L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXVI - n. 45 - 7 novembre 1922

ANNOX.,XVL A. P. lURl(;O, 7 NOVEMBRE 192.?. =======================================.;== ---- __ =.;;.;c.._:,=====:...-----=;;:.:cc=. ______ =========-=--::-::_,:=_:::: _-._.:. :- =====--····· ---- ·- Num. #. ' ·- SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Centesirni 15 la co9ia Conto-Chèques REDAZIONE ; AMMINISTRAZIONE: UN NUMERO ARRETRATO Cent. zo N. vnI-3646 u L'.lnentre d l Lavoratore 91 ~ tiurig~ ♦ Commissione EseontdlYelPa.S. I. - ~~,=, ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO zgzz: 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 PER L'ESTERO: I anno, fr. 10; 6 mesi fr. 5; 3 mesi, fr. z,50 Il fascisamlpootere Ciò che si pTeve<leva e si terneya è avvenuto: il f.ascismo delinquente e assassino è passato sul corpo della Costituzione e della libertà ed ha arraffato il potere con lai violenza. Gonfio e tronfio delle sue criminose gesta e delle faicili e maramaldesche vittorie conseguite in questi uHimi due anni con l' appogg•io della borg,hesia, della gendarme.ria, e dell' esercito contro le organizzazioni eid i partiti operai, osò tutto e tutto otte.nne. Quanto durerà ancora un simile stato di cose? Quanto I' orren<lo s.pertacolo? Quanto il martirio dei nostri comp.a;gni ? E' impossibile far previsioni: si può <lire solo che molto a lu11gonon può durare e confor~ tarsi - magro conforto - nella certezza ohe }l dì verrà della riscossa e detta emesi. L'Avanti! nuovamentedistrutto Una corrilS'PO!ll<lenzar-iferentesi agli avvenimenti d" Itialia, annunciataai da un nostro collaboratore di Milano, non ci è stata recapitata. Evidentemente è stata sequestrata dalla Fu costretto ad osare d,al suo stesso wog;ramma, cla11e sue stesse smarrgi,aissate.Era schiavo di sè stesso, nOJI\poteva arrestarsi senza perire. YoHe o~iare, volle spinge.re fino agli estremi la sua audacia, voUe soci/disfare le bieche ambizioni e la hbi<lh1edi. idominio e di comarn<lodei censura fascista. suoi capi megalomani. Rinunciamo a riprodur,re qui i Cresciwto in breve tempo a di- particolari degli avvenimenti e del-- srmsm1a, composto •di w1a massa di le v1iolenzc fasciste pubblica,ti dai fana1:ici e mercenari imbaldanziti, giornali borghesi, e ci limitiamo a:d aD.J):Oggi.atoanche da elementi mal- annunci.are ai conwagni che il nostro contenti e ambiziosi dell'esercito e della borghesia, scese in armi in tut- Avanti! è stato nuovamente devastat' ltalia e se non gli 01VesserocecLuto to e incendiato daMa de~inquenzache il passo non avrebbe esitato a sca- ara fa ca.po ufficialmellite al Gov_erno tenare la guerra più feroce e più be- del bel paese. ;;ocondo le not;zie dei stiale che I.a storia conosca. Non a- giornali, tutta la libreria è stata divrebbe esitato a mettere a ferr-o e a fuoco tutta l'Italia - per ricostruir- strutta, le ma:cchine Qa scrivere, i la, naturalmente! mobili asportati o Icliistrutti, le lino. Lai borghesia ,che ]o avev.a nutrito, types gnastate. l'edificio grave11iscal<laito, incora.gg,iato, aiutato; mente danneggiato dalle Yiolenzc e quella borghesia che lo aveva ap- aall' incendio. plaudito quando rorn:peva nelle violenze più inaudite e più feroci contro i. lavoratori, ebbe paura. Il GoNon protestiamo, .Peril nostrGo ongresso Pare che nel nostro Partito, in Italia, si laccice strada l'idea di con- \"Ocareun altro Congresso, per decidere ,definitivamente in merito alla <tdesione alla Terzci internazionale, dopo aver sentita la relazione della delegazione {jel Paftito che si è recata a Mosca. Se questo Congresso si terrà o meno, ,wn si SCIaJncora dl JJreclso. Certo è invece che la situazione è poco chiara. Per ciò riteniamo di dover demandare la fissazione del nostro Congresso nella Svizzera a quando sarà tornata la delegazione dalla Russia e si saprà definitivamente se il ,uiovo Congresso nazionale sarà tenuto o meno. Questo al fine di evitare le spesedi due Congressi a brevi.Ssima distanza e per mettere il CÒngresso stesso in condizione di prendere le sue decisioni c:on perfietta cognizione della situazione e delle condizioni fissate per l'adesione alla Terza Internazionale, Crediamo che l'attesa sarà breve. pcichè la delegazione che si è recata, tn Russia tornerà in Italia subito dopo terminato il Congresso della Terza lnter,wzionale. Appena la delegazione sarà tornata ed avrà co1rumicato il risultato delle trattative di Mosca, ci faremo premura di stalJi/ire la data del nostro Congresso. In ogni modo, tra la data della rel'Cf~ z'ione della delegazione e quella del Congresso medesimo trascorrerà un µeriodo di tempo sufficiente perchè le Sezioni possano riunirsi e pre,ulere posizione in merito ai probi,emi da trattare e risolvere a.l Congresso. La Commissione Esecutiva. verno diede le dimissioni e proclamò lo stato d'assedio. Pareva che aves- Lettere dall'Italia se la volontà idi resistere alla violenza. ma non fu così; il re fu a~alito dalla tremarella e si rifiutò di fi.rmare il decreto proclamante lo stato d" assedio predetto. Questo fu ritirato; M'llssolini fu chiamato dal ,re e iooairicato di comporre ,il Ministero. Q11esto fu composto c..:omevole lui.., l' ex-barricadiero, il più losco dei traditori del proletariato. La borghesia non è del tutto tranquilla, teme qualche atto di follia e ne ha ben id" onde. Però si è ll'n po' rasserenaita: il duce, dopo essersi assiourato il dominio slÙ Ministero, ha chiamato a far parte ,d-ellostesso uomini dei diversi riartiti borghesi. Questo, evidentemente, per assicu~are la borghesia stessa clJe i suoi mteressi non saranno lesi. E il p;roletariato ? Poveri compagnri d" ltaJia, com'è dura la prova alla quale sono sottoposti! Il duce, nel suo proclama, ha bensl a.ffermato che gli operai non hanno nulla da temere dall'avvento al potere del fascismo ma intanto la mala bestia Ya distrugge11do or,a quelle istituzioni p,roletarie che non potè distruggere prima, va compiendo vendette e assassini in mezz' Italia. Il fasdsmo ha instuurafa la censura, l){lrciò si ha rap:;"ne di credere che I giornali non po.; ano dire tutto ciò che avviene: in Italia; però anche le notizi~ che CL recano f1nno rabbrividire: omicidL a::.sass;ni ntlle città e nei 1.aesi. v10!cr.,-:,e e, inc!!di alle istituzioni e ai giornali proietari. - In nome della Patria! Per ricostruire l' Italia! Le condizioni del proletan2.,0 italiano sono di una tragicit.'.t spaventosa. l lavoratori •hanno tutto da temere da un Governo di fascisti-nazionalisti ambiziosi e paranoici. Ha da temere il peggio per r interno, ha da temere cruenti conflitti con l' estero. Non stavano organizzando una spodizione armata in Dalmaz:a, an~ cor prima di giungere al potere.. 1 signori fascisto-nazional - impe.rial~- sti? Nc-n dicono nulla gLi avvenimenti di Fiume? Con questo non vogliamo affermare che il duce e<l il suo ministero debban muovere guerra alla .J ugoslavia o ad altri paesi. come non vogliamo fa,r pronostici sui, particolari del!' azione che il nuovo (,ovcrno potrà svolgere e nemmeno sulla sua sorte: diciamo soltanto che t_utte le apprensioni, tutti i timori dei lavoLargaolladittatufarascista_!_ Scrivo mentre gli avvertimenti incalzane. Quando queste righe vedranno la luce la situazione sarà chia.rita... o del tutto precipitata. C è tanta ·gente in Italia che in questo mornenro pare ridestarsi da un lungo sonno e si guarda attorno cc.gli ocelli imbambolati qua1Si non cr{-<lendo a sè stessa: - Ma che succede dunque? Ma dove si vuole arrivare? Eppure tutto quanto accade oggi c,ra da prevedersi! Le classi dirigenti italiane si sono create un corpo di pretoriani a cui IJanno accordato ogni licenza ed ogni potere e _si meravigliano ora se essi, non aocontentandosi ,dell' onme di aver salvato ... la patria, si rifiutano di rientrar(; nei ranghi e pretendo.no continuare a esercita,re il loro potere magari al disopra e contro gli attuali dirigenti? Il primo scopo che il Fascismo si era prefisso ormai è esaurito. Cii era affidato il còmpito di debellare i partiti antinazionali, ovverossia il Socialismo. Ora questo còmpito è raggiunto. 1 paniti sovversi\"i. e le organizWiZioni oiperaie da essi influenzate, sono ,ridotte all'impotenza. 1 quadrl si sono assottigliati, l'attività dei gruppi è forzatamente circoseri tta. Sl, qual- hc cosa c' è ancora, qualche cosa che !,i ostina a non la5ciar<:,; ':,upprimcrc.... ma anche gli avversari più feroci sono rassegnati a qucst.! fatali:.à: che, proprio definitivc1rncnte morto. il Socialismo 11011lo sarà mai. Comunque. ne.Il'at:uale situazione, i so~·ialisti sono fuori causa, sonoridott; cioè alla pa~re di spettatori del c011flitto che inevitabilmente è nato nel campo borghese. E ciò che accJ.de ricorda i famo5! 13.d? i di Pi~a d1e si picchiane, di <,anta ragicne per la spartizione del bottino. II bottino in questo caso è il consolidamento del potere borghese ottenuto colla libertà accordata agli scherani del capitalismo di terrorizzare il proletariato, sospendendo paressi le sanzioni della legge comune, mettendo anzi a loro disposizione la polizia, La magistratur:i e tutta l' autorità dello Stato. Le sedi delle orgamzzazioni, gli edifici delle Cooperative venh·ano incendiate. Chi se ne occupava ? Res mlllù1s... I fascisti massacravamo i nostri compagni dopo averli provocati. E 1 magistrati trovavano sempre il nobile fine patrottico ... pe,r poterli assolvere;. Tutte le conquiste legali del proletauiato venivano violentemente abbattute. E gli organi della pubblica opinio.n.eosanna.va.noalla vif.toria dei rinnovato sp;r;to naz:onale. Per due anni tutti li tanno esaltati come i saivato;-i d.eHa pat.ria e nessuno s'è s:.:andalizzatc se per <;alvare la patr· ,ù essi hanno, 10.::0a poco, c.ost1tuib) un esen.:ito p,ù efiiciente delle forze arm:ue dello Stato, attrezzato ..:cm:1ietamcn:e C..<'!1 moschetti, l:lmettl, mirragi1a•n:i, areoplani, ca,,ajicr:,:. Qui c'è t.m complesso erore di spidi tante dis:r:1z:,1ai la p;1tri:1 è ~tat:1 salvata dal bols::evhtJ:o, 1 c,e!I d:rigcnti a1Vrebberonngcnuità di credere che tutta quest'attrezzatura si possa smontare "'e!11pli:l'1T!c11et':'elle :i.: s:11vatori dc:l·.t ; atria in que,t: tcinp, cosl utilicar·s 1 ;. si pJssa d.re un semplice graz:.~ ,;-ima·1clandc,li :.:v:11..: ll'Jvelli Cin1;;n;;,1t: alla in1-clestia delle loro occupaziuni civili. Qui c'è mi complesso errore di psicologia. Chi lia avuto !)er tanto tempo il potere effeiti·,;0 nelle proprie mani e s'è sentito ;J:idrone ass,1lutc della vita e della libertà dei cittadini non vi ri111unciacosì facilmente. Se non sarà più il potere dittatoriale sulle piazze sarà almeno il potere legale, ovattato dalle prebende dei portafogli ministeriali. ma egli non rinuncia ad emergere ed a dominare. Nè gli squadristi. raccolti tra gli spostati della guerra, tra i malcontenti, tra i disoccupati, che hanno trovato ùn impiego sotto le insegne del fascio littorio, si adattano a ritorna.re dove aspra e dura è la lotta per la vita. E 'J)Oi bisogna aggiungere tutte le inasse, provenienti specialmente dai ceti medi, che hanno aderito ai Fasci, cosl come nel '19 si orientavano verso il partito socialista, perchè adessi si è fatto balenare l'illusione che nel prog.ramma: di ricostruzione del Fascismo era la loro difesa. E anche quc:;ti elementi premono pcrchè que- ~ta illusione non cada nel nulla e ratori sono giustificati. eca Gino 1anc spingo.no quindi il fascismo aI potere. O,ra perciò la lotta è aperta tra i \·ecc!1i g,ruppi parlamentari che hanno sempre monopolizzato il potere e questa nuova borghesia messa su come schiuma dai riboWmenti del dopo guerra, che vuol sostituirli. Una contesa di pei-sone e non di programmi, pe,r,chègli uni e gl.i altn sono per la reazione contro il prole, tariato e per il consoli-damento del regime borghese. ln questa sihtazione la posizione del Partito Sooialistai è quasi quella della neutralità. Una ne11tra.lità un po' coatta, p~rchè, in a,Jt.recondizio11idi organizzazion1e e con un' effici®Za effetttlva del nostro movlrrento, questo sar_ebbe il tipico momento in cui, al])profittando dell'aspra divisione sorta nel ,campo bo.rghesc, il proletariato dovrebbe intervenire coo tutto ,i,lsuo peso nel cooJlitto per volgerlo a favore delle prop,rie aspiraziorù. terlrzfalaCfoasfglfo l(azfoa Le elezioni di domenica scorsa segnarono per il Partito socialista svizzero un suocesso notevole se pure non grande. Infatti cl.ai risultati definitivi che si conoscono finora esso ,perde un seggio e ne acqui!Sta sei. Può 1diarsi che ne conquisti sette. Infatti nel Carrtone di Yaud è stato dichiarato eletto un candidato liberale che distanzia idi pochissimi voti uno socialista, e siccome si sospetta che la computazione dei voti non sia stata ~satta. è stato incaricata la Cancelleria di Stato di eseguire un acct1rato contrnllo dei voti stessi. li seggio perduto eré! uno di quel'li del Carrtone di Neu-:ha.tc!. Quelli guaù:i.- gnati appartengono ai seguenti Car.- toni: ZLl'rigo l, Berna I, Lucerna i, Grigicni 1, Argovia 1, Ginevra 1, forse 1 nel Cantone di Vaud. Oltre ai 6 (forse 7) nuovi s.;ggi ooTliStata.reche segnano un insuccesso per rl nostro Partito. Il P,a,rtito non si è aincora IdLmostr.atocapace dl mobiUzzare n{'11gionno de11abattaglia tutte _le fcorze vog,liose di combattere; non ha ancQra saputo svilupJ)are tutta la attività che attu.aJmente è possibile. Esso si è arrestato a'lla c.ritica. Questa è la causa principale della nostr.aisconfitta in questa lotta elettorale: Come possono rico110scere le màsse che sono prop·rio i comunisti coloro che difend0110 i lo~ ro interessi più efficamente e più risolutamente se nel lavoro pratico ci distinguiamo i])Ooo o nu111dai socialdemoc_ratici ? Con Lai nosbra cri-tica noi non abbiamo dimostrato di essere militi migliori ,c1.e:11aldta di alasse». al Consiglio NazioIJ&lc, il Partito sr,- Così, stando ailla finestra, noi non cialista ne coJ1quistò uno al Consiaobiamo nesS'LlmlrJagione per simpa- glio degli Stati, al quale fu nomimt0 tizzare per l' una Piuttosto che per il compagno Bi.irklin di Ginevra. La lezione è dura per i compagni comw1isti e noi, non iee ne railegriamo; av;remmo preferito che fosse tocc.aita ai partiti borghesi: dobbramo tuttavia osservare che se i comunisti fossero rimasti nel Partito socialista, cltre al resto, anche la campagna elettru-aile avrebbe •dati risultati migliori. l'altra delle parti in oo.ntesa. Divisi per Cantoni i consiglieri naPerchè se il Fasoismo educato al- zionali socialisti si hanno: Zurigo 9, la violenza ed ali' odio contro il mo- Berna 10, Lucenna 1, Soletta 2, Ba- ''imento sociatlista e proletario non siléa Città 2, Basilea Camnagna I. può che daTci, quanào sarà al Gover- AppenzeUo A. R. l, S:ainGallo 2, Gri1:0, la legalizzazione dei suoi metodi gioni l, Argovia 4, Turgovi,a 1, Tie quindi la contiil1uazione di una rea- cino I, Vaud 3 (forse 4), Neuchatel zione spietata ed una iPOlitica estera '> e· 3 ..,. ,mevra . turbolenta e provocatrice, d"alt_r2. Le conquiste del Partito socialiste parte gli uomini politici dei gruppi sono fatte i11narte a spese dei grUche fin qui si sono altemati al Go- tliani, ohe ,perdono ambi i loro seggi vemo, i soliti Giolitti od Orlando o che detenevano (,uno a Zurigo e J'a'1La colpa quindi è UJnPo' ioro, ossua della mamla <li scimdere le forze socialiste. Sper.iamo ed augwria.moci nel!" interesse <lei movimento operajo in gener.afo ohe la lezione giovi. Sal.amdra, ci darebbero la stessa si- tro a &rna) e dei comunisti ohe d~- Siamo in istaio rJ accusa, 0 almetuazionc ... se anche 111 una fomia più ten.evano ingiustamente •ili seggio so- no di d'enuncia. la denancia è TJarcostituz.ionale: oss;a un Governo di · o~alista del Cantone Grigioni. tita numtemeno che dal Comitato dinome, debole, e schiavo della frazio- Per l'esattezza è doveroso rileva- rettivo del purismo italia,w nella ne annata dom~n.aitrice effettiva nel re che i rinforzi del gruppo pa,rla- S\'izzera. Un coso molto serio dunpaese. mentaire sociali,sta, non segnano un que e sopr<Jtutto autorevole. Visto Largo dunque a Mussol~ni e aUe equivalente iml!ebolimento degfi altri che non siamo ancora denunciabiti a Nota inmargine sue schiere. partiti, ma sono dovuti in parte al- nessun Sant'Uffizio, ci denuncia ai Egli è oggi H trionfatore, acclama- !"aumento del numero dei consiglieri comunisti e ai socialisti. to come dioce, come str.atega e come nazionali, che furono portati ,da 189 Meno male, possiamo over ancora uomo ,po1itiico. a 198. speranza di assoluzione. la nostra Ma se ,pe,r il proprio trionfo gli è stato facile cailpestare gli ideali di ieri ed .anche i principi fond ~mentali della democrazia, lo att~nde un còmpito che è superiore aHe sue forze. L" Italia è travagli·,1.!a da una crisi che deriva dal!' :n-:,1pacitù del regime e non da incap..:dtà di uomini. c;ii ucmini nuovi c!ovrc.nno inevita~·J_ mente fare la P•Jiiti.:a·elci vecchi uomini politici df..ienestrari, la ste~~a politica di quella « miserabile classe dirigente» che Mussolini a Napoli minacciò di prendere per la gola. Onde la gran.de aspeltativa pe.r i: Governo forte s, tramuterù col volgere del tempo in tilla \{ene,·ale Jisillusione. Perciò il Pani~o Socialista può attendere con ser~na .:a,lma il domani, facendo tesJ·o cli tu:ta r esperienza vissuta in questi giorni. Le utopie 1eazionaric. q11antevolte si sono esercitate contro_di noi, non hanno mai schianta,to il nostro movimentc. Da due anni siamo nel rornto ardente. Ci staremo ancora qualche tempo. Ma con dignità, con fierezza, con fede. E ci sorride già ora la sicurezza della nostra ,riscOl5sa. TE1 AX. Buona questa! Parla Dino Grandi al Convegno della stampa faiscista: « •••. bisogna far la lega degli uomini di coltura, perchè il Paese non si serve con gli alalà o le spedizion~ 'J)unitive soltanto. Noi vogliamo rimeidiaTe alle deficienze in questo rampo». Senonchè, se è facile ad ogni ra1;azzaccio, ad ogni buio, ad ogni prevotente vestir la camicia nera e uri are e me,wrè il mang([Jiello e devastare e bruciare, preparare, formare Rli uomini di coltura è un'opera dura ed aspra. Lo studio, la preparazione intellettuale non la si fa nei caffè o con le Riie vandaliche in autocarro. Occor - re temvo, pazienza e serietà. Per i colpi di mano si troveranno sempre motte balde squadre - finchè ci sarà la sicurezza dell'imPunità. - Ma per la coltura si può esser certi che i fasci .... si sfasci.eranno come la neve al sole. l socialtsti possono essere relati- colpa è grave, anzi gravissima _ \-a.mellite contenti del successo, spe- almeno agli occhi del prelodato Cocialmente se guardano alla cattiva mitato. Si tratta nienteme1; 0 di aver sorte toccata ai loro 1~artiti affini: ardito rilevare, sia pure in forma g,rUtliano e com11J1Ji.stma;a il Con si- piana e buona, che l'Esecutivo dì glio Nazionale nuovo non è, o lo è Mosca ordinò a su.o tempo la scisassai pooo, migliore di quello sione ed ora il fronte unico o la ri- \'Ccchio. fusione. Ecco com' e,ra composto il Consi- E' un delitto g.ravissimo, come veglio Nazioooile scaduto e come sarà dete e ver di, più non è il solo. Abcomposto queHo nuovo: bimno sulla coscienza an,che quello Num1iro dei Consiglieri di aver messo in dubbio che i comuveccbio nuorn lliSfi VOgliano Sinceramente e Senza Progressi!Sti e democ.rntici 59 58 secondi fini il fronte unico di cui vorCattolici e CO!llServatori 41 44 rebbero farsi belli. Socialisti 38 43 Un terzo delitto non meno grave Partito borghese degli a- dei due primi è quello di avere affergrari, piocoli industriali 31 35 mato che il fronte unico non sarà Partito liber.-..democratico 9 9 possibile fin che i puri nostrani non Sccial-politici e grUtliani 6 3 abbandoneranno ce.rte « velleità ditComunisti 3 2 tatoriali » o Più esattamente egemoSelvaggi 2 4 niche; vale a dire fin che non rinunceranno a voler dominare ad ogni 189 198 costo il movimento operaio. Ce n'è li Partito comunista h,a salvato 2 · abbastanza, come vedete, per manseggi. uno a Zmigo e l' -aJtro a Ba- dare al rogo o, più moder/UNl1.ente s~lea.Troppo pooo per un partito che alla flzcilazione, anche l'uomo pizi si dice di masse e che pareva vo- sincero e Più devoto alla causa che lesse e potesse svilupparsi e aicqui- ha sposata. stare gr1ande influema nel movimen- Cosi, naturamente, nella mente eto aperaio e nel paese. Le rna.ssee- saltata del Comitato denunciatore. lettorali hanno dato un severo giu- . Noi invece riteruamo ancora oggt dizio sulla sua opera. di aver non solo esercitato un nostro Ne11ecos•dette roccheforti del co- diritto, ma eziandio dì aver com/Jtumunismo, il Partito com1mista 1ima- to un nostro dovere _e - ciò che più se in minoranza gra11Ktissimadi fron- canta - ·di. aver gwva(o al 1novite a quelle sociaìista. A Basilea-cit- ,~ento _operu10.Non abbiamo ancora tà, p. e., furono dati 11.000 voti so- rmunciato a pe~isare con la nostra cial~sti; 1d'eiqual: 7000 al P1 artito so- te st a e non vi 1:mun~eremo a nessun cialista; 3500 a quello ,comunista e COSl_oG. _uestaruu.mcr.apossono farla 500 a quello grUtliain.o. A Zurigo cit- altri, no~no. E non siamo disposti Gli tà i comunisti ottennero appena un ap/Jl(fll-dire sempre qualunque cosa 1erzo dei voti ot1enuti dai sccialisti. facc~a una persona o un organo di ~)Lesti ,1ltimi ·(sia J,Jureper !' indolen- partito: anche se fa delle besfialitd. z~: dei bor~!Jesi) ottennero maggi')r Non siamo_eLzmichi pol~tic~ e non lo nùrnero ui voU da soli che i comu- sare!no m.cu.Certe funzioni non ce le nis!:. i grii'liani e tùttl i partiti bo,·- lasci::rl'TUf!are, noi! . ghesi :nsieme. !\li' infuori di Zurige, Ritemamo_che la_critica giusta, seBas·lea e Sciafiusa, il Partito comu- rena, oggettiva, mtsurafa agli atti e nista ot'·e•me de':c: afferrnaz1r ni tra agli a_tteg_giamenti di Persone e di scuraibiJi o non ne ottenne alcuna. or~arusnu, qualunque essi Siano, sia La ba;)•;~ t -:,11 o i:t e c;ie r.t.r si p:.iò :·::i:::c..on'd.t• e 0 arnrnes~a anc!,e daùla stampa .:.omunistZt, J;i quale. 11aturalmente, cer .:a di s;:i:egarc e giustificare l' ins,i-:.:cssJ ccme meglic può. Infatti il Kampfer di Zur:go scrive tra l'altro: utile e necessaria al movimento. Essa è necessaria al movimento overaia come l'aria all'organismo umano. Siamo convinti di aver giovato al movimento operaio con le nostre osservazioni f le nostre obbiezioni e confermiamo quanto abbiamo scritto tanto nella forma come nella so- « Sebbene i risultati non iano an- stanza. cora noti nei loro dettagli, si deve Sappiamo che queste nostre affer-

------------ inazioni possono sembrare delle eresie a coloro che hanno rinunclato a vensare ÙT]preso ad accettare per V angeJo tutto ciò che viene da qualche fJCP'te, ma non perciò possiamo a meno di, fcu-1:e. Al contrario le ribadiamo e vi insistiamo nella speranza che anche quaJclw rimuu:ta-tarro Si ri11rend-a il diritto di pe,isaJ'e e dt criticare anche ll µadretemo. la storta, é socialisti e i comunisti che sapranno ... disbottirsi il cervello giudicheranno. -oQu11f sara1111 lrcoudlzioai? Il reoet1Jte Cang1re.ssonazi0,nale del nostro Partito ha tJ)resodelle decisionii gravi e di grande importanza. La più grave è quclla che concerne l' espulsione die.l,l'ala destra del Partito, la qrualecoi centristi e gli u,ni.tari che lia seguironc:, forma va ctllélSi la metà del Pa.rtito stesso. Questa decisione ebbe ed avrà ripe,rcussiooi ·profonde ne.I movimento operalio italiano. Noi la vedevamo venire e dep1loravamo di non ,pote.r impedirla. Doveimmo subirla o accettarla come una triste, dolorosa e cta..nnosafataJità. La scissione è ormai •un fatto comp~uto e a no.i non resta altro ohe augura,r,ci che tra il Pairtiio nostro e que!JoSociali'sta Unitario non sorgano quelle aspre contese e qued:le polemi-che astiose che Provocò LI Parrtito comunista e che ca,usa.rono ta-nti guai al movimento prc:leta1io. Della soi.ssione du1J1quneon è il caso di pa,1·-Larein questo momento; può esser,e bene invece intrattenersi suùa decisione di aderire ahla Terza Internazionale. Questa decisione fu presa, com' è noto, nella riunione delle frazioni ,che formano attualmente U Partito nostro, cioè dopo che era già -arvvenuta ~.a separazione dei comp,a,g.nidi, destra, dai centnisti e dagli un-itari. A questa ri·unione, ossia ,n questa seduta del Congresso, la frazione terzintemazicna 1is.ta che era rimasta nel Partito, ·p,rop:>se l' adesiuìi,e incondizionata alla Terza lnternazicmaile; Jltri invece vC1leva110 fissare subi!.o !~. ,condizioni deH' adesione. Il Cong1esso riso!<e la vt:rtenza con una s<1tenza sahmonica: dc1..isedi "· rinm·vare ,. ·1,, J1manda fatdella Terza internazionale per poi infischiarsene e fare... come fece il Pairtito comunista francese. Il Partito sochalista italiano non ha idlemeritato del movimento prol,etario e qwndi non gli si deve recar.; l'onta di cambiargH •il ·nome. li farlo sarebbe da.ninosoa,l movimento. Se poi si r,iretendesse di fonderlo col Partito comunista è certo che iri diverse regioni d' ItaUa n:um,erosi compagni e probabilmente int~re sezi•oni si stacaherebbero dal Partito e passerebbero a quello socialista unitario o si apparterrebbero dal mavimento. I sistemi scorretti, le insolenze, i vituperi dei comunisti hanno scavati solchi cosl p.rofondi che non si possono colmare in breve ora. ta in ailtri telllr,i di e,;;;;ereammesso alla Terza In~ernazionai':!. « Rinnovare» la domanda :ion. significa nè a- -- derire im::ond·izionatamcnte e nemmeno porre C'H1Jizioni; i:~rò il fatto ohe non sia start:aaccettata la proposta di aidierire incondlzi011atamente di-ce da ,per sè chiaramente cl1e l'adesione avverrà soltanto a determinate condizioni. Quali sono o sar,cl,nnoqueste condizioni non è staito ,J?recisatoe non lo si sa; es-se verra<J1noprecisate ùaUa .delegazione del Partito, che si è J'ècata a Mosca, d' aocordo col Congiresso della Terza Inter~azi_ona_Leo con g,l,i organl 1cLaquesto 111d1cat1A. quanto ,pare il Partito chiede di conservare il nome ,di Parti_to Socialista, di .non essere tenuto a fondersi con quello comuini,sta, quaiiche riserva su! o una più ,\a•rga interpretazione dei noti 21 punti. Se non erri.amo, queste erano anche le ,princ4pali condizioni cq1,evoleva1no fissa re al Conl(resso <l'el Partito gli oppositori dell'adesione incondizionata. Quanto ali' applica:lion:e rigida di tutti i 21 ,punti poi v'è da dire che il Partito si. manifestò contrario anche negli ultimi Congressi. Esso ritenne ,che certe asperità, c<::rtl assolutismi, certi sistemi 11011 siano applicabili nel nostro paese e con la nostra gente e chiese invano <ilcune rettifiche. Queste Pettifichc e,rano necessarie e lo sono tutt'ora. Anzi se dov.essimo tener conto :-!cli' esper11:11za fatta i1nquesti ultimi ann.i dalla stessa Terza lntèr:rnzicnale e daì partiti ad essa ade.r1.:i·l1e del grande cambiamento avvenuto nella situazione politico-eco1,u:ni..::1- ;nternazionale, dovremmo dire clic ora sarebbe c,pportuino agire arn.:,1r:1 rnn meno rigidezza di quell;:i elle !·rima del Congresso idi Uvonno llroponeva •il nostro Partito. Noi quindi si~mo profondamente co11vint; elle ,,ccettand~. le richieste del P. S. I. LaTerza Internazionale far:ì I' 'nteresse del Partito stess) ~d anche il I r;,,prio. lo stato di serv1z10 di unfascisutaccisaoVerona VERO~A. 30. - Alle 6 ant. di sabato. nuclei fasci~.ti al comando del capitanu Staracc occuparono, dtopo breve collutazione con l,e truppe che ti presidia.vano i palazzi de\la Prefettura. della Questura e delle Poste e Telegrafi. Sono a un di.pre,sso le condizioni già poste a;ltra volta - eccettuata quella rbguardainte la fusiQlne.col P. C. - e non accettata dall' Eseo11tivo deUa Te,rza }internazionale. Si tlice che ora quest'ultimo abbia mcdi fica· to hl prnprio parere e sia disposto a riconoscere giuste le domande del nostro Partito e aJCIa! cce,tta,rle. E' queùo che vedremo. Intanto è bene stabilire che il Partito Sociailista, ::hieden!dlola smussatura dì certe angolosità, di oe.rte rigidezze inutili e darnnose dimostra ser,ietà d'~ntenti e coscienziosità. Esso ldlimostra di non voler accettc:,re a ooahi ch~usi tu.tti i -dettami AHe r I il Comando dei Corpo cl'/\xm.ata faceva affiggere un n11ainifesto Cùll cui comullicava che assumeva la tute;;. clell'or<line pubblico. Tutti i negozi vennero chiusi: ogni circolazione fu inlerrotfta. Alle 14, all'angolo c~i corso Cavallotti e vicolo Cavalletto. echeggiarono colpi cli arma eia foo co. noa, si sa da chi S\parati. Cadeva ucci ~o lo chauffeur Apodlonio, che gtùda1,1 :111 camion fascista_ Due soldati. investi.· dal camion. rimanevano feriti. Seguì p0i un ,c.ol!loquio clcll'on. Dc Stefani e cap, tand Sterace col tcn. gcn. Ghcrsi, coman_ clan.te del V Corpo d'Armata. l due ca;); fa.scistt aclcril'ono a -far sgombra,t1e gli uf- .f.ci pubblici dalla c:i.miecie nere. -o- >ioi che abb:a,mo conosciuto l'Apoll0nio fin da quando abitava ~ Bruttisellcn posiamo dire senza tema di smentita eh~ egli fu: l. Disertore; lI. Servitore dello ~rione Gino Andrei, ndi più bassi s-erviz: compiuti dal di lui padrone in favore rie. g.li Lmperi Centrali; III. Fu condanna.t<J e,: in seguito espulso dal territorl:,o dello Con federazione. per furto. Questo è il solo fa.scista che noi fortunatamente con.osciaml!o e se tanto d;·; ... tanto. può star.e allegra l'Italia! Pa"rl'lnenldre lLavoratore ,, 1 Appendlee d.-11' e Avvenire del J... avoratore,. I naufraghi della· vita di MASSIMO GORKI Erano due ladri: si chiamavano rii soprannome l'uno « Ballerino. l'altro ,. ~-P•'- ran~a ». Vivevano n~\ soborgo i,n una ve~al,,, capanna fatta di creta e cli lcgna-.1i,: fra .. c\icio. che si poteva scambiare a.ocr..~ per u1; letamaio. cri esercitava.no la lo·n « \'.:' ofessionc » nPi villag!!i vicini, pc·.: d:è Ì!i città era difficile il rubare t g': :,b;- tanti del sobborgo erano poverissimi. j due amici «lavoravano,, co·, c~t:tcia e 1ì ~crezi.onc. Ov<' :i\·evano g,:Ì rùbato r,t:,l.' csa: un pezzo di tela, 1u1 ma,,ttllo un.~ ;.ccetta, un cappello o qualc1,e pezzo di t 1,imento da ca valli. non si facc1·:ino più ,.-édere per un bel po·: ma ad e 11t;; cli cp.1,•~ta loro circospezione erano be , con<.;fr 't:ti rlai contadini. la minaiccia. però di una buo.na d::>sc Ji b;,stonat<i non faceva loro nè ~liv nè frelir1G, ed infatti sinora se llctral!O S<:ampata sempre, benchè quella ta~e minaccfa pesasse l~ro suille spalle da quasi sei anni. 10 eca «Ballerino• era un tli,po sulla qu:.trantin.a, a.l,to e scarno, ma nerboruto. be11ehè curvo di schiena. Aveva i capelli corti e le labbr.a. incorniciate da una barbar.,i~ :i.Ila miljta.re, che da1·a al suo viso u11'in:- pronta di se1·erità. In co.nsegucnza cli una lussa.zioP·~ b gamb~ sinistra gli era rimasta più lu1~ga della destra e nel ca,m11ni11arctrascinava; di qui iii nomignolo cli «Ballerino•· «Speranza• poteva avere circa. cinqn·~ anni più del compag110, ed era più piccolo e più tarchiaito di lui. Il viso pallido. eia.gli zigomi ac-ce'ltuati. sp,i,,oca,va tra i e,"'pel!i neri brizzolati leggermente; n.e:i grandi occhi neri si leggeva una espressione strana, ·come di coscienza inqttieta. Quando se ne andava per 1·ia fi,:c:,ictta1·a. con una singolare stretta d,el!c labbra. un'aric<til.::t monotona, maJinco;1ica · ~empre la medesima. A1·e1·a sulle spalle una giiacchett.1 raffar..zo.nat:i alfa meglio con cenci ,J'o~ni o 18 CO L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Pro ·' A l·anti I f I "omma precedente Fr. 1221,9• CERl.l KO~ - Raccolti nd C.:,mizio indetto dall' Arbc:,tcr Cnidn co11trn il fascismo e per l' ~ .-\yanti •· • 41.- ')ERUl--.O:-.; - ?\" :,.;_ fr. 1: :,.;, :,.;, 1: l'. Fau~t I; i\1an,ner E. 2; .VI. Lieuberg<.-r 1 : X. 1 ;_ 2; I( :.,1aubcr 2; :,.;, :,.;, 1: :\1a.nto- , ,1-,: 1: Bachetli Vincenzo l; 'l'usi Carlo 1; Frau :Vlaltc.inber- ;~cr , ; Ca111pagnoli G. I; c,~rlinu.-i L' rbano 1 ; Besana 1 ; Pini 1; :\1attembe.rger 1; Besana G. r; Dalila Costa Battista 1; B=11a Giacom.o 0150; /\gustoni Rocco 1 ; ?-Ia:rtine!li Emma 1; :VIarco Garbin o,;o; Frau Gh,e,.zzi 1: Emii Cart 0.50; Agustoni Lu,igi 1; SauSi Roberto 1 ; ~. ><. 0,20; lelmini Achille 1; Frau Bachctti 0,50: Bonfanti 0,50; X. X. 0,50; Cappuzzi Pasquale r; Sindacato Edile 22. 54.20 BADl•:.\: - Famiglia Perolin i C. fr. 10: Fam;gl a Tolot P. 10: Famiglia Cata.lini :,S:_ 10; Fami- ~lia Rossi Egi,c16o 10: Zarclin P. 3; Daldoni Guido 3; Nervo U rbanc• 2; Pcdra.z.z.ini K 3; Birnng ]oh 2; l'.t.ova.nli Luigi 2,50; ':\. Fe:nlan;i, 2: Gandola Luigi 1; Seraf1•10 Cattaneo I: Frau Colla T; Semino C. 2: Suini C. 1; G. l'rc\'i:aii 1: Conti Angelo 1: G. G:\sscr 1: \\"ibcr :vf. 1: Bugini P:i,olo 1.50: Donati L. 5; .VI ilan'Ì .\nton;o 3; Zanini P. 1; De ~[arco Josef 2; Ro-cchi Luigi 2.50; Tarclli Giacomo 2.50: ~- Ì\. 1: Lnvato S. 0.50; Conti Giuseppe 1 ; Capaci Francesco 1; :VIaroni r; Simonclli G·ov. 1; Simonelli Iolanda 0.50; Sim.Qinclli Maria 0,50; Giuliani Tomaso 2; Angelo Svù:les 0.50; Es.pini Guido 0,50; :1lazzetto Enrico 2: Ru::coni Rafaello 2; Donati Luigi 1: G. Sa11don 1; .\irolòi Paolo 1.50: D'Andrea l ,. 103.- Il:\DEX - Parte del ricav·a.to "-'.'ella Festa del 22 Ottobre dat,a dalla Filcrlmmmatica Idea Cammina. • 35.- TOTALE Fr. 1455. ro Cerca di istruirti Se I' istruzione è utile a tutti, e ;t1dispensab.iie P.er noi, che ,abbiaimo l'obbligo di far conoscere e JJifOIJagandare fatti. idee, cogni.zioni nuove. Cclti\'a la tua mente, aument:mdo ogni giorno collo studio, la lettura. 1· ass: tenz.a a corsi e conferenze, il tuo peculio cU sapere. Potrai così pa,tlarc con cc,noscenza di causa delle questioni e ,dei proble1'ni che ogni g:cn~o si presentano dinanzi a noi. al vagl;o della ,cr,itica:e della di- ~c-u.ssione. PRO "AVVENIRE, Somm.a precedentlc Pr. -1990,77 wr:--.:TERTHUR _ Arguto 2.- t\ RBO:'\ - Circolo Studi Sociali. , 20,- AFFOL'l'ER a/a - Raccolti PJ!l'.-\ssemb:'ea del Sindacato Edile. 5.- 0ERLIKOX CampagnoLi 'Cmbcno. per axer ballato con Barzani 1; Barzani. idem. 1: Campagnoli Giuseppe 0,50; E. !vlattemberger, co,ntento che la Ghezzi gli abbia. fatto fare un ballo con la Rosa 1 3.50 ZURIGO Cagna ·PieLro 0,50; Parravicin,i 0.50; D'Andrea 1 : Un Luch ed un Carabiniere contenti di essersi redenti r: .-\ rmuzzi D. 2; :-[ auro e Dina. co11traccambiando i saluti a. Vuattolo ed alla compagna Balabanoff a. 9,- TOT.\LE Fr. 50.30.2i· 3'er l'unità e l'apartiticità dei sindacati Nqi sindaca.ii, italiani ferve - interrotto ver breve ora soltanto dai recentissimi avvenùrwnti - la discussione circa la dipendenza o indipendenza d'ei stndcicaii dcd partiti /JOlitici. I pareri sono, naturaJrnente, diversi e i favorevoli ed i contrari., bene o male, si equiparano. L'argomenJ.o è interessante e però credùmw bene di far giungere anche ai nostri tettori qu.alche eco delw di- ~cussioni stesse. Oggi riproduciamo w1 articolo del compagno Mal.agodi, che togliamo dal Lavoratore dell~ carta; in seguito ne riporteremo oualche altro che sostenga la test GJJposta. E' s!:Perfluo avvertire che facendo/o, lascia,no agli autori tutto l'onore e /' onere de/Je affermazioni che fanno e delle tesi che sostengono. • Fen·enti discussioni F• ~ussegu,P,0 1" '[IH",to periodo nei va1·i giorn,,li clei ·, ,nit' di av.:ng-uarclia, per CS'.1minarc :.. <' 11•r-1.011e della autonom.ia rlci Si,1dac, ·: di meslie1•e da og-ni partito po'itico, e... i'ict:•.-·('\rsa. E' hene .,tabilire a.nzitulto che l'autorom:.a del sindacato non signific..'L eh<! questo debba essere, politicamc:ntlc. un .. eunuco. ma che :1 sindaiaa.to non dipenda ,dal part.iuo A piuttosto che dal partito B; conseguicnlemente bisogna, anche che precisiamo se l'autonom.ia dcv~ sign-iiicarc e.~ere agnostici in materia :>Qiitica. F' intu•itivo, per chi non Yuol fa1,' C.:<jliln' utile demagogismo. che il sind,'.Lcato, rappresentando di per sè sLesso un atto di lotta di classe in quanto che la ~ua creazione pone di fronte l;'orga.nizz.1zione dol la.-oro e l'ongiar}zza.zion·~ dcl c:i.p:talc acccnbnato per ripartire il prodotto del lavoro, Sl'Olgc:.nclo un'azione economica a beneficio dei lavora.tori. :·er forza di cose inva.<le anche ,i} camp,, rolitico, che s: aggl.omera nel diritto di proprietà così come è comunemente inteso. Quindi: 11-011si può parlare cli a[}Oliticita giacchè questo è un te-rminc improprio che se fiossc adottato creerebbe solo Jclla confusione di idee, la quale confusione porterebbe. poi le sue deletcn" cr,11~.cguenze nel ca.1111,!)d0ell'azione sindacale. I.:' incli,sp-ensabde quindi. a parer nr.- S! !O, che un tc11minc pit1 pt1dciso - a•> eh( se poco bello come sonorità e cliificn!tà d,i pronunci'<l della paroh - g:~ trnrnto daU'am.ico Gino Rcggioli cli Liv·>rno. ,;1 quale ha dato e dà tutte le sue a!!.ività in seno al Sindacato Perro,·ieri Itaiiani che, con~e tutti san,no, pur cssc.•iÙo autonomo non può certa.mente d'rsi che in mater~:i. politica sia ·agnost;co ... Il termine dei Re.ggioli. e ~e:nmo fosse aclotta~o. è dei sindacati. che noi l'Or- !'apartiticità '!';i.le •definizione ci pane che stabi[isca assai chi.a.ramen.te il giusto concettlo é.i c:iù che deve sig11ificare l'Autonomia del sindacato. Difatti. apartiticità significa di ne,su'1 partito; que ta dcfiniz:one. in termi,,i a:icora più chiari. labilisce che il Si'ldrtcato nOn può, nè dovrà mai essere alle dipendenze dirette e quindi n◊n subvrdinato di un dato partlito politico. Stabilito come critcr~o di base. che il Si,:- dacato è un « atto • di « lotta di classe , !-i cle1·e trarre la con.seguenza che n~- sun partito cl1e sente questa realtà stc, • rica, per b ,struttura stessa dcl'ia Società in cui attualmente "1•viam0. de,·e e~• sere tenuto lonta.110 cbl consi;dio. da.Ila collaborazione e da.ll"aiuro al Sindacato. Il Sindacato - come abbiamo affcrsu.a sLorica e.d ine!uttab•!e funzione. restano è re4t,eranno i patrocina.tor\: dei diritti proletari e colkttivi. ma non po,;- sono, nè debbono pretendere soggezione ed obbedienza dal Sindacato il quale In la sua _prec',sa e speciale miE.Sione da conljJ)i.cre fra le ma!:>Se lal'oratrici cid pensiero e del braccio. I maggiori e presunti meriti dì un partito piuttosto che di un altro, ndh diuturna lotta dei lavor.atori, 110.11pu:, es:;ere ragione stiifi:cientc per pretenJere iù. dominio di esso sul Sindacato. Si è 1·ofoto confondere nel pa.GSalo - 0011 ,,overchia legge11e.zza e pre..-;u1uione - gli int.eresa di un partito con gli interessi di tullt!i i lavoratori cci oggi si scontano gli errori passati. Quello che è neoessa11io è cli un.:ficare il n10vin-.enro •!lindacale e di tLargli forza tcd atttorità senza esautorarko con diatriba politiche e rifuggendo da ogni ,;enso corporativistico. ti - s.cmpre da!1 Congressi ?\"azioJ1<1lia far pa,rte propor.llioralmente i rappresentanti delle minoranze clie banno ~- giore seguito. La direzione ,o l'ammirtistrazioue q11.iadi del Sinc\acato Ulon potranno piu c,&- sere e monopolio incen.sur1,.bile • delk maggioranza, giacchè in seno a qu~t• vi saranno i raippr,esentanLi d:elle. m.in•- ra.nz;e che potran,!10, dovranno anzi. (~ercitare efficacemente w1 scrio ed att.v• control:lo e d,cclinare agli organizzati - in sede opportuna - le r..3pettiv~ r"'l!Spo11sabilità. Sarà pertanto necessario ,;he I u·iific:.izic ne clegli orgarnismi s· ndJcali <l'Italia., ai;enli .,.ul terrei10 della lattà di c!As~, an ei1ga urgeutemento ed a tak uopo sarebbe opportuno, forse anzi indispensabile. ~ cunvocaziono d& Costituente Sindaca.le, già prop~ dalle orgamiznzioni Portuar:e del genovesato. Ma. il t,ema è troppo vasto, perchè po:.- ~a ,esse.re- mdupi>a.to e i;i.sotto con u-• solo artirolo di giornale. A 11<(1 però interessava il fatto di porre, anche se schem.aticamente, il probl,sma, perchè aitri - e noi stessi potoomme e1·entualm.ente farlo - pnendano la p4rola e sviluppi:i.o i pu11ti basiliari della que~tione così come hanno iniziato gli am'ci Teya, Berretta ~ Sa.ba.tini coi lor• articoli sul nostro giorn:i.k di classe. T partfit'i dovlranno - con l'apartiticit?¾ del sindacato - gareggiare nel dare il loro ia-ppaggio. ove ocoorra, a:ae organizzazion': di cla$SC se vogliono meritare 11 consenso de.l1le l!Tl.al.<>se e sopra•tutto se l'Ogliono avere una funzione storica. da compiere. E la funzione storica. eh compiere per ogni partito è precis;imentc quella dj spianare la via dell'ascensione aila ma.ssa lavoratrice - deUa men.te e del braccio - e di contribuire, attrav~rw tutte l;:i mi~lior", \forme civili. a.Uo svi- La nostra Federazione, se nutti gli uoluppo cultura.le e morale dei lal'Ot:1a!tori. mini di buona volontà e &pecia1mente se tutti i Segretari Regionali e Seziona)· Ci si obbietterà: « Il Sindacato :\t1to- aigiranno d: comune accordo su quest• nomo cl1c ha per ba~ l'apartiticità, come terreno per salvare l'unità sindacale e pc, potrà man.tenersi taae se una gran mag- .1 • • 1 - ·1 \ . . . . 1 suo maigg-Jore e nug tare svi uppo, a gioranza dei suoi componenti lo voless-e. F d . -~· , . ,. , 1 ,.,. , E, 1 . . . ·e craz1one nostra, ripv•;a.mo, sapra tar pnma o po.:. a se a ,'-lato. G a tnment, . . . Co eh . 1. • b'--, G' • . d sentire il suo peso m seno al ngress• 1 Lo e •r1gere ix:. ». J us~1ssm1e e- . . . -~ cl I ' d ., Confedera.le d1 prossima convocaz.1one ~ man e e 1c p~sono creare c,-e preoc- . f . . . • • ali J' d d • 111 luire non 1n.d1fferentemen~e nel sen~e cupaz10111. ma e qua J o'.na.n e poss!a- da noi voluto. mo anche e brevemente n9pondere stabiknd0 dei 1p1111tdi i base peir la garanzia avvenire della apartiticità ciel sindaca,to. e per ia sua migliore &rezione cd a.mmnni.strazione. E' int't.ritiv10 che la corrente politica che ha magg'or ,numero di seguaci entro il Sindacato, ha, di conseguenza il diritto ed il dove11e di dirigerlo, m.a è bene sia precisato che Oo statuto. di ess-o sindacato, dO\·rà avere come capo;:,a,.ldo statutario la questone c:hellaapartiticità che non potrà ess(l~e annullata. se non in seguito ad un refNendum voluto da un congre~- so n.azion.ale, il quale rererendum dia aimeno i tre quinti dei voti in f:1,vore .de',!:t soppressione della a11t.onomia del Sind 0 .- ca.to. :\fa. r:rt:oniaimo, le garan.zie migliori per i1 mantenimenrt:o della apar.titicità ct.~1 Sindacato, r-a.ranno date ineluttabilmen.tc dalla più esatta comprensione dei doveri e delle funzioni del Sindacato che l;t grande massa dei l,al'<)lr.atori sta acqu'- sendo attra1·crso la dolorosa. oclissea odierna.. Il frantumarsi del partilo socialista in di\•ersi partiti. h1 già messo a dura prova la Oonfcdo~az.i.one Generale del Lavoro ed abbiamo ra.~ione di ribene.rc che anche i più ciechi abbi1a.no ,·isto quaù: esiziali conseguenze porti aJ sincl:ica.to l'essc,rc legato alle fortune ed :ille disgrazie dt un dato partito. Le tesi av\ 1ersc pr~petLal!' da mo'.ti. pur a l'C.lP.cloqualche buon argomento. pec-ca,no eccessivamente di eg-oismo di parte. di a1·idità di dominio p-~1·,wen: una supremazia parlamentare - ottenuta da folle coscienti od incoscic11Li pl!r loro non importa - e cadono da sole al cospctlo dalla nuda realtà quando que51,1 vie~ gna,rclata con serena obielti\'ità. E passiamo alla seconda obiezione eh;: rigua,nda la direzione ed amministrazi-onc del Sinda.oaito A nbonomo. Si 111lcnde che la corrente ::he avrà tll! Potremmo. meg'tio di tanti altri che sono :mpelagat: nel marasma attua.le l.h• soffo-ca la vita del Sinc\~a.to, far sentire la. necessità che al cl.i oopra delle partigia_ neiiic politiche, al di sopra <le'!le diatribe personali e idoofogiche del cam,po polidico, trionfi sano, sereno e sicuro di sè il concehto dalla Unità Proletaria. come imprescindibile necessttà di sviluppo del &ndacato che sempre più devesi incùneiarc. cosi come si incun.~. nella vit;i. sociale. E' rn'.Jo nel Sindacato che possiam• sperare un radioso a.vverùre per la umanità liberata da ogni schiavitù politio .. cteonomica e rclig"Osa.; schia,vtiitù che ancora. - ed ogg-i più che m,:i.i - incaten:.t le masse lavoratrici al giogo c:i.pitalistice a cui fa b~ e corona un potel'C oolitico che è la essenza di ogni e più medioeiYale privilegio,. L'on. dodic1 palle E' nGto l'incidente avvenuto n2i corridoi di MonJ.ecitorio fra Arturo Lc:brio!a e l' on. Caserta,w. !:'eco la frase che si è lasciata sfliggire Lauriola con altri depu'tati: - « Se il fascismo è giunto do,•e è giunto, lo si deve a Ca ertarw ed a Corradini che meriterebbero dodici valle nella schiena! ». L'c;n. Casertano venuto a conosceri:w del!a cosa si presentò a Labriola: - E' vero che vuoi regalarmi dodici palle nella schi:ma? - Tu hai protetto sempre. Fascisti - Puoi ctimostrarlo ? - Me l'ha detto un Prefetto! ... ni:ato nella schiosa dell'articolo dell'ami- maggior scgttito fra le masse. e quin<li co Sabb~tini - organizza la classe e so- sarà più forijomente rappresentata nei lo la sua vittoria è vittofr1 di cl~ss~, Congressi 1az. Sind. avrà il diritto cd il g:iacchè il Sinck'LcMo seleziona ed assor- dovere di dirigere. sempre ncncndo ft>rbe i princi,pi dei Partiti politici che l0 me Le ba.si statutJa,rie, l'Orga.n.ism.o Si11hanno crca,to e quasi li dissolve. come ciac.a.le. ma affinchè siano C\'itati gli erabb:amn potuto ckl resto constatare in rori del passato e 90ipraltutto non siano que9to ultimo cinquantennio. creati e mantenuti i... e canonicati» con E i due stavano JJer veni.re divlomaticam.ente aJ.le man.i, se i sempre soliti comuni amici 11011 li arnssero divisi. Noi non vogliamo indagare chi abbia più o ,mmo protetto il fascismo ma, di ... JJalle, Labriola potrebbe serlrctJ·senedodici G!lche per sè... I partiti politici cl1e non ,rinnegano la i rela,tivi ... « mancl,tlPin•ati subalterni». alla lotta cli classe. ma ne sentono tutta h Direzio11e riel Sindacato saranno chi:una- Non sarebbero fuori posto! colore. mentre « B'alllerino • portava 1111&i sa che il bisogno scacoia la pietà e 1:011 lito dormiva tanto male, Sl'cgliò di huo- p:illottolc. che 1·ende1·ano a 12 co.pcehi la lungo caftano big:,o, serr,aito ai fianchi con conosco riguardi. n'ara il compagno gridandogli: libbra. una cintola. Quando i tormenti della fame diventa- .\lzati; ecco le ron.clini ! Da quest,e •occupazioni• braevano mo- « Speranza. avwa fatto il contadino, rnno insopportabili. i clltC a.miei si airri- - Da1·1·cn·o? Son venute davvero? do cli "ivacchiare. ma, non riusciva loro l'altro. figlio di un sacr,esta.no. era stato schiavano anche a chiedere \'elemosina - :-Ja sicuro! Xon scati 1jl cinguettio? mai di levars.i completamente la fame. bcchè. Sempre insieme, non appena, i nei ,·iMaggi. sempiie tenendo i a rispet- .\mbcduc lasciarono la cap:1lll11ae c.:,1- "Cna l'Oita. d'aprile, qu.ando gli alberi contadtni l' scorgevano. da più di uno si tosa distanza dalla polizia. Ed allo,ra rii:- templarono a lungo. intens-;uncn.t{:. le an- wno pieni di gemme e l'erba, spunta sui sentiva esclamare: sci,·a loro cliffic.i!/~ rubain: qualche cosa. nunz.iatrici elcila µr~mavura. che gi;\ ~i campi illuminati dal sole, i due amici u- - Eccole daccapo. queste buone lane i Era un,a faccenda scomoda e poco utile l•wano da fa.ne attorno a.i nidi, riempic;1- scirono ,sulla via maestra. fumando e Attenzione .... ! l'a,ndarc per i villaggi d';nverno. Giù. la do l'ari.a -delle loro garrule voci. chiacchicrand;:,. _ Accidenti! :\[a non crepa.no mai?! nc,·c faceva. la spia do.11 il ril1 evarc le trat- _ A,cLesso tocca alle allodole _ disse - .\ttento. che la tosse ti aumenta cie. e !)Oi. 111 quella stagione tutto .:r;-, «Speranza». e si mise ad aggiusta.re la o~serl'Ò «Ballerino» 111 tono di pa:;ato Le « buon.e lane• proseguivano il loro cammino sulla via ma,estra, v,oltandosi ad ogni momento e se.ansando gl'incontri. «Speranza• tossi1·a e fischiettava la solita arietta. «Ballerino» zoppicava: pareva che la gamba « mMba » volesse rimanere indietro. per non seguire il padron.e per strade pericolose. Di solito i <lue amici per riposarsi fa_ cevano sosta in un angol·o del bosco o in un fosso, e là si consigliavano come e dol'e poter rubare qualche cosa per levairsi la lf.amc. L'inverno speci'<l/lmente era molto aspro: in qnesta stagione perfino i lupi se la passa.no male! Affama.ti. girano di qua e di là e molti sono ucciS!J; dove si fanno vedere. la gente ha paura. perehè &oVt ochiave. sua vecchia rete per uccelli, mezza frad•- avvertim,ento In quella spaventosa lotta con la fame .eia. - Xo,n importa: se il buop tempo i due amici deperivano a \'ista d'occhio; E le allodole ,·ooncro e i due stesero continua. mig;iorerò. Yii par gi:à di n·1aforse nr.ssuno al mondo aspettava con le reei sui campi. scere ... ma!!'!!'iorc an ia la prima1rera. Speriamo... ma percl1è non ,·ai piur- "" Gli anirnalctt.i. che sulh terra anc0r:1 E quando la primavera finalmen,tc arri- \'ava. ~ due. che a faticai si regge\·ano in piedi per la. fame. uscivano dalla ta111 e con gioia immensa contemplavano i campi, sui quali la neve andaiva scioglicnLIO~i ,;empre più rapidamente. f.orm.ando dappertutto pozzanghere e ruscelletti. umida, appena allora liberata clall.a n<'Ye. cer.ca,·ano il cibo. F-i l.a.5ciaYano adescare con somma foicilLtà. per andare a finire poi sul me1'C<'Ltoa 5 o 10 copechi. Qualche ,·olla raccoglievano rami rii semprc1·crdi, che 1·enclevano alle erbaiole. Quasi ogni giorno rimecliaw1no qualcosa.; essi .sapcYano trar profitto di tutta: fraigole, fungh,i. erbe. tutto era utilizzabile. Si scaldavano o<Yn voluttà al sole. e pensavano qu.,1.le fosse la migliore oc.:a.- sione per fare una delle solite 1•isitine ai vill,a;ggi. Per1fii.no, dopo le manovre dei so\rlati, Una mattina. « Sp.eranza ,. che di so- andavano per i fossati a raccogl.ie~e, le tosto all'ospedale? - E ,pcrchè? se è scritto che d,!bho morire. non c'è via d'uscita. - Ah fià! Continuarono la passeggiata lungo la viia maestra, all'ombra. dei fagg;i sottili. I pa-,s>e.ri salt:.dla.va,no e facevano il chiasso. - Mia non ti accorgi che non cammini ~ù com-0 wta volta? - riprese « Ball.:- rino • dopo tm icerto tempo. { Contii.nu:a).

.;...J .-- ... , ... -··-·--- .... ,._..... -·-·--··---- --·--- ::::::: ::...:;__·_· ·. · _··_·.__J_--=~· ·=•·,· v=:~.'.:: ~ .:,:~ ======::.=:::===:::===.:::::.:::::..--::.:.:=:======== LA MARCIA FDNEBRE me.rgc\ano dei clprcs~~ che ty.ire,,;.:io nuovi. Tc•nenclosi per mauo, a.mmnraru1:o d'all':\bruzzo \'eTde di ulivi e d;j limoni, dalla Puglia as~ata, dalJoa Campania che la n.atura ha fatto ferace e cui gli uomini negano I mezz1. A proposito di scissioni Ca.chri.n, e il Partito comuni~ aiderent• a.Ila Teri;a Intema.zional<, con a ca.pii! Souvarine. Ppi ... i ,4 partiti po-tlraarno <5-- vidersi e suddividersi i.n1n.itamente tirw a crea.re tanti partiòì quanti sono i soci&- lis.t. Dopo, ognuno avrà un parti,to ,proprio, speriamo che rinunci ad altre 9CÌ&- sioni; a!lora con la divi!lione a-vrann• raggiu.nta .... « la più fortte 1e disciplinaN Novella di Henry Barbuase Lungo il ~obbo:-go che la 1>t:bbia piovi~:JlCYSa finiva J}er trasfo1,mare in colatoio, eta aveva vogtia di piangere. Pure, -si spicciava salt.el\.a,ndo di la.stra in J•ra sul. luccichìo livido del scikiait.o. Da lor~::.rno, la gracile figurina appa1•1·a elegante, alla mo<la, anche: k c:i1•igli.e. esili come swli, usci:ivano da 41Jne s.carpette cli vernice dal t.acco ben pia.nt:i.to, la ,·cste saliva, diritta come un'i e il c:a,pµeUo a '!lJ}egnitdio. le spegneva m.;de, sulla nuca. un fiocco di luce bionlia. Da vicino la ragazzina era soUo gra- :&iooa. con quella gonnella. tropJ}O meschi-na. quel cappello divora.Lo dalle fora.ture, quel cor])e'ttto di stoffa oosì ieuue che . chiunque le la vrebbe 1·ednto battere il cuore. g-ai. e sorrisero - essendo troppo µetr o-s:lr cli ride.re.... vi~ini Pure, una ventait.a. avendo scos:;o sopra di loro il plaitano ricevetrt:e.ro 1rn<1 vera doccia e non poterono a meno di scrollarsi ridendo. Tutto si oscuri\'a. Lugub11i nuvole nere. sem.pre più numerose, mettevano a: lutto il cielo e sommergev.ino la terra. - Guarda.te co1n'è gra,z,i'oso, fooe lei. Indicava le facciate brillanti d'acqua. i tatti come verniciati, le lastre oscure del marciapiede, te carreggiate lucenti nello sterrato. - $ì, 11'.glibalbettò, sì. Ed aggiunse con a,mmiraz.ìooe: quel bel verde, raggiun,s.ero il canc,·lio infilarono il viale principale. - E' un cimòtc.ro. disse lei. - Si, è bello! r;spose lui, con -.ccento commosso. Percorsero un viak. dopo un a.itro. poi sedctt'<.'ro su di mi;a pane.a, cosi ,;olpiti dail l•u5suoso splendore del gia n1~no che le loTo mani 11011pensarono più -. tlenersi. - r,uandate. guarda.te! Sbuiò, passò un corteo. Il feretro era cop~11to di bianco. Le loro mani si ritrovarono, si afferrarono, ·ed a cag;onc di q1Lesta stretlta mirabile, cvocaror.o u.n altro corteo - un corteo grazi.oso, ttli1ito grave e commosso - che avrebbero guicl!ato I-oro: lei, la S:J}osa. lui, lo Vengono per imba.r-:arsi per il nuovo mondo, verso un miraggio looitano e roll nte tri- seo e che p:ù li all.ctta ne ia ,prese stezza. N.el pa.ese d'onde vengono J}OVeri e scon,sola.ti. forse a.spetta, sola la yecchia tremolante -n1a-drc. ~ on le hanno lasc.iato niente. . . Per raggranellar.e i denari del v1ag~10, ·1 J}OCOdi pa,ne e i\ niente di companatico 1 he 1!i sosterrà nei -giorni dell'attesa e • h' d l rosi - hanno che saranno hrng I e O O . ve1tduto tutto: la vecchia madia .. r.clla quale per generazioni le d?n~e di c-.1..,_a hanno impasta.Ilo farina e 1tev1t~ per ti pane iiresco e aulcnte; il vecchi~ letto tarlato ne~ quale son na,ti .protett.' dalle aporte braccia del Cristo di bonta e _dal ramo bigio dell'ulivo benedertito; ha,,no venduto il maiale e la mucca - e. s.0n? i più ricc,hi quc':iti - e son.o venu~ qu•, e sostano, SO$JJi-ra.nào e temendo, d1 speranza ,e di tamore. e attendono che la nave parta, che li accolga n,;lla ~-ua capace stiva, che li toilg:t da.Il orga!>mO e dalla pena d~ oggi per un altro orgasrr.o e per un'altra pena.. La reazione infuria in gran part\e del mondo e nell\aJ\tra parte attende .spiando il « .Stl,() > momento. Le forze del prog~o perdono terreno qu.a.s.i da~pertulto In alcuni paesi una parte de1le conq~iste operaie sono andate per~ute e le altre sono in pet1icol.o. La conqtus~ ma?_- giore, quella. deUe 8 ore, è rninacc1at~ p1u o meno seriamente 1CXVU114uc. I folL1 l!a~ zion:ailisrni di diversi pa.esi m!i.nacciano c:i.1 accendere nu.ove guerre !l)Cr bruc.1~rc 1:,>1: che le spoglie den'EuroJ}a e t~·uc1da.r1,. i gi1çenstiti del.116 uliUim.e guerre. 0_e 1-end1zioni de.i lavora,tori sono prcca.ne ~vc1nque e in qualch~ paese ad_dfritt_ura_ Cl,.lS[:~ ra,te. L:i situaz1ìone è gravida d1 mi11acc1e e dli penicoJi aome mai. Che tiare? Ra.ccog~e tutte le forze dlcl lavoro e del progresso per o~!JO:lc all'invia,dlenoo reazione ed ailla folllla sciovinista. Questo dovrebbe ess_enc__~l co,mpÌJtiQprimo il r,iù deme-nt.ar:· 11p1u f~c,le. Lo comprendono tutti :o dicono tuLt1... e n.on lo fa nessuno. - .'\bbiamo ancora qua.si mezz'ora. Ella volle che eamm11nassero un posposo. Ena e.o.sì nattlralc, così giusto sostituire il corteo che passava con quello ft!ltiuro, ch'ess.i non •ebbero bisogno di pa.rl.arsi per comu.ruix:arsi quet sogno, per credervi. Quando •s,i ailzarono, i pi-Lm~ !}assi che mossero l'uno accaJlto all'altro furono di tnn.a lentezza nuziale_ co. Egli trovò che infatiti sarebbe meglio. Si alurouo, si dirC'ssero dritti avanti. A camminare insieme, ci si avvicina p.as. so per passo_ Oi mi.nato in minuto, la loro solitudine si <faceva più ricca. Quantunque la ire,lta non le lasciasse aolto agio di !1i,flettere, s.i senitiva triste eia morirne. Aveva dt$ideriio di !l'iangerc a motivo di tutto: idiella sua vita insj.J}ida. così giovine e già ser.za avYeriire, id-ella dura 6a.tica, dcl.l'~IJ1/POSSioolità di essere carina... Tutto: !La casa :familiare, J}iù ostile di qualsia.Sii altra ca.sa, l'un1aa camera dalle eterne ossesllioni, il pa,dre che tormentava la maclre. .lttomo la stufa, •trascinando una sedia. " l'odor d'acqua.io che dava la nausea dopo il pasto e l'odor di cuci~1a.che nau- ~ava prima. e lo s.pecchio sudicio che ogni m-attina bisognava ncttare, e sul pia.ncirotto.lo, a.ppos,tato p!'lelSSo il rubi11ett.o l' ignobile e sgua.ia.to vicino, che ~ ;ppena ella 'giungeva con la brocc~ le mostrava quella faccia lunare dagli occhi crn<li e dalla boera unta di un sorriso. Pa.ssaro110 davanti ad una finestra a J'iant>erreno. sendapertia. Attraverso la fessura, si vedeva una camera in pess:- mo stato, sporca. sinistra. spoglia, eh.: s1>irava il muffito ... :tvLa essi pe.nsarono. con un brivido, allla camera che potrebbero avere loro. Poi, anche più fort~- me:n.te pensa.rono a qu.l'ISta camera Ji paradiso, stioranid-0 a.I paSISaggio un'altra finestra, dalle imposte chiuse ... Lasciarono il cimitero co4 viso r:aggiante. Seguirono il m1rro bianco, lo lasciaron.o. E poi, c'era anche la desola.lione di quel mattino 1fosco come una sera. l'infamtta •monotonia d.eJ rigagnolo freddo eome un fiume, e tutto quell'autunno malato, contagioso. e soprattutto le railiche brusche -e insistenti di quella, pioggia, che tinivia. di sciuparle e ridicolizzarle il vestito. ~cssuno al mon<lo cui fosse magg·orJnentxi viat~ta la gioia ... Nessuno? Qualcuno, si; qualcuno che in quel momento usciva con le s.palle curve da un'ofiidina. Ave<va la stessa età di lei e come essa lo era in un laboratorio cli sarta. egli era pngioniero :11 una ferriera. Durante que'll'attim.o, avevano chiuso in~ieme gl-i occhi. ciechli tutti e due e guida!t.i l'un dall'altro. Cammina,,ano, camm.ina van.o.. Si rar~- faccvano le ca.so, i passanti. Il gran ,·ialc diven.ne una sbrada grande. Respiraro11•J !'.tria 'lf.bcra. a pieni po'.1111->ni_Una scia c!'i fumo proveniente dall'officina sp:!rduta all'orizzonte J}Ortò loro un odor.: di terra bagnata. Assa1po.rarono quel profumo di campagna. quel profumo di domenica. - Un momtmto fa k ~11uvole erano sporche e adesso sono grigio-perla. disse una delle due piccole voci. Dopo che ebbero 1ancora camminate, sii rizzò d' illliprovviso, da una parte della strada, un gran muro bia1tco, come una apparizione. Da:i'alto di questo muro rIl soclallsma è bontàeamore Egli voltò a destra e a sinistra il vi~o F,dmonclo Dc Amicis, il socialista ,11till,ividito che sarebbe stato grazioso. se to cuore e bontà. ri,·olgencìk>si al suo non fosse stato così sottile e smagrito. Enrico si esprimeva press'a poco cosi. Fiutò \a direzione ciel ,·ento e si lasciò L:i. 11obi~tà ·s.ta nel lavoro e non 1H;I spingere da esso lungo Jia, via plumbea e guadagno. nel rnlore e non ntl grndo: luqcnte. Mette.va g,jit l'una davanti all'al- ma ~e c'è un:a superiorità di merilo .! tra quelle sue enonmi scarpe ferrate, ,·a- dalta parte dell'opcraiQ il quale rican cillava un poco nel vento e non pensa,·a dall'opera propria. un JTI!Ìnimo profitto. a nulla, per J}a.Ura di pensare >a sè stes~o . .\ma dunque, ri:,J>etta sopra tutto ira -e a quello ch'egli faceva quaggiì1. i tuoi compagni i ~gliuoli dei soldati del Ora, i.I giovanotto che era ma.lmcnato 1-axoro. onora in essi le fatiche c<l i ~.tdalla raffica come da.lk J}e11sooe. e la crifizi dv: Loro parenti, disprezza le diigiovinetta che il mal tempo priva\'a an- fercnze cli fortuna e di classe sulle quali ch'essa di sorriso. di cui sciupa\'a il mi- i vili soltanto regolano i sentimenti e la sero vest:to, anda,·ano l'uno n:rso l'al- cortesia. Pensa che uscì qua51 tutto tra. dalle ,·cnc dei laYoratori delle officine e Si erano incontrati ,tue volte. per ca- dei campi il sangue benedetto che ci h:1 !!O, e quel giorno, all'ora dell'usc'.ta dai redento la patria .. \ma i figli degli opclaboratori. ~e.nza· conoscersi, senza es- rai persuaditi che i loro piccoli petti sersi pairlali mai, tentavano di ~neon- chiudono spcs.so dei cuori da pnincipi, e contrarsi J}er caso una terza volta. giura a te medesimo che nessun cangiaAccadde che si avvicinarono realmcn- mento di fortuna potrà mai strappare te e che ella entrò in una viuzza nel ques.te sante amiciz.ie dall'anima tua. momento in cui egli vi si introduce,·a i\On dir 111.1.i di un operaio che colle ma- -dill'a.ltro capo. Così, d'improvviso, ell,1 11,i incallite cd il viso affumicalo · ..:sce gli apparve (kaivaoti come una fata. d,alla officina.: E' sporco. Devi dire-: Ha Si fermò di colpo. p:antato su qutlle sui panni i segni. le tracce del suo lasue scarpe massicce, ma tremanlte nelle ,·oro. ~alle e nella schiena. Gli occhi gli si In queste frasi si manifesta l'anima sbarrarono sul volto commos,o. rico,n- ddl'uomo affabile, del padre affettuoso. pensato... dello scrittore del Cuore. E' l'uomo che E,.!-ia pure s= fermò. e. ,timidam,entc. di ritorno dal s.crviz,o militare, si ,·a come due mendicanti. si tesero la ma- trasformando e si eoll\·crtc al socialismo no. Poi 51 strinsero le dita. più per te- che s'inspira all'amore cd è fonte coners-i che per salutarsi poichè non piosa e inesauribile di bontà. sempre si sa principiare è.al prir:c:·pio. I1~ questi giorni tr,.sti in cui una raftiSi immobilizzarono per un istan!.I. ca di ,·ioleuza perturba la pace sociale, cercando sen:a.mcn-te cLa che partlC anda- a qllesitO linguaggio dovrebbero ispirarsi Te insieme. Partirono, cora~iosament(:: ~ g'l·nitori e gli educatori. per far rinacontro il vento. LL\Ì col na~o ros!'-o. lei scerc ne,llc giovani generazioni il senticon le palpebre rosee. e fra loro le due mento della bontà e derla fratellanza. m:ani intrecciate in nna •ola ch·c~s; ::111- Si de,·e ridestare negli animi un tenclavano. ro alTett.o n~rso ,i propri cari, verso la Ella parlò per prima: propr1.1. famiglia. ~: educhino i giora- - Ho fino all'una. e le.i? netti a sentire un vivo amore per il pac- - Anch'io!. egli ri.sposc. Allora vr.- se natio, per la terra ov.: hanno fatto i !etc? non faremo coJazi-one ! primi passi. prov-a~o le pn:mc com mo- - Si. s: ! . escla-mò lei. inca.n,tata (1,11-i zioni, aperto la mente alle prime ide,·. idea.. trovalo i primi amici. Risero entnaimbi. esilancfo ù:1 J}rinci- E quest'affetto che devono scntirr p~. come se provassero. Quando 1a:- per il luogo natio deve essere esteso a quero. i loro visi rimasero illumina··=. tutta la patria, madre di 300 ci~là e di Ad ogni pa.s;;o che muovevano. i: moP- 40 milioni di figli che insieme studia 11'l. {i,, intero cambia,·a. c.1.mbiavà.'. lavorano. producono. gioiscono e sofToh ! dio.s'egli. non p'ovc qu:.·,i fro110 Ma· it lot'<l affetto dcl'C use.ire ,bl!c Che gioia! pareti domestiche. dalle contrade ital•aElla ba~tè le JTJ1a.ni.'ruttavi.a la ;iioJ- ne e sorpassano i n,ari ed i monti e prog-ia non avewa cessato cli cadere ;iel!v pagarsi per ogni do\'c. J\~n dcl'on.o dii,cenario spog"lio del viale. mendicare che dove ,·i è un essere che - Visto che è bello sediamoci u,1 pensa, che. logora il cervello sui libri. poco. - Aspettate ! che batte il martello o spinge la l'an~:• colla 'rrontc grondante di sudore. ,·i è levato un fratello. vi è un memhro del~a gra11sulh de famiglia che si chiama: Umanità. Su <li: un paracarro, non lontano, un uomo era seduto davanti a un organo. Essi si .:tr\davano avvicinando quando egli suonò ... Era la grande marcia funebre, il Dc profundis più straziante che abbia iana:.a.to, a ca.so, la tristezza di quaggii1. la lamentazione immensa e sinistira eh..: arrÌ!va sino a confondere i vivi coi morti e mette sui nostri volti una masc.hcrn ~elida. La coppia si fermò. alTo,scinata. Si guardiarono con occhi festosi, .., - Della musica, cho cosa gra.ziosa 1 mormorò ella fra i dentini, tutta inlent:i ad ascoltlarc. - Vieni... vieni, mormorò egli infine. Ripresero la v-ia con passo legf:!ero, giol:.oso, cadenzandolo gaiamente 5ulla più disperata frat le mclodie umane -- sorridendo, cinguettando. dicendo bene di quC'l che era brutto - senza ;:,aperc tutto quello che profferi,·a la loro bocc:1 cli fanciulli. seni.a sapere tutto quello che c~cava il loro cuore geniale. Una immoralità LA TASSA DI LUSSO ALLA MISERIA CHE EMIGRA. Scrive il « Ci~tadino » di CTenc,ni: « Ne hanno ,trovata una nuo:va p.:r far quattrini. nuova pe.r modo di di~c. la ta:s>Sla di soggiorno. Che cos'è? Si può cl:rla l'n vermini poveri. ;>er i~ più facile comprensione. E' il tributo che deve. paga.re alla ~ili à che temporaneamente lo accoglie. l'ospite fugace, il qua.te oggi chiode nel rigore invernale il soi~cvo del t:epiào ra!!;gio dell'incantata rivicr.a.; doman..i. qi;a11do la canicola. cocente toglierà il rcspi10 infocando ogn-i co5:i che ci circ.oncla. cercherà I~ ,fresoa brezza dei ta.n,ti metri s1:l mare. nei paesi della delizia. o, 'è goi:l:11.e11toe gaudio. Qucs.ta t., o questa dovrebbe e,•sere. la t.a.s~a di soggiorno. Una tassa sul ~\isso - si ootrcbbe dire - che alla città p,i~a chi può permettersi il lusso di tal.i svaghi e di ,tali riposi. Perchè lai città profo:1clc somme J}er farsi bella per lui: per,·h,: le cose migliori della città oono per !11i ]7,' una tassa dì lusso ed è anche una forin~ di indennizzo. Colpisce anche gli uomini di affari. quelli che peregrin.aino per la loro e per lialtrni ricchezza; que·lli. pei quali se ,1011 ,·algono /,?li allett'amentli estet:ci e i mdli profumi dei fiori im·ernali o le fresche brezze ~.stive e che pensano al socio. Pcnseresl,c ora voi che la tassa di wg- !!iorno possa essere dovuta dal pc,:zc>1L,·? Da quegli che nessuna tassa pag,, aelìa città sua pcrchè niente possiede e che emigra. cons;;::-hato dal bisogn.o. •;)into dalfo. fame. inst:guendo un fantasma di hcnes.'lere. che lungamente. penosamente: tenterà fermare con le mani e eh,· mai rallgiunger;Ì. e che: mai tratterrà? E' ciò che succede a Genova? L'amministrazione comunale clcl!.t citt'l - che h·a. tartassato a torto o a r:q~ionc 1111 p.o' tutti - ha creduto di poter ~preme re un po' cl qua.ttr'ni dag-li emil!t~,Pti Li colpic.cc con la tassa cli soiri::-io:·1n. Riu5cite a imnn!;inan,ek queste ca.o- \'ane ccncioc.c. accasciate sotto il pc<.,><ki cenci e dei dolori. soggette alla t:>.s,,: cli lusso? EbbC'ne, a qued1a pov!:'ra g-ente, . della quale la miseria dovrebbe essere ns;Jctt:,ta; a questa povera gente della ~u,il: dovrebbe esse.rei ca.-ro il do.lorc che e ne! pianto senza lagrime per 1~ lo_r_ocalSa c:1.~ forise non rivedrann,o mai p1u,_ a ~u<'..,,,1 . • ti d:ella vita ora ,che o~ tnhuto poven vm . . 1 è stato este:s,0 alle persone di transito, I. Comune di Ge,wva, I' A•mJmi.n,ìstrazi?ne della città cho s.i chiama Superba, ha 1m- !'osto e eh essi pretende la tassa di sogg!o'.":10. . . .. L [·~cttora.to dell'Em1graz1one ha tatto istanza pcl'chè essi ne fossero esonerati. , La Giunta Muni<oi,pale ha dertlto no: na rt>spinto la domanda. E' immorale ciò, µer noi; è uno scherno, è una irrisione alle sofferenze fraterne. Non facci.a.mo alcun sentimentalismo. Sentiamo profondamente ciò che diciamo. E sentiamo quanta ragione •s.ia nelle protcsLe cli questi disgraziati, ai quali si vogliono spillare poche lire, rappresentan1ti forse qualche g'i,orno di vita quando sa.ranno giunti là, nelle cititlà oJtre l'Oceano. e saranno soli e senza guida ,e soccorso, fra gente che essi non conoscono e non comprendono. che forse vuol loro ma.le e che certo non sa leg~cre ciò che c'è nel loro cuore e che ,piange. - Aspettate - vi dicono questi che forzatamente emigra.no dalla Pa.tria ( comprendete che oosa sign,ifica ciò?) - aspet,tatc che nOli si sia laggiù e che ~i lavo1; e si g-u.aclagni. V,oi lo sapete, tutti i no:;tri denar.i saranno allora per , oi. sono sempre stati per ,·oi. Ogg-i siamo la miseria che fugge nas<::ostamc1Lte e n.icnte vi chiede; domani saremo la vo5tra ricchezza che tutto vi <là. il frutto clcll.1. nostra fatica. che h:1 miglior sapore dlel •nostro dolore. Ricordaite. L'Italia. la Patria, compì - erano tcm. pi qu,a,si belli quelli - una famosa operazione finanz-:aria. che la roUeYÒ di tanto nell'estimaz.'one e ne~ pres.tigio: la conversione della re1tdita. Non f.u fa.tta - in buona parte - con le nostre rimesse? con i ctcnari degli emigranti in A mcrica? Xoi non torneremo in patria -s-e ncn quando n'On saremo più stracd:oni p,,.:1rosi del nostro sole. .'\llora non anete niente da chiederci. Noi vi daremo Come Yi abbiamo dato il sangue nelle trincee. e ve l'abbiamo portato. volont:.iriamcntc. copiosame•1te. varcando g-LiOceani. rtaLia11 1 aime'r.te cantando. E hanno ragione! ». Così il giornale genovese. A noi s..:mbra che la tassa di soggiorno ai pezzenl i che vanno in cerc:i. di un tozzo di pa11e. oltre che un'immoralità. s.ia una vergogna. E ci aug-ur:amo che quesba odiosa e in- 'c1,<'gnamisura fiscale che colpisce g-li emigranti mentre 5tanno per salpa,rc trepidant,i per il 11110,·omondo, con l'a.ngos;:ia 11ell'anin,a. :q>ra loro gli occhi e Li induca a delestare non '>Olio l'ammin.:.strl'lzionc com~male di Geno,·a. ma tutto il regime boqrhcsc che li opprimie e li tormc!ll'I. E se (,orneramno. tornino per dar<:, 11011 il tributo che il giornale g-enoves:e fa loro promettere. ma la loro attività entusiastica 1>or abbattere il r'IC!gimed' inginslizia che li colpisce sì duramente. Il compenso al valore Capisco, anime buone! E' vergognoso chiedere l'elemosina a trent'anni! Ma, se sapeste de la guerra i danni, Non lo direste! E fui un vu.loroso! Sì, mi slanciai. incurante, impetuoso, - stomaco vuoto ed a grarulelli i . /panni Sembra impossibile lll!a- è casì: gti ste~- si uomini c:he hanno fatto proprio il motto di Marx e Pro'letari di tuctli i J}a,es;. unitevi » invece di unir&i si dividono --· e lo fanno propri.o nt1C'n•t!t<ep ndo su tutti loro la spada di Damode. E per colmo d'ironia tutti dicono di dividerm « per formare la vera u1t.ione forte e fatt1iiva » ! Voi Tidete del paa-ado,sso, ma. siete pregati di credene che è la verità. E 111011si può nemmeno affermare che siano in mala fede; tutt'altro; io credo ,eh.e coloro che si di,·idono per secondi fini o per scopi piccin.i siano vere eccezioni ,a che la maggioranza. sia oonvin<!Ja dii giovare a!P,-icausa comune ... dividendosi. Si è che molti credono di possedere la verità assoluta; ®no convint~ che all'infuo 1rli del loro programma non vi sia salute; riteng-0110 di essersi imposs.etssati di tutto il • v,etno» e che per conseguenza gli altri di vero :10:: ne abbiano affatto e debbano pertamto venir allonèarnati se non accettano il !loro punto di vista. Da qui le divisioni. Quante se ne son'O fatte in quc. sti ultimi anni in tuutf. i paes.i? Tante quante la bollg'hesia n'O!Ilosò 1miai sperar1f'. Le più recenti sono quelle d'Italia e di FraJ11.cia. ·on sono le prime 1:,; i.1 t:.1 paese e nemmeno nell'altro. In Italia, invece di un partito socialista ora ne abbia.mo tre: il nostro. quello unitario e quelllo comunista. Non è del tutto esclu.so che se ne costituisca un quarto - sem,pre, naturalmente, « per formare un'unÌ011e più forte». A questi si ·a,ggiungono glli anarchie.i e i S'i·ndacalisti delle varriie tenden2le. Nel campo sindacale. !<ec0isc non stanno molto meglio che in queLlo politico. In Francia .. in riguardo aWunità, s· sta peggio che in Italia. I djcboli.;-simi sindacati sotn-0 frazionati ed j partiti pure. Al congresso del Partilto soci-a.lista francese che si tenne a Tottrs. la magg,ioran7..a comunisteggiante mise alla porta la minoranza e si ebbero due partiti, inveco dn uno: quelllo 001m1Wnistae quello 1socialista. In queste ul'time settimane il pa.rtito comuni.sta ha tenuto un altro congresso a Pari,gj ed ha espulsi nt1JI1terosi su.i membri più o meno influenti. Altri uscirono spontaneamente e ajs.s.ieme ai primi costi•tu,i~·ono un nuovo partito e 1o chiamarono « Union Fed'erati,·e des Tra• vailleurs Socialistes Révolutionaires de rrancc ». Il nuovo pa,iit,•to. nella Dlirczio1,0 del qua:e sono. tra gli altri, anche i compagni Henry, Scllier e Verfeu.il. van .. La come aderenti nunierose fodier.a.zioni pro,·inciali e comunali del vecchio ( non molto per vero!) parlito comunista. Anche in Francia dunql~è si hanno gi;ì lrc partiti social'isti. Quivi poi vi è maggior probab~lità che in Jta,lia che se ne costituisca un altro. lnfaitti le frazioni rum.aste nel partito comunista sono tutt'attro che d·a.ccprdo. Al recente Congresso cli Parigi: si mJamiiie,stò un aspro contrast•o tra il centro. alla etti testa stanno Frossard e Cachin. e la sinistra di etti è anima Souvarinc. Quest'ult-m!o è il fiduciario per la Francia dell'Esecutivo cV; :\losca e con la sua frazione ce.rcò di fare accettare da.I Cong~esso tutte le oosi della Terza I ntornazionalc senza eccezioni. ma la maggioranza del Congre,ss,o non ne \'Olle sapere; 11011 solo, ma nespi.nsc anche una propost-a concilia.Liva per u1~ accordo. tra le parti. J n seguito a. questa tfo::isione gli estremisti si c11· misero d'a.lle cariche che -Occt~pavano nc:1 partito. Rima.s.cirO nel parit~to però in atte.sa delle dccisoni del Congresso della Terza lntornaz.ion:aùe. Cosa decidera quel:>L'ultimo? A rigor di termini. il parlito comunis"1. francese. rifiutall'dosi di accettare integralmente le Lesi della Terza lrnlernazionalc, ~ è po- •,to ftuor'i <li essa. Cederà l'Imernazionalc oppure caccerà dal suo seno il p.airtito che non vuole piegare? Dal dilernim.a non si fugge; il par.tito ,comunista francese. prese la sua decisione pur sapendo di correr l':i.lea dell'espulsione; si deivc credere quindi che sia ri.soluto a.d affrontar':! ognli e,·cntualità. tU1iono "· Celie a parte, le constatazioni che dot-- biamo fare sono amare e dolorose. Di chi la colpa? Come rimed'iare? La colpa è nelle cose e negli uomini, odl'atmosfera elettrizzata, neJJ nervosism• che regna, nell'infatu.aiz~o;ne e nel fanatismo. E' dei ca.pi intollerant1i che s'ilh•- dono ,e i.Hudono e delle masse che si lasciano il!ud:ere e fa.natiza.a.re. E' dell'imritazione generale creait.a in parte da.i .mancati &J}erati succes.sa, dalla miseria, dalle tribol.azoini e in parte &Ile ingiurie, dalla c:?.lunnie, dhl\e insCYlenze •giett.aite a maina.. te nei comiz.i, nei gion-n.a.la contro a.ltn-i partiti e uornin,l di adtl1i partiti e di altra tendenza, anzitt1tto e SO!!)ratutrt,odai ci,· munisti. _ -: i Come rimK'kiiairvi? Un rimedio proQto eroico non esiste. Il movimen.to proletarr.io ha bi90lgno di una cura profilattic.i per guarire. Bisogna comincira.re a Cli• raire le cellule che lo compongono ossi-.i i lavoratori. La prima cura cons~ite nel!• sforzo che ogni singolo deve fare per oomp,r,endcrc il compagno di altra. tendenza e ,oon considerarlo e tacciarlo di traditore perc!tè, pur essendo d'accorde nelle lin•a.t.ità, dissente nci metodi e nel!;. tattica. Occorre magg;or spirito di tone .. ranz.a tra ; singoli, nei partiti e tra i p~J1!Jiti. I partiti non devono essere chiese; la disciplina non deve soffocare il pensiaro, la discussione. La disciplina è indispensab:ilc, ma per essere mantenuta dev'essere ragionevole, non deve ridurre l'uomo a un automa. La discipEiina milita~esoa è danno.s.a. e non è J}Os.sibile nei partiti liberi, in tempi più o meno normali. I partiti che vogl-iono co-art.are oltic un determinato l•mite la libertà dli pe11sie:ro e di movime.rtto cleii s.ing,o.!i soci sono fatalmente des-tinati a frequenti scissioni. Perciò, ripeto, s;e si vuole por fine alle soissioni e -raggiungere la unione vera bisogna cercare e sforzarsi cli co111iprenclerci l'un l'altro, di bandire il setta:-ismo, cli infondere negli animi m:.iggior spirito d!l tolleranza e l!asoiiare nei parlit; più ampio spaz.io alle discuss,ìoni non a,berranti dalle concezioni socialistiche. AVO. Mater dolorosa Mentre A i dì mesti d'autunno il prete canta I morti in tel1ra ed i suoi santi in ciel, rngano fra le tombe recenti, nei cimiteri d'Italia, troppe madri in gramaglie a piangere desolatamente. Madri dolorose, io le vedo comprime.re sul seno scosso dai. singhlozzi un fascio di fiori e poli gettarsi - ginocchioni. - invocando cupament~ un nome. Sono le madri dei caduti nella guerra civile, povere creature che sono al di sopra della mischia, nel regno del dolore che uguaglia i sofferenti come uguaglia gli scomparsi sotto lre terra nera. Non seppero esse 1Tllll gli asti che separano gU 1.Wmi.nl. lottanti, sotto una bandiera; seppero soltanto d'aver detto parole di moderazione e di umana tolleranza. Ma la strada non rrtiene l'eco delle parole materne: la strada e la piazza oscurano fimagine dei dolci focolari. E neUe strode e nelle piazze sono caduti e cadooo gli t1omini invocmulo la madre. Le vedo, le madri, come vidi aUre donne umili cercare trepidando Mi cimiteri di gu.erra la tomba del figlio; vedo le madri dei caduti - di tutti i caduti nella guerra civile - avviarsi. nei cimiteri ove esse dovevano precedere la prole rapita. Oltrepassano, . confuse alla folla mesta, la soglta dei recinti della pace vera, e non lumno che lacrime e pietà da donare alle· tombe infiorate. Scende la sera: la sera gelida del dì dei rnorti. E delle ombre vagano ancora fra il tremulo piccnwttio delle Lu.ci,ombre che non sanno staccarsi da una piccola aiuola odorosa dl crisantemi, la quale TJOr sorriso di prinwvera tra la 1iebbia novembrina. Poi escono anch'esse, per ul.time. So110le madri dolorose,: formano una llera teoria: sono vicine: le wro mani si cercanò e si stringan-0 in silenzio. Egli la fermò con un ,gesto, e. di tasca un giornale, lo spiegò banchina bagnata. - Ah!, fece lei, commossa fin.o alit lacrime da quell'attenziune, come <:etc buono! Così noi sociar.sti senti.amo la pa- ~ria: essa per noi è la parte pii1 cara e più amata di un gnande organismo che abbraccia tutta l'umalnità !locto il vessillo dielk1. fraLc,llanza. della concordi.i e Lr vede.te Og'rf giorno dinanzi •agli dfici di terza classe della ,06.età di •-,av'- gazione? Li vedete questi c.mrgra11ti. aifollarsi •pcsso sul tram vai di P1 incipc. a.ccompag-nati 1111 squadre da agenti di emigrazione. limid';, paurosi cl1 recarvi noi 1 con la 10110vicinanza. trarre da unti borsellini i pochi soldi naturalmente <:ont.-1.ti e ricontati. mentre i pjccoli frignano in collo alle ma.mmc, gialle in viso. con !!'!i occhi di pal;mento. nei quali in fondo è la no~alg~a dcll,t piccola casa lontan:i. della chiesuola ove hanno sposato il loro uomo. della piazza ove qualche vo!t:i. sono state b·eU!,c e ammirate. della st,.lla ove hanno accudito alle 10110 Faccende, per governare !a mucca, per rassettar J;i lettiera della ~avalla o munger latte? contro U nemico odiato! E Dio mi {tlanni se un istante il mi.o ardir restò dub- / bioso! Ma un m.aJedetto colpo di can.now, mi portò via un braccio, ed impotente al lavoro mi rese! ... - Anime buont, io, mia mogUe, i miei figli (sei perA ~losca !>i potrà Lro,·a,re un compromesso. ma il cO'Jn~romresso significa conccs.sionc da una parte c. dall'altra. quindi anahe d,1. parte dell'Internazionale. E con l'umido sguardo, in cui. si frange il chi{Jf'ore delle lontane costellazioni, paion chiedersi: - Perchè? ' Poi riprendono la via. Ad ognuna vare di reggere nel grembo tutto i'l dolore del mondo. E non reggono entro il cuore ferito che una sconsolata domanda: - Perchè? Sedette e lo guardò COJl ,ta11ta magnificenza che sembrava su di un trono. Egli si se<lette accanto a lei. Ella scvs!>e il capo: - Se J}'3,l)àsa.J>e5Sedove son.o. mi lnttercbbe! - E mc, mia mai&re ! egli replicò. 11 pensiero -d!eJ. pericolo sfida'to li re~e detla pace universa.le. Compagni proletari, leggete e Effondete I' 11 ~ va:11.ti I,, Scendono dagli al-pcstri paeselli del l'icmorutc. cf.a.idesolati ca.solari della pia11a lombarda, da.gli stazzi veneti ove per essi non v'è più possibilità di ,··ta; salgr,110 I 10 eca Gino 1anco { sonei vi,·ere si TJ!)trebbe onestamente con tre ll:-e ed un soldo di pensio1te ? ETTORE PELLTZZJ. Tn oini modo. pC'lr noi è certo clùe se il partito comunista. francese verrà espulso d.a.1 1la Terra. Jnt/ernazi.onale. si scinder,ì. ancora 11n..-i \'Olta. E avremo così quattro partil!i: il Partito socia.liSlt.a..l'Unione federntiva dei lavoratori socialisbi rivoluz.ionari di Franci.a. il Partito comuni. sta indipendente. con a capo Frossard t Ma nessuno osa rispondere. E la nera teoria deUe rnadrt passa, nella notte, desolotamente ... c. /

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