Acpol notizie - Anno I - n. 1 - Ottobre 1969

CARATTERISTICHE DELL'ACPOL Secondo alcuni l'A.e.POL dovrebbe avere tre caratteristiche: 1) promuovere azione di base; 2) culturale - cioè presa di coscienza del significato e delle prospettive politiche di qualsiasi lotta sociale - ; 3) extraparti- 'tica ed extraparlamentare: quindi extrapotere, allo scopo di operare una ristrutturazione delle sinistre, coinvolgendo anche la sinistra della o.e. e il P.e.1. Sempre I'A.e;PO L nel la azione dovrebbe verificare ogni ipostesi alla base in modo da organizzare un processo di vitalizzazione e qualificazione dell'area della sinistra. Altri hannno auspicato un processo di trasformazione strutturale· della società e un superamento del sistema neo - capitalista in una prospettiva democratica e socialista ed hanno sottolineato la necessità di impegnarsi in nuove lotte sempre in una prospettiva dialogica di tutte le forze della sinistra, coinvolgendo le "masse" del P.e. I., cioè tutta la classe operaia, non il partito in quanto tale. PROSPETTIVA DI MOVIMENTO In questo contesto altri intervenuti hanno affermato che il ruolo dell'A.e.POL deve esserequello di un movimento unitario - cattolici e marxisti - di dialogo, autonomo verso i partiti, capace di· recepire le spinte sociali di base. Per evitare ogni velleitarismo sembra però• necessaria la massima concretezza storico - politica, senza strategia rigida. Per molti occorre una prospettiva di movimento, non di schieramento, e a questo proposito negli interventi sulle tre ipotesi formulate da Labor nella sua relazione si è detto che essenon si escludono a vicenda, sono anzi elemento di stimolo. E' stato posto l'accento sulla.successività, sulla scalarità, sulla consequenzialità storica delle tre ipotesi, definite anche come tre tappe o tre stadi di un unico processo. Da alcuni è stata sottolineata la necessitàdi non cedere subito a tentazioni elettoralistiche se non appoggiando iniziative locali di base. Altri oratori hanno definito I'A.e.POL una forza di cambiamento che individua le linee di tendenza e le verifica alla base, che non chiude le scelte di schieramento ma stimola la base anche dei partiti, in modo di individuare nuove modalità di azione politica per.interpretare la nuova domanda pol-itica. Altri hanno dèfinito l'Associazione come una forza di contestazione o selezione, di contraddizione o provocazione .nella sinistra italiana, senza complessi di terzaformismo individuato nella volontà di coinvolgere il P.e.l. nèl'tibattito "solo in un secondo tempo". FORZA DI COAGULO Altri hanno visto nell' A.e.POL una nuova forza di coaugulo'O aggregazione del le sinistre e dei partiti con B1blloteca Gino Bianco la società. Il nuovo modo di far politica è stato definito volta a volta come partecipazione, col legamento con -ole forze sociali, con le masse politicamente coscienti, o come socialismo attuato per un cambiamento radicale. In questa ottica l'autocoordinamento del le forze del cambiamento va aiutato con una strategia che prescinda da quella delle sinistre; a questo proposito è stata anche sottolineata la necessità di non istituzionalizzare l'Associazione (cogliamo qui l'occasione per informare che I' A.C.POL è un'associazione informale e non ha, contrariamente a quanto è apparso sugli organi di informazione, alcun presidente). Alcuni hanno auspicato un lavoro culturale di formazione politica dei lavoratori, per una presa di coscienza della loro alienazione, e per l'elaborazione e la verifica di base di un concreto modello di sviluppo del paese. Questo obiettivo va raggiunto organizzando il lavoro cultura1e e politico con tute le forze deUa sinistra. Per alcuni va evitato che I'A.e.PO L rappresenti un hobby in seconda battuta, un'associazione puritana e moralistica, preoccupata di evitare ogni contaminazione del potere, quando invece ogni sperimentazio11.~ sociale pretende quel la poi itica. Molti si sono dichiara·- ti contro ogni federazionismo: per tutti la credibilità si conquista solo con l'azione politica coerente. \ MOMENTO DI SINTESI Non si è più "orfani" - è stato detto - se si fa una precisa scelta di campo; I'A.e.POL deve offrire una strategià -alternativa· e una organizzazione politica al Movimento.Studentesco e al Movimento Operaio, deve stimolare anche il P.e.1. ad operare in modo creativo; deve però porsi come momento di sintesi della sinistra non come concorrente. Essa deve operare al livello comprensoriale, cioè là dove i problemi politici esistono realmente, fuori dai clientelismi locali; deve insom- · ma creare un processo unitario popolare. con modelli nuovi di comportamento, di mobilitazione e di partecipazione politica. Infine qualcuno ha affermato che contro il neocentrismo della o.e. ·occorre la disponibilità a tutte e tre le ipotesi avanzate per poter efficacemente tallonare in rapporto dialettico le sinistre sui problemi congiunturali e per un nuovo rapport<? con il P.e.t. stesso. L' A.e.POL deve di"ventare la sede di enucleazione di una nuova volontà politica rivoluzionaria di massa. Tutti comunque hanno espl_icitato l'urgenza di verificare correttamente alla e dalla base ogni affermazione fatta - da chiunque - in que$tO primo incontro di Grottaferrata, senza ovviamente che esso implichi alcuna opzione decisionale. L' AePOL affermerà così un nuovo modo di far politica, innanzitutto nel la coerenza del metodo. 15

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