L'Avvenire del lavoratore - Anno XXXI - n. 38 - 17 settembre 1927

_'_,N_: .~_'o_, _).:_·,_,<_X_! _..;.....___ .;_(A_._P..;..) ________________________ _..:::zulR.IGO1,7 SETfiE,MiBRE1927. Nr.im. 38. ' fBLEFONO 4475 - Conto-Clrèque.a N. VIII-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA: ------------------------------------- .--------~·-·-----··-~- .. ------- ------------------------------ 1 ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PIER L'ANNO 1920: ruIDAZIONE: I anno, fr. 6.-; 6 mesi, tr. 3,-; 3 mesi f:r. 1.50 , L'Avvenire dei Lavoratore • PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 16; 6 mai fr. 8; 3 mesi, ir. 2.50. IL GIUDICE Mentre a Savona i piccoli giudici del regime. male avvolti nelle toghe che ricoprono l' ipocrisia della loro funzione. curvavano le te5te su denuncie e verbali per sottrarsi alla raffica del sereno coraggio di Carlo Roscl~i e di Parri. a Brnxelle~ Filippo Turali. il grande imputalo, s:iliva alla sbarra di una più alla tl'ibunn e pronunciava, nel nome di Giacomo Matteotti, la più forte e potente requisitoria al fascismo ed ai suoi misfatti. diverse vie e 5pesso ci fanno n:emici più che avversari: ma nell'anima me.. glio che nel pensiero di Filippo Tura ti ci riconosciamo tutti. Quell'anima che Matteotti fece sua e che ne ispirò l'ardore inestinguibile e l'audacia serena. · Ieri mentre i piccoli g:udicì di Savona torcendo gli sguardi dai visi se.. reni idi Rosselli, di Parri e di Albini, graffiavano le carte a stillar-e unla sentenza feroce quanto 5tupida. nel mondo risuonavano implacab~]i e ammonitrici le parole di Filippo Turati annuncianti il ritorno dello spirito di Matteotti i11 Italia. Zurigo mento a Malloetli, eroe della libertà, e caduto per essa. L'uditorio è commosso, &i vedorro fra uomini e signore fazzoletti sugli occhi e sguardi significativi e commos5i ! A questo punto intervengono due signorine, seg1.ùle poi da alt.re con fasci di fiori freschi che spargono ai. piedi del monumento. La cerimonia è finita. Tulli si alzano in piedi, mentre s.uonano le u:!- lime nole trisli del quartetto. Naturalmente non si app!aude. Ala'.imilo del Comitato organ.izzalore gl'invitati sfilallo davanti al monumento e la ~ala si sfolla. La sera. ancora riuscitissimo comizio alla Casa del Popolo, intercalato da concerto musicaile, ove parlarono Modigliani ed altri. AMMINISTRAZIONE: Commissione Esecutiva del P. S. I. Zurigo. Militarstr~ 36 PREZZI DELLE INSERZIONI:· Per bnea, o -.pezi'o di linea (~za una colonna), ~ Ceot Per réclame contimla.t.l, prezzi da CODftnini - - lasente,nezrla'espadtriFoIiipTpuorati ·Mainsomma è proprio la guercrhaevolete SAVONA, 15. - Il Tribunak di Sa- 9 9 von.a ha pronunciato iie.,i sera ,/a sen:ten- Lettera aperta al " Duee" . ~a nel pr-0cesso a carico di Filipp.o TurUJN -e degli organizwiori della sua fuga. AWppo Turali, l'avv. PerlJirri (latri.«mti), i prof. Pani e Rnsselli, nrga11izzafori della i~da, e l'induslrkil'f! Da Bove fur-0'1lO cWtda.wwfi a drieci mes.i di carcere eiascuno~ Ualo Oxilia fu condannaJ,o ad w, anr:-0 e ve.nli gior.ni d.i detenzione. Il TribUJJ1•ale ha assolto il sig:-:or AU,:- r..i, l'ex-critico katrale del/'Av:vniti!, perchè il Fatto di aver concesso ospitaiiià a Tura.ti non costituisce recxo. Ha pure as- &oJf-0 l'industriale Sp.iirito, fl moJO'T'i&ta Ameglio e G'kwomo Ox.Nia per insufficienza di pr<>w. Simbolica coincidenza che tutto il mondo ha avvertita e che fa meditare l'anima torbida del tiranno d'Italia suU'inanità dena propria persecuzione e sui limiti angusti della propria dittatura. Come colpi di 5ferza salutari e benefici le dichiarazioni <.liedi ue gi~vani . eroi che a Savona rivendicano la dignità e l'onore di nostra gente, sono giunte agli animi degli italiani per ridesla:rli dall'ignavia e dal torpore che li umiliano_ - • Egli ritornerà e: si metterà alla nostra testa; ed 1U1a folla di morti lo seguirà: ed tm~ folJa di vivi e di semi-vivi ritroverà la propria anima e la propria vita. Egli si dirigerà verso il Campidoglio oggi insozzato e disonorato, verso il Campòd'og1io ridivenuto luminoso, con il suo passo deciso di fierezza e di giovineu,,a, con la bandiera rossa in pugno. come ai bei tempi. Egli sarà il capitano perchè è stato la vittima. La rottura dei rapporti Non so neanche come indirizzarmi a Lei. Devo chiamarla Eccelilenza? E' troppo poco; è roba da tempi pas: sati. Ella non è un semplice capo d, governo. Verrebbe voglia di chia~arÌa • Maestà•. Ma forse - se un gwrno Ella si deciderà a eliminare un Re che oramai conta pochino - Ella preferirà una repubblica. _Repubblica dittatoriale; ma re1't.ibbltca.E non dubiti: troverà dei repubblicani che t:e ne accontenteranno e ridiverranno di Lei amici come lo erano prima delia mru·cià su Roma. quandlo Ella scriveva ancora re con l'r minuscola e dichiarava che il fascismo era ten, denzialmente repubblicano. Noi, che siamo anche repubblicani, non ci accontenteremmo di una semplice ditta messa sul portone di casa, se dentro la casa non si provuede a cambiare sistema di vita. è un giurista acuto. Come. tale ha la maniera di· girare gli scogli con tutta la necessaria abilità dialettica. Egli ha qetto, in sostanza, che l'Italia non vuole nessuna affermazione fa- {orevole alla liquidazione pacific.a dei conflitti fra Stato e Stato ... perchè a ciò bastano le tavole fondamentali della SocieUt delle Nazioni. li •perchè» avrebbe un valore se es- !JO volesse significare una interpretazione larga dei principi su: cui la Societa delle Nazioni è stata fondata. Ma no. ché a togliere ogni il-lu.sionea chi avesse voglia di cre;arsene, vien~ la stampa italiana. La quale, nelle corrispondenze da Ginevra. sottolinea con manifesta gioia tutti i dissensi e tutte le possibilità di dissensi fra delegazione e delegazione, e fa capire - o dichiara aperta11}en:tes, econdo i giornali - che la Soc.ietà d. Nazioni è una istituzione me$$a in piedi da gente che rappresentava un vecchio mondo oramai • trapa.ssato; una istituzione e~ si annega nel lattemiele dolciato dalla rettorièa pacifista. L' Italia, unicti, guarderebbe le cose con senso di realtà. ecc. ecc. Il popolo, i lavoratori italiani, nella condizione attuale di miseria morale e materiale, attendevano parole ferme di riscossa. Il fascismo ha forni.lo il modo e l'OOCia.Sioneu: n'aula <lù tribunale trasformata in pa!estra di educazione e di propaganda, una lontana Casa del Popdo - nostalgia e rimpianto ai lavoratori italiani scacciali dalle proprie Case del Popolo! - in cui echegg:ano delle parole atle5e. - « E' mia la responsabilità dell'evasione di Filippo Turati! Eg.1i non doveva ref-tarc in Italia l'ostaggio delle camicie nere, ma doYeva raggiungere il mon<.Loper continuarvi la battaglia iu favore deb1a civiltà contro il fascismo. Considero il mio .gesto come il più grande onore della m:a ,ila. Le conseguenze mi sono indifferenti poichè sono com·inlo che la gioventù ilaliana deYe educar::;1 ai'la scuola ciel sacrificio per combattere e ,incere la lolla contro il fasci- ~mo! • - -oSono le parole di Car'o Rossclli. quecJq fioYanc r·cco cli coltlira e di agi.ale7..za,che abbandona b propria cla~--•~ e nel momento del pcrico 10 e del dolore fa causa cornt!nc con !a cla!:se dei discr<"dati. E che ai r1i11dici fa~'Ci:li eslcrcfalli di lai1ta at.! 1lac~a ricorda come sessant'anni or ~0:10 :a sua casa di Pisa abhia ospitalo un altro italiano profugo in palri:1: ri:1seppe Mazzini. Il pugnale del sicario che I rnfi:i..<,'.; il cuore di Giacomo ì\lalleotli, non ne uccise l'anima se es!::arh·i,·e nd'.o i.pirito di questi giovani e se la nuova generazione italiana si appresta - suJJa scorta di tali esempi - a fa:fo. sua per i migliori cle$lini della patria e dell'umanjlà. * * * L'appassionala, commovenl\.'. cioquenza di Filippo Turali a- Bruxelles è la più grande riabiJ1laz:one del nc,- slro popolo diffamalo ed wnilia.lo dinanzi al mondo da cinque a,m1 cri attività e di regime fascista. Se }11;~- solini 5imboleggia tulle le la1·e. Lulk le deficienze, tutte le colpe della nostra razza, Turali ieri a Brnxel!cr, ha rilevalo al mondo le infinite risorse di idea!ismo, di c;ostanza. di civiltà del nostro popolo. Il mondo de,·c sapere che il fascismo non è l'llalia, e nel rnor~do de- ,·c es<:e;r clissipata la Lr·i~lel~genJa che Mu~solini sia .il simbo~o della noslra razza. Esso è una brulla, odiosa parentesi nella vita d'un popolo lormenlalo da funeste eredità del pas;;ato, dominato da una classe; dirigente; che tali ereidilà tulle incarna e riproduce. Ma c'è un'ilalia nuova. l'Italia dei la \'Oratori. figlia di retta del Risorgimento nazionale, come la horghe~ia italiana è Pepigon.e u.!limo dcll'[lalia feudaJe. rrazionaria e c~1Llolica dei secoli scorsi. Malteolti è il simbolo dell' Ilalia nuorn, de11' Tlalia dell'an-e1lire. Questo è il senso dell'appassiònata oraz:one di Filirpo Turali a ·nruxelle~. E nessuno m.eglio di Filippo Turali pote\·a cspr'mere qucslr idee e quesli sentimenti. li rncialismo italiano è diviso anch'esso come il o:;ocialismo internazionale. Metodi e tendenze disparate ci indiriu;ano StJ ca tra le Trade- Unions inglesi ed i sindacati russi • Quel giorno, allorchè !a sacra falange riprenderà la p.ropria marcia ed i propri diritti, sarà l'Italia nuova -- respinta per t,n momento nelle tenebre di un rjpl¾:,ana~1tcMedio-Evo - che riprenderà il suo posto a1 sole della storia; sarà tutto un popolo che ritroverete al vostro fianco nella lotta per la giustizi.a soci~e ! •· L'inaugurazione daml our.menatGo iacomo Malhottl Bruxelles, 11 settembre 1927. Quale preliminare della bella manife5tazion.e di oggi, ieri sera abbiamo an1lo a!!a grande • Maison du Pcup'.c • un numeroso .comizio socialisla, ove parlarono applaudilissimi Ti·e,·cs ed altri oratori francesi e be!gl1i. Slamane 1l cielo è ~curo e pio,·oso. La c·uà sembra ti·i~lf' dc.I ricordo della scomparsa di ~fatteolli, alJa cui memoria oggi sono riYolli molte e molle migliaia di c-illadini di ambo : ~c,,-s: e di ogni angolo le.."ìacqueo. La città è tappezzala di manifcsli col programma dell';naugurazione. Fin da11c prime ore cominciano ad a!T'.tùe ara Cal'"acl<'!Popolo cittadini di lu'.tc l<'·ch..~s·. e rappresentanti di di,·cr,n naziona 1ità; Lulli Ya.J1TI0a r·nr·'.<a cl"i biali<'lli pH entrare nella , ,.._.,.,_11·anen n\ 1 po'11C,.:ggio clell'inau- '·ur:1z·onc d.c' monumento, ma i biglietti sono esau1·iti, e ~:irlevono ('..Ontenlare cl; re3!a rP nelle al lre sale a ~·en!irc. i cli:corsi con l'aJtopar'.antc. Tnfalii al'.e ore Vi 1a :..ala è al con1plctç.: un centinaio di forttmati ~eduli, e circa duecento in piedi, e 'la 1~1anifc." taz· one s· ini7ja col suono commo,·cnte dell'.\dagio du qualuor, che Yiene eseguito con maesli-ia da 1m ,·alenlc quarLC'llo. Indi fra un cornmc,·enle !'.ilcnzio ,·iene scoperto il monumento, pregeyo]e basso1·ilieY0 simboleggianle la libertà., per cui cadd!e il commemoralo, il cui busto è ben scoipito alla base dello stesso, con la cl;citura: ~Iallcolli - 19241927•. Parla per il primo Arlur Hcnder- ~on, presidente dcli' [nlernaziona!C' <)peraia socia'is_la. E~i parla~ lungo. e mollo I iform:sLa, 111 lingua mglese, çhe poi Yiene tradollo in francese cla Loui!'> Piérarcl. Poscia ancora mus11.:afunebre del quartetto, seguita dal secondo oratore, Joseph Yan Roo,broeck, segr~- lario generale del Pnrtito operaio lJe!ga in rrancc~c. e~! in ultimo, semprè i~lcrca!alo dal r1uar1dlo che con le sue note piangenti del Yiolino commuoYc _l'uditorio, parla l'on. Turali. .\nch'<':-so parla in francese, sicanrlendo le parole, quasi per farsi capir<' da un uditorio d'ita!iani che conoscono poco la lingua. Egli fa una felice ciis~crlazione dei f~cismo e delle I risi i condizioni cui allraversa i! popolo italiano :,ollo il peso <l'ella feroce dillalura fascista, augurando alrilalia una prossima era di libertà, chiudendo il ~uo eloquente e commovente di~corso ringraziando il popolo, il partilo operaio ed i socialisti bclghi che hanno con fiera volontà rnluto per i primi ospitare il monuD0u>o iii! Ccmgres.;J d1 Pall'iig~cL:illla F2dcrazio.ne Smda..caile ln~~'l'l.zi.yna•le d~ Arnsterd:mt., ne:i prct'.et3.ri,afo inte.nna~- nale s-iivis.s4?ro ~i<>rni .d"=i;..ià nei ~ua,rd,: del:l'a.Hc~~airn~Lo ohe Il csimdaca1ti ing.lesi ta,we,b.b,-,Jl'o ir,r<\20 nell loro vr~16":.iimc. co~~esso ,n.az:i'onalle, g:ià :/11 iprecendetnza convo:::ato a E1diihnburigo. L'ainsietà ven.irva ud =*ore g,,u,sjli.\fiic-.ata ,d-OQ)O quélil1'.o erct su<-.cClS'soa,! Ce,rugo:~so ,d1 P~i pu cd~pèa d~ .Puree! e Brow1n1 an>gl.esi 1it:Ui e '.clue, e ~l p.r.i!mo!prEis;ldenile e,<d iil1 .s€'.ocmr.ku>no d~i i.eigretasri deLla F. S. ,I. R.:lfare qui tubta '.a !Stca-.iia deil Jic,.ro la.vciri<o€Id ,:l!tti:1~.f,a,mooto m ,seno aili1a. F. S. I. saoreihhe co~a di c~to trop_p,o •lunga e &i d-clVir'ci>be11uba-re :rnppOI ~,o ail ,gio.maJ!e. Sarà suffioien- \e iL :d:,re ohe q,u~tt2 due 'CCIIIl\Pafgi n •t~re - si. nei~ane,nlre oc,priiwmo neLla F.S.t tdiu~ de.ii fl)Lù iimporlairrli, !PW'l<Ìnella dii,rez.iclile, la voira'VaJ1-o e forni'Vano di . sento mano appqg~i e noti T.i.e a;lla 1ln:t2:I1naz.i 1:1:loal1'e sit.-ida-::~re a;~;.sa, favor0ndc cosi ~I suo ~uoc-,, ccn:ro La !F. S. I. d.:i. essi direltla. 11 ~uo.co idhe -dura<va da alllitUJ 'Ve\OJle 5.coperto, ai! Co,n,g<rd3so di Pa,ri ~t ip.-erbecca e 1 per ccP.ipa de~li ,s,liessi P,urcel e 13H,wn. •H prJI110 i:,ronunoiò il .disconso ,di apeirtura ..::r:1mi:J]le!tl'!lente c-~ntrairi-:> a q,wan 10 ~a iill pems-.:.eoroe lo 1 sp1ll"iilode~l'uHido :JJ ,preùien.za, cli>s.ccn;o c:he h~ soib!~ato una v.rolenia ,re,p!r..ca d•i Jc,uh_a,ux, m=- br:-. cielù'nfEcio -i-i ,pr~S.:1d,e11za; ili sec()tl)do, oreden.do ,cli fa,r c~!~po sul co:JJ~r.!-sso, a,d 11n idal!v m,unc.nto levò ,di tru:K:a una lettera, che €1~1:i ,eQn pc-ca cnrre;tlczz;i e senso di r.si:-crnEail:~lità a•.reva t-ratfu~aloJI d.ua fati.i imveoe cl.i faire co!,pc ~n senso fa,yorC'\'">fo •j:,<'1 L ,due proi.a,gon:,;ti, .ne.i congreissw!ii, foc,e:ro co1,po cclm;pleita:menle c,c1ntrar.>0, lè.nlo che a,1la T:'ll:11.ovazio.ne d-:,I Cc-ns~g!io di:re!:tivo e della Pres1i!d~- ,;a Purc{?ll si t?;bbe u.n solo volo. Peiroiò !u esclt1so e da:lla ;:,resi1den2;a e <la,i Cons,~l6o direlLliVo. Brow,n fu i,nvitafo a dMe I,~ d:,mi.ss-ioni da s,egretamio. La Jezione, cc,mc veidia:mo, h1 e,lromamen,te dura, ma, ".liciamoio fr.anca•m.zn'.e, fu alllche necessa.r4!, pe.rohè qui llO'll ci !rovava,mo più d21Va.nbi aid u(-.mJmiche con cnestà g'.usLaJmeink d'!fend~o il loro p€'I!S;ero, ma ad uomi:n; c:he usaivaino d'ogr.i mezzo, anc11c il meno lba,le, J::'llr di i•:>.~a.z-;a,r.;:.!ie s,'.,l!'i:;a,trie deg;lu · a"VVersari d~11a Intcrnaz;i,oa1>aJ:e d:i Annsterdam. Dc-1.::'l; 11 Ca:igresso di Paa-igi, giusfo un mese fa, sorse suhi~o in tubi.i 1'ainsietà d, sa,pere quaile slra:da avrebbero ne~1a'menle ,µeso ile or,ganizza.z:on.i silr.idaca,Ji inglesi, s,e quel la di Mosca o que:Oa di Amstei,dam. La ,nis,posla 'Ci venne dala in questi giorru da1 Congr~sso .naz.io.,ale dclle Tradc UP,ÌOin!5 1enwtc-si :iail 5 s~~tembre e g:cnri ,seog;uenli 1a Edilmburgo. ,111 Com;~li.o generaile aveva presentato a~ Coo.gresso 'llllla circC111,sla,nzialta re!azror.e, 1a qua.le concludeva nol chiedere al Cor.gresso ia compdeta rei tura ddle relazic,ni coi Siooél,{'.,ati russi e ,perciò colila hi.tenna.2;iiona11esmdacale rO!Ss.a con ,ede a Ma:;ca. Nella relazic,ne er::t. det~o ccme l'espe1ù:na ab.b:ia chiairairr.~r.·te d:.mcslrato il'es- &• .re ~mpcGs~b:ile :.i r: •:<S'JUng<:reun accordo q,ualoiasi ira le o;·g°an,izzaz;,c,nj in.~)esi e guei~le rn.ss~, e che !a ragl:,ne di dò va i L~rca'.a ne:2:a cc:ncezicn-e ciiffere.n.le che han;r.o gli 111,gle:sida.i russi rei ri~uarcli al n,<'IV·men!o •,ind:icade. Essi dicono che mentre •fl'l.iinglesi hamno u;1a ccncezione d€,1r.0teraLioa, que 1.~a ntss.a è assoh ..Lisla, cio-è idrt:atcride, e c-1,e,r,-e.·ciò hanno potuto ocuislata1·e ch2 Mo,-.,,e,avucle ave.re' e..;sa •sola i' esci usi vo d ~ri/tlo ;di <lrurP. or<lilll.i ,_ d',riltilve, menlrc le alt,re organizzazioni d~bbono ciecamente ctbbediirc. Aggiur.- c..;Q g e pure La Teùa.71;;1•ne che i:1. e c:nsig~oò. ig-er: e,ral,e <le!lh TTade Uni-:lll!; ion1gili:t-s.i è sl.'.l,:o f:mo aJd era .di 'll.11aeslrei1na lu-lleranza, mia ohe oca croo-e g:'lln'lo, ili momento di ;:,rc.po,rire la rottura, ,defiini't.ilva. [I C004iresso dO'po u,n.;i serra.la di5cll6sic,n.: -ha votato .nel se;,.toote m-0do: Volli ifwvoreivo1liaiH-a .rolttura idei, •raippvrli can Mos,ca 2.500.000. V OJti COllltt'at·i altla rc-m:i:ra <lei :ra•;:q>crli ccn ,Mosca 620.000. La relazi-elllc del! CO'llsi/gli'J gen~!l'a,Je c'he .proiponeva la rottura dei ra.p,porli. ha a,vuto qualsi 2 m1lic.n,i v.l~ voti di. maggioramza. !L'unica .F ooeiraziOlll.e ohe ha vv:ta.to cc,mpa;ta oc1JJ.t,ro 1a ro•ttura è sJta~a quella dci tf.E'!rrciw·ori. La F.z,deri!JZiÌone ,dej milllate<ri, ohe ~i per.l'av,a c:he saor-ebbe ~lata m tesla nel vol:are ccmtro ila reilaaicme del Cons,'1gH:::, ge:n€,ra,le, <Si è m.vece a!S'te.nu11la. Con questo voto a.nohe gli i1 ng,1esi, ult:ma o!'lgamzaziic111e· veramente a ca,raitlere naz.i'C.n.rule:ed ooh~, si' ritiira da Mosca. 1La staim,pa mssa •di quèsli g:ior.nà 'È: molllo c,uitrar.ialla· del risuHaito d~ CCtngireisso ,d,i Bdtlm.huii,go. Essa. si, •a.spetta<va 1 <ii cer.'.o q,uamc:hecosa idi diiveiiso. La Pravda c.rd:le a111-001ra. ohe Qa. ma•g,g:oranz.a iohe ha vota1o ,aJd.E<li:mhur,go ,la riisoiliu:Diicine del Cciru;iiguo ,geaierale lllo.Il raip,preisen.Li, Ja IT'.a~giciraJnza i!!t sen.o ai isiinrgcYSlr1unidaca·ti. e sp€,ra aat1CC1rcahe .cOllltr-0il! tirad ;,mento (>;cÙ!to modo <l,i e.."fPl'ùmersi) si maauife1$1erà ,i::,r.esto una forte cl)ii:,o•sizti•ome tim seno a•i s1ruda.oati. SC<no queste <Slp0ranze un.a ~omna matl Nla( a ,peir CO)Pr.ire ,la raibbi,a d'una beir!fibile soc,nlitt:a subi.La. iMla i russi dov.rebbero armali raIVMlkien.i e caJJ)Ìre che la Jio.ro .taottilca. non :può idaire, fooa-j ,ckllila Rru,ssia,, che soollllilbte &u soonf.i:tit.e. Co,n que.!1lo diJsLaicco del'Jle org.anizmz.1C<ni.sin:daJCalliwngLeisi, da Mosca, mucrre d'una morte poco onoa-at'.a il Com.iialo an,gilo-ru.,,so che Lamie sip.erainze a<veva or~to 1neilile ma•sse, ll1.0IIl ultiuna quella di un prossimo aMVicinam-anto se,gu.it!Jo po:i ciar,la un.ione, de~ia Iartemazioara~e S1JJ'!!dacab Ro~:ba con la Fed.erazioooc <Siin!da;caile hl!le:r.n.az.ionaile dr1 Amstem<la1m. Qu~la Sl;·era,nza ora sl fa mc I lo più fontama; i I Cnmi~ab ~mg,lo-11usso è moxfo. Gi!i .:,rlef:ci di tam L:>cli.saisbro 110n iposse<no essere ri:cer-oart.ic'he iin Purwl e Brown per mertifo 1 d'e,IJ!a lo-ro ~bailllaota iaitt.ica, e nella liit.ernaizicmalle Sirndacale RC1ssa, per iii! suo sistema ,di diit:.atUJra e la ,prc~sa che gl:i ailbri -aibbiamo aid 'llbbid:T1~,e oi'0"..a.m00.!le. Con la sua talttiica ha òafo buon. giuoco all.J'aùa destra della F. S. I. che semi:,re ,i::iù va ra.ffcrza.n<los.i a tullo da,nno deHa corre.n!e di simstra. B. Il matto diPredappio Mussolini In on manicomio, anche trattato coa tatti i riguardi, non costerebbe che 20 o 30 lire al giorno; lasciato In libertà costa miliardi e prepara rovine. (Dal " Becco Giallo ,,) Il deputartomunlsMta rty prigioniero politico Parigi, 13 - ,Dqpo le vivaci prolute degli -elemen,Li dei 1part~l,i dii sinrMn1 il d~pu:ato comi.:n.ista u½arty, che si t!.r0,v,a im prilgione ,per ave-r in.ciiato ,Lrnppe a rufiuta.re obbeidie.nza e che era .sLait-0 soittoposto aJ rngime dei de!li:n.quen,ti comuni, è stato riammesso 1 dail. Coll?itgLio dei mJni..slri ali re.gitme Sjpeciale per i deten'll~i po!J,tici. Ma non è di questo che Le voglio scrivere. Le scrivo per pregarla - se la preghiera è lecita - di dare ordini alla sua stampa, vale a dire a tutta la stampa iraliana, di essere più chiara b di far capire al povero pubblico a che <'lJSadiavolo mira il governo italiano in seno alla Società delle Nazioni. La Società delle Nazioni è quel che è, e io non starò qui a esaTI)inarne le funzioni e l'efficacia per giudicare se è roba che meriti di essere messa da parte come organismo dannoso o frusto; o se debba essere accolta co. me istituzione che va bene cosi come va; o se se si debba {ar credilo nella speranza che gli Stati, grandi e piccoli, per paura della guerra, finiscano per farla funzionare secondo i veri (lnì della pace. Ma, insomma, quando si entra e si resta nella Società delle -Nazioni in qualità di soci, lo si fa perchè si sono accettati e si accettano i principi per cui l'istituzione trova la sua ragion d'essere. E cioè. che i popoli devono adottare dei mezzi pacifici per risolvere Te loro eventuali controversie, e non più la guerra che costa tanto e ha così gravi ripercussioni. Ora, quando ·si tratta delritalia - o meglio del governo italiano - una domanda è necessaria: possiamo sapere, noi poveri cittadini, come diavolo la pensi il suo governo a proposito della Lega delle Nazioni? Che i[ r ascismo sia un regime pa,cifico. Ella non ha proprio l'aria di affermarlo. Ci sono i suoi discorsi piuttosto inf ocat, che attestano in Lei un cervello il quale pensa alla guerra come ad una cosa possibilissima. se non proprio sicura; e anche a breve scadenza. Discorsi che non -sono iroppo originali sia nella forma che nella sostan;;a; Guglielmo II il quale - checché se ne dica - valeva qualche cosa più di Lei, ne faceva di uguali: e tanto disse che un bel giorno non potè più tenersi dal dare i! comando dell'attacco. Come andò a finire, Ella lo sa. Ci pensi, intanto che è in tempo_ Anche perchè, per noi. sarebbe un ben magro conforto coi pesi cli una nuova guerra sulle spalle, quello di sapere lei esule in una qualche villetta della Svizzera. · Che nel campo fascista non spiri aria di pace, ce lo dicono anche i giornali italiani, numerosi si, ma «fatti tutti a sembianza d(un solo•. .'lfonotoni quindi. I diversi giornali italiani irridono alla Società delle Nazioni col tono di chi si sente superiore a mezzucci di questa fatta. B_riand.tu~Lii rappresentanti dei paesi che assisletlero neutri all'ultima gl!-errae ne sentirono tuttavia le gravi conseguenze; iulti i rappresentanti dei p_aesidi recente organizzazione. i quali non domandano che di lavorare in pace per consolidare le proprie fondamenta: [o stesso Chamberlain. pur essendo preoccupalo a non riconoscere troppo apertamente uno stato di cose creato a Versailles con. lro il suo paese: lulti costoro pensa. no _sul serfo a .cer~are una via p,er arr,vare a~ LLn regime di pace e di roll~borazione fra i vari paesi, in cu, ogni querela possa essere risolta con · mezzi pacifici. L'Italia invece ... Ho voluto legge. re altenlamenle. sui giornali, il dì- \C9rso del suo delegato. l'on. SciaToza.per sapere che cosa vuole l' Italia nel consesso di (;inevra. Scialoia Dunque niente PQliiica di pace: niente tentativi per arrivare ad una politica di pace! Per i più, per quanti si occupano all'estero di politica iniernazionale. il patto di mutua assistenza del '24 è ancora là, se anche non ratificato: indicazione della via. llnica. per 1aquale presto o tardi bi.: sognerà avviarsi si .!e vuole che la guerra non sia più. Per il giornali~ sm9 italiano - fedele interprete, el pow· cause, del di Lei governo - quel patto è morto e non) deve più risorgere. Ma perchè? Quando si mira alla pace, si potrà dire che quel patto era prematuro; ma non si può, non ~·i deve dire che esso è da condannare. Chi lo deride considerandolo morto, e s'inalbera contro ogni possibilità di risurrezione, deve - per ogni responsabilità - arrivare alla estrema conseguenza di questo s'Uo alteggiamento, e dire: « L' 1talia non vuol saperne di pace: essa prepara e vuole ]a guerra •· Ma allora, non si va in casa altrut col coltello in tasca, in attesa del momento di agire. Al.lora si dice: «Sigryorsenatore Scialoia, grazie dei vostri abili giri di parole; ma abbiamo deciso di farne a meno. A Ginevra non si va più. E chi c'è, dei nos'tri, -:ene verrà via •. Sarebbe un po' brutale, se vogliamo. Ma sarebbe loqico. Dal momento che la Società delle Nazioni ~ quella ridicola cosa che i giornalisti ci presentano .... Ossequi•. UN ITALIANO. .e . - ·- l'octillOH de,l, [l·[IDIlBtaIlIf aoal Pari li Il vice-console d'Italia. C'onte Carlo Nardini venne ucciso il 12 corr. da un italiano nel suo ufficio nelr Avenue de Villars. con due colpi di rivoltella. L'ucc~ore venne percosso tanto brutailmente dagli impiegati del con- ~olato che all:cora un giorno dopo 11_ suo arresto era impos&ibiU~lo a nspondel'e alle doman<le del giudice inquirente. Il medico chlama.to a visitarlo ha constatato i sin.tomi di commozione cerebrale. {!n s~on<l 1 0 tentativo di interrogat<;>no riuscì assai penoso; il disgraziato nella impOSSiibilità di ri!>pondere fece cenno che poteva scrivere· venne ~nfa~ti al degente conseguati ' un foglio d1 carta ed una matita., ma dopo segnate le sue generalità cadde in letargo. · · . L'uccis<;>re è Lale Ser{~edi Madugno eh_25 anni, nalo a Ceirv1gI110lod. i mestiere cementatore. con; moglie e fi. gli che risiedx:mo in Italia. · Un primo comunicato dell'agen,- z!a_ Havas fa _risa:lire precisamente al rifiuto del. vice-console di vidjmare la d~manda ~er il passaporto ana rnoghe: allo imano che in un momento di esasperazione faceva del Serge_ un'omicida. JJa speculazione della, slamna fascista sul fatto, raggiunge il irrotte,.. sco. Nella perquisizione falla nella stanza dove abitava il Serge non venr~e trovala che .. una cop.ia de da Libertà,, che conteneva nientedimeno •

1 L'AVVENIRE DEL LAVORATORE che un arlico!o contro i Consolaali italiani perchè si rifiutano ,da rinnovare i passaporti agli avversari del r-egirne, cd alcune lettcre de1la moglie. Si &à poi - scrivono - che il Nardini si h·ovava spesso a contatto con dei comunisti, anzi che riceveUe spesso de\ denaro da comunisti stra11ieri, CC'C. ecc. Tra la farsa e la tragedia Uno scrJttore Francese, Jean Rivain, ha ;pubblicato wi libro di esallaziorw d,e/ Marchese de la Tour du PJn, legittim:sta e reazionario del secolo scorso, e, naturalmente l'ha dedicato a Mussolini. Insomma gli speculatori stanno fabbricando il complotto. L'lhllacoloninaord-~ mericana L'Agenzia Paris-Rome comuin.ica I~ cifre esatte +Cl.lper;estiti falli dall'Italia fascista in America. L'impo1iaotc documento ha il pregio di fare conosc~re agli italiani in qu.ale misura sono dirnntali, grazie al f~cismo. dei colo11i che lavorano e soffrono per ~onlo deg~i assassini di Sacco e Vanzetli. PRESTITI DEL GOVERNO E DEI COMUNI :\i1lioni di dollari Dello Stato italiano (concesso alla Banca d'Italia) Del Comune di Milano Del ,Governatorato• di Roma Del Comune di Genova per suo conto Del Comune di Genova per conto del Com. di Bres,cia 100,0 30.0 30,0 4,5 1,0 Totale 16.5,5 A questi bisogna aggiungere i prestiti contralti dalle impre&e indu- . st~~i e agricole e per i lavo1i. puhbhc1, che sommano a 228,2 milioni di dollari e si ha cosi: Allo Stato e ai Comwù Alle imprese privale mil. 165,5 • 228,2 Totalè mii. 393,7 Se poi si aggiungono a quesli 393,7 milioni di dollari, il prestito di 1,4 milioni di lire slerl.w1e.fatto in Inghllterra; il prestito di 3,0 milioni di fiorini fallo in Olanda (questi per ]a SNIA); il prestito di 5.0 rnit!ioni di franchi svizzeri alla• Società Adriatica di elelLTicità, si vede che i pres.liti falli all'estero, ammonlan.o a un totale di sette miliardi e mezzo di lire italiane. Forse che - si domanda 1~AgeJ1zia Paris-Rome - l'America; (che pre- ~ta il 97 per cento di questa somma enorme) ha delle simpatie politiche pel fascismo? Forse che il fascismo ha totalmente aumentalo il pres.ligio deH'Italia al'estero da indurre gli altri paesi a offrJre i loro aiuti all'Italia e rigenerata >? Nemmeno per sogno. Le banche americane che hanno fallo le operazioni hanno chiesto ed ottenuto delle ipoteche sulle imprese industriali e commerciali, sugli immobili e sul materiale. L' interesse e{fettivo di questi prestiti e sempre dall' 8 al 9 per cento. Chi presta non corre alcun rischio, perchè presta con diritto di warrant. Il Becco Giallo ha già spiegalo in che consiste questo diritto. Ogni detentore d'obbligazioni americane ha il diritto di acquistare entro un certo termine (per la Fiat entro 1931) un numero determinalo di azioni della società a un prezzo prestabilito. Se quindi le nostre industrie cadranno, i credi lori americani se ne impossesseranno a poco prezzo, grazie alle ipoteche. Se resisteranno e la loro situazione migliorerà i creditori eserciteranno il diritto di warrant, a,cqu~steranno cioè le azioni delle noslre industrie a un prezzo fissalo quando erano deprez_ zate. E,' la vera e propria messa a.ll'asta dell'Italia (che diventa ne più ne meno di una colon.ia americana) per riuscire a restare al polere il pill possibile. .\ queste condizioni qualunque ?aese rie&ce a ollenere pres;Lili. E pe~ rò i salami in barrca deJ. Guguss di Lugano continueranno a ciamiciare del presligio fascista in America. Un pres~igio al 9 per cento ha.salo su delle ipoteche. Mussolini - dicono i cortigiani del giornalismo ital(ano - fa un disèorso e poi lo traduce in quattro lingue. - Eh? Quando si dice il genio?... Ma coloro i quali sanno che razza di coltura ha Mussolini, non abbqccano all'amo. Dov'è, quand'e che ha potuto imparare tante lingue, in modo da poter far tante volte l' interprete di se stesso? Era un modesto m_aestro, in continua lite con la gram,. matichetta italiana la quale ogni tanto gli giuocava qualche brutto tiro: In Svizzera ha imparato un poco di f r,ancese. E poi? La verità è che Mussolini non sa le quattro lingue if! cui ha presenta_to tradotto il suo discorso. La tradu.zwne fu fatta da altri, ed egli si e preparato a leggerla nelle diverse edizioni. Ecco iutlo. Se avesse lasciato fare a~li interpreti sarebbe stato più serio. Si tratta in sostanza, di uno dei tanti bluff' coi quali si vuole épater le bourgeois. Metodo da parvellUS. Inutili motivi. Sere ur seno ·Mi/ano ha a.ssisbilo aJ/a partenra precipitosa per la provincia, di ca.mi-ar.s carichi di carabinieri e di militi. S1 pc.rlmva di ,torcwi ncidenN provocali da disoccr.cpa,ti a Leg,urrw e nei paesi vicini. Lo stato d'animo della c:itlad.inanra è tale che le notizie più c-airulror:ch,2 si dif- •fondono in un baleno. A dissipare /'rimprcessione. un ct>municafo ,deUa PrefeMura pubblicaito su tutN i (;io.rna.U,annuncia che urra som,r.ossa era scoppiala a Rescaldina per LuLili m-o1iivi. L'arrivo di rir:Jorzi ed una brw.z lotta ridussero alla ragione la pop<>laziont• chi! !.Obi,,fata da tc.rv-i el~men'l,i, si era abband onafa ad inco-n.salt-?maniJ.?s!azioni con/oro rl regime. il podestà loccr!e e la miliria. T+renlacinque opercti sono sialri <Zrn!- stafi e deferit: al Tribur.ale slJeciale. L'ordine ~ risfabilito. · La situazione mie:liora. Il Bolle/tirro deJla Cai:+SoJ. Nazicna.le ciel1l~ A.!ssiL--w-aa::iic,n+i. socca.li reca la seguente sfa/tistka•de1!.a di.soccupazion,e in ltalria: Giu,gn-o 1926, 89.914 disocapalo; se-1tc.mbtre 103.953; rficembre 191,709; marzo 1927, UJ9.646; ~en.o 318.395. La statistica ha la prudenza di ar,NsiarS+i <4 mese ,di eJugn-o. E non parla delle cwdinaia di mieA-iaia di di.<1occ1.1:pati parriali, di operai C'ioè che lavorano qu-afo.tro,Ire ,e Financhie due giorni la setlimt1na! Una circolare infame. E' quella emanata dal Minist€'T'o dttgJ.i Interni circa il fraMamenio da usarSi ai confinati p.olitwi. J,n essa si richiama l'attenricme dei P.re/et!.i sulla lac-ilità con la quale i medic,i ni!{l.S()iano cerfilirofi di malattia <li condwm.ati al confrM. " I Prefetti devono esigere - dice testualmente la c-irco!are - che i cerf,ificali vengano rilasciati solo in ca.si gravi.ssimi ». Ai moribondi, dunque! Si vuole che i confincrti facciano tirtf>i la fine di Antonio Poveromo, morfo ad Ustica senra cure, sul nado giac-iglio di ferra! E per coloro che hann.o la fibra resistente c'è sempre qualche coatto comune, isliigato dalle auforitp fasciste, pronto a vibrare la ,pugrtalata che troncò la gio- . vane esis/enra di Spa.r,laco Stagnet/i. La vendetta. li fascismo nutre il più profondo odio Pf!t coloro che sono riascili a so!frarsi ai suoi anf+i-glivalicando la frontiera. Non potendo colpirli direttamente sloga il proprio spirito +divcmdetta' sui iamigliari rimasti. A.nesti, perquisizioni, boico.tfa,ggro, sahotageio postale, pediruzmentt. In ques!J giorni ha studiato e messo in opera un nuovo sistema di persecuzione: il sequestro -dei socc-orsi inviali dai proscrJt!i ai propri fami}!liari nmasfi in Italia. Le lettere conterumli del denaro sorto sequestrate dalla polizia ( oramai posta e polizia sono una medesima cosa nell'l,falia fascist-0!) ed i ,poveri p.aJrenti bisognosi vengono privati dell'aiuto dei loro cari, oltre ad essere arrestali per aver mantenute relazionj con luorusc:.i! Il denaro cosi soHrailo viene rtaltiralmenfe devoluto al{e. caSse dei Fasci •locali! I trattati fascisti. Un trattato com.rnerciale ,è sfato stJpulabo fra i[ Governo Frucista e lo Yemen. Cosa credete che il Governo Fascista abbia intenzione di .smercia.re nel lontano paese ? I tessuti di Biella e di Schio che si accatastano invenduli nei magazzini? O le automobili dri Agnelli che nesst111O compra? N,i,enf,e di tultociò! A'i termini dell'accordo l'Italia s'impegna a for,nire uUo Ye171,,enarmi e murririoni a prezzii ragionevoli da versarsi in annualità fissale di comune accordo! Lo stile. La retorica fascista cominci.a a ripugnare ai lasci.sU stessi. « Non c'è segretario di FO>Seio che parland-0 d-elle ge.sla dei propri compagni .._ scrive il Popdlio d~fia.lia - no-n le qualifichi come eroiche. Tullo è eruico, solenne, dinamico, rusoluto, austero, imperiiuro, ecc. Ciò è una -sfida aNa veridà ed al buon ~nso ,._ Verissimo, ma .... se togl.iete la r-etorica, co5ll rimane del iascismo ? Delinquenra e brutaJJ.tà. La ret01VC'a è -il ~enfo co.n il qual-e la +d-el~quenra e la bru:t<tlità fasciste si orpell.art-0 dinanr,i al mondo. E rpo'i.... bi.sognerebbe che ll Du~ c-orrwr,ckt,sse l.ui a tagliarsi la ~inp! La verità che si fa strada. La setllmona sco,rs.a ha ®ufo /11<>goa Pariti una +T'iunione wrierJuulo,m,/e di bancmerri pti<r sfud.oare la p<>sSibi/JJà e le mOfci'a}Nàdi tt1t ·,presJit-o ali-e ~u.slr.Ae ledescl'R. PresNdeua -H <Hr~ttore ili t111adelle più ·Biblioteca Gino Bianco grandi Banche d'America, il quale dopo aver espresso il proprio parere Favorevole al prestito, aggiunse: "Ci risulta infatti che i prestiti fatti alla Germania servono realmente al ristabilimento ed all'ì,ncremenfo industriale, a dlfferenza di quel ohe avviene i,n qualche a1tro paese dove vengooo impiegati a rimediare alle iaHe del bilancio d€filo Stato ». E cosi dic~ndo guardava ~l rappreuntante d,i una Banca ita!iana chi! se ne stava mogi,0 i! gli occhi bassi in fondo alla sala. Un precursore. Mussol>ini se perde credJJo Jra gli uomini p-0/Jtioi e firta.nzi'ari, raccoglie allori nei circoli semilef,f.?rari che sognano il riturno dell'umanità alfe .delizie dell'~ cie.n ,régime di prima della Rivolurio~ francese. Il signor l?Jivain nel suo libro racconta qualche episodio della giovinezza di La Tour du Pbn e precisamenJe ,della sua vita di giovane ufficiale nell'esercito di Napdleone III durante la campagna di Lombardia del 1859. « Una vulta al teatro di Cremona, poichè la giover.·tù liberale rappre=tava un lavoro nel quale venivano messi in ridicolo èl Papa e la Duch~a di Parma, La Tour du Prin ed i suo.i compagni passaron-o dalla sala sulla sc0na e dispersero gli attori in presenza di u,n ~enera,le corrumdanie le truppe al quale era riservato un ipalc-o speciale , . La Tour du Pin precursore di Mu,sso1,ini, dunque! Benissimo. Musso/in,; raippresenfa linfafti l'an}i-Risorlfimenfo rital,iano e se rw:n può restaurare ,il palerrìo donrinlo d-ella Duchessa di Parma, si s!orra di ,restaurare quello del Papa. Coerenza di scienzeiati aria diguerra! .\n1diale a credere alla serietà di r~ta ~ente quando cmetle dei giurlizì sul conto degli a,·,·ersari! Una volta i partiti di estrema sjni- ~tra gridavano contro l'emigrazione. • Mei.tre - si diceYa - i nostri figli devono abbandonare la loro patria per andare altrove in cerca di pane, l'Italia <;onta milioni di ellari incolti e mal coltivati. Miglioria.mo le con- . dizioni d'ei nootri terreni e luLti i fig1 i de!Ja nostra Italia trovemnno in, casa di che sfamarsi•- -- Relt.orica ! - commenta rnno alcwu. - Demagogia - aggiungevano altri. Si os&erva,·a che la bon.ifìca dei terreni era impresa hrnga e eno1•memente costosa; che il bilancio deHo Slalo e il bilancio dei privati noru ba- . &laYano per un compilo cosi colo&- sal~; che l'organizzazione di certa ~gricol~ura a base di sjstemi antiquaL1 era_ 1mpos!a ,da un complesso di fatlon su cm 1 uomo aveya un potere assai limjtato. Pretendere di mel~ere in valore terre, improduttive o <llÌ troppo scarso rendimento non pol<'\"!l c~scre altro che il soano di iryliYidui inc?1_11petentie l'argo~nenlo d1 demagoghi mteressati a tener denso il popolo sulle piazze d'Italia per Janc·arlo, in preda al ml!~Conlento, c,mtro l'ordine cosliluilo. Bisognava emigrare. L'emigrante avrebbe invialo i_n!Lalia i suoi risparmi. Quanl<> heHiss1mo oro &arebbe venuto a sistemare le finanze di tante po,·erc f~miSliel Tornando nel suo paese, I em1granle awebbc portato con sè Lanlo da comprarsi un pezzetto di l~t r'.1,Ed ecco la grande azienda che si disgrega; ecco la formazione della pi?c?l~ prop:ie_tà_; ecco la pace per m1gl1a1ae migliaia di fumialie di ]a- ,·011a.tori. 0 Il duello continuò cosi un bel pcz_ zo fra. i demagoghi dell'estrema sinistra e la gente positiva, sena. colta dell'a!lra parte. V~m1e - i1!!-po&lada agitazioni che la d1soccupaz1one cronica rendeva insistenti e qualche volta -violente - la questione della Romagna. L:'1i lavoratori delle campagne trova, 1ano lavor<:>sollanlo nei mesi <ll'est.a{e.E d'im·erno che si fa? Si rnan,!lia anche d'inverno. 0 La genle positiva, seria, colta rispon~cva: < Siete troppi, emigrate!>. . E 1 lavoratori a rispondere: e Non s~a11:o ~roppi,. per<;:-!1èvi sono prov111c1em llalla p:u popolate delle noslre e doYe &ista hene. Non siamo troppi perchè nei mesi d'e!;late noi siamo, Lulli, nece5!?ari ai lav 0 ori cam- ~estri. E non emigriamo perchè sentiamo di aYere sollo i piedi una ferra grassa che, se bonificata e collivata bene, può nutrirci tutti. Fate i la,·ori di bonifica, e così noi per il presente troveremo da laYorare anche nei mesi d'im·erno, per l'avvenire creeremo l'ambiente fayorevole al bene&- sere di lulli •. .\nche quesla - per i professoroni ben pensanti - era rettorica rel1 oricaccia da 33 al pezzo, per ~so e consumo degli agitatori che avevano bisogno <li avere, là, a loro continua disposizione, delle masse malcontente, terreno ollimo per la loro prnpagaoda e anche per i loro guadagni. • • • Malgrado la volontà delle classi lavoratrici, la emigrazione si imponeva. E si emigrò, largamente. Poichè i lav0ratori italiani, sobrii e volonterosi, erano mollo cerca,ti, si pensò alla neces-silà di protegger.li contro il pericolo di sfruttamento d.a parte di speculatori di ogn.i specie. E le organizzazioni favorirono questa politica, contribuirono a perfezionarla, sempre contro il parere deh1a solita gente positiua, seria e colta la quale non, voleva neS3ttn. intervento dello Stato appunto perchè l'emigrazione fosse larga. - Sempre - brontolavano - la solita demagogia. che si caccia dap,- pertutlo! Chi è di più, se ne vada, si arrangi. Lo Stato - a furia +di tutela - finirà per tenersi sulle spalJe tutto l'eccesso della popo~azione ilaliru1a. Ma ecco che - improvvisamente - la musica cambia. 1 &ommi professori ~he, cifre alla mano, dimostravano che da noi c'è troppa gente, che l'emigrazione è come la Yah·ola ]a quale, lasciando uscire l'eccesso di Yapore, impedisce alla caldaia di scoppiare - ·hanno cambiato tonu. Ade:sso - con la stes.- sa aria di genie che la sa lunga ed è essa so1a a r,ape-re come vanno vera- . mente h: cosr - essi dicono: , Ma che ect:esso di popo1azic,nel Anzi: s;amo pochi in confronto ,dli quanti potremmo essere. Abbiamo dei terrene c:he non producono o producono poco, che inYece possono produrre, e molto - purché si facc.iano le bonifiche. Si faranno, rap:damenle, le bonifiche; ma la emigrazione deve essere fermata. I nostri lavora.lori servono per noi, e sono figli dt>ll'Ila1ia che l'llalja ha nutriti, islrnili, prrparali al lavoro: essi sono un capita1e che l'Ilalia non deve perdere. Gli argomenti dei demagoghi dell'Estrema Sinistra! Pna Yolla que:la era ha~sa ,d1,..,rnag_o{!ia:ades~o è ~ci,,nza, è roha pral1ca. E demagoghi siamo ancora e !'"mp•·r noi. perchè - in mancanza <li mrglio - accella·:amo, come una ll"isl<' necr<;silà, il. rimedio dell'emigrazione. Seri e c·oer<'nli quesli graYi profrSsori I Che <'os·è successo? E' n1ccè&so. sempTicemenle, che Mussolini un bel giorno ha. cond.an11alo il principio e l'organizzazione d_e 1l'.em_igrazione. E pqichè gli scienziati, plù o n1eno autentici, ci lenaono, come s.i dice, ad attaccare l'as~o doye vuole il padrone, essi hanno dato un giro di manoveJh al meccanismo del loro cen·ello per farne uscire cifre e affermazioni conformi al Yolere del • duce •. Il quale, a l~uon conto. vuol mellere una diga al libero defluire dell'emigrazione e inlima il crescile et muÌtiplicamini al popa 1o ilaliano. perchè - pensa - quando un popolo denso preme sulle pareti che lo tengono ammas~ato. qualche Yol[a lroYerà una Yia violenta di sfogo, strariperà andrà ad al1agan paesi che saranno nostri: nostri ,dia possedere. Ed è cosl che si spiega 1a contraddizione di un gO\·erno il quale all'interno Yuole che il popolo si addensi, e all'estero grida che il popolo è troppo den&o e che abbisoana di sb?oc.hi. Aria di guerra! Sembriano dei settari, noi che denunciamo all'estero questa tat.tica •dlel fascista. Ma i fatti non padano forse per se stes,si? E.DG. ROV. Una vita eccezionale Il lus&o e il fasto degli antichi Re di Persia sono proverbiali. A Susa e ad Ecbalana, ove sorgeva il trono, il gran Re, invisibile per gli oc.eh.i dei profani, abitava Wla reggia mara vigliosa, circondala da w1 muro risplendente d'oro, d'argento e rfi avorio, con numerosi porlic1, alrì, cavaJlerizze, ,a chjusa con nuu·a e porle di bro,n,zo_La reggia, ollre alle riocJ1ezze che vi erano accumulate, alla mobilia, alle stoffe preziose, conteneva pure <lelle opere d'arte. Fra queste, celebratissime in tutta l'antichità, erano un platano e una vile, entrambi in oro. La v:ite aveva uve ~ smeraldo e di pietre prei:io&e indiane. Ta.nto il platano quanto la v:ite erano opera di Teodoro di Samo, ed erano stati un regalo che un Pizio, ricco al)ilante della Bitinia, aveva fatto a Dario I. Queste due opere d'arte piaqquero tànto al Re, che le fece porre nella propria. camera da letto. Lanzichenecchi :W. giornadie più Lmpo.rLtn,le c:!ell'Ing}i:..1k-rr.a, il «Tt·i1:.as",ed él) giorn.3Je «M:i.nchester G,uait1d,j)a.n,p,.t,.:re iu,glese e di, una oovLa impca-lar1za, vanno pubblicando in GUCsti gte:rni ~mporL:!1!11.1 e docmmcntali M liiccl~i con,Lro éJl regiime fasci.; :a e contro Ja sua sba.Vlasta funanza. Il primo in un ,;uo ,più reoorite art-i!colo h..i defÌGlito ~ fasòsmo come un.a, .verg:,gna d0li!a civi.ltà; ~1 secontlo ooo l!,a f.!ll<!lllZa .,tia,]lia:n'as, ec:011òo come viene amman:i.ta atl ;pubMico ,dai! governo e da.~la staJm1pa. i,t:i.Jiama, è la cosa più falsa che si possa pensare, perd1è :iin rea llà la fim.a:nz;a i:..ai'Eana veirsa. in condii,zi,ooi tris!Jissime, e nO+Jl. è fuori wuogo che presto daccia complet.o forulli,menfo. wn seguito a.Jglfu airtico1i ohe vam.no pubb iilea!nkl.o questi ,due gio.ro.a.li inlt~i. iii governo italiano ha creduto di correre a: ,ripari, fa:can,do ~l~alfare ali « Tti.mes, d..ll'o:1. A. &mi, presiidem!.e idei111'Assoc.:a.zione naz1o.n:alle idegù indus~, ohe gl: indrust:rti;all,i oono ri'oonosoeai,ti al governo Iasc.ista +p0rohè ha risLaai..liito nelle fabhriche ila <lisciplirna, iJl r.:!Spetto aiHe ger.arohie, l'<>a1d.imìe nEJl lla.vo.ro e Ola cieca ubbi+d,:.en:z:a (cosi ,gli ,m,duslriali 'Possono imporre i ~.za-i ape vogliono) . Oltre a.I ,Benni .ci è fat'..o ~nl:erve.ruce rl <l.irettore ,g,emerailie ,dell, Credi t.o ~ per ,di,-re che (la blatnz:a id:ail.iiain.a è floridissima, ed. m Jin-Ù, ecco 1n1e:rvenire •['UTe [a F-eclerazione 'Clclle lbainche, la ~ua:le m un tango teleg~amma al «.Manoh.?.ster G,ua.r. òiam1•, dice che ,le f:inanze id'Ltatlia wno più floride che mai. Ma ii dsue ,giarnailii in,glesi oon!.inuano irrnper;,emti '1!a +pUbM'k:azione dei ilo-r-0 a,rJi:coli contro ili regi,m;e e 1a ifinamza f.alsoi- ,.(a italiaina. Quesbi d,nte.r<venrti di in,dn,i!dui E>d i.stit'\.IJli bte.ressalt,i, a.vr.'.!rnno di cer'..:, r1offorzata la COID,v.i.:nzio,n~ che è pr<>iptuo wro che le co.se iin Ju-Jlia vanno mo.Ho !ùale. I '1'amzichemecoh; 1-tanno ma.a. fo11buna, ~rchè non -possc,no essere .presi in ser~età. • • • E t.amfo ,pe.r cc.mpw:.are quau7.to vanno publbJ..nd.o i due citaltf lfi.o.r.naili in~~i, è di qu~ti g1cmni 1a cQmUJli,cazi-cne della ;.,res~denza delle Camere +di commercio <. 1>a~!a F ranc:a a Be sue asso-.oi+ait.e,ne'hla c;,u~!le comunicazione è detto ohiara1men- :<· or.e ,1e Camere <li commz,rcio devooo d:i.~ suh'to avviso a: hro associali (inèus~ri+a,li,ccmmer~Ja.nt.i, im,po.rtart,o-ri ed e- ,~po.rlat.cri) y€1"chè far...ci,a.no in modo di 1 ·,:irare ,il più in fu-ett.a ohe è lo::--0 1p0+ssi.- bile. i credi:ti ohe hanno verso i olier.iL.i :•.~",fani,e pe,- l'av.ven,ire <li essere ben g1 Jl.rc:!6n,ghiad aprire coi clier,ti it::dia.ni niuo'Vi credi Ili. Ques!.a coon.unicazione ndll è roba che vcn,_ga Id.ai ;pros-..--rittii!La.Jiani. E<l af1.ùora, ,r...sa c'è e cosa su.oc<l1de nell!I?. poliu:a e neli',a finanza .:i~alri.an3.C? he sia.no ani•vate finalmente al completo fallimento? Non pollrebbe essere diversame!lte qu:un.do 51 p,ens1 che in I:.a!li.a ogn.u.no che ~ia d.-,! ?.iù basso al p~ù alto pos~o di ccrna.;tdo, :nan.gu .a se; ~ma=. Guardale r.il COllllll, Clruuci, J.'ucmo di fiducia di +Mussolini, bast.c,nato recenten1;:mb2 daille squadre d.:! Gia.mp3.Cl!.i.Nel 1920 era senza un sc,ldo, r-,ra Ilo ,trciv;iamo mi!i.oru.u-io. Ecco come essi auivan".l, nudi aiLa meta ..... * * • li sindaco di rew York, oh.? sta facendo con la sua dolce metà il giro del -,,o-n+do,viene rf.:cevu:,,o in ogni 01tla vvc arriva come un articolo di grande rarit:i. .\ Venezia iutti i cagno-ni del [asci~mo gli si sono faitli ,dinlc-r.no e il'hann0 mrcui- ,o cr.n 11J1.ch:+ni, salam.;.Uocoh~ e b~,~:nat:i Ad un b.lltchetLo off<,r~o dal µ1;,è.esL'i di '/enczia (ostrega che maschera el xe el cCtnLe Orsi!), <loi;o di a.vere cli-gento un <b.ilomelrlco d±scorso del! •p.:i,des!;l,egli in poohe parale g1i rispose che eg-li a.m:.1. gli ;· ruliaoj e oh~ ~!li. iita•lilaini ha.inno ,dollc grandi doti e che e_gfi sarebbe del pa.1·cre e'i abcUire o,gni r.eslr~z.iCl!l.peer. la 0;n.1gra2iOlllc i~tiana verso la repubblica S~dta, Queslc ,diohlaraz,1caii ncm halll.Ilo saddi- ~fatito i iµresenlci. Essi s-i as,pebkwaino ohP. il sindaco di New York avesse d~tto che le casse degli Stati Uniti si sarebbero ancora aperte e che il goverao italiano avrebbe potuto ancora attingere oro, non imporla se · straniero, purchc si possa campà. !Ma il sim.clatcon.ewioa-kese &iu su queslo Lema est.remamemi~ abbo:toJJaito. I baa1ohettamti sono usciiti <laJll'Hote.1 Daniedli mo,gi magi. • • • Q.i ita!lhwi, isecondo quanto ri+fer..sce la .slrum+pai.J:.a,ham.aWtta f.usoi-sta, SOlllO in questi giorni an:dlito oont.endi_ E sapcle ii! perohè? V~ è ll'OO!l'lememocli.e in v~ta un ma lri.monio ttra il ipron.cipe A:rr;edeo Umberto, duca delle Puglie e la pnncipess:i Ainna <li Fra.ncia illl ~anzamen.to uff.i.ci,a,le è avven,uto jq 4 s,e,lt.embre a San Rosso.re, e ,se iLa paglia fian-à +m.aitura.r~ ile 111.e'Spdle,p, resbo avremo i.l mat.r+miocnio.E cosi la Casa Sa,- vom va a!d imparen'l:aih,sa; CO!ll il· ,duoa di Gu.isa, non .amico delila F,ra+noi.a (l'epubbli(cana. 1Ma gJ.i 'iltaiu.aati non possono esse.re m festa, c0tm.e riferisx:e '}a ba!Lc:!raoca· dlcllLa ~I aro,pa iit31litaina. • • • L',cO.kl, ,Gitory~, che vo+.lleivfa .re lai trave1Tsa.tia da New YO!"k a Roma, è oaiduto 1 n n:.+are dopo 14 .ere di voLo e t.utic aaiciò -perdulo. Non Folleva essere id&versa,- menle. G-li .iwiatori a,vevain-0 ri.cevmo, ,:rima. di p:a(l'Ge, la ben,e,dJzi:one del Pap.:. oo 1lll Wle,g:riaimma, di Mrusscili.ni. !Essi a,.rebbero <l.ovuto des1stere .d:ail 1oro a.r'di• 1!·.enio qualnd.o ha.nno 1Tiioevtrlo ciò. Essi co;v~-varnc :Ja.lJ)0Te ohe le pernacchie sca,.-0 eccelli di m<lllatugurio, secoodo una. ,vooc.h!a. Ieg.genda, Ramno wo.1utto 1)él,l'UTe ei<Ì l.:•!l'motrovalo ta mcrte. ••• 11 gen-erale Ga2da, caipo d~ fasci!smo c.e-0os!O'Vaccod, eve esse:re nato soli.o una cattiva ,sllaJ,l,a, N= riesce aid a.rnhroccairn.e una. P rimai l' espullsione da.li' esercito, poi un CUIDIUil.lO di aiccuse di ogr..i s◊'l'la, ed ora lo .ooiog,limento de!iinitirvo, 'd'OTrun.e ~ govel'II,(), de.Ll'or,g~zazione fascista detra Cecoslo.vaochia, .deL!la quall(I i.1gemeraJ:e G.-ii/da ne era ill caqx>. P<W0111110I .E~i era ansio.:;o di -poter fa,. re qualche servigio al suo amico d'Italia, ma 1110a1 ci è riluscito. Una volta tanto la ciambella pare clie 6'i.a sorlb senza buco. All'ombdreal littorio L'arreato del segretarlo del , .. scio di Lione. 11 6 oorr. veniva arrestato a Lfone, dietro denuncia del direttore del Ba,xo d,i Rom.a, Mario Scribante, segretario di quel fascio. Lo Scribante aveva fabbricato un falso chèque di 40,000 franchi a nome di un c~ente della Banca. ri.scuater.done l'importo. Scoperta la truffa il falsario venne denunciato. Il fatto in sè stesso non meriterebbe speciale men21ione se ' l'an-esut.o noo fesse stato l'uomo di fiducia del console, l'occhio di Roma, uno di quei bas. si arnesi del fascismo che vengon<1 mandati all'estero al servizio dei con soli per operazioni di spionagg:o m mezzo agli emigranti, per perseguitare i profughi politici, per fabbrica.re attntati, ecc. Lo wibante. tanto pec dare 1 apparenza che avesse un imp1eg,,, [.- gcrava fra gli impiegati del Banco di Roma con uno stipendio di fr. 1000, abbenchè non sia mai stato visto lavora-- re in ufficio. Cominciò a, far... brutta mostra di sè .nello sciopero bancario nell'anno scorso. Costui t.veva reso c!ei particolari servizi ai banchieri, procurando loro del nuovo ,personale, allo ..copo di spezzare la resislenz,1 de: scioperanti. Espulso da.ila F~ancia come ~iu.Jè3irabJe,. e ricondotto alla frontiera italiana, con l'aiuto del console ha potilo far ritorno a Lione. Quivi il console doveva fonda.re :I fascio; a quale persona più degna avrebbe potuto affidarne l'incarico"'! E la ripugnante f.igura dell'agente provocai.ore, valendosi dell'amicizia e della vrotezione del console verine cost acquistando imporlanza. La sua qualità <li... occhio di Roma e di spia agli ordini del console, per la facilità oon la quale poteva rovinare un galantuomo, ne fece un uomo temulo. Con le sue provocazioni arrivò sin:> a prendersi, in una certa occasior>(?, una santissima legnata sulla tesla, ma \l provocatore è riuscito nel suo scopo pcrchè parecchi antifascisti furono ai:reshli od espulsi e per tale splendida operazione il farabutto recevette lodi ed incoraggiamenti da. Roma. Poteva dunque un'anormale di quel \ calibro, in mezzo a tante lodi ed a ta1.- li incoraggiamenti, sentendosi sorrello 1 da cosi alte protezioni, limitare la -.ua attività a fare semplicemente il -:rumiro, la spia, l'agente provoct<>re ed il segretario del fascio? E no, oerlameu!.c; un campo ben v~ di attività eri aperto al suo spirito d'iniziativa e divenne ... truffatore e ladro. Scribante con la scusa di evitare incomodo ad un cliente del Banco di Roma si offre d'incassare per suo coni.o un assJegno di 2000 fr. trattenend:)si. si capisce, l'imporlo. Ma se questa appropriazione indebi:ta venne denunciata, qu.ant.i aJlri fatti del genere ven)tono tenuti nascosti da.i danneggiali stessi i)er non inimicarsi il consolato, La stampa francese stessa si mostra meraVligliata delil'esita.zione che manifestano i truffati nel dienunci.are quan.to avvenne ai loro danni. Intanto il console ed il Fascio corrono ai ripari, ed un., tiipo di dubbia iamai corre in giro per Lione a tacitare i truffati, e noi, na4uralmente n.on siamo tanlo ~enui da chiedere chi pagai Un fatto però ai lascia perplessi e ci obbliga a pensare per quale ~trana infrazione alle consuetudini del fascismo, {quel direttore di Banca, che è pure fascista, abbia denuncialo ia truffa Attendiamo da un'ulteriore svolgimento dei faitti la spi.egaz,ione del rebus. Non facciamo commenti ma non vogliamo però priVW"e ,i nostri lettori dal ria• cere <Li far conoscere almeno di nome quel... tanto con:sole amico e protelbre della spia, truffatore, ladro, segrel:lrio del fascio, ecc. Questo signore adunque - il console non il ladro - è il marchese De Co: stantin, De Chateauneuf, ex console a Lione e che recentemente per merr..i speciali (? 11) è stato promosso e lrttsferito a GineV'l"a.

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