Almanacco socialista per l'anno 1896

- 20 - g1a sua conquista e sua gloria, per impedire che contro un uomo si svolgessero accuse che già erano e sono riconosciute per vere, e ciò perchè essa di quell'uomo ha bisogno, e senza quell' uomo le pare di sentir$i perduta. Ben si comprende come contro un simile nemico il nostro Partito abbia buon giuoco. Lo dicono le vittorie nostre del 1. 0 settembre a Milano , Cesena, Catania , Budrio , Imola. Quella propaganda che a noi fu vietata di fare, la fece per noi il governo di Crispi ponendo la scelta tra la soppressione della libertà e della civiltà, e il trionfo del socialismo. Al partito della reazione restava e resta un ultimo sforzo da compiere. Dare il controvapore alla macchina politica e gettarsi perdutamente all'indietro; rinnegare completamente la tradizione borghese rivoluzionaria, ripristinare l'impero del domma e del prete. Infatti sul carabiniere e sul soldato non è possibile , alla lunga , fare molto assegnamento. Sotto il carabiniere e sotto il soldato c' è l' uomo. C'è l' uon~o che ricorda come la sua famiglia vive e soffre, che freme quando gli si comanda il fuoco sui lavoratori affamati, che legge i giornali , che tornerà domani in grembo alla classe donde è venuto, sposandone i rancori e le speranze. Non si sono visti forse i marinaì del « Rapido » che portava Drago e Colnago al domicilio coatto usare atti di umanità verso i « delinquenti » ? Questi sensi di umanità occorre dunque sopprimerli: son ben essi la fonte perenne della rivolta. Occorre portar l' impero dell'autorità dentro alle anime, occorre dis_seccarle e isterilirle. L' atto libero del pensiero non deve essere soltanto un reato : deve diventare anche un peccato. /

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