Almanacco socialista per l'anno 1896

- 5o parlano di continuo di progresso ; ·d ripetono su tutti i toni ohe non son più quei tempi, che è questione di vita o di morte, che il mercato unico, la concorrenza asiatica, australiana, americana, i trasporti celeri , quelle maledette scienze che tutti i giorni ne inventano una di nuovo , i bisogni e le richieste che crescono a dismisma, le tasse, le spedizioni africane e tutti gli altri diavoli che se li portino tutti, tutto - insomma - ci spinge avanti , ci obbliga a sempre nuovi tentativi , a nuovi studi che hanno nel loro grembo il desiderato progresso. E venga alfine questo lodato progresso - brontolate voi, stanchi di tanto ronzio nelle orecchie - e sia il benvenuto t Ma ~ soggiungete - chi è che mi salda il debito che ho col bottegaio e quello - anche più grosso - che ho co padrone? Chi è che fa il miracolo di mutare quella farina gialla - che i porci rifiutano - in farina sana, fresca, profumata? Dove troverò io da riempire le mie vecchie botti - eredità e ricordo di tèmpi men progrediti ma più lieti - ora feudo incontrastato cìi muffe e di ragnatele? Chi pro,Yederà di vesti le mio donne o di scarp(I i miei bambini, ora che l' inverno si fa crudo , e che dei vecchi boschi dei poveri non ve ne ha più neppur la traccia? Oh - mulinate voi nella vostra testa poco avvezza ai sottili ragionamenti - non sarebbe meglio mandare a farsi benedire questo progresso che ci affama, bruciare quelle macchine che rendono inutili le nostre braccia, e ritornare al vecchio , riprendendo la strada che , fino a pochi anni fa , ci dava da vivere e non univa all'ironia del progrnsso la du·a veTità della povertà t Adagio , amici miei , chè , prima di deciderci , vogliamo pro- ,are di ragionarci su insieme. Vi pare, anzitutto, possibile il tornare indietro ? .Anche noi , da uomini fatti , Timpiangiamo il dolce tempo deila fanciullezza ; ma ci è forse possibile tornar fanciulli? No ; è legge di natura che si debba andare arnnti. E, allora, se proprio si de,e andare avanti, ditemi un po', è proprio una bella cosa il la,orare fino ad ammazzarsi ? Oppure, non sarebbe molto meglio - potendo - diminuire la fatica del lavoro e le ore in cui si lavora, pur ottenendo il medesimo prodotto ? E chi è che può fal' diminuire la fatica e le 0l'e del nostro la,oTo? Le macchine. Ma come va che le macchine, in luogo di aiutarci ci ammazzano, in luogo di far diminuire le ore di occupazione ce le fanno aumentare?

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