L'Avvenire del Lavoratore - anno XXXI - n. 40 - 1 ottobre 1927

(A. P.) ZURIGO, !" OTTOBRE 1927. .Num. 40. ' TELEFONO 4475 - Con-i-o--CMques N. VIT1-364n SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA: ---------- - -------- ··------------------ -----------------------. ------ ------ ---------- REDAZIONE: ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L"AN.NO t92b I anno, lr. 6.-; 6 mesi, lr. 3,-; 3 mes.i Lr I.SO PER L'ESTERO: I aono. lr. 16; 6 mesi lr. 8: 3 me.~1. tr. 2.SO , L'Avvenire de/ Lauoratore , Zurigo GLI SCIACALLI La sessione di Ginevra si chiude in, un ambiente di tensione europea più pericoloso cli quello entro il quale è stata inaugurala. Non solo i problemi de'ia. pace e de1 l disarmo r,mangono in~'.uli, ma finanche il ranicinamrnto psicologico dei popoli è slalo i.n. qucsli giorni graYemente compromesso. A.i lenlaliYi pacifìs.li di Briand e dei rapp,resentanli di talune piccole po-- lenze, ha risposto un'ollcnsiva serrala dei nazionalisti di lulti i paesi. Mentre nel-la sle:,sa sala. deJle rùinioni ginevrine l'impa.ssibil~là glaciale d1 Chambcrla1n ed il ghigno Clnico di Scia.loia laceravano la debole tela faticosa.mente intessuta, in Francia, in Germanja, nel BeJg,o, dovunque, sulla stampa e nei discorsi, gli esponenti del conservatorismo e del nutilarismo ~i gellaYano con furore e con emi ~ioni polenli dei veleni nazionalistici, suha cosoienza dei popoli per impedire Ja grande sciagura: il riav,·ic;namenlo ed il disarmo delle nazioni. , La pace, ecco il nemico!,, e il nuovo gndo dc,'lc borghesie imperialistiche d'Europa. dempiono ad una slessa funzione: avvelena.re i po poi i. Pai passeranno a11'azionc. ll gigante. che so!o temono - il prole~a1·ialo - è irretito nelle discordie o è cu~- lato nelle iUusioni. Martca ancora una voce polente che gli giidi: • Destati e con urt colpo di spa1Ja disperdi la nuova congiura che li minaccia. Scaccia i sozzi ~cliacalli dai cimiteri di guerra egrida che !'On lutti ugualmente responsabili della guerra infame con umata e dell'altra che preparano. Ritrova 1a tua unità cd il luo SIJ)irilo cli !olla e saraj padrone dei Luoi destini e di quelli del mo!1do. Tu solo sei la pace; gtli aJlri, lulli, sono la guerra! •. ...e..=..------- ... -="""="""""""',_..,.......,,==s= La" bellgaiornata ,, di Folle• Un compagno di ew York man-- da ad un giorna')c socialista tedesco una narrazio11c saLir:ca del come il goYernalorc Pul!cr - maf~imo protagonista della epica tragedia SaccoVan.zelli - sanguino,a tragedia delle clas!-i oppresse tulle quante - ha pa ,,ala la · brlla ?iornata • che fu l"u'tima dei martiri nO$lri. in-ilare il goYcrnalore, sperando sempre ancora che nel cuore del milionario vi sia posto per de~Ja compassione. • • * Dal mondo intero gitmgono LC>•:rgrammi. Preghiere d;!;peralc cli sindaci, di as&isi co1Jetti,·c, di 01·ganizzaz· oni operaie, cli chiese, di scrilto1·i, di giapponesi, francesi, amcric.uù, nfricani. Il mondo intero implora pietà per due innocenti. Trattasi del pit'.i grande avyenimcnto dei giorni nostri, trattasi clcl'a prima prolesla inlcrnazionalc in difcrn di prd:ctari ... Solo dopo s'è sapulo la verilà: i telegi·ammi non ono stati neppure letti. * * * Parrebbe uno sd1erzo di calth·o guslo. ma è co~,ì: fra i cittadini di ~fassachusscll~ il Fu,!ler gode fama di un uomo di cuore, c!>siYolano pt'r lui .. \rtigiani. mendicanl: e poliziotti raccontano con le lagrimc a' li occhi, che egli non prende neppure un centesimo di slipenclio. ch'egli è tanlo buono con stia moglie. che ,·uolc tanto brne ai rnoi fiili, tralla hrnr i suoi operai. quan'to danaro <'gli ~pende per la hcncfìccnza! :.\fa quc lo uomo cli cuo1·e da anni ;nsiolC' nrl suo propo!'ito di fa1· mo1·irc acco e \'a111elli ... Ila ~::atr,nalo nr· giorna· i una -:-amp;ig-na di clifTam:;i,:ionr conlro cl; r~, i_ha prep:1ralo il wo piano cl'az;onr come un ,·C'ro dc'inqtwntr. Yi ha r~'n. alo giorno e notte per dei mesi interi. L'inchiesta da lui falla fu dcllala AMMINIS'FR.AZIONE: .O.REZZI DELLF. INSERZ10N[ · Commissione Esecutiva del P. S. I. Per l',:--.<:;\ o ~oz;o eh linC3 (largbc.zi:a u,,a colonna), 10 Cc:nt V""I réda!De continuala, prezzi da oouwnir-si Zurigo, MiliHirst.rassc 36 da sadismo politico. SapeYa che a- ,-rebbc dichiarato colpcYoli i due. e ciò non di meno continuò a ·citare testimoni, ad inquictar~u, a prenderli in giro. Cna testimone di difesa ,lasciò l'atU:a piangendo; il gowrnatore insinuò ch'essa fosse 5Lala. la mantenuta di uno dei difensori ... • * • ln qucll\1lti111a giornata Fuilcr godelle infìnitamenlc aYen.do potuto torturare g;i csa,"J)crati amici cli Sacco e \"anzelli. li go,·crnatorc rra ragg;a.nle di gioia ... .\ mezzanotte un avvocato di Pcn- -:ii,·ania ,·enne a trovare il go,·en1a~ lorr. Lo supplicò cli rim·iarc l'c ccuzione onde r: pole~sc prenclr,·r vi- );ione cleg:i alti giudizia1··. 1l go,·crnalore a~-co'LaYa con un rnrr;:•o bonario. Soggiunse che l'argomentazione g:i sembrava p1ausibile e che ,•i a,-rcbbc ripensalo. :.\ienlrc J·ayvocalo, incoragg:ato d;,tl •orri,o del ~ovrrnatorc, esce con un h,111umc cl ~peranza, no'.,la ~lrada ~ente pii ~tr:lìoni gridare: Es.ecuzionr cli S;:,ccc, " \'anzetli an-cnuta a 12.19 . Tl goYrrnalorc Pullcr. l'uomo di cuorr ha Yuolalo il calice dc•; rnoi godimrnti s.acli<>lici.Sì, sì ! i; governatore è un uomo cli cuore. ~fa:,~achns~elts è un ottimo Stato. E ne•'. mondo intero ,·i sono milioni <' m:- Jioni cl: <'~,cri umani che i:riamma1 dii,wnlic-h:'ranno Sacco e 'h111zc>lli, rnn 11011 dimenl chcranno neppure l' uomo di cuore che li ha a,sassinali . r.0 del ~.ervo eh fr,,1<c ,.1; s·gncr~. E.gJj avrebbe dovuto dire cl-i ha trattato i contralti di lavorc, chi li ha pnma stillaH, eh: t ha i:-:>iap;,':::rati. li1 n~suno d; :n:cs1i ca~ la 11·.:::."n r;;·?ra:-a h- cih:iam:.il~ ad es-p•rimeTC il su' p-uue. Essa fu ~emirre falla Lr~\ :ir~ d.a;valllti a.I !atto c-:unp:uto. L'cn. Bc.,nj deve sa,pere ohe è esl'l"ema•rr:enfa i:,er: ~e !o~o chlamare la classe Ja~c.rat-r.cc a di.scuk-re dei SJUoi i:nler~~ e de.l!e :'li,? libertà. 1n tutti : casi i c- ,:it.rat-ti furon0 stipulati da fun.zionarj fa:;cisli ,nominati con 'I beneiplacilc e èc,%li indu,triali e del regime fa€cista. i cc:nira!l.i, se così si i:,-csscno anccora oh;1mare, forano non dircu~i. ma i.mpcsli d.a~li indusLri-a1i, ccnsenziente J ref:re fascista. A rag:ioo di lc.,!ka, in Italia non esistc11.o contralti di Ja vorc- di scr' .:, -i;--erohè )a classe opemia non ha partecipalo alla co.nlraltazione della sua merce la.voro. Quelli che sc110 ancora l:eHardame.nle chiama li, contralti di lavoro, sono slali e sono irripcsti dalla b-ru!idità degli in•dustriìah e dalla v:c-1-enn dc1 regime che delizia le cc,ntrade d ·ltajja_ L'on. Senni eh.::: cc,no2,<:equestE: cose, dcvev:i. evitare di l' 1illare le sua stupida 5.n:~:rrli.faal Times. Ad ogni modo etli deve sapere che in llJiia, sello il rc(:"'Ile delrera fascista, la cla,s.i:e laivor-atr·çe non ha ccntralLi di Ja,voro di sorta, e che per merJto e v,:;- lc:;;.tà dcg'!,j ~'l'.:du$ 4r;a,li, agric-:>I-tcri e !asci.,.mo, le condizicni del i:,.r0tletani.alo s0n..; Lcrr.ibild, e va-!'.:> di più ogni giorno r,e)fi;~cra!lrdo, abba~san:ksi fino ail.la più bieca schiaivitù mor:ile ed economica. Comesi dioenta giornalisti fascisti (Lettera aperta a u.n aspirante, bel · giovane, voglioso di star bene senza fatica). Giovin signore, Ilindcnbu1·g a Tanncmberg sulù'os.- sario delle- centomila ,·1llimc proletarie della guerra ai confilli de'lla Prus:,ia orientale, ha. lanc,alo parole d, odio ccl espresso propo::..ili òi riyincita. fl Yecch10 macella.io del popolo Lcdcsco non Yuolc fìrure i propri giorni cnza lo pellacolo di una nuova carnelìcii,a. E. Po;ncaré gli risµonde con frasi di fuoco daJJa cerimonia d'.\tsaz,a, tra le tombe di allre yitlimc della guerra. • ... fl goYernat ore a YeYa bu..o.11a cera come se aYesse pa!>:;ala una eccelìcntr notte. La ma facc::a brilJarn. l'na bella g"ornata. non 6 vero? dis5'egf i ai giornalisli. fo rimango fìno a mezzanelle alla mia scriYania. Rngazzi, io comp;o il mio dovere . F asc1sm- o. Contradtitliavoro. - Salariati Manovre disfattiste B. Elio dunque - dopo aver mollo pen.(afo u quale uia prendere per viPere romodamenle sen.:ct aver bisogno di speciali attitudini che Lei non ha - ha deciso di darsi al giornali- . ·mo. l1na fiebile voc;na interna Le .•ussurra che per far il giornalista orcorrono ionie cose. Prima di tulio la conoscen:.a della lingua; poi la co110.<:cen:daei uari prob!emi che in un giornale . eri o può capitare di dover ira/lare in ogni momento: problemi economici. sociali. politici in primo luogo_ Se niente nienie Le è capitalo di leggere quello che pensa Carducci dei requifìili cli un giornalista serio e competente. Ella ha ragione di essere un ianlino preoccupalo. Si. perchè Ella Si senle 11npo' debole in fallo cli lingua e in fc,l/0 cli collura generale. Ha per quesio le sue brave ·ragioni. Ella era un promellen-1.c sluclenf~//?. I professori - uecchi pedoni 1. mcapaci di intendere i forti impu/<;;d"ella nuova giouenlù cl'Jlalia - le appioppavano dei :i. e anche meno, nei compili cli i/oliano. sgrammatica{; nel{a forma ,,. uuoii nella -;o_c•/an:a. e ;n lulte le materie. Ma un bel giorno la voce corse fra i giovani siud<>nld: el di Lei calibro che c'era da fore r,11alchccosa di meglio al mondo che star là a tormentare con le natiche i e/uri banchi della scuola: c'era dà prendere il bastone. il pugnal,.,_il re11olvcr e qualcJ1e bomba r1mano. per rmdor a bastonare clei poucri [rwora/ori inermi. or-mali·solo cli una fede in 1111 auvenire miqliore cli q_ueslo p1·escntc che è propr:io un rc,/.1111p0re.senle; per anelare ad inlJC!dere a devastare le sedi. indi[ese, delle organiz:.azion; di quesli lavoratori: per anclarp acl invadere e a deua.stare le loro ca(e; se occorresse. ,,nche ad uccicl<>re[.[ t11lio in nome della Patria che i lavoratori e non Lei. ~vevano di(eso - e con' la prospel/wa della più larga impunità. di una comoda vita e rl, una bella carriera. Odioso e ripugnanLc spcllacolo! Le os::.a delle ,·iLl1me brandite dai carncfìci qua:i a1·gomcnli per n uoYe slragi e nuovi dci,tti ! Le due !osche fìgure diclro cui si schierano g;i interessi biechi e gli appetiti imperiali llC' 1 d'ambcdue le nYc del He110, i palleggiano le responsabilità nei!o ,catenamenlo deLla guerra. L'esponente del militarismo prn~- ~iano, del ,·oracc uccello di rapina, uscilo dalla sconfitta deì '18 con le ali fede :na con raddoppialo s.pirito di conquista, contende con Poincaré, l'uomo che Lcnacemenle attraverso l'alleanza militare con, lo zarismo ru~so preparò e rnllc il grnn macello,' circa le cause della guerra. I<.'. vanno disseppeUendo le oppo~le 1·csponsabililà per approfondire tra i due popo'i il solco d'odio mal 1·iempHo dagli infami trattati di pace! E dietro quesli due fornitori di cimiteri, ìo stuolo famelico dei capitalisti, dei generali, dei gazzellie1•i che vivono e prosperano della carncfì- ~-cina. * * * Se ciò è pos~:ibile a diflanza di appena noYC anni dall'armi.;Lizio, n10 1 ct:rc che il prolcla1·ialo è duramenlr 0 confìtlo cd impolcnlc. \ffindoma11i della auerra, i Poincaré, gli Hindenbu;·g veci i loro fralel'.i ~piriluali <l'ogni nazione, erano scomparsi dalla scena politica. Chiedevano di essere dimenticali ed abbandonali a•;Ja meditazione delle proprie co!pc. Oggi sono rtuo,·amenlc i dominatori e riprendono la !oro infame bisogna. Vanno per i cimiteri do,·c lullo parl:1 del loro clclillo, scoperchiano le tombe. insultano il sacrifìcio di milioni di ,·illime recitando paro!~ di odio clic ,·orrcbbero essere di csallazione e non rnno che una profanazione, C' nc~suno turba le macabre cerimonie. Do,·e sono le folle dei reduci stroncali maledicenti alla gucrr<L. ai responsabili. al regime che la genera? Do,·e il proletarialo agguerrilo e dcci~o che nel '19 e nrl '20 ponern do- ,·unq ue il prob!cma della propria conquista del potere, allo s.copo d1 impedire il ripetersi delle carneficine e per iniziare la nuova éra dei1la pace ,·era e della libertà per lutti? Finchè i] proletariato fu unito e forte, gli ,c-iacalli lacquero e- si na- ~coscro. Oggi son tornali alla luce e parlano. E parlando preparano nuove re-- vine. Cominc;ano dal rimpro,·crarsi le re~ponsabililà dcll°L1llima guerra ed adoperano te stesse paro}e poichè aE' un. be1 :l'uomo, il goYcrnalore, <·011lincamrnt· i p'ccati, di un senatore ro111ano. Cn degno rappresen- (ante del nuoYo regno .\~ericano, 11 severo. duro. corle$e, ignorante tipo del dominatore. Cominciò col partecipare alle corse cicli,tichc, poi mise su un ·laboratorio per la ,-iparazionc de211ebiciclette, appena diITusc~i le automobili cominciò a Ycnde1·c automobili, anricchè bic:C'lctlc. Oggi ha altla Banca trecli2i m:tioni cl: dollari cd è con- ,·inlo che qualunque ragazzo di Massachussells- è capace cli fare una carriera come la sua. Enti-alo net 5110 ,tudio, ,·iene circondato da quattro indi,-:dui. Hanno il mu o e lo sguardo da poi;iziolli, ma riYcslono una carica ~uperiore. Sono i con,,ulcnli politici del gove1-nalore. Sono ,·enuli per aiulado ad afsoh·cre il proprio comp:to, per questo compilo cg,i ha rinunzialo a pa~sarc le vacanze su'.fa spiaggia. Tullo il g;orno, ~enza. inlern1zione gitmgono delegazioni per chiedere, implorar,:-, a.I go,·ernalorc Fu!Jer che Yenga sahala !a y·ita. di Sa:::co e Vanzelli. Boslon è sollo sopra. l callè ~ono col mi. LP strade piene di gcn le. I I traffìco dirfìcili!'simo, i nen-i della popolazione rnno Lesi. Cna ola funzione proc·ccl<.>ind"slurbala. quel.la della compra-,·cndita, non c'è nu!Jla irr .\mcrica che sia in grado di lu1·bare ques.la funzione. I giornali Li ur~ !ano, strepitano: Sacco e _Vanzcll1 cle,·ono mo1·irc, devono mor1J·e . Sono ftaliani è vero, ,ono anarchici ... Gli operai, g'i impiegali sono agitatiss'mi. * * * [I vo,·crnalorc Fuller è calmissimo C:on !!"rande cortesia riceve le delegazioni: Cna poetessa cerca d~ farcrli comJ)rcndere che !a pena cli ,.., morte rappresenta un delitto non~hè un controscn~o. Con ri ·o sardonico il goYcrnalore le fa: Che co a sapete rni c!ci due delinquenti? Che ~apele yoi della legge? . La poclcs a ~; ritira intontita. li go,·ernatore ~camh a un ~01-ri,o coi suoi quallro consulenti. L"na delegazione operaia. Sono dirigcnli di un sindacato, destri. Sono O!-liJi allo sciopero di protesta credendo che una parnla assennata foss<.> suffìcicntc. Il governatore non _la la- ~cia neppure parlare. Come fai<.> ,1 $apcre che Sacco e \'anzclli sono innoccn.P Chi ,·i dice che iii giudice Thaycr non sia slalo imparziale? .\- ,·elc assistilo al proces!>o? •· I delegati cercano di fare qualche ohbiez:onr, poi se nr va11110non vo1endo BibliotecaGino Bianco Sicchè la b.:t1dracca, comunemente chiamata la stampa i.ialiana, conli:nua Ja irr.bolli:ura dei crani. E' appena spenta I .:,co del:la gr.ande baltag'..:a combalLula c~ 11 ogni puzo d":irlig'.ier:a, e cioè da1i'crg.:mc m.agno diretto dal rcLo.r._detto Arnaldo aiHa:ri,,;.taper conl-:> d.J frateJI-:> Benito ed anche pe,r lui, al pJù miraiscolo logliaccio del!' ultimo cantuccio Je·l:a r er.:sc!a italiana, •sulh r'Yalcrizz3.z::-nc dei!a l·:ra. Nc..'1 p::i.s,;ava giorn•:> che i r-;.orr.ah d=ero notiZ..: l eh~ c,gni c:sa, cgni dcrra .a, c:ntir.uass?, !;econ•do la ;larr ;:,a nella cli-scesa del pr~zzo. Mo.Jte v.:..ltc ci venne ~~no l".in1V.icEdai ncn potersi lrc,vare in tanto paes~ di Ben_godi, dove jl cam.pwre La vila, sem.i:,re se- -.:ondo '.a stai!I!!pa, ncJl dc-veva più ess:!re un prch.l=a. Ma ecco che lutto ad un _ratto cgni dlamcre cessa, la stampa isi fa mula, il tem,,, tanto caro del ribasso d~.i prezz.i del oc,;to deHa vii 1 scom141re dalla fraselogda della stampa italiana. Che CC'$a ne era successo? Era ed è success.o che b grande haUag,Iia è sl.ata pienamen:e vitl-:-,ricui. Essa ha raggiunto jn pieno il sue SCQIJ)O, il suo bersa- ~I :e, e cic-è la <l.iiminuziclll.edei sa'!ari a tulle le caleigorie dei laivoralorj, e 1a riduzi,c.l'e ann1ua di lasse dirette di u..'l miliacr-do e Lrecentomilicni a completo l-ave.re dcl capi:al:ismo. La dim:nuzi-o.ne dei safari avvenne in !orma genera.le, sancita dagli accordi tra corporaz.ioni fasci- ~te E.:d indu.stria!i in una mdia del 2530 per cento a seconda delle .i.ndust~e e della volcnlà rai:,ace degli induslria.!.i cleHe di,verse indu.;tr:e e della agrico:llura. Ma la corosa ali.a diminuzi~ dei saJ.ari non è anccra E:·dta. E' di questi giorni UJl acccrdo s·~pulalo Era or~anfazazioni fasciste ed :igr·cc,Llcr: del novarese, nel quale si slabiJisce u.na nuova diminu.z.ione dei salari del 15 per cenfo a p:u-tire dai1 prc;.simo ollobre, come pure un nuovo accordo per la dimL.'luzione :li sabsi ai lavoratcri agric;!i è stato stabiJi:o dai sin:dacati [ascisli per lulla la prcivinoia di Piacenz.a. La diminuzione è di 50 lire mensili. Cos, pure dicasi dei contadini del mantovano, del Trevigiano, Rodigiano, F erré.Jrese ecc., l quali hanno a,vulo i salar.i docurlali dal IC-15 per cento cltrc la climinuzione già preCEJde:ntemenle apportala. e.Ile industrie, i giornali di Tcrino cì danno i nomi d<!-hleofficine ohe hanno rrocEldulo ad un'altra diminuzione del 15 ,per ceni.o, come pure nelle officine de I nova.rese, nella Liguria, Toscana, Lcll"bardia, ecc. La diminuzic ne dei salari ai lavoralori è ca:lcolala ne!Ja mi-sura media del 25-30 per cento sul le paghe crarie, o giornaliere, o mensili, mentre la diminuzicne dP-1costo delh~ derra'.e e merci a,l minuto non raggiunge il 15 ¾. Ora salta sub-ilo all'occhio, che i salar al,i h:inr.o avuto una diminuzione media dei salari dal 10-15 {Xl'roenlo il che vuol clire per un ,operaio che ,ptrcepiiva un salario di lire 3 ali' ora, ha una diminuzione oraria di 30-45 cent., che rappresenta nel saJairìo gi-0rna.!ìero una dimiiu.wiooe ili .I.i.re2,40-3,60. Qu.3.ndo noi pe.r,,iarr.0 ohe ~ s3..lz.irihanno comincialo ci.al 1923 per opera del !aE:::i.smo,ila loro discesa, ci domandiamo m quali ccndizicn.i eccnomiche s..i Lroiva l.·g,gi il po,polo it.a!ia.no che lavora. MoJ!e v_,L~e ci wene cl.i dom3.!!lda.rsi ,in qua!l.e 1:1:,~J e con quali mezzi esso riesce a.1- ·.ne.no a satollani, a riempire :le ,budelJta. Le noli:de cl.irelte che si hanno daLl'ILa1'.a ci ili::c.no chiaramente in quale stato miscrar.do va vive.ndo il popolo ]aivora- \o,re itaJ'.ano. E nel men.~rc chi laivora ccmosce la fame non più nel se.n.so metaforico, ma nella sua spasimante rl¾-Wl, dall'altira parte ned capalabsmo e ncl fascismo, si lr:pudia in piena orgia. Feste e c.;agre, chiuse da lucuUìani baJ1ohelLi e pu:ta..ne sono le cose d'ogni giorno. Ogni più mo,deslo fa Mo serve per· fa,r !est.e, i:,er magna.re a quatlro pa1lm-einti,p?!Tgettarsi nell'orgia. Lo Stato, le provincie ed i ooml40.i paigano. 1 ciL~a,cli'llni on pOISsc.r.o soliLrarsi a,gJi aumenti de!,!e lasse c·:ette eid indirette. E me:nlre da una parle si va conLimuamen:e a diminuire i già scarsi safari, dal.l'altra si ,prooode c-y;i un ore.scendo ros.,i,niano nella impoEìi,icn-e di noucvi ba.lzdH.i. E Ira queGta morsa che continua a stringersi, il pro- !etaTialo i!a,lìano dewe cercare di ca.mi::ar:?. Ed in tutta ques!a ma:::abr1 tra,gedi.a, de<ve um intiero i;-o,po:lo è ad-Jamat~ cd inoater.a•lo, b beffa ccrnplet.a il fosco quadro delle sofferenze del proletariato ilaLia.no. E" di q1,esl1 gicrni che quel.la nu1li!à dell"cn. Antonio Benni, pr-:sidenle della -::c-11porazione nazionale degli in<lusLr,iali italiani, dietro le scarn~icanli pubbl:c:izicni fatte da,] Tim,zs <li Londra sul regime fasc',;ta ila11iano, cre;delte oppoirluno di ir.l\o;are a detto giornalle una smenLita s,u quanto pubblioa~a in merito ai contratli cl.i lavoro. ella sua bavosa e .sciocca smenlit.;:,J dice che centinaia e più sono i contralti di lavoro, a carattere na~ionale, rcgio,1:.i1c o provinciale ohe regolano i ra1pporli Ira industriali ed operaJi. E' vero ed ha perle ti a mente ragicne l'on. BePni di dire che cenlinaiia e più seno i conlratli di lavo-ro esislenli, ma e1!; dovrebbe dire in quale condizione e ccme sono tal.i contrartli. E.gli dovrebbe dire se quei contralti in luogo :li regolare e ·labilire i rapporti tra industr:ali ed operai, non sono invece de.i contralti di cescione della massa operaia nel.!e mani poco fralerne degli ,ndustriali ed agricoiltori. Ei:li a,vrebbe dovuto nella sua stupida smenliLa dire in quali condizioni sono gli ~rai nel le oflic.ine e se j rawort.i lPa incLuslrrcial.ied q.uai non sono ritornali ancora sul piaOr sane 1., giorni. ìa Commission" E.,·('c11;iuu e/('/ Partito Soc1a:i la italiano nei/a Svi:~era riceveva eiaBrn- .relles una lel/era firmala da un ignoiis·simo signor I/. Coen. con ln quale {e/tera ,l sunnom;nalo signor" - vantando simpatie per la causo antifascista - informava che: < Nilli ha scriilo una lellera a/ sig. SchifT, redallore del \'on,·aerl~ che gode /P simpatie dell'ex presidente per avergli curalo le edizioni tedesche di alcune sue opere, e che in questa /eltero. che porta la drila del ,~ settembre. il .Villi prega lo ~chi{T-c/irichiamare /'attenzione dei clirigenti della Sorialdemor:ra:;;ia .<;u qué//'insensalo documento che è il recente mani{ e- !,/O della Concentrazione cmli{a.<;rrsla . E la lei/era dri/'ignotissimo signor I :oen - amico della causa ecc. continuava ri{erendo i pretesi giudizi di Nilti, concludendo cosi.: • Questa /el/era che lo Schiff ha comunicuto a c/,"verseper. onalilà del Partito Jw {allo ,enorme impre. - s1one •. La Commissione Eseculiua, subodorando qualche cosa di poco ones/o, comunicò subilo il documento allo Dire:ione cielPartilo e aila Conr:entrazione a Parigi. La Concentrazione anl,"fascista. già a conoscen:.a della lettera perche era stata largamente diffusa fra i .moi aclerenii, pen.siJ cli interrogare direltamenle l'ex presidente ciel Consiglio, on. Nitti. Rei ecco la s11arisposta: QUESTA LETTERA E' Ut\' PALSO. 1\"0N lf{) .lfAI SCRITTO A V. SCIJJFF .vE· AD ALTRI DI r:oSE CHE RIGUARDANO LA CONt:ENTRAZIONE. 1\"ON SOJ\"0 MAI RICORSO A SCIIIFF PER LA PUBBLICAZIONE DEI il1'lEJLIBRT •. Chiaro come la luce clel sole! La pretesa /et/era di Nilli riprodotta neìla lellera-circolare de/l'ignotissimo signor Coen non e a/lro che la continuazione di uno . tupicla manovra disfattista iniziala contro la Concentra.:ione allo scopo cli creare dissidi e dif(idenze fra gli aderenti alla medesima. Ma oramai il giuoco è scoperto e più nessuno - a meno cli essere un imbecille - si lascia impressionare ria queste menzogne di11ulgatea gello continuo. Il {asc1smo o certe correnti pune e poco raccomandabili dell'antifas'cismo, spendono male il proprio denaro. -oElla piantò la scuola e. cantando Gio,-inezza. anelò a manovrare il bastone. il revolver. il pugnale e qualche bomba a mano. I banchi della scuola nr>n La riebbero più." Tutto per la Polria. Mo 1111 bel giorno Elia S'Ì irovò di- .rnccupalo. Le organiz::.a:.ionidistrnl- .t<'di fatto, sciolte anche di diritto, non offriuano più il bel bersaglio di un tempo alla rii Lei patriottica atliuilà. I lQIJoratori, in parte e[iminati - chi col mezzo. sì. piulloslo v:olenlo delle armi; chi col bando - in parte soggiogali, non ofl·rivano più campo all'opern sua. Che fare allora? Bisognava vivere, e vivere comodamente. senza lavorare. C'era un alto grado nella .l-lilizia cosi della nazionale: la concorren.:a gliel'ha fatto mancare. Cera 11npubblico impiego disponibile; ma - malgrado la buona volontà della commissione esaminatrice - l'esito del concorso non Le fu favorevole. C'era un posto nei Sindacali fascisti, ma si ritenne che ~ei non fosse abbastanw abile per 111scenaredei b1uff. Che cosa resterebbe se 11011 si face.~scciel IYluffismo? In conclusione, un bel momento E!la clovelie convenire che i tempi clivenlano difficili anche iln regime {ascisia. C'è troppa concorrenza! Tutti vogli.0110vivere bene; tutti vogliono dei post; comodi e iauti. E poichè luITi hanno fra i loro titoli ·un numero ragguardevole di spedizioni punitive con relative conseguen:e. il cli Lei -eroismo non riusciva a {ar cli Lei una persona ben quotata. Le capita ora un posto di redattore in un giornale largo, stampalo con ricchez:u cli caratteri e di illuslra::.ioni. anche se senza lettori: un giornale che paga bene. Acce/li! AL giorno cl'oggi è mollo facile fare il giornalista in un giornale {eclele al fascismo: non esistono avversari (o si eliminano con ben altri mezzi che {a polemico) e quanto ai Tettori, essi oramai 'ìono abituali a lullo come i client; poveri cli un ristoratore di infimo ordine. La lingua italiana? Non se ne preoccupi. L'italiano dei giornali fascisti è diventalo una tale cosa

che anche Lei può far bella figura. Non c'è niente da dire - e se qualcuno ha delle idee proprie, deve 1uardarsi bene dal pubblicarle. Le ,dee di un giornalista fasci sta sono quella che piacciono al duce. Si prende la tesi come la svolge Lui .sul Popolo d'ltal'ia o come le comunica per mezzo dei prefetti, e fa Si diluisee in u.n articolo che pilò essere lungo come si vuole. Questo, quanto a;la sostanza. - Ma la forma? insiste a chiedermi Lei. sempre preoccupato. Oh. la forma! Faccia della rettorica. La ·rettorica· - Erra la avrebbe imparata se fosse arrivato solo in prima liceale - non è, in fondo, che lo sforzo per manifestare un sentimento clie non si ha. E allora si rimesta aflannosamenie nel vocabolario: cosi come fa il casaro nerla caldaia quando iT formaggio non vuol cagliare. Si liran fuori termini su termini. aggettivi sopra aggettivi, dando la preferenza a quelli che appaiono più sonori. Non c'è neanch6 più la fatica deTla scelta. Legga per un paio di giorni i giornali fascisti. noti i sostantivi, gli aggettivi e verbi più comuni (Ella saprà, speriamo. che cosa sono il sostantivo, l'aggettivo e il verbo) e poi si metta a scrivere. Carduco; diceva che a uno scrittore della scuola romantica bastavano. per scrivere tutto quello· che voleva, cinquecento vocaboli e uno stile. lo dico che per e8sere un bllQn giornalista fa.çcista. bastano cento vocaboli e non c'è bisoqno di Hno stile. ·una cosa tenga a mente che occorre: fa sfacciataggine. Tutto quello che deve dir,~ -: per ordine 1:;uperiore - To dica con l'aria di chi scopre la polvere, col tono di superiorità di chi ha tutto da insegnare a questo povero mondo che non capisce i tempi nuovi. Fa effetto, sa. E poi lardeNì i suoi articoli con continui inni al duce. Gli faccia {e lodi più sperticate: per quante ne faccia. non sarà mai troppo. Gli rompa il turibolo sulla fo.ccia; lo gonfi fino a farlo schiattare ... Al nuovo celebre giornalista i miei cwguri' piil fervidi e i miei saluti. UN ITALIAN Q. Da ricordare Si può e.ssere amem fin cfuz si uuole,· non si raggiungerà mai il ;;rado di amenità del Vaticano. Il qual:! eleuando - per mezzo del' suo or.gano T.'Us,ervdtore Romano - la sua a:r-:.i,al:! protula contro f,occupaziom di R'Om!l, senf.e tuttavia il bisogno di affermare che ora le laxwrd'(! · vanno meglfo. " L1 crudezza · del:le ,persecuzioni iaint±clerica1i è sc,>mpal'Sla •», constata iJ Vat:c:ano. Ah, si ? Ma una vol,fa - se ric'>rdiamc bene - i clff!icali aut1vano quel tanfo di tiberlà di cui godieuano t11/i1 gli aJt.ri part't'li. (Se volevarz-, dei priv.:legi spedaiti e gli aUri prete.mi? 1arz n che stessero nel quadr'J del diiri-tto ::onume. nvn i iJ caso di pa• 1er.- di jXnecuziC'ne anticleruica..le). ESSi po!e11w10 costi!llire ie loro or.ga,tizzazioni economich~ e politiche; essi C1'1iWCNOTIO a cost:tuin: un foro p,:zr#J-0 - ,il pa,rt.ib pop0i.rn~ - che. per l"' ·particolare siJ>uazfone de.Ila Camera dei deputali, riusci a dominare in Nalfo negli anni dei ilo.po guerra. Ora ? Ora le onganizzazi<Jm cattoliche, di carattere economico e di carattere politico, sono sfai'! soppr•::-ise Il pa:rtito popo'la,re è s(ato dkhiar,ato sciolto per del,ìberaru,ne del Governo: ;1 suo cupo, Don Sturz-0, è ali' estero, e il ca,po del suo gruppo parlame.ntare, /'on. De Gasperi, è in prigione. La magtt,ore parte de' suOQI de.putan - come t.uitz i deputdti .tJi ~osirione - sono stati dichiarati dw:aduti dal foro ,mandato co11 un uoit-0 parlamentare che ,mm trova gi11stif.icauone nè ntllo Statu,fo, n.i in nessuna legge JtaUana. Che ,più ? I preti più attaccali al orincipio dlèlla libertà di associaziom e di p110!~da sono stati o GlSSasslnati · ('Don M~zoni) o arrestati. E'5ampio zrl- ~imo queNo dei ,preti di Udi.ne. Se tutt.o •questo peTimette al Vaticano dii dichiarare che le persecuzioni antichr.ix:a1i sono scompa,nse, noi <r-inuncJamoa sp-:.egarci che cosa intende il Vaticano per pel'SOCUzioni antideri-ca J,i. O d obbiaino cr.e-der-eche il Vaticano -- organo polJtico prolo-rtdamenJe conservat-or_e e rea~ì,o - approva tutto queNo che il fosc,i,sm.o ha !atto, coniando sull'opera sua per r.iempir-e J.e chiese di gente che. se f.osse ,iibe.ra, non cz andrebbe? E' affar suo, irn caso. iSe r,e/igi<>ne dittGl!ura si- meUono insieme, non si lagnino poi glii aliti prefo•lii d-el Vadicarro se c·~ della ee,ile che, ,avendo solfe,r,lo i r,gorr de(La dJttatura, ,n-on sa dis.giungere ne! suo sen~imenJo.... di grat-itud;ne le due alJeate Un 11nerala oolacacsosassinato Varsavi.-i, 28. - In Polonia è. 5fato diffuso un foglio nel quale si afferma che il generale Zagorski è stato assassinalo in una ,-orlezza presso Var. f,'A VVENIRE DE.L L\ VOR.-\TORE La • marcia proletaria del Messico rinnovato L'ot,tava Conven~ione_ della Confe~erazione del Lavoro. - L'anima antifascista del proletariato messicano e un appelJo dell Alleanza antifascista del, Mess1~0. -. Il ~overoo del Generale Galles difende ,H popolo che lavora per Ja patria. Il pro~resso dell orgamzzaz1one smdacnle messic;wa sotto la guida di Morones, Lopez Cortez ecc. Ii movimento antiìascista italiano, di qualsiasi parte del mondo, h", dileso sempre con s:incerilò gli sforzi fatti dal popolo messicano nella lotta intrapresa contro i nem:ci di dentro e gli oppressori del nord. Questa simptia degli antifascisti i:~r il Messico rivoluzionario, spontanea, disini.eressat.::~ continua, è forse l'unica prova della solidarieti, esistente fra i gruppi a~tifascisli orga11izz.aLine,lle var;e nazioni. Il Messico di oggi è molto differente dal Messico che i soliti pennivendoli ci har:,r..o,d<:•zc-ritlor..:•Ue lor-J pa.g,°,!lein tnaJ., fede preparate senza nemmeno conoscere l'anima e la intelligenza del popolo messlcano. il più latino dei popoli latini. Noi antifascir.ti che abbìamo assunto . immediatamente la difesa del Governo del Generale Calle.s, non :;,bbiamo fatto altro che il nostro <lovere, pere~ se c'è un governo, oggi, nel mondo, che rispetti iJ diritto dell'in.d!ividuo, questo governo è il messican:J. Fra le aberraidoni delle dittature rosse e tricolori, sta fermo il pensiero democratico del Presidente Calles, che di fronte a tl\:!}e le passioni e al disopra di tutte le usanze delle masse, rispetta e impone che s1 rispetti il diritto co~tituzion~-k e la volc-nlà del popcilo. Qualche organizuione operaia, per esempio, ,per essere chiari, la American Federation oi Labor. degli Stati Uniti. si im;pre½li,onò e rermj:se anam che si facessero delie insinuazioni sulla attivit/1 della Confederazione del U<Voro Mess~oan,a, ip::rohè i nemioi -dd ,s.:;,ver:10messicano, che nello stesso t~~po sono Jo■è Lopez ~rte■, segretario generale della Conlederazione Generale del Lavoro Mesaicana. nemici del movimenLo lavoratore di qui, avevano es.presso delle meraviglie sui legami di solidarietà esistenti fra Calles ed il sindacalismo operaio messicariu. Lz, settimana scorsa, nella capitale della Repubblica, e nel teatro più vasto, l'Iris, è stata tenuta la ottava Convenzione della Confederazi.one del Lavoro del Messico e, senza nemmeno che i de1-e,gati si [omero da.ti cura di r,:sponder;? alle <'-ccuse maligne dei nemici, solo con la esposizione della propria opera e delle .proprie idee, hanno sfatato tutte le calunnie, ed hanno dimostrato di aver a..•mopresa,pulo fall'e, e di non essersi maò ingannati. La forza del proletariato In questll! convenzione, I~, ottava, tenuta dopo sette anni dalla formazione dei primi nuclei sindacali nel Messico, dopo una infinita serie di lotte sangui• nose e di ~i~Jie tremende, la Confederazione del Lavoro del Messico ha dimostralo di essere la sola forze.• vitale della nazione, e di rappresentare da sè il popolo e la volontà del paese. Da tutte le parte della grande repub-: blica, giunsero alla capité,le più di tremila delegati rap,presenlanti di un milione ed ottocento mila organizzati. La Convenzione durò selle giorni. Si tennero delle sessioni notturne, ma ciò nonostante, alla fine del settimo giorno il comitato orga,nizzz,tore fu obbligat~ a dichiarare chiusa la convenzione e ad Plutarco Elhu1 c:lt11e ... Presidente degli Stati Unili Messicani affidare al comitato della Conkderaz:une tutti i progetti nc,n d.iscus:;i, nell" impossibilità di mantenere ancora apc-r:., J';.rss',s,i ta.nb n,u.rr..er:iS..:t. Da molte parti, le delegazioni dei sindacati vennero in ,perscna, dei -lc,~er.vJ..:- ri «peoni» che pc,rtar,o nel viso le sli;.tmate dell'odio verso gli r,i"rullatori stranieri che h,-,nno oppresso sotto tutti i punti di vista la patria e nell':mm(·:irn teatro non erano i lideres quello che por\avano gli argomenti e dirigevano le discussioni le più imporlant'. Furono per esempio i contadini quelli che vennero a denunciare le manovre e le malefa.tte di diversi governator·i che credono di poter :•,ncora impunemer•te opprimere le masse organizzale dc-I canwo e delle cittò. In sette giorni di discussioni, il Comitato Esecuti.vo portò all'attenzione dei congressisti i problemi più w·g<mli ed importanti, ml funzionamento e sulle condizioni del popolo lavoratore nella repubblica. Però le note salienti della Convenzione, furono tre: l'afformazione contro il fascismo assassino che sta opprimendo l'Italia, che quoi al Messico è amala per le gesta garibaldine e liberali; il programma e lo sviluppo dell'org;,,nizzazione del lavoro nel Messico, in 11;, 111:1gistrale discorso del lider laborisla Luis N. Mc,ronos, MiniGlro del C-o.m,m'<!,roieo Lavoro nel Gabinetto Calles; e \'attitudine del Governo messicano verso le organizzazioni proletarie, in un discors0 del \proprio P/re~,jdent-e PI utarco El ias Galles, reoart.od idi pe.rscna ,ilh Convenzione per salutare il popolo del suo paese. Il Me■slco è antifa■clsta Al secondo g-iorno della Convenzione, dopo aver accettale le cred-enziali delle delegazioni sindacali, fu data lettura del messaggio inviato alla Convenzione da,ll'Alleanza Antifascista di Messi·co e 1dailil'Uni,one Democra.tica 1It,aha.na, per mezzo iclel rappresentante antifascista messicano N. L. Castelli. Il messaggio, che fu interrotto varie volte dagli applausi dei convenuti, dopo ;.,ver salutato le rappresentanze lavoratrici in no• me del popolo italiano oppresso dal fascismo, dice: « Il popolo italiano, sacrificato dal fascismo assussino, sia conducendo da 4 anni la battaglia contro J'opçressione del-le camicie nere, e sta temprando il suo spirito nelle lotte sociali per proc!.a,mare la R€ip-Ubbl!écaItaliana e finir-la con un regime che disonora l'umamità contemporanea. «Nelle nostre lotte per la libc>rlà italiana, intenti ad abbattere il dispotismo e la dittatura, abbiamo sempre seguilo con amor-e ed entusiasmo le attività dtl proleléJt'iato messicano ed in 411alsiasi tempo e luogo abbiamo sempre difeso la rivo·luzione messicana, quando la stampa e la politica ufficiale italiana, i.nfluenzata dal V,.vticano, lanciavano i loro dardi avvelenati per arrestare gli sforzi che si sono fatti in questo paese per conquistare i diritti e le liberti, umane. «Per noi, la causa di Messico è la stessa caus@ d'Italia e di fronte rugli stessi nemici abbiamo sentito sempre lo stesso affetto fraterno per tutti i paria messicani che valorosamente si son levati in difesa dei principi democratici e rivoluzionari, contro gli sfruttatori di dentro e di fuori. «Siamo sicuri che in questo paese il prolet~1riato non permetterò che gli agenti secreti e le spie del tiranno Mus- , ··-i ,·,,.·· .. :.;i s 1.v-.'.!i_r2 la lo-ro aLli:vità :H , a, 0;, della I eazione e del dispoti- ~.J!O e spE.Jiamo anche che i messicani di fo:!e e di cuore offriranno la sicurez- ;,,a dell'asilo per gli esiliati politici del!a rca;.ione lascist,•,, che sono venuti in que,lo paese in cerca di una terra di lil:.ertà. do.ve p.oter continuare, nel limite cl?l ma1~du!C·v>slifuzionaìe, la lolla contro !a diltaturn fascista, che è diametralmente opposta alla ideologia rivolu- ,.10n:i.1·a !l'eS!:icana e non tiene diritto a nessuna consideraaicne da parte dei messicar-i. cl-e sono stati anche basto• nafi dalle camicie cere nel!e citt:, d'Italia. " Il movimento antifascista, in tutti i paesi d Furopa e d'America, difenderà sempre il movimento lavoratore messic:•,no, disinteressatamente e c:on affettuosa solidarietà, perchè siamo sicuri die si dive ai contadini ed agli oper:ii f'e nel M,,ssico lli ~.i.a~nna,lzata una ba:n- · diera. che è una superba affermazione ciel diritto delle gent'. «Viv.•, il proletariato del Messico!» Questo messa~gio è stato accettato dal la co112missione direttiva, che ha au1orizzalo la segreteria a leggerlo alla Convenzione. e l'ha passato a,gli alti co,1 «j.Sjrande soddi,;.fazione», menbre il popolo lavoratore manifestava il suo odic r,er il fascismo, e tutta la nazione era costretta a prendere atto dell.-, volontà sindacale contro la tirannia del deli.nquente di Roma. " Rispettare la gla■tlzla nen è a11 merito••· Il discorso çhe il Generale Calles, Pi esidenle della Repubblica, pronunciò davanti ai delegati dei sinda~ili, fu di una grande importanza per la politica di tutta la nazior:.e. Dopo aver detto che av.:-va ricevuto l'invito di intervenire ai· l~<Vori della Convenzione, con vero pia;e:e ed 11Hetlo. il Presidente C:\!les aHermò che &· v .,v:i. ~:,n:ji:,re serguito i "law,ori deilila.org-anizazione del lavnro, perchè furono l11tli di una gran".ic io:pe,rtanza e riv<>laruno la cosoienza che si era f.oa-mata,neihle classi lavoratric: del paese. Quando ha accenna-l > :illa Jifesa del governo rivoluzionario mzss;cano, assunta da Ila Confeder,,zione Generale del Lavoro (CROMO). il Presider.te ha manifestato la sua gratitudine e quella de-• gli altri componenti del g)verno «Debbo anche dic1,·ar.1rc che il mio Governo. per circ.•.;t.111,e: specialisSJme per le quali È. p..,ss,,·~. non ha dato nessuno aiuto effet•i,o alla ,,rganizzaz:one; i:,. rrr.et te-re la s1,.a evo•luz.ione, non fargli dell"oslruzion:,m ,. d:irgli giustizia quando la meri':1, n01, e l:i1e una opera 1rer·•cr::1. ma è ::c\b il compimento del proprio dovere, impnh a, )!0v?.rnanle per la legge e per la mo~alc. « Tutti i progressi lal!i dalla :lasse la- ~·oralrice sono dovuti ai •:uo, sf uzi, unic,-,menfe ed esclusivamente ai suoi sforzi. al tatto ed al talento coi quali i dirigenti hann,., marcato il cammino che deve seguire "l'organi:i;zazione; e mi è grato ricordare ai componenti di questa a,s~mblea che ., dirigenti della Feder:,zione d-e:i Sindacali, rutti i problemi che har-no trattalo col mio governo, li hanno ltallali sempre con prudenza e talento e senza dubbio si deve a questo ~e !"organizzazione lavoratrice ha ottenuto un successo, e per questo la unificazione che giorno Fe-r giorno va oll.l· mentando fra il ,:!overno e le classi del lavoro è una cot-a accettala da tutti. N icni e, che poi rebbe far di più i I mio Governo. per le circostanze alle quali allusi, se non j,l.rmellere la evolu- ;,;ione e li., ~ila del movimento lavor.1tore? «Che cosa potrebbe fare, un governo rivoluzionario come il mio? «Se un governo desiderasse di strugge. 1 e le organiz.azioni del lavoro, se volesse c•p;,cr.si al su:> p-r~esso, sarebbe un governo criminale, tma oppressione vergognosa e in lei lerabile. «lo mi congratulo sinceramente con la Confederazione Generale del L:..rvoro e con tutte le organizzazioni lavoratrici -:-he da essa di·p21ndon.o,p?,l suoc?osso raagg1,unlioe desidero con tulta sincerità che non si [0r'mino, ohi la bre::cia che si è aperta, giornalmente si allarghi sempre di più perchè le classi del 1.-ivorv passine pel !ero cammino se..nza s:pi•ne; che questa opera che si sta verifica!ldo in beneficio della liberazione del prolet.ariato mess:cano continui a vanti e sempre, percbi questo significa il benessere del Mes:sico nell "interno ed il rispetto della suà scvraniti, i-,ll'esterno». E' facile imm:ig;nare l'entusiasmo che hanno suscitato r.dla Convenzione h parole de! Presi-:lente Calles. 1on era questa la prirna v,-..:'·,, c'ie il Pri'11o Cit- !aè'r. ,,,:-· vrn:li dJJ.- le qua!: e<,I• s ::s·, ; ',i'." '• -crè, quest'anno L,:'( n,_ ']!'r-~ ·.1cala c\SSUnlC u:·, ".-.•·':_; '1 • e • •' .:..· 7 /Yne ,_} t,- rica re•'-:,,'; · , .-·,, in ·e anni il Gov<''l' Me«·c«rn • , ,,·,, 1 0 atta-cr..ato per di\'er•e h•ne d •. a· -,p :la.quella dei mil:a,dri a ,,z ·::,ni che vorrebbero. col .,re•esio .._itlh - ·r ~,ielà miniera, assorbire la sovran,tà della repubbliJu,lu B. l'oll!s•-ca. i::elltcl:irio dPg!i iolern; della Conl'eùeraz10uc del Lavoro. ca, a quella del fanatismo cattolico che non ha esitato ad abbandonare il paese, per chiamare in aiuto le forze gesuitiche degli Stati Uniti, per ".bbattere il governo e dare il paese a pochi irresponsabili reazionari. La .Convenzione, in piedi, ha accolto le parole del Presidente con un interminabile ovazione, veramente commovente, specialmente da parte di quei con1~•.dinidelle lontane campagne che poche volte hanno visto faccia a faccia il Capo d'ella Repubblica. Cuando si è potuto stabilire il silenzio, i dirigenti dell'Organizzazione hanno proposto, e fu a.ccettato tra grandi applausi, che fosse dato al Presidente Calles un voto di fiducia per l'opera spiegata al ~ovemo e la promessa che sempre i lavoratori staranno ..,J suo fianco, pronti a tutto. " La patria è del lavoro! ,, L'altra nota importante della Convenzione, tra le più importanti che possono interessare i 'lavoratori italiani sparsi in· tutti i paesi, è statai costituita, dal discorso del compagno Luigi Morones- lider massimo del sindacalismo messicano, e ministro del Lavoro nel gabinetto del Presidente Calles. Di discorsi, il compagno Morones, m questa come in altre occasioni, ne ha r,ronunci,•Jli diversi, \C lutti importanti. ,La sua parola è come la misura degli entusiasmi popolari. Non affaccia proposta e noni lancia iniziative, però con la sua logici.'! e sopratutto con la sua parola priva di qualsiasi ornamento rettorico e vuoto, con una persuadente dialettica, vince tutte le correnti, accorda I ul l"'.! '.e lenidenze. fa a.ccet:lare bulle le iniziative che all'occhio suo di nocchiero dell.i, massima organizzazione classista messicana, sembrano utili e buone. !Si deve a Morones se il socialismo, q,uesta amalgama delle organizzazioni sindacali e laboriste, abbia a:cettato e fatto suo, da un certo tempo, la tendenza che forse in ne..<-.sunaltro paese si trova i I a tendenza nazionalista, che la di ogni inizi .. 1tiva del lavoro messicano, una utile c:ooperaz10ne alla patria, al sentimento vergine dei contadini che hanno subito lo sfruttamento di luHe le dominazioni straniere e che ora orgar: izzandosi nelle file sindacaliste, mirano i.Jla conquista della terra, dell'industria, di tutto ciò che è del Messin, per preservarlo dagli a~J1uati del talif.mo anglo-sassc-ne degli Stati e di altre parli. Il compagno Morones rispose capiUniti aHetsavia... -1otecaGino Bianco tuosamente al Presidente Calles, che dh,;aimò c~1 nome -di compa,gno, cosi come tutti i proletari l'hanno chiamatu nelle ore ·più difficili del suo governo. «E' necessario che le deh:.,gazioni alla Convenzione sappiano che il Presidente Calles si è molto distinto da tutti gli altn governanti, ha detto Morones. .lo, che gli_ sono stato vicino sin r.lai primi giorni del potere, posso dire che egli mi aperto una nuova via, ha creato una nuova iorma di libertà. ha gettato le basi di una nuova p_atria, ha creatp un nuovo l..'VVenire , sacrificando magari il presente. Più di una volta mi sono troya.10 ccl Presidente nei momenti r,iù <litficili del i,uo governo, quando si dibattevano le \questioni intemalzionali le più difftcili, e mai l'ho visto vacillare. li ricevimento che i lavoratori gli hanno fatto oggi, ed il voto di fiducia che gli è stato dato, non è quindi unéJ manifestazione servile per chi sta al potere, ma è un atto di giustizia e di stima verso l'uomo che senza mai cambiare la sua bandiera ha ben merib:•1lo il posto di condottiero dei destini della nostra patria. ~Molte volte, non solo dalle !ile reazionairie, ma anche dalle file stesse rivoluzionarie, son partite delle voci paurose che indicavano a,J Presidente i pericoli di attuare in pieno il suo magnifico programma di libertà, tanto nell'interno come all'este.rÒ. Ebbene, !lemmeno una volta il Presidente si è lasciato influenzare, e sempre ha risposto a tutti, anche ai rivoluzion:•,ri ritardatari, che preferiva soccombere, finire i suoi i:io.rni, travolgere il governo e tutto, ma che non avrebbe mai dimenticato le promesse che prima di assumere il potere ha fatto al popolo lavoratore della Repvbbli-.:a.. Per lui era molto fo.cile circondarsi dt una aureola fittizia, che avesse ilhuninato il suo governo durante il tempo ,•• ', <;Uv. ammin•i:strazione, senza ourarei dcll av, eii ire del rpaese, ied invece ha, prefe·. lo accettare tutte le battaglie ed affroritare lutti i nem1<:1, sempre, di qualsiaf.i colore, per imporre al rispétt:, di tutti la Costituzione repubblicana che i nostri padri hanno formulata in bene dell;;, patria. « Ha rifiutato sem,pre tutte le promesse e le b.cilità, ha accettato di sopportaire egli st~so, tutti i dolc,rsi, per iasciare in retaggio a coloro che verranno ,una etica sociéale, una forma di vit:i civile, un popolo rinnovato nel lavoro e nel b. 1 :bzrtà. « Cali~ ed alcuni a.Itri uomini della r;volu7irme lianno sognato la creazione della Patria nuova, della ix-,tria tutta affetto per i suoi figli. e per questo so- ~""• ~'l"ce<ra lctter~mo s.ino allila frne. Messico, agosto 1927. MANNI LEONE CASTELLI. Il llà •111·0sn•a11 lfllllll • liii ASTENET,EY.I I La "'Colonia Proletaria JtaJ-iar,p,. di Lugano, ci comunica: L'Amministrazione dell'Ospe,iale Italiano ha diramato ai soci il progdto di nuovo statuto accompagnato dalla scheda di votazione per il referendum. Come lutti sanno il nuovo statuto i una peregrina trovata dei fascisti per rimanere al potere dell'Ospedale più clw pouono. Col nuovo statuto, dilalli, il Consiglio d'Amministrazione non resterà più in carica un anno, ma bensì tr• anni. Viene abolita la laicità dell'O•pedale stesso, oltre ad altre disposizioni di carattere interno e finanziario (l'aumento della quota annuale e quella di socio benemerito) che faranno diventar• l'Ospedale un leudo lcucista, auulso dall'anima della Colonia Italiana. E' quindi douere di ogni italiano, che seni;--. veramente amore per la massima istituzione coloniale, di porsi risolutamente contro le· proposte modificazioni dello statuto. E siccome, per entrare in vigore le nuove proposte bisogna che es,e rafgiungano la maggioranza aasoluta dei soci, e data aricfuz che nella commiuione incaricata dello spoglio deUe sched• non vi è rappresentata la minoranza e quindi non si ha nessuna ,aranzia, i necessario che i contrari alle nuove di•• sposiizoni statutarie, sr ASTENGANO dal votare e rimandino la scheda, am;ichè all'Ospedale, alla Colonia Proletaria Italiana in Lngano od alla sue Sezioni in Bellinzona; Biasca, Lavorto e Locarno. La « Colonia Proletaria Italiana,. conlida che tutti gli avversari delle attuali manoure /ascist~, vorranno fare il loro dovere. Vittosroiaclalista a Badan Nella elezione di un membro del Municipio di questa simpatica città trionfò il candidato socialista consigliere nazionale compéllgno Killer contro il candidato borghese Biland portato dai radicali e dai conservatori cattolici. Il compagno Killer fu anche -•letto sindaco contro il CéJ!ldidato boq~hese e cioè di tutti gli altri partiti alleati. Il nostro ,partito avanza non solo a Baden, ma in tulio il Cantone di Argovia. Anche a Rheinfelden in un'elezione supplementare comunale fu eletto municip.vle il compagno Baumgartner con.!ro il CoJ11didata dei partiti borghesi.

________________________________ I_J'_.\_V_V_EJ_N_"IRE_· _D_E_L LA V_0_R_A_T0~RE~' ______________________________ _ rccmss1mo di Carlo SaLvion.i di fronte al prcblema del!' Uniive-r.;ità li::inese. CORRISPONDENZE Da Glnev•a LIE VENDETTE DEL FASCISMO N Cc•rrsoifalo, che da parecchi mesi ha s.eques-trc.1/-0 il passaiporto del compagno Cc.v-lo Pedrorri, si è rifiuJato "'1 ques~, fcrr.i cii rJn,novwgli la carta di narionalità, senz:a della quelle è impossiiblle ofter.ere le:. rir,novaz1or.2 dei permesso di soggiorno. Jl fi,ne ci1j mira,no rl Console.lo e le q11a.li!ro CCD'U1,glideel Fascio è ei>,'den/e: mettere il compagno Pedroni nelle condiuoni di essere obbligalo a lasc:c.re G~nevra e la Svizzera. Ora può anche dan~i eh' essi possano riuscire; ma lo spe/~acolo del potentissimo regime lci.scisfa che si accc.nisc<! contro un indweso, modesto e onesto opera:o, è quan.f-0 mai edificante. C'è. ancora della gente che parla di re,:me forf.e e d,i lec!tà fascista. Questa però è debolezz:a e paura. ed è vigliaccheria. LA MUTUA REDUCI IL.a Mutua reduci della grande guerra, è cLivenuta, per volo deU.a s1..a m:iiggio. ra.nz,a, u.n,a cr~anizz.az.icne p-0litica di cclore fas:oisLa. Se qualcuno dicesse che ncn è vero, valgano i Jat:i. Un nostro compagno chfa~e di ess·:rvi inscritto. Non fu amme;so perchè ~ fa propaganda contro la Patria . Si kntò, è -vero, di dar cCYrpoall'affermaz.ione con l'acou.s,a d,i un suo preteso atto di s,prezzo contro un reduce, ma il :entativo bili in modo pietoso. Resta l'accusa, pura e $emplice, della « propaganda contro la pc/ria». Non faremo ai nuovi d:ri,genti de!l-a Mutua Reduci l'onore di un3. discussione in merito: dici3.mo solo che il nostre compa,gno fa _I=rqp1iganda socialieta e, naturalmante, an:ifasc:sta. E b fa nel modo ohe nessuna hggi d-i p1esi civi.I.i può vietare. Tutto questo, per i fasc'slissimi rt-~genli della Mutua, si dhi-a.- n:,a far « propoganda contro la Patria». L1 cordU$icr.e dJ J:Ura lo~c3. è ques'.a: che chi non è fascista è contro la Patria, e non può far parte del1 1a Mutua. Un altro fallo. Presidenle della Mutua e;ra un O'!::U3.:0italliano ohe di tu'.to ii ::-:..c,1.:1p1\t'raanne che di pohti,ca: era stai:> s:c1;.1!t:~:,=-r questo. Ebben~, la ma,ggic<ranza fascista lo tormentò l.a,nto e pc.i tanto - pewhè non lig:o al~a volontà dei ~ign-:>ridel fascismo ginevrino - clie eg!i, slanco, dovc'.te dare le àimiss:oni. Ora ;i parla :li una preédenza Zannoni: la scelta si presta a consi.deraziom r.cn pri.ve di ironia. ZannOJ1i guiderà 1a Mdi.:.a d'accordo unicamente coi fascisti di ft:cri 2 di dentro. Reduci di non si sa qual'? trin::ea, come il ccnt::: V,inci, e come quel signor Mino, pezz.o grosso della Mutua, i1 quale vuol· far sa,pere a tutti che un tale, insultato <la lui, gli h1 a,ss::~l3.to 1:n sonoro sohraiffo ch'egli, Mino, ha ioc.a.;;salo senza reaigire. Fc<rse perohè gli n:ancarva una ferita di guerra .. ScherZiÌ a parte! Preghino il cielo i s·gncri [~c:G.li de11a Mutua che il ven~o ncn cambi. Perohè se cambiasse, ai signori mutua Ll;ti fasoistu della « Reduci ,. non s.arà [acile far gira'!'e la banderuola. Basi.a una cvolta, o patrioti della cassetta! SERVIZJO DI CORJRISPONDE:'l'ZA X., kmen1<1Ss2. - Si dice infat'i ohe abbia fu.tlo del ccntrabhando. Ma quei ccglicni che avevano le prowe in man•J se ,le seno lasciale sca,p-pare, e ora il !ore « sii» vale il suo « no , . Maligra,do ciò era un disi;eralo. Ora.... gli affari maTdano be:ne. J., Peiit Saconnex. - Citi ? Lui in tu.erra? Ma avete voglia di r:dere! E' un in:boscalaccio della più b~lla acqua. Co..;ì può fa.re il reidt,ce. Se avesse combatt.u'..o, c'era pericolo di qualche guaio e poteva darsi ohe ora non fesse a Ginevra a ideclamaire sul sacréficio degli altri. M. A., Ginevra. - Ghl ? Quel t:ile là ? Ma ohe! E' un. iidiota della forza di 1CO mila cava'11i. Se non avesse incontrato i1 fascismo sulla sua strada, vivrel:<be di -slen:ln. Da Basilea iMercè l'interessamento ed LI Ja,voro intenso svolto dall'amico Mario di S'.efano. si è costiturla a Basilea la Sezione del Partito RetptthbLicamo italiano. Con la d.:lta costituzione si è venuta a colma,re la lacuna che pr-0cura,va, nel campo poli~ico, la mancanza di una organizzazione di repubblicaini i q,uaùt non seno certo, e per il loro numero e per la loro qua,lilà, da cons~derarri forza trascurabile. La seziomi, retta da un comitato dii vecchi e fedeili am,ici e affida la la segreteria aJ.l'amico di Stefano, si ripromette di svo~gere tlil laivo-ro proficuo di propagan!da in tu~ti i sen~n e, in ogni caso, di essere presente in tutte le manifestazioni antifasciste. In questo senso sta svoLgendo op3ra fra tutti i r,ar~iti politici afilini onde addi,ven,ire al !a ccstituzione di tlila Sezione della Concentrazione e una della Lega dei Diritti dell'uomo, e all'uopo si rivolg~ a tulle le fcrze antifasciste che si muovono in qt"es'.o concetto ideale. La no-ve.Ila se:llione, nel mome.nlo di ir.iziare i suoi la<vcri che si a.UJgura proficui, invia a bulle le forze antif~ciste il su_, sall\lto a.uguraùe. Da Berna ANCHE L AILTO LOCO .... Pur n0n facendcci s::v..r~hie i~lusit,ni su quello che nelle sfere fedzrali se ne µensi del fascismo, menta però ..l1 essere ril~vata la ri,i;esta che il ::ens. !2-d. Haeberlin ha da~o, nella sc-d1,ta dd Con- ~iglio Nazionale del 22 sellembre, ad una interpellanza del ccn~·giiere n.iz10ni,.le Zimmerli di Luc~rna, diretta al Con.si,glio Fede.r:i!~ per s:ip ..r~ s2 è al co-rrente che gli u[fLci itrulianl, malgra-do gli accordi interPazio.oali esistenti, o,-tacolano l'entrata i,n Isvizzcra dei sudditi italiani ·e se esso non r:iticne nee0ssario r:c!hiamare su qu.cs:.a s~tuazione l'attenzione del Governo italiano e provooare i'attenuazione di que;te difficoltà e la htw di, un regi1ne ohe causa gravi torli all'e,ccmc,mia nazic,o.ak e ohe potreb~ nuocere alle relazioni· di buon >'icinato fra 1 due Stati ~ NeJ:la sua ris.posla, il capù del Dipart mento d1 Gi'us'.'lzii,. e Polizia, '-n. Hdeberlin, ha dichiar.i lo dhe « le misure prese dal Governo italiano ahla frontiera e delle quali ci si lagna in !svizzera, non sono d.nrette u:nilateralment.e conlro la S,;zzera, ma sono aippucate eguilmen.-k r.ei riguardi -di altri Sta:i. La questione è quella di sapere se le diJ.,posizioni -itaLia11~ sono contrarie ai tralt,1,l·. ,Il Govorno S'Vizzero ·ha coanpiuto dei passi in merito per il tramite <lel suo minis~ro a Roma. La corrseguenza delik .nuCfVed;;sposizic.ni di frontiera italiane è che la Svizzera deve domandarsi seriamente se non sfa il ca.so ,cLi denunciare una corwe.nzione, la q,uale invece di a,pporlare le facili-tazioni .ittese, costitu:.:s.ce per noi un lra•nelilo. Il Consil!!ifo Federale ha pro'.estato ,presso i,J .Govenno di Rama contro l'applicazione delle nuove dls,posizic.ni, che JlOil v-io• la.no è vero la lettera degli accordi it~dosvizzeri, ma ne cail:pe;.tano il senso. u Il Consiig~io Federale prenderà immediat.a.mente altre misure, se acquista 1a co'lb'Vmzione che le aiutorità incaricate di sorvegliare l'u:sci'.a dei sudditi 1'taliaJ1i, non rispettano lo spiri.lo degli accordi in v:-g.ore e andando oltre i litn1ti dci postulati della sicurerza nazionale, non si serv-0no di qt•rnti posLulati ohe come un pretesto per salvaguardare in'.eressi economici"· Da WAdenswll !r,de.l~a da•g'.i ant,;Ja.sci,,;li di Wadenswi.l, sabato sccrso, 10 ccrr., al Morgensonne, ha avuto luogo una serata famigliare pro stampa p-roletar~a. Il numero deg'li intervenul,i era scàdisfaoente e fu infatti ccnfcrtan'.e il vedere che il qua.nlitativo dei poveri di si;idto che, tremebondi e tremanti, all.ibis:cono ali' idea di perd0re il pa~aporto, va se.mpre più diminuendo. N :::n p-0.sS,:é.m◊ i;erò a meno di sorr.",ckr:: ,per.sando a ques~i poveretti che rusertano le nostre riumon1 per il timore di cui sc•pra. Per buona sorte sono una p-:ccola minoranza; ciò i:,erò ncn impuf.is::e che i cosidetti r~gi consoli, legithin:.i rappr esentanti a'll'e,.tero d,i un Gc,verno di delinqu::nt,i e d-,lla a.;scci.azione a delinquere ch:aw.ata comunemen'.e i;:irtito fascista», ccntint.ino nell'abuso di rifiu. lare o meni) il do.novo del ,pass:ipcrto, 1:::nan,dcsi r,rino:palmenlc sull'effetto disastro.ED -che h minacc~3. :le! provvedimento può a.vere su èerti dis.grazia!is:simj castrati dol più civile dei sentimenti, del sentimento cioè di fierczZl e dLgnità personale. Quest.i. povereitli non sanno qua!; profonda soddisfazione prov:amo noi comb3.'.tendo n f~cismo, l'emanazicne cioè di quanto di più infame, di p:.ù abbietto, di più immondo, di più immorale possa esistere. Noi, combattendo il f.aJscismo, difendiamo l'onore e:d il buon ncme del popolo italiano; ncJ dimoslr:amo al mondo che se vi sono degli itakani in ca• mi.oia nera ohe fengono a titclo dj onore di essere v.i<YlenLl,mcenruMi, 1adr,i ed assass.ini, ve ne sooo mo1t: altri, e sono la slra>grande maggioran.za, che incuran. ti de.Ile conseguenze, combattono con tutte le loro forze il fascismo in nome dell'umanità e della civiltà offe.se. D'aLtro lato questa paura cli per.fare i.I passaporto è veramente ridicela; noi saippjamo ohe in !fil solo rione di lu,,igo seno ben 87 gLi ital-iani che sono sta I i pr1vati del passaporto; fi~r.:imoci quante centinaia sa-ranno in ,ut'..a la città c ... quante mhgliaia in tull:i. la Sv1izzera. Ebbene, tutta questa gun'.e vive lranqui,llamente e assolutamente nO<TpIuò lamentare incon;veniente di sor 1:J Gli uffici di polizia non ~i sono ma' sognatti di dar noia .id alcun.1, e quando si viene chiamati all'uflic;.) p.-.ssa,po~• '.i ncn si ha che a di<::h;dr:l,c, sorridendv: - Non mi è sfato rinn,waifl il pf'ssapor• fo perchè sono troppo onesto pa ess11re fc:-scisla, e trop,pC' digr.iloso e sincero per nascondere il mto .inli!ascismo. L'impiegato accoMentir.ì sorridencio ~ la sua energica ,:ri.::i'.,1 di mino vi d;ra di quanta consider1,:•,1·;c vc!lga110 c1r• BibliotecaGino Bianco ccndali gli avversari .1d Gove,no delb malav.ita. Ed. aillor~ vl :,~nlire~e q1.Jas1u10:~a1: d1 non poter so.lii:·.? alm.:no dell,Z """:, almeno un po' ..l.! pcr,e-:i.:._;.1,>nl',e men1!; vi pass0ran:LO 1::.>:ne u:i :u:b:ne j er !a rr.ente la schiera ininume.re •dei marfai ,·\e> d,iedero ,in ::,I1.:·!t1~,o la 1oro vi'a pu 'a causa della Jiue.-:ù. :.! nugh~:a che sconla!llo i.Loro a-rrtiJ.asoismo !llelle patrie g.,iere, e-cl.a :lom•c ·,,0 co.itb, la d.c.c,r.•· d. 1-n.iigliaiiadhe ramin~hi per il m,,nJo salgono il dolur0~, calv:ino Jel profugo politico, il vos:r J .1n•rn•J lre•r•ent'? d,; $degno, proverà .1n.:)~.1 una ~lr,:t·a ~rasn~odica pens.i,id0 a1 m1bon1 (;t ·ta1.,•n; cn,c in Italia sonJ sottomes:.. :, 11..tte k vesrnz-ioni, a tutte ie violenze, " :u!te le crudeltà, a tulle •~ m1P.r e m.,ral. e m: · teriali -da una ,wb1 .ji dolenh e d.sonesli sua qual: ;:,rimi!<JJid :i Dll<e, quel Duce che van-ei;.: .1 J1 esse:e ,in Napoleone redivivo ~01.') puch~ è divenl.1'.c, il capo di una i;:i:i:la di briJant;, Ed allcra qui,li pc,vei·1 es.;en 1.h..: temvno di melLersi in moslrd r,ar non p, rdere il pa;sa 1porlo vi sombrdno ..neora più piccoli, ancora più mesch•nt, ancora ~•:ù sp re.gevol<i. Sì, cePto, 3.ncora più s,pregivoll, perohè nel!la loro conigliesca po::roneria, r.d loro abbietto egcismo, m:lla loro ince1Scienza, 11cm arri.vano .1 compreib.ier:? che col !ero a'.te·ggiamenl.0 -- sia !;ure ~,.nza volerlo - si fanno complici del rE:l~me che marti,rizza il popolo 1ta1li.lnO e diiscnora la na1Zicne. * * * \La serata famLgLiare ha dato un utile neLto di fr. 70, che venne sudd.iviso come segue: A.I gicinn-a,le L' Avv~re del LavoruJore fr. 10; al giornale La Liiberlà fr. 10; al giornale Ava,nri! fr. 10; a,l giornale Il R.Jsve~lio fr. 10; ,pro fam~glia S,prtaco Staigne~ti fr. 10; pro vrttime ael f,ascismo [r. 10; pro BibHotoca lcca<le fr. 10; torla!l.e fr. 70. .Un ritllgraziiamenlo ag!-i cblal:iri di ra• gali p& la lotterfa ed a quanl,i si prP.• st,arono per il 1:ucn r:su1tato delb se• ra:a fam,i•g!-ia,re. J.l corrispondente. SaibaLo 8 ottobre, la ncstra benemerita filodrammatica « Studio e DL!etto », dairà l,a sua ultima festa, dell'anna'.a, quale cma,ggio e sailulo agli e,i;eirai stagiona li che a melà settembre, se non vengono alLPi crd,ini, dovnnno rientrare in Ita,L:,a, da dove chi,sà se rilornerainno. Facciamo qtsincli cal.do a;ppel'1o ai comrpgni, aiglii amici, a tu~U g'li operai ~taigicoali a non vole-re mancare a que• sta ncska manifest.azri.one di aJ[etto. Ve.rrà raippreisentalo il dramma :in tra atti in:atorato: La sorella del cieco. Seg,u.irà baillo ed allni g.i.uochi, e la fasla si prolungherà fino alle ore piccine dellla dcmenica mattina. il.a scetll.a c-ooheslrina Casa,gran.de s,volgerà ~I suo p,ogra,mma con la solita maestria. Laivoratc-rJ itaLiani e !sicinesi, accorrete in ma!lSa. H ri.carvo artdrà a tota•le bene- !' cic :ie!h viltim~ politiche. Da Selaffo■• COMMEMOORAZIONE !SACCO ~ VANZETTI Domenica, 11 c. m., ebbe luogo al Ristorante Schweizerhalll la commemorazione dei due martiri assassinati ,, Charlestown. All'orario indetto la sala era gremita di popolo, mai si era vist0 tanto intervento, specie dalla zona limi· trofo. Un compagno alle ore 9,45 dichiarando aperta la commemorazione ,::Olpre sul pa:!t:c.sceni'oo i1 catarfalco imr,ro,v,visato, ove spiooava fra draipp-i d, seta, nera, garofani rossi il ritratto de1 due mar.toriati Sacco e Vainzztti alrto,rr.,::i li a] due lat.i dai vessilli delile associazioni proletarie ilocalli. Il pubblico guarda con s~nsv di cordoglio sino alla commozione, quando un noto pianista eseguisce !-. celebre marcia funebre di Cf:,,pin, asc?:tat,, ccn un silenzio che si direbbe reiigiosu. E si ehbe l'~mpressione ::li .1ssistue venmente ai funerali ,h; due grandi compagni scomparsi, ma s ?mr,r ~ prese.1li nello spirito e nell'idea. Un altro compagn? preseul1. l'l•ralore Prof. Theo Wyler cl.i l:3el it,zona. Per quanto qu{.sli non p,.~'.i 1.clla ma madre lingua pure parlò per un'ora e mez. za con alala eloq11en2:1 e con argC>mentazioni. Descrisse il misfatto alt,ihuito ai due poveri anarchici italiani spiegò la infernale macchinazione poliziesca e ma,f.slr:i'.e i:er veidzrli mc-rf~ sL1 1h ~d'a e!ellric:i ; r:hvò il marlirclogio infame che i due martiri subirono per ben sette ar ni sem.a che in loro non si tras~e un momento di scoraggiamento mantenendo fieri la loro innocenza e come giganti al di sopi;;, di tutti affermarono fino alla morte la loro fede nel- ! Aanrcria. In tesi di diritto con argomenti giuridici fece rilevare al pubblico come la societil umana non possa arrogarsi il diritto di uccidere <1nche se l'individuo sia reé,lmente coLpevole. Questi uomini che si dònno l'aria cii benpensanti, di dotti, di umJnitari, rivestiti di autortà, in nome di una legge composta da altri uo· mini raffinati e crudeli, dopo aver ridotto il presunto delinquente all'impotenza lo condannano a morte: così fe• cero T,hayer e Fuller, i due esseni più feroci e brutali che la natura abbia messo sulla terra. Lo stato d'animo di ri• volta del mondo intero (proseguì l'oratore), la protesta di tutti i popoli, le suppliche di madri venerande di diversi stati,, scienziati, giuristi e preti tutti rivolsero I;,, parola a pro dei due innocenti, ma Thayu e Fu'lller, uomini dal cuore quadrato e peloso fecero come Mefistofele che fugge davanti alla croce, così questi due carnefici fuggirono davanti all'uma.nilà intera e fecero assassinare uomini e giustizi, ..,. Chiuse con splendida perorazione e disse l'esempio datoci da Sacco e Vanzetli. Il loro martirio, la bro ,fed'? deve animare ognor più l'impulso di imitarli e di vendicarli. La chiusa del discorso fu lungamrnte appbudta e il grande oratore fu complimentato da molti. Furono assenti ~li elementi fascisti e fu bene, perchè la loro i:resenza nella serenitì1 del l'assemblea avrel:-be puzzato di fango. Da Zugo RONGIRAZtIAiME> TI Anc:he a nome cli tutti i compon-mLi la rn.:a f.am.:.gllia, rinigraz.io vivamente e di !l\lMo cucre quain1:i ccm,pa,gni, amici e conciscenti ci funono prod.iighi di manà[e$tazioni di ccrdoglio e di esi;re-ssioni cl-i conforto eid incoraiggia men lo ne-li'angoscioso momento della perdHa del nostro caro fi,gilioe fratello, rapjtcci nalla verde età di 24 annii. Un sentilo nin~razi,a,min- 'o pu~·e a quanti intervannero a.1 lune.rafie cd cfrlersero fiori e ghirbn.de. Giovcmni CcipHelli e Famie]ia. Da Losanna Atf,f ARI COiNSO!LAiR/1 Dunque cor,tin.w:amo; s;g.nori, fuori le re1az,ic,ni :lei c:nli delle fe,1te! Perjj,,è nel 1921 o 1922, [urcn.o fatte in coloria àelle liste dj so'.lc<Scrizicne per dare un ciondolo, .no, ooa m,,:la,gUa a qu,ù pccver: cr.:sti, che atvevano fatto la guerra. Se tlcscni.z.ioni, r,rerr.i, tl'lti ccncorsero a dare qual::he ::csa, m:i i conti ncn furono a.nccra dati ei:;-ptre le liste furono versat.) a,l ccnsola:o. Anzi in una as-,emblca di p-r?s,',d;,,nt-di i sc--cietà, si è chi2>Slo conto d:ti premi non v·mti: dove sono? Tutti lo demandano, r,er.chè è tempo di darne cento, perchè fra questi pr,em.i, vi era un eorclc,gio d'ore dato da S. E. Paoi!ucci de Calbcli. Ma ,:I non dare relazione alcuna dei conli, deve esse-re una m2,)a'.tia del Consolato di Losanna, cioè da chi lo regge quel tale c~,v. Guisi, che non ha ancora dati i conli della festa da'la iin onoTe del parteinte console generale comm. Lucchi. Da questa Jei;ta sono pa~$alii molti mes.i e la scusa dell' inciden·e aut::mcbiEstico - alcuni hanno voluto vedere i,I dito di dio - non regge; questo signore a,v,re,bhe dovuto ,da-re ,i conLi. Ma egli i:assa :I suo t-empo ad esercitare pressicni sui deboli, ad e;ercil:ire lo spiona·gg-io, che ncn è un diritto, perchè loro, come na:Dicna,iisti, dovrebbuo sa,pere che qui seno e siamo in casa degl~ altri. Dunque ~l cav. Gu,isi ,dia i conti alle socie-là e poi potrà dirsi !.In bu::,n italiano! Aù COMPAGNI Tardi stasera leggo rn Falce P Martello, organo comunista in !svizzere, che run pazzo.i'de ha s<mi.Lloun sacco cl.i ingiurie cc,ntro di me, tirando in ballo àl compagno Caccamo. iLal9ciamo ~I Caccamo, ottimo elemento e buo,no opera,i.o, che s:a al suo modesto pcJSto in q1:esiti mom2nli -penicolosi. Ln qtl.3.,nlo allo scr[v3nte, n.u1!a gli impcorla che ,ia scritto su «Fallce e Marte!- !::, , che «,Firma gli anl>ico.!.iscroit\i da altri mentre la.scia in bianco le co<rr.is,ponde.nz.e dove si a,1/acccno consoli e fascisti"· Questo solo avrebbe dovuto cons,i,g!iare ai ca11i cu,g:llt:icomun~sti, ma1ggior cautela nel pt.tb'b!.i..carcquel.lo che scrissero, contro di me. Se non firmai le corris 1 pc,ndenz.e è, e du, perchè non è consuetudine, ma è no:orio a lut~i ohe sono jo il corrùpon-dente, e la redazione mi è te<stimone che quando dovetti attaccare il Zaccone, sorissi, non richiesto, ,una di'Oh<iara- .:ione-"'che assumevo 1a res,ponsabilità. Penso, e lo mis,i in pratica, ohe biisogna - n~I limi,te del possibille - cifre alto e forte il pro,prio pensiero e firmara senza i:reoccu;:,arsi de!le conseguenze. E se premeva rendere questo servi z'io a1 l Consolalo, può andare a tirare lo sbitpenid,io.... l'clifot.to lo ha atte<nulo. ,Però credevo ohe ci [os~e un po' più di senietà per ohi s::rive in un giornale nhe 1:;ivanla scfY'Versivo. A Lc-sann.a, oi se-mo comun,isli e non sarebbe stato dil- [i,le conl,rdllare l'accusa prima di pubbHcare simile roba. lo, che maj percepii dai buon.i operai st:rpemclio alcuno, per ben 4 volle mi fu devastato lo stu<lio, ed una volta che malgrado il bando, r.itcrna1 a casa ,pe,r dei;orre contro il dr. Delle Viane, ca,po fascista della città di Intra, e centro il BeMcni, segre:ario lasaisla della Prcvfocia d,i avara, ~d altre cose, che ora che ali' estero sono tutti eroi, non elenCO, M,a,n.derò una retb[,ica a ,Falce e Martello», per rispetto ai suoi lettori, e per le accuse d'erdine mcrale, ~ongo querela penaile. I compagni pcs.;c,:10 star ·ranqui~li ohe saprò add;~cstrar~ fails_::: le cailunnie. Detrto questo, rupreod.iamo :I rtostro ~avoro pe,rohè sarebbe Lroppo comodo c!he i provcoatori riuscissero nel loro intento. LUIGI ZUiPPElJLI. Da Baden VITTOR1IA SOCIALLSTA Sa1bato scorse, il - proletariato di, Sadcn ha <S1?;gnatoun nuovo passo m arvanti. ,Mal,grad-0 l'accanita campa,gnia dci rea: zicnari, dei bong'hesi, dei liberali e dei conservatori, aibbia,mo visto emergere vittorioso dal1a Id.La, e ncminare sin'daco de.Ila ,Città, il comi;agno socia,lista:: Karl KiJler. -Uomo di rara intelligenz.a e oaipacità, del quale non vogliamo tessere gli elogi, pcrchè j suoi meriti mo'lto giustamente sono conosciu'j ed api:,rezzati daJla p-0polazicnie; •portato a,~1'alta carica di magistrato della Città, ~arà la nuova Haccofa che accenderà i cuCll'i ,per ,proseigui- ~e r.ella lo,tla. ver,so nuOJYe conquiste. Al ,nuovo Si.ndaco, la Sez..ione Socia•lifla ita,lia.na 'Ponge le sue ,feci1~'..azioni e i rn:,g!icri •au.gur.. N. B. - E' un vero !peccato che il lascio di IJ,a,der:, coi I.suoi ip:'-eni pofe,,i, non abbia potuto impedire l'elezione Idi vn sovversivo; ma i,n ogni modo sarebbe stalo bene se qualcuno dei suoi galoppini. fosse an&a.fo a fare la sp.ofo, così avrebbero poi/ufo fe,nere - dopo /,e elezioni - una confe.re-11za si.ti/a libertà dJ voto e sulla civiltà de-i popoli dove mm si è potuto a,ncora affermare l' impero l<lSC!isf.a. Sarebbe stato un con/ronfo interessante AlSSEMiBùEA DEJJLA FllLODR.AiM!MATICA iDO'l11eni-caprossima 2 ottobre, alle ore 9.30 precise, aivuà lucigo l'assemblea della File.drammatica « l1dea Cammina•», a•I Restarura<nl Rei,nfo11denha:112. Si raccomanda vivamente ai soci di ncn m3in.Ca.l'e. Da Lugano I.L BARONE EiD IL SUO PADRONE SONO SBRVIlìI H si,gnor Barone De Juval'.a, vice-console d'Italia in Lu,gano, ha di questi giorm ricevuto una cartolina da Francoforte s. M. in data 29-9, dei s,,guenle tenore: « Nonostante che lo spiona~io fascist:. zbb'a impesto il veto pel rinnO'Vo òel mio pa~salpor'.o, ho la soddisfazione di ccmunicarle che sono entrato nella Repubblica Germanica per le vie legaJ!i, e c:oè ccl passapcrto scaduto e munito di regolare visto detle autorità germaniche, le quali hanno riccncs::iuto e riconoscono che si può essere onesili anche se antifascisti. Così e ncn altrimen'.i si .raigio- ·ta nei paesi a regirr.e -civile. Con osse• CJUio: G. Giglia, espositore alla Fiera internazionale di Francoforte s. M. ». Così anche il regime dello sfoHamenl;, d~li antiJas-cisti, a bas-:: di rinnovalo degli antifascisti, a base di n~ate rin• novazioni ai passapc,rti allo sco-po di carsi ove cre!dono, sta per finire in una beffa per i fascisti stessi. Gli Stati ohe hanno la lesta sulle s;:,alle, se ne infischiano dei prC:V.Vedimenti fascisti, e come o~p.itano senza diifico1tà g'11 « spassaportizzati ", li lasciano anclie liberamente circclare ,per ;l'Europa! li si,gnor De Juvalta, vice-console in Lu.gano, addetto allo s.fotlimento degli antifascisti, è prega lo di comunicare questi successi delle !me improbe [a,t~che a I sue trucio pa,drcne Mussolini, in Roma. CADONO INBL R.LDICOLO E' conformato ohe dietro ordini di Roma, il_ selt.imana1e umoristico di iLugano, La Violetta, non può circolare nel!' impeiial regno d' lta'lia. Si può essere più ... ridicoli di così ? Un regime che proclama al mondo che non ha paura di nessuno, che ha baionelle per tutti e velivoli da oscura.re il cielo, ohe si perde a sequestrare un seUJmanale umorii;tico ..... Roba da manicomio ..., se l' •Italia tut. la nc-n fosse già un manicomio. SAtSSJ .... IIN .PiùATEAl Per questa volta, invertiamo il famoso detto « saS1Si in piccionaia , . iE' iruve• ce la • piccionaia» giovanile \,ibera1e-u. d;cale ticinese e risolutamen~e antifascista che getta sassi sulla • platea ,. intellettuale. Fenve nel Ticino una polemica circa Ja creazione ·di una Uniiversità ticinese. Fra i contrari a quesla creaz.ione vi è il rettore ,del Liceo cantonale, il poeta FTancesco Ohiesa, che non ha mai fatto mistero delle sue simpatie per il fa.;cismo. Recentemente Chiesa ha difeso il suo punto di vista nel Corriere della Sera. Ed Avanguardia, ongano dei ,giovani lib~rali, così re.plica .al Chiesa: Il prof. Chies:t, in un1 le'ler:i al Corriere de.fla Sera, si appr:-,ggia al « no , « Testimcnlan.za pericolosa, che indeb0Esce, anz1chè irrobustire, la lesi ostij{: .'.e! Chiesa. ~ Salvicni (lo sanno anche i paracarr;) era imi;zrialista, rr.onarchico é irred<>nt:sta. os:,Ì:. vdev.a l'ur.i011e del Tic~ no 21 Regno. Si compren<le che s' impcr::1as:e al sol0 udir parlare ddla Sviz:- zera ft;;fiana! "· Ed ir, p.!lemica ad un g:orna!t:: cleric~ le, che osava dire che se in tempi andal1, uomini insigni del Ticino, pur stud,an.do in Jtalia. cementarono la loro fede ,repubblicana e democr.atica, no1, vi era ragione pe!ichè ora non a-..wenisse altrimenti, Avanguard-ia così brillantemente e felicemente risponde: « Altri tempi quelli in cui Respiro, Battacttini Borella, ecc.. s~udiavano in Itali/ T~mpi divu,sissimi ,da ,quelLi che ccnrono. Allora, i giovani unicvers~tarl ticinesi, in Italia, si caricavano di spiriti liber.a.1i, democratici, e anche r1vo-luzionari in certi casi; o~gi non più cosi! « O~gi un giovane ticinese che frequenti le Uni,versità fasciste e lascis.iizzale del R~no (o dell'Impero?) è difficile ohe non si lasci carica.re come un mortaio di anti-liberaJismo, di an,ti~democrazia, di anti-repubblicanesimo, di reezionarismo, ,d'imperialismo, di razzismo e via .dicendo •. A,pprovato! SEZ:IONIE S001AiLiIISTA I1ìALIANA (Com.j. iR.icondiaimo ai compagni .in~ scritti nella Sezione socialis!ia italiana, ohe siarmo alla fine <li setlembr-e e ohe occorre quindi mettensi in regola col -pagamento deTie quote e specialmente della quota mensile « rpr.o vif~me d-el faseoismo •· IPiiù c!he un <.lovere, de,ve essere un vanto dei socialis~i di esser-e regolari in quest' opera di assistenza dei nostri comipagni che laniguono sotto il regime di violenza c!he spadroneggia nel nostro di- &graz,iato paese. D• Loo■••o SEZIONE SOCIALISTA Lei Sezione è convocata per sabato' pro.;simo 2 corrente al loca,le sorcialle. Raccoma.ndasJ ai oo.m;pa~n.i di inle:nvenire numerosi, Tra.ttan.de della ma:ssilma imp-0nla.n.za sono all'ondine del giorno. " CI PROTESTO , (Arto). Come CArillo So'hizzo di. {a'scistis9ima attualità, lo scrfuacah.ino co.nsolare, nonohi corrispondente di « Squi!Ja it2Jiica », alza il dito e grida j\ « oi pr~ lesto » penchè la Bar:cl,:cra dei Reduci di ~uc~ra ha partecipate a,l corteggio del ':'oruve,gno Cantona 1c delle Musiche, La s.ua pr-otes:3 è r· dico1a, come è ridicotla b sua d~plornatica de{ploraziOlle; poteva farne a meno da.Jlo scrive.re frasi ce·rvellc-tiche eù rn-,er ·!:ere. L'Associazione dei Reduci ha inlerpre.tafo g;iustamenle 11 comunicato del Comitato organizz;a- :ore del convegno; quantunque' non r"eoncsciula dal Regio Consolato e compagnia be-11:i, ciò non togLie ohe sia Associa,z:ionc C.:,tadina riconosciuta dai1le Autc,r'tà locali, quindi ha partecipalo con _il vessi,llo sociale al corteg-gio. Come lo scribacdhino ha den,lorato i Redruci, dQmallJI eszHerà il corleg.gio patriottico di domenica scorsa, COIDIJ)Osto da una ventina di persone c011 le relatie ve baind~el'e sotto il braccio, LA MORALE DI LOR SIGN.O Rii (Argo). Nella Colonia italiana s6. agila una dcl,ioata questione e precisa~nte la rimozione della La.pi.de dei Calduu da Lia sede scoiaile deill' ,U. I. M. S. Non ru è ancora scordata la di:.fesa di questa poco lo.dev~le iniziabwa f.att,a dal presidente ,deN' U. I. M. S., 11 qru.ale, tra alotro aveva a-c.camlPalo i 1 pretesto ohe la, rimczicne deUa lafpide si imponeya anche per il faolto che non era nè possibiile, nè decente cngaaùzzare deHe feste d,a baillo neL!a sala sociale. _Aill_'uopo~i iniziatori avevano presen1 ta:o tn questo senso una protesta firmata \PÌÙ o meno volool,ariam-ente dai!Je Madri e V~dove idei Caduti. ,A distanza di pc-chi giorni da questa protesta, si assiste al ;poco e:difi'calDte spell21ec.:o c'he cc,lo-ro s'essi dhe non trovano degne le feste da ballo netle 'Viélnanz.e deNa la'P.itde, si sono fatiti inizi.élltori ,di una festa ,da ballo· temutasi domeni<:" scorsa, ,inflschiandosi cosi de1le Maòn e Ve'd-0,ve dei Ca~'llti, le quali, almeno ora, speriamo, comprenderanno come i patla,dini d.ell'italia'nità sono coerenti nei loro metodi e ges,ii. E' proJ)Tio il cais.o di dijre ohe la « biscia ha morso il ciarlatano ». Controla penadi morte P~N~, 2_.6. - NJi gianni scorsi il pa1rtito ~~c1aihsta orga•nizzò un g-rande oom1z10 cornfro la pena di morte du~a'fllte iii Qft.lale parla-rono rI segretairi.<_> del comitato Pro Sacco e Van- ;, r;uti cd iii COTTIIJ)<ll_l$10 Braicke. A±lo:rchè fu trico-r<la to che la pena di mOJ"- t~ è ~pQ~cata gionnallrnente in Rruss1.ae ru denunciata la pohitica di terrore del governo Rrusso, un oratt:>rc déilegaito déil pafltito comunista prese la .Pairol<a IJ)er diohiairarsri favou-cvoJc a.Ha pena di monte e por dichiaraTe ah_e H coml.l'nismo è c~t11trarrio ad aibohrla per ti deli1ti poMioi.

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