L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 32 - 5 agosto 1922

ANNO XtX,VL A. P. ZURIGO, 5 AGOSTO 1922. Num. 32~ ' Telefono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA AMMINISTRAZIONE: Ca\tesimi 15 la copia UN NUMERO SEPARATO Cent. ::ao Conto-Chèques N. VIII-3646 REDAZIONE: "L'lnenlrdeelLa1~ratore ,,..Zartgo + Commissione BsecntdluelP.8. I. - ~=:. 1 ,~ ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1922: 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 PER L'ESTERO: I anno, fr. 10; 6 mesi fr. 5; 3 mesi, fr. 2,50 Sciopegreonerale in Italia Le notizie che gi1m:;;ono dall'Italia ci rie1ropiondl'animo di profondff mnmirazione e ai ansia. Il proletariato battuto, umi/toto, tormentato, avvilito, martoriato dalla reazione più feroce e più belluina, si leva in un supremo sforzo disperato e grida il basta.. Incrocia le braccia in /utrltalia, cessa il lavoro, arresta il moto e la vita del paese e dichiara che 11011 riprerulercì il primo e non. faNi pulsare i secondi prima di aver ottenuta seria garanzia per fa sua libertà, per le sue organizzazioni, per fa sua vita. La borghesi.a più reazionaria è furibonda e schizza bava da ogni poro; il capo delle orde assassine che scorrazzano per l'Italia, incendiando, {l,\Ssassinando, seminando terrore, strage e rovina, ha r,osto al Governo il seguente ultimatum: «O fai cessare lo sciopero entro ./.8 ore, opplfr(' entrano in funzione le mie bande·». Sarà una spacconata, ma dai delinquenti criminali v' è da attendersi ogni mala cosa. La minaccia, 11011 scosse il proletariato, il quale, mentre scriviamo (mercoledì) è raccolto intorno ai segnacoli delle sue aspirazioni, in una protesta austera e solenne quale In profonda gravità dell'ora richiede. Le. notizie che si hanno fino ad oggi sullo syo!gimenfo dello sciopero sono scarse e non tutte attendibili. dobbiamo pertanto limitarci a riprodurre dall'Avanti!, stampato prima che cessi i1 lavoro, r ordine lfi sciopero, che segna i limiti e indica gli scopi di questo. Agli eroici compawi d'Italia ,•ada il nostro commosso ~saluto e l'amwrio TJiù fervido. · Il c.c. dell'Alleadnezla lavoro ceda IpoteardiunComitsaetgoredto'azione I! C. C. dell'Alloonza ciel Lavoro, di fronte all'ormai chiaro didsa.mcnto delle schiere reazionarie di tentare un ass:ilto « in forze> agli organi dcl'o Stato. as6alto che è già in Yia di effettuazione e che u1·gi:: di spezzare senza ulteriori indugi. non ritenendo di avere suffic•enti · poteri per ordinare e dirigere l'azione ciifensiva rlel proletariato - che deve €1Ssere pronta. agile e decisiva quale il mom~nto gra,·ido di pericoli richiede - ha convocato d'urgenza le organizzazioni da esso rapprese-ntate per le opportu11e sollecite decisioni. Dopo un 'ampia relazione sulropera •q·olta in prepara1d0ne del fronte unico della classe Jayoratrice - che presenta. oggi. piella capacità di resistenza e di -izioac - il C. C. ha rimesso il mandato nelle mani delle organizzazioni responsabili. Seduta stllnte. i rappresei1tanti de:Je organizzazic,ni nazionali ha1~no proce.duto al'a nomina di un Comitato segreto di azione con pieni poteri. Il Comitato segreto, appena nominato, si è radunato scparatam-e1Jte per deliberare su I da farsi. Il Comitato segreto d'azione proela.ma lo sciopero generale Il Comitato ha lanciato il seguente proclarrna col quale si ordina e s'impartiscono le istruzioni per lo sciopero gcneralei: « I lan>ratori di tutte le categorie. appena rerranno a conoscenza del presente comunicato. dovranno immediata.mente abandonare il lavoro. L'ordinet di ripresa. sara. ·oro comunicato per il tramite dei fiduciari delle organizzazioni responsabili. Con ·a, proclamazione dello scio?ero gene.raie il sottoscritto Comitato si propc,ne come obiettivo la difesa delle libertà politiche e sindac:a.li minaccia.tre dalle insorgenti fazioni reazionarie. le qua·i mirano - medliantie la soppressione di ogni garanzia legale - all!o schiacciamento delle organizzazioni operaie, premessa necessairie per potere susseguei;itcmente rimbalzare i lavoratori dai uno stato di relativa libertà ad uno stato di schiavitù. Da una dittatura sostanziale se non anchi: formale, quale i forsennati della. reazione vagheggiano e perseguonio, ne sortirebbe, oltrechè !'a soffocazione di ogni libera e ci.vile manifestazione di pensiero e: di movima.e:nto, la rovina del Paese. E' stretto dovere di tutlli gli spiriti liberi di spezza.re, col blocco delle unite resistenze, t'assalto •reazionario, difendencvo, in questo modo, le conquiste della democrazia e salvando la Nazione dai baratro in cui. la follìa dittatoriale, qualora - dannata jpotesi ! - do,·esse avere il sopravvento, la trascinerebbe immancabilmente. Dallo sciopero generale-- compatto e severo - d'ev,e uscire un solenntc ammoi~imento al Go,·erno del Paese perchè venga posto fine, e per sempre, ad ogni azion1 e violentatr,i~ deil!e civili libertà, che debbono trova.re pccsidio e garanzia nell'imperio della legge. X eJJlo s,·olgimento dello sciopero generai ci i lavoratori devonc- assobtamente astc,ncrs>i dal commettere atti dè violenza che tornerebbero a scapito della solennità della manifestazione e si presterebbero alla sicura speculazione degli avversari; sai\'O i casi di legittima difesa d!elle persone e delle i,stituZI.Ìoni. contro le quali, malauguratamente. la violenza aYversaria dovesse scatenare i suoi furori. X essun ordine deve es.sere segui,t',o che 110n proYenga da'lc organizza.zioni responsabili. Lavorato,ri in piedi! in difesa di quel che ,,i è di più sacro per ogrui uomo ciYile: la LIBERTA'. Il Comitato Segreto d'Azione. I socialisti al loro posto La Direzione cl'el Partito ha diramat.c, ii seguente telegramma: RO~L\. 31. - La Direzione ritiene di non ave1r bisogno di rarrume11tare a tutti gli inscritti quel' o che è il loro preciso da,·ere: dare tutta l'opera loro siolidale perchè la massa non sia abbandonata/ nell'atto in cui sorge per dire basta all'attua?e sist-e1madi oppressione e di violenza. I socialisti debbono essere oggi, come sempre. al }oro p.osto col proletariato. LA DI~EZIO:--JE. Il commednetlol'Avanti cieJ;;'Alleanza deil La,·oro noi dobbiamo rispondere: « Obbediamo! ». E « obbediamo! » devono rispondere tutti i compagni, tutlti i lavoratori coscienti dct loro doYere, devoti alla p,rop:-ia causa. • el mome<nto dell'azione cessa. ogni in<lugio, ogni discussione è dannosa. ::o- !oro che sono a.tla testa del nostro movimento hanno apprezzato la situazione, hanno valutato il momento ed hamno deciso. Qualunque esitanza nell':a.ccettare il loro deliberato sarebbe\ colpevdle. Lo sciopero gen,erale non è un atto di rivolta. E' un atto di protesta, di affermazione, di inclignazione. E' il referendum della massa proletaria di. fronte al poter-e dello. Stato. Il proletariato - eia mesi tormentato in ogni ~odo - si leva in piedi e grida una paro a audace di ammonimento: « Badate. o signori della reiaz.ione. imparate, o nomini de!lo Stato, voi potete sciogJicrc YiolentemeJ1te l'e nostre Or(Ta. nizzazioni, incendiare le nostre seidi, s;ppri.mere le nostre Yite; voi non potete la,·orare per n.ci. La nostra libertà è una <.ondizione della produz.io-nc sociale. Jn. dietro non si torna. Non si infrangono ìe ragioni economiche dcUa, nostra rivohizione p10Jitica ». . Ta·e_ è il significato di questo pacifico 111croc1arsi delle braccia proletarie italia11~, dopo che in -tanta, parte d'Italia si è srerrata la più cieca violenza contro la eia.o.se lavoratrice. E il fatto che1 alla deliberazione di sciopero sono state: consenzi~nti tutte le ?13ggiori organizzazi:>ni operaie deli'a. penisola, senza distiin.zione di scuola. è cLi pèr .se steisso attestazione di una comune vo1ontà, di un solb interesse collettivo. L'« Aranti! , intitola i1 suo commenfo Proletari d'Italia a voi! Si.a,te degni con: OBBED1A~IO!, e poi scrive: dcila grandie manifestazione che v 1 si ~ ,\!l'ordine che ci viene dal Comitato chiede! >. Lettepe dall' I talla AcolloquioconSuaMaestà e 29 Luglio 1922. A.nalvernrfo dell'oC!clslone di Umberto I a Monza. Filippo Turati « Indi• ca al re le &8plrazlonl del proletariato ltallauo ». I giornali nel fare Ia cronaca di questo notevole episodio politico riferiscono che il re, dopo aver senza tanti preamboli portato il discorso sulla cri i ministeriale, abbia interloquito poco, ascoltando invece con molto interesse le parole del leader ri f ormisla. Il re parla va poco, perché i re cosli luzionali sono tenuti a non oomj)rnmeltcrsi. e anche perché sarebbe ·lato di cattivo gusto sottolineare con parole inutili un fatto di per sè così eloquente. :,Ia indubbiamente, mentre ~a parola colorita e incisiva del suo interlocutore echeggiava con accento di insolita i-incerilà nella sala dorata usa ad accogliere le piaggerie dei cortigiani, il pensiero del re correva al passato dell'uomo che gli: stava di fronte: - Benvenuto anche voi qui dentro. Quest'augusta soglia é stata varcata da tanti altri fieri nemici della mia casa e delle istituzioni che io rappresento. Qui son venuti un tempo i Crispi, i Nicotera, i Fortis las~ia~~o .in antica_mera le fiere preg1ud(z1ah repubb11cane. Qui ho visto poi 1 vostri compagni più frettolosi ùi svincolarsi dalle vostre ferree discipline: i De Marinis, i Bonomi, i Bissolati, i Labriola. E tutti, le prime volte. parlavano come voi, con un tono insolito, come se volessero rinnovare H vecchio mondo che ha qui lra questi stucchi e questi arazzi il suo tempio. Poi, coll'anelar del tempo, si sono adattati tutti a puntellarmi questo seggio coronato che talrnlta ha dei lugubri scricchiolii ... Ora siete qui anche voi, l'uomo che per più di trent'anni si é fatto apostolo della lolta dei lavoratori contro tutti i privilegi, anche contro il privilegio dinastico che io rappresento; l'uomo che mio padre faceva condannare dai tribunali militari di guerra al reclusorio di Pallanza come sobillatore delle masse. Siete qui, è vero, ancora in giacchetta democratica, e colla cravatta nera svolazzante, ma quando il Rubicone delle pregiudiziali è varcato il _piùé fatto. Vi vedrò presto ancor qm, non più a parlarmi con quel tono un po' coniiziaiuolo del,le aspirazioni del vostro signor proletariato, ma a prestare anche voi, nelle mie auguste mani, il giuramento di fedeltà alla mia casa e alle mie istituzioni. Cosa volete signor Turati? Quando si mette il piede in questa china dorata si ruzzola fino in fondo, fino alla feluca ... e fino alle fucilate di Bissolati... * * * ;1fa è probabile che anche l'uomo dalla giacca dimessa e dalla cravatta nera svolazzante, mentre fluivano le parole impostegli dalla circostanza e dal mandato ricevuto dai suoi compagni, di w-uppo, fosse tormentato da un ben diverso pensiero: - Ecco ~ua, _Maestà, quale ridicola commedia m1 tocca recitare. Io vi parlo come se vi dovessi rivelare delle cose ~he voi ignoriate e come se queste rivelazioni dovessero avere su v_oi_ 1;a minima influenza. Son cose ~err~il1 quelle che io vi dico, poiche 10 v1 denudo senza veli e senza reticenz~ tutte le ferite onde è tonnent~to _11_ prole~~ia_to ..Vi parlo di morti, d1 mcend.i1, di dJ.Struzione di cooperatiYe, di violenze contro la volon là_ del corpo elettorale, di soppres~1e:ne di ogni libertà. E non è po~s1b1le che voi non le conosciate. ~01chè ~n~he nella vostra reggia arnrnn_o 1 giornali, voi sapete senza dubbio quale tempesta si sia scatenata da due anni sul vostro paese. E s~pete che i lavoratori dopo aver servita la guerra, di cui voi vi vantaste d'essere stato soldato, hanno nrnto per ricompensa la schiavitù sotto H_b_as~one·_:· italiano'. E sapete che tutti 1 giorru 1 magistrali, nel nome vostro, pronunciano sentenze che offendono la giustizia e il senso morale. Che più? In questa stessa sala, L'altro giorno voi ricevevate l'on. B, ~ussolini e voi non potete ignorare che la fama di questo ex rivoluzion~o è dovuta ad essere egli l'orgamzzatore audace e impunito di tutto questo delitto. Un sovrano intelligente e moderno quale voi siete non può essere tenuto all'oscuro di nulla. E la guerra civile che serpeggia nel paese non é un episodio così trascurabile da passare inosservato. Se v•)i dunque tutto ~apete e non avete fatto nulla finora per impedire, è perché non potete f!:lr nulla. A che cosa 1otecaGino Bianco • sen-e dunque il calore che io metto nelle mie parole, e a che serve l'atlenzione che voi mostrate di prnF.tarmi? Mi dicono anche che eravate contrario alla guerra, eppure ve l'hanno fatta proclamare. Può darsi che in fondo siate compreso dell'iniquità di tutta questa violenza contro i lavoratori, eppure voi non potete rlire una parola per farla cessare. Sl, lo so: siete lo schiavo dalle catene d'oro. Quando uscirò dì qui, le cose non cambieranno per nulla per questo mio passo ... sòlo ci saranno forse dei ìavoratori che asp_etterannoi un miracolo da questo nostro colloquio e intanto trascureranno di far argine alla furia distruggitrice che li in- ,·este ... Bonomelliani ecrumir8gg * * * I giornali dicono anche che dopo il colloquio col re l'on. Turati aveva il viso raggiante per il dovere compiuto. Forse. se i gionialisti avessero poluto guardare nella reggia. avrebbero sorpreso un viso :più raggiante ancora: quello del re=. Quella del 29 luglio è stata infatti una buona giornata per la monarchia, per le istituzioni ... ed anche per il fascismo. Non è il partito sociali- .sia chè entra nell'orbita dei partiti costituzionali, ,come. con amplificaziont> interessata. dicono i giornali borghesi collaborazionisti. Il Partito Socia.lista resta nella sua maggioranza fedele alla sua. tradizione e alla sua tattica. Ma è tuttavia una parte notevole. ed anche autorevole per uomini, che sì stacca da noi. dal prooi-io oassato, per seguire il destino di lutti i gruppi della democrazia. E questa è anche una vittoria del fascismo, in quanto questo si proponeva, col terrore e colla violenza, di fare rientrare nella costituzionalità i partiti anticostituzionali. Gli avvenimenti hanno pertanto chiarificato le posizioni delle varie tendenze ed ageYolato il compito del nostro Congresso. TEN..\X. Abbiamo s,;dato 54 camicie per trovare • La Patria» del 30 luglio. dalla qu<tle attendevamo risposta a,Je nostre accuse di due settimane or sono. Ci siamo rivolti a tutti i giornalai, a tutti i rigattieri, a quasi tutti i bettolieri di Zu·rigo e non siamo riusciti a rintracciarla. (Non l'abbiamo cercata tra gli operai emio-ranti perchè questi ignorano la sua esis~nza)'. L"abbiamo cercata invece persino presso •I Conso?.ato. nl'a. sempre inutilmente. Pensavamo di rivolgersi ad un'agetn.zia d'informazioni e rice-rche, disposti a spendere qualunque somma, fosse 'lncbe di 1000. corone austria,che, per proc11r~rcela. Prima cli fa1-lo però volemmOI bussare ad un'altra porta : alla :lviissione cattolica. Almeno colà la troveremo - pensam,. mo con il filo di speranza che! ci restava. Puah. nemtmeno iJ missionario l'aveva. Stavamo per -disperare e abbandonare la 1.rdu;l impresa, quando, per cortese interessamento ,del missionario steJSso, un cal'aliere (non sappiamo se del pa.pa o del re) suo amico cc la offrì cortesemente. Abbiamo ,·oluto narrane queste nostre • fatich3 di TantaTo » per persuadere il direttore de· giornale ta1nto ricercato, che ,e ci siamo accorti della lettera del conte Jacini soltanto due SJettimane dopo pubblicata lo si deve al fatto che non abbiamo la fo,rtuna di sapere dove vada a ficcarsi il prodotto del suo cervello. Se dubita di ,quanto sopra dicemmo, può accerlarsi chiedendo inform'azioni ai privati c:d alle istituzioni precitate. Premesso questo, dobbiamo dichiarare c:he la nuova lettera del c0111teJacini non ci ha rassicurati affatto circa la sua po- !itica dell'emigrazione. Il segretario generale dell'Opera Bonomelli dice di essere sempre, stato e di essere ancora contro la ,·ergogna ciel crnmiraggio. La stessa cosa: fu detta mille volte d'a tutti o-li organi bonomelliani; ma furono oa:-;ie sovente contrastanti coi faiftli. Afferma di avere sempre voluto e di volere pure iui p~rità di trat!'.amento per gli emigranti, senza avvedersi o curars-i dei contrasti aperti tra ·quest'affieirmazione e la ~ua tesi d>egli « elementi dei quaU si de,·e tener conto». AlcucniafrdeelbllancIltoaliano . Dà infine spiegazioni cirC'a ii modo di intepreta,re il suo asserto. ma a1on lo rinIl ministro del tesooro di quella grande Potenza che è l'Italia ha fatto al par"anega·: cerca di attenuare Ila portata della sua tesi ma non· rinun.cia ad essa. E' mento la solita es,pooizione finanzi.aria. vero che con gran dose di buona volontà si può dare all'asserto ia,cini-ano u,n';nterpretazione alquanto diversa da quella datale da noi e eia tutti color'ol che ebbero l'occasione di legger!o, ma nessuno può sentirsi autorizzato 'a1fa.rio. Non è certo tl passato della Bonomelli che può indurre a dare un 'interpremziooie iMogica, per essere benevola, alle tesi1 del su'o sleITTeNon annoieremo i nostri lettori con morte parole. Ecco sòltanto alcune cifre. Disavanzo ,dell'esercizio 1921-22: sei miliardi e mezzo. IJ debito pubblico, che alla. vigilia deFa guerra ammontavai a 13 miliardi e 394 milioni, è salito a 174 miliardi. In questa cifra però i 21 miliardi tario g,enerale. " di debito all'esrero sono calcolati alla Xo1 dobbiamo pertanto confermare che pari; mentre, invece, data l'altezza del -la Vesi dell'on. Jacini. interpretata come cambio, valgono qua.tltro vo:te. ,di più! vuole i' s.enso co:nune, tende a spiegare Ma ecco qua le cifre più sigJ1ificative. Le e ~us~ficane_ l_a ~v<;-1'sità di trattamento • . 1 . . 1 agli emigranti 1rahrunne c~nduce a.r crumipnnc1pa. spese per i 1921-22 si riassu- · - raggio. mono così: Interessi d'i debiti Pensioni di guerra Risarcimenti di guerra e le nuove provincie Disavanzo ferroviario Disavanzo approv...-ig. Spese militari: Guerra Ldem: :.farina L. > per > " . " 5.300.000.000 I .90().000.000 2-441.096.157 900.000.000 6oo.ooo.ooo 2 -492 -724-973 2.121.025.800 Xeghiamo nel m,odo pitt assoluto e categorico che applic-a.ndola, al!Ja. politica italiana dell'emigrazione. giovi agli emigranti e affermian10 che nuocenebbe assai agli stessi. E però la combattiamo e la combaitteremo. r; direttore de « La, Patria» gioca di audacia, quando, nel « p=o,,, che fa seguire alla lettera dell'on. J acini nega che la Bonomelli abbia favorito il crumiraggio. Lui conosce e non ha scordatie le molteplici a.cctLSC',circosta.nziate di dati, L. l$.8l4-846.990 mosse anni addietro dal •nostro giornale Orbene, a coprire solo queste s,pese alla istituzrone che rappresenta, ma gpebastano appena. le entrate effettive. E ra chie gli altri le abbiano dimenticate. per il resto? E per l'istruzione, e per l'igiene, e per la giustizia, e per i lavori pubblici e per l'agrico~tura? Ma Governo e parlamento si guardano bene dal ridurre le spese militari I Sa probabilmente anche delle ,accuse forn1tilate e precisate dall' « Operaio Italiano,. che si pubblica.va ad Amburgo; de • L'Operaio Edile> di lnmsbruck; de • L'Internazionale» di Trento, ecc., ma confida che la guer,r.a abbia fatto dimenticare tutto. Si disilluda; il gi.oco non riesce; la guerra non ha -annebbiati tutti Giornalismomoderno. i cenrelli e le canagliate della Eon'omelli furono troppo grosse e troppo clamorose A pr<>posito di « Ilva,, e di giornalismo. per essere dimenticate. Avremmo reso un « basso servizio" al giornaJ-e di Bema? L'ingiuria non ci tocca; la restituiamo subito: i « bassi servizi» lasciamo ch-0 H rendano la Bonomelli. i suoi agenti, i suoi pret~ le sue monache, fornendo mano d'opera, a buon mercato ai baroni cl'ell'industria tessile, ai proprietari dei « Madchenheim ». al padronato in g:enere. E non doma111.diamo nemmeno quanto pigliano. Va bene cosl? Se poi « L'a Patria» fosse punta dalla gelosia. possiamo rassicuirartai: non ci è mai passato per la mente di amoreggiare col suo ... rivale ( ?). li quale è eia noi distante almeno tanto quanto essa. « Serpenti verdi,. e « vermi neri ~, come i rivai! ( ?) 'a.mano appellarsi a vicenda. per n,oi pari sono. Alla larga 1lagli ttni e dagli altri. I: giornale cl'ei preti tocca un tasto delicato, quando. riferendosi ai « serpenti verdi ., parla di un «monopolio», di « un'incrostazione: di interessi di va,rio o-e. nere personali >. " Viene subito da domandarsi se la irritazione d'ei bo:nomelliani contro ir' Coll]l.. missariato dell'èmigrazione ed i suoj sostenitori no·n sia dovuta a ragioni di orctinc finanziario. Che la Bonom'elli ternai di perdere le 250.000 lirette che riscuote ainnualmente a ti~olo di sovvenzione? O• che comba,tta il monopolio degli altri per instaurarlo essa. allungando le grinfe sul Commissariato? Son domandle e sospetti !legittimi. Con ciò non voglia.mo entrare, terzi; non chiesti, nella disputai tra i due gior11ali patriotli e le due correnti che sostengòno e nemmeno rilasciaire ad alcuno attestati di. aopro,vazione. Se! la sbrighino tra di loro. I nostri concetti circa la politica di emigrazione so~o ~oii. Libertà di emigrazione per tutti, ma non di concorrenza. sleale, non di crumi,raggio. ::--Jonsiamo statolatri e vorremmo che il compito di regolare le correnti emigratorie. fosse affidato a!Te organizzazioni sindacali operare. Agli opereadi ilei falegnam Gli Edili e i Falegnami hanno questa s~ttimana il loro giornale sindacate. Non ~sta però. Se nfl sindacati si combattono lotte economiche, l'operaio non può· disinteressarsi delh:, lotte polit;èbe. . Conn:o Ja Politica del capitalismo Oppr,essore, bisogna Opporre una salda e. ducaziOne po)]tica e sindacalet degli ~ rai. Gli organàzati che prima ricevevano « L'AV.VENIREiDEL LAVORATORE"• che hanno qtrlndi Potuto seguir," le ma- · gnifiche battaglie da esso sostenute contro gli abusi, le ingiustizie, fe menzOgne, lq prepotenze del regimt:, attuale, non p0ssono e non debbono abbandonarlo ora. Con un piccolissimo sacrificio finanziarlo, si deve Poil"t' mantenere in vita e sviluppare an:r.i I nostri organi, p1ar opçorre alle assordanti e confuse voci dei multicolori quotidiani bOrght'6i, ta voce chiara e squillante degli hrteressl dei produti<1ii. Gli edili e i fat~ami, devono cet-- care di diffondere « L' AVV!ENIRE ,,, ab. bonandosi e trovando abbonati. Dal loro spirito di sacrificio per manV.~ere solidi e jntaccabili i toro mezzi di lotta, si trarrà 1:a dimostrazione della loro educazione e dla,llatoro c<>scenza La vita è ~a ~ lotta fra capi~le e lavoro ed il giornale è di questa lotta, l'arma più pO'tente. SOstenf~ela quindi. A Roma si fa un gran parlare d'un nuovo A A corto di moccoli, il giornale bono- I manacc . 1• t 1922 trucco giornaliS tiCO. Si sa i~oderni gior- melliancx cerca di far, credere ai suot !et- OSOCl8_B1S nali, che sono, più che aÌtro, imprese in- · h ·1 . ton c e I nostro attacco alla disgra,ziata Q ta · t - dustnali, vanno a caccia delle primizie tes· d 1 .,,, J . . . d . . ues m eressante pubblicaziOnedo- . · 1 e con"" acmi sia mosso a ra,,.ioni bb per ottenere le quali non rifu~ono talora di partito e di propaganda contro 1; sua vre e essere in tutte le famiglie prore- • da nessun mezzo E adesso s· aT tarie. E' la storia contemporanea di tutto ta Il · il ~ ~ ra q,u.e-, istituzione. L'espedie.nte è se,m>nJicemente • s rapporto de a Co I d ·-,.. il movimento operaio nazionale ed interbi. ta . 11 Il d mm ssione ll1- ridicolo. La collezione del mostro P.'ior- nazionale. ~ es su a «. va" °':'eva restar segre- na:e sta a, dimostraire chiei non ci ;ccu- ~- C~~e I ~1 ~e 1l1 possess~ d'un pammo p'er anni della Bonoh:nielli, sebbe- Presso la Biblioteca dell' «Avvenire,. r~rn~ e. d \ ;tto e :olto s~plice. Il ne, se avessimo voluto fare della specu- costa soltanto Fr. 3, franco di porto. a onn~ de enato, c e prese m conse- !azione polifica., avre,mmo avute mille oe- COMBINAZIONE: gna q~e ocumento per port_arlo alle per- ca.sioni. Non ci sanemmo curat·1 "~mme- L'Alm d 1 sone tere t li t ..... ana.cc.o e 1922 e quello del 1921, r O t in t ssaestie,.toeradsemPf c~men eh un no ora nè della Bonomelli, nè del suo se- d 1 d 1 ep r er rav a attorino e e lo t . al . . ue vo umi 1 0 tre 6oo pagine ciascuno 0 tò 1 • . nal ' gre ano gener e se non avessimo nte- riccamente illustrati, per soli Fr. 4,SO, pu: p r a suo g1or e... t 't · I d. · nu ?. e no': n enessimo a 1,scussa tesi re franchi di porto. E state sicuri che il direttore di quel di quest'ultimo perniciosa agl'intdressi dei· Inviare le richieste coll'importo .,; • giornale preferirà quel suo reporter al J · · I d an~c 1 - .avorat?n m genera e e · egl~ emig:a"lti pato, all'« Avvenire del LavOratore,. z migliore dei suoi redattori. 111particolare. rigo, Conto Chèque N. VIII- 3646. ' u-

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE Alla vigilia del Congresso del Partito Socialista Italiano Qt!and_o questo foglio andrà nelle f-itto '.a unità cleJ Partito. Vogliono col!~- marn dei nostri lavoratori si radu- liora re. vogEono andare a.I potere ue·I! nerà a Roma il Conaresso 'socialistn illus:one di recare qualche lenimemto alle che i compagni di lt~tto il mondo si ~".'fid'c11ze J.rç1el.trie. Ci vadano, ma non può dire~ atte1~dono. con tanta an;ia. con noi! Forse contro di noi. 2) La convivcnn nel Partito delle varie tendenze d,:l'e Lsscre resa possibile da un accorto sistema :li rappresentanza proporzionale negli 01·gani direttivi ed esccuti\·i del Partito ~tesso; Da esso m[atti commcerà o dovreb- Gi~ :,'1,·i. vittime di questa stessa illube Colnl ·nc'1•a1·epel 11ost p t· t · · 3) L'intransio-benza assolL•ta st11·pr,·11c1>··1 · . ro ar I o una sLCJne.s1 allear!)no, sia pure in buona fei- ' nuova vita: da esso verrà la solu- de. colla horghel-ia. E diventarono nostri deve e~sere accompagnata c1a·1a pit1 orzione del problema che, da.anni, non pe,rsecutori. Poichè il passato nulla ha rortuna transi~enza nei metodi tattici rer lasc1·a p·1u·pac ]I t · i qaali - entro i limiti' che caratter1'·z- ·e a a nos ra orgaruz- insegnalo ai nostri cllestri. vadano anche Zaz ·lo11c p..-..}·t·ca zano quale classista il nos:·ro Pa1·t,'to - ,< v l l < • çs,i per quc·la s-tracla_ Facciano anch'essi · Q u"le s·1't 1·1 nost1·0 pens·., · 1· · non vi cle\·ono essere pre0 -iuclizial·1 teo- . " • , . 1~ro 1n pro- esrenmento. Xoi 1>refcriamo restare noi Ò t l b · b rkhe: P. Sl o,. non ~) rnmo più isogno di stessi. Oggi ancor:i. come scmrre. per la du-e. C<;m[ess1amo però che, oggi co- nostra Idea, contro ogni dedizione. E' 4) 11 Gruppo parlamentare socialista me oggi, Yerrcbbc quasi voglia di. do-. qnesto il no•tro doYere. - tenuto conto della sua importauza numandarsi se il congresso sia ancora merica. rcr la qnalc esrn non può so:- 11ecessario. Si tratta di decidere se Compagni! trai·si al gioco delle forze parlamentari s! debba o non andare al potere, se Ci hanno ,accusati di essere insensibili - non de\·o ag-ire in modo autonomo. s1 debba o non coll:=ihorare coi par. ;LI g-riclo di strazio cl0i comJ>Qg-ni •marto- 111acle\·e ;n·ere la libertà e i•attività neliti borghesi nell'azione parlamenta- riati. :'\on l: scns:bilità allc.a.rsi con c·o- c-cs,aric per la completa valorizz:i-zio'!c re; ma la Destra del P:rrlito ha già ior,o che sono - in un modo o nell'altro rltJla propria nionc. deciso, si è ~ià messa a collaborare, - resronsabili ciel martirio. Escl11s-a. la oarlecirazione al GoYerno h_n già m?1Jdalo il suo capo a confe- Ci hanno accusati di non ·aver saputo - che rafforzerebbe l'organizzazione ponre co] re. rroporre nulht in rnstituzionc dei colla- litita. della borghesia e snaturerebbe il ll Coll ..b.. ....· · d •· bornionismo. Nion è vero. tt 1 · l p .. « oruz1on1smo, a unqu.c, ce ca,·a ci-e e assista cel artito - il Grupg1a. :'\'oi vog·iamo che il Pa.rtilo si Ya!oriz- p0 den essere autorizzato. -O\·esia ncces- ~fa allora, ecco a1)punto che il ii con una più aittiva. più intensa. più •ario. anche a concedere l'aproggio ad congl'esso è più necessario che mai. unita azione d'insieme. in Parlamento e un C01·crno. Sono quei compagni di Destra an- nd Paese. !'Ostituenclo a quella empirica. cara nell'orbita del Partito Sociali- fra.mmcntaria. individuale. l'opera coesla? E quanti sono essi? rente, unita, collettiva. ispirata da un proA nzi. dopo l'andata di Turali nl gramma comune, quale è stato elaborato Quirinale, per alcuni compagni la dal Partito stcs,o in diverse riprese. conquestione si è ancora l)iù complica- cordemcntc. la. Vi sono i cosiddetti centristi •- Zilocchi. Alessandri, Schiavi, Filippetti, e Lanti altri - i quali hanno finora propugnata la collaborazione pariamentare, ma ripudiato qualsiasi collaborazione al ministero. Lo stes~ so compa~no Zirardini, il cui famoso ordinP del giorno fece muovere, per co~.ì dire, ]a; Yalanga, ha ora votato contro l'ordine del giorno del gruppo Turati-Treves-Modigliani, favorernle alla partecipazione al potere. Xoi vogliamo che gli eletti siano più Come si comporteranno ora costoro? Seguiranno Turati o ritorneranno alle vecchie nostre tradizioni e pratiche? vicini alle folle proletarie e meno nei compromessi elci corridoi. l\oi Yog-'iamlO dare più energia e pit'.1 ani,ma e più sririto cl' insieme a quella Alleanza del Lavoro che - sorta sopra: tutto per opera nostra - la,ngue per m·~,ncanza di afflato rolitico e per la varietà delle sue ispiraz.ion~. Xoi \·og'iamo prOmuovere il fronte unico politico dei Partiti sovversivi italiani, quali - non rinunciando ciascuno a quelfo che hanno cli poculiar,e - si muo- \"Ono conoorcli a'la d'ifesa dei beni che Il manifesto del concantrazlonlstl. Xcssuno di noi vuo'c attentare all'unità de,l Partito. L'unità ciel Partito è la premessa di salvezza oolmune per qualunque lattica che il Partito si voglia, da11e. Per l'intransigenza o per la transigenza. scindersi è un indebolirci, è un negare lo scoro nell'atto di affermarlo. Quello che vogliamo è una tattica conforme a!"e esigenze presenti della vLta ciel prnletariato. Dobbiamo salvare le nostre organizzazioni. Dobbiamo salvare la Yita degli Enti locali. Dobbiamo salvare il proletariato dalla cl'isoccupazionc che lo decima. ntecliante una tattica di lavoro che affronti, occorrendo. alcuni pregiudizi di scuola. :--l'ul'a per il probetariato è più triste della disoccurazione: è la fame. è il· rilassa.mento delle reti sindacali. è la dennoralizzahanno fallito rniscramo1tc a'le promesse " non sentono neppure il rin!C\rso nè \:l 1 ergogna del loro fallimento. E' fortuna per noi l'esserci distinti da costoro con un chiaro programma. J ,e lince fondamentali sono: Se!)araziono dai rif0rmisti: lotta contro !°equivoco centrista e pseudo massi- ·nalista; organizzaz.ionc attiva delle ma.ssc la difesa pro,etaria c'as,;;ist'l; a<le•io11e alla ITI internazionale. 1 compagni aderenti a queste idee rlehbo,no sentire la necessità di u11'a co- ,cir:nte rliscirli11a alle disposizioni ernanat l' dal nostro C:omitato esecutivo, ailm,he !"astuzia. degli avversari, che anc-01 ;i si abbiglieranno da m-assimalisti. da ,~1:-.,i,ti. da rivoluzionari, 110n si faccia più !!;iuoco della buona fede socia"ista. Compagni! Xoi i.o sa.priamo già: I botoli ringhiciranno: • Voi \-a\'orate pci comunisti •. Ebbene ribaltiamo scn,:a retic-enze: )J o~ a1·oriamo per il Pro!<:tariato e per la ,11a Ri\'oluzionc. A questo scopo risponde pid1amcnt(• la IIT Internazionale. 11 gruppdo'aziounnaitaria. Ti Crnppo cl".\zionc unitaria. premesso che i. Con?re,,<0 <11--•r·nlinario del Partito socialista. rosto cli fronte alla tragica eccezionalità dc!la contingenza che le mas- ~c clc) proletariato attra\'crsano. deve intendersi com·ocato 110n allo scopo cli pron·edc1·c ad una rc,·i,;ionc della dottri- :1a o acl 11na rielaliora1ionc del metodo geneir.rle del Partito. ma invece co' preciso doYere di decidere una linea di difesa estrema non solamente del Partito ma di tullo il proletariato, a cui sonastano le incognite di una situazione che appare, ad ogni giorno più torbida e più minacciosa; richiamate le ragioni esposte ncll'o. d. g. Cazzamalli- Baratono votato nel recente C. )J_ eia una panlie cospicua dei consiglieri nazionali; E infine ci sono i seguaci di Baratono e Cazzamalli, quei confusionari che si proclamano massimalisti ma ,·orrebhero permetfere aj destri di Yalorizzare l' azione parlamentare con ogni mez.::o. Yale a dire anche sono loro comuni per la rivendicazione di quei postulati che possono unirli. primo fra tutti il ,mutamento del regime oolitico. che è grandemente responsaibilc dell'attuale situazione. consta.tato che: le finalità c·assiste che hanno inspirato l'azione del Partito socialista sino a questo momento rimangono tali. afferma che la funzione della intransigenza. concepita tuttavia come metodo e non oomc dottrina. non deve es- <e.re soppressa ma non può a meno cli es.. sere posta in armonia con gli elementi zione economica. fisica e morale. che si di fatto che costituiscono la' attuale sinrrenrle al ,nicmico. con l'andata al potere. Che -cosa pensano e con chi stanno ora tali compagni? Ecco che cosa dovrà deddere il congresso. Esso dovrà dire se la ma~oranza del partito è per la oartecipazione al potere o contro di essa. Donà precisare ouali sono i compagni fayorevoli ad essa e quali i <'ontrari, quali sono i compagni disciplinati e quali gli indisciplinati. E stavolla speriamo che verrà la desiderata, la necessaria, l'indispensabile -chiarificazione. I !lllnlfa~st,Illa tarla f razlenl. Intanto.· affinchè i nostri compagni meglio possano orientarsi intorno all':}tteggiamento dei vari gruppi, crediamo opportuno riunire qua i manifesti e i programmi, con cui essi si presentano al Congresso. Non tutti interi i manifesti o "programmi, giacchè, per far ciò, occorrerebbe tutto un numero del nostro giornale; ma di ogni manifesto almeno la parte essenziale. Il manifesto dalmasslmallstl. Compagni! );oi fummo sempre taJ1to unitari· da sacrificare sull'a·tare dell'uni.tà ciel ·Partito una parte delle nostre convinzioni e l'affetto profondo e grande che nutrivamo e nutriamo per la rivoluzione ci suggerì di lasciare che ,la nostrn frazione fosse {atta bersaglio deg:i strali <lelle opposte cd avverse frazioni. piuttosto che contribuire a spezzare qu.ella unità che ci sta a cuore. Fummo unitari per tenerci e.olle masse. per portare tutto il nostro Partito - la cui organizzazione ci Etra cara - \'erso il compimento dei suoi destini. Speraun,mo di potter trattenere unite tut_te le frazioni ciel Pantito per l'opera comune contro il nemico comnne. Ci il.ludcmmo. errammo. non per colpa nost_ra o di altri, ma a cagione degli avvenjmenti. 1 nostri destri hanno ·spezzato nel Noi voglia,1110 che le organizzazioni economiche, che sono sul nostro terreno. operino energicamente - nella misura e con tutti i mezzi consentiti dal~e situazioni - alla difesa di tutte le conquiste 9roletarie insidiate dalla plutocrazia ricostruttrice e dalla reazione schiavista. Ì\ oi yogliamo - nel piì1 va,s,to campo internazionale - stringere quei rapporti e continuare quelle attività che. costituendo il fronte unico internazionale, promuovano: 1) il riconoscimento diel,Ja Rcpu.bblica russa dei Soviet; 2) l'abrogazione d'eg·i iniqui Trattati di pace per ""liminare il pericolo cli nuove guerre; 3) la lotta contro 1.a. rea.zionc: 4) la clifesa delle conquiste proletarie nel campo. del 'ayoro. e ci a\·vicinano slempre m-aggiormcnte a quella unione internazionale elci la~·ora~ori che è l'elemento fattivo e 1·0·011tarista della rivoluzione socia.lista. Libe,rati da ogni impedimento, svincolati dal legame. oramai inceppante, del lavoro in comune con coloro che vogliono ostinatamente pr.ocedere coqtro la dOlttrina 'e la i,e,gola de\ nostro Partito. noi procedcre•mo più uniti, più compatti contro ir nemico. Il manifesto ~•I centristi. Compagni! Sappiamo che. nell'intenzione di qualcuno·, il prossimo Congresso donebbe es~crc il Tribunale davanti 'a cui chiamare elci co· pe,·oli_ La frazione centrista dichiara fin d'ora che non ha da condannare nessuno: nè il Gruppo parla,mcntar.c. Dosto al cimcn.to della realtà. nè la Direzione. posta fra il cimento e la rigidità elci mandato ricevuto. La Frazione centrista si fissa il còmpito cle'.l'immediato domani e, mentre si propone di pubblicare fra pochi giorni la propria mozione rer il Congresso. fissa fin çl'ora questi punti principali: 1) Il partito socialista de\·e ,mantenere in,tatta •a pwp-ia unità. la qua.le. richiedendo da tutti il sacrificio delle proprie sreciali \'edi:tc e dei pcrsonaJi l'elmpcrament i. conferisca alla causa del proletariato la ricna efficcnza di tutte ]le energie; 6 Apptt!ndlce dell' < Avvenire del Lavoratore» IL. TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI if1R,ANCESOA-I. Sì, .son v-ed, ma ~i br,11fita ,cfil ,e!JJ!:so,d•idi dommemcio, 111~i ,quall'i r 1esemcente è ,1iorse il minor col ·ipev-dle. Se no11 isi 1oeircassie di tbr,ova,rc 1t.ma ISICàiPD<lltOOai al1\e 1E1s,igenze tde,Lla 1Legig,e, i 1pritmi a stlri,llair·e sa:reb1 bern i cl ian.b~ ·spooiia;ITTJMtie P,<:Wen1i. Sì, ;peir- ,dhè i !Jiilodh.i :Paigamlo Q1uailsiias:iPre.zzo: ,ma per aiodQntenbaire i pcweri ,ohe ,non ~ossOTl!o1Spf1111de.11e, ,~i 1è ,oos•tretti a spaJociiafre1d:a1Lra-oba mio:1 sempre ~c01·- 1ia, e taJlvanua 1d:eitieirfi1ora.Mtai.a Q,11 1es~0 ,è oommerdo; ,anzi !Ohi meigilio canc..- isoe q ucs,t'amk! è rr1iù s-tiimaLo •e tp.T,eferi:to., 11Jeirchè.s,a ve,i1idarc a pre:Z7,i ,buoni. GJOV\AlJ'-llN-ìf. Ciò rnon tQgilHe nuilla all',a nni'ai 1 tlesi. T1u •stessa, F.rainces,ca, viemii 1a ,c.\airimi naigiione. FR,AINCES.CA-. 1M.a si, lo r-ioo.nosoo. MH mi 1perrnE.Uterai 1a1, 1meno,di .d:i.fein,der.: milO p~ucl)ne. P.c nohè •bu a:ff.ro1Ta1t111d,~oI p!"O!OC'SSO, Qt1ialh11n1Qllle t !,e 'PO a eis.s~e O' esi,to, id()jV'l"'.ahira1Lt,amrmeio paidnc ,oonnc t~nio ,speioulruto,re, uno .sf.r,u,ht.aitiore, 1t11pnair.a1Ss iùa. 1~'p1él!Ll!S!a. F,ram,ceisca a1oi:t sa trovare ·le pairolle :1n1r pr-OISCig;LIIÌre. Sw! v,oI•fo 1d!iGi10iv,am1111i :sl\ l e,g,g-oruo, i segm1i ide%a ,iobta dhle ,si 00ìlnba1tt,c nel s.uo airu1mo).E JPé'lr Q1ua1ntioi iia tutltra faa r:1e.Jlr iainima, pune .oQmpre<ndenai ohe n1011 prt,rc-,i udRleirnreid:eigili,i1nsulil.... a Biblioteca.Gino .• 1anco Dobbiamo imporre una politica estera vigorosa che. favorendo la pace, rompa i monopoli delle materie prime e dia base e consistenza alla politica de,\ lavoro. Tutto ciò - evidentemeinte - non è rossibile. rcstand',o attaccati alila tattica intransigente contemplativa. X~ rn della vita del Partito e de:! proletariato. X oi siamo decisi a scegliere tutte le congiunture favorevoli, senzai preconcetti nè prevenzioni, per attuare la politica che abbiamo dichiarato. l'. nostro Sipirito di discipliaia è indomito. malgrado l'asprezza ideale del contrasto e la certezza che noi abbiamo che :a tattica intransigente. che fu n'ecessaria. che1 fu gloriosa nelle ore grandi e terribili de.Ila guerra. ora è per il Partito e per il proletariato la rovina; come la tattica collaborazionista - che sarebbe stata a'lora funesta - nelle circostanze presenti può essere la via della ~aJvezza. Le due tattiche. che si sono alter,n,ate nella \"Ìta del Partito (chi non ricorda le alleanze del 1902. richieste anche allora dalle stesse organizzaziotni proletarie delle regioni più socialiste d'I~ia, pe.r la difesa del diritto d'i sciopero e di organizzazione?), sono en.trambc figlie dello stesso unico pensiero socialista. 1\011 c'è abdic.azione. come non ci fu \·e.nt'anni addietro. :id adottare l'una piuL tosto che l'altra ,tattica. second'o lai ra1:!"ioncelci tempi e delle circostanze lo impone. Og-gi il socialismo si afferma gridando la necessità contingente della coVaborazionc. Xon c'è che ohbe-c\ine! Vi va il Socialis,1111!0 IlgruppdoellaterzIanternazionale. Xoi possia,mo comprendere. pur avversandola reciS'a,mente. l'opera tenace dei riformisti convinti. i quali. con persistenza organizzata hanno riassorbito i centristi oscillanti: 'essa è conforme ad ur.a veduta. che al cong-resso di Milano fo aperta.mente confessata. rivendicata edl ostentata: ma non possiamo nascondere 1111 senso cli repulsione. per la condotta cli quei ma.nipolatori del Congresso che mio ,pa,d:re. (S,rngù1iozz<l!r.do)'. \fon ho più neJT1111tem10 11,amamma. ,e ms.lgra1do 11a'Ibi,sso ,cìli idee ·ahc ·ci sc1pa,r,a, io ,dev,o a lu1i de,! ,ri,spe.bto, del'.a riconocc,nza. Ma 1!J.uC:101vrcurnni, Lu s~ .mi v,uOii •bene .riea\mente, pe,rohè aan faii Questa pLooola rè;rIJL1nc\aJ ,atl •Lu.o o,r,gG1glio, peir me, ,per J,a !Lba f,r,a,ruccsca.... GIOVA!NNII. - ,on •so ,e1hc ,oo a .io '.]).l'O- "'·i Ulll Qu)elS!tli ITT011l1,elll1J)s: c,;i,rO · ol:i'.lan1to ohe imai I0Ct111i,en questo cr.<1PLUS'0011'o ,pi,ein.o :d' Qmbre e •di sOigl1li ,io dio 1prrow1!Jo ,télllllto i\0r,Le il ,desiderio ,di am.aire. E mon pCjS.SO, ni0in po •o.... •io .,cti:e iV•Onrei •glertt.aJrAn Ile bnaccia ,ali oo!J:o e ,o i!r.t~: sì, l])ne,ni<Limi. ·a:m i:aimoc,i,oh e idÌ1e ih o nl' 1dl:mùtlto •pur Jo 1d1 gc,de,-,e. amaire l'm 1QuIeisto,!Jnamo,n~,o dellha g!O- 'Vlinem:a 1rnlia, 'bU'tlfia,p! aiss,a:la .a 1 orea,rmi ,un tPaibnìmoniOi qui ,clJein!tlnO (s:e,g;,na !,a m11~r1te) niu,u11tdia!nldo ali paY.pi-ti <li Quc- •~to) _ ej!)na 111 -011one- io, F1ra1noesca, luazione politica dle.l paese, dall'equa con_ sic\erazionc del'a quale nessun Partito politico ha facoltà di pre'scinderc; ritiene che nell'attuale momento, qualunque altra considerazione deve essere subordinata aJ convincimento che so'lo col mezzo dell'a conco,rc\ia cli tutte le forze che si muo\·ono nell'orbita de',la classe operaia si possa promuovere ed attivare' la virtù cli resist.enza ciel proletariato; afferma pertanto ch•el l'unità del ParLito è ,indispensabile perchè alle forze rlella reazione rossa essere opposto un valido e,c\ efficiente movi111'ento di difesa e cli azione a fa\·orc degli interessi deT rroleta riato. e rropone che il Congresso. ai fini del- 'a causa comune di tutti i lavora.tori. affidi alla Direzione del Partito il mandato di rrov\·cdcrc alla sal1 vczza de! Partito e del proletariato. conccdenclol·e a taile scono la facoltà cli adoperare tutti quei mezzi. (e-scl11sa sempre la partecipazione al potere in un Governo borghese) l'uso dei qu~li 11011turbi essenzia'ment,e la funz.ione. e non alteri la fisionomia classista: deJ Partito. e che l'e circostanze facciano ritE,nerc i più opportun,i ed i più acconci 1 rag-giung-crc il supremo fine di condurr,e in salvo g-l'j organi politici e sindacali cl.cl prolctar•iato. Conferenze dipropaganda La Direzione del Partilo ci comunica che fra breve invierà i compagni on. Velia e Cazzamalii a fare della Propaganda fra gli emigranti. Tutte le Sezioni Socialiste, i Sind cali edili, le Sezioni della Leg,t Proletaria e le Cooperative che volessero approfittare per organizzare una conferenza o due (giacchè vengono ad un veriodo di distanza l'uno dal!' altro) conferenze, devono ilr\•ia. re la loro adesione accompagnata da fr. 25. Con questa somma la C. E. provvederà a tutte le spese, pei manifestini e per gli oratori. òov,o sofiìomt111c-. !,a yo,oe della ,nabura, porol1è 111 ,mc i nildest.a wn a.limouomo ic.l\v 1eirso drug,li ,a-lnri uom:ni, ,come hai detbo tu, ohe mi j,mpone ,airiieOra una VOILJJ l·e M'e ,delJlai m;,nurn:ia e ,ddl sa1ori- !iicio. Porse, Framce oa, è per 1Jabel1:ezz,a 1dell'aimore n1osbrostesso. FRAJN:CECA. - Ma ~u élJrie-std.iu.nque u,n 1rnuavo ainbo '? Ah'.Ciraio 0110 u•na rpat_ganai? Si, pe!fchè se io mi tratttem@O id,al is-,,,rou~rti è ,pe,r uu111puro e pio sen~ime,nto ii·li•a•le, mentre tu poco av,res:t,i da miu1wno',a 1re por ·e,gui•re:me.... GIOVANNI!. - No, no. nè pél\gm111i ,:tè or.YStiia1n,i; è pais.s:aita n' e.ra deig!l i IC!'.e1i ide.i sa,nti; non areia011orne ,de,g,l'i aiLt,ri. E' la ,co -cienz;a,110tr,a ,ohe v1l~01!c1oesì e d1 e ci d,jvicte rnn eseinalbijl]men te: tu per a'fre,tt.o,pe,r Tioonoscec1JZa.p, er ri- .Qpebtio vie1wo il paid1re rtiuo mo,n ;pll!OL se- •guliin;i ,ÌJO' ,d eJV~ riit~g.111ti pe1r :ill mio -pasSla t,o, ohe armo oome tLI la!mi ·biropaldre, .. Attdi elComitadtiorettivo della Lega -Proletaria Sabato u. s. il Comitato Dir.attivo. rapp~sentato da Mo6nalo e Sa.ttdrlnelli, in unione al segretario della Set.1011.e di ZurigO, Picco, ha avuto w1 c0IIO-Quio col R. Minist·ro d'Italia in B')rna. Fu esposto dettagliatamente 1 bis-0gni impellenti dei maggiormente colpitr dalla guerra, e ci iu assicurai.o dei pronti rJr0vv1~dime11tiatti ad <itimjnare certi inconven:enti burocratici. Jn particolar modo furono trattate le famose partenze coatt~, ed alt'ri bisogni che riehiedono pronta esecuzione. Jn s,tttimana renél~remo edotte le no. sire Sezioni di QLtanto fu ccnven11 t,i. raccomanrlarido di attenersi sfretta,11':!;1. te alle istruzioni che impartiremo. Il Comitato direttivo del I! Lc:.::h'I Proletarle in Isvizze-ra. Agli abbo,wti che ancora n.o;r hanno fatto il toro do1·ere 1·erso t.a nostra Amministrazione, invieremo ·nella settimana entrante il rimhcrso vosta!e. Dal giorno elle questo \'ien(' 1;resentato hanno tempo sette giorni per pagarlo all'Ufficio postale. A coloro che ce lo lascieran,zo ritornare senza indicare a tergo il motiva, sospenderemo senz' altro il giornale. Chi non lo può JJagare e ha inten- ;_:ionedi pagarlo Più tardi, ce lo comunichi segnandolo nel lato posteriore del mandato stesso. Cosi facendo risparmierà le spese postali. L'AMMINISTRATORE. Pianctahenosnisradica Le han port.i.to via -tutto in oerti I uoghi. povera pianta! Tutto quello c~~ si vede 1 t,ilo quello che si può abbv•crr e che si può bruciare. Foglie. fronde. frutti :·ami; talora anche il tronco le han sca~ 1·czzato e tagliato a colpi di scure'. :\1a le radici no. non gliele hanno di- \"e.te. Quel'.e son sepolte sotterra, non si ,·edono. non fanno paura ... Eppure son quelle che serbano Ila forza ,·era. vitale. che rigermina che rinasce che oontinua nella tenehra'. nel silenzio'. riel mist~ro. Finchè le raclici ci sono. il tronco nu<'l·erdirà di nuove fronde. a prima\·cra; se anch'esso sarà tagliato, rispu1\terd11110 i polloni, rinasceranno i germogli. m~ l:a Yita non si spegnerà finchè la radice vi\·e sotterra e si alimenta dei suoi succhi e si nutre del'" 1 e sue llinfe. La radice dcll'.<\lbero Socialis_ta si chiama c<Jscienza_ Ha;rno distrutto dei registri, bruciato delle tav0le e degli armadi, incendiato dei locali? X on è un piacere. e non è il caso davvero di fare dell'ottimismo di g-ente chei n10l fare la ricevuti,. con d'isin. v,o,llura al!le disgrazie e ag'i oltraggi più nefandi e più gra\·i_ :\fa se la cosci~z;, <1t:ilavoratori è rimasta, se h lor,<, fede di socialisti. di organizzati, di cooperator:. non si è spenta. la violenza. nemica può gloriarsi cli averei abbattuto e distrutto delle cose materiali. non clclle forze morali. L'.a"beno è sfroudato e percosso da'. la ~randine. ma ri,·ivrà rerchè ha la 1a- •\icc intatta. E qudsta radice - la coscie•n:a - 110n ,ivc. a su:>. volta. per una sua virtù n1:- stica e -srirituale. ma perchè s'alimenta nel terreno in cui vive. Se il 11ostro -1cmico non riesce a distruggerla. 11011ciist 111r1;cnì la co~cicnza socialista. eh O m.- sce da essa e trae da essa suggerime:iti e insegnamenti. La fabbrica che aduna gli operai tolt: ijlla \"ecchia fucina inclividuale dcll'arti iciano. '.a terra ove si unisoono i braccianti. i! commercio che scorLica i consuma· tori: tutto spinge i proletari a, sentirsi sfruttati e a vedere nella organizzazione. nella azione socialista la propria difesa. Pc1· questo non è una frase fatta i\ dire che anche questa \'.Olla la reazion.<ei non spegnerà la fiamma socialista, come il \·rato non spegne il>fuoco e la lontanan- ;:a non uccide l'amore. quan.do è gr;,•1.•e e sincero. La fede nostra dura. dar frutti di opere, e <u tutte, le tcmpes•e, a ic barriere. resiste. tornerà a finirà per vincere sr'cndere su tutte C. ZIBORDI. ,dsf:.quai!c sono ~clo-so crune d~I n;io paitr,imonio' ,più a•or,o. FRANCESCA (a1 ,gosci,a1a). - .Dunt!lW è1iinita? (c-,i odono ,dei ,morm,Oirii ,J0;,_ 1tia111i1). E \ uitruoq,uo;:t:o pc,r:oh è'? ,M.a pc ricl I G'101vmia,i 11i11 aKJi\Ktrn,d o :li? G[OV!AN\IT. - Ple.r Ila purezz,a cle1I1I0- .siimo .aanore !V;ll 11110,nmo,n:-0 s,i av.viciin'.I) e l]Jar ila .QJrarnjellez,dza,i •rnn ideaùe ,um:tnc. ahc a1111a,hine q,ucst,o remoilo a,n- \'ZQ!oidi prnviJ1c.ia, comi111cia i,neibri,are le meinti ,e i t0ui0rò.S,emitì:? (Il mormQriiO, iajV!Vicin1arnl(li00i, s ,distJ,ntgiue. Oualche 1grri1do: «> C.llnesa » - « Pan-ro- ,co)) - (( AlbbéllSS0 »). FRA~CESGA 1fo1V1Wlcin101rndoo: alJa po.rlla). - Sono ~ lf<eideli cllie -usciti ,d,a1~:a ,ah.ie' a, ,gir,i:daJrtIoOOl!l!lmo ~I p-airr,CICO. SJRJOGd'alW 1esreIr:rno ideOiba: 'SIOOn:sa.i ade J.a su.aivQoe). - Ncai ·ain•dìremo p,iù in ,oblieIS.a ,P'e,rLSernlt\iir,e 1dli •Q,ueiJ:]le ,oosc. MlAIRJflA (-dk1. I01nl.amo)-. bn Chiesa si va H,lla_Jrajla Il t&tie, L'agritolttJre viso infocato, CatJelll rossitd, laccia larga éd allegra, JJàltéètlct t1ro11Une11.te - J>artava con cttitU aritt dlsrretamente canzonaloriti eh' è vro:;rla di alcuni miopi in lerfi c11wrli e/' ora: - No, non abbiamo JJiù paura deKli scioperi ... Ce ne freghiamo. Ah! fillalmente si vive! E badate, veh!, baciate che noi non vogliamo mica ... No, non vogliamo abusare Nai riconosciu.1110che chi larora di1•e guadag1wre da vivere! - Troppo buono .... - No, 110: la giustizia vrima di tutto! Anche i poveri hanno diritto di mangiare ... Ma, intendiamoci bene, il padrone è tl padrone; I.a sottomissione deve esserci ... Ah, ah! Son venuti i castigamatti! Guardate dunque - in tutta l' lla!ia - come t lavoratori ubbidiscono in silenzio! O accetfore le condizioni che noi facciamo, oprn:re ... Ed alzt;.va per aria il vugno grassoccio, come ad agitare ulealmente un randello, che, in verità, egli non pcssede\'l1. Il suo interlocutore tace1•a, guardandolo c//etame,de ... - Mi viell da ridere, - riprendeva !'agricoltore con un sorrisetto orgoglioso -, mi 1•ie11da ridere se penso al pa.'-.:sa,o! Scioperi,, oa.i, discussioni là, concordali, tariffe, commissioni paritoniche... parilettoniche ... pari ... patetiche. Storie! E, ricordatevi poi che le stesse autorità ci diceWtno · « A\·ete guadagnato tanto nelia guc:rra che ora potete J}agare un JA• 111P:Jl:o.. Se il nenuco a1 ec;se in. n,so le vcstre terre ... Se non ci mettiamo et uccoruc a r,, JllW"te ,,u ';enc di wtti ... Se... ». A;ulate al diavoio! L'acqua la vago io, i! concime iu ;ia. go io. te seme:lfi le fìUf(:? i·J, te 11ss1cl.'n,zir.,ni le pago io, .:ri:do.' Cedere, cedere, cedr?rr> .. ,, 1>0i cederè! Alt i;a. sta ... L'ordine p11/i/iiicrJ _; Me ne fott,, L'Ilo (!lii nel porta,o~lio ... l'ordine vubblico! E poi g(Earda!C' in gir,>. chi osa ancora fiatare? - Nessuno, cl!1.v,•ero. - Vedete dwz17ue! concluse l'uomo dalla pancetta vrominente - vedete dunque! E le tari1fe lR fac. ciamo noi, com.e vogliamo ... 'via giuste, nch! ... No, non devono morir di fame. Ma le facciamo noi ... O te accettano, oppure .... E trasse cli saccoccia un mezzo tosctmo e l'accese trionfalmente, incorniciandosi, in breve, di votate di filmo. Sembrava un semidio .... L'interlocutore, stavolta, cominciò a vaJ·lare piano viàno: - L' avete i! cane nella cascina, · r a\'ete ? ... Perdio! Ma ..., e (fuesto che c'entra? - C'entra. E' costretto alla immohi/ittì 'dalla catena, il vostro cane, i! \'ero? - eh! Guai se non lo tenessi cosi ? Sarebbe pericoloso ... Di notte in- ,,ece... Ma, qual rapporto trovate ... • - Aspettale cm momento. Il vostro cane costretto alla catena 11,011 abbaia neppure. Ha il pelo irto, gli occhi a17·ossati per la rabbut e l' av1•ilime11to, ma 11011ulula e non. ringhia. Tace. Attende la sera ... Non è cosi? ... E' così! . Ma se spezzasse la cate,w ... Non la svezzerà ... Vedete ... Come il vostro ccme, così son ridotti i lavoratori. Ta.ccio110 - - non perchè sia,w contenti -; rer qi;e/!a storia deUa catenlt ... -- Oh. 11011 abbiamo paura. Faccian (fl!e/ che credono. Ma la !ibelfà di farci i conh al/dosso non /'acqui- <;lera11110più! ... - Chissà .... -- I padro,ri siamo noi! E' giusto che comandiamo noi! Le rivoltelle, i randelli. i carabi,1ieri, la legge, il sottof)reietto ... Sacr .... Attento alla C{Otena,figliolo! per seti'llJre ,pairole <l'amo.re, ,p,0111di o,dio aonit.ro ii ,µrQ".ISimo. FBLJ~CE {td,i fuo,rl). - Evviva i:] hreibbi,aiLarc ! ~li: mou-momio ,a ,poco a 1poco dtic.g,u~ ì,:nt !dite i .51pe,)?;.11e). l'RANC~ CA Grima:ne a ppogigfatia .aJ la 1J}Orliae oon -~ ig,raindri ICPOh i ,::i.zz,urri gua1rda ,I,011 tamo, mal viuoto}. Cl()VAE NI. - Lo.ro 10rodcmo tn me e ;ri.rnniega1110 pcir tUa. nu.·o:v~f1ie, ide tu.Uto U •lor,o •paissMiO e fanse -1,a nn'ig;li'are spe- ,ramza 1dlella,vitta: l~afel'tcità ,dc~1!!a 1111wte. (.001loeme.'nit~F. ìra;11:00Sca\ rv'e'didh e vaie Qlu,altahe ·cosa !ha, nostna r,i:;i,u,nieia! !.RJAiNGESOA lsi iaiooascia isu l\a brarw -e ,scC,f-lJ)iian .si111g1hio.2,z.i). GJOViANN1[ 1(1stapiDr IOO.nr.ere 'aJd iall,bnaJC- •ciaida ; .ma ,tf esoe ,a 1dio.min arris.i ,e d\U'glg'è d.ispeu1a1ha11m-i11te. Da!j ;:aimpa,111i11'e detlla .cllieJsav,ùcir,a g,hntgo.no letruti niJnwooohì .-n icaldleirw.,a Idi :l.a1111 c,nto). (,Bine detl 0lrirrn;o~•f-t-0).

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