Almanacco socialista per l'anno 1880

64 IL SOCIALISMO NELL'ARTE voro. Del resto come egli aveva detto che l'arte non ,ha per iscopo di abellire, idealizzare la natura, ma di riprodurne i lati interessanti, e di spiegarla riproducendola, così in ogni sua parte, sia che descriva la coquette a cena, l'alta società in teatro, -la vita intima di Costantinevitc, la lavorerìa di Viera, o sia che studii i sentimenti, i pensieri de' suoi attori, egli è nel vero, nel reale; si sente un alito di vita in tujto quel moversi di persone e di avvenimenti, vi si scorge un'analisi così completa, un dettaglio così preciso, un colorito così perfetto da dover convincersi che lo scrittore ha copiato dal vivo. Di tutti gli uomini che vi fig·urano non ve ne ha uno che sia assolutamente buono o cattivo, proprio come è nella realtà delle cose. Un romanziere idealista, ad e;:;empio,avrebbe fatto convertire Storecinof, ammirato del nobile carattere di Viera, oppure lo avrebbe· fatto ingolfare in un piano di violenze e di tranelli alla Don Rodrigo. Il tipo della madre di Viera, una donna che Ii.on sa che cosa sia dignità e conosce solo l'interesse, vedendo che sua figlia collo sdegno ha condotto Storecinof a chie- - dérla in isposa, non sa altro che esclamare : ah ! Viera è più furba di me! Dove trovare l'espressione di due verità psicologiche più preziose -e più precise di questa spensierata basse~za di Storecin:of,e dell'ingenua depravazione di Costantinevitc madre'? , E come negare che codesta sia arte, ed arte elevata sebbene realismo, anzi perchè realismo'? (1). (1) Un tal G. B. Arnaudo, che mi dicono professore non so se di lettere o di filosofia - certo non di lingua italiana nè di sèienze sociali - parlando del nihilismo , col poco rispetto· naturale in chi giudica di cose che non conosce, fra inutili ed enfatiche impertin'3nze, ci racconta Biblioteca G1'10 B arco

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