante, chi le trombe di Gerico e ia mano erculea di Sansane, ond'io gli svegli la coscienza ovina e scuota le sue prane membra e gli gridi: - Su, bruto, cammina - L. ZINO è. rima,sta isolata nelle sue pretese di annessioni e di controlli ,sulla Ruhr e sulla Germania. Intanito, tra tutte queste discwssioni che non preannunciano soluzioni chiare ma tutt'al rpiù, accordi di rom.promesso la ~itua.- zu:me interna in Gerrmania <:cppare ~ qualeffe cosa di caotico. Un tipico esempio di ciò ci è dato da q:uan-to avviene nelle miniere della Ruhr -che, in anezzo all'assillante bisogno di -car-bone dell'Europa, dànno attualmente una produzwne ,più ohe dinnezzata rispetto a0,'<J:1lleguerra perchè, • nel paese àell(i . disisocu:pazt,one ·e àtlla, miseria, manca la ma-· no _d'opera. I minatori, infatti, non pot~ndo resistere al lavoro con razwni di lame lasciano la miniera. ' Da quel che si è detto risulta• evidente che le questioni di politu:a interna, come anche l'opera dei partiti politici, che pure in questi g:avi momenti di crisi dovrebbero essere considerati prem:immJ,i, finiscono ct>l, sembrare di s~condaria_ importanza: e ciò più ancora per i tedeschi, preoccw:pati soprabtutto di vivere, che per gU occupanti. Tanto ,più che il popolo tedesco non sente molto, specie ora la deroocrazia, e che il nazisrrw è tut-tora und forza operante. . Lo schiera,mento dei ,partiti nelle zone occiàentali della Germania è grO,Sso modo simi: le a quello del resto deU'EuTO'f)<L solo le caraitteris-tbche dei grandi partiti ;orw più acce:ntuate. Il partito derrwcristùmo ( o uniane cristiana democratica), che ~ l'arma della chiesa caUolica, conservatore e di tendenze reazio- ~rie, ha lanciato bensì un programma di riJorme sociali e d,i democrazia, m.a, puntando soprattutto sul co:ntroUo dell'istruzione e avvalendosi dell'opera del clero mira evidentemente aa esercitare una p;.essione sulla propaganda, che I avorisca gli intere86i che esso, al suo vertice, ra.ppresenta. I comunisti indirizzano la loro azione, srpessoso accompagnate da aspre polemiche, verso d:ue scopi (il primo dei quali è evidente in }unzione del Se<!ondo): f11:sione con i socialàemocratici e unilwazione della Germania pe! sottometterla al sisteana IJ)Olitico econormco che prevale o.ggi nella zona russa. Il loro mezzo di propaganda è il nazionalismo che essi professano nelle fanne piìi rigide ; strenue. Naturalmente, malgrado l'azione di qualche elemento- lilocomunistri all'interno del loro partito, i social d&mocratici si sono ovPM·U e contvnuano ad <J1)porsi a questa carn- /ifJgna. I scialdemot:ntici t,.gdeschi sonn oggi tra i grandi partiti i soli eredi della tradizione demo<-:7atica,opponendosi, da un ÙJJto, alla smania a-ccentatrice e al rabbioso nrizionaUsmo dei <Xnnunis-ti, da;U'altro alle mene segrete dei clericali. La loro posizione non -pare ancora rrwlto forte, e all'interno del partito permangono dubbi ed incertezze. Ma l'aver posto nel loro programnna i punti 1,ssenziali atti a dare alla Gerrru:unia una struttura democratica, e a por.la in una posizion~ internazionale che non può essere ben con:;iderata anche da,lle altre nazioni, dà loro le maiggiori possibilità di aJferonazione. Quanto alla vita ,politica nella zona russa, la fusione irmposta dai comunis,ti ai socialdem.ocratici con l'aiuto russo ha fatto sì che essa sia semplificata, in quanto il prepotere del nuovo .partito comunista (detto socialista unitario) naiuralmen-te appoggiato dai russi dei quali è strumento, sta portando ad una diitta!Jura di partiito. PIERO GALLARDO I • '}

( Bibl NOTIZIARIO ITALIANO Progetto socialista Per il diritto di voto agli italiani all'estero Le norme per l'organizzazione del 25.mo Congresso Nazionale del Partito ROMA: Le norme per il Congresso Nazionale. -del Partito Socialista Italiano. Ecco le norme fissate per la organizzazione del venticinquesimo Cong1,es.&o nazionale del Partito: 1) II Congresso oi terrà da:l 9 al 13 gennaio in Roma, nell'Aula Magna dell'Univer,sità; 2) Ordi,ne dél giorno : a) statuto del Partito; b) indirizzo e programma politico del Partito; c) elezione degli orga.ni diretti vi; 3) Ciascuna Federazione parteciperà con un delegato ogni duemLla iscritti. LI JJumero degli iscritti a ogni Federazione è Jato dal numero delle tessere dell'anno 1946, ritirate ,prima del 31 ottobre e pagate a tutto il 15 dicembre '46. Scaduta questa data, Ja Segretéria lel Partito compilerà·e trasmetterà a ciascuna Federazione un elenco delle Federazioni con Ll numero deì,le tessere da cia1,·cuna pagate, valide agli effetti d-ella verifica lei poteri; 4) ]'ermo restando il principio della partecipazione al Congres,so di un delegato ogni duemifa voti si precisa : a) che ogni Federazione avrà diritto all'invio di un delegato anche ,se non raggiunga il minimo dei voti; b) che Je Fed_erazioni, allo scopo di ri:lurre le spese di rapprooentanza, posson~ cumular~ su uno ste~o delegato anche urr1numero maggiore di voti non -superiore a seimila; diritto di partecipare aLla rinascita politica e moraùe della nazione, ha approvalo un odine del giorno prOpO.$tO dal compagno Livio Bottazzi nel quale è chiesto che pur lenendo conto delle difficoltà in campo inte1•nazionale, venga approntato un pro.getto nel quale sia previ,sta Ja conce.ssione del diritto cli voto a,gli italiani residenti aH'eslero. L'ordine del giorno chiede inoltre che detto progetto venga fai compagni delJa Direziooe passato a.I gruppo parlamentare ..sociali,sta perchè lo presenti e lo difenda ahla pros,,ima sessione dell'aissemblea Costituente. R01 MA : Quasi 2 milioni .di d·isoccupati. Gli uf~ fici, di collocamento hanno registralo un aumento di 88.092 disoccupati ri6petto al mese ji settembre. I disoccupati sono, a tutt'oggi, 1.346.026, cosi ripartiti: 1.050.617 lavoratori dell'industria, 382 mila 368 impiegali ed operai comuni, 352.503 la- ,·oratori agricoli, 160.538 addetti al commercio. FI RE.NZE: Il co,n,vegno•dei reduci. •Riohiesta costituzione d'un centro economico. Durante i lavori ciel Convegno interregionale dei re:luci, particolatmenle importante è .stata la decisione cli chiedere al Governo la costituzione di 'll.Il Cen lro economico dei reduci e dei combattenti col compito di accentrare e distribuire merci e «.trumenti di lavoro sottraendoli finalmente e per davvero alla specu•lazionc orgarnizzata. I Jélegati hanno richiesto l'opera del Governo a tutela dell'unità organica delle forze combattenti.sliche e hanno affermato Ja volontà democralica della massa dei reduci. ROMA : De GaS'J)ui ai ,pref·etti ,del Meri,dione. Lealtà ,r,ep.ubblicana nell'amministrazione del Sud. Trentun prefetti, alcuni deLla Emilia, gli altri delle provincie meridionali e insulari, hanno partecipalo alla terza rirunione Jei capi delle provincie. De Gasperi ha ripetuto le direttive già impartite sulla imparzialità delJ'ammini.slrazione, sulla nece&&ilà di un'opera costante di mediazione di fronte alle difficoltà più a.spre, suHa fermezza da usarsi costantemente per mantenere l'ordine pubblico; a queste direttive, diciamo così, di carattere generale, il Presidente del Consiglio ne ha a.ggiunlo alcune particolari per i prefetti JeHe provincie meridiooali, sulla nece&.sità del rafforzamento delle istituzioni repubblicane. Egli ha eletto che i rappresentanti dell'ammini- &trazione p,ubblica .sono oggi organi dello Stato republicano secondo la decisione della volontà popolare e che è 'Ilecessario che questa decisione, al di Jà di ogni posizione ,sentimentale, penetri nel popolo e si radichi come convinzione della soJifarielà nazionale. L'on. De Gasperi ha concluso parla'Ildo de!Ja necessità di intervenire preventivamente o repre&Sivamente in ogni manifestazione iole.sa a ,sovvertire l'autorità dello Stato e nei movime<nli neo-fascisti. Il mini,slro Romila ha in seguito parlato dello .sviluppo dei lavori pubblici; il ministro Segni ha ricordato Je disposizioni .sugli amma.&si sottolineando la necessilà che, dopo il 31 dicembre, vengano applicate inflessibitlmente Je dis,posizioni di legge. Sui due argomenti i presenti hanno discusso a lungo. c) che le minoi'anze avranno diritto ad essere rappresentale con un proprio delegato quando raggiungano ali:neino mi!Je voti; non raggiungendo tale cifra possono farsi rappresentare per i voti loro .spettanti, da un delegato del posto o di altre FeJerazioni; La stampa, • I giornalistie l'opinionepubblica d) che -0gn.i delegato voterà al Congresso per il numero effettivo dei voti rappresentati; 5) le Sezioni dovran'Ilo convocare le Assemblee, discutere e deliberare in merito agJi argomenti posti all'ordine dei giorno e nominaTe, sulla base delle deliberazioni, i delegati ai congressi provinciali, concedendo U'Il proporzionale numero di lelegati alle minoranze; 6) ·l'Assemblea delle sezioni è considerata valida quando siano presenti all'atto dell'apertura della seduta almeno la metà degli iscritti. In caso contrario essa .si riunis~ irn seconda convocazione non prima qi 24 ore dopo. Nelle As.semblee Ji Sezione il voto è individuale. Si ricorda che neùl' Assemblea di •una Sezione hanno diritto di parola tutti indistintamente i compagini iscritti al Partito, ma hanno diritto di volo soltanto gli iscritti alla Sezione medesima. 7) la convocazione dei Congre&si provinciali de- \'e essere comunicata alla Segreteria del Partilo; 8) i presidenti dei Congressi provinciali dovranno comunicare a.ila Segreteria lei Partito il verbale della seduta con il nome dei delegati e il numero dei voti a ciascuno attribuiti. Eventuali successive mo~ficazioni aJla formazione delle delegazioni non saranno ritenute valide se non comurnicate con •lettera della Federazione a firma del segretario; 9) durante il periodo precongr'eS>6tiaJe i quotiliani e i giornali del Partito dovranno ospitare in equa misura e con imparzialità, la voce di tutte· le correnti; 10) le Commiooioni per la verifica dei poteri sia ai Congressi provinciali, come al Congresso nazionale, saranno costituite con la rappresentanza delle varie correnti manifestate&i nel Partito. Per Ja organizzazione dei Congressi provinciali e del Congresso nazionale dovrà e.ssere co.stilui lo un Comitato in cui tutte le correnti siano del pari rappreseinta te. ,MILANO : La Mostra ,dell'« Avanti ! » è stata inaugurata. La • Mostra dell'Avanti! e del Sociali.smo •, or,ganizzata e allestita a cura deJ.l'Ufficio Propaganda, è .stata inaugura·ta solennemente nel salone dell'ex Arèngario in Piazza Duomo. L'accesso a,lla cerimonia inaugurale è avvenuto per biglietto d'invito. La mostra è aperta al pubblico fino a domenica 15 ,dicembre compre.so, con orari.o: 9-12, 14.20. Dell'importanza .spirituale e politica della rassegna è superfluo accennare : delJa riuscita e della realizzazione folla mostra i compagni giudicheranno vi,sitando la sala dell'Arengario. Possiamo dire fin d'ora che comunque la Mootra è riuscita veramoote imponente e pertanto degna di essere visitata da tutti i compagni e dai nostri amici. Nella mo.stra, figura il celebre quadro e Il qua rto stato• di Pelizza da Volpedo. ROiMiA : l11 progetto cositituzionale. Definitiva la istituzione repubblicana La prima sottocomm!ssione paTlamentare ba approvato tre artico.li -sulla forma dello Stato, i beni e i mrmbri di ca.sa SaNe,ll'epoca della ·radio e della bomba atomica, potrà sembrwre a taluni una ingenuità pubblicare sotto questo titolo un'estratta da ,;:Le Menzogne Convenzionati» di Max Nordau, vecchie di... qualche anno. Noi .(tbbiamo pensa,to invece che sostanzialmervte ,la situazione, relativamente all'argomento, sia rimasta im,mutata, anzi per certi aspetti potre.mmo pensarla più grnve. Valga quindi ancora una volta. l'acuta a;naUsi sulla stampa, sui giornalisti, e sull'opinione pubblica, dell'illustre sociologo. 'l'empo fu in oui l'opinione pu,bbLloo. era qualche oOòa d'impaJp,abile; no1J1 aveva coir.po né conto1mi delermlinati, <Solìgeva .,e,n,t,a, che se ,ne saipesB>e il come; miL!e cosu.ccie la componevano; er~ no un motto fugao1:, del pr:i'11oipe •o di un ,gran signoo-e, uin silgni.fioati•vo se.rollare del capo ohe faceva un .sù,rto a,l.l'ostel'lia; le oiarle di una ;pe~tegoda in una eua vri~ita ,settin1J3ID.raleo sul mercrrto o nella €.ua ,starn~a da la1voro. L' opintlone pubblica prese cuna forma detea-minata no,n .neLle leggi .rertirtle :ma. 'Ilei ,giuri d'onoire, ~tilm.iti dalle •ll.S!IJlZt e ,che le cl.assi, ma sopir.a.tutto le cOJ"por,a,ZJioni,.prat:oo,viano nel Jo,ro <Seno e i mii gii1Ud,ici,no[l a.m.- mettE:1ndo ap.pello. rovma,~rno moralment,e ]•.accusato assai p,iù del,La. oon teM-a di ill.n vero tribuna le. Oggi eie.sa. è un,a poLen,z,a. bene oiT1ga11iz:z-ata <l pa.dToJ1a. di uno strumento. che tutto il mo,ndo l'iCO,n08'ce come SlllO ra.ppre.senta.nte -plcn1i,pot.enzia.- rio, e que.sta è I.a. sta:mpa. ITTl!IDen.saè J'impo.rianz-a dell,a stampa .nella civiltà. Le. su.a e.srisLe.nza <: il -posLo ohe e.%a oooupa ta,n,to neùtla vita priva~a qu.amto nella 'Vito. genera.le, ca.ratterizz.ano j nroslri tempri. molto più 1cihe tutte Je iruve.nzioiilli ~ecniche ohe pure hanno ra.dioa.lmente trasfoirmato le co,ndiziooi ma,tedali ed inteHetbual i del nostro vivere. Il ,grande sviluppo del gio,rnailrilSIJl1o è con- :empora.neo appunto a. quesfinvenzioni e n·è anzi cuna conseguema,a; ,ragione per 1a quale .non .,i può pen.s,are a,gLl •odierni no.;,Lri gtiioll'naJ,i, senza -p.ttr a.neo pensare a quelle ÌJ1JV€m.:ionri.Fra.cciarmone La prova; sn.1ppoq1iruno che il oostro secolo con le -s.ue ifer.rovie co' 6111.0itelegmtfi oon la Sllk'\ fot01gr~ e -coi SIUOi cannoni K1,11pp, oon ,aibbia aJliri rperiodioi che i picooli fogli settima.n,aJ.i di avvisi e .nobi1i2e.: del ,seco I o sc0trso: -0p'])'1.11'0 &U p,pon,i,a.mo che i !llo&tri tem-p.i coi loro giomali ipolilici moder.n i a.bbia:no rperò a nco\a l,a.vecchia corll'iera postale, La distanrz,a, di dieci gioJ·nii ifra. Roma e Parigi, I.a candela <lù. -sego, Je molleLle, '1a ip,ietra focaia e gti ,a,rohibugi ad aooi6ll'in·o. Onbene: queste due ipot•eari ammesse •s 1 i awebbe c1 he i J1JOO!.rt.eimpi nella pirima -ipote.si, ,r.a,ssomi,glierebbero ai tempi a,ntic.'.hi molto più che nielLa ,seconda i;potesi cperchè J'.es,i<Stenz.ad. el gio,rnoJJismo dà i.ade fision01J11ia aJiJ.a cirvill.à. modern,a, e tan~o potentemente la distirugn.H~dalle ci-vj,J IJà amteriori che il ,giornalismo diiiventa prol])rio 1a -pi~ cairatter1stioa qualità dei tempi ,nostri. Nes.;,urno rv'•ha cil1e neghi la irnpo11:- tanw. delJ.a st,ampa. Un uomo di Sta-lo francese la. chJ.alltlò < il quarto potere deJ.io Staito •· cioè un, .poi.e.re che, raasieme agli al,tri tre poteri fa leggi e governa; ,a,lb'li.l'hanno chi,a,m.a,ta. < Ja .,e.sta po. lenza }·. E' cerl-0 che •oggi, in nessurn Stato europeo sa,rebbe po.s,si.bile i 1 ~istere a fa.r leggi o a governia.re senza la coO'perazione della Gtamp,a, voia. o ma,Dgra.do l.a -sua opposizione. Gira.r<1in 11.lnalbr-0 1) L'adozione dehla .forma repubblicana dello Ira.nce&e i.n un ,a,cce.sso chi ,bizza,r,ria pa.radoasale Stato è definitiva e non può essere oggetto di nor- negò, La potenza. della Gla.mpa. Chi .guarda la comale procedimento di revi,i,ione co st i~tizionale. . sa .superificialmente gl.i da,rà ,r.a,gione, ma ,gli vol2) La legge disporrà l'avocazione allo S t ato iei terà le sp.alle se iruvece ben arldentro la Q&Selwa. beni di casa Savoia. Certarmente 1m determinato giornale no.n. riusci-rà 3) Ai membri dj casa Savoia è proibita Ja resi- in 1u11 dato mo!ID:ento a diar p,revra,ìere la sua volondenza nei territori della :Repubblica. tà; .perlfino ril .primo foglio -ciel morndo non iriusoiIl primo articolo è ,stato approvato a maggio- rà. talora neppure a far destitu.irn <lo. un p,ubblieo ra'Ilza il secondo con 15 voti favorevoli e due con- uJNicio IUll1 u1SCiere villa.no• e. moJto meno poi, a trari (Lucifero e :Mastrojanni). il terz.o con 14 voti impedfre la ruppirovazione di una legge, la confavorevoli, uno contrario .(Lucifero) e due a st enuti. servazione o la caduta. d,i un mi.ni<5ler-o J'effottua.- VIDE,NZA: La sezione sociailisia dii Vicenza nel- zione di un oorto indiirizzo politico. Ma quando la sua ultima assemblea, consderata la situazione lutti i gtio,r,naJ•i impOO"tanti dii un paese conve11<g0" che 61 verrà. a creare in Italia co.n l'apertura del- n·o con ])€tl-Severr31llii¼l. ,a,d uno 'S'Copo deùermina.to; l'emigrazione, per cui varie centinaia cli migliaia quando ,per unesi ed a:runi iripe:o,no cerLe idee se di italiani lar.SCera'IlnO il Paese per necessità eco- anche non molto roncrele, m0, comuni: qu.a,nd10 nomiche privando co.sì la democrazia italiana dei per mesi e mesi ieostantemenle r-iconducono i loro valido ~uto del loro voto, considerato altresì che lettori -ullo st~so concetto, allo.ra non c'è C06a gli emigranti contribui.scono e contribuiranno sem- che e5'Si. non po•ssano far .a~olta.re_ e nulla pu~ a pre più col loro .sacrificio a.lJa rinascita economi- loro res1s-lcre nè governo IJle log,g1, nè costumi e ca. e~ a che perrò ven.o-ono a clea;:si fl èOno idee che pur "'iono monò:aJi. Da ohe deriva questa .i.mporliaiooa èiv.ile, quest'a,utorità rde!La.stampa ? Si tentò di m~t.rra•re che p.recipua missione della .stampa è di 01gev0Laire le relazioni oommerciali. Su ciò non apriamo neppure dn.scu&Sione perchè pensi,rumo che la amport.runiza della civiltà non 1a si debba, 6'CI'Utare nelle inserzioni a p.a,gamento ne.i gioirnailii. La potenza della -stampa non procede nemmeno dallo. divulgaz~one delle notizie del giorno. Come sempliice oronaca degli arvvenimenti quotidiani il giornale .non avrebbe irrupontanza maggio-re del oo.rib.iere che a quesio proposito ,almeno per le notizie locali è il ,vero emu!Jo del ,gioma,le. U.n foglio che icon-' tene-soo s-o]e notizie, in stile GeCCO e' in modo oggetl,ivo diffic.ilmenle inQuieterebbe un governo e n0,0 coowmuo:verebbe jJ pubblico. Si vuole che la stampa sia Ja me.estra della moltitrudine, la di.,.pen- .;atrice popolare dei risulta.li delle iinda,gini .scientifiche e tecniche. Ma neppure su ciò riposa la sua efficacia perchè in primo luogo, la. volgarizzaz.ione delle ooienze col mezz,o della stampa quotidiana non è g.ran cosa; in secondo luogo. rea~- rienza ci i'Il,s,egna che il mi.glior fogJi.o popolare se;ienli1fic-0 impre.,.;,;.iona la mente dei lettoiri molto meno del peggio.re ,g.azwttmo ,politico. Ko. non sono le i'fllserz.ion i, nol!l -c,ruo le notizie e nep.plhre lo articolo piopo,lnire istruttivo, che danno alla stampa la potem,a, che 0,53,a ha JJ1ello Stato e l'tlff1cacia. rhe c,,:;:.-a 0òf'roila n~Ha. civil.tà ma è ll:I tel'!ùenzJ. manifestai.a, dral po11<5iero pol;iico e ifilo~;ofico ohe es.sa ha, come p.rrnra,nco inelfo .scelta e .nella disposizione delle 1J10tizie, :nella signi,ficazione delila notizia anche la più sl·rana e nei commenti più o meno e,sipJioiti che e,;,'òc:1. fa intorno ai ,fatti di cui p,o,rla. Se 1a ,;l.ampa. fo&~e ,solt:.1J1to una, '!lair.r-atrice di avvenir.-1enti non sarebbe che Wl mezzo di comunicazione d; ~a.do a~•i bas•so e occuperebbe un·inifi010 posto ni~Ll.a,civiltù. "Mo essa ~invece è la critica, che invigila <Srugliavvenimenfij del gior- .no; ~'l c;:i a&Sttme riJ compito di giudica re. cli &tigm.atizzarie o di lodare tle azio11i, le rparole e penfi-110 le ,recondite intenzioni degli uomini, iincora,ggionidole o min.aooiandole, oifLren'Clolc come esempio .alla gc'lleralità o pre.senta.ndole come cose crrende e mJri,; €156adi 1 rnnt.a -0pinio11e ipwbblica, dù. /l sè sle~a -ciel diiritli ed e.sercit.a il 6UO pa•rere punilirvo ne.Ila fo,rm.a, più tO'l:ribile, -cioè col •oondo e <:oil',a,nn,ientamf'nto mo.raie; ~ G:i fa mrlni,stra delJ'imperrativo categorico oggettivo; •e&sa. i,rnfine si impone come co,scie-nza pu,bblica e generale. E qui un quesito .s 0 .pre-sentu. Chri è che po,ssiede rea.lmente ,gli att.riibuti più ~ti dell'opinione pubblioa.? Chi è che li .fomi-sce > Donde ,ri-ene il dliritto di com,a1lòare a, nome del pubblico, di giudioa,re, di voJer ~·boliire istJ,tuzioni esisten,Li e di in•nalz.a<l'e nuovi ideali di moratle e d-i Iegi-slazio,ne ? Da chi J-:iceve iJ .s1uo,mandato il giomal.ista? Queste dom.ande i .goJVema,nti .h.,'.liTl'Ill() fatto a $<! stes.si al -primo el])-pa.rire di 11.M Gtampo che parlav(l, a .nome delJ'opinione p,ttbbJ.ic-a; ma rnon avendo essi .potuto ~:I.are a , è medes.imi ,r:i6poste Goddisfacenti la penseguitaromo, cerca,rono di distrugger,la -od atlmeno di tenerla -sotto 1a lo,ro Gferza, di impa.stoiiar.1u, di in.catenarl.a. L",i,stinlo popoJ.are però è semp,re st..'lto avverso•a q,ueste pretensioni dei gorve.rni; e 1a lilbertà della stampa. è stata costanl·emente 'llJla delle prime e ,più tempestose domande <l'e;ip-opolri. Quest-0 i~tinto però, come del resto qurasi tutti ,gli i6tinti -popol,a.ri, .giU!Sto in sè stesso e fondato s1111,1i'interessegeneriale è un logico assai catti<vo. Ogni volta ohe i :popoli chiesero la liibertà di .;;tamp,a vi im'!OO,gi 1narono, di eBprimere queisti co111~,etti: < La orpinione pubblka cioè il pensiero ,genera;le, il sentimento generale, l'equa,nimi,t,à e la cosci-enza. del ipopiolo sono, in 1lllt:e le q1Uestio:ni la >a1.1Jto.rilàsuprema. SOJIO l'ltlltima. istanza de!Ja ,gilllrisclizione po,polaJ·e; è cosa most.ruo.sa. il toglie.re ,o il limita.re a cotesta aJtiS'- ;;ima ,a,utori-là la libertà di p·a.rola; tal cosa equìv.arrebbe ad 't1lla ooazione generale, sat1.·ebbe la pretesa di una .,ola per ona, o di una iminoranza a voler porre Ja :pù'Opriiarvolo,ntà al punto della volo,ntà ,generale; ciò non può essere loller.ato d.a una comruna.n~a di gente, i di cui mc<mhri sono uOlJllin; liberi. i quali intendono regoLa,re da sè i p.ropri destini >. Ratgi·onanclo in tal gui-s;a, i ipopoJi commi ero jl gr.ave errore ill-0,gico, dti l.rat'r-O le Joro illazioni I libri presso « ,LEGA DEGLI A1M1CIl 1 DEL LI BR·O » ZUR.100 - tMiilitarstrasse 36 DI DONATO: Cristo fra i muratori. Edizione Bompiani, pag. 256. ,Prezzo fr. 3.60 presso Lega de11HAmici del Libro, Mili tii.rstra6.Se 36, Zu·rigo. Rude come un ([Jezzodi granito non ancora squadraf;o, «Cristo Ira i muratori» è un libro potente e una creatura viva, piena di sangue e di passione da scorpp'iare. Non è soltanto il fascino dello stile che attira, il periodare spoglio di qualsiasi tecnica, nato dalla vita dura, dai silenzi contenuti e dal discorrere denso dell'operaio, ma è la vitalità calda, pre,potente, monumentale del,la materia. «Cristo Ira i murawri» è un popolo di muratori che lottano contro la materia e contro la tirannia del salario e del mestiere - il «job» elevato a personaggio da tragedia greca e da dramma moderno - sostenuti dalle forze elementari della loro stessa primitività ,e della I ede in Dio lino al giorno in cui sentiranno se stessi in figure di Crist;o: «Cristo fra i muratori» è questo 1nondo os<:Uro, sordo, umile, nascosto, ignorato, che tenta di es.primersi e fatica a trovare un'espressione. E' u:n libro se-ritto con mani callose. Pochi libri sono teneri e amari, delicati e violenti, tragici e sereni come questo. STEINBECK: La battaglia. Versione di Eugenio Montale. Edizione Bompiani. Volume di pagine 408, •presso « Leija rde-gli Amici del Li1bro», Zurigo, 'Militarstra.s.se 36. Fr. 5.- Nella carriera letteraria dello Steinbeck, questa «Batta.glia», che segue cronologicamente «Pian della Tortilla» e precede «Furore», rappresenta. non solo una tappa considerevole ma un punto di arrivo che per alcuni crUici resta il più equilibrato dello scrittore americano. «La /Jattaglia» è in apparenza la descrizione di uno sciopero I aUito; in realtà è un libro che mostra le incognite psicologiche della lotta sociale, le contradittorie reazioni dell'animo umano di fronte ai problemi del lavoro e degli uomini considerati come «gruppo»; un libro che solleva molte domande •e lascia aperte molte risposte. Segni, questi, che ci assicurano dei carattere londamentalmente artistico dell'opera qui presentata e in genere di tutti gli altri romanzi di quest;o scrittore al ,quale un immenso successo di pubblico non ha mai tolt;o il gusto di battere vie difficili e di rinnovarsi di anno in anno. JOH:'.\f STEINB!EGK : Furore - Prezzo fr. 6.20 In questi ultimi dieci anni Steinbeck ha pubblicat;o sei romanzi, una commedi,a e un libro di novelle, libri che gli assicurano una posizione .prerninente nel cam,po delle lettere del XX secolo. Ma con la pubblicazione di questo libro, che è il suo (J)rimo lungo romanzo, Steinibeck interrompe il ritmo del suo progresso per fare un salto da gigante. Il libro a.ppassiona. Già qualche giovane scrittore americano aveva resa familiare la visione di una America agricola, quale è qui tratteggiata., ancora selvaggia e dura ed arsa slica e razionale• comincia solo a penetrare, dal sole, un'America dove la civiltà capitalie soltanto ora, per sostituire il trattore allo uomo e per caociare il contadino dalla zolla. .lf a COSÌ disperatamente viva, così palpabile, cosi tragicamente e ineluttabilm,ente martoriata, l' A1nerica degli Stati Uniiti del Sud non et era apparsa. Il libro è un franimento di vi ta, un ,poderoso grido di angoscia, di condanna e insieme di esalta.zimie del lavoro. Rornanzo e paesia si intrecciano in ambienti, episodi ed espressioni nuovissimi. Un autentico capolavoro. da una premessa, clhe &"Si credev.a.no già provata, mentre che ,si doveva invece i;,rova.r.ne la giustezza. Il conoeLlo i.n virtù del qua,\e scorse la domanda delira llilberlà di stampa è che opinione pubblica e stampa siano una oosa sola. Ed è appunto ciò che i governi hanno sempre 1iSl()Juta.mente contestato e senza dubbio co•n llln 11·.agtr0n811TleJaltso.sai più logioo cli quello usa.to dai poipoli a -sostegno della lo,ro preles.a. Dinanzi .aJJ'opi.n:ione pwbblica 6li. inchiJ1a'!lo tanfo i governi qu.anto i ,pO'poli, pmich.è esaa Si manifesti in modo genumo e senza eqttivioci. O.ribene: la stampa .i.nteirpreta essa dav-vero i'll modo genuino e -sen,z,a. equif\70C1 J'oipiniollle IJ)UJbblica? Colui che vuol rispondere ,a qll.e8ta doma.oda si ffiguri che cosa sia un ,giorna.le, come lo si crei e come lo si allestis-ca. Il p11·jmo venuto, -s·e ha de.nari, o se eredita, o se t.rova .,oci accomaJ1da.nti, può fondare un .g.ronde giornale, circon<l,a,r.si di un rn,umeroso s'.ato- ma,ggiore di p11bblici-s~i e diventare da,lJ'og,gi al domani. diciamo cosi. un.a potenza, ohe esercita una forte irufluenza sui mini.sl.ri e S'U! pa.rlamento, sull'a,rte e sulla letterafu,r,a, sulla Bor,s,a, e sul coonmercio. Si può però far qui una co.n.,sideraz.i,one. Il giornale non può diventare una potenza ohe in un &olo modo, oioè d.i.f:fonderucl08:i,Largamente; la qual cosa pres-uppone c!he esso .sia ,scri:to da pers-0na di talento e che esprima. idee le quali piacei.ano a.I pubblico. !\lo'!l è '})e.rò proba,bile che persone di talen;to subisca.no la direzjone e l'a,utoirità dominante di una persona. pregi-avole. E ciò sarebbe una garanzia di mor-alilà n~l fondatore d,i un giornaJe. D'altra pa,rtc .non si può amP1el.t0re che il pu1 bblieo .;; abbandonerebbe a mas,-e a.d 1rn giornale se non avesse con;;o'!lm1za di opfoionu co' suoi r€'da~ori. E ciò c-c'lù."P,hbuena gc.ran0ia ohe il gio,rnale eeprime <Ì!WveN, l'opiJJior,_e 1)'Ubblica. Ll leltor-e, abbonandosi, ~i può dire che eleg,gu j] ,giornal~sta. a suo •oraio.rr; il mandato è la ,;:,chooa di abbonamento; ogni ,rin'!lovaz.i,ona di abbonamento ;vuol dire rinnov.azio.ne della fooollà dal'<l. a1i redattori cli -p,arla.re a. nome dei lo.Po J.eUori. T-u~lo ciò e moJto chiarr0 ma e falso dalla. pri,ma, all'uJLima parola. L'e;s.perien12.:a mo;,fra che col dena,ro si '})ttò ~empre ,a. da])'])ertutlo oompera,re la. cooperazi,one di persone che non banno cair.attcre, ma hanno bensl ·talento. (Continua)

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