L'Avvenire del Lavoratore - anno XXX - n. 49 - 4 dicembre 1926

ANNO XXX. (A. P.) ZDRìlGO, 4 \DIOEiMBRiE 1926. Num. 49. ' 1iELEFONO 4475 - Conto-Cbèques N. VIII-3646. SETTlMANALE DEL PARTITO S0CINLISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centeéni 15 la (;OplL -------··------ ----------------------------.----------·----·--- ABBONA.MENTI PER LA SVIZZERA RER L'ANNO 1926: REDAZIONE: AMMIN[STRAZIONE: FREZ21 DELLE INStJDRZIONI: I aono, fr. 6.-; 6 mesi, lr. 3,-; 3 mesi fr. I.SO • L'lwvenire de/ Lavoratore , Zurigo C.ommi:;,·sione Esecutiva del P. S. I. " 1-:: "-· 0 •~z,n di !inca (larghe\l:la una colonna l. 10 Ccnt Per réclame continuata, p_reu.i da convenirsi PER L'ESTERO: t anno,· 1r. 16; 6 mesi fr. 8; 3 mesi, lr. 2,50. Zurigo, Mililàrslrasse 20 -------------- Il padrone sono me lezza potrebbe assomigliare da un uH·mo bollellino di guerra d'un general:s.simo vilto1·iooo, che ordina ai SLtbaJlcrn.idi ripulire la zona -dli guerra dalle pattuglie n.emich.e d.spers.~. Prima di acci.ngersi ad iiL!um.inare il ,rappresentante d'ell'agenz:ia telegrafica germanc:a Teleunion suJ.1=asua intelligente e machiaivellica politica estera -- politica. praticala col me-, lodo delle docc-ic scozzesi, dice la rsta.mpa francese, e che noi italiani finiremmo per accorgersi. essere quella ... delJ'asino di Buridano - il • duce• invillo che prece:dlc ha creduto. opportuno ~piegare, a modo suo I . s'inlende, tu tlo quello che di besliale e di ca1m.balcsco cap.lava proprio in quei giorni4a1J Italia, e che il ~jornalisla tedesdf, cui era toccalo I allo onore d,i inlen· starlo, non poleva certamente non a,·ere v:•sto e notalo. • « Quando assunsi il potere - disse Mussolini - ero dsipostissimo,. come è ben chiaro dal mio discorso del 5 magg o 1924, a collaborare :eon !'oppot.s:iz.ioo.em, a cs.gc,·o che qu~sta riconoscesse come dato di fallo la rivoluzione fascista. L'opposizione non aoccttò e mosse un cLirello altacco >. Come sempre, anche questa Yolla il <duce> ha voiuio storpiare la ver:tà. La collaborazione c'è stata. Assunto il governo come lulli sanno, Mussolini ebbe subito la collaborazione dei popola1i e dei demosociaH. che mandarono loro uom:ni al governo. Le allrc opposizioni - anche quelle riYolui.onarie - non si spostarono mai dal terreno legalissimo delJa critica atlr~l\·erso la stampa e della lolla parlamentare. Quel I che è acca'dlulo è pure noto. I fascist•1, buttate a galla tutte le loro incompetenti mediocrità - e in queslo quella fascisla è stata ve- " ' ramen.le una rivoluzione - intende- ,' vano la collaborazione nel senso che l i competenti e i tecnici di tulti i parl titj si pret5-lassero a dai:e lumi alla ' )oro somaraggine. Ora la collaborazione - sia pure fra partli borghe- • si, fra i quali era finalmenle anrlalo a finire quello faiscista - presuppone Ja parità di clitilli e di ic!Jover'if,ra le parli coUaboranli. I fasc.:sti avevano bisognò soltanlo df zelanti servitori. E per quanto e popolari e dem0sociali fo.:;~ero be11idisposti alla bisogna pur di restare al potere - potere, senza potere - un ultimo rima,.,,ugEo di diignilà in. loro finì... per farli cacciare dal governo a pedale. Nel paese, poi, il fascismo cont.inuova con un continuo crescendo col metodo çl.el terrore. Prima delle . stragi di Spez:a e di Tcrino e dell'aSsac-.sin'o di Giacomo '.\1alleolli non c'erano slali n.è allentali alla preziosa Y la del -duce•, nè tentativi di- qualunque ovposizione di u,cire da quelle po•:.he legalità che il fascismo - fra i molti diritti soppressi - s; era degnato ;d'i mant~ere. Terrore e delitti e :nfami.e non · necessari, non ginstificabJi in ncs-. ~un modo. Il terrore si ~:::alenò in Fra~ia quando la gran.de rivoluzione \'ide ' gli alleati alle porte di Parigi e la Vandea ·n piena rivolta. I comunisti russi, preso il potere in uno Stato imm.en.•a;oe com1,lelamenle in isfa- . celo, si sono sub·to trovali a ,d'aver fronleggiare la lolla lcrroristic.a delle opposizioni all';nlemo e ben quaL Lro tentat~,-i di im·as:one falli da generali reazionari sussidiati dai go- ,·erni dell'Intesa. :'\iente d; similP è capitalo al fascismo. Conqu.slato il potere senza incontrare resistenze, anzi, coli' appoggio del govcr11c,,d!ella monarchia, deÌla plutocrazia e di certi parliL borghesi, il ra~c.smo ha trovalo uno Stato già aniato al risanamento dal d·s.-csto prodollo dalla guerra; ha tro,ato delle opposiz.ion: pronte ad appoggiarlo o disposle di as ·.slere pass·ye all'esperi.ment~. . . In queste fa,·ore,·ohss1me. condizioni il fa~cismo pote,·a - usiamo la brulla parola - normalizzare. Xon l'ha saputo o potuto fa~·e.. Per una sua best'ale superb•a, 11 fa.:,cismo ha continualo a cozzare come un ioro infurialo an-~he conlro gli am:ci cd ha fin lo per disperden! e franlumare que le pur deboli ,. paurose opposizion· - opposiz oni • disposl;s,:me _e collaborare - _che, ·n fin dei conti, non avcvand rat,11on" alcuna per differenziars· dalle ormai' maniiesle finalità corn;en·alric1 del fascismo. Per fafoi un'idea del come il fascismo s:a beslialmenle lotaJjtario, e non pos,sa tollerare che genle clisposta a servire, basta leggere il commento del Popolo d' ltalia alla seduta del Senato che aYcva cliscusso il problema pur terribile di reintroclun-c la pena d. morle. Quella nota d"ceva chu r-amenle che i pochi senalori contrari alla pena di morte. hanno potuto p,ariare grazie alla magnanime s'.gnorililà del • dU'ce>. ma che s:m li dis.cors.. - pur così timidi e melanconici - non •sarebbero stati tollerati in altre città o borgate 'Cll'Italia. Seguendo questo metodo lolalitario :J fasci~10 è di,·entato padroA.e assoluto del paese. TI levati ,d1 i lì che mi ci mello io, ha dato i suoi frulli. Tullo è fai:c·sta: dai goYerno ai prefetti, eia questi all' u1t·1110 podestà dell'ullimo paese d'Italia. Il fasoi.&mo crede cosi di essersi liberalo di tulle le opposizioni. Quel superbo ullimo co1nun:~alo dell'l fficio Stampa del capo del governo, col quale il medesimo ordina ai prefclli • d" ripulire le Provincie di lull: gli in·iducibili ·dlell'anUascismo >, se non fosse una confessione di deboLa colpa Eppure un'opposizione c'è, formidabile anche se latente: quella del prolètariato che il fascismo oolla sua collabo{·azion'e cli classe a Lullo benefLcio della clasr.;e padJ"onale è riusc lo E•Oltanlo ao1 i1:nprigionare, e che troverà nei partili socialisl1 an_ lichi, o in 11110,·efom1azioni. la sua rappresentanza e la sua bandiera. J..:opposiz:one c'è, 1·appresenlala ·pure da quella c.01-ren.Lesanamente clemocrat:-:::a per ..<lealismo, che si raggruppa allorno al Parlito repubblicano, e che Ya .sempre più orienìundosi veP~.ole soluzioni socialiste. Quest: raggruppamenti Soppressi e d:spers: in Italia, si l'iorganizzan:o, si allrczzano in terra di ci0 ilio chia.- ri,lìcando programm: e mcto:d!i. Se ad csSi, non fa1·à difetto la saggezza e la visione precisa di un comune compito immeilialo, ben presto - più presto di quanto si creda - il fascismo si rilroverà di fronte, nel pacs.e, una oppC1°•i7ronCf'orm:,d,abile ccl omogenea, risorta clalJa tomba in cui ii padrone d'Italia crede di aver- ]~ finalmente e per sempre composta. dei liberali {Leiteioa •~e•ta all'on. GlollttU Eoc:ellenza, Dov'era lei quando la Camera volò i provvedimenti • in di{esa del regime > presPnlali o, meglio, imposti dal governq? A· Cavour, f on,e, disperando oramai cli determinare una di quelle crisi parlamentari mediante le quali ella un tempo rovesciava ministeri per prendere i loro posto? 1 tempi sono camb;ali. Eccellen::,a. Ora - qui hanno ragione i fascisti - non e piil questione di preparare una crisi parlamentare nei corr:doi d: Montecitorio e di redigere ima nuova lista di mini.<.1teriabiliper pre_ sentarla al re, veramente re. C'è un regime che è a/ di fuori del parlame~to: bisognerebbe abbattere quello - e l'impresa, rw. non è roba per lei, per noi che s·amo g'à ben vecchi. Tanto che. lei lo vede bene, buo- ~w parte dei suoi fedeli, d'un tempo (gente che aspellava da lei il bene_ {ìcio d'un portafogli) l'ha abbaf1:clonafl"f.e s' e (ìccata gietro il carro d~l tr.-onfator e. Resia qualcuno ancora nccanlo a /e ..,. come un in[ ermi ere crcr,r.to ol caduto in guerra; ma come sono pochi! Resta il buon Soleri: ma anch'egli ha l'aria di dire ai fasrist': ~ r;1ic· uo1ete? i\'011po~so piantare il m ·o vecchio sen;;a fare, ah ime-. una orribile figura. Gli devo la mia breve fortuna dei tempi passai~>. Ammirav·le lo stesso: altri - qudnt,! - non lwnn_o a,1uto tanti r:guardi. Ella è, dunque, il vecchio i!l de(ìnilivo ritiro. Campi mollo - gFelo auguro sincerari1enl<> - e, cosi per fare qiwlche cosa, cons'deri le conseguenze degli <>rroridella parte che ella rappresenta. Errori che .•wno vere colpe. Ricordi, Eccellen:a. Eravdmo ne/ periodo del dopo CJU<'ff(I, Periono non r acile per un ministero. conven:amone. La guerra era là nelle .sue tristi conseguenze economiche e mora/i, e non era impresa agevolr>quella di trovare una so/11:;ione ai gra11i problemi che la guerrct aveva imposto e di incanalare in uri cor.\o un:co" tulle le opposte correnti rhe si ag tfwano nel paese. Baraonda? Ammettiamolo. Ma di es- .,, .\i son •1oluti ritenere colpevoli solo i lavoralor: e non, per esempio, lutli i profìtlalor; della guerra che, mentre volevano continuare a impinguare i loro porto{ o gli. lnvoravano a scaricare sulle spal/P del proletariato tutti i grossi conli della guerra. Comunque, un governo che vale I d . ' rf<>ueronfi are nelle proprie f r,r:;e per risolvere le dif fìcollà cl<>! mo_ mento. Jnvece ... C'era là, a Jfilano, 1111 piccolo sparuto gruppetl-0 di d<>magoghiche. volendo esserP qualche co ·a ndla 11ila d'Jlolio. giwrdrwano r, sin:stra e a destra per vedere da che por/p do- ,vevano avviarsi. Dapprima propendevano per la strada "Clsiini:stra, anche se c'era da lavorar di gomiUo. 'Poi... La nuova. borghesia, usci I-a ben grassa dalla guerra. des:derosa di rinsaldare i[ proprio potere economico non ben sol"do desiderosa di rimangiarsi le molle concessioni dovute fare alla classe lavoratrice, v'.de nel piccolo gruppetlo una bella promessa per ia di{esa d<pipropri interessi e lo a:utò in lutti i modi: vi mando i, propri (igU, Di chiamò tutto quel ceto medio di eolti minchioni 1 quali non sapevano attribuire i lorn graui malanni altro che ai lavoratori de/ braccio, gli diede i milioni. E il governo, Eccellenza, gli diede le armi e l'impunità. Quello, Eccellenza, fu un vero delitto che, nella storia d'Italia, resterà a carico del partilo liberale. Ah, lo so anch'io che ella, quando permetteva ai {ascisti d:' ri{orni.rsi di armi ·nei depdsiti militari (l''on. Bonomi era, in quel tempo, suo mfnistro della guerra) non prevedeva a che punto quei giovanotti sarebbero arrivati. Ma non è una buona scusa: l'o servazione prova semplicemente che i liberali hanno tradfto la loro causa e si sono mostrati, per di piil. di und cecita politica che nega loro ogni àutorita. Sicuro: il Ministero da le; presieduto lasciò armare i fascisti, li lascio comp;ere impunemente le prime f eroci rappresagl'e contro le organiz- -:.azion· operaie, calcdlando che, co- •<Jì, i lavoratori sarebbero messi a posto a lui/o vantaggio delta classe dei padroni. Calcolando anche che, cosi. si \arebbe potuto ridurre la forza della estrema sinistra alla Camera de=deputati (giuoco parlamentare, dunque) e permettere una v·ta piil tranquilla a un Ministero. Al• suo. per <'<;empio. Quando infatti le parve che i fa scisti avessero picchiai o ben bene sulle c;palle dei lauoraior , e. avessero f a_tto un bel danno fra le organ 'z:a;;ioni operaie. <>llaindisse le nrwue elezioni quelle del '21 - che, malgrado le uiolen:e f ascisle da lei ben tollerale. ,nnn furono proprio un trion{o. E lei se 1ùmdò. Il r<>slos sa. Intanto che al/r_; r.a_ mera le crù;i si ,tussegu'vano, lunghe e spo.~sa~ti, f uor;' i f nscisti crescevcy10 di nizmero e continuavano - sempre impuniti, a·utati in tu/li i modiJ - l'opera loro di distruzione riel/e ist1lu:;io11iproletarie. Dopo di dir> - .'.enlendo.~ · orama· {orli in grnrio di far do ~è - cominciai·ono ((r ar la lJO('(' gros<;aanche contro il go11rrr o. e a pestare su tulli: sui reJ111hl,licuni.wi popolari, sui liberali. ru n q1w<;/'11lt'mafas<> -- qw1.nrlo I liberalismn si accorse che an_ rh'<>so .\tava per far le spese dei progressi f asc1'-li - che si tentò di m<>llere un argine. J.:011.Bonomi al- :1, la 11oce, pC'l' un momento, alla lioteca Gino. • ,anca Camera e poi sclìi.sse una lunga c:rcol«re ai prefetti - e poi) non f ece piil nulla. Il povero on. Taddei (cli Facta, per carilà, non parliamo: egli si gode ora il suo posto al Senato, indenn::...Zoper la 1>edataassestatagli senza che egli) avesse un resto di clign:- lcì per rifiutarlo) fece quanto potelJO - e poteva assai poco - per vOlvare aimr>no l'onore dello Stato. Ma era tardi. troppo tarcli. Lu simbolica marcia su Roma (che coprì un pronunciamento militare nello enlourage cli Corte) m:se fine alla triste commedia. E allora ella s'accorse, (ìna/mcnte, che N uo calcolo era sbagliato. EL ia aveva speralo.di scatenare la piccola belva contro gli avuersari, sicuro di poterla richiamare e rencLerr>impotente quando" a le: {osse p·acinto - e invece la niccola belua in_ grossò e rovino lui/o. Invano allora ella ha protestalo, in nome della libertà offesa. Ma come poteva ella far appello ai principi che prima aveva tradib:? Non lef. non il partilo liberale potrà mai riprendere il posto perduto. malame~ te perduto, ne.l(a vita ital,lana. Altri, sen;;a colpe, lo occuperà per ridare allo Staio le sue funz'on; e il suo ca_ ratiere profondamente d'emocralico. Si è chiusa un.a fase della,vila polifica italiana, Eccellenrn, e le pietre .cceÌ1dono inesorabili sulle tombe degli uom;n; che in quella fase ebbero. ,bene o male, la loro parte. f_.,e vecchie istituzioni, conquistate da un manipolo cli antenati, cascano a pezzi e il nipote del re che le elar- ~ì firma con fìloso(ìca--'ind)ferenza i decreti che ne sanzionano la deca_ denza. Tramonto malincon:co, Eccellen- :;a! Ella ha /allo bene a non presentarci olla Comera. Non ci vada piil. E' l'unico atto dignitoso che le resta da f a1·e. Ma, ahimè!, le colpe sue e del suo partito restano. Le auguro sinceramente, ancora molti anni di vita. UN ITALIANO. Punto fisso Squilla.... la tromba intrepida, come la chiama il corrispondente ginevrino del « Corriere degli Italiani», è montata in collera perchi ho dllermato che Mn.tsso1.ini, nel 1919, rpc'r met~ere .in callivà Luce i social~sti, ha speidilo una bomba a,1l'arcives.cov.o di Mila.no, e se la piglia co/Ja lrbertà di stampa. ' Ora i casi sono due: o è vero che nel 1919 MussO'lini, per meLlere in cattii.iva !,t,ce i sociaJ.isl.i, spedi.va una bCtll'.ha a,1l'arcivescovo di .M.ilanoi oppure non è vero che l'arcivescovo di .MiJano, nel 1919, ha ricevuto una bomba s,ped.iia da Mussolini. Tergiversare non si può. Fare dello spiri/o di rapa sulla lcbertà • di stampa non è permeS$o. O io sono un diflamatore (fuori la querela per dJHamazione!}: o Mussolini per mettere in cattiva luce j socialisti, ha .spedilo una bc.mba all'arcivescovo Ji M.ilano. I . I Fasci~ti dn::ano se è vero o se n,on è vero. Se non vogliono fare la prima, e non -cossono Fa~e /11 sec-onda affer- •naz:un<? stiano almeno zilli. Se no io conli•,uo a scrivere che Mussolini, nel 1919, per me~lere in calbva 1.uoe i soci.alisl. ~a spe<li!o una b0mba aLl'w-oivescC'\·o ài ~l:la-:1<,. Continuo, s'intende, fino <ll quando i fa.scisti non saranno riuscili a strozzare artche qui, la fastidiosa libertà di dire la verità. « matit.:i: rossa"· 522 persone al confino ROM.A, 1. - Sino ad oggi 522 persone sono state condannate al confino. Tra i colpiti si trovano quasi lutti gli ex-deputati di opposizione che non SO'lC> riesciti a varcare la frontiera sono stati condannali al domicilio coatto. Quasi tutti i colpiti sono degli intcl1ettua-li di vaiore e ben noli in Italia cd all'estero. La stampa fascista lutb g•ust•fica l1t legge e ne deplora la mitezz ... ~on sono ancora contenti. " l'Avvenire del Lavoratore ,, ~arà pres~o in ,vendita ,in tutte 1e edicorle. Agli orerai il richiede-rio. ) fast.i del· regimfaesci sta (N osi ra corrispondenza) MILA.NO, m~ di novembre. - ~on so se r;usdrò a farvi pervenire questa cm-rispon.dew.,a. Teillto... E' eslremamenle d.flìcile orai comw1.icarc con l'estero .. \ chi afftlda1'e lo scrillo, se I~ persone appena un. e,oco amiche n..osh·e 1wn pos::ono mL1:aipren.dereqn viaggio per la Sviz-- zera e badano a non avere con conos-cenli della mia razza ·rapporti che polrebbero · essere nq_lali c_:.o•n grave pregiudizio de~ loro atTaJ't e delle loro persone? . mo fu tenuto per mezz'ora 8i0lto la m•nente: l'a-vY. Cavazzoni di BerGarono a mettergli il lacc:o al collo sotto la for,c:a bell'e ,pronta. Il confino è là che _allende que~• i quali non hanno reati ben detenmn'ati sulle spalle - e il confino -dli ora non si J)lreseola mica come L'asilo tranquillo dei bei tempi di Cri-" spi. Non vi dko le no,rme che devono regolare la vi.la di un p<>Yero con(ìnato perchè cerlamèntc a quest'ora Yoi le conoscele e sapete come ei<=....se sono terribili. Le nonne che certamente la, stampa estera ha pubbliicaLo, non diranno - è naturale - che il confinato deve poi fare i con.li col fascio delJa località •dlove è obbligato ad abitare. O è la flus.fgazione sl!'l•lecarni nude, in pubblico, fra fùe di fa.sci.st,i che . sgbri.gn.azzando fanno a chi più colpL sce. E' quello <',he è capitato al figuo di Arturo Labr:iola - -ragazzetto clii 14 anni! - e, ,dlicono, all'avv. Noseda cli Cohlo. Que'Slti, secondo le notizie che si h~no, ~-ebbe slalo tratto d'. notte dal letto dove dormiva, portalo in giro per la città, nudo, e fustigato .. Devo trnnblre la documentazione pePClhè... Voi mi capile. Noni bisogna procurare clncumenti mollo voluminosi a chi va in giro ... Temo -di aver· scritto troppo. Aggiungerò che ora ~ussolini ten-: de a far sapere elfo, mfì~. nbni 01 sono s:lali poi questi grandi d',;ordini e che, ad ogni modo, egli sta facendo un'inchiesta disposto a punire i colpevoli. E' laJ canzonatura alrnce. d<r po il danno e la vergogna che ~biamo subilo. Se in Italia è avvenuto quello che è avvenuto, è percthè il Governo ha ufficialmente fasciato fa.. re e ufficiosamente ha eccital~ alla rap,presagra. Dove la ma..~ dei fai ie,cisLinon) s'è voluto che agisca, que- ~ta non ha ag:to. . , . J Poter avere dei rapporti con la sola polizia e con la sola magistratura - per quanto infeudala al regime - sarebbe ancora una fo1·tuna; ma pensale alla lorlw--a continua alla quale qualche mascalzone capo del fasC::tmo lo~aJe wederà di poter sottomettere l'infelice capitalo 'nel .sruo piccolo regno. Il regime fascista ba d1i queste riserve che la legge, per quanto draconiana. n.on indfo.a. Mus_ soUni potrà sempre d're. quand'b noi documenteremo le violenze a cui i nostri poveri compagni sa.ranno con- 'Cilan'nali,che la nostra. è diffamazi.one. L'ipéttislia è, in fondo, la confe!Sl.5i.ondeella hrulalilà del regi.me ché ha in lui il princiaple eispone1'lte. Lasciatelo dire e co11.tinuate (mano man.o che gli elementi cascheranno in voslra mano) la vostra documentazione: si sappia. all'estero che in Italia a[ rigore estremo della legge si aggiunge, in ogni città, in ogn; bor_ qata. in oqni villaggio,. la violenza impunita dei fasci. Quel che è succes5IO in questo mese iJ1.Halia è qualche ic:osa di ver.amen tc inau'CltHo:quante sianio le case rnvasc e sac.cheggiate; le persone ferile, ba.stonale e band !te; le persone arrestale, n&tEiunopuò benl dire esattamente perchè la stampa si guarda. bene dall'offrire una cron.~ <letlagliala. Molto lultav;a si sa, e voi< dovele essere al corrente. Invase e distrutte le case e gli 1Sludi id!imolle pensonalilà n:ote dei partiti estremi; invasa e distrutta la sede della Confederazione Generale del La,·oro (poi De Michelis andrà a\Ginevra a dire eh~ la pres(;llza della Confederazione "è una prova che in Italia c'è la libertà - N. d. R.); sopprnssi tutti i giornali di opposi-' zione; sciolti, per il presente ... e per l'avvenire, tutti i partiti non fascisti~ messi molli corrìpagni nelle condizioni di dover pagare con la propria testa le conseguenze d:i un attentato~ contro Mussolinj senza ayer avuto in quell'atlenlalo nessuna parlc, senza neanche poterlo pre,·edere. P~n_,aleci be1:~• e vedrete quan.t'è lernb le la pos1z,one di questi compagni Ma aJmeno le liste fossero in quale.be modo, note! No; e~-e sono segrete e naturalmente, soggette ad aggiunl~. All'ullimo momento, quan_ do a.n1,·a.,•e la nolizia d; qualche attentalo, ogni fascisla può farsi la sua lista e... agire. Agire è, per i fascisti, la cosa più semplice e più bmlale che si poS!Sa concepire. Dopo l' ullimo allenlalo si sa che gruppi di questi signori cer~ cava1:o l'on. TreYes col proposito di f~111i f~re una fine ancora pi,;i ler1ib.J.e dt quella di Malleolti: era il taglio della Lesta, e la tesla portala jn giro per Milano, in corteo infilala. sopra un palo. L'on. Ìreve;, avver- - li_lo_in tempo, ebbt: campo cli salvarsi np,a.rando a To11no do"c i fascisti . ' . ' , p1u umani, s accontentarono solo di infliggergli un sacco di bastonale. Dove sia ora non si sa. ~e non si uccide, se non si arresta, Si mscenano commedie indegne per lo1·turare un avversario lenendolo sotto l'impressione della morte imminente: l'avv. Cavazzeni di Berga- ' . 1\ Bologna) per esemp,10. Arpina~ - il capo dei fascisti locali - avefa orcl:"ne ,d!i impectire disordini e li ba impediti. E quando Balbo, da Ferrara dove - sotto-ministro - a.ires.. se le rappres~gl'~e fascis,te, in.vi~va ..\rpinlat\ a far1 e a:ltretlanlo nella sua --pro,·inc.ia, questi rispose: < Q!!-i, -tt>-~ mando io, tu ~IC!Conlenlati IClli comain,'- dare a Ferrara>. . Il che dimostrai anclle c.he i.l regm> ~ <l'Italia sotto il dominio di MulSISOJini (il re conta menk>che zero) è divislO in feuid!;provinciali, comandati da signorotti locali. I prefetti? Qu.elli S0110 i pupazzi messi a far la parte di agenti responsabm. Ma i prefetti veri sono Giampaoli a Milano, Arpinati a Bologna, Balbo a Ferrara, Farina<+ -e: a Cremona, Arri!vabene a Manto- .Ta. Forti a Parma, ece. ecc. Povera IlaJial UNO DEI TANTI. l'" affareG,, aribal Parigi, novembre. L'affare Garibaldi che dà il nome a <;iuesta pagina di storia poru;ie.-,.oo, è entrato nella 1$uafase COMlusiva. L' uomo noru ci inler~ ormai pjù_ E' un cadàvere, è un uomo a n_iare.. Che ~ ni_pote di Giuseppe Ga.. nbalch si sia nidlotto, per avidità di Jucro, a diven,lare spia ed agente proYoca_tore ~ Mussolini, è questo un moltvo di melanconiche rifles- · sioni sulla psicologi.a umana. Il fatto politiCIO è un altro. Non riguarda Garibaldi: riguarda MU'&- soJjni. • · Mussotni si serviva di Garibaklli per <iue fin.i: 1. essere informalo di quai:,t? ayyeniva nel campo dèi fuo- • ,rusc1li; 2. compromettere i fuorus~ili e la Francia, organizzando a Pa_ rigi ed a Nizza dei falsi complotti , che doYcYan,o da.re al mondo la . prova dell'esistenza, in terra di Francia. di un' focolaio di azione terroristica. ant" fa~ci ·ta. Se l'a3ione di Gadbaldi non fosse s_tala a tempo smascherata, s~ la poliz a francese non. avesse posta la mano s,ul polizi.otto italiano comm. L~ ~olla~ noi anemmo aivulo in que_ st1 g1_orniun nuoYo complotto addomesticalo, che la_ poliz:ia italiana av1:ebb_e~coper:to. a tempo, nel CJ:-1-ale alcun1 d1sgra21al1 sarebbero stati sa- · c~·i.ficati ~d il cui epilogo politico e cl1ploma-l.1cosarebbe stato: 1. un'altra ondata di terrore ;n Italia contro le persone e le abitazioni !c:IJeniostri compagni; 2. un'azione djplomatioa. de[ governo fascista a Parigi per ottenere la consegna dei fuorusc:ti e, forse, chissà, qualche minaccia o qualche an·enlura mi!Hare. Questo era il piano. -.... . Si capis~~ quindi che l'~ITare Garibaldi abbia ~-uto unn enorme fipercuss.ione nella oj>inionc pubblièa f.ran'Cese e mondiale e ché in Italia si sia fallo il silenzio e quando n:on: I

L'AVVENIRE DEL LAVOR,\TORE - ---------· -~- ------------------- --·----- ------------------- ----------- - ----- --------- ------------- si è polulo più lacere, si &ia cercalo un 1cRiversivoneU'afTarc catalano che prob-abilm.enle ha poco o n.:enle che fare con Garibaldi. L'affare Garibaldi è e resta un.o spo1-co ca -,0 cli spionaggio, rivelatore dei si.stent" di Mn.,.s-o,lin;e del fascismo che so11.0identici ncUa polilica interna adl in quella internazionale. Qualche g;ornale alTerma che lo scan,dalo sarà soffocato. E' possibile. Può eS6ere negri interessi del Governo fr-an,cese e del Quai d'Orsay nbn andare più a fon.do. L'essenziale per i francesi è provalo: è provalo cioè che Mussolini stesso e la sua poli.z:.a operano aU'estero fra i profughi per organizzare complolli ammaestrati da sfruttare all'interno ed all'eslero. Che in cosi miserabili azioni sia mischiato il nipote di Giuseppe Garibaldi può essere, lo ripeto, motivo Bersaglio di amare riflessioni sulla psicologia um.ana; che 1m go\·erno ne s.ia l'ispiratore c<l iJ suscilaloi·e, ecco per il fasi:· .mo un nuovo moti\·o di onta e di vergogna. Ogni g orno Ji p.'ù cli\·;enC'evidente che il fasc:smo n.on può v:verc chC' fuori e conlrn ogni legge morale C' giuridica, che fuo1i e contro ogn.i slato di dirltlo. Movimento di violenza e d: rapina che ha tro\·ato la sua base nella sona<'ccilazione nammalista di tu1.a parte dei ccli m.etd'i.. esso porta neJla politica inlernaz;onale, nei rapporti con gli altri Stati, gli tessi melod1 che ha adoperati aU'inlemo ven. 0 0 i partiti avversari o concorrenti. E' quindi un pericolo internazionale, contro il qu.ale è necessaria ed urgente 1,1.n.·azionea fon.do del prolC'larialo di tulli i paesi. • • umor1st1co (tre palle per un soldo) F.rederica Biankner è una granide, grandissima, ig-randi,ssissiana scritsta-ice americana. Lo aifterma il Popolo d' I-tal.i.a le cui pa.gi.ne sono Vangeilo e bisogna cred~li. Ora la grandissima - anai sentila nominare - scritlri-ce, ha scrtitto sul New York Herald Tribune (accidenti!) nie-nte.menoche uno s!iudio sulla « tà.ta.nica» ,personaJ..iià del «duce». Sj ca,pisce quindi oh'.e il giornale del «dru.~• .la ,gonli un poahino. Io li gonfio, tu li .gon:fi, e saltano [uo.ri due ~ile balle. « Mussolini - a,6fenma dunque la KolossaJ scrirtldoe della rzipuhblica stellai.a - possiede tulle le quali!à americnne di energia, di risolutezza, di coraggio, di prontezza d'azione, di attività; tutte /.e caratlerisfiche dell'America sono sublimale in lui. Egli è americano ... ~- E vada per l'americano I Colc.mbo ha scooerlo l'America, l'ar.1€:-ricana Bb.nkner • scopre eh~ Mussolini è americano. E' umiliante per 11 n0siro orgoglio :li italiani. Ma, cooì è, e còsì sia. Però, in fallo di scoperte, Federica I\e fa una veramente sensaziona1e. Essa qualifica Mussolini: « Miracolo di giovinezza, crea:Jore di vita, che irradia potenza di lavoro e di creazione sulla gioventù e sopra l'intera nazione italiana, la cui rapidità di esecuzione oggi sorpassa quella. americana». E iscusale se è poco. L' Ha.li.a sonpassa l'America. E dire che nessuno ... a.vcva mai osato dire finora simili stupi.daiginl. Un mio amico sparlaccion~ mi sos'..eneva tempo fa, che cerle donne, messe a contatto del « duce", llllVece di ra.gionare col cervello famio come Mar~erita SaT1faiti: raigionano ... con qualohe cosa ch'è -posto J>1Ù i.n basso 11e1la_peISona. Non volevo corwincerme.ne. Ora, in verità, incomincio ad esserne persuaso. * * * .Ma non sono solo gli amerioa.n.i, o le americane, a contenderci il nostro «duce•, che Md.io salvi per la salute d:i tu!- ti come direbbe ia letterata Orazia B~lsi~o (au.H) Prini. iEcco qui un ledeschissimo prof. Schaefo.r, caipo Archivio di non so quale u.rEficio,della repubblicd te- <lesca, ohe ci dimostra, come cLue e due .. .fanno cinque, come qualmenle Mussolini è led.esco. Mussolini - scrLve J'archivist-1 ~eulon.e - è oriundo della cjffà di Forlì, nella Romagna, dove nel secolo XIV, mille cavalieri tedeschi, sorto la ferrea disciplina del card. Albornoz, distrussero la potenza dei ghibellini. Il padre di MussoJ.ini è si alo fabbro ferraio; ed egli stesso, come una volta il giovane Sigfrido, imparò quest'arte che ancora ogsi nella lingua italiana (mascalcia, marescalco ), fa apparire chiaramenle la sua origine tedesca (dalla parola maresc,iallo). Il nome di Mussolini non è provenieRza Ialina romanica. b!msi di origine tedesca. La vocale « i » denota che il nome Mussolini proviene da M ussolin. Questo doveva essere originalmente un nomignolo, come ne troviamo di simili Ira i cavalieri rfedeschi d' l!alia e di Germania. Ve ne erano di quelli che si chiama!Jano 1 Corag~o. Lelae, Malerba, e altri « Civelfa, Cane . Al tempo delle spedizioni romane degli imperatori tede-• schi, venne in /.lalia un cavaliere che aveva il nomignolo di Muso/in o MuseliP. I primi rappresznfanti di questa stirpe si r::hiamavano Ainulfo Muse/in, Ermanno Muse/in (anno [054). Un certo Edinullo Muse/in viveva, nel 1280, nel regno di West!alia. cilfà di W ei!burg. Essi ebbero uno spirito religioso e un carattere cavalleresco che si notano anche in Benrto. Un gran numero di tedeschi delle nos!re antiche famiglie di caua!ieri sono venuti una volta a-i abitare Ml bel Paese d2! Mezzogiorno. Essi ebbero cdli posti ed onori, e divennero /ialiar i, a cominciare dal Margravio di Este e i Carii di Verona. fino al DuctJ ledesco che, nel 'anno 1506. mori per lu libertà di Pisa, davanti alle porle della r-ilfà. In tal modo poss;amo comprende- , e come si possa !racciare una linea da Weilbw-g a Forlì. dal liumq !Jahn al Tevere; e come in Mussolini dobbiamo salutare un antoico nome tedesco e gocce d1 sangue tedesco, tanto più che il Duce ha una grande ammirazione per la vzcchia d/sdplina tedesca e per la vera obbedienza germani.ca. In questo senso !w signWcalo profondo per noi la parola :lei Papa Pio XI che me/te Mussolini soHo la proiezione divina"· P.roprio cosi. Tutt.i 1o oh~a,mano. Tutti lo vogliono (anche le americane). T1t1lti l.o bramano. Sotto, sot~o s~nori. Noi, a costo di restare senza maniscalchi, peTc.hè con simiile ragionamento tuiti i maniscalchi o !i.gli di maniscalchl dovrebbero essere tedeschi, siamo dispostissimi a cedere il • duca• a,l mig.li.ore offerente. 1 on facciamo complimenti. A,mericano o ~esco, ce n.e .i,mporta un fico secco. Lo pre.n.da eh.i vuo1e. Non ci sono a1lri concorrenti? on c'è un sen,1,galese, un ni.am-niam dis.p,.isto a dimostra.re come qual.mente il «duce» discenda ecc. ecc. Non c'è più nessuno? E al,lora b. tenzone è aiperta fra l'America e la t:?Jdescheria. Per noi è -in.differente. Di qua o di ia dell' Oceano. Purchè ce lo leviate ... dal- :· Italia. E così sia. * * ~ Lui.gi Colombo, l'attuale capo i.., !e- $'.a dell'Azione cattolica, è un tale ohe mi sono trovalo spesso fra j piedi come organizzatore di leghe bianc~e. . Salito in alto non ha cambiato mestiere. Allora organizzava pecore crumire p.er il pad.ro.nato 1 ora esercita lo stesso mestiere.in grande st.i1e ,per conto delh i·eaz.ione fascista. Il caltolicismo o dà Fede.ri.co Borromeo ~ don Abbondio, che si. mette sempre dalia parte dei prepoientacci. Luigi Colombo è, se non ~o, pasta da don Ahbon.dio. , In questi g:orni le organizzazioni deva.si.ate, i cat-Lolici ,perseguitati, basi-On~- , i band.i ti confinati sono in."llUme.revolt. - 'Le.~gere 1 -per credere la lettera di prolesta di un insco-vo sardegnolo al Paj)a . Ma il C2JJ>O dell"Azione c:1ltoltci-.,. in- \'ece di i,nso.r:glm:?d:i-grutoso a d~nunoare te ,poche cristiane gesta del f_asci~o, ha ancora ,i,l ba.J,ba'l'Ocoraggio di scnvere a .l'v1-ussoti.npi iagnucolando in questi termini: « V. E. può ben immaginare di qua;,:o conforto ci sia stato una tale deplora- ::rone, come quella che ci fa sperare eh~, anche in virtù di opportuni provvedrmerrti, non si abbiano mai più a ripetere falli di cotal genere . Tulio confo11tato, 11 capo dell'Azio,1c cal!olica J}UÒandare a 1-atto tranquillo A mè qu..sto bel li,po fa J'e,Bfello di que: tale, che rice:vurlo un calcio nel sP.Àere s: affrettò a sbottonare i pantaloni inr gustare m~iio il secondo colpo. Peccato però che a <pron.derlc - adesso e la ,Drossima vol~a -- non si:i. 11 capo del!' Azione cattolica, ma sinno quei poveri cristi cl.i or,ganizza'.i nella Azione stessa. Se dove~ro scrirvere loro a MussoEru.... ,, malita rossa •· EunucahCiongresso Ha avuto luogo a Berna. il terzo congresso dei fasci cdl"eslero dipendenti dalla delegazione di Lukano. E' facile immag;nare cosa possa essere il congresso di un partilo i cui membri devo11~ giurc;re di eseguir<> s,,..nza discutere glr ordini del duce . Un congresso dz genie s•mile è un raduno di aulo-caslrafi. Ne!:.s11nuomo degno dr questo nome, nessun uomo in possesso di un suo sano cerve!lo pensante può perme!lere di eseguire. senza di~culerc, glz ordini che piovano dalf"allo. Un uomo disposto a ciò è un automa, un i.ncoscienle. un Servrtore. I fasc!s'i ita]iar:.i della Svi=zera, se ron fosse sfato per via del banchetto e dei rrngre!:.chi. potevano fare a meno di r1unirs1 a congresso. Bastava che Ferrata a proposito: e Laorca, che ,on c"era e.manas~~ gli ordini ricevuti da Roma. Stiamo frqschi se è da simile g?nle, che deve uscire fHomo medilcrraneus ... ~ Adunmestierante deldla nigrazione Il macachl::lto di • Falce e Martello», convinto di menzogna continuala, a corto di a.rgorne:nti e non sapendo che pesci pigliare, non trova niente di meglio che scaravenla.rmi contro, in poche 1igh<:, una valanga di contumelie: imbecille qualunque, imbecille di !}rima forz.a, spudorato, povero deficiente ecc., ecc., e - guarda guarda la mostarda - m:i consiglia di entrare in un istituto per la cura mentale. Ma, povero il mio macachelto, lutto questo po' po' di roba potrà dimostrare, lutto al più, che oltre ad essere un mentitore impenitente sei anche uno sfa.cci.aio mascalzoncello, ma non pot.rà mai scagionarti, menomamente, dall'accusa di servirti, per combattere i socialisti, delle vili armi della calunnia, della menzogna e della diffamazione. Mal.grado tulle le contumelie rimane più eh~ ma.i stabilito, che men.lre i socialisti moltiplicavano i loro sforzi pe:- aiun.i de:i fascisti e dai continui segue.stri, ru dei fascisti e dia continui sequeslri, tu tentavi sabotarne la sottoscrizione dando ad intendere che i redattori dell"Avanf 1! percewivano degl:i stipen<li fantastici: a Momigl.iano che pe:-cepiva 1500 lire al mese ne appoppiavi nienl.cmeno che 7000, di Vernocchi che ne riceveva 2000 dav: ad intendere che prendeva il doppio, all'amminislralore 1Pai,sigli regalavi 60 lire di trasfert.a al giorno e 20 mila lire di indennità - tutta roba, si capisce, che Passigli non aveva mai visto nemmeno ÌJ\ sogno - ecc. ecc. E di nuovo, malgrado tutte le contumelie, rimane più che mai stabilito che colto in fragrante mendacio e messo con le spalle al muro, cerchi di cavartela pel rotto della cuffia dicendo di far punto ... per non sprecare inutilmente lo spazio del giornale. E quì avrei finito, se non fosse sorto un autentico Hans i Kul:-el che ha il torto di sciivere che ho tentalo con un diversivo di deviare la polemica sulle rrzdennifà giornalistiche. Dico il torto, perchè ft.: già dimoslrato sull'Avvenire del 30 ottobre, sotto il titolo t:Catlive lingue» che l'amministrazione dell'Avanti! è stata bensi costretta a pagare le inderuutà giornalistiche ai redattori uscenti - che .... andarono poi a cosliluire la redazione dell'Unità - ma che la fa. mosa indennità liquidala al momento del riha.srn degli stipendi era soltanto liquidala .... nei Tegislri. on è adunque un bel complimento ai suoi compagni dell'Unità, che fà «Hans i Kubel» quando scrive: che si assegnarono tanto indennità giornalistiche sulla base dei contratti stabilili dai «pennivendoli» borghesi verso i padroni borghesi. Ma se Hans i Kubel ha avuto il torto di cui sopra, non possiamo però negargli il merito di aver fatto fa.re, nello sle.sso articolo, una figura barbina a ma.cachelto , . 11 qu.aJe « rnacacheLlo " sempre su Falce e Martello, del 6 u. s., a base, si capisce, di documenti inconfutabili, così scrivava : « ltJ dotitor Pio Gua.J1denghi e consoci non hanno avuto scrupoli, nel febbraio 1922, a pignorare e farsi assegnare la somma di lire 59,993.75 dcteni;,l.a dall'a.m.minislratore de Il Lavorafore, che in quel pe'"iod.o si trovava in carcere. E qui potrei riprodurre un documento in data 23-2-1922 del « Giudizio distrettuale in affari civili » di Trieste, che ordinava -il sequestro delle macchine del Lavoro/ore, ed un altro della « Regia Pretura :o di Trieste per il sequestro della somma di lire 69,993.75 ed una quitanza rilasciata dal dottor Pio Gi:,ardenghi all'avv. Gefter Woudrich per lire 71,451 che Il Lavoratore ha dovuto versare perchè condannalo al pagamento•· E' veramente straordinario, questo pignoramento, per 59,000 lire, che diventa, dopo poche righe di 69,000, per diventare, sempre a base di documenti, altrctlanli autentici., quanto inconfutabili, dopo altre due righe. di lire 71,451. Ma ben più straordinario ancora è un quarto documento, altrellanto autentico - e chi ne dubita - che Hans i Kubel porla, a sostegno (??!!) di maca.chello, in Falce e Martello, del 17 u, s. < Dai documenti che l'Unità pubblicò in segwto, risultava che il Ga.rdenglu fece, dopo l'arresto dell'amministratore, per mezzo di giornalisti fascisti, se· questrare le macchine del Lavoratore di Trieste e le somIT1e depositale presso una !:-anca, ed ha inta,scato 14,000 lire più il 5 per cento d'interesse . Via! ra.gazzi, me.letevi d".1ccor:lo, altrimenti, fra tante autenticità di documenti, ci sentiamo in di: illo d1 nlenerle tan,le auten,liohe bai•le da mettersi Vl· cino alle 7000 lire di stipendio di Momigliano. [I bello è che J'A., chiude la su1 documentala articol::srn domandando: "kgherà ancora II. i. K.? ~o! no! rov't:omo, non ne vale la pena. perchè · a ... s:::onfesl'arYi, scambievolmente, ci pensale voi due. E qui si comprende che macachetlo corra una seconda volta prudcnlemenle ai ripari -:on una N. d. R. - Molto probabilmente IL 1. K. tenterà, con la solita improntitudine di negare i falli. Il compagno che si firma , Macacchello ~cc. ha già risposto come si meritava (ostia! che lolla. - ~- di H. i. K). Perciò ai menzogneri convinti di menzogna noi non risponderemo più ». Bravo maca.cchello! !! questa voi la sì, vedi, che l'hai imbroccata giusta; assict:.'l'a.ti però che maJgra.do i tuoi contorcimenti sei e rimani, per tu.Ili gli imparziali, a qualsiasi Partilo appartenga.no, il più autentico mestierante della deni- {!razione e della menzogna. H. i. K. Latratdtaelbleianche! Sotto questo titolo il quoi1di.ano socialista ticinese Libera Stampa.,, richiama l'aUe:n.z;ione del pubblico su un a,vviso aa,parso su lutli i giornali del Ticino cosi concepito: « Cercasi per sul/lo ragazze giovooi per torcitura di cotone nella Svizzera interna. Possihz'lità d1 trovare villo ed alloggio a condizbrri miti. Spese di vfaggio bonificale. Jndispen.s.ab?le presentarsi personalmente sabato 6 novembre, dalle ore 2 alle 4, in Via alla Campagna 7, Lugano (Molino Nuovo),,. li nos.lro con.i.ralcllo ticinese con giust.a ragione si doman<ia come mai ques:.o propr:et.ario dello stabilimento di t.o.rcitura di èotone ded!Ja Svizzera int.ern.a non abbia prelerilo rivo1gersi. all"Ufficio Caintonale del La.voro se lanio gu premeva d5 volersi iproourare della mano d'o,pera, ma invece ad w1 intermediario forse anche inviato apposilame:nle daJla Svizzera interna nel Ticino con lan'.o di diaria e indennità di via,ggio, menlre quelJl'Uffi.cio governativo del Lavoro awebbe reso ali' anduslriale il medesimo servizio graluilament.e. La sp:egaz.ione è subito data: a!I' Ufficio gowrn.ativo del Lavoro il n.chiedenle mano d opera deve dar delle s,piegaZiioni in.lor110 ahle conchzioni di so:lario e di lavoro, il che naluralmenle è '.rOJ)jpOincomodo a tal1L,i padron.i - quei <pochi lea:li ed onesLi esclusi. Infatti l'a.vviso suaccennato non di;;e .nulla affatto sul salario ma pa.n!a semplicemente della -pcx,.sibil.i!à d: trovare alloggio e pensione a co:;- dizicn.i mi ti . Il sospe.l.~o di , L1bera Sla mp1 po l~r trall.arsi in qucs!o caso di certi asili relig 051 della Svizzera ,.ntcrna non è qui.ndi infondato, e le giuvanelle ticinesi nonchè i bro genilon sl1ano dunque in guardia. S2 que.11'indusl,r'al~ ~orcilore di colone non arri.schia 1::Sp~rre :JJlla luce del gforno e nasconde cautamen~, i.i suo nome, allora nemmeno 1e operaie desiderose di reca.rs, nelfa Svizzera int.erna possono nutrire una ecces.siv31 fducia per l'avvenire preparalo loro da cotal s~gnore. Colla questione degli a~ religiosi annessi a-lle fabbriohe lessi I' « >Libera Stam1pa « ha ritoccalo una IJ)aiginadolorosa e v-ugognol'-a de)l' :ndu.s.tria !essile svizzera-tedesca. Padron.i. -protesla.nLi e mil.it,mli ne1 part'to ,liberale, quindi nemici diohiau-atj del caUolicismo, hanno eretto delle caserme - per modo di dire - ove collocano le ragazze i-;.alia,ne e ticinesi sollo Ja rigorosa sorve,gl:ianza di "sucre caHoliahe. Come scrive « Libera Stampa , , queste ragazze sono completamente private della loro libertà. ,li salario pa'SSa prima a1el.le mani della suora superiore che ne fa le dedu.z.ioni pu ahlo,ggio, villo, mul~ per qualohe fuL.iJ:i.Làc,andele per _aie o t.rl'al-tro santo ecc., ed il rimanente va bonificato su un libretto di risparmio. Itl fallo più gra.ve è che Je le.I,. tere in,yjate dalle ragazze ai loro genitori sono censurale CtP(pure anche so;ipresse se non garbano alle suore-dittatrici A Usèer ,precisamente, dove lo stabilimento di filatura Triimpler possiede un lale asilo dcl>ba.nsi essersi veriEcato d~i casi di esaur.imento di ragazze, che dove.Uero, e;;sere Lraspo.rlate ai1l'osped::i.le. PurLrO'ppo ia F ed~azione Tessile non è anccra al corr-nle dell"accaduto. La cosl.i~uzione slalale gar:mlisce ad ogni ..ndw.duo la sua libertà individuale e la ,privazione di questa J;berlà è co·nside.rata un delilto punib~le per legge, se non è limitato -per ordine dell"aulontà d: Stato (prigioru). Diversi casi di avvenuta privazione illegale della libertà altrui sono sta·_i co1piLi dalia punizione legale. In un comune d~Ha campagna zurighese una vecchia che era an<la1a a rubare un suo niipote da:n:i famiglia slraruera ove questo era si.alo collocato, per poco non dovette passare lll pr gione. .Ma un' industriai e ,prvles.ante-làceralc colla complic:tà di suore caltohehe può hre Lullo eiò che egli rili0ne nl.-cessario per aumentare i ,moi pr-.,fill-1;l~ auton'.à non vedono, oppure credono, che un tal modo di ajt,re sia complelam~ri.te Jec Lu dal ,punto di vist:i. cki dinlli d.dl'uom ). Ma dobbiamo pur è,re che i paidn di tal ragazze che finora. si so:-io lamen- ~ali del regime coa lto delle suoP imposto alle loro figli~, avrebbero dovulv a·eolamare e cercare di ·nleressare ddla cosa l'o.pimone pubblica. De !'a.iulo d~· benpens:inti egli sarebbe s cur0. Nel 1904 - se non erro - il signor Em;,lio Bossi scrisse un'c-puscolo oggi purtroppo scomparso dalla circolazione intorno ailla questione degli :slituti reJ;_ giosi dell' industria les•il" nella Svizzera tn'.erna. In quest'opuscolo era.no slaie pubblicale I.e tellere delle ragazze inttrnale contro il volere di loTO e dei foro genitori negli islituti religiosi della fdarda di Mur,g ed altTOvz. Quel1'01pus::olo aveva de.s'alo non poco rumore neJ. T".cino. Oggi sembra che quel sistema di coazi.ne debba rivivere. G'l.i e,:;ili tessili di ~aar, Usler, W-e:Lzikon ecc., sono p'eni z3_pp,i di ragazze inoettat.e à.issà con quali lusinghe. lUu.minare su ciò i genil;m. s,piegaindo lor:> le con.:Lzioni di q'l.lesti asili (chiamati sugli avvisi delicatamente soltanto •probabilità di trovare alloggio e pensione a condizioni miti • J. ecco l'opera dei nostri e~ dei Ticino e di no.i trutt.ì I QIACO.MJNO WOLF. Documenti I gi-0mali ~leri pubblicano che il V escc,v-0 Principe Enrici, ,di Lnnsbruk, an.dò a dar visi.I.a a Mussolini :per far~ comprendere che i melodi applicati ~I Tirolo merimona:le (Bolzano) dalle autori là con'..ro la rnino.ranza iedesca sono conl~ari a11e aspirazàoni locai.i. Mussolini - dicono i giornali - gli avrebbe risposto ('/>e;nsare che si lratt.a di un comunicato ufJiciaJe: quel d-uhiiatiwo vale un pe-rù, come -prova di ipocrisia) ohe fino aid ora i metodi fascisti hanno fallo buona pr-0va e ohe il governo .interverrebbe solo quando quei me- '.odi si fossero rivelati imeiffica.ci. Jn lenni.ni più chiari: MUSSO'lini approva e incoraggia le violenze fasciste r.el1'AJto Trentino. E" bene ricordare che i: vescovo Enri.ci soUo il ca,duto pot.<re austriaco fu perseguitato, anche imprigionato, pe-r 5 s:ioi senliiment.i i'.alia11i. ,L'Agenzia Ste!ani - dic~ un comunicalo - è aut-oriz.zata a smentire che il regime fascis,a abbla redalla u 1a lista nera (si sa che cos'è una Lsla nera, or.:i) con nomi di cilla.Jiru :,ornesi. _',fossO'lbi giuoca sulle parcle. Non è il regime fascista eh~ redige le liste: il regime fasci.;ta ha a sua d.is.?osizinoe la pena d.: morte, il carcere, il confino. Ha la sua magistratura spec:ale che agisce a macchina come lutti gli org.ani di eccezione. Le Este nere sono - come non ba.sta_.,sera le m1sur:? del regime (non ci basta !l'animo di dire • dello Stato•) _ una graziosa aggiunta dei fa.sci locali, ufficialmente non responsabili, ma di !alto padroni del campo più delle autorità responsabili. E Mussolini questo lo sa, lo a.ppTova e fo incoraggia. Salvo a fare il finto lente quando roba di questa Eat.ta en- ~ra in dominio del pubblico all'est.ero. *** 1Lo slesso comun:i.caio vorrebbe smentire ohe in !svizzera vi ci sia un servizio d.: so=<-tlianza fascista. C'è, c"è. Certo il .governo non mantiene qui dei Ricciotli Gariba.Ldi: costano troppo oari e uno è anche di lrcxppo. Ma che ci siano in !svizzera agenti incaricali. di sorvegliare italiani e n001 i!.aliani rei di pensarla come ·la loro tes!.a vuo1e, questo lo sar.no tutti. Fra l'alta-o, ecco il nostro corrispondente di Ginevra il quale ci ~egn:i.la che -presso il Consolalo d'Italia c'è un a~le di P. S., incarica '.o di sorv~liare gli indi,vidui più in vista di quella col-0nia italiana la quale - come s.i sa - non ma.niJesta iroj>- !)O en'tu.siasmo -per i metodi fascisti. PRO "AVVENIRE 91 Somma pre:::eclenie Fr. 2147.25 8EX. - Tiboldo Eugenio • 2.- LOSAN.NA. - Caccano And. ,, 0.50 ZUR1GO. - Mib.ni 2.- G!'.'rEVRA. - Ca1do Ped.rom, fr. l - Pierre Lono, O.SOAlfredo Tempia, l - . \., 2 - N. 1 ., 1 - Pi erre P1gnclo, 1 - Bat~isla Berloglio O.SO - Giuseppe Grnppillo O.SO- Tulila Pierre 1,50 AFFOLTER a/A. - Da.u·osta V al enti.no : salutando il comp. Ald.rovan:li di Barle.n ZURIGO. - Gairbin: rinnovand0 .J'a5bonam~.,to ARBO: . - Barcanol: salutando il compa•gno Butta d" Ullwil TURGI. - Cav:ùlan BADEN. - Pedrazziru : saluLan.do il compaigno Pa,er•o eh Aarau BADE. . - Piro.Lini : .salutando ~utti i comp. eh Zurigo ZURIIGO. - Lombardo: salutando nei comp .della F.illo- <lrarnmatica Idea Cammina di Baden-Turgi, unj ammirevo!.': esempio di costanza ed instancabile altivilà nella nobile opera pro ,illime pol.t"che e sl.ampa proletaria ,. GI"NEVRA. - Mauri .,, GLARUS. - Bot'.azzi Alfr. ZURIGO. - St-efani Antonio: salutan-d J e b'.lc1an-do i suoi cari, resi :lenti a Lichlenst~il! 9.50 l.- 1.- 1.- 1.- 1.50 5.- 1.- 1.- 2.- Totab F r. 2176.7\• Aumento di valore per le azioni lnduatriali Alla classe lavoratrice della Svizzera non si offre un bel avvenire economico. Migliaia di operai sono disoccupati, e migliaia ~ono minacciati del medesimo destino. Coloro c.he hanno ancora lavoro soffrono di pessime condizioni di gu.a.da.gno. I salari che prima non bastavano a coprire lutti i bisogni sono pur sempre OJ!gello di continue ri.duzi0ni da parte degli industriai.i e questi ultimi ci riescono purtroppo cl.aio la !orte disoccupazione e l'offerta di mano d'opera sproporzionata al bi.sogno. Non vi è nessun segno di miglioramento pe-r lo avvenire, anzi, l'inverno che sta alle porle sarà più duro, più spietato che i suoi predecessori. Mentre però la popolazione lavoratrice è assali.la da gravi tribolazioni par l'esistenza, vi è pure un.a classe di persone la quale può dire con Coué: «Ogni giorno va<lo m.!!glio». E~ è quella dei proprietari di azioni industriali. Da alcuni anni i valori industriali alla borsa sono in continuo aumento. Nel corso di quesl 'anno qualche volta furono presi da un molo febbrile di ascensione. li numero-indice delle azioni pubblicato dal foglio ufficiale svizzero del commercio calcolato in ba.se al corso delle azioni di 41 istituti bancari ed imprese industriali, segna nella media annuale i seguenti valori: r-,. Anno 1921 percentuale del valore nominale 82, l e rispettivamente: 1922: 79,2 - 1923: 95,0 - 1924: 103,3 - 1925: 116,6. Ad eccezione del!' anno 1922 che ~- gnava una leggera discesa si constata dal 1921 un continuo aumento dei corsi di azioni in borsa. Nel 1924 per la prima volta il valore nominale delle azioni prese in considerazione fu superalo in media. Nel gennaio 1926 il numero-indice segnò 126,2 (percentuale del valore nominale). Dal principio di quest'anno la calcolazione del numero indice fu posto su un'allra base. Vi furono incluse 45 società anonime cioè 7 banche di prima importanza, 4 banche ipotecarie, 10 associazioni ~ trust e di finanziamento, e 24 dille industriali di cui v,:ngcno os-,ervate le oscillazioni e cambiamenti del corso delle azioni. I risullali del nuovo indice per l'anno l 926 sono ; seguenti: Gennaio 144,4: febbraio 146,9; ma.rzo 147,6; aprile 149,7; maggio 148.3: giugno l!:)6,0; luglio 158,9; a~oslo 163,3: settembre 166,4. Entro nove mesi il corso ddlle azic-ni è aunientalo del 15 per cento e oggi è per due terzi st.:periore al loro valore nominale. Indagando sulle oscillazioni dei sing~li gruppi di queste società anonime si ottiene il quadro seguente; .i Q. Gennaio 136,6 131,3 128,1 159,3 marzo 133,5 143,5 132,8 166,4 ma.ggio 136,6 144,2 135,8 164,6 luglio 142,0 151,1 138,3 182,8 settembre 150,5 152,8 144,0 191,1 Il più accentualo dunque é l'aumento dei valori industriali i quali si sono quasi raddoppiati. Ammontando il valore complessivo delle 24 imprese industriali comprese nella calcolazione a 551 milioni di franchi il guadagno risultante dall'aumento del corso delle azioni è di 176 milioni di franchi syjzzeri. Si lralta in questo naluralmenle di un profitto fittizio perchè tale guadagno è soltanto realizzabile se l'azione stessa è venduta. Questo a.umenlo viene proprio a ca,dere in un periodo in cui gli industriali si sfiatano a gridare che non polrebbero assolutamente pagare dei salari migliori perchè cosi facendo si rovinerebbero. Da che poi deriva quest'aumento dei corsi di borsa? L'anno scorso e nel 1924 esso potè essere spiegalo col decrescimcn' o dell' interesse di banca. 1Nc1l 1926 p~rò qu~slo dec::resc:m-?nto dAI" interesse di banca, ebbe la sua fine perchè l'emigrazione dei capitali all'estero non mancò di produrre i suoi effelli. Esso aumento va spiegalo quindi soltanto colle speranze di rendite aumentate. Ed in ciò vi è il grave contrasto coll'acuirsi della miseria in cui si Lrova la chsse operaia. Mailgrado J' aumenlc delh disoccupazione, mal,grado .I -i;ci:gioramento della esistenza •:,per.:ua le possibilità di i,suadllgno del capii.a.le ed i corsi di borsa si arramJ}icano fino ad altezze vertiginorn. Ciò è· un segno e\·id~nlc che il capitale ha superato per sè la crisi economica e le sue conseguenze mentre questa crisi per la classe operaia perdura l.ultora. In ciò vi è il )!rave pvricC'lo che la classe ca,piblislic:i non è più interessala ad un ulteriore miglioramento della situazione economica perchè essa è arrivata ad afferrare una probabilità di magi1iori profilli e corsi di borsa ascendc:nli. Tanto più la classe operaia deve perse\ erare a raccogliere e centralizzare le r.uc forze e opporsi al tentativo della borghesia di operare il rirnnamento economico esclusivamente a spese del lenor di vita degli operai. Tanto più energicamente essa classe operaia dovrà chiedere allo Stxlo eh' esso aiuti a rimettere in carreggiata l'economia deragliala. Le forze di un partilo politico pero' non saranno mai sufficienti in questa bisogna. La forza sindacale soltanto puo' obbligare aulorilà e padroni a cedere. Giacomino W o/f. ervate la sera di Sabato Il corrente alla grande serata

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