Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

LASITUAZIONE POLITICA Questo dibattito si tiene in una situazione favorevole per taluni aspetti e sfavorevole- per altri, comunque caratterizzata da un più accentuato dinamismo che impone una rinnovata riflessione a tutte le forze politiche. La crisi in atto nelle forze politiche deriva dall'esaurirsi di certe impostazioni tradizionali in cui queste forze si erano troppo a lunghe adagiate. Si manifestano così sintomi, pur se timidi e contraddittori, di ripensamento, di aggiornamento degli indirizzi politici alle esigenze di una società che le forze politiche non riescono a contro Ilare coi metodi e con le concezioni tradizionali. Lo sviluppo tumultuoso e contraddittorio degli avvenimenti costringe ciascuno a non essere arrogante e a rinunciare a soluzioni prefabbricate o a schemi considerati perennemente validi. Basta riflettere sul fatto che, fino a non molto tempo addietro, prevaleva anche in noi stessi un certo sconforto, per la convinzione che i limiti dell'azione riformatrice fossero molto ristretti nelle società a-capitalismo avanzato dell'occidente. La nuova problematica posta dal la contestazione operaia e giovanile ha modificato questa valutazione, indicando la presenza nella società di spinte reali che operano nel sensoJJel superamento dei limiti di un "riformismo più o meno riformatore". Tutte le forze politiche sono state sorprese dal fatto nuovo del la contestazione. Le possibilità di un nuovo tipo di rivoluzione nei Paesi di capitalismo avanzato sono apparse all'improvviso molto più realistiche e ravvicinate di quanto si pensasse. B1b1oteca Gino Bianco Comunicazione di RICCARDO LOMBARDI E' così emerso, come segno tangibile di ques_tacrisi, il problema del rapporto fra forze politiche e società civile. La consapevolezza del la difficoltà di stare al passo con gli eventi imprevisti che si manifestavano nella società, ha determinato un duplice e contraddittorio sforzo di rincorsa o di differenziazione. Le contraddizioni risultano poi accentuate dal fatto che la crisi in atto sr colloca in un contesto internazionale che presenta tendenze pericolosamente conservatrici ed eversive. I DUE BLOCCHI Siamo infatti in presenza di una tendenza al ripiegamento su se stessi dei movimenti rivoluzionari del terzo mondo, mentre la posizione dei due tradizionali blocchi appare più "pacifica" ma altresì più "autoconservatrice", dando importanza prioritaria non all'estensione ma alla preservazione delle aree di influenza acquisite. Ciò consente soltanto limiti riformistici, per di più estremamente ristretti, come dimostra, per quanto riguarda il blocco sovietico, la vicenda cecoslovacca, mentre l'egemonia americana sul blocco atlantico si esercita in forme più elastiche, con maggiori possibilità di contestazione, ma nella calcolata persuasione che le forze politiche pongano precisi autolimiti alla loro possibilità riformatrice. In definitiva, l'uno e l'altro blocco ubbidiscono oggi, più che a esigenze militari, a esigenze di conservazione del rispettivo sistema, che segnano il limite dei margini consen5

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