L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 18 - 1 maggio 1922

ANNY XXV. A. P. ZURIGO, 1° Mauio 1922. Num. 18. - ··----· ·• •• • ..... -··-· •• .. ···-.-· ___ .. _ ·- -•. ··---·· ------ -· ··- ,. ..• -...,----· -.1.- ---~-- -----·---·· .. - • ------------· ___ .,... ..,.,._'7 __ •• -· --------·-·- ' -- "Telefono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA .:;r..,:,_ ·- -- Centuimi 15 la copia UN NUMERO ARRETRATO Cent. 20 Conto.Chèquea N. VIII-3646 REDAZIONE: "L'lnenJre d l Luorato•re" Zartgo AMMINISTRAZIONE: (lommlssfone Bsecuttn delP.S. I. • ~~ •; I ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1921: 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3. mesi, fr. 1,50 PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 1cr: 6 mesi fr. s; 3 mesi, fr. 2,50 Nostadlg'aìeltri tempi. lo sento 111w 11Iua e prof onda no- re per. 1110 collu querra ... nvoluz10ttalg_ia dei Primi ,lfoggio di molti naria. Figurarsi se essa non doveva 1111111 fa. . oppro(illare di q11esla manifestazio- > Per il Primo Maggio 1922 Ai lavoratori italiani I , A_llo_ra_er?vamo 11! pochi, i ~i~coli ne int~rn~z~o1:al~. che w1 giorno le ll1 .~ocralts/1 e1ano ran e p~llegnrn. le il,~u.a I lmv1d1 cl, /errore. per in/or- i:;,:_ leghe non erc,no plelorrzzate dalle brdare le acque, e, dando -al Primo ~ ì. /o_lle c{1~ a~co!·rono_ per le q_ueslioni Jfogqir; il solo signifìcalo di Festa \, dr lanfla. 1 91ornal1 polemizzavano ciel Lavoro. per dichiarare che lutti ~è solo contro la bo1_·ghesia_,la propa- aderivano a questa f es/a e per iscri- i\}:- ~ym~a. erçi_ semplice .. piana, . senza verla quindi ira le al/re .del calen- ~-- /-r<1sI 11w/1l1. andava lii cervelli e so- dnrio uf [ìciaf.:!. 1,\ • pral/ullo ai cuo_r~ dei _lavoratori. Cosi. ·oggi. il Primo Maggio è la {,"\' Erano I tempi 111 cw avevamo an- festa di llllli. ·;,.; co~·a _il {<'rvore del proselitfsmo, in Ma noi, Ira il mondo piccolo-bor- •1} cw s, parlava ad un pubblico scar- r,hese che a/}'ol/a i cinematogra[ì o •. :it so. non p_er cerca~-e l'applauso ma l<' passeggiale cilfadine. Ira i bolle- :;~~~ per ~onvmcere ql1 asco7iatori dell~ gai chr chiudono i negozi, amiamo ".l', bonla e della bellezza ciel nostro 1- staccare le folle noslre. le masse ;'{, eleo/e. defle qem'i ciel lavoro, e chiamarle a ,_q: •· fn _quei /empi _w~n dei noslri più specicÌle rassegna. :f ( am(~t1 prop~gund1st1_. vero maestro Si sono ingigantite queste masse. nel/ a_rte d1 volga_nzzare la _1~oslra Nel suo corso il garrulo torrente <i?tlrrna. pote1!a d1r;e che la pm gn_1- che canlaua la can.:one delle sue limd1/a .w)dd1sfa.:1011e I aveva provata l!1 pie/e acque fresche al rezzo purissi\ ., \ 11n_r1C0(1fer~n.::1 svolla acl un .pub-_ mo dei monti è diventato la fìumana t.\ bl,co d1.:. c[rec, pei_-sone. p_erc~e dr possente che travolge ogni us/acolo. '!'.·; r qt1elle cl1ec1. due s, erano 1scnlle al Sono folle immense che al/arnia- ~-- f'arlilC?-. no le no. Ire banclier<>. In tulio il 1 ç·. JAVORATORI! ll Primo !\faggio vi rhiarna sollo ':i bandiera di classe rer la. rasse- ••1rn annuale delle ,·oslre forze. I cli- ;it'!i elci passalo, quando i coscienti cr:rno pochi, non. valsero ad impedire la m:111ifcslazio1w; or:1 che le masse sono desle. il riconoscimento legale - che tende a confondere la d:1l:1 fra k feste ufficiali - non riusc;rù n svisarne il carallere ribelle. Poichè> la. fede e la \lolontà vostre si wno irrnbus_[ilc nell'allesa, temprale n!'l nrnrfirin, l:1 solennilil ritrnvi l'~1tic:1 lonalilà. Il prnletarialo italiano lrn attraversalo tulli i pantani delle insidie, lutto "il fuoco delle violenze; ma non };a piegato. .,-;] C:ornP nel periodo della guerra · ":;1nondiale non rnlle confondersi coi ,/ciechi clistrnllori d'ogni ricchezza u1~( 111a11.1c,osi, nell'incerto periodo che f ?tlrn,·prsi:11110, ~i è rifìulato di cede- :/ re alla bufera reazionaria che miraOqw 10 pe!1s~ che _la maggio~· par- mondo. La méla d'allora - le o/lo '~ le de, 1_10~/n gwua111 e a~denll pro- ore - t; già slola raggiunta. Queste ';<}' :i,:- /.,'f:2 pag«;nd1f/1,~· che sanno _l arie_ de{le folle guardano più in là. all'aspira- :-.)- tM"c(( '.-~~ ~\ /i. ~-:/.,; ] \'a ::i spingerlo fuori della via della ;,~~ sua emancipazione per renderlo col- ;;? I:, l>nr:1Lnrf' ,·olonlario della ricostrufrasi ~,a euello e delle 11~velflve 1_n- ::ione completa delle loro anime as- ~:_.t 1 "~q_\_ fuo~(l,e, c/1sdegnereb~e ~l, ra~coghe- ~eia/e rii qiusti.:ia. fan/o più assetale -~'- .,, • ,Ì te_ 111 una , a/_(I une! ~l1ec111ad1 17:ode- quanlo più e reso aspro il loro [unsi, l<wo'.afon _e d, 111/ra~tene!·l, C(!11 go calvario. ._ 11_nc, le:::one pwna e r acile dr SOCIO- l ,a fìr•m(lll(I possente s·approssilu~mo. 111a ad entrare nella solennità delErano i len1pi in c11i nei (.:rrcou /"or-:>0110n1aesfosn che l'clllende. .:, '"'" ~:it (Vin (erri ancoro l'usr.n.:? cli sedere Ieri era la fede, che muoveva i -.. '~i~ l 1n ln_~'!-~ale pe~ s;nle~1z1are c~_nlr? primi r,n,ppi; oqgr è /a forza che · i~: .~·rs-:51f<..! ?11 e ,.1011~ d~l f ~rt1to. coni1,o i_l muove le masse imponenti. Ogni si- ' • . •.:Jt'►-c,- . (:n:pp~ P~, lamrnt_~ 1 e, conl~o ~ un~- tua.:ione ha le sue ésigenze: quella 4 jt~ l,.~l -~~ :nl~J ~- ma -~ 1 aveua 1 ~brl~dl- f ecle non poteva C/Vere ancora que- }. ,... 1 / c.r~ffìr!m~ a c1 1wlcuno. pei turno. sta for.:a; questa forza non può a- \. 7 I 111ccu1co d1 leggere ad alla !1oce ver piil lui/a quella pure.:::a cli f ecle. ·{., , :::i":-'•/;~· dei nostri giornali: i tempi in cui le -)~a srano ?1m<:.n°. ai~,m~ 1'.. dalla_ .._ #_fv. \:~~ r,11alchc> opuscolo. qllalche articolo .. . . ';_. I~ ,( ri11nioni non si scioglievano tra i pi_ua (ede de~ P1 L~r PI_orne! 1 quei ¾ t~ f '' 1?i rlamori delle invettive, ma colla col- _q1upp1 che cli q11e,lc _ffiat!c/1 11:asse_ '~ 'W ~'-' fetta a faµore ciel romragno amma- voql1ono essere le g111de rn/el11genl1 ~ [1 . ,~~'f.-,. lato o al canto dei begl'inni della no- e elevo/e! . \. ~ .,.':d stra prima fede. Ecco perche a!lorqucmd~ 11C'l tu_--... lii ;•'.f,, .4.llora il Priwo Jlaygio era all<>so m_ullo ~spro cl~l!a lwllaqlra quoti- \: J • ; . ,. con quella dolce intima aspella.:ione cl!ana c, 1mball1o!no_ nella demago- -~, _ l{ ~t j con cui i credenti ol/endono le gran- q1,1 che Vi.fOl sostllwre la propccgan- · ·,.. , tt li l% ,. di solennità reli9iosC'. Roba do far da ~clucalrva. nel_la s_tamper c~e po- ~-"-.' · -~ 1 ," -~_-·ti tìdere di commisercrzinne i giouani lem,::::a co~1lro d1 1101 colla vwlenw '.,{ saputelli che. per dersi /"aria cli /ru- che :ion si a~oper'.1 ~01111:0. la bor- (\ ,): culenli riuolu::innari. ostentano ìl 9_he~1~1e._. enlwmo 1':1-oe:ln 1rr_espon- ~- più fiero disprez:o per tallo ciò elle ·alnl, chwmare lrac/1/or, '!om1111 che ,i su di senlimeninli,m,). Pf'._r la rau~a del prnlclana_ln hani:io ' ' Ma allora era rosi. C'd onche i gio- t1/Jrnn_lul~ 11 ca_rcerc e sacn[ìcato m: '\'·¾ vani, soprallultfl es.~i. errmo pre.~i te_r-"'s.,I. _,, Polqw_mo _cn_n un s~nso d, ·•._,_ •; dal fascino di bontà (! di fed<' chi> noslalgw a quei pnm, tempi. ~- ~- ale_qgiava nelle 110slté' riunioni e ,: lt quei tempi in cui ~:ava,nn _me- -~,;'\r'."-. ,~ "J\t·,, sfor:avano con 1!'1 c111u,ir.s;nn <''! no for/1 ma eravamo p,u fralel/1. .,,, ,,l\_( ., "' -.J_ "· ' '·' 11n !eruore fatto di r/rpn;;;;ione. di .1Jelanconie, neuvern? Rimpianti ""'-·,. , <fe_ 1 ·,,_.· •' · rendersi utili alla causr1 co0nIme. che non servono a nulla perchè è '°"-:. Q!-1-ei!?rimi cli Maggio cli P?che cen''· colla for.:a <:he_si spe::ano le cale.-.,,. -, ~f naia C~( (?V?l'lll~:·'.·. c'.1e aflr~(lfC!Pano ne della schw111/ù. _ f '·•..,:~~ ~ \ i '·. /~ maaC111 1, /1ce11_1r,,,1P,1/0 /J'l! d1 fare .1/u che volete? Anche dr front g ,. \ i ~ ,.· la_ loro afferma::i0w': :h: si ,rac~o- al (ìllme possente che sa abbc1/len C½~n rtf? ~~-\~:1 -~.., yl_1ev?110colle l_~ro fam_1ql1~ retle ra~- ogni ostacolo _si pw? ta!volta penso -~y,t?t~,)~ "'.,~-., 1110111campes/11 d?i:e 11 p1 opagand,_- re con nostalgia al l1mp1clo torrentel ~I,,~ -',:,,,i;i~~-~ {!>: ·_-,.:~-r, sia esponeva la visione del cloman1. lo che canta la sua fresca canzone'.., ..r"":i --~,.;·o '-5/1 la società dei liberi ed 11q11ali. con- at re:.:o dell'aria pura dei monti. 0 ,,,.." -"'3 e>_~,~· -- (fllistc,ta atlraverso al/o sfor.:n di e- TE\'AX '~ :-"ì:"'-\ 11 ~ 1 "' ~ ieva:ione dei /a:1ornt0ri cli lul/n il . . ,~.,~ vvi-- _ fl.r ' mondo: qllei Primi di Jlaqqir> pieni · -· ==- 1 ~ '{\/VJ di fiori e di canti, clr•i canti migliori Con la bellezza di un'idea bisogna dar< /p zionc hor~hcse. La politica prolela- ·l ria, forte della sua prova, nel giorno [f ,t<-llc n~~iu~·c. sn_cranze e dei virili i;;: propos Li. s1 rwf1cnna anche nel con- ~~" celio della resistenza. ~ ncsislcnza per viYPrc ! Resistenza ·!f. pc1· ,·i11cc1·c! t' ,~f ~li~ :ff,1 .fli ,~~:f/ «:.r LAVORATORI! .;.;.t:.. '4~ /."-',-,~ ::;; .?t.; (?'~"';!- .\ Gcno,·,1 i GoYerni, moslrnndo clirlro le l\'otc diplomatiche la punta della spada, si hallono per rovesciarsi. buttando sulle Yoslrc spalle, con mosse 0hliquc, i! gql\'c neso delle conseguenze Pronomiche della guerra. crcandn così i ,·cri trionfatori e i vc:·i conflitti. ,,. ~ t: t~:. J). f .f t :· !{ Ma. comunque i risultati della (i guerra diplomatica correggano i ri~ /' sullali della guerra cruenta, non reJ ~lcrà che un ::olo popolo vinto, a cui /1 si imporrà il pagamento del , defift- rii mondiale. Questo popolo Yinto // è in lulle le patrie: esso è il prole- // lari alo. }~{ Ora il prolclarialo, éhe ha dato /'/ g?à il lavoro e il sangue pcl conflitto *_/ mondiale, il proletariato che, con la -~✓ ricostruzione borghese vede rinsal- J ~;r;, -'/ dnrs? la sua schiaYilù, che nel falli- /{ /~ mento flclla economia capitalista ri- , I tl scii ia di perdere soltanto le sue ca- # IPnc .. il prolet::irialo non può 1·inun- # ciare. in quest'ora decisiva, ad esse- /tt- l'" l'nrhiiro elci proprì destini. Esso dr,·c resistere. e per ,·esistere deve \ a:,·crc u~a volontà sola. Alla afTcrma- ' z1011e di questa Yolonlà comune ai · proielnrì cli lullo i] mondo, il Parlito socialisla Yi incita in questi giorni. L1VORATORJ! nostri dove c'è l'espressione dei do- agli oppressi la luce di una speranza e ai /ori e delle speNm::e rfe/le umili gen- vinti la forza di una ribellione. ti nrolelarie, ci stanno nel c11orc>e Sorgete, oppressi del mondo Y L,'. prPssione borghese ha prodotto i suoi frutti. Di fronte alla pohtica padronale che, gioYandosi uet di~sensi nel campo p\·olelario, tenla di bal!Prc sPparatainenle la ma sa larnr:'.trice. qnPsta ha sentilo il bi- <;ogno di opporre il fronte unico degli oppressi. Realtà in Tlalia, esso è nella mcnle com" un rirordn a cui si ri!oma volentieri ne/le or-'.' di a- A I mare::.:a e cli scnn{orto. LAVORATORI DE~L..A SVIZZERA * * * Oggi le cose sono molto cambiale. Le otto ore sono slale conqllistate: si Ira/la sbltan/o più di clY{<>nclerle dal!e insidie d<>l capitalismo. Il Primo .lfaqc1io i! iscrillo in lulli i concordoli di lavoro. Il Primn ,1/aggin è proclamato aclrlirillurri festa uf(icial<' dallo Stato. Per questo appunlo qualche cosa i11l'olnntc,,-iamenle è venula a cambiarsi nella natura di questa manif esla:::ione. Essr1 sig11i(ica11a alle sue origini un gesto profondamentr, ril'lì/11:innario: conlro la volontà del capit'alismo e clei governi i lavora- /ori cli tulio il mondo incrociavano ie braccia pcr dimostrare la polen.:a r/ei ifluoro. per dare la sensazione rh<'-. qur111rfr> i lavoratori sono con- "'):·d:. ad un loro gesto lrzlta la vita .c·,)riale si puo arrestare. Lu borqhe~io per svuotare il Pri- ,nn ,lfuqqio ciel suo conlemilo rivo- !11-:ioria:·io /1P ha proclamalo 1{ riconoscimento uffìciale. Chi non concorda ne/f"esallare il lavoro? La denwgogia horghe.w~ rtw vn/11/0 esallaIl I Maggio 1922 so:-ge tra l"imperver- !:are della crisi economica e della reazi::.ne. Ti:tta la vita economica dei paese è abbattuta. 150.000 disoccupati totalrr.ente o parzialmente pcpola:10 le vie delle città e dei centri industriaii. Molti di e,si hanno esauriti tutti i mezzi d'esistenza. La miseria aumenta giornain~-ente. Sn coloro che lavora:10 ancora grava u1:'insopportabile ribasso del salari.:>. Col pretesto di vo;er ripri3tinlre la capacità di concorrenza con l' estero, si sfrutta sempre più la difficile situazione deil'opera:o, con riduzioni di sa!atio sempre più fort,. La tendenza a ridurre il salario è fav:>rita dalla disoccuoazione che minaccia tutti. Il ribasso dei prezzi, che è il presupposto deila riduzione dej salario, segue mcerto, titubante e o brevi tratti. Contemporaneamente, il padronato cerca. con ! ail!to della Confederdzione, di 5trapp,re co:,. la forza agli operai l'unica conq:.iista fatta durante la guerra: LA SE1 TIMANA DI 48 ORE. Il compia,entissimo Cons:glio federali:, con l'aiuto dell'art. 4r èel)a legge federale sul!e fabbrich!:, ha già concesso ad una serie di rami industriali e a molti im. pi :-n~ tori U..'l periodico prolungamen~? de!ro:-.:,rio di lavoro a 52 ore. So:10 gta molte le amministrazioil! ferroviarie che, a norma dell'art. 16 de1la legge sull'ora1io d: lav:>rn oer i oubblici trasporti, sono state' autoriz2ate dal Consiglio federale a Biblioteca Gino Bianco prolungare l'orario di lavoro fino a 9 e lavoratrice sia unita come un sol uomo. lotte che attualmente si vanno svolgendo più ore ed a ridurre alla metà le ferie La riduzione dei salario, 11prolungamento 11e sono una prova. legali. dell'orario, avranno conseguenze catastr.:i- Per ciò il r Maggio 1922 non dev'e~ere Lo stesso Consiglio federale si sente fiche, se non _si raccoglieranno tutte le soltanto un giorno di commemorazto::ii, già ccsì forte da negare, modificando gli forze per la difesa. noP. solo una giornata di orotesta contro articoli 136 e r37 dell'Ordinanza per le Purtroppo i presupposti politici non la reazione, ma anzitutto· un .,.iorno di esecuzioni, agli operai il diritto di perizia, sembrano molto favorevoli alla bisogna. raccogiintcnto. cli promcs.<a soÌcnnc cli !: di sospendere perfino la cooperazione L'alterco per questioni teoriche ha diviso tener fede immut.abilc ed inviolabile ai della Commissione nazionale delle fabbri- politicamente la classe lavoratrice. La di- principi tonclarn,cntali dei sindacati che. Vuole che sia compito soltanto del sputa è penetrata isolatamente anche nei Centinaia di migliaia di proìet:ri. non Dipartimento di ec~mom1a_nazi_o.1ale e dei sindacati, non però_ i!1 proporz!oni tali da prendono an.cora parte ao-Ji sforzi dei lacapo del reparto industria, d1 decretare co,mpromettere l'unita del movimento sin- vcra~o1·i organ_izzati. Bisogna attirarli nel da per loro il prolungamento dell'orario dacale. movimento, bisogna dir loro che non di lavoro. Non si può, purtroppo, negare che certi v'ha raccolto senza semina, senza fatiDall'ultima sessione del Consiglio Na- amb~enti operai, sotto la pressione eco. coso lavoro. Tutti i s::?.crifìciche la classe zionale è già stato dato incarico al C-:>n- nomica regnante, sono stati assaliti da lavorat!·ice (a per la sua causa sono ~osiglio federale di riveclc1·c l'art. 4 L tlclla un c_erto scoraggiamento che sì è impa- tl~sti rispetto alle conseguenze della in- '.cg-g-csu le fahhrichc. per pì·o'.ung-are 'l"o- dronito di essi e li ha predisposti a facil- d1ffc1·enza, de!ia pusil!animità e dell'egoirari1> di la\·oro in g-cneralc a .54 ore e per mente sospendere la lotta per i diritti u- s:no. avere mano libera anche in tempi di oc- m:i-m, in attesa_ ~i tempi migliori. Un si- Pe1:ciò, o c_ompagni,_ fate del 1 :\lag-gio cu'pazione normale d1'aopliclre arbitraria- m1le contegno e indegno di· uo 1n 1"n1· di'ri'tt 1· 1111"tor110 l I 1••· · ..__ < 1 raccog- 1mcnto. e e, unnonc ,mente la legge st essé!.: e più ancora di lavoratori organizzati. e' del1,t risoluta \·o•onlà di resisten:. Que. Nel ca.mpo politico le cose non stanno ::;j badi: og-ni a1'.cntamenlo della nostra sto solo. sarebbe degno preludio al Con. meglio. Nei p1ossi:ni mesi, la classe lavo- 1 t:; stc-nza :..ig-11ificaun rafforza"ìnenio del. gresso smdacale ail? campagna del referatrice dovra combattere la sua battaglia la _reazione. P('r la classe lavorat nicc, an- Nndum contro la Lcx Haberlin; per la contro la legge Haberlin, w1a legge de- che ncJla pcg-g-iorc situazione coonornica. l~tta contro il prolungamento dell'orario st.inata a frenare e ad impedire gli sforzi non \·'è :Litro che la lotta. Resistenza con di _lavor? e_contro t1;1tti i provvedimenti della classe· lavoratrice per raggiungere tutti i mezzi e tutte forze disponibili. E coi 01;1ah gh avv_crsan cercano di costrinun'esistenza degna di esseri umani. An- se anche nei singoli casi ogni peggiora- [e_re 1 lavorator~ sotto il vecchio giogo! che le assillanti questioni della nuova re. mento 1:~n J?UÒ venir_ impedito - perchè 1J1_rn<?strate~he 11fronte unico degli opegolazione delle tariffe doganli e dell'ap- le cond1z1on1 economiche ci sono avver- rai sindacati non è una formula vuota provvigionamento del paese richiedono la se, noi non dobbiamo tuttavia dubitare ma una realtà vivente. ' ncstra massima attenzione che la nostra resistenza non sia atta a IL CO:\IIT,\'l'O ESECUTIVO O1a più che mai, occorre che la classe frenare efficacemente la reazione. Le dcli· l"nionc S'nc!acak S\·izzcra. pc1· di\'enire realtà nel mondo: iJ Primo :\faggio di quest'anno lo affretterà coÌ1 la manifestazione unanime e contemporanea di tutti gli sfrullali. Celebrando l'alleanza del lavoro, che stringe in un fas.cio i lavoratori d'Italia per la difesa comune, ,.1 C'elebrala anche la futura alleanza dei Partili f' elci Sindacali che Lottano per In difesa della ,·oslra classe, alleanza le cui basi sono state gellale nel Co1n·egno internazionale di Berl;no. l n:t Yolonlà unica si esprima nei postulali immediati e urgenti banditi ormai in lulli i paesi. La giornata di otto ore. che fu la prima delle riYPnclicazioni operaie e diYc1111c hnndicr:1 cli riscossa, de,·e essere difesa dagli nttacchi della avidità padronale: e con essa devono restare intangibili le altre conquiste economiche dei ln\"orntori. Ma le conquiste non si difendono se le libertà restano ·lellere morte per I~ Organizzazioni; e per le proprie liberlà il proletariato de,·e tendere i suoi sforzi C'oncordi. La guerra combattut:ì dagli aggruppamenti borghesi con la carnc dei laYoralori sui campi del monclo i.: continuata contro di questi nei confronti di ciascu~ na nazione, tra,·olgendo il frullo del. ia lenace opera della massa, le sue conquiste economiche e politiche. Contro tnle guerra il proletariato non polè che elernre la sua protesta, senza giunge1·e ad irnpeclirla. Ma la minaccia di una nuova guerra che matura nella macchinazione delle diplomazie segi-ele e nei contrasti insanabili del 1·egime capitalista, pende sul mondo. Tale minaccia non deve più lroYare impreparati i lavoratori e contro di essa insorgono le masse pretendendo il disarmo. TI disarmo allonlanerà il pericolo di una m10,·a conflagrazione improvyisa e impedirà ai varì imperialismi cli nl!e11lare nl consolidamento della RC"pubblir::i. nissa dei Soviels, in cui i laYoralori df'I mondo salutano con am,a au~urale la propria liberazione e ncr la C'ui ~:-ilvezzn essi debbono affronlare ogni sacrifìcio. Per le otto ore! Per la libertà! Per h Tiussia dei SoYiels! Contro il pericolo di nuove guerre! Sia tale il mònito della classe larnrnkice e dei socialisti in questo Primo ~'!aggio! CO.lf PAG:Yl! .\ Yoi il cèirnpilo cli far sì che qursla manifeslaz.ion.e di fede e di forza. in pci-felta rispondenza alla mauifesla ,·olnnlà clell'Tnlernazionale prolch1ria, raccolga il consenso unanime dei l:woratori. .\ ,·oi il còmpilo di ridestare le co- ~cienze, richiamando in tale giorno i dispersi a riprendere il loro posto di baltaglia e di allesa. La storia ha delle srnlte ignorate che presentano irnproHise soluzioni, indarno a lungo inrncale. Senza illusioni, ma senza scoramento, il prolelarialo senta la necessità di conservare il suo atteggiamento e l1:agga dalla efTettuata unione quel senso cli forza che è indispensabile sia ad imporre i suoi postulali conlingenli, sia· ad affrettare la relazione del suo postulalo defì nilivo: il Socialismo! Yiva il Socialismo! \'iva lori! ViYa l'Internazionale dei laYorail Primo Maggio! La Direzione del Partito Soèialisla italiano. Il lavoro associato, il riparto dei frutti del lavoro ossia deJ ricavato della vendita d~i prodotti, tra i lavoratori in proporzione dei lavoro compiuto e del valore di quel lavoro: è questo il futuro sociale . In questo sta il segreto della vostra emancipazione. Foste schiavi! un tempo; poi servi; poi satariati; sarete fra non molto purchè il vogliate, liberi produttori e fra~ tel!i nell'associazione, GIUSEPPE MAZZINI.

Attraversola forestanera Considerazionisulla " ruerra democratica ., Waldshut, aprile 1922. ailte vette, <love il ricovero alpino o (C. F.). - Già da anni era in me la rudimentale barocca di legno degli vivo il deskleri0 di ,con()';OCre la Fo- a~peggi sono il loro albergo ove pasresta Nera. Il caso fortu.ito vo11e ohe: sano,!a notte, ed a1 mattino di buona mi trovassi a Mannh.eim - nelila in- ora aibbandonano a}er i nuovi cimenti. òustriosai città, dove il Reno ed il Ne-· Fra la varior>inta schiera di coloro c~ar si incentrano 1per 1J)Tocedere poi che :vengono quassù, q-ue!Uadeigli « ucinsieme il loro corso fino al mare dct ,elli viaggiatori » è la più inteNord - e idi là in poche. ore, potei .ressante ed anche ,quella! che, in reportanni nel cuore della Foresta Ne:- !azione al .pe.riodo di tempo <li cui ra. Dai Fribu,rgc in Brisgovia. ,la roc- può disporre, ne ritrae i maggiori ca forte dei cattolicismo. patria del vantagS/,i .. cancelliere della Repubblica genna- Questi OJJerai •OO impiegati, gicvanica W+rth, si sale con la Hoelle11tal- nc.tti e signorine in generale, passabahn fino a Titisel, pu11to di p,u-tenza no le loro vacanze divorando chiloper diverse escu,rsicni. · · metri e chilometri, a piedi d'estate Chi ha vissuto peT. QLtalche tempo e con gli ski:s d'inverno. Le vacar1ze ne:lla Svizzera tedesca~ ha l'inipres- di Pasqua riversarono qui molti « ucsione di ritrovars.i ancO'fa netla terr..: c,elli viaggiatori» e altre schiere sadel leg,gendario Guglielmo· Teli.. Gli réocro venute se le ta:riffe ferroviaabi~ntr parlano un dialetto come 1:) rie ncn fosse;ro così elevate <la im, « schwyz:er-deutsch ». Sono cattcH- pedi·re a chi abita lontano di poter cjssimi; e questa !ero credenza la sol)l)Ortare la spesa di un lungo viagmarrifestano con segni esteriori. Non gio in fenòvia. Onde l'aria saluberfate due passi che vedete un croce- rima <iehla Foresta Nera va 'Cliventanfisso in legno, in pietra odi in fer,ro. E do se1np,re 1Più un privilegio <li pochi su ogni croce una d-edica, e sotto il fortunati abitanti del Sud, dei grassi nome <lei peccatcre ohe fece porre a bo~rhesi indigeni e sopratutto dei fosue spese queLl'<l!croce spernndo con restieri provenienti dai Paesi a valuciò di farsi J)e'Iidonare dal buon Dio ta alta. Il pesicacane che h,a, guatlatutti i fallii commessi in questa valtc gnato cori la guerra e fors·anchc condi lacrime. Nei ristora:nti, nelle cast: tinua a guadagnar-e con le « rtp,aira, private trovate le i!)areti tappezzate ':ii zion.i »; gli a:rneri,cani. i scand:i1lavi. immagini sacre, di quadri e crocefis- g;li olandesi. g,li svizzeri e gli inglesi, si. Questa gente, indubbiamente, è. cioè i « nemici » ed i « neutrali » di destinata a godersi il regno dei cieli. ieri, costoro non hanno mai vissuto Felici !ore, se credono. · così bene ed a bucn m.:!rcato come La For.esta Ne,ra è la mèta dei tu1i- vivC110 ora nella 6confitta Germania. sti e dei forestieri del gran mondo in- E vengono, qui a dicci'ne di miternazionale. Dalla sontuosa Baden- gliaia a sfruttare ancc;r ,più 'questo Baden, aLle diverse stazioni tennali stremato popcl-0. Un ameri,ca.no con ed ai luoghi di cura sanatori:ale, qne- un dollaro 1>uò acquistare circa ;300 sta selva dfre ogni sòrla di svago e marchi tedesclli, quando 1 prima della di oura climatica r,cr tutte le borse. guerra H doUaro ame,ricano valeva 4 dalla grassa e media borg;hesia. ln marchi e 20 pfe1111rg. quanto ai proiletari, essi vengono a Cosl in 1prQ))orzione le altre valute torme nella Foresta Nera come dei Paesi più sopra citatL « Wandervoegel » (uccelili viaggiato- Un giornale ha fatto un calcole, ri). Sacco da montag-n,a. il necessa- suLla caaJacità d'acquisto del franco rio per farsi la cucina, ;pochi soldi in svizzero nei diversi Paesi d'EL~ropa. tasca e molte speranze in cuore. Que- Ecco lo ~ecohietto indicante le quansti uccelli viaggiatori incontrano a tità di merci che si 1Jossono acquistasquadre lungo le strade principali per re con un franco svizzero nei Paesi i sèntieri scoscesi, e fino su SLL neihle qui indicati. t·nrina Pane Carne di Carne di Burro Zucchero l'alale manzo maiale Chilogrammi Prc,;1.i Zurigo 2.- 2.63 024 0.19 0.16 0.62 4.53 320 Berlino 3½ 4½ 1.80 120 0.60 4.10 15.- 12 Mcr.aic-0 4.- 5½ 2.- 1.50 0.90. 4..90 16.- 13 v•·e,nna"' 6.- 1.- 1.- 0.50 1.60 8.30 12 Rr~ 220 3.- 0.70 0.55 025 1.60 7.- 6 V.ctrs•a'vi,a\ 4.60 5.4.0 1.80 1.40 0.30 090 13.60 22 A-sram 3.50 3.90 1.40 1.3) 0.30 0.90 11.10 8 Bi:c:irc·st 6.- 10.SD 3,- 1.90 0.50 1.40 3).30 12 La Rumania è i1 l Paese dove il co- mente come triste retaggio idell'ltasto della vita, è il più basso di t11tti. lia. Le piantagioni di cotone dovetSubito dopo viene la Germania. Ma la tero essere ridotte dei! 50 per cento, R11menia non JYUÒ offrire al forestie- poid1è nei « docks » si erano accuro tutto quanto offre la grande e ci- mwlate tante ba.\le di cotone, par,i aid vile Germa'nia. Grandi città dove la una intera ,raccolta! - In Germania coltura ·e t:arte trovano le loro più al- la carta ha sostituito il cotone in molte manifestazioni, ed i divertimenti ti usi; in Russia si m11ore da Ha iame, per la grande società non conoscono e dal fred,do per mancanza di ,pane più limiti; dttà di acque, cure alpine, e di abiti. Il cotone rimane là a marsports inveirnali e SiPiagge marine; e.ire; in Argentina si brucia il grano tùtto insomma quanto può desi•dera- come combustioHé ! Al di là d1el Reno re il rioco o l'arricchi.t_o, chi· g.uada- vi è la Svizzera. « Paese ,ricco» mi gna sul lavorn degli a 1ltri e chi specu- 1clJ\ceun tedesco indicandomi l'alta rila negli affari od in borsa. va. « Paese come tutti gli altri », riPerciò la Germauia è, sorJtrattutto spando io. Là il lavoratore dd bracper gli stranieri, la terra ,promessa. e.io e della mente soffre quanto il teUn giornale be~linese pubblicava desco e forse ÌJiù del tedesco. L'alta che a,ll'Ufficio tedesco di Nuova York valuta sv,izzera fa sì che la sua incl11ben 300 mila americani 'hanno p,resen- stria -- che è industri.a esclusivamentato domanda per venire in Gerrna- te di mate.rie 'lavorate ed.i qualità - .nia. 'L'arrivo di qu·esto esercito in nor. poss.a più reggere la concorrensuolo tedesco avrebbe come conse- za. Le macch1ine, gli org,logi. i mcrguenza immediata di far aumentar~ letti. i ,cioccolati non trovano più la ancora U costo della vita a tutto clan- via deill'csportaz-ione e chi ne soffre, no •dei salariati, ment,re per i pensio- come se1npre. sono in ma,ggior minati. i mutilati e le vedove cli guerra sura i lavoratori. sarebbe co·me ridurli alla più squalli- Paese ricco la Sv-iu.;era per chi da m~seria. dato che già ora essi ver- possiede delle riochezze. I 1·icchi vensano in miserevoli condizioni per la gono qui nella Foresta Nera ove posir,risione delle pensioni che ricevono sono vivere da gran signori spendailJo Stato. Gli albergihi anche i piì! d':::n,do un quarto di quanto spendemodesti sono già cari, ora: doimani rebbero a casa loro. Questo è I'« ·ordi- •non saranno più accessibili _11c~1meno. 1 11 c » borghese elle i socialisti voglioalle medie bor.se: e chi avra b1s0~110 no sovvertire! di curare la propria salute. se privo di capitali, ,dov,rà cre.par,e. Tale la legge borghese. La « bella guerra », la « guerra 1demc·:::ratica » dove\·a, condurci a questi bei risultati! Con le molle I All'ombra.de2i1punti. Nor.. bastava l'omaggio che Cicerin, ministro degli esteri del governo bolscevico, rese la settimana scorsa al te!egramma di sua maestà il re d'Italia; ci voleva anche !"intervento ufficiale al pranzo di gala 51,Jla corazzata « Dante Alighieri •· Proprio il corr:missar:o del popolo Cicerin 1·appresentantc del governo dei Soviet, 1..nitmnente a Krassin ed altri in refativo frak con cilindro e guanti bianchi ha accettato l'invito del re col quale ha Non è poi• a credere che nei Paesi ad alta valuta la grande massa di popolo stia meglio dei lavora.tari tcdc- ~chi. La grande Repubblica sre.llata affoga nel suo oro. Una statistica ci dice infatti che il 45 per cento di rntto rcr0 del mondo t: PO~s:::duto or~ dagli Stati Uniti cl'Arneri:::a: 111a altre statist•iche ci dicono anche che ben 6 milioni di operai è senza lavc-ro la?;- giù: J 300 bastimenti sono fermi nei porti a111e,ric:111ipoichè 11011POSS'1no (r:1!'-J)Crtare ill Europa gli cnc:rmi cordialmente conversato. stocks cli materie prime, pcrchè l"impov~rita Eurcpa non può pagare per :::ffetto ciel rincaro delle merci americane dovuto al rialz.o del dollaro.Nel- !c r,.!gioni del crtoPe ~coppiò la pellagra. ter,ribilc malattia dov11ta éll dc11utri111e11toe co11rsci11ta fin qui sobNon !::a Cicerin che sua muestà è !'esponente massimo di questa nostrana borghesia che t:Jrmenta a morte il popolo italiano che lavora? Non sa Cicerin che sua maestà è l'emblema di quei Nazionalisti e Fascisti che hanno çer compito la distruzione del nostr:J movimento opeibliote·ca ·Gino Bianco L'AVVldUU DEL LAVORATOU raio, previa violenza ed assassinio di tutti i migliori sovversivi cOJnoresi i comunisti? , · Ah, si potrà cercare di attenuare questo fatto storico, ma non vi si riuscirà. poichè se per trattare di affari Cicerin è costretto a sedersi al medesimo tavolo con i borghesi di ogni paese, dal re d'Ita. lia non vi son affari da trattare, ma si tratta di puro e semplice omaggio di cortigianeria e null'altro. Vedrete che Lenin non si scomoderà così alla svelta a contraddire Cicerin come ha fatto con Radek perchè a Berlino ha fatto concessi◊ni ai rappresentanti della II Internazionale, e tutto ciò mentre proprio in Russia dal governo dei Soviet vengono in questi giorni arrestati e sottoposti a processo i socialisti rivoluzionari pei quali giustizia non v'è. Ma i comunisti russi che sono al potere sembra abbiano stabilito di accordarsi in qualunque modo colle borghesie ma mai con gli operai socialisti. E questa gente ,;ono quelli che hanno ordinata la divisione de\ proletariato e permesso cosi l'offensiva padronale. E dire che nei 21 punti questi fatti che ne riguardano gli estensori non vi sono compresi. Cosa ne dici, operaio lettore? JE M'EN FICHE. e Nemesi del ••poi,,! Qual folgore improvvisa solcante /'infinito; (Jual rimbomba possente nella vergin foresta nel leone m(lestoso il maestoso ruggito; Oual urlo di dolore in un e/amor di festa; Quai s'espande nell'aere il brontolar del tuono: St_1dai campi. dai porli. dalle of (icine sale F1110 al frigio berretto. fino ai gradin de( trono. I: grido di vende/la del miser manovale, fJel fabbro che martella, del legnaiuol che pial/u, Del bianco murnlore, del tipografo inlenlo. Del conladin che mangia sempre polenta gialla. Pur creando le bionde spiche del buon frumento: !Ji tulio il grande esercito dei miseri sfrt1llati. Dei paria. degli oppressi: de l'immenrn coorte Dei reielli spè1rt1ti. laceri ed afl·amali. Sul cui unilo è riflesso il ghigno della morie. E il grido sale come un'immane minaccia. Yerso i grandi e i polenli - qual lampeggiar foriero De la folgor vicina - e sf er:.a lor la faccia Gialla. con lo staffile del ribelle pensiero. .\'oi. fremendo, vediamo questo affermarsi nòvo Dello spirito ardente di rivolta; il uediamo Celer lo spazio fendere, entrar sino nel covo Dei ricchi e dei polenli tiranni: ed esultiamo. E mentre una fè nasce e un'altra mnore, noi. (.'li'abbiam l'odio nell'animo. nel cor la ribellione, .\ le inneggiamo, o d~1, o Nemesi del •poi,, A le o libernlrice, san/a rivoluzione! GABRIELE T' . \NNUNZIO. IL TRENO DELLE 00,0 ('BOEMIA l!N !PROSA) Un''bll111loos~atazion.e ì.erroviaria. 'Lo sohe'.etro .g'11gant.esco.·cmwo, metallico e nmo dcl',a Ge1~loiat.,ende la sua cpid.er.rrtide ~ra,gile idi •vetr,i amumi.cari. [)j sotl!O,, str:tsciiano r.a,sel1!te terra, i bLoo.riiche si ,irr aidiarno e si a ttorciglian,o ·ccm1e un fascio idi ner1vj iir,rigildìri. Sulle ,ba.nchi,ne ,è ,u1 11 brut.icaunc bmno; un unovumeir,to 00111nuso,in.forme, fitt!ssimo cli v•er.m•ma\o u:111.a.no. ,Un Lwng,11rssi11110 treno atten,dc. · E' i.I Pia.cere. Le ma,ccltine ,poderose somo .sotto pressio1te; sui Ham•ohiessi.~dati Luocica110 i '.oro niom!: Co.r,r,uzione, De.pra v.azione. Ltmg-0 J,e, ve,bbrune,sohloci1.a,111dLoam0il1libll'd.iine a ,prender posto, corre il ca11JO- ,treno: l'Or,gi,a. Di tanto in r.a,nto la su.a voce ,st,·iduJa <lomina il rkmcscolìo. - Per Gteina, si 1parte!. .. S,:,gnori, in vettura!. .. "flutti si a,ffol1ano ag'.i sip,oirtclli. !L'Orgia ~pezion,a e ,cc111Jtr1ot .a: 1Ar.istt,ocra0ia,NdbiHà. BI,a.sonie... be.nissimo: pr:U-naclaiStSels,~ni<>ri. - Loro? ... OJ1 ! sousin.o,.e,ooelle111z{) .., ncm le aiv,<.wo riconosciute; lo co.mpairthmemto riscrVél/to ·è ,plronito.er-:.co ,qua: Pio'.,itt'i,cea Affarisimo. - Vina pullman 1peirSua Altezza il CéJJi),ii1.tca. - ,Lei"?... ah! la GiwstizL1: secO'T!.d<cll!asse « vi,elt,a1tofu1ma,re ». - E Lei?... la Ohiesa: ,s,eoon.da cl,aisse... !,e tcn1di,111cea!a•te, sta 1bene. - Ohi è questa frotta llurtbol,e,1ita? Ah le ,a.r,ti.. : terza cl.asse, iu1 fonido... Vog::ion,o il wagon. restaurant? ... T11ttt,o 1c,ocuipato dal'.'11vdust,n;a e q:al LC1111lll1cr-ci,o, .. - L'&,erci,to? ... 1prtm,1 dais,se « .fu,ma,tor,i ». - !,a Stam1pa? vi,st.o,... is',a,ocamo/di 1dove v1uolc..... - 1Qui l'f;sbruzionc ... ; c'è ,posto ,qui ,per !'fst.nuZJi1on1..e.'?No; e qui'? ... >lo: vada con ,I'iE,serciro... Non dè 1posto; ... 0011 la St.a!mlp,a,con la Gi•us,lizia, con ,la Chic- ~.a... non ,c'è IPOSIL-O ... Si ,me<tta '.à con le Anti... al,Ia meig.lho... - La Scienza'? ... Tic1rza ,dasse .a•niat11lei ... - ·1~u?... il Cc1nto... ar,ohc nu, piaci:no'?... Non so ,do,ve mct ne,, ti; ... vaii, a,r,r,a1111Jpioa1r,Li ne'.:a ganita dii ,l!ll giuainè,..atfren.o.. - Lei? ... Il Lavoro ... Non c'è 1più ,1Jo.st-0,non c'è i)iù po~'.o... E !On) dove cc,rrono? ... \10,1 vedé.no che quc,l'la. è la vettura ,di S. A. i: C'apif,a,le?... - .Cìhi sono'J ... Sociali>.mo cd Anarch',:i ... : in1clie,1ro,i,n1dictro... va, go11e b,rlsé:aimc... - Ci .sia,mo 11utti? -- Fi-cniti i b,Iga:1r'•i 1 di ql!csti sign,ori? ... Ghampagne, cantari,de, s.aipOnè, mercurio ... bcniss',rno ... - ,fo1v~1't,11,r's.lignori! Per Cttcira· s,; 1pa,rot!c.... - E i co111duU,ori?.!.. T,utti a. pos10. i cc~n1d1uttordi el trnno·> ... V:edia,mo: Cra1J}tlia. Ubi,cli,nc, ~enilità, R.ammol!imcnto... - Lieisbo e S.amio do,vc~.0,1 0'? ... Ah!. - H<l! iPTe&o un cai'.'Cio da,1 Denaro e se n'rè ,airnd<l!to!.-.. M.i. c'è qui qtralouno ahe ·1 o 1\lll!OsI<os,t:i'uui.r.e. - B,e,n-issinn.o.. a:vanti ... Lei chi è? ... - ,L'tJ,nwotenza ! - E ,ohe vuol fare'? ..., Eh"?... Come? ... Non ,pa,r:l,isott.oivoce ... -- Dioe ohe si ,acco11tcntc.rc-bbc di g;ua,nda,re... • - ,M.a ohe succede laggiù·;,,. Non vedete tutta que 1,La ge,no!eclte tenta di aggra1pparsii? ... Chl è? ... - Sarà la '.Mi:ser.i.a.. mormora il C.Lpitale, siba1diglia,ndo e stendc1\d.osi sui cuSCDTii. - O 11.3! iP1l'eibe, os,serv,a l'Aisitooraz,ia alz.an!do le spa,Me. - :E' il Gregge, assicura la Chiesa. - E. il ,proletariato! tuona il Sf>cia- !,i,qmoa·gbtanlclo il fazzotot,to ! E' i'. !POPOio.Sovrano, urla l'Anard1ia. Sì, ma q,ui 01pn c·,è posto! ~-,qphca l'Orgia ... - Ci sono .alh•i treni pronti U)C,resso; caco là i 00111(1tt,ouri. .. Il ca90,1ricno corre verrso un :l!:icwane,tto ossubo e macileij1to. - Ohè voi, Onani.s,mo... sempre cor. le mani ,nei calzo,ni ... Poi scuore ,m, .~rosso uomo maituro che vol~,c, ie SJ)allle. - DYoo .a1ndhe a 'Voi, Pc-der.a.stia:.. E rivo'.;Zcn'Clos,,;a un terzo, ,di età indefinibile. butter.ato e rachi,tico. - E voi. lnccsw. cosa fa~,e'! Danni· te? ... Tenete !indic,t.ro tn1na qn.ell.a melma e ca,rica tela nei vos,tri con1vogU,,. Frialmentc il treno si muove fo;chiando e sforra(,!.'•llarnidoe,. follle, ebbro. ve•rti- .1ri,noso, si goto.a .attraverso !o s,pazio. U:i'.armcni,a sotii'.e e avviJ,u1ppa11te: un profomo arcan10; tMJa ~1enombra di ,miste.ro; 1111ali1ro calcio, dolcisisirno: un fasto di f'ori, di vc1 ,i, (li taippeti ... Mormorii \~C:1J11'1T1cssi. c.anti tonta,11i.<;ospiTi anclaHti... - Cilera ! O!,er.a ! Citc1ra !... -- Da qucS1ta parte i scende! ... - C'è llll v<iall;g,'a,torescnz,a biglietto. :1, ,·erte tlll conduttore. - l)o,ve? - Era 11a cc to i11 u1n gabinetto cli doccnz.a ... c/cco!o... Si av,J•nza in meno alll:ro'i~mo e al Rammol'.imcnto ... -- Trh !... la Morie! e.sd.11111la Scienza mera vig 1.ia 1(1, ri..:onO><:endo il vi.ag· g-;a tore. Ne,suno ,•i bada. Tutti si slanciano v~'r,o i ca?1cclli dietro i qua'.i trcmol,w,o ceme fiamme, k bc-cche delle dc11111e. Notari. nello . co1111p.anti111c111.to « s·ig;norc so:e »... (D'.l Poesia, la rna~nifica f~a~~egna ]11- - Sta bene: e gli .al:ri? Las;.ci,via Ero- tern•az.:onalc, g'à diretta da F. T. :'vl:tri- !:~11110l,)egc,ncraz:o.11c. be111i.ssim..o. -· ll;)hti). Sa.di mo. v•oi a,! bagagliaio; e "oi. Lcno- .,,,....,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,"""'""''~"""'"""'"""""""'"""'"""== c'.nio. a.Ila coda: ecco i f.a1nali.!.. - Sig,no,ri i parte! ... - IE I'orcl1cs1:,r.a? - Ah! uimin·-"!... lhnenticavo ... Vccham10: è in vettura 1·,orclJcstra? ... Giov;nez½a. F:Jrza, Virilità, Sr1!11t.e.. E A· mere'! ...... l)c,v·è Anrnrc? ... Sì, ti!:1a.Società che amm~tte la miser:a; sl. una società che ammette la guerra mi 1~are una società, una umanità inferiore. E' verso l'tunanità superiore ch'io ten. do: società :;enza re, umanità senza fronLiere. VICTOR HUGO. Acqueforti Pagliacciata socialistoide. Così definisce la • Perseveranza • il decreto del Governo italiano, che proclama giorno fe.stivo il Primo Maggio, E, francamente, stavolta andiamo un tantino d'accordo c◊n l'organo massimo della Conwrteria milanese. Non, già che siano identiche le ragioni, per cui ella.. e noi ridia.mo del decreto governativo, Il suo riso, infatti, nasconde la sua rabbia, la sua bi· e per la dedizione del Governo alla "Antitalia bolscevica ,, ; noi, invece, ne ridiamo, perchè non può suscitare che risa, o forse anche pietà, un Governo che ricorre a simile cura omeopatica contro il Primo Magg-io. E' interessante però ascoltare le parole della « Perseveranza • contro quel Governo che « in contrasto con la dimostrazione monarchica del popolo di Milano, ha voluto fare la sua brava oagliacciata socialistoide, cat)onizzando ·nel calendario civile dei giorni considerati festivi la data del Primo M.1ggio». " Noi sizmo troppo rispettosi di tutte le : eligioni - scrive molto allegramente per nascondere la sua rabbia la • Perseve,.anza • -- per non rispettare anche la religione dell'ozio e della sbornia, che celebra !a sua massima festa il primo giorno de! mese dei fiori, degli amori, e degli asini evoluti e coscienti. • ... Solo fra noi poteva accadere che, per non aver • grane•, si fabbricasse una legge, per rendere legale ed obbligatorio ciò che dai suoi promotori e dai su<>ie. secutori è voluto ed è fatto in odio alla legalità e in significazione rivoluzionaria. Volete scioperare il Primo Maggio, in dispetto alla legge che io, Governo d'Italia, rappresento e custodisco? Ebbene, io, Governo d'Italia, vi ordino di scioperare ... in nome della legge, che faccio per !'oc. casione. ! Sì, lo ripetiamo, un Primo Maggio per decreto del regio Governo d'Italia ci pare una pagliacciata. Vorrem,no però chiedere uno schiarimento alla tanto contristata e indignata « Perseveranza •· A chi intende alludere, quando parla di religione dell'ozio e delle sbornie? Forse a certi preti e frati e principi e marchesi e altri simili colonne della religione catto. lica? Perchè, in fatto di ozio e di sbornie, tutti quei signori pos,ono essere maestri anche al più forte bevitore operaio. · · Il re mecenate. Quell'ottimo e simpatico autore e attore àramrr.atico che è Dario Niccodemi ha, fra tante sue belle idee, anche quella, che in lui è quasi diventata un'idea fissa, di gettare le fondamenta di un vero Teatro Italiano, dove si faccia della vera arte italiana, dove si dia modo ad autori e attori italiani di mettere il proprio ingegno al servizio della grande arte -scenica. Idea bellissima, che gli auguriamo di vedere realizzata. Ma dopo siffatta bellissima idea ne ebbe un'altra che non ci pare più tale, Ha scritto una lettera a Eleonora Duse, per suggerirle di presentarsi aJ re Vittorio Emanuele III, affinchè provveda lui alla creazione di « un vero e proprio Istituto Nazionale del Teatro Italiano., vale a dire di una « casa deve possa essere finalmente ricoverato e curato ouesto eterno ,moribo:1do che è il teatro italiano; una casa che sia :;cuoia e scena •. Non sappiamo ~he cosa abbia risposto la Duse. Il Niccodemi però spera molto dal re, il quale • è stato il degno Monarca di un popolo che per una violenta circostanza della storia seppe essere ancora una volta un popolo di soldati e di eroi ». E, difatti. anche durante la sua recente visita a Milano ha dimostrato di essere non soltanto un soldato che va a vedere la guerra, ma è anche stato a una serata di gala alla Scala, ha assistito allo spettacolo, si è degnato chiamai:e nel suo palco il grande Toscanini, mostrando un vero grande interessamento per l'arte, ... Così narravano i giornali. Ma a me vennero, invece, in mente le parole di un grandissimo artista monarchicissimo, na. zionalista, proprio riguardo al re Vittorio Emanuele III e la sua gl:iriosa Cas3. « Ma che cosa ha fatto per l'arte questo re, che co!':a ba fatto la sua CaE.a? Non hanno fatto niente, non ne capiscon niente, non se ne interessan niente affatto •... Vc.dremo che esito avrà il progetto di quell'ottimo ma ingenuo Niccodemi. AnimaliÒarlanti. E giacchè parlia,mo di teatro, fermiamoci ancora un istante in questo mondo inte:·essantissimo. Ce ne fa venire il desiderio il divo D'Annunzio, il quale. alcui1.i giorni fa, mandò a una attrice un suo ·ncs,ag~io. Così, almeno, si esprimevano 9arecchi giornali. Per un semplice mortale avrebbero detto • una lettera •. Per l'imaginifico, per il comandante, si parla subito di messaggio. A<lunque, Gabrie'e D'Annunzio. in occc1:icne della rappresentazione della sua Figlia di J ori o • a Roma, ha :-critto alla ;:t:t,rice signorina Vergani una lettera, pardon, un messaggio, in cui si possono leggere le seguenti parole: Dopo quest; ultimi durissimi anni di combattimento senza tregua e di devozione senza li,1iti, eccomi restituito a onore nel mio officio primitivo di Esopo nazionale. E' w,, bel premio. Sono ricmicmnnato a far parlare di continuo ogni specie di animali parlanti. L'Italia appunto in questi giorni ha una prova certa del mio patere esòpico ». Ben detto. Espresso con la solita coloratura del D'Annunzio. E poichè non si può credere che egl~ così cortese, voglia fare offesa alla attrice drammatica a cui scrive, a chi vorrà egli alludere nel ricordare il suo potere esopico, nel rievocare il suo primitivo ufficio di Esooo nazionale, di favoleggiatore che fa parlare gli animali? Forse a tutti quei giornalisti, che, in questi ultimi giorni, gli hanno «ttribuito progetti più audaci o più strampalati di mettersi alla testa di un nuovo partito operaio, di asswnere la di. rezione di qualche movimento proletario? Coronati a spasso. L' « Osservatore Romano • ha annunciaro che il Papa si è rivolto alle Potenze dell'Intesa, perchè assicurino un adeguato appannaggio alla signora Zita e ai suoi figli. E la « Frankfurter Zeitung • scrive che anche il re di Spagna, alla sua volta, si è rivolto, allo stesso fine, al Papa e agli Alleati. Noi speriamo che il Papa e il re di Spagna e i capi degli Stati alleati metteranno anche la ,mano al loro borsellino privato, se vera.mente vogliono aiutare quella povera ~gnora. Perchè non ~.arebbe giusto che i milioni a lei occorrenti li dovessero pagare i p0pd1i. Noi però ci permettiamo anche di dare alla signora Zita e ai suoi protettori un consiglio disinteressato. La ex impera.tric.e ed ex regina Zita non è la sola che abbia perduto il posto. Questa maledetta guerra - che ella ha voluto - ha fatto perdere la corona a moltissuni altri re e imperatori e principi e regine e principesse, che pure hanno voluto la guerra. Sono anch'essi dei disoccupati. E anche essi avranno una coscienza di classe . .Perchè non si organizzano anche loro, per fare una cassa di soccorso per principi disoccupati, malati e vecchi? Dato l'immancabile futuro aumento della disoccupazione nella classe dei coronati, crediamo fenmamente che un simile istituto non dovrebbe mancare, GENOSSli':. Lacessazione dellsociopero di Thun {G.). - li l,o m,amw ,i 1 pi,ttori e ge~- sa.tarl tcEi Thum si SO'llKl :meisst jn, i.sciopero ;peir qpJ)Oln.,i a.L1a ,riduzilc,np <lei sail:ario <loeil 15 !l)e.ricemiuo,(iper i ,gessaiLoir.i lffi aninbno <li 28 oe111t. ia:ir'ùra, ,um miln.imo .d.1 25 cemlt. !}Cir ri •p~.rtc,rj e di> 21 0011t. (PC, ~ mai!1JO,v..tJi) e .ali iproJ,1.11.ngamemd,teoloI'or~- rio gjorr..atl.lietrO ,di faJVc:ro d:a ore 8 ½ a 9 ½. DCAJJO 7 settimam1e dii s,ci-Operro ,g;h imprerrchuor:i ahie.sdro Je tratllatiivte: a>er riool<vere ,il icorui1LiùtoE.ssi 1PrGiPC'1Se1rc,o me estreirna ,lovo 10once-ss.i,one •wna' ridunion,e <l.i sai!.airio ,ool JI() IJ)!Br .oemlt-0 e 1!,astiçulazioinc ,di :uin ooon.t.r.aio'.iosolol'am;to IJJctr u11 ia'llln,o.Gli <:tJ)eirajrr<rUJSabnOln,:o .a virncc re mo! te rieis(r~te,n.zepaidir-O!ltaJ!i e· oC\11 ciò ve1ru1e1.co100huso LI11COl11•Lr.a.tl:iCI, <li Clli p,u.bbJiohi.a,mo i ,prmti ,più sai::iemi: l. H oc;I1tr.aitito ta r,ma1r:,o <Clru,rorà. flu:.o a•I 28 ;iie,bibrnio 19~ con LID1 ara:n.-0 ,di ,:.avcxro ~nno) c,d :li 1D01JTie,r;ig1g'iO ,del isa;baito libero.• 2. Sra•llalrilO' mi1111:rno '))iCir ~ gess,atori nr.1111cJ1ij l .9-0 ail'l'-0ra; l])er j ,p•jr,tonitr. J.70 e i;,eir i ma,no,v,a>l:i of.r. J.40. 3. Ail Lo maig;g,ro 1922 i .saLari mi1::i>mi 1:Areide,tls\i1rui ra1rnnor;idortti ,di, 1 O .ç~,rntcs,im i. 4. A.I Lo unano 1923 a:wà '.uoio 1111'a.l1ra 1neig,o:.a.z';c1,r<.cki s.?.lari. 5. ~,iup1ù,:mc1111i: per un ,pra,n:w fT. 2; per •vitto 1 ud ,all,!01gigifo.u-01rjàel,:a lr,c3!'ità fu-. 5. 6. iJl l~wo1ro,a ccu:,:mo è vicLa:to•. 1'. suoqc.e. stS,o di ,p,ri·n;ei,p,:o,c.onsegi.ùw ao;n1s:sbCl1'Clu'c1v,~,a1irs,sic,wna.toper <l1tc.anni '1'a:·a1r'.-0 ,cn: cire 47 ½ ,per s~t!'tmana. G',i i11T11;1,remlditcini ha1111nc,o,rnbaltwto qu~- &t'orairio ,con 1ti1~.Hh:a ,tic 111:a10:a et l'enh.:rg.la. :Pc.r qr,ainLo t ·1g1uamd.!1a ,rJ.d,uzioile dC'I sal:i.rio, \\tili 1C'1i:eir,.da;,c1\·~tteiro b~LSì fare tin-a .C-C!~10,ssicc,~,m; c,ri;•,atuttav.!.a di c.s- :<ierc rileva,to cl~c1~i sc1n,:i éì'Ssi.cUJra1li per 12 mc~.i ·c0inl.irn nn·•uù'.cirio,rc ,r.;{htr,c,11e<le: sailairi,G,.oe1n1;rofanbitrio dcg:li :inpr,'1:.ditor,i. La 'iotta ,di Tht!irl1,c!i1111ost,r<a111c1v'.1•me,11t,e la nc::.e1~1<('•àdi 11,na rcib11~1',ac.d eifi. ,c'1c11foorga111,izza:l.'etnc.A T!Jun fu pc.s- ~.:b:Ic r~s•1J°n•1-rc•rfeai'.11ao.:o.re·a ziet::,a rio ·clc' Pd,èrm1i .a1PtlJtH1:,tq perchè rc-r,ga.:1,izzaziom.: 01)iflra:1acr,a il1cir1ce i[}attu·z.ik,ra. In a,:rri lucg-hi i1wc,ce fo<:a:i ,cli 111a1ndiar7c.iù dei rc,~oi ,pawccc:hé,o in:li,zcs,:,i. J}rnpr;o perch.è que:,fo,ng:l'llizz.a,zio,?1,~mJ•ica. Si Pl'.r. uacb qu:11{lic1g11101ipew:iiode.:•l::t ne•.;L._ 0,;tà cli 11nù)roi:a,11rjzz.aziù"•e forte- c·d ai11:ucrrHa cd t 1~ori aiccortame,ntc e te11.::..:~1n1etf1it}cer eorcarr,1:1c, LGv,e• ,llQ,Il esi.:de. :-.:cl/a giorn(l/ll del Primo Mcrggio i lavoratori. i compagni devono cerr<tr<' di dimnslrnre lungibilmenle la loro solir!"rielci col nostro giornale, rnccoqlienclo [ornli per la SOTTOS(.'Rf7.IO:\'E.

·---- - ·••·----·~- -.-•-··-·----·---~-~---- ··------~ ----------- L'AVVENIRE DEL LAVORAT.ORK~:.::===:.=:::.===:========-==:.:=:::::::============::::;:;::==:.:::~=:::=:::::=:::.=:.::=:::=.:::==:::::;;;::=:==:- Lafesta del proletariato 2757 anni fa, al I a.prile - come 11.arra fa leggenda rievoc,"l.ia ora a.nche da ·Mnssol1i:ni - nacque Roma, fu tracc~tto il pr~mo solco della ci-tt;t quadrata, dcstiu:i,tn a clo;ninarc. dopo pochi secoli, i>l n,ondo intero. 1-: .\lu~solini e compagni !i:urno deciso. o m('g-lio. hanno imposto ti cc-n·t-adini dc-Ila Lome'Jin.,. nd patto .~g-ri-coo· fascista testé concluso. d, lavorare il r mag-g-io. e. in compenoo, <li celehrnre -.0'~'1111..-111<:nte ùl 21 .\prile, il • l\'a- ';1le, di Ronta. ()nt\.,ta dovrebbe essere. !l'ora i11 a,·anti, per i F«sci~ti elci be.I rcg-110 rl' I tat1a. non ;:.olranto la festa della Citti Ererna. ma anche la festa del lavoro dcl 17ascismo. « in cni ri.<;.0rge lo spirito ~m.morta 't <li Roma•· • Romano f' il littorio. romana è la nostra organizzazione di comlnttimcnio. romano è il nostro or- ~og" io f' i: no~tro cor:1g-gio ... • \: o<t ro , vale a dire elci fascisti. E h1- '>0~11a ;tmmcttere che i f~cisti d'oggi m,-t tono [n opra si:!.temi thc e-r:mo molto in nso prcs~o i roman.i cli 28 secoli fa. La ·:iviJt:i ha proi:-r<"<lito molto. evidentemente . .\la ccc0 che eia altri legittimi erc<li ·!t~.:.:':-,ntic, ~randczza. ronta .. a. <la altri t'erson.ag-i:-i che a.ffcrmano. essi pure. di •c--itirc· i,, ,ì: l'org-og-lio e il curag-gio roma:,0. <l:11 rappresentanti ufficiali del'a 11.,,,, a 1~0111;," clell::t quart:i Y1a,b., di quc ,:1 La'ia. che - per dirla ancora co11 .\1 u• c-, 1:,1; - ~ stata. per la prima volta tl"f'O quindici secoli. ro,nana nel!.a gucrr,t e n<-l1a.,·ittoria, ecco che <la Roma, dal t~ovcrno f\c1 Re d.efla Vittoria. viene, in- , tee. ll11'altra paro!a d'ordine. un altro rlec.-.:to. , i-,:o I - dice il Conrno ù;i Roma. ai yeri discende11ti clei li-ttod romani - no, •.,sciate in pace il 21 aprile. Che esso sia ~olwnto !:t ic-,.ta del nata!c di Roma. Tale nome basta ~:ì da se per dare solcn11::à n un evento. E continui pure il Pri- ,110 ì.\la)!g-io ari cssen: la festa dcl la,·oro. .\la si..1.fcs-ta gencra'e. universale. Sia festa anche per 1:i. borghesia, anche per i ~ol<lati, anche per gli utficiali. per i gene~ ra!i. per i giudici. pc1· i preti. per i car1.linali. per i ministri. per il re. per ~J pap:1. per it capita.le,. F. i.I decreto venne. Il Primu, Maggio sarà d'ora in avanti per legge giorno fcl'ti,·o. <;.iorno festivo per tutti. Come il ,·ompleanno ciel re o cleUa regina. come i; Co,;>u~ Domin:. Festa de' la,·oro pet tuLLÌ.. \n.che per chi non lavora mai ... Scherzi a parte. e per lasciare da banda ?.nche qne~la pulcinel'lata del 21 aprile dei fa~cisti. 11011 c·l chi 11011,·eda il significato dc1 _g-esto del Co,·erno italiano nel 'Jll ociaman· ;rio mo fostiYo 11 Primo :-fag-- g-10. Prima l'hanno avvcr,ato con tutt:i ia ·oro forza. con tutti i loro mezzi. con h serrata. con i 1icenziamenti. con la so- ;:;pen,ione da:lla paga. Poi com,inciarono ·ad adat1;uyisi .. \de;,~o. in questo g-ener;,le rincrudire clcl!c niglie reazionarie. ;,.nehhcro una ,·oglia m.atta di riprendere le antiche pcr~ecuzioni contro chi fesueg- -gi'l il Primo :-faggio . .\la. essi ,·edono chl: non ,·a. che 11011 è piÌt possibile. E -allora la borghesia ricorre a un a:tro e- <pcdicntc. Po:chè proibire ·a festa (TC: Primo :-la~g-i(l 11011 Si può. sia essa festa ~eneralc. 11011dei soìo proletariato. Lf' , c11g-a tolto cpte1 carattere proletario. rin,·1uzio11ario. che ehhe ~i11ora. Sia. ~valo-- r'zz;,.to. S:a !:'iorno festi,·o per il proletariato c.ome JH'r 1:t· borghesia. per il lavo!n L:ome per ii capitale. {'c•i orr~ina il Gon:rno cl'Italia ... .\I.:,, 11011 c",ì .. illlcncle il pro'etariaco it,tliano. \:o. esso non lascia sminuir,.. 1''mpo1·ta11za. ii ,;g-n:ficato della .,.ua festa. :,:, a,te'ngano pure da: lavoro. in quej ca1\'ndimag-~io. i hanch:t>ri e i commissari di polizi:t e i capi di,·isione ai vari ministeri. La loro festa non può essere la no- "l,?. Per trwi costoro i; Primo :.Vfaggio ,~ra. d'ora in a,·anti, come il genetliaco ,Id re. come il complea11110 de.la regina. ..:om(· l'onomastico della regina madre. Per i kn-oratori. no. Per chi suda nclk oifìcinc e 11<:icampi sarà ancora la. festa de::!a solidarietà proletaria. •arà ancora ~iorno di protesta viv:i. <le~li -sfrutt:iti c-ontrc g·i sfn,uatori. s.rù ancora giorno <F affc-rmazioni di diritti e di riyendìca lioni optra:c. Ora più chC' mai dev'essere co.-i. r~ ora più che mai il proletariato n1ole mantenere a· suo Primo .\fag-gio il car:ntere di f.:,..:a cli c'a~•e. Proprio ora. infatti. il capitale si !lt:t più che 1,1ai a~zucrrcndo contro la classe la,·ora'ticc. oc·r :•trappark cli nuo,·o I, c1Jncc-~ion' fat1c't· ncg-li ·•1i11·prccccl<'nti c. ,tto r=nn>~riCJ c!(':'.·a 11t'CC ....... itù. JI pcc::n d ·i dt:1,: i d; i-'IH.·r:-: 1 .._j ia ""1.:111prc J,iù in- ·<>;1;,o·t:dl:l(·: ,~ !;1 l,nr~hc'-i:t cerca <F --car:,--,rlr) tuttn o in 1na,,i111a parte su le •1•:L·:,• <kgli r,•,er:u. Pri·na cklh guerra ,·e,·:L pro111,'--.•0 ;11; 1 ri (• monti Q11:t11dn ,i t··a:t:l\a ci, indurre· ,l' madri e le "-JlOSC 1 tp 1 : dare..: ;il irr,?,t<' i fì!!1i t' i n1ariti. laCCY,U' 'oro ;ntrand('rC un a,·,·cnirt cli •,rn-·,tritit (' di i'oriclcaa: ora 1·og"lion ,llt' ì•,tg-hin 1oro i clanni rii guerra. E i ,;i•·ir' H'·t•~o11 riha,,.1ti, ,. le: otto o"e non ,·c11~n11 conl"c:-. .... e. e 1à clo\"e ~i cran clov 1tc co:1cc<kre ,; tenta rir:t di rit0g-lic·rle. h,~ntn cre•:r,• la dis0ccuri:izionc. ,i acui~ <" ìa ,:ri-1 del\· ahit tzioni. cres,·on · 11rczzi ,11..·i 0 ,_ n< '.'°1 di prin11.. nl'cec;<=:ta. :1un1c11t<l !a :ni.:er!a 111:tt<:rl~dc: (.' n1ora·e del prolc..~- ~'2ri;itr,. Co!ì!l·. conH· pot rc..-hl,"es,er\·i una ft·,ta c:el ,1.,·oro. cf,mune a chi :a,·ora <· a c:hi sin;'t,L ,. chi :>ppri111ee a chi è oppresso? \:o. i! nostro Primo .\faggio non è. non sarù cnnie ;; loro. non pui, trovarci uniti a loro. Ora come prima. esso è ·a fl'st·t ciel ,,~ol<-:ari:ito. <>ra ,·r,nw pri:11.1 <• •fferf Maggio 1922 tl517ETtTlNDOL'tlij"QRtl carezza, purifica, sublima, affratella, rincuora e fa sperare tutte le folle dei sofferenti, ~ masse Dice la brezza diaccia la parola nuova, alata che vaga nello spazio del firmamento, acdegli affamati, le falangi dei vinti, l'esercito degli stroncati, il mondo dei caduti, degli sfiduciati. Dice agli uomini, accenti di amore e parole di fuoco, urla di riscossa e nostalgie ~ pace, bestemmie di od.io e ritmi di armonie, singhiozzi di pianto e soavità di sorrisi, desideri di amore, gioie di vita senza orrori. Passa la raffica, rumorosa, travolgente di questo interminabile vemo senza sole, passa dai piani alle montane vette, attraverso l'onda fluttuante dei mari, schiaffeggia col suo bacio siderale di gelo che i sensi intorpidisce, insomma, tedia, inlanguidisce, rende uggiosa la vita. More la stagiono triste, dalle melanconie eterne, l'ora delle angustie, delle infinite noie, dalle campagne languenti, arse e desolanti. More, passa, tramonta come schiantata nella agonia di un'ultima tempesta, nel rantolo liberatore di un declinante sibilo di vento . Passa e muore, ululando &"li ultimi scrosci delle sue colleI'e, al canto estremo di un ultimo boato, saettata dagli infuocati raggi dell'olezzante Maggio che ritorna. * ~ ~ Torna la primavera in un abbagliante t ripurlio di colori, torna il sole caldo e scintil1.inte deJ Maggio dai riflessi d'oro, eterno poema di bellezze e di poesia immortale, infinita speranza della vita che si rinnova. Torna il bel Maggio in una gloria di luce e di sole, torna il sorriso magico alle ridenti pianure sfavillando in mezzo al verde che copre, ammanta la terra, di soavità di gemme, di fiori, scintillanti di rugiade. Toman le vaghe rose del Maggio e la rondinella pellegrina vagante per J'azzurra. ampiezza del cielo, canta agli uomini il garru :o saluto del suo ritorno, e le viole spuntano fra le rinate erbe dei prati, e tutta la natura ridestantesi intuona il suo armonioso canto lMJa vita. Torna la primavera, e paria agli uomini come una parola arcana, sussurrando accenti prufumati. detersi, sublimati dall'olezzo dei fiori, dal bacio del sole, dal fremito di sboccianti giovinezze, dal palpito di milioni di e,seri, dal raggio di mille speranze, dagli aromi dr miriadi di piante. Soffiano i venti. lievi, leni, dolci come sospiri di fanciulli, come vibrazioni di liuti, come voli di farfalle, come accenti di amore, come, canti di capinere, come pianti di usignuolo, cOiffie fruscio di foglie, come sussurro dell'~de, come_ mali~ d'.i~canti, co~e -~si~ni. di ~bbàglian~i bellezze, ma non e ancora la tua, la nostra primavera o compagno lavoratore, che ti spezzi la vita, stronchi le ossa, mtoss1ch1 11 sangue, mbs1ch1sc1 nei recluson del lavoro per produrre ricchezze per chi ti sfrutta e ti affama. . No, non è o compagno lavoratore emigrato d'Italia, non è ancora il bel Maggio del tuo sogno d'oro, il Maggio accarezzato, vagheggiato nelle tue nostalgie di esule vagante pel mondo, che eternamente voli col pensiero desideroso, augurale verso il paese natale. . . . . è il Non è ancora il Maggio dei nostri sorrisi, il mattino de!le nostre primavere, quello di cui oggi pensosi e tnst1 noi salutiamo l'a~rora, non fati~co o-iorno delle nostre riscosse [ln3. il giorno de'.la rassegna delle nostre forze, la data delle promesse, dei propositi virili, l'ora del raccoglimento, della fusione delle anime degli sfruttati, ~enza di cui resteranno sempre chimere i vostri sogni di redenzione, o tormentati, o pezzenti di tutta la terra! . . . Avanti! colia fede rinnovellata, con entusiasmi rinverditi, collo sguardo rivolto all'orizzonte; avanti! verso la novella aurora, verso 11 Soc1ahsmo ! DEA. maziont' dei <liriiti della clas,c la,·oratricc. In quest'anno poi. più che negli anni passati. cs.:o è anche l'espressione di una ,·olontà: la ,·olontà cli riunire le proprie iorzc. d; rinserrare le proprie fiìc. di st ring-ere.: le proprie falang-i. Dopo par..-cchi anni di cliscordie intestin..:: dop,1 un lung-o periodo di disgrce(amt·n•o il prc'ctariato di tut'o il mondo. n. clirc·mo mci:-lio. i duci del movimen' o proktario - il pro'etariato 11011 anchhe aspettato tatllO ! - si sono ritro,·a-ti di 1n10,·o allo -tesso ta,·olo. per rli~cuterc di quci'li che sono i ,·eri interessi cldla clas,e la,·oratrice. \:on ~ono ancora colmati gli abissi. sca,·ati da tante calt',c interne cd eskriori. hon sono ancor;i a"opiti i disscn,i. ancora non ar11u:,nizzano le idee di llllti. Di una neces- ,ità. pcr,ì. ,0110 con,·inti tutti quanti: che o·ccorrc affrontare uniti il nemico comune: e in un intento ~i troYan tutti d'acconlo: quc·lo di adoprarsi perchè al più prc,to jJOssihik Y("'1g-arestaurato :·antico ironie unico. Rc«•aurato. 11011 con un ,emplicc masiice rii )',troie. ma con fern1czn cli intenti. con ,aldezza cli propo- :siti. con la cnll\-inzionc: intima che contro l'l11ternazi0nale capita!i,ta gio,·a soltanto l'fnternazio11alc nroletaria. E cli tak coP,inzione e cli tale ,·.olontà clC.-\'<' css,·re ,·,pressione· qut·,t·anno ia festa clel l'l{nro :-L\CGfO. Dnp., p-•rccchi :inni. es,o ritorna a<l ;L\erc- 1111a :::rande importanza. 1111Yt'r0 .._., rat terc i 11 ternazionalc. l)cp<, parecchi anni. noi potremo di 1111,woie-kzgiar·o e cli nuo,·o 1o fc,tcg-- :;erc·mo. per le nostre ri,·cnclicazioni. in nome cicli« nostra emancipazione. nel!~ ,:~.,, ...: att:·,;i clr:l!a , ittorio,a .ri,·olnzionc -o,i·d1· :iì ~ri,J,, cli: PROl.l~T.\RI DI 'ITTTO 11, .\10\'])0 L'\:[TE\·1' GE\:OSSE. la serratdaei falegnami Lunedl u. s., ebbero luogo a Burgdorf delle trattative !•ra i rappresentanti de[I' org:anizzazione operaia e quel! .. padronale. I primi, al tine dl por termine al conflitto. proposero che il salario fos- ~? ridotto di I O cent. alì' ora alla ·,·ipresa de) lavoro. e di 3 cent. a partire da[ ! :o ottobre 1922. Chiesero per{, che nan si effettuasse alcun' altr:1 rid11zi1)11e prima del I.o ap,rile 192.3. C!tie.;ero ancora eh~ alla conclusione di un con-::or .. dato venisse re!::olata .riH:llc la Q1!Cstione delle ferie per il 1922. I padroni dichiararo110 di atfener~i alla prima preposta dell'Uiiicio 11azicnale del la\'Oro e di esst>re dispm,ti a pror,01•re alla loro a semblea gcnera~e cil2 la scadenza de!la seconda r.:ta di dd11· zior>c. Cl'e è di ,:; cent., \ Cr?~a rim,mdad~ta al I.o ltt½lio. Pfrdò la lott:i co11iim1a Sii !ut!o il fronte. GENOVA L'incidente è chiuso. I vincitori e i vinti, gli oppressori e gli oppressi, si sono scambiate altre due o tre Note. I vincitori hanno di nuovo dichiarato in tono e con parole non passibili di malintesi, che essi intendono tenere il piede sul collo dei vinti; questi hanno risposto, hanno replicato, poi si sono messi a tacere. E - ripetia.mo il termine parlamentare adoprato nel linguaggio ufficiale diplomatico - l'incidente è chiuso. Il che vucl dire che la Conferenza può riprendere i suoi lavori. Difatti. stando agli ultimi telegrammi, mentre noi scriviamo, le Commissioni e Sottocommissioni si sono di nuovo sedute a tavolino a discutere, a ponzare. Per quanto tempo ancora? Francamente, noi non ci meravigliéremo se prima ancora che la penna abbia ces,;ato di scorrere su questi fogli, le Commissioni e Sottoccrnmissioni avranno di nuovo interrotto i loro lavori. Perchè, in realtà, il colpo è stato molto forte, straordinariamente forte; e straordinariamente gravi ne possono essere le conseguenze. Possono aver ragione c::>loro - e anche in Germania molti la pensano così - i '}uali ritengono che il momento, scelto per :a conclusione e per l'annuncio del trattato russo-germanico, sia stato poco propizio. Possono aver ragione - ma noi non siamo con essi - coloro i quali sostengono che sarebbe stato politicamente più saggio il procrastinare ancora quell'evento. Tutto ciò però è d'importanza secondaria di fronte alla realtà, di fronte ail'evento stesso, che oramai non può più essere tolto di mezzo, di fronte al trattato che oramai esiste. E, badate, non e$iste soltanto sulla carta, e non soltanto per volere <li diplomatici, ma - si può hen di,e - esiste n<::I cuore. e nella volontà di due grandi popoli, i quali sentono come quei nuovo patto sia una prima validissima pietra miliare sulla via della loro rigenerazione. E che popoli! E che p:iesi ! Circa 160 mi'ioni d'abitanti nell'uno, circa 60 milioni nell'altro. E l'uno, provvisto di qu•ntità (:normi di materie orime preziosis;ime, di cereali, di minerali. di carbone, di ;,ctrolio, di ferro, di f}\atino ecc. ecc., l'aL tro !•rovvisto d; rNHer:e prime e soprattutto. cl· una s1raordinari;,,, inesauribile volontà ed enj!rgia lavoratrice. Quali for7C:, ~e: st:iranno u'1ite ! Qua'e fo;,te di l:iorv se ;·iuniranano le loro forze. L'incidente è chiuso; gli alleati hanno detto le loro ragioni, hanno fatto s-.:ntire le loro ;·ccriminaz;oni; ma quel Trattato ~ là, es;ste, non aspetta che cli es~ere attivato. ,.fa ecco, a:-nunto D,rciò ac;iunto r,er- ::hè quc) t1·2ttatJ esiste, anpunto perchè Rnss.:! ,: Germani:i vogliono veramente preparare la via alla rigenerazione propria e dtll'Europa, appunto perchè quell'accordo può essere un primo passo verso la pace, che escluda l'egemonia di qua:- siasi potenza continentale, appunto perciò, ecco la Francia nuovamente accanirsi contro la Germania, contro la Russia, contro tutti coloro che seriamente vogliono lavorare per ricondurre l'Europa, il mondo, alla pace, al lavoro. Lloyd George aveva dichiarato essere volontà recisa dell'impero britannico che, a ogni costo, e magari al disopra delie alleanze, la Conferenza di Genova continui e raggiunga il suo scopo. Magari al di sopra delle alleanze: vale a dire, anche se le sue alleate. anche se la Franc'a - giacchè ad essa egli alludeva - volesse opporvisi, facesse opera apertamente o velatamente sabotatrice. E la Franc:a l'ispose subito per bocca di Poincaré, il suo primo ministro. • Se la Delegazione francese non può far trionfare a Genova le sue idee, avremo il rammarico di non continuare la nostra col!aborazione ad una Conferenza, di cui abbiamo almeno cercato di preparare e di assicurare il successo •. Cosi i;arlò Poincare, quegli che volle !a guerra, e che ora non vuole la pace, e che perciò era contrario - checchè egli dica - alla Conferenza di Genova. F. quella era la risposta all'alleato ingle5e. Minaccia contro minaccia. Poi spiegò il suo pensiero riguardo alle due nemiche. In modo chiarissimo lo spiegò: Noi non resteremo a Genova, se non a condizione di non fare nessuna conces,ior. e nè alla Germania nè alla Russia dei Soviet. Più chiaro non poteva esprimersi il primo m!nistro di Francia; ma più chiaramente non poteva nemmeno essere ridestato il dubbio che a Genova non si concluda molto. Già lo d:ccmmo, e oggi siamo orgof iosi cli veder esprimere le stesse idee da un uomo della competenza di Y. M. Kcy:ics. IL p_roblem3 capitale è quello r'cl'e ,i;,ar::izioni: e; la Francia non vuoie che a Gen0va se ne parli! E' il massimo del!' astro>ttezza oolitica , scrive proprio 0, 5 : quel grande economista inglese. e- .;ter:-e:atto lui oure dall'assurdità della ~ituazicnc. Ma Poincaré ripete che a~soiutamcnte. in nessun caso, la Francia fa_ rà conce~sioni. Piuttosto, e5sa farà da sè, s0 nza il t:oncorso deìle sue alleate, magari contro il loro volere; e fare cla ~è. 5ignifica, in questo carn, che essa occuperà altri territori tedeschi vale a dire il bacino minerario della Ruhr, qualora 'a Germ:inia non adempia a tutti gli obbli~J-i; impo~tilc ! La cosa è tanto enorme, tanto mcstruo3a, d:1 indurre taluni a sperare che pre- :',::im~;J\:) ta'e ~norm;tà t.:i!e mostruosità giunga. all'ultimo momento, ad aprire gli occhi al popolo francese, agli altri suoi uomini politici, mostrando loro tutta la follìa del signor Poincaré, il quale tqmpesta di stolti telegrammi la Delegazione francese a Genova. Ma anche quella speranza si fonda su basi ben poco solide; e in noi permane ti tormentoso dubbio che a parte alcuni piccoli miglioramenti qua e là, la Conferenza di Genova non risolva i problemi principali, che attualmente travagliano la vita economica deJ_ l'Europa. E contro questo tormentoso dubbio non abbiamo per ora che una certezza confortante: l'accordo fra la Germania e la Russia. Se anche fallirà la Conferenza di Genova, resterà pur sempre il trionfo del trattato di Rapallo. IL COSMOPOLITA. PRO "AVVE:NIRE,. Somma •pr-c-codcnte fr. 3695,60 Langnau - 1BotltaiS5'0t'.ii A. » 10,- Kreuzlingen - Pezza F1ra11-z iir. J - Da!i Harn 0,50 - &r- ~ititi Gi1uJ.i.o J - E. ,Fumotlni I - Vd,rgu;li~ 1Done,da I - Erto.re Bans,aitti 1 - Zen.tlron Vr~:brio I - Ros,1 0,50 Za!l1ii0li Sii,v!fo I - De Tmi Riccardo I - T. Caschi!a 1 - A•valnti I Lugano - Pietro J3'arana - R.a:ccohti dQ.,J.O bioc.hieirata. e » » ]1,- 10,- 'lii,u,nion•e 1d,ll « uuoohini » » 22.50 {)erlikon - Dal Ri.s.tic.narne V,i![- 'a, per aver g-,rnocato cdlile cart,c del-la Cooperati.va » 1,- Vilfa. ,per c--sscrcs~iata chiamato ,signore clh PcijJastri » 0.50 Pc!Ll~~~tiri, pcir !,a so:ddi- ;r,io,11{! 025 Winte.rthur - ~fa,I:tioli, sempre \•ittcJT:oso cc,n H-01Vc·i il •J:('.rcl,<-o ,, - l3ov,o\. ,per co,m)J)limc•nto » 'v\l attwil M e,:foi Luf,,gi 0.50 PJ,ntalconi Ti,to 0.50 - r r',z,ç I i Ro;:oo C.50 - Paro- 'f.11-i C'o\•.a,nni 0.50 - Nlorcsohi F.a1u,1fi1,,o 0,50 - R,ainicri Fc-:.icrico 0.50 - Sit,eiftami Antonio 0.50 - .Za1n.::tli A-dclio 03) \:. ,'\. I - G011li',i O50 1)1:11I Po;r,zo 0,50 Bcmati 0.50 - Bcrg-aintùni fz•·,i r.2ri Fc1,rar-i O.SO-- ~·1nr!1.:::,1',i O.:<O Si,monce,'.li ht.:io 0,3D ('a,sinj 0.50 ,\•lcdct,ti An(.('elo I - Cod,1,ri Cado 0.50 - Pier.san- ,·,: \'. O.~• O FC!zl 1 ia v:,tale 0.50 C•:i•npari' 0,50 - ~•i•I- ' ,,• . O.;;:;o lkrg-anbni pa- :crrc 0.::0 fkrIai1' (?) J » 1.- 0,50 TOT Al E Fr. 3i65,75 BibliotecaGino Bianco A pranzo dasua maastl Ci sono dunque andati anche loro, ~- che i comunisti Cicerin, Krassin e Lit: dnof. Hanno parlato cot re o, come s1 esprime quakuno, il re ha parlato c":1 loro. Vittorio Emanuele era tut!t'o somdcnte. A 'ta.vo'a Cicerin ha fatto funghe convers:uioni con l'arcivescovo di Genova. si ~ono persiuoi scambiato il ~- con tanto di firma. Dopo la colaziotte 1 l re ha di nuovo scambiato quattro c~ia~- ch'iere con loro, coi temuti bolscev1ch1, con gli us-urp,ttori del!' pooore in Russia., con gli usurpatori deU'e proprietà private. co11 gli assassini della famiglia d~o zar. Quale ,·ittoria mora!c per i rappre- •enta;;ti dei Soviet! ' Tra l monarchi vi è una certa solida~ rict;'t di classe. Come ricordava su qu-e- ~tc cor.onne il nostro !:ì~osse alJorchè morì re· Pietro di Serbia, questo sovna.no cr.a stato per molto tempo sabotato dai $UDÌ confratelli coron:i.ti d'Europa, perchè non volevano aver nulla a farie con chi era sospetto I d'aver fatto ~ssassinare re .\.le5sanclro. E tra i sabotatori vi fu, per qna,lche tempo. anche il· re d'Italia.. Come ~tringerc una mano ancora rosseggiante di sa ng11c rc,,1.le? F. tutti sanno che cosa. fu scritto, che co~a fu detto contro i boJis.cevichi, assas.- ~ini di quc' buono e pio e. pacifico zar che fu Xiccolò n. Che mostri quei bolscevichi! Che belve feroci! Che colli da forca 1 E adcf.So. invece, ceco il re d'ItaEia invita.r'li 1a colazione. ecco Vi;ttorio Emanuele sedere a pranzo con loro·, eccolo lì tntto sorridente, tutto cordia1e. htttd amabi-lc a conversar con loro, a domandare a Cicerin se ~1suo nome derivi da famig:\a italiana. a: tra.ttare Cicerin e Krn,c-sin aJla stessa stregua cli un Lloyd G<.'Orge, di un Barthou, di un Gigione Luzzatti. Quale abbassamenlto di aTli d:i, parte elci sig-nori monarchi e ministri ru monarchi,! Quale vittoria per i bolscevichi. per i rappresentanti della Repubb'li<:.a Russa dei So,·iet ! Quale gigantesco passo in .a.,·anti, dal dì che i Capi degli Stlati e: dei Co,·erni si rifiutavano di trattare con i compagni e complici cli Lcn,in ...· Sì, tutto vero: ma. viste/ che fa C'olazionc a bordo delki. nave regale non era :1ltro che una dimostrazione monarchica, noi crediamo che Cicerin e Krassin avrebbero fatto molto meglio a resit.arsene a casa. La vittoria 5arebhe stata più vera e maggiore. Nel mondo delle favole la storidaeitrescimmioni Un ~lr.a'torie eig-.i.zm, 01-on sapemldo >eoone IP3SSialrC ii:! tretrrJ/1)(), run, giOlr'JlO ebbe ~,I ca,_pr,iocio di IJ)remid'.eme: ,tr girosse .scimmie e ,d:i fairle viest.i•qel in ,mwsai 111U 1hi.!ta:.11e; e !Pe« at,un.i ,mesii,c01niti 1 nuò ard .aJITllmaestr,a,Jile 11eig-Li .e.swcizi gm,eir.reschi. L,d •de'Ltcsdi-mrrti1e,im'J)a1r~rCt11i0 sì bejJ,e, ,ohe il lQro ma.es.oro 1fi11ì ,peir 'J}er$Uade1 si ài po.~eir J)T.esemibainle oorrrre soidiaitl! rmp1airegLi::-va1biiYi ,ne 1:·ese1g1ur-rie, q,utte de ma~ novirc. Seirnti.tc cosa fece. Man<lò nm ~n,vito a tu·cti. ii S0iVT0 1 lli del vno.ina'tiO, diitoellldo ,ohe il ,g,ioollio ,tlahe, idei me.sie1 ta!le, a<l me tamte nel ~nainrde Amili)tera t,no lm.'Pe.ri:a,le, -e-gki aiv,r-ebbe a.v:u:to n'ornane id~ prese,nitaire u11 ,n ttOVOi ICOllPO d'i br•UIJ)lpta, ,OOITTlJ))<JiS,lo ,c]j >SOllclaitl ciill!naJJ)J)untalbi'Li IPe r I.a ,prcmtezza l'agilità 1e ta IJ)T,ctcisionc 1 o.ncui 00111pi·ev,a,- no q,na.:siaism,i anoVTa. Ven,ne liJ. giorno fliSS!al!tO, e ~ulha prese.112ia ,di frutltii .g,li drnvita/li dei ,g-o,vennj amli- .ci. su ar,di,nc 1cl'oeJ11'1:,mpeirat01re, clbb IJ)rimc:f]Yo •il g;ram1de 1SJpe.ttaiooJ.o. Q,uar,do i,J 1[)1t~bb'.,ico viidc q,niei tre rrooi solcla1ti esegui1re,oon !Ja-nta svel,teizza .gli onérni che ijQr,o 1 da1v,a l'im,pe-.ra.tore daJ 'trono, scct]:)piiair.cmo ,g,IQ la!PPlat1JS 1 i ,e tullti pro.c!.aim,11~oouhe ve,ra.me-ntel'ill\DCtrato~ ire 1pct,cva :v,arn,tainsi di ,po,sse,crer 1 0' il IJ)iù a,g,g;uor,rito eserci'to de.'. mon<lo. Però •umo 1cfei rxrcseinlt:i cstan11ò IÌi[ sospe;t.to 1C.·Jw q,ueMi 11 1 011, f-OISIS.e,idroei milU;a, ri .a•ulltentrroi; m,a ,i rv.icin~ riseiro diiccndo- ~\i: . - E eh(!! ,v.uci iltl d1e éano se 110111 mi- •ln~a,ri? Nca1 v,e,d1i can qru~rn.ta •p-reci,sic,ne fam,no quanu,nqnc marnovira? - 8bblcrne, che vuCl1 <lilr ciò? - rispose. - Oina ViOg•Lio prnv,aire se' s.cmo ,d::-ivetri so.kfaiti. Oa1ac:ò ,dliba ca •nrna ma•na.t.a di fmrta iche ,peir ca$.Osi tlnC'Varva e le gct.tò 110 1 .:'airena. Le •sci:mm:e, ~he son:o gi\1'.0 1,,fis_1:.imdci iorubta,d:m1,e111tica•r,ano le IDir,ofu,nzioni e, bu1 htarldo IJ)f21Tia1r,ia ahepi, sdaibol'C, fucil·i, ~i diedt>tno a ga',01p,pa,rca quat~ro ';!;:J.lfTl!be l[lcr ,r,a:ccag:Lic,re quelle ghi,01t,flc111en·ic. ,A,l,lora t-trr:,i i 11:Jtr.c1~ 1 cln ti !.i mis,erro a rider.: e cNssero: - Ved'i, vedi! t!a,rci a:cl ,i:1.!cmldc-rc J'.irnipc;ra1to-rc vc.'.e<va he fos.se<r,o ,ùc•i n1i,litari è 11011 <;c,110 che ,d<.',;1;li .s-c:mm:,o,ni. C'a·r·~eo:. ilcltorc :car:,.•'S>:mo, •il 'Ve•ro sonso ,di quetSt.1 ìa•vci!1:i? Q,ue'1le ~c',mmic ':!ef:t,:1,rc110 le loro ·a•rrni ,di s.c,:da-ti pe;r p0cltc iru't•tia. Ca,ì certi C'1pcr:ii•~c1ttano il \'C: to .pc,r t:1'0. SP:J',?;'he.ita ta. un po' di vino o p.._,r qu;;i,'chi.! fnarteo, e ~i 1p::i\cs,1110 fa',<-j ~0·c1.:i1· ,c,hc\·e.nt::!0110 l'.a•rma a,i oanè:,da1hb01sa, i q11a1!i •?:ll.ic ..1 ::J.lLl;a:no bcn- ~ì 1J)l,r cosc,re -cc'ti :::i 0<':11<:i,g,lieroi a dcp11Ut·', ma r:ip:z•.-ap.o t,a Jipes:l fa!ta, vo- . '·! 1c_lr !~~·~: ~.- tp.recc,:-e pr,cl)rio e non d.:l.':1 c1hssc che '.i ha ,mar,da·; ._ cl:•~ a- \ iebbc i),sc,~110 d; e,~erc sa.:\·a.b c!:1i b,1'.;, ' 1i, cd a·,u::1t,1 dr rifr.,rmc c'\,;'·i .:i hi,e di •r-rozn:-,~o e di g-', 11,i';,:a.

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