L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 32 - 6 agosot 1927

ANNO XXXI. (A. P.) IUìll. 32. IBLEFONO 4475 - Cooto-~ N. VIJI-3646. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA rFALIANO NELLA SVJZZEM ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA ffi1R L'ANNO 1926: REDAZIONE: I anno, fr. 6.-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi k. 1.50 • L'Avvenire de[ Lavoratore , Zur~ PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 16; 6 mai fr. 8; 3 mesi, lr. 2,50. Tempo è di muovere alla iscossa! ... una magistratura che giudica serondr il desiderio di chi può togfii.ere il rane ai giudici; di fronte a certi sistemi spicci a . clii i Fascisti possono ricorrere confru Il popolo ilaliano e la massa &gli emigrali hanno accollo il manifesto della Concenlrazionc con. ttn'espressione di solliev9. La parola è fmaJmente giunta e se ttna critica al documento è lecita, quesla. riguarda la tardività del gesto. L'Italia è in! fermen.Lo. Le classi possidenli, respon5abili del regime fascista, ·so11,otravagliale da una cris.'i economica conseguenza dirella dPlla polilica del fascismo. L'Italia ]aYoralrice è in riYolla. Rìvolla degli spi1ili dopo un. lungo pcriodlo di rassegnazione e di terrore. Solto l'assillo della di5occupaz'ione e della fame le masse opéaie e contadine si stanno riavendo della dura sconfitta del '22. ~ Il fascismo è forte perchè tioi siamo deboli; il fascismo è in piedi perohè noi siamo in ginocchio. I Lrecentomila me_rcenari della. Milizia premono sul peUo del popolo lavoratore. perchè iJ popolo non ha fiducia di sè e ·dlella ~ua forza>. E' l'appello. ali' insurrezione. Al- gli avversari più in vista - esso il popol'insurrez.ione degli spiriti prima, dei lo, avrebbe la peggio. mu5coli po,i. Una cappa di piombo Niente rivolta quindi, se le piace. sigrava da tre anni sull'Italia. Un/al- gnor Commendatore. Ma ar?"he niente mosfera di rassegnazione all'onnipo- consenso, niente Fascismo di!c,gunl<>n, ien• tc·uza della forza avversa - il fasci- te entusiasmi per ogni ch.acchieratn trasmo - tarpa le ali alla risèossa. Gli volgente d~ questo o di quel duc1110.Al ullimi mesi hanno squarcialo l'oriz- contra11:o, ma/conéer.fo che guadagna folzonte: , Si può osare!;, questa è la ti i celi, che prorompe pe,- ora in bronnnova coscienza degli italiani. folate, che cova sotto e esns,:era il duce Si deYc 05arc! •, queslo è il senso e il suo grasso staio maggiore, perchè dell'ar}l)ello della Conccnlrazionc. questo è lo sbocco della politica fascista Osare lutti i minuti e lnllc le ore. e non si sta a cavallo se non ~icorrenL'insurrczione moderna non è lo do alla violenza sempre pitì feroce. Il ~-~alo di un mallino di collera: è la duce non manca - ho, 11,;,! - di !iulo: cacoscienza di lUl dovere e di un diril- pisce bene, lui, che così 1101s1i può andare avanti in eterno; che questo è il la/lito radicala nelle profonclità dell'in- mento dell'opera sua. Ne è-, quindi, vo/- clividuo e delle classi. fa a volta, avviNto e irrita!., Ma non si E.ssa s'esprime nel rifiuto quoti- i'orna più indietro quando si " infilata la ctia·no al più inlenso sfrullamcnlo via della dittatura violenta: ogni giro· di che il privilegio e la ditlalura esigo- vite strappa un gemiio a/ popolo tort11no; nell'esercizio - costi quel che rato; perchè il gen!ito si taccia non ,·~ co5li - d'ci clirilli dell'individuo alla più che girare ancora la v:te ... e il gemidifc~a personale, alle proprie opini0- tu si eleva più straziante, più spietato. ni, al proprio elevamento malctialc li duce s'accanisce sull'ordini! di tor/tira e morale. E' queslo stato d'animo, e il gemito sale alle stelle e rintrona .~:- questa volonlà cosciente, affinale nistramente nel fondo dell'amifl@ .m'J. nelle ballaglie quotidiane, nelle per- E lei, commendatore? Ella ria giarriasc-cuzioni continue, che ad un dato lista Fedele al suo alto rorr,pifo, da ~ii;rmomenlo s'urlano nel conflitto deci- nalista obbietf-ivo - dovrebb.? dire tutto sivo. questo. Ma no. chè tuito questo è, vietuto. I AMMINISTRAZIONE: r.~m1mi:,sione Esecutiva del P. S. I. PREZZI DELLE INSERZIONI· ?-er 1rac;., 9 ~o di linea (largh~~a ima colonn_a). :io Cmt Per réclame ccmtmua.l.a, prez.zi eia OOIIV'Cnirsi Zurigo, Militarslrasse 36 benedizioni ogni momento. E che benedizioni! L'industriai languisce? MJca ve• ro: tutto va come nell'Eldorado panglossiano. L'agricoltura soffre di ?in(I c,isi che ne arresta lo sviluppo. Ma che storie! Guardate Mussolini che nel suo podere, semina, Falcia, ara...! Che meraviglia! Gli operai stanno rr:a!e? Ma stanno mèg/iio di prirr,a del fascismo! La cr'- si, insorr,m,a, r.on esiste. .... Mi viene in mente un ancdd 1/rJ. Dove l'ho letto? Ma; vc:tta/apesca! MCI l'ho /elfo. In Russia si moriva di colera ai tempi di Alessandro Il, mi pare. Il popolo sulle piazze si agitava. L'l zar irderviene, intima al popolo di inginncchiarsi, proclama che il colera non esiste più, che non deve più esistere, e guai a chi ne parla! li popolo si prosternò, ringraziò, non nominò più •il colera .... e conéinuo' a morire. Cosi avviene ora per la crisi, N 01i e- $Ìste, non deve esistere, gud.i a chi ne porla! Ma il popolo italiano non è, ahimè!, come il popolo russo d'un tempo: non s'inginocch.ia più, non ringratia clii lo obbliga ad ignorare i suoi mali, no'1 li ignora sopratutto - e segna, e atf"nde l'ora delta riscossa. Lei, però, dica che lutto va bene. Se no, lo stipendio cessa e, in cambio, e' è magari uno scoglio laggiù, in mezzo al mare .... Con molto compianto, se non con molla stima. UN ITALIANO. -oTra la farsae la tragedia ,, Il processo d, Imola. • Se si prote~ ,sial,i[,i;re una graduatonia delle inlamie giudi:,;iarie che il Tribunale special.e fascista va compiendo, la senfenz<c dei proc.essafi di [mola terN!bbe cefltamente il pnimo iposto. N o,n per la gravità d-e/Je ce>n:danne,ma per l'offesa arrecala ad ogni più elementare pr,mcipJo giurid,ico. Una ve-rd.wiadi operai, dei qua'iri. d,ieci già a,pparten<!'l'lti al partito comunista, cinque al nost,r,o parJifo, due al p'artito repubblicano, sono stCI!i con:dc.nnati a pene voria,11/idai dodic-i ai dieci c:niri per l'~ppG'l'f.ertenza,ai rispeitiui 11xrrl<iilni url'a e.poca precedente ol.Jo scioglimento de-i po,,JJ,f,i stessi! Sarebbe come iprocessa,re Mussolini, Bianchi, Balbo per N !atto di aver appartenuto in passato a par.filii sovve,r-sivi e di c:ver incitato il prole/(N'Ìaio italiano crlla rivolta! Il Tribunale !a,sc,ista di Roma è indubbiamente il Tiribunale deNe vendeit,e del regime. Ma non ha .nè la linea nè ,/a coerenra dii lN1 T~iburw/e rivoluzionario. Esso rassomiglia ,piul.fosto ad un Co,nsiglio di banda brigantesca incanica!/o di d,iffondere il terrore neUe infelici borgate so-tlop,osle ,al pro.pr.io raggio d'a~ìone. tragica situariorre ecpnomica itala'ana si sta provvisoriamente riso[~ndo nel mod,o 1più /,c,gico dal punJo di vis41 capJJa. /istico. In un abbassamento del tenore dii viJa d,el popolo <italiano. L'oligarchia •industriale ed agraria uscirà per qualche tempo dall'incubo in cwi !/'ave-va prec,i,pita.ta la poli1lica dii iPTe- ' sli1gio del regime, ed i consuma.tori ila- · uar.i affonderanno ancora maggiormente nella miseria ·e ne/l'abbiezione. Ma ciò è n<!llafogica del ref:ime, come è nella logica d,egl,i avvenimenti che /a riscossa e la salvezza debbairro venire daU,e classi ,s,acrilicate ed oppress,e e da esse sole. Tutlo il resto è sogno quando r.w, è inganno. Lapauradelproletariato. Il duce ha annuncialo iuna nuova ba/taglia: quzl!a per 1'a «rull'a1izzai..i.oine,, d' 1tafi;a, U'lt decref/.o è già in istudio per os!acofare lo sviluppo iind,u.st,r,ialedel paere. Non•,più nuouii stab[•imenfti occu,pa.nti uJ1 numero· maggiore ,di trenta Oipl!'T'ai. Questa è la n.uo,·a psicologia ohe si sla formando nelle masse popolari ilaliane. I recenti episodi di rivolta che caratterizzano la siluazionc italiana di questi giorni ne sono l'indice. Ci si ribella nell'officina, nella piazza, nelle espressioni della 5taimpa clandestina. Contro il terrore squadrista si oppone la violenza della folla. n tenore giu!dliziario lascia indi!Terent i gli in~ividui: la galera appare come una liberazione a1l'~pprossimarsi dei rigori del sesto 111verno fasci5ta. Il manifcslo della Concentrazione Mal conter.to? Ma che! Il _o,;,polo è tutto giunge a proposito: esso sanziona col duce, e gli manda - ma sicuro! - tm rinnovalo slalo d'animo delle -----=========================----- La lottadi classe. La Jo-tta di classe riprende dovunque i,n Italia ,i,n Forme tunwU11ose e violenti corr.e si conviene a.d una fCTTzatro-p,po a lungo compressa. Alludiamo alla /ot,fa d,i classe operaia, chè la lotta di classe cc11dotfa daNa borghesi-a non ha mai cessato nel nostro pae-5{!,li fascismo è pr-~cisamenie lo sviluppo cinico e violenio della loti/a di classe· del/::: borghesia ita- /iar..a. Il fa<sci.smoodi'a le grorrdi ci<ttà in cui il mang<.•Mllo ha un'ellicacia rrelaUva. Esrn non ha ancora 1'i,so/fo il probl-ema di porre un ,r.,an,ga,nellososp~o sulla, /«;lo d'ogni oiper<tio. Il pnoletarialo indusf,',iale tiii è irriducibilmente TU?mico, e gli ingrcma,ggi ,po11'izieschidel regime .non rkscono a controllare le masse operaie delle grw;,di città. Più faci/ie i1wece è il confrollo e la dominaz,i.oTU!dei piccoli cenJri rurali. Viva la campagna, dunque! In questa situazione occo1Tc,·a una parola autorevole, espressione delle forze politiche, stoiiche dell'opposizione antifascista, che desse un inclirizzo. un.a mèta alla in~offercnza, alla rivolta popolare. , In piedi per la difesa del/ç,. vostra dignità e del vostro yane! In piedi per la dife.c:a dei percossi. dei perseguitali. dei carcerali. dei deportati! In piedi per la carità di voi e dell' Italia! La parola d'ordine è: VIA IL FASCISMO! Il grido di raccolta è: V/VA LA LJBERTA'! >. Ed infine: • Che uale gemere _in solil!-1diQe sopra la libertà perduta? Vale 1n.<;orgere comba/LC're. con una in{les<;ibile volonta di vincere Alla lotta! IL· NODO SCORSOIO f.. 10N SI SCIOGLIE DA SE' SOLO ... >. folle italiane ed addita loro la mèla immediata. L'enlu5iasmo con cui è slalo accolto le voci plaudenti dli risposta che Jà ch~usa barriera dell~ Alpi non è riu5?-t~ a contenere, ~ assicurano cJ1e 1 esito della ballagl1a non sarà dubpio. Non era la forza del fascismo ohe spa\'enta,·a: era la delJolezza _di un proletariato sconrfìlto, demoralizzalo, disorientalo. [) prolelarialo l'ipren<le in quesLi giomi co'>cienza di sè stesso. della propr:a forza, do'la sua m1ss1one. .\ lui è giunlo un richiamo chiaro e preciso. La_bal_l~~lia è quindi i1~- gaggiala, negli sp1r1l1, nelle vol?nla. Basterà che essa esca dWle coscienze e si tradu-ca nelle cose. , li f riscismo è in pi<'di perchè noi ,,;iamo in ginocchio! . Quc~la è l::i.\'erilà che balle in qucsli giorni alle po1~l~d~lle_ cas_e rlr~c.Jale clt'i la\'on1lon 1taham um1fiali, aJTamali, disoccupati! Insomma, la va bene! (Lettera aperta,.ad an giornalista qualunque d'Italia) Egreg.lo Signore, creda pure che io - povero scriftorello scalcinato e scalcagr.aio - no1t invidio Lei, scrittore celebre, se non proprio -valente, lautamente pagato i!, 11atural:nenle commendatore. Percl:è io scrivo libera:-,:,ent~ quello che penso, quello che il cervello e i miei occhi percepis-:uno, quel/ J - si può dire - che foce::, C;>n rr.a110.Facile scril'"' e cosi per il pu:,';.i-,J che deve leggere. Ma lei! Prima di fu/ 1c, deve fare ogni mattina un attento, rigoro,w esame per stabilere quello che paoJ piace,·e a/ duce e che quindi bisogna scrivere, e quello che gli può far dispia,('""! e che quindi bisogna assolutamen/? tacere. Vero che ci sono, per questo, le indicazioni-Falsariga del prefetto il quale e: sua o•J/ta ha sentito le intenzioni di Pn!azz,;, Chigi; ma per quanto sia, un PN!dlo non. arrivo. a Fissare limiti a tutti gli argome11ti. E ci può essere - accidenti! - q11a/,:he resto del/a vecchia mentalità giornalistica il quale può indurre in fontaziom.! di di1e le cose propro come ,;/anrw Il che -nhibò - non sta bene. Che pena deve esse- .re la sua, commendatore, ogni Jolta che deve prendere la penna in rriam•! Per eserr.,pio, ora c'è la ui;;i .... Sa Lei, commendatore, --:he cos'è> una crisi, Una volta Io sapepa benP.. Ad esso la memoria le si è alqur1ntn otte'lebrafa e Forse la parola crisi J sparita dal suo vocabolario mentale. 'i ogliamc, provare a definirla questa brutta p~rola? Cosi, in modo oggettivo, ::o::i:, si la coi ragazzi? Ecco: vuol dire che h ·,a male in Ila• lia. I padroni delle indw;fri.! si lag:zan,; perchè non vendono più mere,, come un tempo, e perchè' - non potendo chiudere de/inii;vamenle le Fabbriche - devono fa_ , e due cose che non vann,,: prndl!rrc>per il magazzeno senza sapere che cosa sarà di questa roba prodotta; ridu, re il persona/e e le giornate di /aoon. Crisi di produzione da un11 parte; cl=- soccupazione dall'altra. lnta11fo gi1 ef/elti vengono in scadenza; le Banche, a corto di circolante, sono diflici/1 ad acc,;rdare rinvii di pagamenti; il de biio .:,;,ntratto quando la lira valeva po:o, ora che la /ira è salita, è cumen!w .,. Delizie, come Lei vede, che alli~ian > /'ambit?r:te industria/e. Scusi, quanti erano, e qucrnti sono gli operai della FIAT, la prima fabbrica di ,!uio~nobiii d'Italia e forse d'Europa? Non meglio stanno gli agrico//o,i. Debili che scadono, aumentati di valar1: per la rivalutazione della lira; prodolli che diminuiscono di prezzo e che trovan::, scarsi compratori; spavento del domrini - e simili gioie. Almeno stessero bene ili operai. Ma no! Gli operai risentono per primi, e in ogni senso, le conseguenze della cri.~1 - Disoccupazione in aurr.,e.1/0; pap_he che calano; costo della vita che diminuisce di uno quando la paga diminuisce di dieci; miseria - dunque - crescente ... e por te chiuse per l'estero. Tuffo questo lo si dice, lo si sa dappertutto. Non e' è più in lta{a chi non se ne lagni. Dicono anche che qun e iù le lagnanze hanno preso Forme più vivaci? Sarà vero? Non sarà vero? Io non lo posso affermare. Posso affermare però che, se niente è av•, muto quesfo non significa che il popolo s:a cor,tenlo. Il popolo è assai ma/conlenlo e, -~•• il <luce g/1 facesse la cortesia di levarsi dagli i/a. li piedi, darebbe in escandescenze per /a grande gioia. Non si ribella • data che rarlla proprio sia avven'J!r. - perchè, caspita, capisce che di Ironie a una milizia ben nutrita e ben armata; di lron/2 ad 1 l1otecaGino Bianco Baldaninzcaimiciata Quel coglione atrofizzalo che risponde al nome diel comm. Baratelli di mestiere avvocato militare al Tribunale speciale, f a:rebbe ridere anche i sorci se non ci fosse di mezzo il dramma che sta vivendo un povero ragazzo n-on ancora ventenne - certo Mario Chiassone - reo di esesser. i trovato in New York vicino a persone che del fascismo e di tutta la malavita incimiciala se ne stra{... regano un c... avolo. Questo coleottero di aYYocalo in uni{ orme nel chiudere la sua requisitoria contro il Chi1JSSone nella quale - data la minore età dell'imputalo - ha chiesto ben DODICI ANNI. SEI MESI E DODICI GIORNI DI RECLUSIONE E TRE ANNI DI SORVEGLIANZA SPECIALE ha rivolto ai suoi degni colleghi del Tribunale le seguenti testuali parole: t la notizia della vostra sentenza, vada fuori d'Jlalia, e sia conosciuta doYunquc batte cuore d'italiano, e senta ciascuno un rinno\'alo orgoEeilo. una rinno,·ala fierezza. Sia 1a rnslra $entem:a. [uor~ rlei confini dda Palria, rnònilo ~o1ennc ni figli degeneri che la Gran :\fadrc hanno 1 innegato ron grande Yillà. Sentano e'· i. ~1llr::iYer:"odi essa, se non lo scnlono allra,·crso l'animo loro, di quanlo e quale cli~prczzo siano circondali da Lutto il povolo italiano•· Pe::.zo di carogHa quel comm. Baratelli che parla di viltà in riguardo dì chi lutto ha clonato alla causa della Libertà. Porla di viltà in riguardo cli tanti generosi proprio uno dei gallonati ·eh<',eia circa ottant'anni. hanno dato propa di inaudita vigliaccheria <' che do Novara ad Adua, da Custoza a r:aporetto. da Aspromonte alla famoso marcia '.U Homa sono stati sempre vigliacchi. ' Ah. no. comnt. Barate/li. uoi siete. .<;i, comandalo di dispensare secoli di carcer<' a nobili crea'ture eh<' non vogliono piegare il capo sollo il giogo del pit'i iniquo deq/i uomini - s<> nomo può chiamcll'si la belva fratricida - ma non ave/e il diritto di in- "rTllar<' roloro eh<' sacrificando i piil cari e santi a[T<'lfi e dispr<'::.:ando rirch<'::ze C'd onori follano per la arancl<'::.:o v<'ra <' la Lib<>rfà d<'lla Patria. nuanlo poi ul dispr<'z::.o che il popolo ilaliaHo circonda ; fuorusciti. ,non ne pcn·liamo. comm. Baratelli'. p<>rclu" è Pero eh<' ci sono d<'i dispre:..zali. degli odiali e dei maledelli. ma qu<'sli sono appunto quelli eh<' D11c<' M11ssoli11i. della nostra po,/era Italia. n<' hanno fallo un bord<>llo di ladri, di l<'noni <' di pro(ìflafori d1<> le s11chiano le purnlenli piaqh<' da <'-"SÌstC'ssi aperte/e. Tra q1w,;.ii maledetti, sig. comm. Rnraf<'lli, ri si<'f<>anche voi. Flc. Effetti del caldo Al Gugu..ss di Lugano si è sviluppalo il conlagio. · Dopo di avere 5eritto quel capolavoro che sono i Dodici spunti estivi, Orazio Laorca ha pensato fosse pruicl~nte - per lui e i suoi camerali - andare a prendere un po' cli fresco sulle monl¾an.e del Ticino. Troppo lardi però! La malattia l'aveva già allaccal_a al resto della redazione. Infatti Aurelio Garobbio questa settimana vuole l'Asia, come dire: la luna nel pozzo. Sentilelo: • , La terra più lontana sarà la nostra terra di domani. La razza in&uperala è piena di cominoiamenlo. • .Il primqto in Europa si disputerà in Asia • -· disse Oriani. Dopo esserci afTennali nell'Africa, disputeremo nella millenaria Asia il primato -della civiltà. Bisogna a1·dire: non· uno contro cento, ma uno contro mille. Poichè il bisogno imperioso di apportare la civiltà ci anima, ed il Dio di Roma ci assiste, il Falo per noi ollimo &pfra. Ogni tentativo è certezza di esito. Nessun dubbio ci colga, nessun evento ci faccia deflettere, nessuna vicissituclinc triste ci accasci. La massima s.icurezza sia nel ma5simo pericolo. Bisogna guardare l'abisso e sorridere. E cantare nei supplizi >. E Civis Romanus (cittadino de Roma) prendendosela con quel porcaccione di Guido da Verona, ohe non è un mese vedeva un suo discorso, col quale si era proclamalo precu:rsore del fal'cismo, stampalo al poslo d'onore nel Popolo d'Italia. scrive cl i questa bella roba: l 1n po' di 1·cazione da selvaggi che non sono lulli a Colle Val d'Elsa, ma a Roma ed. a Bologna. cd in allri sili. ci vuole e fa bene. Abbas.- oo quelli che esaltano il metro, la torre EifTcl e il maquillage! Abbasso l'esotismo! .\bba&so tutti quelli che scodinzolano allorno al forasliero, che, ron voce f1autala. ci dice che il fascismo, via, 00111c'è male! Abbasso gli intingoli dei Grand Holels e i (;Jwmpagnes fallurali ! Viya la cololclla alla milanese, la zuppa di \'Ongole e il bicchiere di Chianti!>. Dopo Laorca, ecco due altri cui il caldo ha fallo 1dru· di volta il cerYc11o.DeY'essere il Fato che pc1~n.oi - per loro - • ollimo spira >. Poverini! matita rossa. L;-donne ci devono la maggior parte dei loro difetti: noi dobbiamo loro la n·af{.ior p~rfe d<!llenostre buona qualità. La Roohefoucauld. L'oingain,nocorporazionista non ha attaccMo affaUo presso il nostro proletariato. La cr;si economica lo ha rigeftato s11Ne vie classiche dell'agitazione, d-ello sci-<:,:pe.rino d,ifesa del proprio t.enore d<i uita, d,ella propria esistenza. N o,n solo, ma lo ha spinto a ricrearsi gl,i strrumenti di taJ.e 1ot,fa: le organizzar-ioni c:lasside. Lo ,polizia fascista ha Tatto in quesU giorni la sc-e>pi!rtadii fotta una rete organizza!Jva di grupipli sindacal<i di industr-ia e dii olfici,na ,a Toriino. I,[ fat,to non stu,pisce noi, nè· può st,upire quan/li credono aN'inefobtabiNià diel- . la lotta dii classe. Le misure di r,~gore che il Governo ha presp e c<>n.fii,nua prendere cor.1ro la rivelazione dii q.uesto fenomeno sono p{ù 'inutili che odiose. Ghi arresti in massa d: opercii torinesi e d-2i pretesi isfrgalori - ,prJimi Ira quesf<i i nostri com,pagni Carrara, Ceccherini, Ferraràs, Cirio, ecc. - non arreslercmno la ripresa che ha la origine e lo sfM1olo nella necessità d,i d<ilenpere il pro,prio· pan.e quptwliano. L'episodio ha però a.nche un altro valo!'e: esso motst<raagli sfiduciati, ag/,i increduli, •cti pigri, quale sia la via seria della baitag/ia antifa.scista. Non è trifidan,dosi etile ufop-èe di rimpossi-bili d1 issidi tra monarchia e fGScismo, o alle innaturctli ipotesi d,i rivolte borghesi contro Ja ditfa.fU'T'a,che ci si pone sulla strada d<!lla rrivdlu:z,ione antifascista. Ma credendo, sperando, operando n,e/l'a:z,ione spontanea delle classi operaie e contadù<rted'lta/.ia. Qui è la forza vera aniifascisla, qui è la chiave di volta del1a siluaz,ione. Ma per credere, sperare ed o,perare col ,prdletar.i<uo biisogna avere una fede che mo/N mostrano dii aver perduta: la f.?de socialista. Laripresadel "torchio,, La presa di posizione dei cefli induslrJa/,i nei confronti del fascismo sta 1,roditcendo gli efle~f.i preveduti. Doipo qualche qua,r[o d'ora di T'id,ico1•,iprovued;men~i demagogici destinaii alla platea dei lavoralori e dei consmnafori, l'/ regime sta dando pienamente soddrkFazior:c>alle classi delle quali è /'espr,essioMpolilica. Cosa chiedevano infaf/ti gli intlms!rrrali lesi dalla ,pohf.ica def/a-zionista del Governo ? li r,ifomo graduale a/l'in. !/azione monetaria, agli et/ti prezzi, ecc. E' ciò appunto che i'l regime sta facendo da qualche giorno. Si annuncia infatti un aumento dii circa un mtliardo e mezzo di nuova carta moneta, e la stipulazio11e di un nuovo preslito di cento milioni di dollori. Le conseguenze del rifomo di la/e politica sono evidenti: un ulteriore. spavMloso aumento ciel costo di!lla vita. La Laribellionedei talami. Musso-lini comincia ad aver fama di j ettalboire. Le sire battaglie HnlÌ!seono tutte mole. L'Italia aveva fino a i.eri fama di oozione pro,Jifica. Le /i,(1Scileerano conNnuamente irnaunvern.fo. Fosse u,n bene od un mave, questa è un'altra questione. Ma il fallo era i-nd'iscu/iibf/e. E' bastato che il Duce si Jonciasse rwlla «battogiia demogr.cd•iro» per J'atrmerclo della popolazione a 60 mit~o,ni, per'Chè i la!ami ifaUani si reJ?.desiser-osferivi. Ad or.la della tassa sui celibi e di que/1a - ,m preparaflone - sulle uni.oni infeconcfr, l'Ullirio centrale d<i statistica a1.JT1unciache fl numero deNe nasciJe italiane nei p7'imi cinque mesi del 19'0 è dim:nuifo di' 35.000 su quello dell'anno precedente. Il duce ci ha messe Je mani. C-OlsÌ per la prole, come ~ il grano! LasordteiSacceYoanzat Secondo le uJ,time notizie, il governatore Futler ha respinto la grazia, ma (J;Vrebbemc/ze rinviato di 6 rnesi l'esecuzione, intendendo proporre al Congresso dello Stato del Massachusetts Larevisione del processo. La situazwne àei due itaUani. è quindi quanto mai penosa. Occorre che l'agiitaz,ione in loro favore sia in tensi,fiicata. Notdeipolitica estera Gli Intrighi dinastici rumeni Le nrofezie dell'amico romeno intervistalo da npi alcuni giorni or sono incominciano ad avverarsi. Di- ~ la stampa francese annuncia che il principe Carol dichiarò di essere stato obbligalo colla forza a rin.unciare alla corona, ma che non intende di rinundare al,le prerogative reali cd al lron,o. Non ha dichiai·alo ai rappresentanti della stampa se intende <li raggiungere il suo scopo aon la forza. ma è certo che gua~a, gli avvenimenti onde orientarsi e ~cgliere poi il mezzo più consono. A sua volla la stampa jugoslava seri ,·e cli laten.li intrighi dinastici e di lolla di fazioni che preparerebbero un avvenire fosco a:lla Romanfa. Si rimarca in generale che le dichiarazioni del principe Carol avYcngono conlemporaneamenle a quelle del capo dell'opposizione Mann che rappresenta i conladi11,i i quali ·sono favorevoli al ritorno del p1in.cipc. Sol lo il regime monarchico cd in un pae~e balc:anico -c'è da atlend'ersi lullo. Il popolo che parteggia per l'una o per ,l'allrn fazione non ha ancora la coscienza di sè ed è un islromcnlo ncllc- mani di questo o di quei' capo.

1 Qualcchiferasullamando'o_peirnaRussia In primo luogo credo che sia di utilità il far sapere che secondo il censimento provvisorio del dicembre 1926 la popolazione russa risullaYa di 145 milioni. Dello ciò non ritengo necessario diltmgarmi in parole inutili, perciò entrerò subilo nel merito di quanto mi sono ripromesso di far sapere. .l\sanli la guerra, e precisamente nel 1913, i lavoratori salariali erano in Lulla la Rus5ia 11.200.000. Messo questo punto di partenza ritengo inutile sçguirc gli anni 1914 al 1917, anni di piena guerra, come pure il 1918-21, anni piuttoslo lnmu1tuari per la necessilà •d 1 ello stabilirsi del nuovo regime rivoluzionario. I dati che possono a,-ere un certo inlere~e principiano dal 19~.t-. Salariati occupati nelle indusl rie ed agricoltura nel 191.3 operai e impiegali Grande e media indm,tria 2.'776.000 Piccola indusl ria 850.000 Arte edile 500.000 Iruduslria trasporti 975.000 Commercio 510.000 Impiego pubblicò (Stato, Comuni ccc.) Agricoltura Totale 2.579.000 3.000.000 N. 11.200.000 Nel 1913 e cioè sollo il regime zarista., tanto .\ salariali dell' industria quanto quelli nell'agricoltura dipendevano quasi esclu5ivamenle (salvo gli impiegati pubblici) da imprese private che av('.!vano il quasi assoluto monopolio delresercizio e prop_rielà delle industrie, commerci edl agricoltura. Colla rivoluzione del 1917 anche il regime induslriale ed agricolo si è andato fortemente modificandosi Nel 1922-23 i lavoralori salariali erano ridotti a soltanto 6.636.000, poi hanno gradatamente principialo l'ascensione, e troviamo che nel 192324 erano salili a 7.330.000 e nel 1~- 25 constatiamo un nuovo aumento con 8.260.000, così pure nel 1925-26 . con 9.808.000, il che rappresentava 1'87,5 o/e cli fronte al 1913, c. nel 192627 si calcola che si raggiunga un effettivo di 10.318.000. il che rapprescnlerehbe il 92 ~;o di fronte al 1913. Come vediamo da queste cifre, e5-5e ci riaffermano che la siluazione economico-industriale va gradatamente migliorando, sia pLu·e a passo mare-alo. E~ ora vediamo un poco in una forma detlagliata l'ass0rbimento i11 ogni inclusi ria dei salariali. Salariali occupali nelle industrie ed agricoltura nel 1926-27 operai e Grande e media indusl ria Piccola industria Arte edile Industria trasporli Commercio [mpiego pubblico (Stalo, Comuni ccc.) Agricoltura impiegali 2.862.000 1.819.000 560.000 1.294.000 1.l00.000 2.G8:rnoo 1.785.000 Totale N. 12.103.000 nel senso che gran parte delle indu- $lrle sono divenute o monopolio cli Stato oppure date in esercizio a cooperative che si sono a tal uopo appositamente costituite, e che funzionano sollo la rigi.(!iatulela e controllo dello Stato stesso. Perciò vediamo come sono. secondo il più recente censimenlo, occupati i salariati, e 5otlo quali imp1·ese da1u10 la loro attività-lavoro. Salai iati nelle industrie di Stato, Cooperative e impre. e privale ,nel 1926-2': industrie statali Cooperative Impr. priv. Grande e media industria 2.685.000 114.000 63.000 Piiccola industria 30.000 150.000 1.639.000 Arte edile 501.000 22.000 37.000 Industria trasporti 1.137.000 157.000 'Commercio 217.000 326.000 f>57.000 Impiego pubbtico 2.683.000 Agricoltura 138.000 87.000 1.560.000 ------ ---- ---- Totale N. 7.391.000 699.000 4.013.000 Come vediamo da questa 'operazione nella quale sono inclu5i anc,he gli impiegati pubblici, ma che in verità non ci dovrebbero essere essendo tale impiego in ogni paese monopolio assoluto dello Stato, delle Provincie o Governatorati e dei Comuni. Perciò sarà meglio che noi li leviamo perchè cosi avremo la cifra esalta, dei salariali che con il nuovo regime sono pa:,:>ali aalla dipendenza della proprietà privala, alla proprietà collettiva, quali sono in parte le iP.duslrie slalali e le cooperative. Lcvan1do i salariali dell'impiego prlvato noi abbiamo 4.'708.0000 salariali che lavo1·ano in aziende di Staio i quali uniti a quelli che larnrano in aziende cooperaliYe danno 5.407.000 salarfali non più dipendenti da imprese prirntc. di fronte a 4.013.000 salariali i quali sono ancora dipendenti da imprese private. Come vediamo la modificazione è slala abbastanza con:,idercYole, se non ancora tolalc, nel campo 1d\ell'in.- dustria, del commercio e dell'agricoltura. Nella ag.ricollura vi è stata specialmente quasi una radicale modifìcazion e di p-roprielà. Nel 1913 la propriclà terriera era in Russia raggruppala nelle mani di pochi individui, i quali la affittavano a terzi ohe poi essi non la lavoraYano ma che riaffittaYano ad altri, che essi pure ripeleYano lo ste5so gioco del riaffitto e cosi per 4 ed anche 5 volle. Ecc:o la ragione del perchè le statistiche ci clicono che nel 1913 i salariati nella agricollura assommavano a 3 milioni. Dopo la rivoluzione la terra venne confiscata ·dlaJloStato il quale la suddivise in piccoli lotti e la diede in proprietà aj contadini che prima erano degli obbligali nelle azien~e agricole private. _1~e di".enn~ p~rc1ò che il numero de1 proprietari cli terra si è considerevolmente aumentato. Così pure dica.si d1 l11;tli gl_i adldetti alla acrric:oltura, propr1etan e salariali e~cc.,i quali sono salili nell'an.- 110 1926-27 a 61.201.000. Ma nel mentre sono di molto aumentati i propiielari di terra, sono fortemente diminuiti i salariali dell'agricoltura, non pe1:chè sono sl~ti in. grra:n1parte assorbJl.1_n~lla propne:, tà cioè che da salariati siano pa5sati p;oprietari, ma perch_è esse~do _la proprietà della terra ndolla 1n piccoli appezzamenti vi è. m_eno neces-- sità di occupare i saJanat1, ~aslando in grand~ parl~ ~r. la relativa lav?- razione, 1 fam1ghan che hanno m proprietà la te1:ra. Ne ~onsegue per- 'cjò che il salanalo agricolo non potend·o più trovare occupazione nell'agricollura, emigra dal paese d'origine ve1·50 le cillà ed i cenlri industriali. La emigrazione del salarialo agricolo si è fatta in quesli ultimi anni molto intensiva. La rivista « L'Economia Socialista • calcola che i salariali agricoli che emigrano dai luoghi d'origine ai centri industriali in cerca di lavoro sia stabile che stagionale. si agg1n ini.orno ad un mi!lone per ogni anno. Questa emigrazione va crean<lo nei centri indusl.i-iali una forte disponibilità di mano ,ck'oper-a(clisoccupazione). Il giornale Pravda, organo ufficiale del governo soviellisla della Russia, scrive, che al 1 maggio 1927 i disoccupati erano salili in Russia ad 1.428.000 di fronte ad 1.070.000 che erano al 1 ottobre 1926. Come vediamo la disoccupazione è in un numero abbastanza preoccnpanle. Aggiunge il citalo giornale, che fra i clisoccupali, gli organizzali che erano al 1 ollobre 1926 in numero di 258.000, perciò il 25 o/o di tutta la massa disoccupata, al 1 maggio 1927 erano salili a 772.000, il che rappresenta il 49 % della massa disoccupata. Nel mese scorso il goYerno per tentare di portare un sollievo alle disagiate condizioni economiche !d'ella massa disoccupata. ha stanziato la somma di 80.600.000 rubli, perciò una quota per ogni disoccupato di 56,50 rnbli. Le due principali ragioni o cause di questa continua disoccupazione vanno ricercate, p1·imo: nel continuo oslacolamento in riflesso ai rapporti diplomalici, della esportazione dei manufalli, ma principalmente delle materie greggie; seC'onJdlo:nella troppo lenta industrializzazione dello sfruttamento del suolo e del sottosuolo. L'una e l'altra. delle due questi•oni o cause sono indissolubilmente legate assieme. La risoluzione di una deve portare come consegt1enza loaica l'immediata ri5oluzione dell'al- o , tra. Concludendo, mi voglio riportare alle orimc cifre che rappresentano la potenzialità indusl.riale eidl a~ric~- la in rapporto al numero degli abitanti. Abbiamo dello che i salariali nel campo industriale sono 10.675.000, che aggiunti ai 61.201.000 che_ s<:m~ proprietari di ten_-a, loro_ fam1ghan e salariali agricoli, troviamo una occttpazione comples,siYa n~ due campi di 70.(½)1.000 persone, m con,- fronto ai 145 milioni che compongono lo Stato russo. B. 10 eca Gino Bianco L'.\ VVEN fRE DEL L\ VOHATOHE -------·------------ L'appello della 1 ' Concentrazione,, -alle forze popolari antifasciste (Tl7'AD f'.'l f ! I..\ VOH.\ TOIU ! Occorre ancora prospellare a voi il quadro miserando della esperien;;a {ascista? Quale vergogna e quale {al/imenio di tulle le ma/ concepite spernn;;è! Nell'ordine politico. è la tirannia: la tirannia che non si inorpella più con delle frasi; la tirannia che ha paura del![! sua ombra stessa e per !{1 paura in{erocisce e con l'in{erocire aumenta le ragioni cl<'llapanra perche aumenta il nwnl'ro delle viitiml'. degli umiliati, degli off e5·i. I popoli europei guardano alloniti a questa ins/aura;;ione del più c1(po meclioeuo, quanclo i clirilli della persona non esistevano; non esistevano guarentigie e l'arbitrio feudale era tutto. Il capo del governo si vanta u{fìcialmente e solennemente di avere obbaltuto è seppellito lo Statuto del Regno. Non ci sono più partiti. non c'è più stampa. non c'è più autonomia di r:omuni. non c'e più dignità di esercizio delle professioni liberali. Dappertutto lo spionoqgio. il terrore e la co1:l'Llzione. I cilladini non osQJ1opiù parlare cli politica tra di loro, nella tema costante cli un orecchio indiscreto o di una vencletla o di u11ricallo. Es.si sanno come lavorano i giudici ciel tribunale asservili. tremebondi per il loro pane. Nello stesso unico partilo dominante, il ierrore e il servilismo si diffondono: i tesserali non .' ono che le cariatidi cle5linale C! reggere sull'ali o della_ piramide le gerarchie dei più uiolenli. clei più sfrontati. dei più cinici profìltator'i. Tutto riposa sulla milizia mercenaria. che costa ai contribuenti italiani centinaia cli milioni all'anno. Nell'ordine spirituale, l'Italia entra nell'ombra. Dove non c'è garn di pentiero libero, si {a la tenebra. La scuola non è più la pale. frri delle giovani intelligenze che si adde ·/ rano a trovare sè stesse e la propria via: ma una precaserma per la fabbrica di schiavi. che baciano la verga che li colpisce. I pro{essori sono po~ veri servitori incaricati di insegnare ciò che non credono: lo loro .indagine criiica ha un limi/e (isso. l'interesse clel regime; il loro magis1ero non è che l'apologia della men;;ogna. una triviale adulazione della clillatw·a e del clillalor<>. li clericalismo, restituito in {orza peggio che ai i.empi dei Borboni e clel/'A11stria, mena la danza della superstizione spettacolosa, soff ocanle, abbrutente; dJimesso ogni pudore. si vanta di vendere la religione alla tirannia per puntellarla e per tirarne più laute prebende per le alle gerarcfìie ecclesiastiche. Il mite San Francesco di Assisi, al serv.izio di Caligola e di Eliogabalo, ha mutato il suo saio austero nella camicia nera degli assas. sini del popolo. Nell'ordine sindacale, il famoso Stato _corporativo si rivela ogni giorno più per quello cne è: una camicia di forza infilala sul proletariato per reprimere ogni movimento di di{esa dei salari. La Magislralura del lavoro ha esordito al servizio degli agrcu-i sanzionando la più ,sfacciaia truffa conlrat/uale sulle mercedi dei mondarisi. Insipienza e {ollìa. E' lutto l'ecli{ìcio economico-finanziario eretto sistematicamente sul sacrificio delle masse, che minaccia rovina. La violenta riduzione de.l tenore di vita 11a essicando la ragione della produzione per l'interno mentre le difese del protezionismo all'estero, provocato dalle stupide millanterie di conquista, chiudono gli sbocchi della nostra produzione al di là delle frontiere. Il colpo di grazia è stato dato dalla caotica politica monetaria, inflazionista. prima, nella concezione favolosa cl, una conquista imperiale dei mercati, poi improvvisamente ultrade{la:ionista. per vanesio puntiglio di subita rivalorizzazione della lira. La tirannia non può avere un r>icmoorganico, obbiettivamente ispiralo a grandi interessi collettivi; essa si muove, sempre empiricamente. per vacui motivi di prestigio personale. i quali essa colloca nei finì più contraddilorii e disparati. Alla resa dei conti, le fabbriche si chiudono; gli operai sono sul lastrico, gli agricoltori strillano contro la caduta dei prez;;i, i con. sumatori non se ne accorgono ostinanclo8i gli indici a mostrare che la vita in Italia è più cara che m tutti i paesi cl"Europa. L'arbitrio ha disorganizuito ogni cosa. L'abi•.so si apre sollo il nostro Paese. E il regime fascista. che è il più costoso e dilapidatore. che a guardia della galera italiana deve tenere :i00.000 poli:iotti. militi e funzionari del partito. ve lo precipita. Ecco il bilancio f ascisla. Gli istituti, i celi. le c!assi che favorirono l'avvento fascista, possono constatare i frulli della loro opera scellerata e ciecamente partigiana. Le stesse classi borghesi assistono, impotenti, allo smantellamento di quel regime liberale-economico che in lutto il mondo è ancora il .{ondamenlo del sistema capitalistico di produzione. senza che nulla gli venga sostituito di serio e di organico. Le classi borghesi accumulano le responsabilità del regime stolidamente {avorilo; ad esse va la colpa del disastro a cui pervengono le mani{esta:ioni con~ tradillorie del più assoluto arbitrio personale. /11tto (ìero della sua onnipotenza impotente. ' La monarchia'traditrice ed abdicataria alla dittatura è oggi di [atto decaduta e non attende altra sorte che di essere cacciala via, o dal fascismo stesso, una volta che come fece dei pw·titi a cui si appoggiò per salire. non sappia più che farne. o dall'antifascismo. L'llalia. per colpa del fascismo, è sull'orlo della guerra oi~ile: la rivolta è nei cuori, domani sarà nei fatti, perchè il popolo italiano non può accettare di inabissarsi nella schiavitù neppure se questa gli potesse offrire doppia razione di pane mentre in realtà il pane glielo dime;;za. Della divisa borbonica: • Feste, farina e forca•, lo Stato {ascista ha soppresso solo il termine di mez;;o. CITTADINI! LA.VORATORI ! Troppo han duralo il danno e la vergogna! Tempo è di muovere alla riscossa. La Concenlra;;ione anti{ascista vi lancia il suo appello di fede e di speraJUa. Scuotete l'ignavia; scuotete il panico paralizzatore. La immagina;;ione mossa dalla paura ingigantisce le {orze del nemico .. i\tla la {orza grande. unica, veramente onnipotente, è ancora e sempre in voi. Il popolo è insieme il diritto e la forza. In piedi per la difesa. della vostra dignità e del vostro pane! Tn piedi per la difesa dei percossi. dei persegui/ali, dei carcerati, dei deporlaii! In piedi per la carità di voi e cieli'Italia/ La parola d'ordine è: VIA lf., FASCISMO! Il grido di raccolta è: VIVA LA LIBERTA'J Oggi la Concentra;;ione a/T erma che solo sulle rovine del fascismo si delinea l'opera necessaria di concordia per la ricostituzione economica, politica, spirituale e morale clel nostro paese. Non abbiamo nessuna vendetta da compiere. Abbiamo tutte le giusti;;ie da ristabilire. Il primo atto sarà quello di inlegrare il popolo in tutti i suoi diiritti sovrani, per giudicare tutti i responsabili della lunga tirannia obbrobriosa; per darsi le istituzioni più sicure a guarent'irci contro il suo ritorno e più con{ acenti als110spirito e ai suoi bisogni. dopo le 11llime tremende esperien::e. 1W ITALIANI! Un popolo non può rinun;;icv·e alla libertà senza spcv•ire nell' ignominia. Che vale gemere in solitudii~e sop~·a. la libe1:tà _pe_rduta? Vale insorgere, combattere, con una 1n{less1b1levolonta d1 vmcera. Alla lottai Il nodo scorsoio non si scioglie da sè solo ... VIA IL FASCISMO! V IV A LA LJBERT A' ! VIVA LA COSTITUENTE! IL COMITATO CEl~TRALE DELLA CONCENTRAZIONE. Lanzichenecchi Filrn dall'anno V dell' éra fascista Sd O'ra sentiamo un po' cosa dice queslo uomo di Slatc. E' il signor Savoy, pres(denle d€Jl Governo d;,J Can!o:i.e di F'.Ili.bourg, e depuialo a Berna. Egli dice che à an:ia'.o in Italia e che vide b campaigna coltivata ammirabilmente, ohe alla Camera dei Dei:;uta,ti d ouce ha pror.unciato ;n quel g!o,mo un pcderoso discorso pohLico-programmati.- co <l ura I o circa due ore e ohe ebbe la cc,s1anza, in lutto quEil tempo, nè di 1-•rendere un sors.o d'acqua, nè di fare una pisoia:a e neppure di prend0re fiato, come pure vi.de 1e truJ:<pe bene equipaggiait.e, forti e ben c.:>manclate, come purn l' ordi.:ie r~a sovrano, perchè il treno cli lusso che lo portò a Roma arrivò quasi i.at o:raIILo. ìE con qu~S'la roba il sigr.or Savoy vuol darci ad intendere che egÌJ ha. visto molto bene l' UaEa alLU'a•le,e perciò s: sente in di.ritto di dire bene e. del!le bande assassine e del loro capo ri<:o.no• sciuto e .ben amato. No, signor Savoy, r Italia non è ii, l' 1Halia non sono le orde che assaltano, ·bastonano, U1cendiano, assassinano, ma l'Italia è ne!hle officine, nelle ma-s,s..,che suda.no e sono oltre che mal paga-te, p.ruva,te d'ogiti elementare libt<rlà, nei campi dove i coniadmi ~veno ancora faticare -sotto la sferza del ran.dello del fascista; J' Itali a sono .i 400 ntila e più disoocupati ohe non hanno i:;are n.è per essi nè •pe.r j loro innorenL: bambini; l',It.a,lia rvera, me lo creda, ncn è quella che ha visto lei, ma quella che io molto bene conosco, non è fascista, non può essere fascista. Essa morde il freno, ma non tarderà a giungere ~1 g:orno de{ila sua ri.scossa. Quel ,giorno, si,.gno.rSavoy, dO'Yl'à ,i:.er forza 01prire gli occhi e ricredersi cli quanto ora ha sorilto, E per lei faccio punto. -oTo>h chi .si :rivede! Il signor Gustavo Hervé, il ten,ibile rivoluzionario francese dell'ante-guerra, predicalcre instancabile del,!'antimib larismo, propu)!na lor e della sommossa di piazza ad ogni cader di foglia. Questo bel tomo ,di anbimilitaris!:a d1venne poj paladino della guerr:,, e ad ogni /PTanzo si mangiava dieci.ne di porci :tedeschi. Ora è divenla'.o simpa,tizzante del fascismo italiano, ed in un a1 !Jcolo di questi giorni intitolaito: « Non wccale rit~! ,, rivolto al Governo di F.rancia, dice ohe esso deve lasciare in pace l'Ila.lia, e ohe i giornaili cartelbsl.i di Francia non si accor,gono ohe annoiando Mussolini, urlano i nervi di lutla l'Ilalia. ,Ma sa,pele che è un bel buffone quest-o pa,gliac.cio d'un Hervé! Peccalo che iJ circo dei signori F rate1lini, che tania simpatia ,go·dono nel popolo •parigino, non abbia bisogno d'un l::uffone di tale stampo! Essi fa.reb~ro di certo una buona conquista, a,nche iperchè .il signor Hervè, cltre che ad avere la giacca che as5vmi;!h all'iri:le, ha una faccia ca,pac2 1~r il riso, per il sogghigno e per fare !l'uomo feroce, come pure è dotaito ci'una voce da lupanare. Come \·ecEamo, J.e quai!Jtà p~scr1lle non mai11cano. Ùrchererno cli raccomandanlo. Così avrà, oltre la paga di lanzichenecco, anche quella piu cncraia di buffone. Che magnifico esempla.r:: è qu,,;slo signor Gli.stav.o Hervè! -0tE tanto p~r finiirc vj a.:ro, se am.cora n-0n lo sape'.e, che ii Go'Ven:o italiano h.a pubblicato un regio decreto-legge ohe dichia.ra iJ simbolo del fascio 1,;,ltorio emblema dello Sta lo. Vedrete che seguirà un altro decreto ili quale dirà che sul!a ban.diera italiana deve essere scsti'.uito allo s!cmm1 dei Savoia, quello del fascio, ed un altro gioa-no ancora un nuovo decreto ohe stabUirà le modaJ!.ità di v.ita, di en.Lrata e di ,uscita dal palazzo, e del modo cli JYest.irsi e cli mangiare, ecc., ecc., di Vittorino dei Saivcaa. E se ancor •più. vi piace, un aLlro nuovo decreto che stabilirà ~l passaggio della corona reaJe dalila grossa zucca ,di ViHorio a queUa ovale di Mussolini. E con oiò il pre-sbigio, 1'a.utorilà, jJ simbolo vivente della patriia sono compie' amente salvi. Come è buffa ia vita negli alli ranghi de.1l'HaJ:ia aJEuale! D.i tutt.o ciò il popolo ride sollo i baffi, e for,gi.a in si.lenz.io le sue armi perchè in un domani prosS<imo possa trawolgere baracca e buraltiru. Quel giorno sarà a'l'lcc,ra il più bel deor,elo che si possa imma.gjnare: S<Iràquel,. lo della Ebe.r-tà! -oJ1 Astenposfen. giorna,l.e ddLla grassa boi·ghesia norvege-;e, in un articolo inl!itolat,o: « MussoJcini rior~aniz:roilore de'Dla vita ecor.omi.oa d' H.aITia. », si strugge in sperticati elogi aillle. operosi~à de.1 duce, e speoiallme<nte nei rigu.a.ndi d€Ù:la leg,ge per la .istrilbuz.ieutde€ll Consiiglio economico pr-0'\incia~e. Lnutùle il seguire ~I raigiona.men.to idél giorna.1e norvegese, cxrgano della gras~ borghesia. Esso ci dice ohian-amen'te quaili sono i <desidcrì ,dei bca,giiesi non-ege,si e del resto di tutto i1 mondo. Essi invi diane Ia b0r~hesia it~a la quale ha trovato iJ s.uo esecutore delle a.11.e opere èi oiustizia cO!llrlro,:) p.rolet:a.r:ato, menlre 0 essa fa Lutti i suoi più sporchi affari, Ma stia-no si.cur,i i grassi bcr.ghesi del Astenposfen che i Joro des,~deri non .m,a,i si avvererainno. 11 ,prck•tariato norvegese, come quello di -',,ullo iJI mondo, amm.aeslrato dalla lezione clell' ·Italia, non p~rmelteranno mai che siano r:butla:Li iuon della civiltà, Essi v1g;!a.i10 e se a I lacca li si difenderanno. Perciò quanio agognano i grass,i borghesi ncrve,gesi rimarrà sempre un pio ,des~der.:.o e come tale rimairrà negll:ianni e nei iecoli. Essi possono con~n~ l' incensame.nto del loro uomo, passa:n,do ai bassi servigi dei lanzicheQ'le.COru. -oJl ramanziere Maurizio Dekobra, risponderndo a,d una cribca pubblicala nel giornale L'Italie, che si pubbEca a Ro ma, d1ohiara che vucle relliJicare una cosa nell'a.rticoilo, e cioè: ,l'accusa cli italo{obia. Ed a conclusione della sua rettifica aiagi'llnge: « Tutti i lettori cli bt,cma fede avranno let'.o nel mio romanzo Mon coeur au rafonti, un'a,pol~ia enilu,iaslica del faschmo. In esso ho maniJestato alt,amenle fa miai si111cera ammirazione per l'opera maigislrale clii Mussoiliini, salvatore della sua bella patria; s2 dopo ciò mi si vuole accusa.re d:i m.a.lral lare ,J' I'.,ailia, non parli1amone più •. 11 s~gnor Dekohra deve essere un ben ma,gro romanziere se è ridotto a fare hu stesso Ja -réclame della sua mercanzia; vuol cl.ire che di lettori non ~ ha, salvo J.a s0i1ita claque ad un tant-o al cigo. ~ vuole essere a tutti i cos~i irreggimentato ,ne11a schiera <lei lamzi'chenecohi, ma i,l padrone dà ordine a,i suoi bravi di mcl'le1~0 al'la p01rta. Ma ,i.1 signor Dekobra in,sis!a a lecca.re il pa!drone e la pori.a g'H sarà srucurarmen.- te arpe:r~, e potrà far par.e aJ11ahe lui defl'la onor,ata schiera degìi stupi,di fessi. E poi, non si ,sa ma1, qualche lettoo-e lo potrà ne!Ja nuova famiglia trovare. Quest<> autore del M:io cuore al ralemo, merita una croce ed una pedata nella pa,r!,e cio:ve non splende mai ~1 sole -01&1 eccoci qua un magnifico esem,plare dell'èra nuova il:a!lica. St.a,tura meclia, conformaz:one de.1 corpo quai:.: regolare, veste decentemente, perla spesso occhi~ li vei,di, tla ca= •!Sli è sempre .n.eilla sua destra, nel camrnim.are sfc<M1a una certa chans. Quando ,par.la pren.de subito fuoco, ma chi 110 a.scolta deve esser-e munito d'un capace ombrello, anche se splende il ,più betl sole. E' un i.nalffialoio a.mbulanle. E' un i~aLiano cli quelìi d: nuo vo conio, ma pa:nla un ifaliano ohe fa gemere il buon Dante. Dico:to che sia roma:no, ma non si sa se è romano di Rema, oppure della Ciociara. E' cavaEere, pare d€iLla.corona <l''ltalila, ma non è ancora graatde ufficiaile e neppu.re commen<la tcre. Ma ogl.i spera che un gi,orno polrà arraHaire u.na di queste co:r<mend:;'lie, e h:;ciaJ·e cosi i s11:i amici in asso. Cosa abbiia fatto in passato ncn si sa. iEgli ci tiene ; far sapere che fu in Grecia qua\!e oo.rric.pc111denle d'un giornale [,rance.se. Ma quaJe? ,E poi possi>1>dequesto nosc.ro 1tipo il certificato di pi o-scioglime..-ito<!elle scuoie eleme-=l'.ari? Una vo1ba ,ci teneva a far sapere che era un frail<li1lomassonico, J1on so se dormi-ente o-d atli,vo, ma j>Oi ha M>bandonailo ]a Lo,ggi.a. Lui cuce che la. causa del suo abbandono deù!a m:isso·neri;; va rioorcala scrlo nel Lra<dimenlo (dice l'lli) deJ.lra massoneria ai saori pr:.ncipi. Ma qua 1lri, per p;,acere ? Fùrse quelli dei'la democra2fa e della !libertà ? A suo tempo ci teneva a far sai;ere che lui amawa aTden!.eme.nte il demccraz.ia, ohe egli stesso si sentiva un con.vin lo democratico nel senso 1 più buc'llo dell,a ,parola. Ora sfoggia con sussiego a,J risvOllto deHa gi'.aoca, un cosi.no chiamato volgairmente « '.la cimice». Bazzica alla s-ede del Consollato, informa, rjferisce, denuncia quanto sa, quaJJlo vede, quamto sente ,al ,signor consode od ai suoi scagnoz:z.i. E' un lrombcme, anche se ha ian- !e note false. E' addeLto ai bassi, servizì secc!Il,do •la voJontà del suo padrone. iPiù clie lamzichenecco è un servo slupi1d-oe sciocco. Ma sento da più parti domai11darmi: Maohiè? Il suo nome m.crn ~o so, non lo conosco, ma vi pOS'so assicurare che questo ma~rufico esemplare dclJrlanuova èra iia1Jica'VWe e vege'ta neLla ci'btà della Limmat, e ohe eseroi.sce una azienda fo>lo,gragraifci.ca<love noo si producono dei capo]a,yor.i. L'alcoolche uccide Per causa degli abus.i di alcool, 11n numero. incalcolabile d,i ban:.bini sono venuti al mondo con fare incurabili, eh~ ne han !atto, per la loro famiglia e per la società, un peso morfo. Candidati alla tubercolosi, scrofolosi, rachitici, epilettici, tardi, idioti, martiaci, pazzi, alcuni pazzi furiosi; o, C17Jched,ei mostri: degli esseri infermi o talmente deg1>nerati ohe sembrano OVf!r la sd1a 1Ji!a ve.getat/v~.

Nel IIlondo A cominciare daà 20 lugiLi<>,Pa!r.i.gi ospiita. una serie dii ,Oo~Tessi si.n:da1Cal:. clie so.no ohiaimaiti a ·deci'dere, se non su!lle sorti, per J.<> meno suil'indirizzo ,di 01gacizzaz.i.on-i, al'le qua.li ade:riscono milioni di opera.ii app-artenerulii alila F eder&z;o- :ne mternazion1a,ie cli Amsterdam. P.r'eoodu1ii: da Cc~~grcssi fra,nces1 - pa.r.rucohleri, opera~ ed.ili, me:Lal1,w,g.ioi, biroccia:i - e doeltùaConfederazione Ge- .n,:;rale de1 LaivO'r.o fu-a.ncése, si ter.ra.mio i Congressi internaz,io;rua,l~ .de!Je oat<?;gcme sunnO'IIDna·:e, .11001cihè un Con ve<Jno di segr0ta.rial1 di meshim, W¼I riunione intcr.n<azionall·e dii rappresenta.n,Li deMe lavo:ratrici e i111w.liLinno ile aissi,s-i de:Lla }'e- <ku-azione internia?.àonaJe dei sindacati. Per qua,n,to dei.be~ -1' org~nizzazfone ,sim&<:ale frai.,cese, i Cc.sngressi naziona:li ,haruio diimoslrato che a:ndhe Ì.11 Flfa,nd,a •~I ,movimento o,perci-o si va as- .;;e;!.al!lldoe ohe J'.i111diiv,i'dua1i.&mo, sl esizia.le a.llta dla,sse }a,yoralrice, sla 02dendo 11 •posito ad una concez~,cne sana dellla c0In11.niittà degli ~leressi, dei1,le n~s-siltà <ieLl'orgaa-.nlzzaz~one di ,lutl,j gLi sfruhlfo(ti. Non aiLlret:.a<nto favorevétl-e è a' impressi.o.ne che ,sii riceve da.Il Congresso à.e~J,a .Confederaz,icne Generale do! LaYOJ:O,speci•aJmenle ,se 9Ì ccnos.cono cose e uom:im.i,• site.ria e ca!fatiere del mo-~-imenilo silnda,caJle. E' vero, ,i. silngal.il air-gomE!llti :trattali: raz.io,nailizza.ziio.P.e del lavOTo, 1-e~silazi,one socia.le, +J.avoro a domioijlj.o, ri,fonn,ru doti' wegn.ameDJt•o, .re- ,-i.:é,:i:ne ,degLi sla~uti, sono anch'essi • pr,ova <ii mall'rità dcl mo,v.imento, ma non .so.no quesiti i problemi c'he si •di5cutCìll<>ail >Gon~r-esso ,co,n ma~ime passione.... Amm essi rtutlii, senza eccezione, sano sbati ·pa,ssaibi a.hl.e « com.missioni», ci-oè Ul!lJ '!)i:ccruo numero r.lii delegati le discu:e i.., sedute aippzys'Jle, per deJega,re un rappresentante a rpa:illa•nne aJ Congresiso, i'I quale sN1za t!Jle:ric11e dis·cussi:one appro-.,.,a ~--·· passa a11' 011dine del giorno. L'unica quesltione ohe è slattai <liscussa a!l Con~ei.so è q•1€l!Waeh-e ufficia•lmenk ohi.amasi « un!Ìtà O'J)era,i/a, » e dhe Ìlll rea,Hà i>. ,u.na gara de~a,gogitia =:zfi:ohenò fra i dirigenti della due Confèderazi<.,-u,i Gen.era.!à dell Lavoro fra.ncesi. ,Ohe un pr.vhlema come queHo deH.'umlà •C-'>Struluis<1-a1tilocciuoJo defiila d~cussione m un Gong.r.e.sso simki:oai1e aa giorni Ill.l.s~r,ir.uUa di ipiù na·:ura.le. Come è J)Uue oalur:~e ohe di un problema come questo se Jle discu<la, con passione e veemenza: da esso dJl,)e:lllde a'ulteriore esistenza ,d<!!lmovi,me111to, \'a, possib~li~à o meno pc;,r ,La clia.sse lavorati, :;e di cuntinuiare i1 ,suo cammino aiscensicai.ale, di dafe.n,dere contro l,a .r:eaz,ione, sempre più mi1n.a=iosa, le ,proprie oonquiiste. .Ma nè i comurui.sti, n'è ·i riformisti -- e ·ciò lo ~a è vi,s~ con ·0Ilorme ohfarezza anche a questo convegno - vogili'ClllOJ'un.ilà. I _primi perchè temC1I1.oche l'aff.h1enu· idn. elementi nuovi, a,n,dat,j a scuv1a del comunismo, IPO.Ssatiw,baore iii quieto -wvere de@e oo,gairuw:zaZJiO<ollhie pfan pl'1n<> sciv<:'lano sul rt:e:rreno dell,a colll.ahora.zione di ota:sse, i,n Francia· soprailt:~to. :I comun,ì,sli ,poi tr-OV'allloil•a loTo rag.,0ne d' e~ere nellla Jome:nbazi.c!Ile di di,s,:,1di, net\.la campagna in .ma:1a fe<le con~ro i &igeJil·i cc,nfu,ieran,ì. Se •pe.r pura i-p.i- (esi de@i iial.gen\ll~oaipibali one112 fi,le dei comunisti, vdlesser-0 fare ,sforzi ,se,ri ed onesLi ,per lfa~iUlllgere U'l\.l:rutà, sairebbe-ro immedi,ai!:a,me:nle iitchiama ti ail.J'ordine, :;ot temessi a,1ilo sipionagg.i.o, priv.atLi deL!.e cavi.che e sCApratu~t.o delilc sLiipan.di,o qu.1IJ.-0ra fossero fra i funzi..or.laTi del movimento comll.ll'.J9ta. -Credere ohe ,da parte comunista si vog,J.i.a o si possa vO!k-re 1'wniità ·vuol dire da.re ,prova di ,una, ingenui.là dhe rasenta Wl.a. 'le~erezza liimperdonahile, u.n.a tloiaie asseru,a del .sen1b1menrto di responsahi1i1à. JJl id.emoTailizzaai.Le è po.i che ~,ut1Li conO'scono oli. tntcco e :la pan>!la unità p{ov-0<:a i,Jarità, idasprezzo. A1 ccm.gresso fr.ancese come oriama-i a tuble ae assisi del genere si sono ilrovate minoranze ohe hanno chiesto al congresso dii vetta.tre -un or.dine del giorno a favore ,de!Jila U!llillà, ~ 1.11ra l' ha.amo chiesto per-chè ungenu.amen:~e cr®ono a oiò che ,dricano e -scrivono i comunisti, gli ailtrii. perdhè i.stiigati d.:ai co,ml1!11iiisaLifu.rìlo ,per metter-e i:n ìmba.razzo i confed0ra1J1. TUilio un ~ucco ,di initir-ighJ ai qu,ili ,La caggioran.z.a confeclzrale ~onde co.n me:Lo:di non mollo <li,vensi. 'I discOT.51si s.>no liaitti .n-oo :amto per convincere i 1arv-01ra1ori,o per ,lo men~, ~ con,gressist,i oc,n,foderaLl, dbbene s'è pa'11la-bo «•per 'la. plaile.a»>, per 1 .diTOgenti comu.nn.sti amche se assenti dail co,n,gresso. L1segr<CtLarioconfei.derai1e Joulra,ux ha rii vo:lito un:a pa•rite de!! suo diiiscc,r,so, ila pi1ù pra1tica, aoi .mici riivzllii,oaissar1iial ~zio .di Mosca. Qua,1'era 1~ na~a do.rniruiinte -del <:on,g.resiso? Sce(t,ici!smo <11ssolut-0:ipas- .si, o noo ipla!S-si l'ondme d,ell gior.no cOllllenen,te d' i.nsiiclia. comuniisla, ile co.se conLinuerainno ,a,d a111da·re com.e Filnora.... Se orgainizza~i ccmurusle, mercè lll'.J1 trucco penetrassero :nell!n Conifelderazii~- ne, verrebbero a<:cOlllte cotlila diiffti!d~2lil -più aissoLuta. Salfeboo questo una uruità a.s&a11 ,peggciiore ,dclloa aittl\l.alle clruv.il'.:il,One .... Come dii .soli-Lo i comurusti h.am.no siallvato tla posizvane de~ u1t.raidest.ri e del/Lo -stesso Jouhawc a1l qua,le non ~o i1 mdcl.o di ,pairl:are nei cooiizi - ( come fu ~ni, fla. quatQodo i oomUlll.i,sti suscitando la itllprO<Valii.oneuna~me di !tutti i ,prolle- • u e sindacale lari i.nclusi Ml.ohe ,~lii am!axahici l'll.rbair.ono La mesta sollenrrutà di un comizi,o Sacco e V am.zelbi co.n fib"Chi ed ur.la ri;peterudo ll!l ,g,raa:udeciò che ii J,0110cooJ.roite1lli avev.ano .fa.bto in ,p:iccodo a MiaTsig1.i.a in occa~ci.cme del•loa comrnemcir=io,n.e del nos1.ro Ma.ntiire) ~er po,i ·,f,a.,cillilarneJa poila·bica ultra co~laboraz-i·on~,s\!a. Qu~gloi stessi u,pera,i dclla C. G. d. L. che noo c=div~:lc!!l,O ii.Jl mo-do <là. ,ai~e ,d~ Jc,ulhaux ohe dahla ,guer.ra ,Ìlll poi è diÌ'.,e.n:tailo un «uomc di SLa,t•o» (se facenl~ ,pante 1di un i;:-ove-rno o me.no P.on mCìlllba) hanno ,dovuto d~ien1d.~11lo1pe,rdhè e:'.!asJ;era•L~,d.aJJ,!,a critica, liin~iusit•a, maOvaig,ia dei co.mun:i!sti, d.a rel! 1a'lli.c,ne ,mo11a1le,dd ~greLairio feder.a'le che 1.mcm:aaipprov.a,:ziÌcne incoodii.z;i:o-· n.aòa .de.I.la sua opera è sbaito votallfo lCOUl un,a solria.cciente m\l!~.atnza sebben:e moi1te c11iliichef.C'flldaite ~Li ,siaino s{.rte moss~ dia membri cLeù cO!llgresso dhe ia.U'altto del-la <Votazoi-Clllneon h!anmo vo,1uto ren- ,der.,,"i· cc.mpli.1 ci dei ,001null!LSt,i. OHn~ .a, oiò che 0i ri~pete o.t1ama!Ìin luLbi i coo~ressii ,~r,o1etari, a questo cong,re~o ~ii è maa'.liifost.ailo la ~en:den21a che ,di>S'trungue iii movr.111:ento sin<la.<:ia4e ,foàinces"'e e )a, f.obiia cil:,è de.i ,µ,3.,rbi1l,tpicùilici. A qu.a,lunque tem:denz,a app:aiitene,sse tLn c,ret.01--e,basiUava ohe aiffermiaJ:,se « non -permeUe:re:mo che i:I movLmentio sinlda,oalle sila -sO't~owasso a pa,rt-it-i pc.'.itr.ai » pe.- IProvoca·re subis-si di 2JJ:fP'!.ausi, face-:-? 1do d~- mcntiiC<aJrep~r.f.i•no oiò che divide ccm,fe.. deral~sti da comllllliiisE. I <14.ienso,r.i dei conhd-::r-a,h:;.t1 nn,11 .!.-i sono solfferma,bi sulle c;:,1pe c·ne i oomuinisl:i a•d,operano ,per diel!lorailciizi;a?·eil movimenl,o sebbMe .si so.no lim:tati a rilevare che essi cercam.o, a.id aisservire il movimern1lo si.ntd<acalle•ad un 1par~ilto ,)o1it~co! Così pure J oulrarux 00a1. un g~io quainto mai pait.etrioo si è d,i;sodlplalto ,della ,,ICCus,a ch'egli asppa,nlen.ga ail pa,rbilo socialista..... Sci1ito trucco e gLi c1pera,i f,r,mces:. .... ~tiam.no a s=lire. DifHdo.no del 11'azic,ne parlam~·n!aire ed hia!ll:llo rag,i,one se n-c,n t,a.n.n,o ra,pprelsen1\anrt.iohe :.nlerpreibino a·I Parhmen.to g.1i i,nleroosi e·tle ,ideati.là -del ,proll~tMiato, ma scmo dii una fobi.a ,i,ncuTaib.i1e, di una migen,tùlà i;erico:Josa se, non v-:)IElildo serviT\Si<lii melo.di parJ.am.enta!'i, non vot!e.ndo ave11e' rappre.sea,.,[amze diret'e al parla=·nto perrr..ell:fono oh2 i lcr-0 ra,ppresenfa•nti e funzùonari 1p-l•Slli:'()c~arnc.o;:i, minisl11i, e sl:,n;ro el,.sere deiputarti, senza ohe la 1 ~ r,o azf.:me pcssa esse~e c-0,P..Lrdillata ~cipiino a.ili.a «cuoin,a p.a111.amr.-.n~aire». A Thoma-s, diireLLcre ddl'Uffioio de1 1laivr,n, :.s!éJh1tZi0n-e qi;•anto m,1.i collaborazionista, s~no .st.a.iri}esi omaggi .... .subissi di aipip~usi iav.lescr.iivibiJi. E q uesbo :1.... s:n,,:!3..car.J,sruop1:rc.·,. con! ro il qua1e i con!ede:rat 1 r.s!l !.r,a,noe-si n-:,n cr-e.:bno dover ,c'.,if.o..der-e il lor-0 moviim.e:ntc ... Schèrzando ... sulserio L' ORiDJt. 'lE.... IN ITA!LIA E ,:/;i non se ne GJccorge? USCJCMnO gli onf•itdif.•, ,j, i fuori~scii'i, •i ma.Jdiicrnti, gli iinvidioti, ecc., che dal!'?stero cc;.iinua110 a fare de.fle insinuazioni e.i nuovo impero romano, li cii!xJd.i,no, ora, che 1z~ la fontuna Idi 01;Jrare nel con1i,ne, che invero non sono n:c,-ai,•resta subito ben ri.mpressionaio del- /' ondiine C'he regna. Fn~rr.a del regno llittorfoue, gli i.faf.iani erano numerosi, si scambiavano frizzi, ca,nfavano la bandie- ,a rossa .. e scioperavano spesso -perchè la vafoi'a iifoa!ianascendei/a... ed il costo de!La vita aumentava, e,ppoi .... 1g/li mpiegct.foi e gli operai allora p1'ete,ndevano di v}vere bene, perc.lzè ,dopo tu/rio 'kworavano, eip,poi avellano fa.fio qualtro anni d,i $UCrifJ.crdw-ante la guerra, e giG!Cchèavevano, vinto... avevano delle prwese ... p,errino ad occ-zrpare le fahbriche .... tper poi niconsegnar/,e ai padroni, appena acco.modiato lo sciopero. -La po'l!izia ;poi doveva impegn.czre dérlle veN ba/ttaglie co,n i ladri ,cii ogni ,risma. Og.gi dovunque è ordine perfetto! Tuff.i tacc,i,qno! Non più chict-ssate e canti sovversioi! I c.iftadim sono silenzfosi e driifridenfii, perchè >$piwtiovunque, vestono alUblaii con oinfw,i,ni >$freJf.i.i. perchè il Magni/ice da Roma ha emanalo ordiilni di ~conom.ia .... anche dello stomac-0, per la grcnd'ezza de:ll'•/mpero! Non, ,più canti sovversivi, ma aNegre canzoni dri guerra e dii mori e ,per il !iiitorio! No-n 1pjù scioperi per la d1 iminu7;ione deJ.f.z ore di lavoro, ,perchè l'or,dd,r.enuovo ha nidoUo le ore lavoraMve da 48 a 24-30 [,a, rseHimana, e ne,pipure ,per aumenti di paga, perchè Augusto il cresciano, e 1 /'assisfente Rossoni, me,rcè ili Jo'ro intervento hanno ofler;,ufo runa diminuzione non ,solo delle ore di lavoro, ma anche deMe paghe: dai 15 al 20 ,per cento. De.i lad,,-,i ,p.oi, non se ne hanno più tracce; essi, ond,e evUare danni alla pr,opriefà pni•vaJa sono entrabi a far parte .... delle lunzi<mi staia/i, ,ed oggi grazie a J,i,o ,possiedono pod,eri, mi/.ic,ni, auto ed amanti e non hanno più biso;.no dri esporsi a /o,ff.e con la pdlizia ... e riscmare t/a galera .... Que/i/,i !'he facevano chiassale, e canfauano forte, sono sta.fi inviati fa villeggiat,u.ra nelle isole ,in/uocale. Quindi in ltalfo l'ordine è •impeniale! Il buollitempone. ■ 1no ldnco L'AVVENIRE. DEL LAVORATORE :.:.::=---------::-"',:-::----------------------- CORRISPONDENZE Da Ginev:a.ea :L.A. \M..A'.NlltFiESTAmiONE PER SA'CCO E V.AiNZETTI iLa ca1Uliva onganizzazicme, !'or~ scelt.a ed 11 c..,'Ldo tropicru1e hanno fatto si ohe !a ma,rdestazion~ per Sacco e Vanzetti, cngan.izzala per -sahalo nel ,pomeriggio, i:;o:i è riuscila· grn,n,diosa come e,a da atbeinkiersi in tma ci>tità come Ginevra, ove la sle;sa slamp:i con>servatTice - Tribune e J owrtal d•e Genève - fa una campai~a in favcre >delJa Ebe:ra7jo,ne dei due ma;rti,ri. Oiò ma.Jgraido un numer-0so cO'r!eo, sen za musiche nè bantdi>ere, ha allira'V'ersato in si1le<n.zio Je prÌ[l.ci,p,a,li -.,.,ied~lla ciitià, ra:g~:iill'lllgem/dopoi Ja «,P'Jaine ,de tPiJ.a.iJnpalai.sm ove .ebbe iJ.uogo i-1 comfaio. Quì ilai foHa, si elf.a ccmsiJderev-0lmenle inigrQlssa,h-l e sotto ,un sole Ìllls01J)iport·abile !hanno ·pa·r.lalo Ohat1les ilfossefot, consigiliere naz,~ona!lle sociail.isla; Lebe!., del Pa.rLilo oc,mu,nis1ia; tLui:gi Be-rtocru ol1e lha pr:onunciarto u,n 1.mpres-siona111ie •di's.<:orso e ohe la fo1,la ha saluta-bo con continui a•J)iplau'Si in ,ricc,n.oscemza dei saorii!mci·che da amn'i. v-a compiellido per questa barlta- ~1ia di ,gi-us'..izia. lll1 co>mizao si è scio'~Lo v-0taio:do :l:ai seg4e:n,te riso,l,wone: « La po.palcwione dii Ginevra - città '6Cel~a dal,/',ex presiJd0nte ,de,gJ.i Sta.ti Uiniti, Wilson, ,p0r diventare .Ja sede idi •isf.ituztioni ,dli giudizJa inofemazrio.rral,e - conv•i'11fade/I/a ipkna i:rm-ocenza Ji Sacco e Va.nuftJ, contiro i qua/.i, dura,nfe setl'e armi da spaventoso martirio, 111essuna t-e- 'Stimo.nfrmz.a ser-éa, rnessuna peri:Dia o tprova ·cr:mvincerrte è sf.afa ,por,fafa, mentre al con/trario lNI i,n,sieme impr-e-ssfommie di falJ,i nuovi arbiif,rar<iame.nfenascosti Uno ad o,egi, ,più nie-rrJ-ehanno tlasoiato sussistere ,del.Ja f,ernibUe •accusa; re.cJama la libe.raz,ione immedJata rJ.i Sacco e V anze.f:,['.in nomè rdiel p.iù dli/o s0nJime.rnto dri sd!Jdariefà ,zmiverscrlie, rin nome diel dovere stesso d,e/tla co/Seienza urrwna ,d,i eri-ger-si conof,ro folife /,e i,niquità. Q,UCiihDT1qsiu.ae /,o Staio ove siano commesse». Da Zu•fao GR;J\tNIDEO0u\1LZJLO tDI ,PIR.Q'l1ESTA PIRO SACCO E V.AlNZETil'J Venerdi 29 Ju~o nella ~,a,n:de sala Voilks.haius, in:dclto d.all OomiWo ;,ro Sacco e Vwnretti ~a irvulo foo,go u:i gra,1d2 .Comizio .di ,pro;,esla. La g-r=de . sal1a. presen.truvia J'ais_;)a,!o deIDl:egr=di occa,s,i,oni; non ,solo lutti i po&lii a sedere erano cco111p-a 1ti, ,raa itutlo in giro alla sala, OIVUllque v;i er,a un po' df spazio queisto era Je!Ltera1me,n,:.eo•:.:.upaiLo da operai aicco.rsi a ipo,r,ta;re con Ja lo.ro prese:uza loa protesta vwa ed arde.rute con t-ro i.a. llhl•g1stra,Lu,ra ac,eri ca,na c,he liene Sacco e Vanze'.,ti neJ:1'0uib1le · s.i.ùuaz,iO'lledi un'a.gonia che dura da setie acni. Gli oratori d•i lingua tedesca ed italiana esiposero f.ra la commoZÌO!Ile de1 nume.raso uditorio la Lriste odissea, dii q11esLi due CQ'lr.ipa,gni,l'innccen.za, dei quali fn IT.~ vdie ,dimos.ta-aita e venne in!fine ap- ()l"Ova'la ail-l'u.nainim-ità la seguenit.e mozione: Nota d,i Protesta all'Ambasciata ,de.gli S. U. d'A•mer.ica, in Benna. Gili Oiperaii e cisttaJdim.i r unitli im a,ssemb1ea ne'lla Casa del iPopolo .di Zurigo il 29 ,Lu~o ,u • .s., dO'po imtesi i V'alfi orarl-ori, de'l,iberano idi ma,ndaire la segueme n-oiLa di pr,otesla aill'Ambasciata deg~ S. U. A. ~n .Beiroa. 1) Ohe sono più -che ma,i !Pea-suaisi del1' j,nn-0cenza di Sacco e Vamzetbi conidaonnrarl,La moa-11.e. 2) ,Ohe riferendosi a !tutte le ,proteste H.nOlfa tellJUJl.edic'h:iMam.o aincora più fortemz.nte di im,t€11l.Sil-icare COll1 oigni anez= il movimento di, protest.ai n,e,r J'a.nn.ull,1amento defila COi111dainnadhe non è aiLtro ohe un 1ga-aive errOire grudiziaauo; ed in questa causa si didhia!faino 1SclLitdalfcic:n i l.aiv,orrulo.rJ è con lut;,i i benpensa:ruti ,dii bu!Ho ill, mondo. E-ssi r.eo1amaino il' munedi.ala messa i,n libertà dei due condamnaiti. 3) Che nel ca,so cli una eventuale esecuzione non solo vedrebbero in questo un g.raive elftrore 1giudizi:airio ed una, incredibile barbaTie in.degna di una nazione civiile, ma saa-eibbe anche un.a ~a/V.e m:e.nomaz.i,om.e dei! ,s,emltimento ,pubblico verso la g.iustfaia. IE che iper que.sle ,raigioni 1a A.mbZJSciata deg>li S. U. A., impegni, wHa 1-asua imfitu=a presso ije ccmip:iltenti Au1.-,ri.là -del suo paese al fiine di im.pelclire in pericofo tcl'ella everutiuaJle esecu~fone del~a oondamna. In lll.C>me per i.noairico di ,tutti i iri unilti e ,pe;r iiil CO'nu.!ait.o ,di Jiber a.:m.one .di Sacco e Va,n~e'l,Li di Zurigo: E. Marks. Da Zugo FESTA JiN GIA!R!DlNO Jin.,de,1,ta da1l1a Sezicrne soci.rul:isia, ooi1 concorso dei coJDlp,a)gn.idi hngua :lè'desca, aiv,rà luogo domenica f4 coa-ir., (m ca.so chi carliliivo fompo, 1dome.n.ica 21) un.a Festa i,n giaor<l,im-0,a Sohulzem!ha.u.~ in Zug, coo Riucita dellla F orLuna, Ti.r,o a segno, Tko de~ùi. ,ane11i, •Co.nceriio, ecc. Il ricava.io 111ebto anidTà a •fav,Qire del Fondo Jvtatleot/.i. I compa,gru osi faranno un dover~ cli inlerveoria-e, e lutti gli opera: orgainizzaH e simpa.Lizzarn!li non manahe.r.rururuo cli ;-oiila·re il1 cantrà.buto d~ .. loro sO'Jildaa-ietà intervener.ido con lt> 1oro faimi•glie. Da Hongg Un cofc<,1/:e, ohe su «<Gazzetil,a I.i.cinese;>, s, fir.ma R. J'., ,preLende r.istpOlllidère alfa. mia co.nri.~pondenza sul... successo obtenuto dal Circolo Maiodo !mistico ila L1a111<) aJJla sua fe'sla dcl 17 Uug!io al!l'Aille Traéie. Si coJIJ!prendc come quailmeillle l' R. P. a!b'.bia aiHi:data la sua oprOf>!aI «OazzetLa Tiooese» di Lugano mol:..O proba.1:-.iiìmente, nella speranza che non arrivasse f.ia10 a!d Hon1 gg, mo ail ,poveretto non è r,lusc-ito i'! co!llpo eJ ecco -dhe ani a,::r.:n.go a !'fc/Llcerlo . ,s.ia, pll!re be!lcvo,mente, -c:- 1r.f· si fa deil ,resto c:m t ul;bi d ra,g:.zzi sciocchi e ,pre!cnzi.oll!. iR. P. - pow-er.etto nc,n è cc,Ùjpasua ma, •in quanto ad intelligenza!... - ecco: 1ll Hpcig.ra.Jf.o,s.Loq;,iamaUetrtamerule ,i,] mio_ pseudonimo c'he da « L'Hanggner » diivemtLa « L' ou,g.g.ner »; fino a q.ui nulla di sbra0111dinaido, il ,li,pografo ... ia d!t s,uo mesliiere, mai que!J:I'iiin-e:fifabille R. P. - -povereùlò non è coL_pa sua - mi s,:.O.r;pa: l,a st™1J)'.iatiura e dà a1d i!ruLe:11d~ ai 1-etbori di «Ga.zzebta Ticineie·» ohe L'ouegner v.u0!1 di.re à.n italiainÒ bugiardo, mosilra, un' lnleHig@lZa, un, itnrluito ed una conoscenza dei11a 1.im.g1U,'a.edesca idaivtV-aro meraiVD.gilic'sa,Se.ruti ra1gazzo ! se non Vill.Oi senli:r,U ,dare del 1somar10, n0<n ,dcia-epiù simili bestialità. IM.a iR. P. aissioura o'he :1a festa J:u .riuscibiissi1ma e che diiede, IIlieno\e di meno dhe 267 f.r. d,i 1Utile n~io . .Esageraito! Ma se non c'era ge:nile! Oomunq.ue, vuode pren:dersi R. .P. la piccola so:dcL1sifo~ione di innallzaire ai1t ci uaJciir,all<l>a .onf.ria;raG)pl"esen~anrlie l' uti1e ,d~lllla,d,e,sla e ,presein.tairla cosl mc,diifil.caJbaa•l ccl!Lto ed alll' malii:bt,a,? PacLrorrissi'Ino d1 fa.r.lo, Lutti ,i gUiS,li sono gusti e non ci sernliamo ,di p:?W.d.e.rtem'pO a cOIJJfuLare una .alHermazione che se dato e non concesso, rispondesse a verilil r.on ver,r~bbe ,aid ogITT.imO'do e comUlll!qiue che a ri!baidia-e quain,to noi istessi abbiamo aJ,feirmarto cisO'èohe ail malSISa f,111gge, bc,icoUa, come q,uailru:nque cosai idi riipugn,an,le, -d,ilurido, di ahbo.miJilevo4e, tu1lto ciò che è .fascista, -0 f.ilo-.fa.Jscisila, o dhe cc,m,unque ,puz:z.i di fascismo. Cosa soo,o inifrul1:i. o. 267 :fu-. darLo e non concesso cli.e sieno vera:m.0Il'le 267 - i,n co.nif,rom,to dei 7 ~d 800 e più k f,a,litli dal~e aissdciiaiz,i,oni arntiifasdste ? R. P. - pc<Ve.re!t:bon, on è colpa, siua, ,n:a Ìlll quél!ll'lo ard ii:P.rt:et~liigem.z.al.- tpre.- itemdz COtlltfiulal!'mei po11ta nuòtv.i a,ngomenti per ,ribaiooe La mi,a a!fformaizio111e. Questo è quél!llito v.cilevrumo ril'leva.re, e qul a,vr,en::,mo finito se una q.uaoJohe aùi\a-a ingenua aiflferuna~io!ll.ede1 sulloi:k!Jto iR. P. nrn1 ci cbb1Jgasse a!d u.n wcor.<lo bre;ve rilievo: Vogliamo 11.:!tavia - scrive --- signi1:.care a « bu[,ua11d,o ~ che ci ~ -f:•amo di chiamarci e Jii,,-,ntarc,i (?!!!) /~~•!:cmi. Se cb!ùmo ade,,ifo aT inito e!-?! R. Console lo cbbic.mo fotto per il. r.o::!ro sp,irJlo di itcdianifà e r.on pe; a!Ja o. Che R. P. !&i vaonrt,i dii, oh.iiamars: : f'rmairs.i (?!!!) ltafli.am.o- COtn I' i l!'..::i.usc:ii1a.- ques,lo è af-i,a.r,ecli.e onan ci r:,;:ua•rda, a,11:Jbenohè ci sembri a,l::,hastaJ1Za bufJo eh.i si vanta di un Jaroto, aill'av.vento del quali.e non ha per nuHa contir.i'huilbo. N,oi, adunque, non ci vantJamo di ess:,re iLa,Liani, sa,ppiamo .pe.rò di didem:dere iUbuon nome, la .rip,uLazione, l'on0tre -de'lla na.z.ione ittailiama comba,tiendo slreo:uamenle il pairtito •di d'l!lliinqueruli che è aù governo e ohe con i .suoi misfatti la umi,1ia, la ,difki!ma, la dison0tr,a. Sai:;pi,amo ,di difellldere ~l ,popoo:o i'taliamo e co.n lui o.gru !PftÌncisp1o•cli,umain.Hà e di civ.illià rdarndo ili anaissimo idii, pubbliciià. - ,per •quamto J.a. coll'Sentano le . no,sbre fiorze - ailil.e malefaitte idi, una b=da di amriv,ìst,i dhe pur d-i amricohkci e marntener,si ,a.il,pot-ere non s,i ,a,r,resta. davan!li atd. ailcu.n dellirt!to: da1ll1apet1seouzione al bainido, ,d,a,11!1r.aa>i,na allil'im.oe-ndiq.,,. d aJI' agg.ress.i o:ne a il' omiddi o. Siamo a:dun'que 111oi=ti.JfascisLi, soltanto noi che affronlia,mo ogni perseC'J.- zione e ccmtimueremo la lobta fi.no aillle s,ue es.tireme conseguenze, ,pur di ,11berM·e l' Llalia da un govemQ che è emam.alhÌone cl.i un pairti.io <li cr,im1nall.:ied a,m~, di vet11dut.i.e •di ,ruHia,ni, .Sia.imo noi, so'1o inoi aniti~cisli, ohe csnlviair.o l'o:nore d' Halia e ohe, an:ohe se.nz,a vamtarci, possi,amo c'hiamatrci i.tia.- lia,ni. R. P. - ,p,o.verebto n0<n, è sua, colipa, ma in quainto ad inte1iligenzal ... - ci fo. s2ip2.r.e o'he se ha a,der,i,t;o ,allil'.invi'boddl R. Oooso1e lo ,ha tatto jpeI' il .s.uo spirito di iiLatliamHàe mon ,per rul,!iro. No, vedi, povero ragazzo, lo spirito d'wtalianilà ci erul'l"a quì ,come j prov~rbi·ailii ,ca,-.,,()!'Jii a mei-en.da. ,!,i Consdlre f,a ne ,più ~ meno ohe ~l suo mestier,e e .raip_presenla a\Ì.tl',estero ~ i·nteressi ,del Govenno db.e J.o paga, oo.sl che - IP· e. - molltii degLi aitte%i,amenti ode! Conso:le i,Lailiaino di Zw-igo, teslè Licenziato, •non sa:rebbero ogg,i aim.milssibiili; ai!mretil,a,rutodica1Si déhl' aibtualle Oonsoil.le all quaJ!e, a,p..pen,a ca(dv.to il faisoismo, j,! dhe av'Ver.rà ipiù ipretsto di quanto si are!da, cambierà <lJÌ atJLe~grattnenilo seco:nido le is t.r,uziioni che ~Li Velf.ra=o comumca,le dati nuov,o miaristiro de~i esteri e ·ooon.incerà ma,ga,r.i ,a Lusitrare, i,rwece Clhe perseguit.aire cO'ICll"oohe o~gi in. ma.Ila f!ed12 ven- ~ono ohi!al!Ila1lcarJ!l!Li-ittailii,amV,ie. de, ,a.Jdu,nque, R. P. - !POiVercllo 111cnè .s.m oolilpa,. - che aififermaire di a,ver atderJto adili' nvi Lo ,d,ed•Oons,ole solo per ,sp.iail~o di, i;l.acJialili,làè alffelfma.ZJ.Ìooe tamrlo imheci1Lle dhe ,un essere .druunq,ue, puir.dhè fosse dotalbo dell~a. fo1Ccrl.ilàidi ragic111are, s.i gurur,deiteibbe tbene ,di il,aisciairsi ~fuggwe. IDioa piwbtos:lo R. IP. .dlre ha ald.eriito aJ1.. il' im'Ulbo del iR, Ccnsoile per serv:ill.~m-0 co;ngen,i,to e noi sal.'~mo ben lcmtaaJ.i, da,! voiler mveire co.nibro un d:i.si~razaalto rul qua.ile m.a1d,renaiLu,ra fu ma.'l!f'i~a. Siamo dei ,pO!sii!.irvishei ,noo possiamo per con.seg.uenza nemmeno s-oigm,a,rci .ii ,p.rete,ruclere un a,Lte:g~1amenilo <li~ini,toso e Hieaioda un servo naito. · Airnimo dunque, :maino e.'lle spazz.ole ed a1I lliuoiJdo e continua iJ t.uo meslti.ere d: lsu,Slbraisoanpe cli ogttii aultùIUtà. V ednia che ie stesse auboa-irtà .da te o.ggi !JJudld:ate. ca.mbierain1110 dcma,ni di ccilca-e, Lu però coniliim.uelfaiisempre a lustr.11re. E' i,l tuo deslÌlllo. L' Hon~gner. Da Baden S·FRUTT AMENtTO ID.i: ,p,aJSSaiggio111-elùme ie -gite d-0menica,li per Wiiren,J.os ebbi ,ad entrralfe Ìlll una osleri,a nel4,a quale si trovav,a,no di,versi oper,a:ì, e si laanenita.va-no del llra<ttament,o del •lOTopatdr,O,Ile. IP<>teiioatpire ohe questi ~ad l;a,v-0rav=o m quaùità idii: scal1p~ presso ti.a Di!1lal Emill!· SmeàJl&ne che q~':'5t9 obbliga ti! suoi, o.perai a, maingiare iln c,aJSaJ su-a. G1i ~~ 1almenta.viaino 1de!ila,scar.sità del M1ilio, e1dai11a ,se:ra, prim.a. •di essere serv.iti, 1debhoaio idommd:a.T'e ben tre :v-Oilte ~l pane e poi, se vo.gJfono ~ama!I'.si, de!bbono irecMsi ru11'oote.ria. QuesU! qperariI,'da diverso tempo reclaanam.o ,dall! Uoiro .padrone un tratilamen~o mi~OTe, ma fÌlllo a,d -ora in.uti.lmente. ·Si sa: ,La •voilpe per,de il 1pe1o ma non OJlvi~io. iLo Sme,d'li!n fece ipOIÌIveniire d.aJlll'•litaJli,a una ldonna. ,di .serv•izi,o con t:a111to d1i con-- traitto .dfu tla·v,oro, ,paiga mensii1e daliJ 45 ad 50 fr.a,ncli.i, ma q=do ila d(){lllla, fu 1IIl ,sar;v.ì,z,io, ,i 45-50 fr~chl d.LVen.ner,o 25!! ail anese. .Così questo m056ere obbli!ga, .gLi Qpen-,a,i a pr-o;dur•re sempre d!i IJiù, maingia.ndo .cl.i meno, e .sfoub'.a wna povera, donna sul salairi.o promesso e scritto. . Jl viandante. Ba Lugane SIEJ~RE DEUZIE DI CONlF1INE Anche le pa.sseggiaite in .montai_gna iposSO'llOidar .Luogo a incresciosi incidenti idi·' cO!llf:ine.Buona pairte delle monla~e che eia-condano i.a plaia J1Uganese co.nlfinano con ra la,Lla, -e si' può dire '11Glll ,.paissa do-· menica che qual.che com.i:iva ha delile nt'ie da par.te de: fa:scisU c:he faJ1no i,l S3rvizio a11,a .fu-onti'2Ta. Una v-0,lia, ,pertHno idt:irante la guena, si poteva seiguire · il se?:1tiero di tro,1liera senza ncie. Ora 5;e s.i passa la f.rc-nt~era, idi quailahe miil!l~·- n..;;tro, si è inesc·ra!:>l!ime!lfa arires,tali e cC1111d,olntie!Ue po-:c pulile caserme de11e gua-r.die -di finanza. E ,d,o.po ,per ritoo-na.re amcora Ìlll !svizzera, se siete s.-.,.;zzero ve la caverete ·,presA.o, ma se s-iet.e italiano, dio ce ne scarm1pi e '!i,bori, il meno ohe vi può ca,p.iila:re è l'.zr.:cusa ohe vcllevate anda,re i.n Hailfa ·clan;desti.namentel Qui111d-ia,nche nel1Je ,pass"'e~giafo in mont.agna, occorre ev.ilare di an-icinalfsi aJila frontiera. Fa.te anche voi come «Baliilla», il qua,Je lutto J'ainno grida « Viv,a 3'11t.a.Lia» e ipoi passa le vacanze ne.I Ticino. Non avv.iooatevi aJil'Iitalia, e·,-:iileret-enoie e risparmierete il ,disgusto idi vedere Je camioie nere.. SCHiL.AiFFL.. 1N F.AlMlGLI:A Nel vjcino bor,go di, Mffld,r.i~o, mar.le.- dì 26 ,u. s. ce.rl-0 iC.aiTo.1i,sarlo, ,reduce ,di guer:ra od !Ì.nscr,i;Uofino a po.co tempo fa al Pa-rtito fascista ha schiaffeggiato 3uillla· r,11bblica vi.a i,l segTefario del faisci.o 'locale Ta.g. Teava;gni. Motivo dell'aiHerco: il rifiuto opposto c!ail Consolat.o, i:su .preavvjso de.l 1ocalle fiduoi.ario, aLla domMltda di rL1ascio -del iPai&.<.aipoo,,bpoell' avere i;J tCafrO:li ohii.esila 1a ciilaidina.n.za, sv&zera. Ques.to il fatto ohe non desta in noi alcuni me-ravi,glia, IPerchè da g;ran tempo coinosciamo i meta.di poliz-ieschi del fascismo. Tifa iuittorio e «cimice», alaùà e ,sa1luto aolLa.romana ·può ,ben slare aindhe ,nna ca,zzottaiLura, anzi quest.a incorniciai iìn perfetto stille i:l tr~icomico sipetiaco:l.'o fa,sc.ista. Pi8R SAC{){) E V.A1NiZETmI iNei pas,sa,t,i ,g1oTillisono sta.ti, tenuti dUe comizi: -uno a iBe11inzonal ed ,uno a :Lugano, ,tutti e due affollatissimi d4 pijbbl.ico. Anohe varie ongamizzaiio:ni -q,peraie hanno e9presso ,i ,!Oil'o.v-0ti peroh'è 1La \'iitla dei. .due innoicemlti sia Sali va. il voti dci comizi e deMe ,organizza.rioni oiperalie sooo sri,ati traismessi a Boston. I-L OEJR.11LFIIOATO DI NAZIONIA[.rl11A' E', come noto, l'ultima trnv,abal ,dei 1"egi c0111JSoàati i,t,a,'liam. Qua1I1do vi ~i lfifi.uita id ,rin,novo de'! ,pa-ssatporto, vo,i vedete I.a faccia -sor.ri'<len1te di finto tonto di, un !impiegato consolMe qua,l!unque C!he v.it tdichiaa-a che «come quailmente, in ba<Se ad nna co111,venzfone ita/lo-SIV'izzera 11 ce;r-1,i;fica.to di naziona,li.tà è un documentto ,vialido per ottenere ,da,Ue autorità ·s:viiizzere iil permesso di soggiorno ». IE' mai poss~bi:1e che ,da,Ha 1bocca d,i un tanghero quaùungue i•eigato ad 1llB C-0a1.soQ.atoita-1iano, esca.no de!Je verità 1 E così è per i,l cerlifJca,to teli naa:ionatlità: esso vale meno di un fico seooo. Per i-nfonna.zioni ,a,sswn,te recentemente a,l tDiipairbimento ,di ,P,olizi.ai del Canlone Ticino, il cer.tilf:kato di !llJa.Z,ion.alità serve solo m .quanto i:l passaJpomo ipuò essere Lratitenuto ,da.Il Coaisolaito e ,da, altre autor,ità per i loro incombenti. Ma ~ caso di° ,rifiuto ,di T.i'I!llov-0 ,dei! passa,poa-to, 11 cert.iificarl.o ,di nazionailmà mon valle 111u1la, e non .può supp1ire .ÌIIl alcun mOfdo H passa,.poirto .stesso, Quindi lutti ccrl.Olfo dhe si vedono riifilutaio ili! Tiininovo al .Loro passaporto e che ha.nino in corso pratÌlche o per jll ,domid,lfo o ,per ,i,l ~messo diii sOiggforno, ,dov,r~o far ,prèserute ailoleAutorità fe:der,alli Ja raa:ipresa~lia pol,i&a del Ccmsolato e ohleidere un permesso di rl.o'l• leranza. Tilltti colOTo che si, trovano ,in d1ffi~ per queste h e cend~, p0ssono r1v,ol/gersi a,Jll.,aCa,mera fai La.vor-0 o.d a/Lle Sezioni di Lugano, BeUiinzona, Biia.sca, Lavorgo e ,Locarno deilla Co~,o;nia iProlet.aa-ia llaliam.a, ohe da!fain:no t,_utte ~e spiegazioid necessarie e la -necessaria assistenza. Da Looa•no IDOV.E SI VUOLE ARRIVAIR,B? • 1 1 patcLr-OatimpresMi son-0 ia--r~ sui !Punit~inseriti nel -loro contr-0-pro,ge.ttlo per .id contraitto coll.!letti.vo idi d-a,vor-0 1 eldi i.nsi&!.ono iper la gi.-Oil'Il.aJba dclJ.e dfuci ore. .Aillla· r.iunione ideilila .scorsa settrim~ tCOll i ir~pre.sentaalti ,d.e~li, oiperaii: OI'lga.mizzati, neJl! ISmdacato 0011le, nw1a .dm positi,vo s'è conclUJSo a causa tdeCtl' mtiram.si,genza ,pa.- d,ro:na,J,e. P-er ,dii ;più i pa,droni ;pretend'()lt].o che gli operai ..atbbiano ,a kwor.aa-e anche i•n ore tuori •orario ,quamrdo ~ a'Or<> tomn.a comodo, oram.uta.nido,però d4 :f>a,ga.re 1 le ore stiraor- -d'Ìlllacie di più delllla: tariffa norma!le. fo seguito a queste assurdi!à :Pa.Jdr,ona!li, il Sin'aaca.to edile ha prov-ocaito un aJ>Lro contatto 100ncidiatii•vo, clie a.v.rà ituo,- go nella correnit.e selriwla.n.a, daiva111ti aJ.~ 4'Ufficio cant. di: COl!loillli,a,zioine. 'In ,seHimaOl/a a,wà iPll!re -1uo,go un comfa.io 1dove \·er.ran.no tpr-osp~tlate la situazi.01110 4elile trattabi;ve coi pa,cko:ni e ll'atle~famem.to da a-ssumere di front~ a:lJa coociuta,ggi.ne p<l(dr.onaJ.e nel vo,lere a,d ogni oooto La: giorna!.a -delle •dieci ore e ne'l• miooono• scere i di,rit;t,i ,di classe degli o.pera.i, ~- RI.UNIONE ,DBI.JLA SEZ]ONE .SOOIAll.Jl:S-TiA tSaba,Lo • 6 p. v., la SeziOllle SocitaJl.ista Mista ter.rà Ua suai riunione -0:ricLilna-ria.. 11A t_t'allande a,Jll'CJ«'içliiJdnee!1 ,giorno -son.o :importanti ed .il Comit.aito fa, ,ca.Ido ·lél!Ppelllo ai compagnli. .di imiterven.iire :numelfosi:. ifi cassiere ~er;.e moUre ii. comp~nidi metter~ im reigolla coo ile quote .sezic,na,Ji, ·eid a:ll'ucpo -presentai.si: a.lllLa. ri,u- ~ con ;ÌJ! /PI'O<J)OO ,l.ihrtnto per.son.a,1e. 1JL COlNGRESSO DEilL'lEIDUOAZJONiEMOIDERNIA LLCong.resso, che ha ~sunto un'unporla:nza mo,n<li1rule,asvrà luogo· ~ questai città drul 3 a,J 1,6 ,a,gosbo p. v. iLa ma~ pa.rite ,deg1i Sita-Li d'IEur-opa, e ,d'America. ha.nno Ìlllv,ialo i iloro ,più quota-lii. uomini m ma.t'eri.a. ediu.~tilva. · ,D.uranlt.e ,i,J •Cong.re.sso vi. sa,rà un cilclo di coal!ferenze m lmgua tr-ancese ~ inglese, che ;j.J1uskerainno i ,va.Ti metadi educati~i; md.demii. ' · tL' :.Ha:lda ofi 1no.r-a n<>n ba ~nviato ne1&Sun rappre:sentan·te iail Coin.gresso; la riforma G~tile, se 1 discussa, 1a-overà a,sip.re cr.i-tidh.e Ida 1Palrte odi uomini che combattono per la l,ibertà educativa odel<le,giova•ni generaziooi, ohe ,dev-0no essere sottratte ,da iruluenze politiohe ,pennitiose. PASSEGGLATA SOCliAlJE iL'Asscciazi~ne reduci di ,guerra itoalltian.i iha ~ettu.aito tdomerui.ca 31 •~lfo fa sua ,pass~gia-la soci,a,le a:n,nuale. Meta defila passe~ia.ta è slalo Maigadiino, ,sulla ~po~a- sim:slTa ~e\ la,go. Gli intervenuti, CLrca wn ottantina·, hanno txa,scorso una lieta, mezza giornata d<isa.ma a:11legr.iia e di gr.ain-dissima, ,f.amiiia.rJtà. 1 I ~- zamti Jnletwenuti hanno -potuto conS'latare q uaùe ma.ssim<> aicco11do regnli fra i· !l"e• duci ·di guerra, Òecìsi ,a, idiJen:delfe ~ foro dù-i«,i di ,libertà di pensiero, sooia, per qlfesto ri,nneg,a,re fa ilor-0 vera ita.liamlà, se.n.za i soliti .fronzoli di rello.rica patiri<>ttair\clista. -~~~(f'Q~~~(BffJ'ffOCMml Al .pròssimo numero: La commedia di colui ~he rese sua figlia muta. - Le txl• canze un diritto umano. ~~~oOJl:.O!.O'CfOll Compagni, lavor~tori, leggete ~• L~Ananlra dalLanratora,

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