L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 26 - 25 giugno 1927

ANNO XX.Xl. (A P.) ZUrRlGO, 25 GJ'UGNO 1927. Nu.m. 26. ' fELEFONO 4475 - Conlo-Chèques \. Vlll-3616. SETTIMANALE DEL PARTITO SOCJALIST,\ ITALIANO NELLA SVIZZ'EIU Centes:irni 15 \a c•r,tù ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1926: 1 anno, lr. 6.-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 meei n-. 1.50 PER L'ESTERO: I anno, fr. 16; 6 mni fr. 8; 3 mesi, lr. 2.50. RE.DAZIONE: , L'Avvenire del Lavoratore, AMMINISTRAZIONE: Cornrni~sione Esecutiva del P. S. I. PRE.lZl DELLE INSJ!">RZIONI · lln,.-a o apaZ10 d1 linea (J.argbe::i?:auna col<>a1na 1. n Ceo\ Per réclame continuata, prezzi da Zurigo ____________________________:________-----------=------ Zurigo. Militarst.rasse 36 Il·lusioni Noi socialisti rivolùzionar.i abbiamo sempre considerata la Società deLle Nazioni come tm trucco capitalistico s:a per la sua forma cost.itulivai, sia per i suoi metodi, sia per le ~ue finalità immediate, tendente al consolidamento ~ll'alluale slrullura sociale borghese, e 1ùenle affatto in grado di evitare i conflilli e le cauf:.e della guerra. La Società delle Nazioni n.atai come organo di collegamento e di difesa delle nazioni ,incilrici aJll'indomani della guerra, non ha alTallo mutalo il propr:o carallere con l'enl1-ata nel suo seno deHa Genrnuùa. Im·ece di essere tmo strumento esclusirn del cap'lafo;mo dell'Intesa è divenuto uno strumento del capi- ·tafo;mo europeo. M.a è aumentala in proporzione la propria impotenza a risolvere i prnblemi inerenti alla i·lruttura capìlalislica del mondo. I contrasl· i:-ievilabili che vi l1a porlaio la Germania con le proprie richieste non han [allo ahe risaltare lo spirito egoista, nazionalista ed anLiope1·aio della organizzazione internazionale dc: GoYerni borghesi anzi dei cin.que p\ù forti. e potenli c5eculi\; delle borghesie nazionali che a Gine\Ta fanno, attrayerso i_ seggi permanenti, il bello ed il brullo tempo. Que.,,lo nostro alleggiamenlo che risale alle origini dell'islilulo gineY1~ino trova negli a,·venimenti di questi tùLimi anni, la giustificazione e la conJenna più completa. Lo sviluppo dei lavori ,del 45.o Con.s=g!io tenuto in questi giorni, comincia a preoccupare finanche i più impen.itenli ad'ulatori dell'areopago della pace. Snl Journal de Genève si poleYa leggere, nei fforni scor~i, a Hrma "\Vitliam Martin, il seguente sfogo: « Ogni volta che una questione rzn po' difficile si è pre~entata, il ' Consiglio ha evitato l'ostacolo •. E' la verità. Mentre le minacele di conniui e di guerre si accumulano in Europa, la S. d. N. e,;la di proposito di d:scuterli e sanarli. Perchè conosce la propria impotenza ed inefficacia. Mentre i clirigenti di Gine\Ta ascoltavano degli innocenti rapporti 5tùl'igienc e sull'oppio, la rollura dip~omatica veniYa consumala tra l'Albania dei bey e la JugoslaYia della Mano bianca con la compli{À:'l.Zione della minacci'a di sbarchi faisc=sti in Dalmazia. La S. d. N. si è ben guardala di porre la propria allenz:on~ su tai~i problemi, poichè sa che di fronte· ad essi non potrebbe sopravvivere. Gli stes5-~ accordi di Thoiry che Yermero decantati come un grande successo della S. cl :\ .. all'alluaz;one pratica mostrano la corda della loro inconsistenza. li cartello del ferro che ne doYeva costituire la base economica, scr:cchiola e ri,·ela le sue fe5sure. D'ora in ora la ,·ila s'invola dall'istituto di Ginevra. Tra la apparenza cli una intesa capitalistica internayjonale quale quella che 1 s,i ripromelleYa la S. d.:\. e le realtà econoin·r:l,~ che di,·irlono il mondo borghese, l'abisso 1· approfondisce. La S. d. ~- v:\Tà ancora a patio di non rs2:rcilarc g'i s:::opi prr cu: fu posta in vita r; ~f'l!it'Si d0i Mn0illi inC'rC'nli al n~cwlo eap talisli-'.'o la ing11iotlirà. Ripoi-re fìJuria in cs'-a p<'r la conoerYazione della par<' è ingannarsi cd ingannar". La Seconda InlPrnazionale quando collabora cd accredita pre~so le ma~sr> opPraie la S d. Y., illude sè stessa e IP masse e hc· la srguono. ~Ienlre ,ill'ornbra dell' ;mpolenza congenita della S. d. :--:.i capital;~mi rivali malurano le cause di pro%1mc guerre. è pericoloso e co!pc,·ole indlare i proletariati a dormire lranqujlli sulle rnrli dc>!la pace assicurata dall'areopago di Gineua. . Il proletariato de,·c a ,·ere la visione nella. chìara del pericolo che lo minaccia, affìnchè dalla propria forza, e solo da questa, sappia e po&- sa esprimere il rimed·o. Il movimento operaio può utilizzare tulle le conlinge1_17,e, ma non può affidare la delega delle sue rivendica7.ioni se non ai suoi organismi di clas~e. Illudere le masse operaie che da Gine\Ta, sia p~re pare realtà lamenlarizzala, possa uscire la via della salvezza, possa realinarsi la pace ctù il proletariato a.&pira, è 1m giuoco in perdila. Gine\Ta resta sempre un ordrgno borghes~ che per la sua natura. per la realtà entro mri vive, non dirime la gt1en-a. I fautori ~ocialdemocralici della co'laborazione in seno alla S. d. N. hanno avuto in questi giorni un'altra delusione. L'Uffic:o lnlernaz.'ionale del Lavoro, cJ·ealura della prima, ha ri,·elalo :rnche ai ciechi la prop1·ia nalm·a. E' bastalo che alfesa.rne d:::i suoi lavori si ponc-.,.se w1. problema s~llanle. le l1berfà sindacali. perchè l'istiluz· one moslra~-..e l:1 sua Yera fisionomia. Jouhaux, il segretario dc,lla Confederazione del LaYoro francese, collabo1·azionisla fìno all'ecces,_,--0.ha e"presso in questi lennini la propria delusione: • Sarà questa forse l'ora più tragica nella storia del/' Ufficio lnterna=-ionale del Lavoro. Potrebbe darsi che per i rappresentanti del Lavoro, per coloro che haru10 sempre con sincerità di convinzioni, con lealtà, lavorato in seno a queste riunioni internazionali, venisse il momento di porsi il quesito se debbono o meno continllare e collaborarni •· .\ distanza di sdle anni la realtà dà ragione a noi socialist; i-i,·oluzionari. Per influenzare Ginevra e le potenze che la dominano non resta che puntare risolutamente sulla [orza della classe lavorati-ice che ,i organizza per la ::,osliluzione della decadente classe borghese. I principi della lotta dé classe costituiscono ancora la lattica, l'unica Lallica che la storia a[fìda al proletariato per la sua emancipazione e per l'emancipazione del mondo dalla schia,·ilù capitaL,lica. Tra la farsa e la tragedia etasse e categorie, C'è un antifascismo che si può chiamare del minimo sforzo. E' l'antifascismo di coloro che sperano sempre in qualche cosa di estraneo, che attendono la salvezza dal cas-0 o dalle f or::e soprannaturali o nemiche. lert era il re l'oggetto delle loro segrete speranzie//e, oggi è la classe industriale italiana. E' ben vero che gli industriali di tal1111cindustrie sacrificate tlal/a r~- ccnle politica cli rivalutazione monl'tùnu mormorano e /randeggiano in questi giorni contro il regime fascistu. Allo sles.'>omodo che tre anni fa mormoravano e frondeggiavan<, i ceti agrari. Il fascismo pur facendo la politic(l dr.l/a classe possidente insieme a quc-1/adPlla casta dominante di cui è espressione, contenta talvolta talune categorie. Ma s-0no nuvole che prc.~to si dissipano: /'arranginmento è presto trovato a spese dei procluttu.-i. Talune categorie industriali sono danneggiate dalla politica rivalu!a- =-1onisfache tanti utili invece cu-rt:?ca ai finanzieri ed agli speculatori? Il bruncio è di breve durata: il Duce ha annunciato ieri una diminuzione di tasse. Saranno precisamente ie tasse che gravano sulle inc&..Lstriela: dill'erenza sara coperta con l'aggravio delle tariffe doganali e delle taçsr; indirei/e che gravano sui cons11matori. Cè un'altra categoria cli borghesi che in questi giorni strilla contro Wl provvedimento fasci sta: la categoria dei padroni di ca.~ecolpila clal dP-creto che limita e riduce gli cmmenti degli af(ìtti. Provvedimento suggerito e provocato clall' indignazione e .sollevazione dei ceti impiegati:i e operai per le recenti diminuzioni di stipendi e salari. Ebbene anche i padroni di case snranno indenniz::ati ciel lieve sacrificio: la diminuzione di tasse rir;uorrlerà anche loro. (;[i inquilini mi sorri .'>tatadimi:mitr1 la pigzone di poche lire al mese, reintegreranno la perdita dei benemeriti padroni rl' c,iso sopportando l'aumento delle la0se di consumo e quindi ciel co.,lo e/ella uila. !~a politica ;ascisla e tu/la qui. Politica della classe borghese che turba talvolta gli inlerrssi di qualche ca:eyor a. L'antifascismo d<'imiopi e Ci<'piiri,-:... ·r1f/(lcra a questi lurbamrnli <' fonda su di essi le proprie "peran::.e. i\'on pensa che l'interesse di classe supera, assorbe e compensa quello delle categorie che compongono la classe stessa. Il fascismo è la borghesia capitalistica italiana. !)antifascismo è il proletaria/o. i celi medi e piccoli produttori sacrificali dagli interessi della prima. Ed è su questo ultimo che bisogna f andare le <:peran::.e la volontà cli riscossa. Nel museo dell'imbecillità. Quando costruiremo il museo dell'imbecillità fascista, accanto ai discorsi di Farinacci. agli articoli cli Torre. alle freddure di Lanfranconi, uno scaffale llOn potrà mancare dedicalo alla collezione di Squ,illa Italica. Noi crediamo che il duce non la legga a/lrimenfi taglierebbe i viveri al signor Laorca che ciiffama il fascismo a/l'estero meglio di qualunque antifasci~la. Dunque. in Italia, . econdo Squilla Jlalica, ci 5ono soli 21 anlif ascisti! Perchè il duce ha e/rito che tra i 698 confinali ( La orca rifaccia la somma delle categorie dei confinali elencale dal duce e eia /Lii riportate e troverà che sono 9.34) .soli 21 hanno riconfermate le proprie collvinzioni politiche. Gli altri si wno schermiti od hanno taciuto. Dunque ... E Laorco concluci<'.Se sono 21 soli in tutta Italia e son tutti al domicilio coatto fa bene il governo fascista a sopprimere la libertà di stampa. la libertà cli associazione, cli riunione. di sciopero, e mantenere 300.000 camicie nere e 100.000 fun=-ionari d1 poli=-ia, un Tribwwle speciale fascista, ecc. L'opposizione di 21 per,·one che costa allo Stato un miliarcio! Squilla Italica· è pagata dal fascismo per tenere alto il prestigio del regime italiano all'e~tero! Oara realtà. Si dice che una volta Rossini (il grande musicista) imbattutosi per le 11iedi Parigi in uno spagnolo se lo abbracciasse e baciac;seesclamando: • Quanta riconoscenza vi dobbiamo! Se non ci foste voi spagnoli, saremmo 1~oiitaliani /'ultimo popolo d'Europa! •. A Rossini redivivo oggi mancherebbe anche questa consola::ione. La Spagna e deli:iata come l'Italia da un trono e da un re. ['/timo discenden!e di quei Borboni che sedettero un yiorno sui quattro più fulgidi trorn d'Europa. re Al{9nso ha al suo atiiuo lrt conquisto clt parecchie cocoltes cli rr1fé-co11rerl rei al suo pr1ssi[IO wir, a/lean:a mai .~mentila coi preti ccl i re.i:ionari spagnai•, 111wimbecil/ifà congenita, la fucila:ion<' cliFerrei nel 1909, la per- .<'<'C11:ione r/, r·numurw, [<, sanguinose nvPrr.t,zrr m,trordiine. la persec11:;0ll<' -,,sienwli< , degli <'!<,menti innovatori, la clitta,1u·11di De Rivera. Questo congiunto cli R<' Bomba e dei derapi/alo L11i9i(.<'pelo. hrt compiuto 2S anni di rN11,o il 17 maggio · r1. s_ I cortigiani <erz,li rhi<'w'ro alla l'ni11ersità di Jladr<l di l<111rearlo dottore onornrio in /ifosofìa. Il Con siglio universitario ( che .,olo jmò conferire ww /a1zrea) della l'niversitù rii .llar/rid è composto cli 100 profe-'•ori; rbhcn<' GOdichiararono di as:enersi ,, 16 uotarono contro. li r<' Pbòe i 110/i di wli 21, professori ,11 100! Questa manifeslo:ione cli illclipenden:a e di a,gnilà dell'alta intellettualità spagnolo, ci umilia e ci avvilisce. In Italia /11 cultura. l'11niversitci è. stata fa prima a genuflettersi alla dittatura ed alla bestia lrionfante rlel fascismo. In Italia non s· sorebbero trouati 76 professori onesti. liberi e compresi della dignità e/ella propria funzione. Q11esta è la dura realtà! 1otecaGino Bianco Il terrorefascista Una lettera di Barbusse Il grande scrittore Henri Barbusse ha diretto ai giornali la seguente lettera: • \ i partecipo una lellera rimessami da un Italiano che ha varcalo la fronliera. Mi son reso conto. con una inchiesta, che i falli segnalati son disgraziatamente esali.i e che la !ore autenlicilà è ind.iscul:bile. (Juesla lellera suscita la ribellione. ~Ja non ci sorprende, e non. coslituis...:<.; una rivelazione per quelli che seguono daHicino i coslanLi misfatti del fascismo ilal. Numern:;i ca~( analoghi ci sono slali segnalali già e con f e:-rmano questa orribile c.onsl~- Lazione: i metodi abbomine,·oli di Lo1 Iura dei prigio1ùeri e dçgl i incolpali che, sinora, sembrano esse-re il lrii·le appannaggio dei pae-.: bal•·J11ici e della Polonia, sono oggi applicali quasi correntemente in Italia. L'ond'ala infame di crudeltà e di ,adismo poliziesco invade il cuore stesso dell'Europa delta ciYile. roi pensiamo che lulla la gcn~e Oilesta e tulle le organ.izzazion.i eh~ sj son proposto lo scopo di !ollare c~mlro il terrore fascisla, i suoi ::ibus-1, le sue Yergogne e i &uoi cbli:ti, eleveranno una protesta indigr.ata insieme a noi, contro questo stato di cose instauralo ora alle nostre pt rlC' .Io giudico essere un urg,"1 e ,fo- ,·cre di reagire immeclialame11t.2 contro tali ignominie, di non lolle,·arle un ~olo islanle, di pro::lamarle e di condannarle daYanti ali' rJpinione ;,ubblica. Se n.on ci poniamo allenzionc e Se non ci opponiamo energicam<:nlc e con tulle le no5tre forze, i JYÙ e~- sienziali principi del dirillo degli uomini e dei cilladini saranno frusti ri.li e ann,ientali da una banda lrionJanle di briganti. ENRICO B.-\RBUS1E. Ecco i fatti ai quali Bar busse ullude: lrt questi ultimi tempi il f~-cis1110. non riuscendo, nonostante lutti gli sforzi e le leggi d'eccezione, ad a;-:- nientare l'attività della classe opc·- r aia, ha ricorso ai mezzi di lolla pi-i sflrnggi e più barbari. Numero.si casi di tortura ci i:on ~,•g11alali da ogni parte d'Ilah. V,,r. ~-.J la fine cli marzo, lre o ,nai imprigionati a Monfalcon~ (Trieste·• in occasione della commemora1-io,1r c!ella «Comune• di Parigi. furono, a~ commissariato di Polizir1, appesi <.ùJle man.i ad una trave deila vo)ta f· frustati a sangue. La polizia sperava, colla tvrlura. s lr:ippare ai suppi iz.iali delle cr:n f,·ssion i, delle rivelazioni sull' organizzaz=one del partito comun.i-.,ta. ;\fa invano. Quegli stessi operai furor.o imprigionali per la terza Yolla il 1 mag!f o e nuoYamenle frublali sulla schiena; sulle piaghe aperle, i poliziotti YCr. 0 a,·ano dell'acqua salala!. .. Se111pr~ a Mon_falcone (Trieste) e sempre 111 occa wne del 1 maggio, 1111 gio\'anc operaio sospello d'a\'er innalzalo una b:indiera rossa su] monumento a Gio,·anni Randaccio tradolio al comnùsarialo di Po'lizia, ,·i fu ,·iolcnlcmenle pcrco~so; dopo d1 che fu afJì l'alo a un uffìo:ale della milizia fasci&ta che, p:::r un'ora. si cli,·e1lì a strappargli i peli del , cntrr !... · .\ _.\filano, alcuni g·orni fa il comun !'.la lklli, durante un interroaa- . f ~ tono, u bastonalo a Fangue: fu ,·isto, nrlla mia di polizia, lutto coperl_o di sangue, cogli abili a brandelli. in-capace di stare in piedi. ?Ila non a,·eya parlalo; non s,; era riuscilo a strappargli una sola indicazione :-.ull'alti,·ità r l'organizzazione del iuo partito. .\llora, i suoi carnefìci lo richiamarono per interrogarlo una seconda volla. I poliziolli lo aITerrarono pe1· le mani e lo imm:::rscro in una caldaia d'acqua bollente. Non. ancora sod'disfalli, gli p.unsero i testicoli con degli spill.1, nella speranza ch<' il dolore fisico la Yincercbbe sulla forza morale. Compagni, lavoratori, leggete '. 1 L' Anenlrdeal LHii ratore ,, CUI PRODEST? (LettePa apePta a Rinaldo Rigola) Caro Rigola, Non tema: non scriverò parole 11iolente contro di lei e contro il piccolo gruppo degli ex-con/ edera/i che le sta attorno. Sono filoso/ o e so vagliare i fatti senza ira, senza pa.s- ~ione considerando gli uomini come stnzmenfi di particolari situazioni e bisogni. Avete proclamctlo che di fronte al fa.scismo intendevate adottare una tattica più benevola di quella aegli antifascisti? E va bene. i\'oi continuiamo la nostra strada, addolorati per l'abbcindorio di gente che stimavamo, ma non per questo meno decisi nella no"lra lotta. nella quale abbiamo personalmente lutto da perdere e nul/Ct eia guadagnare. Seonche intendo discutere. C'e fra noi e il di lei gruppo un abisso: la conce::ione e/ella libertà. Quand-0 lei s/ampa che il tale e lale provvedimento fa:.cisla sono accettabili, dal punto di v,sfa sindacale, io posso qualche voliCt convenire cl1e in astrallo lei ha ragione. Ma non ono, malgraclo ciò, cl accordo con lei, perchè penso che quei provvedimenti hanno valore wltanlo se presi in regime di libertà. • Che cosa è la libertà • ? lei mi chiede con l'aria cli chi, a proposi-- lo di questo termine. ha molle cose. da 0S!>ervare.So. so che cosa lei mi 1.:uole/ire. La libertà ha in ogni campo. caratteristiche e limiti particolari. Quaii sono le caratteristiche e i limiti particolari della liberta nel campo sindacale? Questione molto· bella - elegante, direbbe un av11ocato - per chi ha modo cli discutere in astratto. ."en.::a preoccupa:ione di manga. nelli, di domicilio coatto, di disoccupa=-ione. di I ame per la sua ramiglia. No, io non discuterò. Mi basta osservare che per stabilire le caratteristiche e i limiti di una libertà occorre (oh. una cosa molto semplice!) che ci .~ia la libertà. E poichè la liberià non c·è. t11ttele dii lei argomenfa::,ioni non valgono proprio niente. Ilo letto giorni fa w1 di lei articolo sulla libertà sindaca/e. L'nrlicolo era abile. anche troppo abile: io non amo l'eccesso di abilità. In esso lei sosteneva appunto che la libertà sindacale ha caratteri e limi I i pro,- pri che nelle leggi dei diversi paesi non sono ben riconosciuti e (issati. Ma verso la fine ella ebbe la intenzione, lodevole, di affermare che al fon.do di tutto c'era la questiorie della libertà in generale. Soltantq. a quel punto /'articolo - che fino allora aveva proceduto con la limpic/e=-zapropria dei Rigola di un tempo - divenne contorto. si può dire incomprensibile. • li che - pensai - è naturale. Se R,gola avesse l'ardire cli scrivere chiaro e tondo che sema libertà generalmente intesa è inutile discutere di libertà sindacale. addio al s110 gruppo, addio al/'e isten::,a del giornale, addio a tutto quello che i sette hanno credulo di aver conquistaI o •· . Sì, ma quando non sr puo dire quello che Rigola uolcua, forse, e non poteva scrivere. lutto il resto w1/la come robCt inutile. llo dello male dicendo roba inuiilc Più che inutile, essa è dannosa. Perchè (vede. caro Rigola?) ciel {allo che ella - conoscilllo e stima!o anche al/'e:,lero - ha compiuto 1/ pa.,so che ha per ,ua espressione principale il riconoscimento cfel fascismo, i fasci sii si valgono Ctssai, {llori cl'Jtalia. In Italia ridono . . 'fon hanno bisogno di lei per consolidorsi al potere; hanno ,ben altri me=-- :i più spicci e decisivi. Ma all'estero - dove le misw·e fasciste non arrivano e bisogna an::i che restino piuttosto ignorate per il buon nome del rasci'>mOche se ne vergogna - la cli lei conversione conia mollo per gente come Rossoni. - Che ci venile cianciando? - egli ha dello a Ginevra. - In Italia il sindaca/i mo fascista lta tale forza di atfrnzione che, vedete, esso ha attratto gente come Rigola, D'Aragona. Reina. Maglione, ecc. An.zi: l'anno venturo voi li vedrete qui con me. - Il che deve aver fatto un certo effetto sulla con/ erenza. Qualcuno avrà detto: • Eh, se uomini di quella fatta fanno, in qualche modo, omaggio al fascismo, è segno che il fascismo non è poi quella bolgia inI ernale che tanti vogliono farci credere. Costoro ci dicono dunque delle fandonie •. li lei sa, Rigola, che non sono fandonie quelle che si raccontano a proposito del /C1JScismo. E' un bel favore quello che lei e i suoi compagni fate a coloro che loNano per la /,ber/à d'Italia. Altri avrà invece pensalo: • Ma. questi ilaliani, che buffoni! Ecco qui gli esponenti più in vista del vecchio movimento con[edera/e - co- .c,i feroci nel dopo guerra - convertirsi al fascismo ora che non c'è più nier:zle da fare in s~no alla Confedera::,1one •. Giudi.::iomassacratore che va oltre le persone prese direttamente di mira; che colpisce (in bocca a uno straniero) t11lia una organizzazione, tutta una classe, tutto un paese. Per chi giudica siamo tutti una manica di buffoni, di girella, di traditori, pronti a far la voce grossa quando la ci va bene, pronti a prosternarci• ~ a piatire quando la ci va male; tncapaci di trarre giusto pro(ìtto dalla villoria, incapaci di resistere nei momenti di bµrrasc.a; indegni della libertà. Dietro Rossoni. Cucini, Razza e compagnia bella ghignano a· spe,se vostre, a spese nostre a spese di lutti. ' ~•ann? venturo ella dunque andra a Ginevra, povero schiavo lega. lo a_lcw-ro frionf aie cli Rossoni. Rossorn la esporrà al pubblico come Wl fenomeno raro di uomo selvaggio addomesticato. Sarà un grande spettacolo. caro Rigola! Noi r:e sofl'riremo molto: per lei e per noz. Ma se è fatale che anche questo avvenga. sia fatta la volontà del duce. Egli le comanderà - o comanderà a uno d,e' suoi che è lo stesso. - di lasciarsi legaré al carro d~l trronf atore, e lei non potrà dire di no. Rossoni la esporrà come un addomesticato, e lei dovra ,s'Ubiree /~cere, offrenclo tutto di lei - dignita e competenza :- perchè il faSCi.- smo tragga _tutto rl profitto possibile dalla fesseria che ella e il suo gruppo avete commeSiSo. - Cui prodest? - ho chiesto. A clù giova • ? A chi giova questo su? sottilizzare .sulla essenza del fasczsmo, con l'obbligo dii dir bene di quello che e accettabile tacendo per prudenza quello che non va ? Giova al fascismo, caro Rigola. ,Giova a questo brutale regime che si è abbattuto sull'Italia, feroce all'interno, ipocrita all'estero, disposto a iutto fare p11r di salvare dominio e posti ai pochi che comandano da dittatori e gua=-zano nell'abbondan- :.a, intanto che il popolo soffre moralmente ed economicamente Ad aiutare questo regime chi avrebbe detto che ci si sarebbe messo anche lei? Suo l'N ITALIANO. Duceil, popolo hafame! .lii i/a110. giugno. (C.) In que~li giorni era facile anche nelle Yie più frequentale di Milano, scorgere incollalo ·ui muri un grande ritratto di Mussolini 'con sollo la scrilla in grossi ca1:alleri: DUCE-,IL POPOLO HA FA.ME! .\Ila pri111a appariz'one dei cartelli la questura cd i militi si afTrellarono a strapparli: ma alla n.olle i cartelli ~i moltiplicarono lanlo che 1:_autorità stessa ora li ];scia stare. S1 credP che l'affissione dei carlelli i.~ parola sia doYula agli operai dlei Smdar:ati. F:-~s?sti, i_rrilalissimi per le rece~1l1 falc1d1e sui rnlari e per la pers;slenza del caro-viveri, malgrado la strombazzala campagna fasci- ~,~ s-ulla ~iminu_z;one (mai avvenuta) dei genen di prima necessità. Questa aperta manifestazione di malcontento delle mosse proletarie, de~ta vivi commenti.

_________________________________ l_.'_,._\_V_V_E_N_IRE_• DEL LAVORATuR.::E:-..-.-·------------------------------- CORRIERE PARIGINO Léon Daudet in prigione, • I radicali e le elezioni dell'1\ube ,Léon Da-udet è in1 pri.glon~! U Oéllj)O aiuto.rizz.à.1o e rioono.s-dulo delle soh:iere =duche francesi, il lenaice e brillante <lillia,nialore deg!ll rucunini e delle .istilruz:oo.i ddLa Terza Rr1pubbhca è da. cinque gicu-ni ricovar,ato in una o:;1,la della «S.a.i~t-è»,come u,n ccmurusta od un anarcfri.:ço q1.<a1lunq,uè. n€1Ì quail,? si -proconizzaiva .il ri Lo~o a;Lla JX'litioa del ca.rteUo ·delle sisrui.slre. L'appln.ca.i..i-onepratica di tali principi avrebbe dovuto cerr.chrrrc i raclica,Li deLl'Auoo a dar cawsa comiUJ1econ le forz,e di sirustra ra,ppr-ese.n,ia.le dad c:m:d.isd.aiocomunjist.a. .Dcipo una ~1ll.i,ma.na ,di lente=m.enti e di pole1miohe i ra!dicali ubbiklando aJl'~- slmlo ,dj ola1;se piut,\osto che a,l ri.ohia.mo dei pri>n.cipi si sc,no schi-erah •per 1a reazicme: e Bclhenry, cand!ida.to dei Il0mici d. :i;:.:i,rati d~J,la ,scuola Laica e dci nemici s-u.bdoli d:e!Jla tRepubbl:ic.a, ha viwl-o. E' un ,sintomo dhiarr:> del rilorno dei r.a1dicalii al.la -poil.iltica del Blocco Na.zionale, dopo La br0Ve ed in,l,ooo.r.daparentesi de.Il.a pc1I iL:::a carlelli.-.'..a. ,Monito ed a!VVerlimento a.i sociatl,isti fr.:mc<>siinsci:i,uenti il ~C•gr:-i :I: una re!)!iLa ddl" 11 .Ma~gio. E.~,i dc-bbono CJnv~n.~rsi che una sc,!a poiilica di al!eanz~ è da ossi -cc:n-veni<>ntee ,possibile: queJkl cc,n ~!,'. alld partiti prdelairi. Ques~a ve1·ità e},~ ccu1tincla a djvci1ire pakse alla graint:ie ma,ggicranza <l,z.-i p:itrUio è ancora Mi;;-rarmcnte o:,,-mbaLlula ida qua!dt'! e- '.ipC·nenle: <la Renaudel, pe-r esempio, che si è •d..:.me.sso,da me1r..bro •:le! !:i C. P. A. per la deoi.sione di blo-cco ccn i ccmun,i1sti! I comunis:.i., dal lC<ro canto, debbo,no fa.Norire questa evoluzione detl partilo socia.lista. fra,ncese, desislen<lo <lai propri a.llacchi velenosi e d;f,fa,mato.ri conlro i wcia.Ll.tsti. Debbono cioè fare tutti i giorpj ciò che han fa.:to i:,er s.cc1pie!elto,rali in questi gi,c.rnj neLl'Aubc: fraterruzure le.alime.nte ccrn 1 comp3,gni pro,!efo.,ri che seguono ile baindie.re del Partit-o Socia1Lisla. Non per c•pporrlunismo elettorali?, ma ,pe,r medi Lata convjnzion'.: deLlc 11ecessiià della di.fesa e della lo'Jla o,perafa. ,C.,ndaamat.o cl.a oltre un a,n,no a qui,ncGci mooi. di <reoLusione per d.itftfamaziQne, e~•pe:ri-1.i.ernuibi~enle lulLe le vie di a,ppello e di rioc,rso, .iii diri.gent<e idelrl"«Action F,ra.nça.ise,, dii,na,nzi a•hla ~.iiu.nzione di costituirsi Ù.'lca.roere aiveva ,fablo 1pt-bolio~mr,mslle sape.re daLle colonne ded suo gi,a-na.le che non si ,sa.rebbe. a.rreeso d1e a.L~.:i forza .. I ,su~ f-ed.eLi cameilots du roy asveva.n-o ,giurat-o che gll agentni <lehla repi.ibblica iprmma di r-aiggiurugere Da,wdet a- "1.;r-2i';,berd-0ovuto •paissa.re sui iloro corpi. E con gra.n.de reolam.e di sta!lllpa .insce- :c,'.lirt·•!lO la ccrnmooia deilla resiste= · Daudet si trasfie:rì ncL1e e giorno nei .loc,ù drel1J'«Action Firarn~rse» ,dsiife,~ da c:-ca 500 carr.e.Jots du roy. La ba~lia sembrava ,imminen'..e ed inev.iitarbile: d ~.:c,m,alle org~Jlo d1 Sua Altezza il D:ica d~ Guisa disceraden•fe di qua.•anfa re dze im miNe Cllnini fecero la r.rancia, annuncia.va che La mr,nar.:IC.ioaonlro tDaui.:i~t s.ar-.<bbe sta.la la SÒ'lt.!la dal vasto in.cen- -dic, ohe avrebbe cc.n..!vtl,> a.!L!arest.arurazic.nc del •potere degi~timo e .djvino i,n ·Frra.ncia. Ogni 1parit;no •Cllisoccuafo non ha mancalo i,n q-uti gionni di fare u,na oa.pa,U.na aJJ.l"a.ngolo,di rue •de &me per ~stair.;i b ,s,petla:colo esikiranle e !}rartuito. Le condizidoenliproletariato n Italia \La stampa reaz on.aria i.lllvocava .già d:i part-e del govcrnc di Poi,nca1 è ut\d. 11,1St,r,:1.di olernen.z:i che saJLva,s5c h Frnnc:a dasl!la ja,t'.ura di ta,n<to conflitto. Ma come .si fa a.d e~re c!en,.:1tt1 ..:on il svvversivo cli desLra, :iJl··rche .;.. è iimpe~·n'.1 a,Ll,a repressione dei sw.-vc.n.i,v:i di ,.,nistra? La balta.gli~ Jpp3•r:v,t quindi m2vi. &bile aLLorohè è avvcnul.,l 1! c:;,~po di scena. Ml'.alba ,di looedì scor5o, M. Chi•a.p;,e, prefetto della Sen.n.a, a capo .' il!llgeh!•i forze di 1p0Jiziia si è recato in rue Je R-Oll'tle ed ha circon.d:.i..o i,! bailuar<l:> df!!i!.: ~stenza. Quirn:di, i;n ,persona e solo, :M ,pkahi.a,to ed è sailit-o nella sede d,?'.J~ cc.,melot-erie in amu. ne è r.iklri,sce:so-poco d0po con Lèo.n Da.ud.et a liane<> ed ··,1Siieme son s,a,lci,t~ -su di un :i.utomob~l~ cliret II alle prigfo,ru d~ll.:;. S:rnlè. immedi:itaanenste dopo ,i cwrt.elo!s :li Da•1d"1 inquadrar sono uscit: ,falla for,tez7la e.I haa:m.'l preso a de.;:::l :love, .:!,>pc <,aaicr~ hurrà al re, ,si sono scic~:i. Cv.nsl'4i'mlJ>Oraineamente gLi a1e1 1i je,J,ìa repubb'lica sfi,J,avano a sinistnr dire,l:: aHe loro caserme. Cos'era ..wvenuto d~ fieri proposi•Li di lotta e ,di ~esisltanza? Tregua ,d'armi Lra monaa-ohla e repubb'lica? Da.udet fa,ce,va dare ailla islaanpa un comunicafo in cui a.ifer.mava idi essersi arreso per evitare wi,o ,spa.T~ime.nto di saingue ra framcesi. [.a -ver.i.tà -sembra ohe sia ,un·a·l.lra. Da.ude!, ,uomo ab11tuaito alla vita mondaoa- e brli-llin,te ,d.e,i salottii pa,riigini, :;~cc.asva ,far ,qui.ndici mesi cLi pr~gjoae .da l)Ure a,d,dolciita idasL r~gime poWJ.co. La pramessa ,<l.,i un'amnistia :i:;-ar -isl 14 ,lugli:!. fes'.a .d.e~La. Reipubbliioa, è bastast.a a simon- ~1311100 gli a-rdoni. Con un mese a;ppena di prigione ,a re.gi,me politico - pe,rmcs- ~ <Li riceveire quotidianamente ,p~li eci aimiici, ,dj passe~are ,pe-r i cort.i.h del carcere ecc. - Daudet si s.!:a.guadagnando la ,pabna del· marttirio. E P-0.mcairè si è libe:ralto Klis una -seccaitur.a non iindiifderenste. Dove .si vede che Marianna non è poi cat'.$V,a l()QQl i suoi nemici: o ahneno con i suoi 1De1Di-ci di .destra. l)e}usi mvece SOt!lO 1JW111,a,SÌj i ifedel,i came/-ofs du roy che ~ so~va,no la lotta defwtrva. Qu.a,le .umiliazione! IJ. locro capo clfe ISi ~e ai ,poliziotti ,di, Mariia.:nna ed occetta la olemenz.a repubb1ica1J11a i.n oooassione del,1a darta jnfausta del 14 Luglio! &si dhe già sQg,n.wa.oo m '..a.le gior.na.ta di rkonqui-stare .La Bais~l.ia. espugnab nel 17891 ••• L? ele7Jioni ,po1i1.idhe nel idi.parfunento debl'Aube hasnno aivuta ,una ai1peroo.;.sione enorme ndl'-api.J,.io.ne ,pubblica fu-ancese. Per i risuibta1ti non solo, ma per ,le posizioni aSSlJllltev,i ,da.i rpa,rtirl.i poli.tiJci f,rarnc-e$1. Nella vo'..aziorne dro ,primo scrutinio i :r.a.dìca:lii vede,v,a,no ,diminuita l,a ipr~pria forza, idi 9000 voti su quebla <del 1924; i soci.a.listi e comunistii awnern la La ri,spettivame.nte de1 50 per cento. A1 baH<Yl.~ggio restawaino 1 di fron-!.e il candiiida.to rea.- z.ionario IBonhenry eki i,l comuni-sta ,Plaro. Sul prillllo si ,sono na:!iu.ra,lmente rcitvcrsali i voti .di tutU i• carnid-i1daiti di de.stra, cle1-ica.li, fascisti ecc ... ; e sul secondo, divittoria del,l'uno sulil'a.Llro e:ra. nelie man.i sci-plinati e compa-!.ti, quel·li sociabsli. La vi,t,to,ria ,de,1l'uno :> deil.l'altr.:>era nel.le maini dei raidicaJi . .Avrebbar.:> essi faHa c.:i,usa comu,ne con ila reazione ccmlro i,1 p:a,rico- ~o ro-sso o si sairebbe.ro schierali ,a sinistra per sba,r.raire ila :'lra .:!.1 al.h ~eaz:one che ritenta la rirvitncita delil"t 1 Maiggio? (E' rrecen;!.e un 1discors:> del presidenl2 dcl parli1Lo ra/d,ioale, M. S:irrau'. '.n. cw veni-va so1enn.emen1e proda,,ma,to che i raldicai1i non hainrno nemici a ,sinistra e Non penso neppure di azz.a.rdanni a volere entrare a scruta.re in ,pie.no J.a si- ~c;,;1.e che yj ve ,i,l proJ.elariarlo in l lali.a, sarebbe ti.n la v-.,ro lrop,po forte e e.arto <Li grarn moie, u1ià aicCC<n.lenlo d.i _p.rospe~lare si.a pure i,n Io.runa ..;.uccm:.a j .tre laltj ,più .r<..'CelrJIÌ dei quatl.i. aluneno -du~ ha fai~lc grairude @ja,sso J.a &tampa ,ì,t.aiha:n.a carne •d\rna g.rainae scc,pert.a, come 1a scopé<r:t,adellia -pie1ra [i,!osodale caipace di dare :i.L be:ne:sser.e ,gene:ralz, ,l.aca.n.do però COIIIljple:,a,mente- e si caspisce - quallo de:tla cli,ooowpa,zoone. Vediaimo 1-Yubitoche cosa è la Carta del 1avoro La Ca.nLa del hworo non è e non -poteva essere che l"ctrd1gno i,[ qua.Le completa l'ingraina~gio deL!a mostru,>si:à del ~ • , ,ema si•na.aca.fut.a fascista it.ailriano. La Cairla del .l.a,voro ,norn solo .rill.saJJda la ca,tena che lega j la.vora.lc<ri a·~1.epiù bieche vcil.onlà <Stf,rutatlr.ici del paid.r-onalo, 1:,a, a1_;fg-i,t~:-Jge a:blri a.neHi i quali mai~.iormente avvirrghia,no ed im-11ol,1Lzz;unv I Javor.a.loiri, oLlre .oh.e nei rapporti col padrnnarto, ne:i riiguairdi aiL'!oStarlo, aille ileggi ed ailla libel'là di op.nic.ne e .dà ,pensiero. ila collahora.zi,o:ne ,potrebbe essere pos9ib~le solo in qua.Lche ca,so - a;n,che -per cùloro che oredcmo ae'l'i"wlilt·\à ddl.1 cvilaiboral7Joine - e quando vi è d!i.elro a,1 larvoiraitori una ior,:..e ongan:izzazione ohe non abbi.a 1-agaunidi or; t •;i: e di esisl<'il1· za col paJ.:Lronal-0, ma è ~era.lmenl.e c001,Lra,riaa, ,Lla d.iifesa <!cl d!iiritto di la.-voro ,e di un più wna,no lrat:.aimen:lo, che !"arma, idelil" incrc-0i.aunento ,d0ll~ bra.cc:ia. !La colialboir.azic.n-e come è sa.r..ci.ta ,da,}. la Cari-a del uworc,, e perciò pralica.-La dailk: c,rgani.zza~icru fascis:.e non ra_ppre6enta aJllro ohe •l"assemmeulo <le.LI.a classe la vora.Lri1ce ai pieni vOilerj od al:le i-mpc1Sizion.i del padronato ,e me:tenla 11ella a"SS-:iluta j ll':possibi,l,i,tà d.i reagire. Dcl resto i compilaitori della Carta del Laivoro hanno a-vulo la isf.a.ccia.taggine di esse.re cJ,ja,ri, s.pec.ia,i,m.ent.e dc,ve -si ,parla ,dj -scic,pcro da pa,rLe degli opera.i, e ool quaile è dett,o ohi.aro e ,secco ohe Jo sciopero per quarLsia.si -scapo è fatto con qu,a,l,sra-si forma è -pra,tilca.to, è ass~1utamente proibi,to, e>:I. i carppeggi,a.tori ~ i pa!!l!eoi.panti verra·nno de.feziiti asi tribunali e perciò condain.nali. per disuhbedie:nza aHe Jeggi e per turba.meni~ deLl'ordiaie pubblico, con pe:oe molto forl~, mentre ,per quanto r.i,goo.roa 1a ~ -deUe condizioni <l,i lavoro e di salairio, ù'opere.iio dovrà accet4a,re supinamente qua.nto verrà sl.a!billito <las~Le corpora.ziionii ifia.sciste ed in ultima analisi -da ,un !.ribunaile a.rbvt:ra- ·le 11el quai!.: non vi è 11,rnmessa.la •"-'i>· present,anza d.iTetta d.egh operai interessati. .E nel men.tre la Carta <iel La>varo vienè a mettere così forlemen.ie i.mbaivaigli'a,- ta la c'l.asse ilaivora:'.ri.ce, fo stesso id<licumento la,s,cia grande J.iben-tà ail ,paidrO'llalto in .rigua.roo asi modi ed a,i mezzi rper 1a di.fesa dei suoi i,n,t,eressi, come I.a se;;ra.ta, la riduzione a11biitraria di lavoro ed il il.ioernz,iamento in,giiustiifioato ,ddl,l,a ma/Il.O d'opera. Gi'l.lSiaimente un nostro n:du.ciar.io ci no'..ifi:cava dhe gfj opera.i delllo stabiJiomen.to ,do-ve ie~hi• 11aNor.a1s,ono a:lla completa rvolcmià detl' industriale e dei suoi sghernù, e dhe 4'oper,aoio ID.on iè .sicuro se ~l gj0l1Ilo a,ppresso ,potrà ancora 0Tlltrare al lavoro ne!La fabbrica. Ll. fascismo ha coi suoi si~mi e ,le sue Lew messo ,[' in'<i.VV7iiduo cthe •l-av<Xrae pro.duce nella condizione di non poter ,più nuUa confa.re, mentire i lazzaroni, i rviolent.i e gli airsaissim.i.sono po.nt.aiti ai 1po.s!.i 1di comll!nd<> e di autorità. [,a Cain!,a del La-voro è la perfeòooi.e d?l ,sistema inslauraito da!l ~~me fascista, i,] quale ha fa-t.to retrocedere :la dLasr~ larvor-a.tr.icz, .a:lll'epoca ,più fosca del medioevo. .M.a siamo sictLri, ed i fatti ce lo d1llnosLrano, che i la,vorator.i ,i,ta,liaini qua,ndo si rveidono ~erribilmfilV!e violentati riprendono la floro tforza, ed. a coslo di tullo aiffrontar~. rnrnno a,ncora .iincr:>cian-e le braccia. Mus,c-lini n2iH'u1Limo suo ,di-sccrso, diisrc c,he a!~a IJ)eriihria non vi è conse:n:so rer ~l fa:;ci.;mo. Facciamo <> ccun-p--3t~ni Biblioteca -Gino Bianco che ques'.a maincamz.adi oo.nsenso ,per .il laisoi.smo, abbia a d.i,la,gare rsempre più. Il ribasso dei salari ed li non ribasso del co5to-merci Se ncrn basla.s.se quaat.o abbiamo dello più .sopra i,n que3Li due u.ltt.:,.'lli m. i il gov:.rno iitalliano i,n acwndo cc,gLiinduslr~!ri e c~ienti l~ cc.rporazioru fa,;.o;.,.,te hamno procedu.to aid un forte .ritba,.;s:>dei sa•'..air.idet~la ola,sse cpera:a ed impiegaLizia. Le rno.:izie dei giornali fasci-sti, è perciò di <:-ara.ltere ufEciaile , :!anno ttna èilminuzic,ne dei salari che -vanno dal 10 al 15 per cento, il che vuol ,dia-e da lire 2 a 3 ali g.ior.no in meno. Con queffa .-ru.- va ed inaspettata faslci.d:a ·dei sadairi, le pa,ghe gio.rna,liere deg,li operali. i:aiiani stan..'lo mll-z 20-24 l~re a.] giorno. Tale diiminuzi:'"'2 ha co'.·p:lo Lutti gli C1J>2rai :i'-:;!l'r.ci ~esw, e' à e ca,pai::-ità. N-e:J.laclasse impiega,t:i.z.ia !?li sti,;,c.'1:li ,m=sili di 6C0-700 ,J.ire mensuli seno la gran.dz ,:r..aggio.ramza. La rag'..one ohe hanno accampaiLa gli indu.sLriali d'aoccaxlo col regime, è quella della vailorizzazione ,defila Era. e perciò seconido jj Loro d;;·e c!e!la ,uvenuta riduzione dei pr~:zii d\:gni m2rce. La verità è iinivece co:mJ)'letamame c011.• tra.ria e le aiffar:naz,:o.n.i deg'li industriai.i in combubta col! governo e Je co.nporazton1 fasciste S'.lu,o in gran ipa.r:.~ false. QuaJche ,piccola d.im~nuz,ione di r rezzo-costo cc.me ~l pane, Ja,tle e la carne è avvenuta, ma .nel complesso, me:ntre ali.a ck,sse la.vora,t,rice si è proceduto a,Jaa d~minuriorne del JO!rocosto del 5 ,.per cento E'Vidente è che Ja famosa battaglia j'U la ri,vailu'..a.7lionede11a liira .si è risolta m un buOl!l ,a..Efaire ,pe.r ~i indu'9lri.a.)j_ -:Y.I. in un g:rave ma,sprimento -de1le cc'l'!.dizioni ecc- -nomiohe della clas..<:e lavorailrioe. Ladisoccupazione inItalia iE se non ba,s'4llsse ,a,ncoira la ter~,bi.:e situazione neLla quale è post.a 1a cia.sse llavoratnice italiana, la quale si vide ll"ibaissati i saJa,ri, ,a,nnuLlate Je princi-pa.h conquiillie morah e di ,di!fesa, di:sLr:u:t~Je sue =gam:izzazi-:>ni, uni.ci baluardi per la di:fosa sua conir:> il pa,dronaito, angari:uta ~n ogni suo più elemenl,a,re di.ritto ,di vita e ,del laivoro, è venuta a completare i:l fosco qu.asdro a,nche ,I.a d:sc.cowpazion~, causa.<1..a da un.a for.te crisi indus~ria.ie. Essa non è ,di, oggii so.lo, ma .già. da meoi col.PJSOe .dura.mente la claisse laivor,astri-ce itta1i.ana..Gl!il u'Ltillni da.ti st.a.li$lici uf.ficia!Li dasvano il.a esist.enza d'i 290 ml.a iliisoccu- ,pa,ti. ,Bi.spgna però .su.bit.o tfar presen~e ohe questo numero ~ua-rda. esdusivamenie ii l.aivoiratori che .sono r~slraìli, ne- ~ ,lillici .di coHocaa:nento ,della, mano d'-opeira, oppur.e .che percepiscono 11 sussidio id.i -clisoccupazi,one. lMa non wtiti. ii id.isoccupatli va,n,no aid nn9Criversi al~ utlici di collocaa:nent<>, CO· me pure, imoL:.issiuni ,non h&nno ,diribto a.I sussi,dà,o ,di di.soocupaziorne, sia. rperahè .non ha.n:no ,ra,~.unl-o iil numero necessa~ rio Idi rpa,gaanento ,dii quote, sa. perohè_ f~- rono iln precedenza esa,uri;ti da,l su&5Jldi_o i,n loro rigu.alrldo, oppure iperohè es-egu,1vairao •la,voro a rdO'rniciiHo. Ed a1llora nOIJl è fuori~ posto {l'affennace che òsl nu &"O idei disooou,pa,ti a,t,luailimente in ,Iila,1ia non ,può esse.re mfe.niore -ai 500 mil1a.. ,Bisogna ~iun~e:re a questi, lrut!.i gli operai ,di molrt.issiane i~d:u,strie come_ i .oo- -tonieni, i J.amie.ri, i tess~h, e nella a:hmentazione i mugnan, i cioccodaittai, i. p.3.Sotaoi ed i s,311,wrnie-r-nie, Lle quala i.nld.U,Sl\r.:l.ae se~ ILa.voa:a.tiiva è rdéci pri,mii dell'ainno .ri.d.olta a 3-4 giOI1I1ale lavo.ral.we set- .ti m.arnal.i. :La situazione d,el,\a das,e J:w.::irart.ri,ce j Laliana è perciò cs-Lre:m.a:mente ,dildide, e non sono irar.i i suicidi ,per l.a ?rolunga'.a ,disoccupazione. ,In questi momen.U da cla.3se laivoTa.trice è a,n.d,a la ad un così baiss-o EIV~l!o fis.i,a-!oig.rcoc, he viene ,s,ponlane:> il domar,darsi come fa a slare in ,piedi. Una si,Luazione ta,le non si ~ ma:i ve.rulicata i.n Italia, se non in certi periodi delb guerra per l".in<l.ipen.de.nza nazicxnale. • Ed è 001 bastone, col carcere, con iii dcanici;io coa.tlo, coll'es:ih,c, co.!.ì"~sa~;;ini,o e si a6giun<!a ora col,l'aJifa,rna.men'.o del' ,i:opolo ~e J r-agiime de1 terrore ipu.'> ancora spa,draneggi.ame sul suolo i,Lailiarno. B. Dalltaragedaiallafarsa Il mostronon è più mostro Da «la Libertà,,, organo della Concentrazione antifascista: Roma, giugno. Ricordate il fallaccio Girolimoni? 11 mostro rapitore, stupratore e stran~olatore di bambine scoperto dall"abilit.à della polizia romana alla quale i/ duce aveva comandalo di trovare /'uomo? Eboone il mostro non è più mostro, perchè Gino Girolimoni non è l'uomo che la polizia aveva credufo di scoprire! La galle della polizia romana è slat.i enorme, strabiliante! Ha condotto un disgraziato sull'orlo di un patibolo .;en· za avere nelle mani elementi probal.>ri di sicura certezza; ha gettato nel fango, abbandonandolo alla vituperazione della stampa e dell'opinione pubblica in. ternazionale, un nome che - se non è oscurato da altre colpe - può anche essere degno di rispetto! Incapace, la polizia italiana, di rintr:ic.:- ciare i colpevoli dei più orrendi delitl.i. ma abilissima nel perseguitare i sovversivi ed i nemici del regime, nel caso Girolimoni si è limitata a seguire la trac· ce datele da un ~rto ingegnere; dal padrone della piccola Olga Naticchi-'lni, una delle bambine che avrebbe dovuto essere l'oggetto delle turpi e moslru0se voglie del satiro immondo! Ebbene l'Olga Naticchioni ha parlali,; e sapete cosa ha detto? Ecco; interrrig:ita sui tentativi fatti su di lei da.I Girr,limoni e vedendo che la polizia le sott,,- poneva fatti inesistenti la bambina ha dichiarato: «Un momen1o, signori miei;. è vero, verissnno che il signor Girolimoni mi offriva le caramelle e mi accarez:- zava, ma sapete perchè? Peréhè io gli portavo le IE:ttere per incarico della n!1a padrona, la moglie delringegnere; e prendevo. quelle che lui mi consegnava per· la signora! Ma il signor Girolimoni non si è mai permesso di fare a me proposte oscene di nessun genere e nemmeno mi ha mai invitata a seguirlo!». Il funzionario che ha raccolto quest-.> interrogatorio è rimasto stupefatto; rr.a la stupefazione è diventato sbalordirn«nto quando ha visto presentarsi un uomo con una ba1nbina il quale gli ha dichi1rato che nella famosa deiposizione del• l'oste ci delle essere un equivoco perchè, chi andò nell"osteria con una bambina e bevve una gazzosa e pagò estraendo i denari dalla tasca sinistra dei panlalom, fu proprio lui in persona in compaliYJia della propria piccina che presentò al funzionario. Fatto il confronto coll'oste, costui ha i'Jt?namente riconosciuto l'uomo e !a bambina e l'equivoco è stato chiari1o. E oome se tutto questo non basta,~e, a dimostrazione che il bruto è, purtroppo, ancora fuori, nei giorni scorsi un altro delitto è stato coinmesso, e un·a1t1 a bambina (sempre nello stesso rione di Ponte), è stata rapita. Naturalmente la stampa non ha dello una parola, non ha dato neanche la notizia. Lo scorno µer l'insuccesso sarebbe divenuto di doni;. nio pubblico, ed allora il prestigio della polizia, e del duce che le aveva romar.dato di trovare il mostro cosi come o,-dinò a Erminio Spalla di vine-ere, e che aveva ricevuto, con onori di fotogr:if.ie e di discorsi, il brigadiere che aveva scoperto e i funzionari che avevano intelligentemente oi;-.erato, dove andava a finire? Intanto Girolimoni è ancora denlrn; ieri il governo ha fallo pubblicare un breve laconico comunicato col quale si annunzia al pubblico, dopo quindici giorni di silenzio assoluto, che l'istrnltoria Girolimoni è nel suo pieno svoigimento e che continua regolannenie. C'è chi afferma che, se continua sul serio, ne usciranno delle ooUe. Perchè, a quanto pare, ;il Girolimoni era un ncer. catore di donne mature e ,procaci, e mie1eva abbondantemente. E si dice anzi che abbia mietuto abbondantemente persino nella casa di un certo éolonnello dei carabinieri ottenendo i favori della moglie, della figlia - una signorina di circa venti anni - ed anche della cameriera, la quale ultima, gelosa, avrebbe fatto scoprire il resto!. .. I ==· Dal " Quotidien ,, COMUl\ISTf ITALI.\KI PR0\'0C.\:\fO DfSORDINf .\I.L.\ • CAS.\ DEL POPOLO ,. Marsiglia, 19. - Le organ)zzazioni operaie dC'lla città aYe\·ano 01·ganizzalo per questa rnalLina. nella sala FerrC'r diclla Casa del Popolo, la commemorazione cli Malleolli. Quando l'ex clepulalo Piel ro Nenni prese la parola, una banda di comunisti pre:;ero d'a~sallo la Lribuna. La folla cominciò allora a gridare: , .\bbaP-so i fa~isli ro,~i! •. N_e succes~e un tafferuglio e dur persone rimasero ferite. La polizia fece evacuare la sala. Beghe fasciste tl proposito della confereinztaernazionale dellaroro) A Jeg;!ere i giornali italiani bisogna concludere che ci si capisce poco, ma che quel poco fa sospetlare che in alto ci sia del malumore a proposito del!« conferenza internazionale del lavoro. I nostri lettori sanno quale campagna fui nscenata in Italia per veder di imbavagliare anche la c ,nferenza e di oltenere che Rossoni vi entrasse e vi chiacchierasse senza essere menomamente disturbato. Evidenie ricatto che, se cor >- nato da successo, avrebbe offerto al fa. scismo italiano la possibiLitò di metl.ers1 in tesla al fascismo internazionale - più o meno mascherato, ma con ciò non tnP.· no esistente - nell'opera di sabotaggio dell'Ufficio del lavoro. Il ricatto non riuscì. Quando in Italia compresero che il gruppo operaio non si sarebb~ ~ ~cssun costo ritirato dalle sue pos17J1oni, e che non rimaneva al fascismo altro dilemma che andarsene o ingoiare il rospo. Era questione, tutt'al più, di misura; ma bisogna adattarcisi. I-u cosi che da principio i giornali italiani cominciarono - pieni di fiducia nel successo di Rossoei - a darsi !"aria di chi aveva già in lasca !"Ufficio e la Conferenza del lavoro. Un tono grosso· lano di canzonatura trapelava dalle righe di tutti gli scribaccini improvvisati f!1andi lliornalisti in questo momento d! generai; improvvisazione. Poi... Poi. .., di colpo, il torno cambiò. C'è, per e~mpw, un corrispondente da Ginevra che un giorno mandò al suo giornale un articolo ditirambico sul lrionfo di Rossoni (successo oratorio), Jonhaux smonl'i.· to, grande impressione nel l'assemblea, gruppo operaio avvHito, ecc. ecc.) e due giorni dopo manda una corrispondenza di tono assolutamente opposto; tutto è andato, e tutto· va come negli anni passati. Vale a dire: ostilità di tulle e di tutti contro l"Italia. Contro l"Italia. s'inLE:nde, perchè si ha invidia della s11a potenza crescente, perché si ha paur;-, perchè essa fa sul serio quel che fa mentre negli altri paesi non si fanno che chiaccrjere. Per uso interno lutto questo può andare. Ma perchè quel cambiamento imprvvviso di tono che non è soltanto degli aridi compitini d1 uu corrispondente da villaggio, ma è di tutti i giornlai? '" La curositò ci pungeva. Siamo ricorsi a persona che in materia può dire <.;na!· che cosa. La persona interrogata - ab1luata all'ambiente giornalistico doce si vuol dare un significalo anche alle parole pi vaghe - girò bene al largo, prima di sbottonarsi. E poi ci offerse bra~ ni di informaioni raccolte qua e là, coi quale è possibile comporre una inform.:- ione .unica abbastanza attendibile. Si tratterebbe dunque di questo. L"on. Grandi - nel suo famoso discorso sut bilancio degli esten - atiac• cò con grosse mi11accie !"Ufficio del La. voro. se ecc. ecc. I lettori questo lo sanno. Insomma, era la minaccia di ritir0 se Rossini non fosse lasciato entrare in pace nella conferenza. Ora, !'on. Grandi sarebbe fuor.i della <!razia di Dio. Sembra che egli dica pres- :·a poco così: « Mi avete fatto fare la figura dello Sparafucile, .. col fucile sc.i.- rico. Mi si dice di lanciare una g~ssa minaccia all'Ufficio del lavoro - e poi. ql!ar,do si constata che la minaccia non ottiene il suo effetto, s.i corre a Ginevra ad assicurare che io sono un rag:izzaccio e che gli altri hanno più giudizio di me. Niente ritiro dall"Ufficio del lavoro; niente neanche ritiro <lalla co::ilerenza; si assiste pazientemente all'atti• vità del gruppo operaio che non è J?fO• prio un'attività favorevole a noi. E tutta questa rientrata viene eseguita senza forma, senza dignità, a spese del fascismo e mie"· Con chi l'aveva Grandi? Con Bottai. Egli accusa Botta.i di aver c.ompromesso la dignità del fascismo, del governo, dei capi e via dicendo. Contro Fottai ci sarebbe poi il bro~i.> di De Michelis. De Michelis è, tutti lo fanno un grande uomo. Soltanto ha 1•n difetto: è dominalo da ambiz,ioni pic-;ine. A Roma anche i barbieri sanno il ~uo debole per un seggio a Palazzo Madama (che accetti di bile quando nella iista di ogni nuova infornata non figura il suo nome!) e non c·è chi non sappia che egli ama darsi l'aria di piccolo .fa. latore dapperlutt odove egli mette man.i e piedii. La sua grandezza oramai è ramontata; ma le piccole ambizioni restino. C'erano, per esempio, il comando della delegazione italiana alla c:>nferenza del lavoro. Non nn gran che se vogliamo; ma si fa con quel che si ha. Nossignori, chè il governo gli m2tte alle calcagna Botta.i, vero e proprio capo della Delegaz.ione, carezzato, inchinato, corteggiato come un danày del secolo àiciottesimo, E a lui, al grande De Michelis, nienl°allro che l'incarico di cavill:ire come un avvocatino da pretura per arrangiare le galles fasciste. Naturalmente ciò non gli fa bene al fegato. E allora - vale ndosi del fatt0 che, .si, il materiale non manca - egli ha incaricato i giornalisti che gli tengon la coda a dar fiato alle trombette pa-: annunciare.,. l'~nsuccesso di Bottai. Opera disfattista, evidentemente - e Mussolini non dev'essere molto lieto di questa contesa in cui la serietà del fascismo è malamente in g,iuoço. (e' affare suo; è affari di Grandi, di Bottai, di De Michelis, di quanto lavorano incons.ciamcnle a scoprire J"dgnobile bluff fascista. Noi constatiamo semplicemente che il grande baraccone fascista è popolato di uomini di questa statura morale: uomini che, alleati contro la libertà e contro la mll!:sa dei lavoratori, non esitano a dilaniarsi a vicenda per assicurarsi i migliori posti e la sodd~sfazone della loro vanità-. Può mai durare roba siffatta? Scherzasnudloserio Con gran gioia degli italiani residenti all'eslero, il caYaliere (e chi non è cavaliere nell'Impero confinante?) Laorca di nobile ca.salo ... e per giunta vice-console d'Italia~ Loc-arno, ha in<l!ello per doman;ca 5 giugno. una gn;rande cerimonia per la premiazione degli alunni dei_c.ors.i di geografia patria, la quale ... mclude il Cantone Ticino nel confine del grande impero fascista. Questa data è stata scelta, dice il comuni.calo, ri- <:orrendo la solennità della promul9a;;ione dello Statuto Albertino! E gl'it.aliani ne sono gongolanti! Finalmente un oscuro suballerno sconfessa il suo capo gerarca ed infischiandosene -di una possibile cteporlaz;on.e nelle caldé isole africane. <'gli afTPrn1erà da\·anL ... a poch.i italiani a Locarno, i pregi delle Jibelià cosliluzionali. · E dire che il suo capo gerarca Cerare da Predappio. da cinque ann! la,·ora affannosamente con le mani in~anguinale a distruggere scienlificamenle pagina per pagina questo famoso Stalulo Albertino, cui il coraggioso ca\·. Orazio da Laorca vuol ricordare la ricorrenza solenne! E bra\·o Orazio! Che sia stalo corrotlo da .\lbertini, :\iLLi, Giolitti e compagnia? .\lcuni italiani riconoscono che è un temerario, Yolen.do rimellere a galla quanto Benito ha voluto alToudare, odi allora si può allendere la sorle ciel suo commilitone Dumini, di triste memoria; altri dicono che è un gio"ane allegro ... che \·uol lraslullare gl'ilaliani all'estero. che ollre il ricordo della Carla Albertina, ricorderà il XII annuale della guerra di liberazione dagli austriaci, ed il triste rilorno al serv~ gio degli italiani sollo il manganello (bastone moderno), la miseria e le catene <ls"O'.l.·.o cui sfoggiano gli scalzacani venduti di ieni ... -o-- Non siamo in. vena di occuparci di Lealro ... quindi non è dell'opera della buon'an,ima !dJi Leonca,·allo che intendiamo occuparci, e neppure dei pagliacci neri ufficiali, i quali in coslumi costellali di ciondoli multiformi, esercitandooi con' fa rivoltella ed il pugnale, tra fuochi di gioia di incendi anU-italiani e canti di gioconde giovinezze inquinale nei tornei della malavita, mantengono il buon 'umore (quanrlo non, si piange) fra i fortunali schiavi l<Dell'era V; vogliamo invece far cenno di pagliacci, che non sono vestili da. pagliacci, e credono ugualmente di voler portare il loro grande .... contributo per far ridere gl'itali.ani ... e molli stranieri! Questi sono i Ferri, i Rigola e compagnia bella, che invece di esercitarsi con gingilli inoffensi,·i, come i prim.i, e puri, si esercii.ano con la penna e con la parola a divertire... e fa1· ridere i sudditi dell'impero! Cerlo essi cercano principalmente, quali buffo1ti di corte imperiale, di far ridere anz:ilullo il Magnifico di Preci.aggio, che dà loro il permesso di. Yi\·ere. enza farli emigrare all'e-- slero od in qualche i.sola infuocata del meridionale, ma in pari tempo (cd il compilo è più grave) si ingegnano di far ridere il pubblico. tanto an·elenalo, e lutl'a.fl'allo disposto a ridere. :\la essi tentano ugualmente e si affaticano a dimostrare che lan.te hcllc innoyazioni apportale dal litlor:o nel g'a.rdin.o d'Europa non, solo ·0110 to}lerabili, ma che favo1iscono glÌlaliani e s.pecialmenle i lavorato1i con r ultima magniloquente trovala della • Carla del lavoro , che apporta (lo dice Rigola ... poYero Rigola ...) un progrC'..--.soin confronto alle legislazionj di libertà cli allri pae:.i ... E ~e gl'ilaliani non ridono con queste puntale allegre-bufTonesche-rigolian.e .... vuol dire che non harrno pro,p,rio \'Olonta di ridere ... ed i pagliacci che non sono \·eslili da J}agliacci, s1)recano l'inchio lro cd il fìalo per niente!!!... · IL BUONTE.i\1PONE.

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