Acpol notizie - Anno II - n. 4 - Febbraio 1970

pubblica moderata ha·già dato per conto proprio, ma invece da formarla secondo linee di tendenza intelligentemente individuate. "La Stampa" non si limita a commentare la politica, ma fa politica. Perciò la sua azione è particolarmente insidiosa e pericolosa, e lo si è visto ·chiaramente in occasione delle lotte operaie della primavera e dell'autunno. ·A quest'azione bisogna rispondere con ogni mezzo a nostra disposizione: riviste, ciclostilati, comizi, interventi in tutte le sedi possibili, secondo il criterio della massimadiffusione. CAGLIARI CONTRO LA REPRESSIONE 11collettivo di lavoro dell' ACPO L ha preso l'ini'ziativa di indire un incontro tra quanti hanno a -cuore i problemi della libertà per un esame comune del la situazione di involuzione reazionaria e repressiva che si va sviluppando nel Paese. E' un invito alla lotta consapevole e articolata contro le forze, che occorre individuare e chiaramente denunciare, le quali deter- . minano e muovono i fenomeni involutivi. Sono infatti troppo numerosi e diffusi nel paese gli episodi di rigurgito reazionario, perchè non si abbia il convincimento del loro confluire in una linea di consapevole tentativo per una svolta autoritaria. Da tempo assistiamo alla attività di indiscriminata repressione e alle gravi lesioni delle libertà personali. nei confronti dei pastori e degli abitanti delle zone interne a cui si oppone, a livello politico e cittadino, una sordità assoluta. A questi fenomeni a cui per lunga abitudine non si prestava più attenzione si aggiungono oggi le perquisizioni nelle sedi di organizzazioni culturali e nelle abitazioni dei loro dirigenti e degli esponenti dei movimenti studentesco ed operaio, nel sequestro di documenti del tipo "Orgosolo novembre 1968" e "Sardegna rivolta contro la coloB" 2 10 eca Gino Bianco nizzazione", e addirittura di copioni teatrali dell'B00. Colmano la misura le assurde motivazioni delle denuncie per propaganda sovversiva, vilipendio o per reati di opinione in genere a quella per cosiddetti reati contro il mantenimento dell'attuale equilibrio classista, esse sono in realtà dei ·vecchi rottami di arnesi repressivi del codice penale fascista, ancora in vigore, usati specie nei confronti dei partecipanti al le lotte sindacali e nelle minacce alla libertà di associazione nei circoli poHtico - culturali perpetrate con le immotivate richieste dei nomi degli aderenti con uchiaro e 111anifestotentativo di intimidazione. Alla analisi dei fatti nulla toglie o aggiunge che ci si trovi davanti ad una riviviscenza reazioflaria poliziesca o a codinismo di una parte della "magistratura perchè questi fenomeni non potrebbero sussistere senza la consapevole corresponsabilità di ·certe forze politiche ed economiche e senza l'indifferenza dei partiti --.. .. ·, ' . ~~ .... · ._ r "i- • .~ . ' . -.. o J - -, politici, forse preoccupati del loro scavalcamento da parte dei sindacati e dalla concorrenzialità dei gruppi che non hanno rappresentanza parlamentare e che risultano essere i più colpiti dall'ondata· reazioharia. La situazione delineata costituisce il limite estremo di sopportazione oltre il quale, non prestabilendo una linea di resistenza attiva, si assume la corresponsabilità dell'ulteriore precipitare reazionario che ne deriverebbe. La linea di resistenza da opporre si attesta sul fronte della classe operaia che nell'autunno caldo ha raggiunto posizioni avanzate de.;. nuncianti chiaramente la sua forza e che hanno reso avvertito il padronato più attento di non poter vincere nel confronto diretto. Da qu ì la ricerca di un terreno surrettizio di scontro e la disponibilità alla manovra degli scissionisti del PSU, chiaramente utilizzati come strumento parlamentare reazionario, al posto delle ormai screditate destre, ed al caparbio tentatìvo di continuare nell'immobilismo del quadripartito.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==