Almanacco popolare socialista - 1897

ritenuta come la razza umana per eccellenza. Certamente le tribù, in gran maggioranza, hanno preso per nome un termine sinonimo d'Umanità; non vi sono selvaggi che non guardino i popoli circonvicini dall'alto della loro dig·nità di popolo eletto. Ma l'isolamento non può durare, e per effetto degli avvenimenti, alleanze e relazioni di commercio, guerre e trattati, gli uomini hanno imparato che appartengono, se non a una stessa razza, per lo meno a un insieme di esseri, che si rassomigliano intimamente e che dei tratti essenziali, quali la posizione verticale, l'uso del fuoco, la lingua articolata, separano nettamente dagli altri animali. La paternità poi si risvegliò anche fra persone di tribù differenti, in momenti di comuni angustie e fra i sessi, grazie all'istinto d'amore, e quando grandi civiltà misero in contatto tutta una parte considerevole dell'umanità, come in India ai tempi di Budda, e durante il periodo della ecumène greca e latina, l'idea dell'unità umana si estese: e anche fra gli odii gli uomini si proclamavano figli di uno stesso padre. Come documento di transizione fra le due teorie diametralmente opposte, il poligenismo e il monogenismo, il libro della Genesi è interessantissimo, poichè da una parte ci racconta la creazione di un Adamo pad1·e di tutti gli esseri umani e dall'altra parte di tutti gli uomini che popolavano la terra, quando accadde l'assassinio di Abele, e che costrinsero Caino afu.gg'ire. ·Attualmente la morale umana, nella sua pratica generale, contiene una contraddizione analoga a quella del libro sacro dei cristiani. Ora, senza nemmeno discutere la questione, per semplice abitudine intellettuale, si va ripetendo che " tutti gli uomini sono fratelli», ma quando i bianchi e i neri, i rossi e i g'ialli si trovano di fronte, quando sono in conflitto i loro interessi, essi dimenticano volentieri questa fraternità tutta teorica, e si abbandonano a quel vecchio istinto di odio, che fa dello straniero un essere di origine assolutamente differente, una specie distinta e nemica. L'Inglese che massacra lo Indou, o uccide un Australiano, il Francese che trucida un Tonkinese o un Malgascio, non vedono certamente in essi dei fratelli « fatti sulla stessa immagine». E quest'odio di razza, che sviluppa la passione feroce della .guerra, la coabitazione del padrone e dello schiavo, con la sua persistente inimicizia, i suoi slanci di furore che ad ogni momento bisogna reprimere, suscita un orrore mutuo ben più grande ancora e fa nascere ~lelle idee assolutamente primitive sulla distinzione orig'inaria della specie, fra i rispettivi antenati. Agli Stati Uniti abbiam veduto formarsi una sedicente «scienza», che non aveva altro scopo che soddisfare i proprietari di schiavi nei loro acquisti di muscoli umani e il _popolo a pelle bianca nella sua avversione per la g·ente a pelle nera. A quali ingegnose combinazioni di rag·ionamcnti si dovette ricorrere per conciliare tutto, dal dog-ma religioso della fraternità umanu. al

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