L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXII - n. 13 - 31 marzo 1928

ANNO XXXJLI. A. P. ZURIGO, 31 MARZO 1928. Num.. 13. ' Telefono 4475 (Selnau) - Ccnto-Ohèoues N. V/11-3646 SETTJMANALEDEL PAR'FITO S0C1ALI-S'FA I17ALIANONELLA SVTZZERN --------------------------·-----;;-----------------------,------ --·---·~-----·----- Abbonamenti per la Svizzera per l'anno 192 : Un anno fr. 6; sei, mesi .{~. 3; l,re me5i lr. 1,50 Per l'estero: Un anno fu-. 10; sei mesi. fil'. 5; l<re mes.i fr. 3,50 Il disarmo TI progcllo di disarmo presenta .. 1 lo da Litvinoff a nome d!ella Repubblica Soviettisl.a alla C:01nmissionc di Ginevra, ha avulo una calliva stampa. Contro di es;;.o si è formalo non solo la coalizione degli Stati, ma la congiura dei grandi ,giornali. La ~ta:-npa borghesie di lutti i parsi si è scatenata coni ro la piropo ... ~la russ.:1 come se essa fosse per portare la guerra al mondo ! Da chi la <lefiniscC' ipocrita e mach'ave/l'ca. a chi la rifiuta come utopistica. tutti sono d'accorilo nel rc~ingerla e nel dilfamada. .\ che mira la proposta L.ilvinoj '? Al disarmo: disarmo totale ,, p::11'- 7;:tk Se la memoria non ci ll-adi-s.cc, l:1 C 01nni.'~sione di Cincvra s' intilola pr0cisamentc al di armo. Disarmare -sirn;Iìc.a o sopprimerP l'apparato militare e naYale òcgli 5tati. o progre,isivamcnlc r:durlo. a Ginevra stono in gran parte ancl1e per l'esi- !,lenza stessa d:egli esemiti. La proposta Lllvinoff investe il problema del disann0 e della pare da un 1;unto di \'·sta .,ocialistioa .. mente e!'al lo. Prima cli essn il programma d1 governo elci Par1:10 Operaio Norv-c.. ges.c l'av~va posto ancora più ,nel. lamcntc iH seno al propTio _paes<:;. Ma è appunto per qncsto che la borghe~ia inlernazionalc- a Ginevra. e qnella nazionale in NorYcgia, si sono afTreltalL a soITo~rc le in:ziative. Proprio nel momcnLo nd quale i bilaru;i della guerra aumentano \'C'rl gi11oi,a111C'nlperesso iutli gli Sta. li <'d i cQ11,·ogli di armi <' muniz!oni ~-pcdit; dal fascismo italiano ai va6 fascismi balcant<·i passegg·al}o lranqujllamcnle per le ferrovie d1 mez7,a Europa. i:; Sor•;elà delle Kazion.i peii:s.a d,i rimcct:ai-c a lullo c-iò organiz7..anclo il disarmo degli .... spir.li. r, a tale REDAZIONE: , .[_A:v1Je11ire de( ùivoratore , Zurigo ~copo !oliera compiaccnlemenle, quando non protegge, i regimi cli dillatura rar,t~isla che dello spJrilo · di ~uerra rapprcs<'nlano l'esallazio .. ne e l'esa-sperazionc. [I progetto russo. per ii quale la gra11de stampa ; n LC'rnazionale non ha che sarca:,,m.i, ha il grande meriLo di porre jj problema. sul suo vero terreno e di chiamare le cose col loro ,·ero 110,11e. Folle chi !--pcrarn cli \'ederlo tri .. onfare alle _\,.-sisi <li (i,neHa: esso è t·c~prc~-,;onc <lclla Yolotùl:\ delle mas~e lavoratrici del mond10 cd a GineHa sono g.li ·nlere si delle ,-~L1· e cTicche plutocral lche nazionali che dominano. Il suo valore è soprallullo di 1:xr.o. paganda e di agitazione lra le [olle. TI disanno vero, elTellivo, sarà un fallo a misura che le claSSii operaie conquislcram10 il potere ne. vari Slali. Pcrchè la cmt:'>:l della pace è aL fìclatn coclu~i,·aJ11enle al proletaria .. lo ccl al rndalismo. E' una ve11là ques'la chC' non bisogna stancarsi rna i cl'i ripe: re a i è sle,;.si ed al le ma,.•c. Tl progcllo russo contiene preci. samcnte la proposta d'i soppressione o di riduzione degli armamenti. E lutti fii Slali borghesi rapp1·escntali in s,cno alla Commissione per il... disarmo, gridano :ilio scandalo ! Quegli Slali che dalla cos,tilu~one della Commi!--c:ione ad oggi. hanno regolarmenlr silurate - con i più disparati prelesli - tulle le propo .. stc ciii ridnzioni d'armamcn1i chr le YC'nvi ano presentale. Untaestimonianza= nosospetta Hf se puPe, :fo:,se, lnvolontaPla .. :j Si può abbicttare che la proposta russa sia tecnicamente inattuabile. Ma se sti tralla'SSe di deft-crienze tecniche non ci sarebbe clie da discu1erle e da ripararle. La Commissione invece si è affrettata a seppellire . la proposta, dando cosi l' impres. sione d1e non tanto i delta.gli tecnici la spaventano quanto il principfo slN>.SOdel d:sanno. . Forse gli Stati rappresentali a Ginevra sono cimasti indlignati del lono co.n cui la proposta Lilvinoff è stata presentata. f..:SSaha a,iulo in. ratti il t011-0 di ricorda.re hrtle le promesse fatte e non mantenute ai popoli dunmte ·e sub:Lo dopo -la guerra. In ciò - a nostro pa1 ere - è il suo grantie merito: risvegliare la memoria delle masse sul grande in- ,qanno di cui· furono v;tlime e r:imet- , lerle in marcia YCt'5o la conquista della pace incagliata tr:t le sirt.i degli intere&'ri capitaliRli. Ci si sarebbe d'ttnquc a.spellalo che le severità della s.lami)a - <' ~oprattutto di qudla ~he ~- in5pira al grande desiderio di pace d~1· po .. poli - fol'-sero 1·iserYalC' ai faulori dcrli am1amenli. Tullo il C0nlrario. invt>ce: è e.oniro coloro clic pren. dono sul serio le lesi vilsonianc. gli impegni del dopo-guerra, che gl' strali più aYvelc.nali Yengono lan .. ci ali. 1 ·n tempo la grand<' mas<;.ima borghese era: Se YUOila pace, prepara la guerra. E lutti gli Stati borghesi prepararono cosi bene la guerra eh(! quC'S>lascoppiò e fu lunga e lcrribilc. Oggi la massima è tm'allra: Prl .. ma occorre d;sarmare gli sp;~·ili, poi le braccia. Organizziamo quindi lo arbitrato e. la sicurezza. poi si potrà procedere al disarmo. La massima di oggi Yale quella di ieri, e se do,·es~e prevalere, sarebbe ancora una ,·olla la guerra che do .. ,-remmo allend'erci. Si afferma che non si può d:'Sarmare prima di aver organizzata la ,·.:curczza, e non ci si accorge che il disarmo è un.a delle c,ondizioni della ~icure7..zastessa. 1n una Europa rilanciala nella corsa folle Mli armamenti (come l'att~le) la g~erra appare tma pro- :;pcthva inevilah:le. In una Europa invC:ce, n_ella quale ogni Stat~ aY~ ,,;e licenz1ato il prop1io esermlo. d1slrult~ le proprie armi, abbattute le proprie fortezze, l'arbitrato ùiver .. rebbc una CO'Sa.spontanea ·e nalurale, dirci quasi supcrnua, perchè ; 1·ischi di guerra sarebbero rid1oll1 al minimo per non dire che sarebbero inesistenti. Per.dei $CColi gli Stati.hanno manlcnuto gli eserciti perché esislaY8iT1<1 tlci rischi di guerra; oggi non s'ac.. · c.orgono che i rischi di guerra csi. o eca . I magg· oren ti della Di rez.ione• diel Partito clifendon-0 come mcgFo possono quella 101o infelice <Clrealura che pretesero far pas<>are per mani .. festo ·dell'unità. «Libero, nell'Avvenire del Lavoratore. il direttore deL rAvanti! nel foglio cl1e dirige, Salvi nell'Avanti! Tulli sostengono che il manifesto va bene. che la D,'rezione non poteva pensarlo e compilarlo diversamente, che la medesima in .. lerpretò esall.amente la volontà del oomegno di Mars.iglia, ecc. Salvi,poi va più in là ed aITerma che n~n soL tanto la Direzione, ma, eccettuala la corrente di destra. lutto il Pa:r-tilo è soddisfallo del ma!nif'C:sto. .A questa conclu.<ione il segretario amminislralirn del . partito giunge dopo aver constatalo che finora a lagnarsi ·del manifesto furono soltanto Nenni, Pedroni ed i compagni di Zurigo. Gli altri compagni non avendo manife:.tato pubblicamente il p1·oprio rlisscnso, avend-o taciuto, ntol dire che fOno cl•'accordo con la Direzione e rndclisfal li del manife .. s1o. Sempre machia,·ellico l'amico Salvi. Nella sua mente non passa nemmeno l'ombra di un dubbio; il silen- ~io è consenso ... E-basta, d!o c ..... Seguendo il modo di ragionare s.al0,iano noi poli-cmmo concludere: vi. ~lo che all'infuori cli akuni membri della Direzione nessun compagno del partilo si è pronuncia.lo contro l'c csitichc T:,·olte al rnardeslo, vuol <lire che tulli sono d'accordo con es-se. E' arbil rari a la nosl ra conclusio .. ne? Può darsi, ma allora perchè non dev'es~ere arbitraria quella di Saki? Solo perchè viene formulata dal sC.'. grelario amm. <l'e] partito? Parcntesii. Sal\'i ~·-cri\'c: • Come ,,: ,·ede i malcontenti sono limitali ad una corrente. q1.1ella cli deE.lra. fau .. lrke dell'unità cui ogni costo coi riformi9Li •. Salvi sa che ciò che scrive non i> l>'ero. sa che nessuno Yttole 1'11ndà ad ogni coslo, sa che nessuno di noi la nwle in base al programma del Partito unilhio. che tutti la Yogliono nel nostro Partilo, col programma nostro da rivedere o con lii\ programma da stabilire di comun~ ac. <>ordo; ma scrive ugualmente il conlrario, perchè fa comodo alla ~ua lesi. E' una sua vecchia e bnLLla ab;_ ludine qnella di manganellare la verità per storpiare il pensiero r le intenzioni altrui a scopo polemico. L'anno scorso lo scoprimmo ad allerare il pensiero dei compagni della Svizzera a mezzo dli circolari che inviava alle sezioni dt>l Partilo cd a mezzo del giornale. e gli pre. sentammo le nostre rimoslran7,e; non giovò; al convegno di Marsiglia tentò di ripetere il gioco. sempr0 contro i compagni della Sviiz7,era - che hanno il torlo di non pensarla cS'attamenle come lui - cd il sollo- ~crill o dovei te> i,ntcrromperlo a retu a CO tifica.re le sue affermazioni. Ora continua. Forse rilienc il sistema d'i i;omma abilità. E' affare ,eh.e riguarda lui; ciò che a noi preme è che ce~.::.id; allerare il penS<iero ed i pro .. posili nostri. Per la correll,cq,za elemenlare e doverosa. C:h·usura della parentesi. D:cc•,·amo dunque che i maggio .. renli della.Direzione sono·o si dicono· convinti che ques-t'ultirna intcr .. prctò esallamente il· pensiero del con"egno quando stabilì che i compagni uscili o cacO:ali dal partilo debbano abbandonarP le loro parlicola1-i vedute ed acccllare il nostro programma tale e qual'è per rienlrarYi. « Libero , lo sostenne n-eL l'Avuenire di due settima.ne or sono; Sah-i lo sostenne nell'Avanti! della settimana scorsa afTerma111:doche il <leJ'herato cli ~a1·&igl'a • volle inc .. Cfltirn.-:abilmenle dii-e la nece&:;ilà d'i rispettare la fision01;ria del Partilo, la sua lallica, la sua b·adizione, la sua dottrina e tutti i deL'berali dei precedenti congressi dai quali il Partilo è scaturito• (?!?!). Pol'emizzando con • Libero •, il mio amico ,Avo• nell'Avvenire deL la settimana scorsa dimosl1·ò che ~uggerendo alle sezionii di disculerr. per cercare la possibilità di imporre l'un,ionc, il com·egno cli ·ì\1a:rsiglia volle aprire la porla ad e,·enluali rcYisioni del nostro programma., allo slemperanienlo di certe rigidezze anacron'sl'che e ·dannose. Ora a rorfermarc> la dimo~lrazion.e dell'a .. miro mie viene - s2pele chi? - nientemeno c-he Sai vi! Tl segretario amminislrativo del Partito. ultra .. in .. lransigenle. scri\'C infalli nell'Avan. t'! della settimana scor>.a (IV colon .. na): , Il compagno Pedroni è per le idee nuove, scaturite da una re\'Ì- !ìionc degli errori passali e eia tll1 esame profondo dei problemi del.. l'aYvenire. , E !>ia. Ben Yengano le idee nuo .. ,·e E VENGA PURE Li\ REVTSJONE E L'ESAME .\USPIC.\T1I DAL CONC,RESSO TH M-\RSIGTJA ~- Palatrac! Addio lesi din~,'zionale, di L:hero e di SalYi d~lla ITT colonna ! Dnnquc è ,·ero chC' il convegno di ~farsigJia. au~picò l'esame e la revi. ~ione' del programma. La lcstimo .. nianza di Sal\·i, in Cfll<'Slamateria e '><'nrn. 11011può essere sospella. La Direzione del Parlilo si infi- ~·.chiò cl 1 ella volonlù o ciel desiderio <lei Convegno e parlò e scri~se se .. C"oncloi criteri propri inlrnns'genlis.. sirni. conservatori ckll~ 1·igideu.,a a~wlula che fu fatale al nostro Par. tito ed al prolclar!alo ilaliano e noeque immensamente al 1110,·imento operaio e socialista in generale. , Libero• prenda nota dell' a111.. minsione d1 i Sah·i; Salvi della III colonna creda a quello della TV e ne Ira{!ga le conseguenze logiche. A. V. -oAlVIMlNfSTRAZIONE: PREZZI DELL~ INSERZIONI: C..ommissicme Esecutiva del P. S. I Zurigo, Militarslrasse 36 PI!~ 1u,-..a. o ,pa.zio di linea (la~b~za una colo:ina). :io Cent Per récl.a.me ~. prezzi 41a oeowmirai Comunicazioni dell'Esecutl,o alleSeziodnei lPartito Vi:.R LA M.-\NJFEST.i\ZTONE Dl PHlMO ~L\GGIO 1'utl1 i compagni che si sentono di poter parlare nei comizi di Primo Maggio, sono invitali a darsi subito m nota prnsso la Commissione Ese. cm'ivo. Le Sezioni che abbisognano di ui: crntor~ per la sles.~a ricorren::a, fa. n:,-11,, allreltanlo. GIORN.\U /,' .tloanl,! . /'. Avvenire e la • Libertil • usciranno in numero spe. eia/e, i/lustrati <1 colori. L<> Sezioni ed , singoli compagni devono clare ai nostri nwneri di Primo Mogg·o la massima diffusione. ()g/1\ Seziorn: e 1,,nuln a ,wminare uno o più riuen,~iton .r;lraordinari e ccnwnicare <1/l'EseCl!/"110 :'I n11mero del/,, copie che crede cli esil~tre. PHO I,.\ LIBEHTA' E, già qua.si un mese che a tutte h, Sc::.ioni, fiduciari e compagni isolati. P('Iine inviala ww scheda dt solto- ~crizione a favo re cle/ g ornale della (,'0ncentra::.ione 11ntifascis/a e , La Litertà ». Molli risposero con slancio vern _ n:.enlc encomiabile - citiamo a Lito. lr- di esempio la piccola Sezione d1 Oerlikon che dopo tre giorni riman_ clava, col relativo importo, la lista coperta da una trenlina di nomi - Gossau, Baclen. Lugano ecc. fecero il loro àovere; molti altri, però, non hc.nno ancora risposto. Auverl:amo i ritarclalari che entro lu prossima settima tulle le !ìchede devono essere ritornate alla segreteria. Il segretario. CE -e Dopo la11tragllatrlct, 111 esplosivi! A•,roora uno scand'Oio di lraflico di matef.inl,e da tuerra! Un convoglro citi cv.rea quaranta vagoni d,i esp/.osivo che itr<1Jrquillarrumle atl,raversava fo Jugoslavia dJretto in R,umerlf.a e che sll/ punt,o di eJ'tlrare in u~- gheria è sia.fa fer-mato. Da dove vertl,vano i quarama vagoni ? La domanda è oramai' suprefhJa. Dall'Italia, ilafuralmente! Doll'Ual,ia fascista che, in d,ispre~ dei trattati da essa si.essa IJ:ormofJi,:nf.iscltiandosene dell' orgaTL·s.mo di Gùtevra d-0oe pu~ sed-e c<>-n compunzione, proseg112 imperJ<1.1rbcrbìle nel pro,prio contrabbando dJ guerra e nella preparazione d.e/l{J. gu.rrra nell'EIITopa dan.ubiaTl'CI. Ieri arma.va fo U,ngheni'a contro la Jugoslavia; oggj contro [a stessa, arma la Rumenla. La politica da Ponzio Pilato coraggi.osamenle prat-ic'ata dal.Ja Sooie-tà delle Na .. zioni in occasione dello scandalo del St. Go-ih.ard, ha autorizzalo il fascj,smo italiano a conJrinuare n.efolasua azii.one criminosa. M,ussolfai non ha gridato recerrlemenfe ~n ,piena Came-ra .Ya!iana: « La Soci-efa delle Na:z;roni ? Vana speranra! ». Da/11" at,fa~iamento cfell' organismo di Ginwra ne.i conl,ront.i de-Ile mene fasciste, si deve c:oncl,11.dereche questa è una deN,e poche ver.ità uscJ.te dalla bocca di M,usso'#r(j. Una perlada incastonare ,In tma oc~Oll'llCi0nz.a dia Giinevre al Popolo d"Nd!ù1 !Sii dice: • P<Ji.ohè le manifesfat.'oni FavoreV<Ylii al pro;;etto moscovita si eTano esaurJ,fo con /'adesione dei ,turchi e dei tedeschi, vero/va ora il turno deg!.; avversori e d~i c-ontraàdUor.!. Ma chi énccrmnn.cia per il primo? Chi apre ... il fuoco co,ntro i,[ fanf<ulmadella 1 pace assdluta, generale e p.erfeffa, chi si ar11i<schiac,hi si presta ad essertZ indivl.cluato per il più soUeciJo sosteni/ore d1tlJ"id,ea della guerra e degli armament.f? « Questa parerla ,nuova l'ha detta subifo il capo deNa delegazcione ,ifaf.iana, general,e De Mariinis... ,., Na!tru,r'al!fassian:o ! Ohi•, se niom ili rewreseruban,1.edel fawils,mo irballnirunopo,teva dire... 1a {P<llrolJla :1_UOWl3.? Compa~ni, lavoratori, leggete l'"Anenire dal Lnoratore ,, CONTRATTI DI LAVORO e la dlaoooupazlone In Italia · Si continua a sentir :cJ're dagl.i imbecilli che Yogliono sostenere il regime ,fi terrore che delizia il popo .. lo italiano, che non è ,·ero che gli or0rai siano maltrattali, che i loro ,,<1lar··conl;nuino a sLÙ)frc delle forti fak-~ì:C', C'llC il loro lrallamenlo 111oraJc eia parie devii industriali rton è sul piano, da scr\'O ::t -padroItt'. ma ch0 ra~.enta quasi lo.cot"dialità ~-hc può correre fra fra.teli; a fra .. lrll;. che la dirncc~upazione non ·esi- ,le se non nC'lle nnnchbiale menti dcgL an!i ..fascisli, perchè clicono ès... s, lr fabbriche e le ind11strie in Ha.. l' él la \'Orano a. gonfì,c ,·clc, che in .. somma tutto va bene r.el paradiso i1:il~co dcliz:'alo dal re.g:me fascista. lanto, dicono sempre essi. cl1e ora i !r0ni hanno il coragr)o di arrivare i;, orario. Qtresla masna,d,a d: imbe. c.!li, se non sono altro, non s::rnno '1rtir.olare che qucsla ~olfa ad ogni ,·olla che parlano cli [a:~cismo.· Non sanno dire allro. Questa deve essere Llna lezion<' r·hc lulli haml(I avuto l'obbligo di imparare " cli fìc~1·sela bem~ in :r.uc<·a. tanto per c8.~ere dei .buoni foscisl ·. per C'f'ISl~repoi ripetuta i11 ;>gni occasione. Son tipi ,ben cu'rio,;,: qllesti fasci.. sii - palriotli, con un pfazico di puzzolente dei-icaJumc, al 100 et,, senza miscele estranee. Se il buon Luig' Locatelli fosse ancora ;n vila avrebbe ben lrovnfo lin.éllrnc:1lc i 1>rololip' del suo libro: • Cosi parlarono tre imb·ecilli ~- Se rn, andate a {Jii1·éloro che in Italia il popolo ~la male, è maltrattato. angarialo. ,·iolentalo. insullalo, in.. carcerato. massacralo. a.!Tamato, prirnto d'ogni iù mini111,':;-s'in1laibertà, se117,apiù alcun dirillo nop di c:on.. trollarc. ma neppure- di mormorare il suo d.isappunlo sulla l)olit:ca economica e fì11an.7Jaria.dello Stato, ohe ollre a lutti qu~sti malanni, '$: deve ng:giungere cl1e esso è derubalo o deryredato di gran parte del suo sa.. !a_rio dai padroni e pdi viene ancora d_cpredlato e derubato dagli esercen-. li e commer-cianti attraverso alle comJ)('re che deve fare p,er le ne .. cessità della vila, ,~d infine dei conti dai padroni di cas:.i. i qua.li hanno gettato al collo il lacc.';o all' inquilino italiano pena l'immediàlo sfratto e perciò la perdita idiel tetto che ]o può riparare e dei rigori ·e delle intemperie del temp<>- Tulte queste cose ~ono per i fa.. ,cisti al 100 o/c-,-cnza miscele estr'ane-c, non altro che cialtronerie :in bocca ai torvi anti-fascisli per cli.. !iCreditare il dlelizioso regime che si mangia in blocco I' Itali.a intiera. Se cosi fos:se coe la pensano questi cialtroni di fascisti• e filo-fa.. !'>Cistiche nonJ vedono altro che i treni a correre, non potrei dare riuesti <locummiti che ho preso fra it. centinaia di. mia conos<:enza. GENTE DI MARE. - Ogmmo si ricorrlerit della richiesta degli arma .. lor· p0 r 1·ibassare le paghe ai lavo .. ralor; del mare. La 1·ichiesta degli :irmatori era così favolosa che spin .. ~ i laYoralori elci mare a fortemenle proleslare tanto da far inlervenri. re la Corporazione fasci'5la che pi-i.. ma faceva lo gnorri, ed a porta1·e la qneslionc davanti alla Magis.tralura d01 I .aYoro, la quale dopo irurnme .. J'eYoli ponzamenli emes.se ima senlcn7,a la quale non lascia per ora la pusibil:là agli armalori di pelare ,·ome era lo-ro clcside,iio i loro di.. pende11ti. . \fa la sentenza è Limjlala ad un periodo di lempo, il quale scac!Jealla fìne del p:rossjmo G:ugno. ' Ora gli armalori stanno preparanr!osi per raggiungere in pieno 1tcl pro:<sirno Luglio qnanlo non hanno potuto ottenere col primo di quest'anno. Però la sentenza ha voluto dare un anticipo di conbenl.in.o auli nrmaloTi. sLahilendo che col 1 c;~nnaio 1928 i salari del persona.le di bassa forza sono dimi.rnuili di 15 lire mensili per ogni ia,·oratore .Va lenulo prcS(.'nle che il personale cli bafsa forza rappresenta più dei lre <Juarti cklla lolalitù della gente d1 mare. DIPE DENTT DELLE FERROVfE, TR.\ IVJE E UNEE DI NAVIGAZIONE. Con decreto del 9 Maggio 1926 venne obbligala una diminuzi_one_ del 50 % della qu~ta di caro-vtven per lutto il personale. Con decre~o 24 Febbrruo 1928 il ca- . ro-viveri venne 8!1lcora· diminu,ito del 15 %, il ohe rappresenta un tolale diminuzi~ne ,dici 65 %- Si tenga presente che :I decreto 24 Febbraio 19?8 ~à pm~ facoltà agli esercenti pr:val:, Provmce e Comuni ohe eserch;cono ferrovie, tranvie e linee di naviga.;,.ione di ridu.rre, od a11ic.heannullar~ Ja misera quota di ,c·ar0-viYerj r11nasta, che è del 35 %- PERSO:\' AL.E DEI PUBBLICI ESERCTZT DT MILANO E PROVINCI.\. - Le due Comrn·ssioni, quella p~·dlron~le .e quella delle Corp.orazion1 fasciste hanno stabilito: 1. I salari men~.ili fino a lire 450 rimangono inlalti. 2. I salari da 450 a 650 lire sono ridoLti del 5 %- . 3. Quelli da 650 a !)00 lire son.o ridotti dell' 8 %- 4. Quelli oltre le lire 900 sono ridolli del 10 %. · 5. Il vitto· corrisposlo .iri danaro rnbisc~ una diminuzionie idtel 5 %· 6. $1 concorda di rivedere il Contra.ti? di _lavoro per porta!re quelle· modificazioni resesi nec,es.siarie in rapporlo alla crisi che suhl'sce il c?mmercio U1; genere. (Deiggi peg.. giora.mento d1 tulle le poche buone condizioni che erano rimaste in v:L gore). Queste n~ove condiz:oni salariali sono andate in ,~igore col 15 Febbraio 19~. METALLURGICI DI MILANO E PROVINCIA. - 1. Con idlecon·enza <lai primo ruolo p0$l avente inizio n~l coi:rente n~ese. di M~rzo si appl!~hera una r1duz1one di L. 1 giorn~licra ?a detrarsi_ dalla quota caro- ,.! ,·cri ~a dove es.ste. e dalla paga ~~orna~ er~ dove non esistie quota di caro-v1ve11 per avvenu1o conglobamento. . · 2. Con decorren7.a dal primo ruolo paga 3vPutc inizio nel mese di Aprile p. '"·· verrà applicala una ulteriore riduzione di L. 0,65 g'ornalie:re con Je stesse moralità di cw soprct. 3. Per gti uomini al disotto dei 18 arnni e per le donne dli qualsiasi età, le qttote di cui ai numeri l e 2 del p1·esenl,e accordo saranno r;spettL vamente di .L. 0,70 e di L. 0,40. 4. Nei rigua,rcli dell' indu~.tria siderurgica si conviene eh.e in occasione :dlegli accordi che dovranno essere presi per l'applicazione del conI rat.to collelli vo naz:onale <lei 15 Febb1:aio ;928 A,nmo VT (dei magnaccia) s1 tratterà in merito alla residua quota di caro-vive:ri rispet1 o a~le_atluali_ L. 2 corrispos.1e agh aomm1 sopra 1 18 anni ed alle L 1 40 con:sposte alle donne di qtm.ls~s'l età cd agli uomini di età inferiore ai 18 anni. Questa oonvenziorre che vale per l\Iilano e provinc:a ;/ s1:at.a firmata per gli industriali, · dall' fag. · Comi, Dott. Menegozzi, comm. Liverani e Dott. Bollini, per i sindacali fascisti, dal con'lm. Maia e da Cuzzer,i. * * * Ed eccooi al bilanciò della disoc_ · cupazione in Italia. LngHo 1927 disocc. .'\goslo • Settembi-e • Ottobre ~ Novembre ) Dicemb1·e N. 263.091 • 291.821 • 205.930 • 332.240 • 375.734 •. 403.692 Nel NoYembre 1926 non si contavano c:hie 148.821 ind:ividw di.soocupali. Come voo· amo ,che in un oolo anno l'esercito dei senza lavoro è aumentato di ben 255 mila individui. F: si tenga p1·esenle eh.e questi dati che io riporto sono quelli che ha dato il goYerno che $.governa altualmen le l'Italia, dati che rappresentano .~Io ~li inS;Cr:itli~&}i_Uffici governal1V1 d1 sussidio d1 idlisoccupMione (L' 3,75 al gionno. valore di un fran_ co sYizzero) mentre in, queste cifre non ,·i sono inclusi le centinaia di migliaia di disoccupati cl1e n,on godono del diritto dlel sussidio di dL ~-Qlccpuazi one. [ d:soccupali in Italia, sie.l1zatema di essere smentiti si possono valulai-e ad una cifra sruperiore alle 700

!"-------- mila, ed a que~li \'anno aggiunti i ?!3 deHa lolalilà di quelli occ,upati m qualche lavorn, perchè anche essi non lavorano che ,1-5 or~ al gion10. BIL\l':CJO PREVE>lTfVO DEL Ml:-.IISTEHO rlell'ECONOM!A NAZTON.\LE. - Da qu~sto bi lanc:o appren,::!'amo c!ll' ,·"ngono ridotlt> le s0.guen ti ~re5.e: Spese p. l'agricolli.ra L. 11.24~.,Gi Td. p. l'inuU,:,t, e Le min. , 12.0l'ì.000 Id. p. il pe1 ·o~rnlc 1~.728.680 [d. p. l'.\,<;s;curaz. soc. , 50.266.481 Vengono invece :nunentalc le f;Cgi.1cnl i spese: Milizia fore!',lalc L. lC.000.000 Servizi forestali (lcgg; anc;ora m'lizia) 'l.30D.OOO CO\·e ,·e-d'amo. mrnlrc- H'1cgono fregati ben 50 milwni alle As-~:curazioni :.<,::iali, pe,·ciò fregat· ancora 1rna Yol'ca gli as'>icurali, s: gcllano -------···----- ben 20 mil'oni e mezzo in pasto alla 1nilizia i'orcslalc.;_ Si noli che que~U documenti che dicono chiaramente del1'aftama1n,en. lo del popolo ilal:ano li ho presi. daL la sLampa ilal'ana, tnlta ;n scr,· zio di lacchè del regjme domi11alore. Ma questi non sono i sol t, se il giornale non an·ssc all1a maleria, avrei t~nlo rnalc-riale docum~nlario ba- •;Lcvole da riempire lullc le quallro pag·ne, e non cose dell'anno passa. Lo, ma merce mollo fre~ca. c:oè d1 ques.ti tre primi mesi del 1928. Ma questi fascisti al 100 'f senza mi~cclc estranee. conlinuc-rannu a balbcllare la lezione obbligaLoria, e cioè: che in Italia : lreni ,·:ag~ian,o. Più in là essi non po~sono andare, più in là non possono e non dc:- YOIJOYcc1ere questi 'Pezzi cl'as·no <lai CCl'\'ello rammollito comr,l't'i ctc,gli a~sassin: e dc{!I i ::i ila muto!·i. CIANBI. I ' • n.." esperienza russa ,E' un faillto sii~ dhe di'eoi, an - ni-c!Jil ~ <lii .gwemo riv~iio da paliit.e ,dli un u,aa1bilto 1Pollsiit.iJco, Ila <Sirtlwazì~ OI1eaita dall Paa-to.,~ocCJIIDl.ll)als'.a I1US30 a tu<!ltt i !l)Ilollleta.irid~1 moqdio-: la metamClrtfos-i. defl ocimun:lsm-o 6n l~smo, la deOOl.ll{pOO:JLilome dei' ,I1111>eirna7.1Ìooalalle Comun.sst:a per i cl6isaisibrii effot,tiua.rl.i da1hla bcJscevizraiJJone, nOlll aibbiiam,o anooa-a Pl"CIY'ocai'!io ta,a, i comuruì.s-Li,iall.'ouna Cjpfp<>· ii:zr..one <lha IPccniga iln d6soussi,o~ .i pr,i,nciu,i fon1darmel'JLa!il:, del neo..:ooanunilsmo, in nome del qua!Le ii d!ihige:nt; dell'U. R. S. S. damim,am.o una paa,te dk,lJJ!e dl.aissi qperaie ,ili, tu-Uta i. /paesi~. E' sodito ,lia, b=d.ilema ll.~irri.sl-a eh.e combaltlton.o Ile sdhi'.ere d~lll' ti. C.; è sooiito J:o s~o vessl:Jùlco oh'e loe~zri!o:n.i comuntl9te dial}ll!O lLe1ro U.'alssallrf:o. Tuet.e qu~~ ~:J0010. denun.ciaow la dtitll.irutwia di Slial1tm; ma idiil esse un ~ o:.fifire iin oambilo la ,drutt.a.wra cli T,ro,tsky, un aflJ:1110 prurLai d:i demc-cra.z11 a ru:11. patl1itilbo ma i!iaiscila iul prob~ 111el1J',amhra ~ aw,n abbc,r,dia 11,a questi.oale delta d.eurr~ pr~ i.n seno aillloa rwdl tw,()Jl0. Si se~lllamc gùi, eu,r,Q11'-i, e ~bi abusa dei Pairmi,ti oornunlilsti o ,Jt.iulroo-sl,o deilll-e loro ~; .si ~tllllige Rina a ~e dcl faJln:l!IlelDAo idlellll',Irn.,temaizi~ CCITTllU1l!BS~a, ma -S! con.si,dierain'<> que'Sl.i. e.nr001i e quesld iabtlSli carne cieli. semtPL:ci ,acoi,denti, facilmente ew"tialbiJIJj dia una ~i milielti,orse e, ndl!l 'lijpoll.esi ipiù an-idriiba di una rum- ~lle ,r,i,gener.aa;:iom:e ddlll'foll.0I111a1Zilonale Ocmt~ Sli.r ~ oome irUJWldi.o !a areazione di -un IIWOO',O Poaalbi,'Jo comuIIIÌISlla più aidaitito a dilrulg:ere ,i ~ ,del ~'bo, Nldn !Sli plem5a im.somma am.- 000-a oh.e il'~ missa possa mettere m oa,us,a, llJa oon:cezDJOllle <JIIll,o,dossa del coanwiismo quaifle è <Sbail.ll! o~ · daò ~-~ - u.fi~Li o d'~e - fitno aid ~~- &esta. cosi ammelSso mino ,atd og~ da tutti i ~ coanuni&tii d •oro,~e dhle ,'il ipr<&Lami,art-,c qiu.e:sbo ete.rino min.Cir'enllle - noo 1sarrà ohe Il 'wst.nuimento i.r- ~o:.n..sahlloe defllla prrOjprt.a risvoOncione; ohe J'emancia,aaikme ,dei, llia!Voa-.aitari sa.rà J'qperai !del ,p,a,r.:Jrbo coonuniisba; ohe la dfut.ta;t,ua,a.1d~ iP(l'!Clootlatt,ioatbso' .iden'biifica 00'.II. 1laJ clalt!t,ar!,u,ra ,CMI questo pasril,il.t.o.: 1Ln talk si,'!iua.ziion.~ nrufilLa dili esse.nrial e d!iistii.JI11p Il~ ,~ooi zJi.oni coaniu,n.isbe diaii (!}<lll1biitii u.ll .dla111i. Ed run taru modo &i sn;ilega La poca èirulliue:rwai e :niJsona!D.Za che le ll)I'ime eiseroirt=o' 11e1l .caail{PO prC1let.atrio. ~ 11,wtrl tLi. E!lementi, ilstJ,!Jte il.le ll)I'emesse ~iistOl!lo g.ià perdhè i comUllU!Sti srun.o-arti q,uelll1i. nOIDIbur,oorat,~ d!aill'ia~bo tu!ficilal1-e (POSSaln.O ibilraaie k somme di, IU!l~per..enza -OcM1aò decennale. -0Ln.nalnzli. Lurtlt<: -una .con.s'.@ta,z,i'Ollle s'IÌIID· pcme. iLl ~ id/i; cui g®eva 11a Riwolu:mlon.e Russa itnai iill ;pooll)eitaa,i'o, dri,minulilsoe. • .Atnche 111a, IJ)aait.e !più ~a della dFalsse ape.r,aala pur :restam.id-0 profondamemte alb'.acoallla. all1a .Raiv-0thwi.1001e Russa, e~ o~ ,o .rr.if tutla iLa, sim.patlÌla - c.m ~ ~l p.11~cmdia- ail Pai,t,irt,o camumsfu. 111USSO. [Je IL111Cemoo:2oona!Li .dii ~o e di Am- ~ dh.e ,dopo ila. guenra s~mhrammo non ldqvea- ,pS.ù essere ohe <le.!S]i siallii ~ilori senzla ,tarurJ:u:>e, hJaau10 raacquis'.ailia itnt1lLu,emm IÌlll ilstlt!tn/ ~ aanbi.ieiim qpe,rai iE' timilnm nil nwne,r,QI ,degili, oiper,aò! che si (dloanand:ainc dorv:e ivaida iDa ,Rjwdliuzri.~ R-tliSSa ed :itn quatl'e imiJsw,a 1'i~eresse del poolr~ ~ è J~alt,o iail!ha sortle idi cdlJarO oh'e i1a ~enibalno o,l!gi. 11Jl pensiero &lii/a ~ ;pan-te di oomiaro ,può clalssumensi ,cosi; l.'U. R. S. S., non è U (Ulll!Ìlcme) ·!PWOhè ù'udo111.e 9UJ>" pone 1Pa, wbera arde!SiJocne ~l parli CO!lll- ,pcmEÌlllli dd 'lJlll:ai cer1ia, 'aW<momia di quest.e. (Patlrt,i; 111.0llè tR. (.repuhbll.i:cai) perohè è ,una dzHtail!u.ra cenWla!MJallla che evCJl1v..? ~µre più venso ll.ia diltbart.un person'llll.e; rwo.n è ,S (scia:ìalfilsiba,) II>ell'chè 111 soci'alusmo devie essere l&lld<Jlro ied.utiicaoo 0111 Russrira e le c.om.cessiloari oonwre JJ)iiù mportaawi félltlA? ali oaa;wt!allJi!smo amn permet!io.no nelda sMiu.a.zli.ome jpre~ idi ,prev~diere n •~i,o della sua, edli!f,ioa.2'lio.ne; inon è S (.sO(VàetJti. sta) poikfu.è t s~ IIt()(!l ~ioo<mo ,più illl. Russia l,a base 1de!l cregiime. Non soJra• me:rute essi nrui ihaìnll.o tuffo il potere, ma sono .r.ideiL,ti a fn.t,nziiloai:ii di tler.z 'Oir~ assru. ,s'imi li a q ue!ll!Je de; t"10Jl!Sigli munic;,palli nei paiesi ~Lalbtict. Per anolt,i lo S>'..aito russo non è più 'UJ1-0 SLato proletario, 1a diollllatuna d1!!1 .P-a~ com.upJ.sl,a ru$o n-0.n è IP:Ù uma c:LiJ~taiLu.ra pr-0Jeliall1ioa. Non soil,amente i1 iproJ.l?ta.ruMo rus..~o noJ1 àc,miln.a Je .at!itri clllaissi soo:ailii, ma 1<· sue co.nquisl'e ,deUl'oo.tobre 1917 sono fo.rtoment,e oomu>romesse dall .rapildo sv:,!up,;>o ci,; una b0,11ghe.siaaigratria ·ian/pa,- z.ient°" di 1r-ovare Ila vr',{J>rila ~pil"2'S~ f>:'.'li'tt'ca, e dl3 urui bw·oorazia ,pseudo-comuni~a r di cui interessi ~~no necess, iriar eont-? legati a '}t\ellli dei contacliin: r..crhi o a,~. bi prcUelaa-:.a.t.o russo nOl!l ha una propr',a azione •di olasse. Le su'e OJigaJnnz,a.. z:0n; eo,,ncmiche sono sCYlto ila c;,Lr~Ut.a (liut.ol.a del P. C. russo, vale i, din: de!l ,go. verm.<>. Glti ope.raii ,russi no,n esercilliano ill po' ere: Ile suhlscono m condizioni. che wpecLisoo.no .loro ogni palliteci,pazione eftfett,iv,a, ogn,i iruz.;aitirva ne'lil!a direzione d,eTla ,R.iv,oluz.ione. Ill Uoiro !I1UOl1Jo politico è, infa~t.i, ,lianioo.to at1'<11)!1)1r0,va.zriiom.e delfi~ decisioni del .gaverno; ill loiro rudlio ecOtllomìco è r3dot.lo aifl'eseouz,ione d,i queste deois.i-Oni. ITl 1proletaria.to come dli~, so~ tOJTJ-0ssoesso stesso aùf1a dilrbatura, in.on ha alliLra gair.ain~a che que'lllla che ;può of- [,rilrlgLi. u,n p'<l'l'IL°ltpociLilliibo cklwait:> su.1 quale S1 eseirdlia sempre più ,wib!Jc.rriosamenle la pohii<line defila risu:soi.r!la1ia borghes~a CcJ~:.stroa. Questa ,si.t,u.az.!\Olll,.perovoca in tutte le &russi qperahe del mondo, l\111'a, dfuHiidenza Oiiesoenle n.e.i riguaa<w deglli atb',ua!Li dlia-ig~JJ t.i deUa RtUSSila. e dei, tpdtti, ieomunll,st: che wi ~;tuooo. 1La ,ari!;ji permaai.emrlle di CUJlsdf.Lr.onc quesiti partiiti, 11a ,dec~pos.i. z:cme 1_pro.greissi-dvealll'lnternruJiionalle comuru-.sla oh'e inon si nuh'fusce Otl1Illaii che de'l:la IJ)ropr.:.a sOISll,an2a e si vu Oltla. dl:fl ,suo 00111,teinulbrio.v-0J.u.zilonari.o, n<l!ll sono dli nat,u,ra baiie dia .dlissfipare ii!l ma!l'esser•e e d,a il!ltu1111,m.a.re UM. si luaz:iione <resa oscura d\alLlemo!l.'leiµlki,s. oi>ss'iomi ~e. La I,DI }!ll!te.r,nazfottlléllle ha hnwta, 11,a iPT01pma storia come falltore di rciivolkuii0111.e. Stret!Jameni\.e legaita fui d.allil'cri,g,:ine al governo russo, essa ,resta rilnclcilssdDubiillmenlJe artll,a,ccarla 1a quesLo ,gOtVeuino e isi evoln 11eù senso cLi U111,a diipem!den= seima>re p;ù isbrettla. J f,art,t.i harnno diimostJ1a1!ioohe gli imleressi del governo 1'"11,SSO si oppon- ~ono .spesso a quelllLi del :PI'◊'let:a:iii,at,o m-cin:cLiJatle. Pe!' delfiie co.ns'ildetttaaJ:loni 1Pdl«- liclte $ec'.dl:Ìcalmente russe e 1dri, g();\.'ex,no, · Stiahn non ha esi:Jt.al.ca, •sa:ormfli.ican-~ ~1 :PI'O- !'e'~O oim.ese. L'a-vvenrure ~ iiJn.oa.r.iohesrà dli dfunostrarr'e OOJt irn_atggilore v.ildeTWa la cLilV'enge:nza d'airdl.eressidellll:o Stai.o 111usso è cWl:la itrvolÙUZiiOllle p.rdletaaiia '\lllJWeJ1S~. E' fuo:rtb ,di .diubbi.o ~ che ]a R~ nl0111 via v.0I1SO a1l SO\diJalllilsmoI. ,SUOJ atbualiil,dfunilgemh.iallin!n<> moisbraibo id!i cons~dier,are ila iN. E. tP. 111.01o1o1one un 11Ì!ll.ouol id~l preiile<ilari.aito ,iin. -vals'.a dli una tpiù etfiiloa.ce res.ilslerwa, ma come lta ,p:nilma, ~a di wna .r..irtnralba d~va., 11ll pr~ a,u,sso è c()5b-etitJo aid abbaindcm,aire a !J>OOO a f?O'CO ù.e J>~ Po· làitliche ed eoonomiche oQIIlqu.riis~at.e nel 1917 senza ohe iU p cii.ere 1Pcllatii1co im Lerveing a a!l'Lritm.enrlo che pei- imalsoheraire sOlllo wi-a Lr,aiseo!l.iog3a .ri.vollJuzi.lana,m quesLe dli!sfiattle~- « L'aM.esatruJdae~ opemali. e elci colmacli!M » non è oh'e lL'lallll~ tbr.a òll gwemo dli S~IOIII ed ~ COQ'lltlaldirn.ii ~ ; essa ~-on , può elSlseo"e i1n.tmlsi!fmcaba, dhe a (PI'0Z~O ~ ll!UGNe e ~ e~ aJI dai'Piba 1Lismo1 u:nba!no .e a:,u,ralfu. 1La tl)dllllililca idti, evoluzi.o ne lenta ,p.r.al1licata friino 0Jd ~ ,d!a St!alliiln 1stia per 1loc-carC iJl suo limite. Bssa non ;PUÒ J"U~SiÌ. che o aibla1ar'lerso fUllla ~ <a(p0Ill:a: de!l governo coail'Jiio i cont-uclifua rucc'hi - con IA.!!f:te } cOt.DOOgUen,dz'e,orid!irne !J>~ ed e!cono:m!ilco - o allnver,so ,u,n,a cap:ilbo(Laznlone cOIJliPl.ect!a dlii f,r,an!l.e,aid eissi. ff.Ja sceillta ,di Sta~ii:n \ll.Oill arpipaa-e c:Lul>biia. ~ 1 d'e!f ir.esto ll];QI\ ha. ipiù ila wo:ssilbiJlli,là di mddlll~dalre ']a, p~ 1Pdlitriloa. Jl proile'..ar&!Lo .nusso jioo,cl,ollElbo pctl~biicaimente ed ewnomica.nnea:lilie dlaf& sua dli.Uaitu.ra non ~!fil fomrebbe IJJOÙ rill _pwnlbo id',aiw~giio cl.i UJ11a tferustva sertòa c()lllliro itl ~mo. BibliotecaGino Bianco I.'.\ VVE);lftE DEL I...A. VOHATOfil: ·--- . -·· ··-·-------------------------------------------- 1Pri.!,~ro .derJe sue Lcirnnuile e d',u,na siit,ua,2'Jiicmeh.e ~Li ,stesso ha orear'.a, lo Sbalo 11'1\J.SSO aibLual!c che non è uno St.att.o prdl!alain:.o e che non aippaTe anco.ra .come uno Stiaito borghese è, (PUI'liubtarv.ia., irresili,:ùb]llmein,te ira.soma.lo n~l!La y;,a delle ccmceissJC<Oi ~ ca.piJliaH5ismo. La ecCU1c,m:b ·russa .s:i. staa.b:lizze.rà forse sotit.o iLa ,forme cLi. un.a srpeo:.e cl.i, ca._pjitalli,. smo cl,:, Staltio che c~verà <lellle su.e orr.lg"J_tii 1ùvcfl.iuzi0tnai.rie •balLuni, ~petlti on4ginalli, ma Ile sue caratl!emiis:iiche oo~Li saranno quelnc d ,una economia ca1 p:itaJ.LisLica e lllOln cl 'una iecc.nomi,a sociaùwsba iLa. s,:ilu.azic.ne g.an~alle, coàl!Lrasse,g~al.a dallba ,sl1b:1l 1:.Zz.a~ldne <lei caip:Jbai'lrusmod,efl... io ISV-J11.ijPfPO de!lJla nuo<va borgh~,a russa, e dia1:ll:a decom1pO;s,;1z.iGtn.e della iIJ.I Ln!.erna?J~:;,.naJle, fPC!ll,"<l co!n forzia riinnOtVala d,i. ir.•al!Wi a hl1b:iig.f.E oper~ ,riisvetllu.zritonaa,i, ti. gra vl prob !emi iteerrii.ci. e IPI'&l6oi dei11laprqpr,:,a r~vc I t;z,:1r,ne. La Ri./Vct1uz,·=e iru= 1UlJl è 1)iù .per ·n ir,rclbta.ri'iaJLo Wl. mod elio da CO· p:,aa-e, m:a ,un·e~peniienzia feconda -di inse- ~a.mem1bi ch·e deve II',ecarre i prqpri, frutta. L~ <"i,:tr,-Clol''Zl 0 0i!'a; QCl!r.UJ'l(ts-!e - se non iv0- ~!é:cmo a1F,p11,,re,com.e dellle tfor~ concorrern!li. aJl pal!io ddl jpoter~, se nQD. ,VCigli·ono n3mamere s1:Em:1leid ;,n:asoa~bar~e-'-- debbono IV-ll'Si a loro vdl!La t<alll~ u,rohlemi. E IP .trreE rm vi°!Sliade1: 1Pa. p'ù grave quesL'.tO!Jle che I ~,rmenLa ed a1ss~lla i•l 1 probbar.ilaito ~n ques,t.o mc,mem.lo: :1Ja queslàon2 deùLa sua tlll'irtà m~on:ale. CheprepairlaDuce? E' la d'om.am.da che sii. rivc:lge un giornall:e 1Partilgilno. E -tira aJl ,serruo e Ilo ~herzoso ci raocernfa una 'St:Oirée11.:i. che se non è vera ~ bein itir<XV.iiilaJ. O, per !Io ane:no, è ,ci~ dii Mussolmi e de'll' 1J'Lall1.a d'~: - « Che coi prepara il Duce ? Non se ne sa niel'l'te. Ma qualche cosa cerfamente prepara. "Non è senra un m<1/livoche egti s'è fatta SC'Tlivereda un tal Giovonni Dolcetti un'opera m due volumi che uscirà ,prossimamente e che sarà inti.Jolata: ,, Le ori~i,m ,delil.Ja faanjgl6a Mussollirù ». • Egli vuol provare all'universo c,he ha del sartgue reafo nelle ve.ne. Un italiano d ha aHer,mato moUo ser:amenfe che il Duce ha il desiderio irresis~ibile di farSi nominare imperaJore. E' del resto evidente che cii povero re d'Italia firmando il decreto della ri!orma cost,ntuzfonale avrà vmtualmenfe fiirmafa la propria abdie@ione. Ma ciò non si.gni/Jca che il popolo e sopratutto l'esercito accetterebbero Facilmente /1(1 scomparsa d,e[ povero Vt~torJo. « M ussolin1 sarebbe staio dunque. richiamato alla realtà da uno dei suoi colfo.bo,.aloni più infimi: - « Voi, imperatore?, gli avrebbe detto questo. A <T'i,gore la cosa non appare assurda. Ma .... - «Ma? - « Non si sapriebbe ccmcepire vostra mogNe iimperafru:e .... - « Eppure Napoleone fece salir,e sul trono di Franda una Giuseppi.na ... - « E' vero: Fece salir.e al trono wia Oi.us,w1f1ina. Ma non a.vrebbe mai pensato a farvi sa/ire una iMatdlaane SansG&ne.... « Questa frase che si riferiva a dei d<!Jtagli1persona/,i ché noj del resto ignoriamo, turbò prol,ondamente, sembra, Mussoti,ni "· La 1po:ver:a donna Roohelie, Ila ~g!r.a dkl'Jl' 01Sle ck P,redajppi,o, os:.aoolo iallla p.roclama.7ione dellll '1l,~o fa.s&..slla ! ·Una rievoeazione ~. I gro-rnal~ti r.eazriona.ri francesi che vanno spesso a Roma a tasta.re il polso (e i/a borsa) del Duce, tornano ammirali della f,rancoMia dii Mussolini. Ed accusano di ingrafJJudJne la stampa francese ,ddsin.isbra perchè diirrzenfka dell'ardent.e battagMa sostenuta da Muss<>Lini per ,[',jnteruento delJ'Ualia in guerra a Fianco delJ,a FrrOJ1cia. A .questo .pr<:,,p,osilo un giornale democratico dJ Pariigi, -11fimef<lfe cose a ,posto con la seguente lfievocaziio.ne storica: « Nei setifembre 1914 Musso.lini scri~- ua a ,Co.stantJno !Azzari, ,il segretanio del P.artHo sociali.sta ilcuìcmo, morto recentemenf,e ,nella più sc,ua/J,id,amiser.ia a Roma, il seguenle JjiJfl,iettJno: Cairo .Laz.zami, La itiua f,ramoo[iti.ra coonm:cia a.cl imipresslonarum. Se lbu 'VUorii àtodiossame I ''Efirmo d; Sau,io, i,o .~zo I-a ~ e pianl-0 bara:ooa ·e bUN1itì'J.mlt. B. MUSSOLIN1. « Lazza,,; restò /'a.uversario onesto ed i11.J,Lessibif.ed.tlla guerra. Mussolini un mese dopo doveva lui indossare /'elmo dii Sc:ipio e divenir.1 un guerrai-rolo. « Ma fu un miracolo del franoo--oro! ». Il gjornale pa11Lgi,noconclude che la d emocraziia francese no.n deve alcuna gratitudine ,a] ,duce, ,perchè Jl piccolo servizio d'allora fu lautamente pag<zfo. E con regolare rricevuta! Come potrebbe alitesf,ar,e - se ne a· uesse voglia - Marce! Ca.chin, l'aftuctle capo dei comuni.sM doi F~ancUJ, ché Fu il m'e<fiaJore della br#larrfe opercuicme. Quel che Chi scrive valuta il sindacalo operaio - in fallo e in tendenza - più forse che non facciano tanti soc:alL sli. La « classe la voral.rice , è u111ler - mine poliU<:amenlc n10to se essa non ha - tJ non lend'c a <:r<'arsi e a i ortifìcare - i ~uoi org:U1i: i si ndacali .. \i quali spellerà domani di a.5sumcre la geslione delle imprese dt produzione e di distribuzione sotto il controllo dello Slalo. organo di avviamento e ù; coordinamento nell'interesse <lella Socielà. Qu :nd.i, il problema del d;venirc socialista è non solo un problema di conquista del potere politico cd cconornico, ma è anche un problema di rapacità sin. clacale. La das:,,r la,·oralricc - se vuol assumere la gestione del' m".!ccanismo <',·onom co - dcYa costituire i suoi s;ndacali nor, solranto per ollencre mipliori condizjoni di Yila nel pre- :·011lc. ma anche per ahilu:nli a gestire imprese produttive. Tl che vi1ol dire: un.ilà. d sciplina. p1·esenza di mezzi tcx:nici e di mezzi economici f)!'oporzionati al compilo che la clasS<! laYoratrice cleYc assumersi. fdce che sembrano ,·ecchie per al. cuni, slraordinar:amenle nuo,·e per molli altri per i quaJi J'av..on,e del Sindacalo non ,·a più in là della con- ,,,1i,' :.1 di salari sempre p'ù alti, fìno ulla c~.prop1·iazione del padronato. Idea ~hc non regge agli allacchi cleL la logica dei falli. Orbene, un amico non socialista col quale d:sculiamo spesso di que- •·iioni sinda::~li. os~ervava I' allro giorno: Queste idee mi vanno. In rondo, esse quadrano ~on l'opinione che ho io del diYcnire soc;ale. Ma di lemi: percbè allora comballete con tanta asprezza il sindacalismo fasci- ?ta? Y_oi parlate cli unità prolel.aria; 11 fascismo ,·i d:ì quesla up.i.là. Ve la dà al pw1to che, semplificando i rapporti fra operai e padroni. vi offre l'esempio •- unico, bisogna dirlo - di un paes<- il quale mette il contraL Lo collettivo alla base dell'alti\'ilà dei f,°nda{'.ali. E questo conlrallo colleL ti\'O è concluso in modo che - superando gravi difficoltà che esistevano 11el regime passalo - esso impegna (senza <'ccezionc) tulle le classi inleressate. Voi parlate di di~iplina: ecco, mi pare, la elise plina. C'è la concezione che ciascuno - padrone e laYoralore - agisce nel quadro e nell'interesse della Nazione; il che è, di sii aforo, socialismo. C'è. per i conflitti di r-la,..se. la magislral.ura del laYoro ... F:bbene, potete voi conccp· re in un regime .!iocial;. La quaL C'hc cosa ò.i di,·erso? ,. Abbiamo risposto: • Lasciamo andare se la concezione fascista - che è. poi, naz:onalista - del• lttllo e !utli per la Nazione,, puzzi di socialismo. Polwi d're che essa esisteva, per esempio. lale e quale, ai lempi di han il Terribile in Russia. Ivan il Ter:·ib:le socialista? Cè la cornice che è slrclla. Koi non neghiamo la azione: essa è un fallo .. i\Ia ammellcre la Nazion.e non vuol dire lavorare per un enlc in conlraslo con gli altri paesi. Far grande il paese proprio non vuol dire fornirgli e mezzi pe>r preparare la guerra ad altri paesi con l'inlenlo di dominarli politicamenle cd econo1n.icamcntc. Il laYoro umano ha per oggelto l'umanità, compresa in una federazione di tutte le Nazioni del mondo. Ycn·amo al sìndacalismo fa.sc.ista. 'nilà? Si: ma f1a l'unità che vogliamo noi (' quella che ci presentano i. fascirli c'è la differenza che passa fra la fila cli ergaslolan: unili fra di loro d:a una calena e l'associazioae di indi,·idui cosLiluita nella comunanza degli interessi e dei compili. Non c'è libertà ne: sindacali [asdsti. La mancanza di libertà loglie qualunque valore al termine • unilà >. L'unità che vogliamo noi è la ~onscguc11za lcgica dcll'crnluzione dei mezzi di produzione, dei rapporli fra padroni - sempre più largamenle associali - e la,·oratori, le cui associazioni devono foggiarsi sul tipo dell'organi7~ zazione delle imprese prodult~vc. Disciplina? La disdplina ;_-icressere un fatto, dc-Ye essere - prima - un sentimento. Se è un: fallo, se117.,a essere un sentimento. è una cosa ar. tiftciale. La disciplina fascista è im. posta: è una mostn.1osilà che riftutiamo energicamenlc. 1 dirigenli di sindacali sono nominali non dai lavoratori, ma dalle aulorità ~rarchiche, eh-e fanno capo a Mussolini, vertice della piramide. E per essere nominati bisogna essere fas,c;is,Li:leggele la legge del 3 aprile 1924. I conlral!J di lavoro sono conclusi sen1..a che la classe lavoratrice abbia• possibili°là di inlerloqui.re e di sanzionare. I dirj_ genti dli una parte e dell'altra discutono, qualche volla, con l'ordine daL l'allo di concludere coùle que coùle. e, quando hanno conclu,so. è fallo. Tah·olta chi discute e! decide non è neanche il dirigenle sindacale, è il dil·:gente del partilo fascista. Vi piace que!slo sistema di conc_ludere contratti? • c1 manca Quanto poi al problema della ca... pacità sindacale, vi lascio pensare come la classe lavoratrice possa ac- 'quislare quesla capacità se ·e!)Sa non è libera. Ubertà e capac:tà tecnica sono due term'ni in'-cparahili. Ognu.. no deYe essere libero di :;ccgiicrs; la sua ,·ia" proporziònarc i ~,uoi mezz;; al compito che si prefigge. Se no, non sceglie niente, non propor::.iona niente ,. - Cosi ~he - dornaadò l'amico - voi dite? ... - Dico <:he, perchè il fasciS1TI10 abbia cl:irilo di presenlarc il suo sindacato con la pretesa che lo si giudichi obbietlivamentc, man.ca un allribulo: la ['berta. ì-:OI. Tribuna libera Mantenersi sempre nell3 verità Si dice che bisogna propagandà.re agli emigranti italiani r:masli fi.n d'ora apatici. al nostro movimento, oppure a quegli che se pure vennero a noi in momenti bonaccia se ne sono poi appartali, aicogna ad essi propagandare i ,.ostri principi e divulgare fra mezzo a loro la storia vera, autenttca gel movimento socialista ilal'ano. Sono queste, enunciazioni d'alto incita.meni.o e d'alta importanza nella pr:i-- paganda del proselitismo, e che <;e prat:.cate servi.r2bbero a smorzare certe parole grosse, ed a levare dalle inse~ne certi brevetti di privilegio che gli ur,i, gli altri e gli altri ancora tendono, non CUTandosi della storia vera del movimento soci.:all;i,st.a~amo, a volere per se soli, negandone agli altri il benchè minimo diritto. Non vCJ1llio assoluii.amenle parlar2 di quanto è successo in Italia in questi .inni di dominazione fasc:.sta, è storia dell'oggi. ed ognuno sa che c,gni Parti~o, dirò per essere nel vero, ogni più ?iC(.,Olo aggruppamento che si è posto ,~•Jll· lro :I fascismo ha avuto i suoi martin, trucidali: dalle tigri in camicia nera, ,a• meliche di sangue wnano. Ed i no.mi di quesE grar.di martiri son li a dirci eh~ se ,pur. parteciparono n~lla vita polit:ca gli uni in un campo, :lii altri in un altro, rroltiss'w..c volk in pie:10 contrasto ne!ia lott1 conl.:'o il m·-:isl:o fascista si sono lroval• accu.muP.:ili faceardCln.e sai.-vt:o oloc.arustc del ben.e più unmenso: La vita. ' Questo b:.sogn.a sempre du-e ,110 e forte agli apatici, che cioè :I hscis'.l'lo ha voluto, ha fatto e fa le sua vittime :,mane noq distinguendo da partito a part;- lo, da sfumatura a sfumatura politica, ma in ogni campo dell'anlifasc:.sma. Per essere pure nel vero, bisognerà dir~ agli apatici che allo SCOJ>iPiO delti guerra e per tutto il suo lungo e nelaslo ,periodo, il Partito Social-ista I!·lliano ht energicamente, fortemente centro la guerra, ccime lo fu anche contro la nefasta impresa libica. Ma per ess~re nel vero, bisogneril pur sempre d:re che allora il Partito Socialista Italiano era unito, e che perciò il merito di .J~est.e grandi azioni non può esere privileg:o llè degli uni, nè degli altri e neppure degli allri arrco, a. ma questo fu solo Pd "?SClusivo merito di lui.li gli ir,divid11i e cli tutte le tendenze poE1iche che a·1evano stanza, nell'un:ca Partito Socialista !laliano. Così pure empre ne:cessilerii di ~:lii-e che le Ire iappc segnate a caratteri d'oro nella st.or:a del. soc:ia!i..smo intema;,,onale, nelle quali il Partito Socialista Italiano ebbe una parte importantissima, ed alludo alle riunioni internazionali in pieno periodo guerresco, e cioè di Lugano, Kiental e Zimmerwald, fu merito del I Partilo Socialista Italiano, e che perc:ò ora ah.e esso si trova spezzato in tre tronconi. più o meno rigogliosi, nessunc• dei tre ha il diritto di aocapararsi l'esclusivo privilegio cli quelle tre lumin,1se lappe del mo-vimenlo soc'alista ;nterna• rionale. Esse r:mangono li ad ammonirci, eh" solo nella u.n:one degli sforzi, che s,Jlo attraverso ad U1l forte organismo, ,he se pur con qualche contrasto interno, ma che tuiti mirano ad un v.ruco scopo, la socializzazione dei mezzi di lavoro 2 d 1 scaanhio, è IJ)Ossibill.e faa-e, qu.aaito OOlll può essere fatto qcando !'organismo è spezzettalo ed ognuno p:anta casa propria, magari dileggiandosi gli uni contro gli altri. Solo colla un:one si può osare! M.a bisognerà anche dire che nt-1 1919 e 1920 il Partito Socia.lista Italiano era diretto da compa,g,ui i quali poi pa,;s~- rono in grande maggioranza nel Parnlo comunista, e eh.e pure un aru10 ::iopo : c-ompagni riform:sl.i che erano anc,m:i pa-r.Le ;nl.e,6,.ra.inte d.elL Pairtiiito Sociall,is'.a Italiano dal quale già erano uscii.i i compagni che anda.rono a formare il Partito Comunista, lanciavano la 'Parola: Costituenre! · Furono derisi, quasi dileggiati, ep,1t.1re io son rimasto nel pens1ero che se quella parola fosse stata raccolta e soslen.ut.a. il fasc:smo in Italia non dvrebbe messo casa. Sono tutte sacrosante vt-rilà che .!-ar:i sempre utile che nella -propaganda -;crilta ed orale s: abbiano a tenere sempl"(' presenti. Bisogna smettere da tutte le parli .. mettere fuori a gettito continuo delle parole reboanti che non hanno altro p~egio che di stca-dire e di far deviare lo s~uardo ed il ~iero dalla nuda e crucfu realllt.à n.e!llla quale ,i-via.mo e nelila quaile dobb:ìa,mo n;).U0tver.c:i. Ognuno de; I.re Partiti che fonnavaTlo prima delle scissioni il Partito Socialitaa lt~liano. possono sole e con diril~<> gloriarsi delle loro aventuali villori<? o sconfitte che hanno avute dopo l'abbandono della vecchia casa, la quale è rimasi.a vuota dqpo la scissione di Roma. Quella casa attende CM due dei tr >rv O<".m.i nien.tramo e r..jp:r,e:nid1at11.o lai &tralda del glorioso Partito Socialist.a It.aEano. T. B. -o- -------- Lavorare per l'unità Li comandan1enlo dell'ora dice: lavoraire JP0r l'witlà. Le ragioni J>rofoncl.e ohe oo.n1Sl)g1laaino diL[arvo.raa-e ipeq- U'unità batlzano così evidenti agli occhi di chi esamin.ra \La si1Lu~Lcne inlernazo:<>allalJee quella d'El! P.ia,~:roi e delile ln·te.r.naa:.orua1li, che si resta <Sbafuo.rd~'.-.i q uand~ si deve cOIIJ.Slba.Jt,aq-e che dei. sooiialrisbi q uesle ra.gi.oaii: jpro,fonde noo ved'Otl1o e :wn ,;en,t.ono. Quim.d.i, larv<:rare ~ l'u:Mlà. ilil che non è pl"Oij)riloIl.a stes:;a cosa eh e oh:iiaiccherare attbOl!1no ali 1p.r<ol,Lemade1l'<unillà. Io ho u.!lla g,r.am.dlr?am-icitz,ia e wi p:rodio,n. do ri~ per -:iullbi q u'Zri. ~ che lin qu.i si. i.onc occupa.ti del prob'.lema Ma lélfmidoo e ?1Wij)elitonooi mi .im,ped:isco: no ~ ipensare, e .da, cl.ire, ohe gli scr,i,t;Lle le abilità poil.emiohe ,eh ques-tii compa.Jglfl.'l ben poco contr,ibuto ha'l1!T10poa,tia.to afilla caru.sa, cl e/I.I '1.m iilà socialLis'.a. Poco conltnibt~to i ~re t.roippo !un.. gru amb:iooil:i d~ L'Avvenire del Lavoratore che rubatilo s.p,az.i.o e tema>o a4fu. ~ol,t,a e aù!a resi!stem. .z.a al 111efaind:o.regnane fascisilai. Nie:ssun oc-a.tributo gli ambi.cdli,a;'Jtacoaihn:~e id.lEff Bclliletrt:ino del P. S. L I. Nessun co~rilbuLo glfu arbicol1i del c<>mpai,gno Sat!M, che \!)'Urcronfessran,d'O di no-n arvere roee sue in proposito, confuta ... v'l1tLc111losa.m~, suMI Avanti!, a,rilicol.i ohe l' Avan~i!, OisbÌJniaJllaJJne.lle rili,uAia di .pn.tbb llilcaire. Nessunil5simo coollrnbu.Lo J',al)JJ_egina pc{!emi.c:a attl,oa,n,o aigtln rico!Li. di Bauer lr~ chiari ipeq- !Pl'esbainsi a ,di,vei;se ,'. mO'Wqplicii ~Olllii. J qualli, arl.icoll, fl.à d~v:e COJl.lStartlaino ']a sl!abri~oo.e cl.E!! ,re,{lhne oa!J)iAia:l.ilsit.ik:o e itnidnk:ano l:e OO'lbSei_guemz.e 1lloi~e che lu.tlte le scuoil.e &o,c:i,a!Jli.ste 1d~00i0 tiirare cLall.llli, sta.bilia:um'lone,e là d'OVe ia,<:ceaùbama.!olll:e possibii/i. fà rivoluzionariie !Pur s~e esis'l.emiti nel l'E!lgi,me s~b~lj_zzat!Jo, d!O'Vi!-ebbe:ro essea-c O!ggetrood~ J>rofonxia. medSit.a.ziione da, par- • te dlii ice!I'lt.i. imalssmniall6Jstii e cl.i cer.l4J ,r,iif,ormiisti duri a mO!l'liire, o a riMi.ve:re. tBi'lsogn:a ilarvor'3.lre per l'unità. Non fare delfl.edh::ia:cohere artitomo e still (Problema delll',umiltà. La causa, se si può dia-e così, è ~ ~- I OOltDpagnnS,Ol!lO igià ll!ll l!)OS· oosso di. tutJ!i gàm elementi cli, fatto. Ora bi.soig.na aittre. E n,er aigime i ifiatutorni .silllce!S'i, d'elil'ni.nftà dcr.irebbero s.ce.~lriere, io pem,so, queiSll.a via. ln un animo -t~o chiedere ohe la Direzione CO!!npili o facci.a c~ilare da un gru,p,po di, comp'algni aJJ::ip~e ~ .. li.a fesi sulfi.',uni. Là, te bozze 1d.eJL 1p:rC>igraan.ma nu()(Vo e sul qualle èll .nosfrro Paatiito crede ,Possi.biffie la U'!li,tà sociar.Lìsla. Tesi o pro,ga-.amuna da sO"AopQJ111ae.Ll'eisaime ,delle ~i e dei con~,ressi f~d'elmlli,. E' riarloono _ipensare ohe il'a Jesi possa Siafttare fu<Ql'i doalllla disouss6ott:te sern.z,a balse, quiiniclii. ror~- te clisar<linall!a,, ,de!Jl~ Sezitcxm. In un seOQ!Jdo ~. e sol1o nel Oél!So d,i um rifrJtibo deillra ~ - ed io nom ivedo percliè J,a. .clioreuome td.ioMrebbe ~ - oorn,pilare essi, s.te.ssi la fesi sdfil'unirlà e ~ckriùa di ptJbbfu:a ragiome. Quest.'è, a mi.o ~o, ['uni:.ca vm d,a sce!S]liie:I,e. Questo lavoro -n001dQ!ma/nda lunghi airticdl.i e b.JJrbe<se1POlem.:;che. Tru!Jbail più J'ichiedb-à q ua.khe vo\Lo c.h.iaa-c., secco e ben mot'ivalfo. Ail 1ia;vO!rodunque! Carlo Pedroni. C'<msa l' assomta mancanza di spazi.o, si.amo costrebti rimanaare anche mresta volta al prossimo numero la mrbblicazi.one degli (UDicolli: « L'unrtca vi.a» di l.Ji.'bero. « Rhcord'(llldo », « Spi..- golando in ogni campo», « Quadretti di vita russa», ecc. R<~mmentiamo ancora ai nostri egregi collabomfori e corrispondenti - nella speranza d'essere esaiuf;ifi - che il nwter-iale di pubb!J.cazionedeve essere in redazione aJ. più tardi, al nurrteài sera.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==